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it
legislation
Switzerland
R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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Switzerland
0.975.219.1 RU 2006 1917Traduzione1Accordotra la Confederazione Svizzera e la Bosnia Erzegovina concernente la promozione e la protezione reciproche degli investimentiConcluso il 5 settembre 2003Entrato in vigore mediante scambio di note il 21 maggio 2005 (Stato 21  maggio 2005)1 Traduzione dal testo originale inglese.La Confederazione svizzeraela Bosnia Erzegovina,in seguito denominate le «Parti contraenti»,animate dal desiderio di sviluppare e rafforzare la cooperazione economica sulla base della parità dei diritti nel reciproco interesse dei due Stati, nell’intento di creare e mantenere condizioni favorevoli agli investimenti effettuati da investitori di una Parte contraente sul territorio dell’altra Parte contraente,consapevoli della necessità di incoraggiare e promuovere gli investimenti esteri allo scopo di stimolare l’iniziativa e accrescere la prosperità economica delle Parti contraenti.hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo:(1)  Il termine «investimento» designa ogni tipo di averi e in particolare:(a)la proprietà di beni mobili e immobili, come pure tutti gli altri diritti reali quali servitù, oneri fondiari, pegni immobiliari e mobiliari, usufrutti;(b)le azioni, le quote sociali e le altre forme di partecipazione a società;(c)i crediti monetari e i diritti a qualsiasi prestazione di valore economico;(d)i diritti d’autore, i diritti di proprietà industriale (quali brevetti di invenzione, modelli d’utilità, disegni o modelli industriali, marchi di fabbrica o di commercio, marchi di servizio, nomi commerciali, indicazioni di provenienza), il know-how e la clientela; (e)le concessioni a scopo economico conferite per legge o per contratto, comprese le concessioni di ricerca, di coltura, di estrazione o sfruttamento di risorse naturali, nonché tutti gli altri diritti conferiti per legge, per contratto o per decisione dell’autorità, conformemente alla legge.Ogni successiva modifica della forma in cui gli averi sono investiti o reinvestiti non invalida il loro carattere d’investimento.(2)  Il termine «investitore» designa:(a)per quanto concerne la Confederazione svizzera:(i)le persone fisiche che, secondo la legislazione della Confederazione svizzera, hanno la cittadinanza della medesima;(ii)gli enti giuridici, comprese le società, le società registrate, le società di persone o altri enti costituiti o organizzati altrimenti conformemente alla legislazione della Confederazione Svizzera, che hanno sede, contemporaneamente ad attività economiche reali, sul territorio della Confederazione Svizzera medesima; (iii)gli enti giuridici che non sono costituiti conformemente alla legislazione della Confederazione Svizzera, ma sono effettivamente controllati da persone fisiche o da enti giuridici, ai sensi delle cifre (i) e (ii) di cui sopra.(b)per quanto concerne la Bosnia Erzegovina:(i)le persone fisiche che, secondo la legislazione vigente della Bosnia Erzegovina, fruiscono della cittadinanza della Bosnia Erzegovina e che hanno la loro residenza permanente o il loro centro d’attività in Bosnia Erzegovina;(ii)le persone giuridiche costituite conformemente alla legislazione vigente della Bosnia Erzegovina e la cui sede sociale, l’amministrazione centrale o il principale centro d’attività è situato sul territorio della Bosnia Erzegovina. (3)  Il termine «redditi» designa gli importi provenienti da un investimento e comprende in particolare ma non esclusivamente gli utili, gli interessi, i dividendi, i profitti in capitale, i canoni e gli onorari.(4)  Il termine «territorio» designa, per quanto concerne ciascuna Parte contraente, il territorio terrestre e comprende, se del caso, le acque interne, le zone marittime e lo spazio aereo soggetto alla sua sovranità, compresa la zona economica esclusiva e la piattaforma continentale sulle quali Parte contraente esercita diritti sovrani o la propria giurisdizione in conformità con il diritto internazionale.Art. 2 Campo d’applicazione Il presente Accordo si applica agli investimenti effettuati sul territorio di una Parte contraente, conformemente alle proprie leggi e regolamenti, da investitori dell’altra Parte contraente prima o dopo la sua entrata in vigore. Non è tuttavia applicabile ai crediti o alle controversie insorti anteriormente alla sua entrata in vigore.Art. 3 Promozione, autorizzazione (1)  Ciascuna Parte contraente crea condizioni favorevoli, stabili e trasparenti per gli investimenti di investitori dell’altra Parte contraente, promuove tali investimenti e li ammette conformemente alle sue leggi e regolamenti.(2)  Dopo avere ammesso un investimento sul proprio territorio, ciascuna Parte contraente rilascia, conformemente alle proprie leggi e regolamenti, le necessarie autorizzazioni relative a questo investimento, incluse quelle per l’esecuzione di contratti di licenza, di assistenza tecnica, commerciale o amministrativa, nonché le autorizzazioni richieste per le attività di quadri dirigenziali e di specialisti scelti dall’investitore, indipendentemente dalla nazionalità.Art. 4 Protezione, trattamento (1)  Gli investimenti e i redditi degli investitori di ciascuna Parte contraente fruiscono in qualsiasi momento di un trattamento giusto ed equo e beneficiano di protezione e sicurezza integrali sul territorio dell’altra Parte contraente. Nessuna delle due Parti contraenti ostacola in qualsivoglia maniera, con provvedimenti ingiustificati o discriminatori, la gestione, il mantenimento, l’uso, il godimento, l’estensione o l’alie­na­zione di tali investimenti.(2)  Ciascuna Parte contraente accorda sul proprio territorio agli investimenti e ai redditi degli investitori dell’altra Parte contraente un trattamento non meno favorevole di quello che essa accorda agli investimenti e ai redditi dei suoi propri investitori o agli investimenti e ai redditi degli investitori di uno Stato terzo, fermo restando che è determinante il trattamento più favorevole per l’investitore interessato.(3)  Ciascuna Parte contraente accorda sul proprio territorio agli investitori dell’altra Parte contraente un trattamento non meno favorevole di quello che essa accorda ai suoi propri investitori o agli investitori di uno Stato terzo per quanto concerne la gestione, il mantenimento, l’uso, il godimento o l’alienazione dei loro investimenti, fermo restando che è determinante il trattamento più favorevole per l’investitore interessato.(4)  Se una Parte contraente accorda particolari privilegi agli investitori di un qualsiasi Stato terzo in virtù di un accordo istitutivo di una zona di libero scambio, di un’unione doganale o di un mercato comune, oppure in virtù di un accordo per evitare la doppia imposizione, detta Parte contraente non è tenuta ad accordare tali privilegi agli investitori dell’altra Parte contraente.Art. 5 Espropriazione e nazionalizzazione (1)  Nessuna Parte contraente prende provvedimenti di espropriazione, di nazionalizzazione o qualsiasi provvedimento analogo o equivalente (in seguito denominati «espropriazione») nei confronti degli investimenti di investitori dell’altra Parte contraente, tranne che per ragioni di interesse pubblico e a condizione che essi non siano discriminatori, siano conformi alle prescrizioni legali e implichino il pagamento di un immediato indennizzo effettivo e adeguato.(2)  L’indennizzo ammonta al valore commerciale dell’investimento espropriato immediatamente prima che l’espropriazione sia intrapresa o diventi di pubblico dominio in modo tale da influire sul valore dell’investimento, fermo restando che è determinante il primo di questi eventi L’importo dell’indennizzo comprende l’interesse calcolato a un tasso commerciale normale a partire dalla data dell’espropriazione fino alla data del pagamento, è corrisposto in una moneta liberamente convertibile, è versato senza ritardo ed è liberamente trasferibile.(3)  L’investitore colpito dall’espropriazione ha il diritto, secondo la legislazione della Parte contraente che espropria, di far tempestivamente esaminare il suo caso e la valutazione del suo investimento da un’autorità giudiziaria o da un’altra autorità indipendente di tale Parte, in conformità con i principi enunciati nel presente articolo.(4)  Se una Parte contraente espropria gli averi di una società registrata o costituita conformemente alla legislazione in vigore su una parte qualsiasi del proprio territorio e nella quale investitori dell’altra Parte contraente possiedono delle quote, essa garantisce, nella misura necessaria e conformemente alla sua legislazione, che l’indennità prevista nel presente articolo sia versata a questi investitori.Art. 6 Compensazione per perdite Agli investitori di una Parte contraente i cui investimenti, a seguito di una guerra o di qualsiasi altro conflitto armato, rivoluzione, stato di emergenza nazionale, disordini civili o altri avvenimenti analoghi, abbiano subito perdite o danni sul territorio dell’altra Parte contraente, è accordato da quest’ultima Parte un trattamento non meno favorevole di quello che essa accorda ai propri investitori o a quelli di un qualsiasi Stato terzo, per quanto concerne la restituzione, l’indennizzo, la compensazione o qualsiasi altro regolamento, fermo restando che è determinante il trattamento più favorevole per l’investitore interessato.Art. 7 Libero trasferimento (1)  Ciascuna Parte contraente, sul cui territorio sono stati effettuati investimenti da investitori dell’altra Parte contraente, accorda a questi ultimi il trasferimento immediato e senza restrizione in una moneta liberamente convertibile degli importi relativi a detti investimenti, segnatamente:(a)dei redditi;(b)degli importi legati ai prestiti o ad altri obblighi contratti per l’investimento;(c)degli importi destinati a coprire le spese relative alla gestione dell’investi­mento;(d)dei canoni e altri pagamenti derivanti dai diritti di cui all’articolo 1 capoverso (1) lettere (c), (d) e (e) del presente Accordo;(e)dei redditi e altre rimunerazioni del personale assunto all’estero in relazione con l’investimento; (f)del capitale iniziale e degli apporti supplementari di capitali necessari al mantenimento o allo sviluppo dell’investimento;(g)del provento della vendita o della liquidazione parziali o totali dell’investi­mento, compresi gli eventuali plusvalori;(h)dell’indennizzo o di un altro pagamento menzionato agli articoli 5 e 6 del presente Accordo;(i)dei pagamenti derivanti dalla composizione di controversie.(2)  A meno che non sia stato convenuto altrimenti con l’investitore, i trasferimenti sono effettuati al tasso di cambio applicabile il giorno del trasferimento, conformemente alle vigenti prescrizioni di cambio della Parte contraente sul cui territorio è stato effettuato l’investimento.(3)  Un trasferimento è considerato effettuato «senza indugio» se ha luogo entro il termine normalmente richiesto per l’adempimento delle formalità di trasferimento. Le formalità di trasferimento si applicano senza discriminazioni per gli investitori.Art. 8 Surrogazione Se una Parte contraente ha accordato una qualsiasi garanzia finanziaria contro i rischi non commerciali di un investimento effettuato da un proprio investitore sul territorio dell’altra Parte contraente, quest’ultima riconosce i diritti della prima Parte contraente secondo il principio di surrogazione nei diritti dell’investitore, nel caso in cui un pagamento sia stato effettuato dalla prima Parte contraente in virtù di tale garanzia. Art. 9 Controversie tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente (1)  Allo scopo di risolvere le controversie relative agli investimenti tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente e senza pregiudizio dell’ap­plica­zione dell’articolo 10 del presente Accordo (controversie tra Parti contraenti), le parti interessate procedono a consultazioni.(2)  Se tali consultazioni non portano a una soluzione entro sei mesi dalla domanda scritta della loro apertura, l’investitore può sottoporre la controversia alla giurisdizione competente della Parte contraente sul territorio della quale è stato effettuato l’investimento o all’arbitrato internazionale. In quest’ultimo caso l’investitore può scegliere fra:(a)il Centro internazionale per la composizione delle controversie relative agli investimenti (CIRDI), istituito dalla Convenzione per la composizione delle controversie relative agli investimenti tra Stati e cittadini di altri Stati (in seguito denominata «Convenzione di Washington»), aperta alla firma a Washington il 18 marzo 196522; e(b)un tribunale arbitrale ad hoc costituito, salvo accordo contrario tra le parti, secondo il regolamento d’arbitrato della Commissione delle Nazioni Unite per il Diritto Commerciale Internazionale (UNCITRAL).(3)  Ciascuna Parte contraente acconsente di sottoporre la controversia sugli investimenti all’arbitrato internazionale.(4)  Una società registrata o costituita conformemente alle leggi vigenti sul territorio di una Parte contraente e che prima dell’insorgere della controversia era controllata da investitori dell’altra Parte contraente, è considerata società di quest’ultima Parte contraente in conformità con l’articolo 25 (2) (b) della Convenzione di Washington.(5)  La Parte contraente che è parte alla controversia non può, in alcun momento della procedura, avvalersi della sua immunità o eccepire il fatto che l’investitore ha ottenuto o ottiene in virtù di un contratto di assicurazione, un indennizzo a copertura totale o parziale del danno subito.(6)  Nessuna delle Parti contraenti intenta un’azione per via diplomatica per una controversia sottoposta all’arbitrato internazionale, salvo che l’altra Parte contraente rifiuti di conformarsi alla sentenza arbitrale.(7)  La sentenza arbitrale è definitiva e vincolante per le parti alla controversia ed è eseguita senza indugio conformemente alla legislazione della Parte contraente interessata.22 RS 0.975.2Art. 10 Controversie tra le Parti contraenti (1)  Le controversie tra le Parti contraenti in merito all’interpretazione o all’applicazione delle disposizioni del presente Accordo sono composte, se possibile, per via diplomatica.(2)  Se le due Parti contraenti non giungono a una composizione entro sei mesi dall’insorgere della controversia, quest’ultima è sottoposta a richiesta dell’una o dell’altra Parte, a un tribunale arbitrale di tre membri. Ciascuna Parte contraente designa un arbitro. I due arbitri così designati nominano un presidente che deve essere cittadino di uno Stato terzo.(3)  Se una Parte contraente non ha designato il proprio arbitro e non ha dato seguito all’invito, rivoltole dall’altra Parte contraente, di procedere entro due mesi a tale designazione, l’arbitro è nominato, su richiesta di quest’ultima Parte contraente, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(4)  Se i due arbitri non si accordano sulla scelta del presidente nei due mesi successivi alla loro designazione, quest’ultimo è nominato, su richiesta dell’una o dell’altra Parte contraente, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(5)  Se, nei casi previsti nei capoversi (3) e (4) del presente articolo, il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia è impedito di esercitare questo mandato o è cittadino di una Parte contraente, le nomine sono fatte dal Vicepresidente, se quest’ultimo fosse impedito o fosse cittadino di una Parte contraente, dal membro più anziano della Corte che non sia cittadino di una Parte contraente. (6)  Salvo disposizione contraria delle Parti contraenti, il tribunale stabilisce la propria procedura. Ciascuna Parte contraente assume le spese del proprio membro del tribunale nonché quelle della sua rappresentanza nella procedura arbitrale. Le spese del presidente e le rimanenti spese sono suddivise in parti uguali tra le Parti contraenti, a meno che il tribunale arbitrale non disponga altrimenti.(7)  Le decisioni del tribunale arbitrale sono definitive e vincolanti per le due Parti contraenti.Art. 11 Consultazioni e scambio di informazioni (1)  I rappresentanti delle Parti contraenti si consultano, ogni qualvolta ciò sia necessario, in merito a tutte le questioni inerenti l’applicazione del presente Accordo. Queste consultazioni hanno luogo su richiesta di una Parte contraente alle date e nei luoghi convenuti per via diplomatica.(2)  Su richiesta di una Parte contraente, sono scambiate informazioni concernenti gli effetti che leggi, regolamenti, decisioni, pratiche amministrative, procedure o politiche dell’altra Parte contraente possono esercitare sugli investimenti ai quali si applica il presente Accordo.Art. 12 Altri obblighi (1)  Se disposizioni della legislazione di una Parte contraente o obblighi vigenti o futuri di diritto internazionale, generali o speciali, accordano agli investimenti degli investitori dell’altra Parte contraente un trattamento più favorevole rispetto a quello previsto dal presente Accordo, essi prevalgono sull’Accordo finché sussistono e nella misura in cui sono più favorevoli.(2)  Ciascuna Parte contraente si conforma a tutti gli altri obblighi assunti nei confronti di uno specifico investimento di un investitore dell’altra Parte.Art. 13 Entrata in vigore, durata e fine (1)  Le Parti contraenti si notificano l’adempimento delle formalità richieste per l’entrata in vigore del presente Accordo dalla loro legislazione. L’Accordo entra in vigore trenta giorni dopo la data della seconda notifica.(2)  Il presente Accordo si applica dalla data della sua entrata in vigore per un periodo di dieci anni e rimane poi in vigore salvo che vi sia posto fine conformemente al capoverso (3) del presente articolo.(3)  Ciascuna Parte contraente può, con preavviso scritto di un anno all’altra Parte contraente, mettere fine al presente Accordo allo scadere del periodo iniziale di dieci anni o in seguito in qualsiasi altro momento.(4)  Per quanto concerne gli investimenti effettuati o acquisiti prima dello scadere del presente Accordo, le disposizioni degli altri articoli dell’Accordo restano applicabili durante un periodo supplementare di dieci anni dalla data di scadenza.(5)  Il presente Accordo può essere modificato mediante accordo scritto delle Parti contraenti. Qualsiasi modifica entra in vigore secondo la procedura richiesta per l’entrata in vigore del presente Accordo.(6)  Il presente Accordo si applica indipendentemente dall’esistenza di relazioni diplomatiche o consolari tra le Parti contraenti.FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai loro rispettivi Governi, hanno firmato il presente Accordo.Fatto a Sarajevo il 5 settembre 2003, in due originali in lingua inglese.Per la Confederazione Svizzera:Micheline Calmy-ReyPer la Bosnia Erzegovina:Mladen Ivanić
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0.451.451 RU 1987 380Traduzione1Protocolloche modifica la Convenzione sulle zone umided’importanza internazionale segnatamentecome habitat degli uccelli acquatici e palustriConchiuso a Parigi il 3 dicembre 1982Firmato dalla Svizzera il 30 maggio 19842Entrato in vigore per la Svizzera il 1° ottobre 1986 (Stato 11  luglio 2016) (Stato 11  luglio 2016)1 Dal testo originale francese.2 Senza riserva di ratificazione.Le Parti contraenti,considerato che per l’efficacia della Convenzione sulle zone umide d’importanza internazionale segnatamente come habitat degli uccelli acquatici e palustri, con­chiusa a Ramsar il 2 febbraio 19713 (detta qui di seguito: «Convenzione») è indi­spensabile aumentare il numero delle Parti contraenti;coscienti che l’aumento delle versioni considerate autentiche promuoverebbe una più ampia partecipazione alla Convenzione;considerato inoltre che il testo della Convenzione non prevede una procedura di emendamento, per cui risulterebbe ardua qualsiasi modificazione del testo even­tualmente giudicata necessaria;hanno convenuto quanto segue:3 RS 0.451.145Art. 1 Tra gli articoli 10 e 11 della Convenzione è inserito l’articolo seguente:…44 Il testo della mod. può essere consultato alla RU 1987 380.Art. 2 Alla locuzione «il testo inglese servendo da riferimento in caso di divergenze d’interpretazione», contenuta nella clausola seguente l’articolo 12 della Conven­zione, è sostituita la locuzione «tutti i testi essendo parimenti autentici».Art. 3 Il testo rettificato della versione originale francese della Convenzione è ripro­dotto in allegato al presente Protocollo.Art. 4 Il presente Protocollo è aperto alla firma, dal 3 dicembre 1982, alla sede dell’UNESCO a Parigi.Art. 5 1.  Qualsiasi Stato cui si riferisce l’articolo 9 numero 2 della Convenzione può dive­nire Parte contraente del Protocollo mediante:a)la firma senza riserva di ratificazione, accettazione o approvazione;b)la firma con riserva di ratificazione, accettazione o approvazione, seguita dalla ratificazione, accettazione o approvazione;c)l’adesione.2.  La ratificazione, l’accettazione o l’approvazione sono effettuate mediante depo­sito di uno strumento di ratificazione, accettazione, approvazione o adesione presso il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (qui di seguito: «Depositario»).3.  Qualsiasi Stato che diventa Parte contraente della Convenzione dopo l’entrata in vigore del presente Protocollo è considerato partecipe della Convenzione modificata dal presente Protocollo, a meno che non abbia espresso un’intenzione diversa al momento del deposito dello strumento cui si riferisce l’articolo 9 della Convenzione.4.  Qualsiasi Stato che diventa Parte contraente del presente Protocollo senza essere partecipe della Convenzione è considerato Parte della Convenzione modificata dal presente Protocollo a contare dalla data dell’entrata in vigore di quest’ultimo per tale Stato.Art. 6 1.  Il presente Protocollo entra in vigore il primo giorno del quarto mese dopo la data in cui due terzi degli Stati partecipi della Convenzione, alla data in cui il pre­sente Protocollo viene aperto alla firma, l’hanno firmato senza riserva di ratifica­zione, accettazione o approvazione oppure l’hanno ratificato, accettato, approvato ovvero vi hanno aderito.2.  Per quanto concerne qualsiasi Stato che diventa Parte contraente al presente Pro­tocollo dopo la data della sua entrata in vigore nel modo descritto nei numeri 1 e 2 dell’articolo 5, il Protocollo entra in vigore alla data della sua firma senza riserva di ratificazione, accettazione o approvazione oppure della ratificazione, accettazione, approvazione o adesione.3.  Per quanto concerne qualsiasi Stato che diventa Parte contraente del presente Protocollo nel modo descritto nei numeri 1 e 2 dell’articolo 5 durante il periodo intercorrente tra l’apertura alla firma e l’entrata in vigore del presente Protocollo, quest’ultimo entra in vigore alla data stabilita nel numero I.Art. 7 1.  Il testo originale del presente Protocollo nelle lingue inglese e francese, ciascuna versione essendo parimente autentica, sarà affidato al Depositario, il quale ne rila­scerà copie certificate conformi a tutte le Parti che l’avranno firmato o che avranno depositato uno strumento di adesione.2.  Il Depositario informerà appena possibile tutte le Parti contraenti della Conven­zione e tutti gli Stati, che hanno firmato il presente Protocollo o vi hanno aderito, su:a)le firme del presente Protocollo;b)il deposito di istrumenti di ratificazione, accettazione o approvazione del presente Protocollo;c)il deposito di istrumenti di adesione al presente Protocollo;d)la data d’entrata in vigore del presente Protocollo.3.  Quando il presente Protocollo entrerà in vigore, il Depositario provvederà alla sua registrazione presso la Segreteria delle Nazioni Unite, giusta l’articolo 102 della Carta5.5 RS 0.120FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno firmato il presente Proto­collo.Fatto a Parigi il 3 dicembre 1982.(Seguono le firme)Allegato Testo corretto della versione originale francese …66 La correzione concerne solo la versione francese (RU 1987 380).Campo d’applicazione l’11 luglio 20167 7 RU 1987 380 1008, 1989 185, 1990 1193, 1991 969, 2004 3247, 2005 1523, 2006 4253, 2008 2175, 2010 3637, 2013 2299, 2016 2763. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati). Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Firmato senza riserva di ratifica (F)Entrata in vigoreAlbania31 ottobre1995 A29 febbraio1996Antigua e Barbuda  2 giugno2005 A  2 ottobre2005Argentina  4 maggio1992  4 settembre1992Armenia  6 luglio1993 A  6 novembre1993Australia12 agosto1983 A  1° ottobre1986Austria18 dicembre199218 dicembre1992Azerbaigian21 maggio2001 A21 settembre2001Bahamas  7 febbraio1997  7 giugno1997Bahrein27 ottobre1997 A27 febbraio1998Bangladesh21 maggio1992 A21 settembre1992Barbados12 dicembre2005 A12 aprile2006Belarus10 settembre1999 S21 dicembre1991Belize22 aprile1998 A22 agosto1998Benin24 gennaio2000 A24 maggio2000Bhutan  7 maggio2012 A  7 settembre2012Bolivia27 giugno1990 A27 ottobre1990Botswana  9 dicembre1996 A  9 aprile1997Brasile24 maggio1993 A24 settembre1993Bulgaria27 febbraio1986 F  1° ottobre1986Burkina Faso27 giugno1990 A27 ottobre1990Burundi  5 giugno2002 A  5 ottobre2002Cambogia23 giugno1999 A23 ottobre1999Camerun20 marzo2006 A20 luglio2006Canada  2 giugno1983 F  1° ottobre1986Capo Verde18 luglio200518 novembre2005Ceca, Repubblica26 marzo1993 S  1° gennaio1993Ciad13 giugno199013 ottobre1990Cile14 febbraio1985  1° ottobre1986Cina31 marzo1992 A31 luglio1992    Hong Kong a  9 giugno1997  1° luglio1997Cipro11 luglio2001 A11 novembre2001Colombia18 giugno1998 A18 ottobre1998Comore  9 febbraio1995 A  9 giugno1995Congo (Brazzaville)18 giugno1998 A18 ottobre1998Congo (Kinshasa)18 gennaio1996 A18 maggio1996Corea (Sud)28 marzo1997 A28 luglio1997Costa Rica27 dicembre199127 aprile1992Côte d'Ivoire27 febbraio1996 A27 giugno1996Cuba12 aprile200112 agosto2001Danimarca  3 dicembre1982 F  1° ottobre1986Dominicana, Repubblica15 maggio2002 A15 settembre2002Ecuador  7 settembre1990 A  7 gennaio1991Egitto  9 settembre1988 A  9 settembre1988El Salvador22 gennaio199922 maggio1999Emirati Arabi Uniti29 agosto2007 A29 dicembre2007Estonia29 marzo199429 luglio1994Figi11 aprile2006 A11 agosto2006Filippine  8 luglio1994 A  8 novembre1994Finlandia15 maggio1984  1° ottobre1986Francia26 luglio1984  1° ottobre1986Gabon30 dicembre1986 F30 aprile1987Gambia16 settembre199616 gennaio1997Georgia  7 febbraio1997 A  7 giugno1997Germania13 gennaio1983 F  1° ottobre1986Ghana22 febbraio1988 A22 giugno1988Giamaica  7 ottobre1997 A  7 febbraio1998Giappone26 giugno1987 A26 giugno1987Gibuti22 novembre2002 A22 marzo2003Giordania15 marzo1984 F  1° ottobre1986Grecia  2 giugno1988 A  2 giugno1988Grenada22 maggio201222 settembre2012Guatemala26 giugno1990 A26 ottobre1990Guinea18 novembre1992 A18 marzo1993Guinea equatoriale  2 giugno2003 A  2 ottobre2003Guinea-Bissau14 maggio1990 A14 maggio1990Honduras23 giugno1993 A23 ottobre1993India  9 marzo1984 A  1° ottobre1986Indonesia  8 aprile1992 A  8 agosto1992Iran29 aprile1986 A  1° ottobre1986Iraq17 ottobre2007 A17 febbraio2008Irlanda15 novembre1984 F  1° ottobre1986Islanda11 giugno1986 F  1° ottobre1986Isole Marshall13 luglio2004 A13 novembre2004Israele12 novembre199612 marzo1997Italia27 luglio198727 luglio1987Kazakstan  2 gennaio2007 A  2 maggio2007Kenya  5 giugno1990 A  5 ottobre1990Kirghizistan12 novembre2002 A12 febbraio2003Kuwait  5 maggio2015 A  5 settembre2015Lesotho  1° luglio2004 A  1° novembre2004Lettonia25 luglio1995 A25 novembre1995Libano16 aprile1999 A16 agosto1999Liberia  2 luglio2003 A  2 novembre2003Libia  5 aprile2000 A  5 agosto2000Liechtenstein  6 agosto1991 A  6 dicembre1991Lituania20 agosto1993 A20 dicembre1993Lussemburgo15 aprile199815 agosto1998Madagascar25 settembre1998 A25 gennaio1999Malawi14 novembre1996 A14 marzo1997Malaysia10 novembre199410 marzo1995Malta30 settembre1988 A30 settembre1988Marocco  3 ottobre1985 F  1° ottobre1986Mauritania31 maggio1989 A31 maggio1989Maurizio30 maggio200130 settembre2001Messico  4 luglio1986 A  1° ottobre1986Moldova20 giugno2000 A20 ottobre2000Monaco20 agosto199720 dicembre1997Mongolia  8 dicembre1997 A  8 aprile1998Montenegro26 aprile2007 S  3 giugno2006Mozambico  3 agosto2004 A  3 dicembre2004Myanmar17 novembre2004 A17 marzo2005Namibia23 agosto1995 A23 dicembre1995Nepal17 dicembre1987 A17 aprile1988Nicaragua30 luglio1997 A30 novembre1997Niger30 aprile1987 F30 agosto1987Nigeria  2 ottobre2000 A  2 febbraio2001Norvegia  3 dicembre1982 F  1° ottobre1986Nuova Zelanda  9 febbraio1987 F  9 febbraio1987Oman19 aprile2013 A19 agosto2013Paesi Bassi12 ottobre1983  1° ottobre1986    Aruba12 ottobre1983  1° ottobre1986    Curaçao12 ottobre1983  1° ottobre1986    Parte caraibica (Bonaire,     Sant’Eustachio e Saba)12 ottobre1983  1° ottobre1986    Sint Maarten12 ottobre1983  1° ottobre1986Pakistan13 agosto1985 A  1° ottobre1986Palau18 ottobre2002 A18 febbraio2003Panama26 novembre1990 A26 novembre1990Papua Nuova Guinea16 marzo1993 A16 luglio1993Paraguay  7 giugno1995  7 ottobre1995Perù30 marzo199230 marzo1992Polonia  8 febbraio1984 A  1° ottobre1986Portogallo18 dicembre1984 A  1° ottobre1986Regno Unito*19 aprile1984  1° ottobre1986    Akrotiri e Dhekelia28 giugno2002 A28 ottobre2002    Bermuda19 aprile1984  1° ottobre1986    Gibilterra19 aprile1984  1° ottobre1986    gruppo Pitcairn (Ducie, Oeno,     Henderson e Pitcairn)19 aprile1984  1° ottobre1986    Guernesey  8 settembre1998  8 gennaio1999    Isole Caimane19 aprile1984  1° ottobre1986    Isole Falkland e dipendenze     (Georgia del Sud e Isole     Sandwich del Sud)19 aprile1984  1° ottobre1986    Isole Turche e Caicos19 aprile1984  1° ottobre1986    Jersey19 aprile1984  1° ottobre1986    Montserrat19 aprile1984  1° ottobre1986    Sant'Elena e dipendenze     (Ascension e Tristan da Cunha)19 aprile1984  1° ottobre1986    Territorio britannico dell'Oceano     Indiano  8 settembre1998  8 gennaio1999Rep. Centrafricana  5 dicembre2005 A  5 aprile2006Romania21 maggio1991 A21 maggio1991Ruanda  1° dicembre2005 A  1° aprile2006Russia11 febbraio1992 A11 febbraio1992Saint Lucia19 febbraio2002 A19 giugno2002Samoa  6 ottobre2004 A  6 febbraio2005São Tomé e Príncipe21 agosto2006 A21 dicembre2006Seicelle22 novembre2004 A22 marzo2005Senegal15 maggio1985  1° ottobre1986Sierra Leone13 dicembre1999 A13 aprile2000Siria  5 marzo1998 A  5 luglio1998Slovacchia31 marzo1993 S  1° gennaio1993Slovenia13 aprile2004 A13 agosto2004Spagna27 maggio198727 maggio1987Sri Lanka15 giugno1990 A15 ottobre1990Stati Uniti18 dicembre198618 dicembre1986Sudafrica26 maggio1983 F  1° ottobre1986Sudan  7 gennaio2005 A  7 maggio2005Sudan del Sud10 giugno2013 A10 giugno2013Svezia  3 maggio1984 F  1° ottobre1986Svizzera30 maggio1984 F  1° ottobre1986Tagikistan18 luglio2001 A18 novembre2001Tanzania13 aprile2000 A13 agosto2000Thailandia13 maggio199813 settembre1998Togo  4 luglio1995 A  4 novembre1995Trinidad e Tobago21 dicembre1992 A21 aprile1993Tunisia15 maggio1987 A15 maggio1987Turchia13 luglio1994 A13 novembre1994Turkmenistan  3 marzo2009 A  3 luglio2009Ucraina15 luglio1997 S11 febbraio1977Uganda  4 marzo1988  4 luglio1988Ungheria28 agosto1986 A  1° ottobre1986Uzbekistan  8 ottobre2001 A  8 febbraio2002Venezuela23 novembre1988 A23 novembre1988Vietnam20 settembre1988 A20 gennaio1989Yemen  8 ottobre2008 A  8 febbraio2008Zambia28 agosto1991 A28 dicembre1991Zimbabwe  3 gennaio2013 A  3 maggio2013*Riserve e dichiarazioni.Le riserve e dichiarazioni, non sono pubblicate nella RU. I testi francese e inglese possono essere consultati sul sito Internet dell’UNESCO: www.unesco.org/new/en/unesco/ o richiesti alla Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione Trattati internazionali, 3003 Berna.a Dal 1° ott. 1986 al 30 giu. 1997 il Prot. era applicabile a Hong Kong in base a una dichiarazione d’estensione territoriale del Regno Unito. Dal 1° lug. 1997, Hong Kong è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese. In virtù della dichiarazione cinese del 9 giu. 1997, il Prot. è applicabile anche alla RAS Hong Kong dal 1° lug. 1997.
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(Stato 5  novembre 1999)0.424.14Nicht löschen bitte "1 " !! 0.424.14Scambio di lettere del 6 novembre 1986tra la Svizzera e la Comunità europea dell’energia atomicaper l’associazione elvetica all’accordo di cooperazionetra EURATOM e gli Stati Uniti d’AmericaEntrato in vigore il 6 novembre 19861 RU 1987 885Traduzione2CommissioneBruxelles, 6 novembre 1986delle Comunità europeeDirezione generaledella Scienza, Ricerca e SviluppoIl Direttore generaleSignor Carlo JagmettiAmbasciatoreCapo della Missione svizzerapresso le Comunità europeeBruxellesSignor Ambasciatore,Ho l’onore di dichiarare ricevuta la Sua lettera, del seguente tenore:«Signor Direttore generale,L’ho informata, con lettera del 22 maggio 1985, dell’interesse della Svizzera per l’accordo di cooperazione tra EURATOM e gli Stati Uniti d’America, che la Commissione ha l’intenzione di concludere prossimamente. In merito ho l’onore di riferirmi alle disposizioni dell’articolo 3 numero 3 dell’accordo di cooperazione tra la Svizzera e la Comunità europea dell’energia atomica nel campo della fusione termonucleare controllata e della fisica dei plasmi, del 14 settembre 19783.Le mie autorità mi hanno incaricato di farle sapere che hanno preso atto del contenuto dell’accordo di cui sopra tra EURATOM e gli Stati Uniti d’America e che esse accettano che gli effetti di detto accordo si estendano alla Svizzera in quanto Stato associato al programma fusione e rappresentato nell’impresa comune JET. Esse partono dall’idea che in caso di modifica­zione ulteriore dell’accordo saranno consultate da EURATOM e che, per quanto possibile, si terrà conto del loro parere. In effetti qualsiasi modifica­zione concernente gli obblighi della Svizzera necessita dell’approvazione formale del mio Paese.Le sarei grato se, prima della conclusione dell’Accordo, provvedesse a met­tere il governo degli Stati Uniti d’America al corrente di quanto precede. Così, la presente lettera e la Sua risposta costituiranno un accordo in questa materia tra la Svizzera ed EURATOM.Gradisca, Signor Direttore generale, l’espressione della mia distinta Consi­derazione.Il Capo della Missione Svizzera:Carlo Jagmetti»Ho il piacere di darle il mio accordo circa il tenore della Sua lettera.Gradisca, signor Ambasciatore, l’assicurazione della mia distinta considerazionePaolo Fasella2 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.3 RS 0.424.11
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0.741.619.436 RU 2021 514TraduzioneAccordotra il Consiglio federale svizzero e il Governodella Repubblica Islamica dell’Iran relativo ai trasporti internazionali su strada di persone e merciConcluso il 3 luglio 2018Entrato in vigore mediante scambio di note il 3 agosto 2021 (Stato 3  agosto 2021)PreamboloIl Consiglio federale svizzeroeil Governo della Repubblica Islamica dell’Iran,di seguito denominati «Parti contraenti»,desiderosi di agevolare i trasporti internazionali su strada di persone e di merci tra i loro Paesi e in transito sui loro territori,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo:1. il termine «trasportatore» designa una persona fisica o giuridica residente in Svizzera o in Iran che è autorizzata a effettuare trasporti internazionali su strada di persone e di merci conformemente alle leggi e ai regolamenti del rispettivo Paese;2. il termine «veicolo» designa un veicolo stradale a propulsione meccanica autonoma, generalmente un veicolo singolo oppure un veicolo abbinato a un rimorchio o semirimorchio:a) costruito per trasportare oltre nove persone, conducente compreso, oppure merci,b) immatricolato nel territorio di una delle Parti contraenti (nel caso di un autoarticolato, è richiesta l’immatricolazione del trattore);3. il termine «autorizzazione» designa qualsiasi permesso o approvazione ufficiale, quali una licenza o una concessione, richiesto in virtù della legislazione vigente nel Paese di ciascuna Parte contraente.Art. 2 Campo d’applicazione Le disposizioni del presente Accordo autorizzano i trasportatori a effettuare trasporti di persone o di merci su veicoli stradali tra i territori delle Parti contraenti, oppure in transito sui loro territori, oppure in provenienza da o verso Paesi terzi.Art. 3 Trasporto di persone 1.  I trasporti occasionali di persone che adempiono le seguenti condizioni sono esenti dall’obbligo di autorizzazione: a) il trasporto delle stesse persone con lo stesso veicolo con punti di partenza e di arrivo situati nel territorio del Paese della Parte contraente dove il veicolo risulta immatricolato, a condizione che nessuna persona sia fatta salire o scendere lungo l’intero percorso o alle fermate situate al di fuori di detto Paese (circuito a porte chiuse); o b) il trasporto di gruppi di persone da un luogo situato nel Paese d’immatrico­lazione del veicolo a un luogo situato nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente, a condizione che il veicolo esca vuoto dal territorio di quest’ultima; o c) il trasporto di gruppi di persone da un luogo situato nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente a un luogo situato nel Paese d’immatricolazione del veicolo, a condizione che il servizio sia preceduto da una corsa di andata a vuoto e che i viaggiatori: – siano raggruppati con contratti di trasporto conclusi prima del loro arrivo nel Paese in cui sono fatti salire, o– siano stati precedentemente condotti dallo stesso trasportatore, alle condizioni indicate nella lettera b) del presente articolo, nel Paese in cui vengono fatti salire e che ora siano trasportati in un altro Paese, o– siano stati invitati a recarsi nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente, quando le spese di trasporto sono a carico dell’invitante. I viaggiatori devono formare un gruppo omogeneo, che non deve essere stato costituito unicamente in vista del viaggio;d) i viaggi in transito nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente. 2.  Nell’effettuare le operazioni di trasporto menzionate nel paragrafo 1 del presente articolo, il veicolo deve essere provvisto di un foglio di viaggio e di un elenco dei passeggeri, da esibire su richiesta delle autorità competenti. Il contenuto e la forma del foglio di viaggio sono stabiliti di comune accordo dalle autorità competenti delle Parti contraenti.3.  Tutte le operazioni di trasporto di persone diverse da quelle menzionate nel paragrafo 1 del presente articolo sono soggette ad autorizzazione, in conformità con le leggi e i regolamenti nazionali delle Parti contraenti e previo coordinamento delle rispettive autorità competenti. Le autorizzazioni sono concesse garantendo la reciprocità.Art. 4 Trasporto di merci Ogni trasportatore di una delle Parti contraenti ha il diritto, senza autorizzazione, di importare temporaneamente un veicolo vuoto o carico nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente per effettuare operazioni di trasporto:a) tra un luogo qualsiasi situato nel territorio del Paese di una Parte contraente e un luogo qualsiasi situato nel territorio del Paese dell’altra Parte contra­ente; ob) dal territorio del Paese dell’altra Parte contraente verso un Paese terzo o da un Paese terzo verso il territorio del Paese dell’altra Parte contraente; oc) in transito nel territorio del Paese dell’altra Parte contraente.Art. 5 Divieto di cabotaggio Le disposizioni del presente Accordo non autorizzano i trasportatori di una delle Parti contraenti a effettuare trasporti di persone o di merci da un luogo all’altro all’interno del territorio dell’altra Parte contraente.Art. 6 Peso e dimensioni dei veicoli 1.  Per quanto concerne il peso e le dimensioni dei veicoli stradali, ciascuna Parte contraente si impegna a non sottoporre i veicoli immatricolati nel territorio dell’altra Parte contraente a condizioni più severe di quelle imposte ai veicoli immatricolati nel proprio territorio.2.  Per il trasporto di carichi indivisibili con peso e dimensioni superiori a quelli consentiti nel territorio di una delle Parti contraenti, il veicolo necessita di un’autorizzazione speciale rilasciata dall’autorità competente della rispettiva Parte contraente. Qualora tale autorizzazione stabilisca che il veicolo deve utilizzare un particolare itinerario, il trasporto è consentito solo su tale itinerario. In nessun caso deve essere superato il peso garantito fissato dal fabbricante.Art. 7 Imposte e diritti 1.  I veicoli utilizzati per il trasporto di persone o di merci in conformità con il presente Accordo sono esenti da tasse e diritti prelevati per il possesso e la circolazione di veicoli nel territorio dell’altra Parte contraente. 2.  L’esenzione menzionata nel paragrafo 1 del presente articolo non si applica alle tasse o ai diritti sul consumo di carburante e ai diritti speciali per l’uso di singoli ponti e gallerie o strade.Art. 8 Formalità doganali 1.  Il carburante contenuto nei normali serbatoi dei veicoli importati temporaneamente non è soggetto al pagamento dei dazi doganali e non è sottoposto a restrizioni d’importazione. 2.  I pezzi di ricambio importati per riparare un determinato veicolo già importato temporaneamente sono temporaneamente esenti da dazi doganali e non sono sottoposti a divieti o restrizioni d’importazione. I pezzi sostituiti vanno sdoganati, riesportati o distrutti sotto la sorveglianza dell’organo doganale.Art. 9 Applicazione delle leggi e dei regolamenti nazionali Per tutte le questioni non disciplinate dal presente Accordo o da altri accordi internazionali sottoscritti da entrambi i Paesi, i trasportatori e i conducenti di veicoli di una Parte contraente, in occasione di viaggi nel territorio dell’altra Parte contraente sono tenuti a rispettare le leggi e i regolamenti di quest’ultima, che saranno applicati in modo non discriminatorio.Art. 10 Infrazioni 1.  Le autorità competenti delle Parti contraenti provvedono affinché i trasportatori rispettino le disposizioni del presente Accordo.2.  Nel caso in cui trasportatori e conducenti di veicoli di una Parte contraente, mentre si trovano nel territorio dell’altra Parte contraente, commettano infrazioni alle disposizioni del presente Accordo e delle leggi e dei regolamenti concernenti i trasporti stradali o la circolazione stradale in vigore in detta Parte contraente, le autorità del Paese di immatricolazione del veicolo possono prendere le seguenti misure, se e quando richiesto dalle autorità competenti dell’altra Parte contraente:a) avvertimento;b) revoca temporanea, parziale o totale, dell’autorizzazione a effettuare trasporti nel territorio della Parte contraente in cui è stata commessa l’infrazione, stabilita d’intesa tra le autorità competenti delle Parti contraenti.3.  L’autorità che adotta simili misure informa le autorità competenti dell’altra Parte contraente, come stabilito dal paragrafo 2 del presente articolo. 4.  L’applicazione del presente articolo non pregiudica eventuali provvedimenti adottati in virtù delle leggi nazionali dai tribunali o dalle autorità esecutive della Parte contraente nel cui territorio è stata commessa l’infrazione.Art. 11 Autorità competenti Le autorità competenti designate per l’esecuzione del presente Accordo sono:per la Svizzera:il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioniper la Repubblica Islamica dell’Iran:il Ministero delle strade e dello sviluppo urbanoArt. 12 Commissione mista 1.  Le autorità competenti delle Parti contraenti istituiscono una Commissione mista composta da loro rappresentanti, che avrà il compito di disciplinare ogni questione concernente l’attuazione e l’applicazione del presente Accordo.2.  La Commissione mista si riunisce su richiesta di una delle Parti contraenti.Art. 13 Applicazione al Principato del Liechtenstein Conformemente alla richiesta formale del Governo del Principato del Liechtenstein, il presente Accordo si estende parimenti al Principato del Liechtenstein, fintanto che quest’ultimo è vincolato alla Svizzera da un trattato di unione doganale1.1 RS Art. 14 Entrata in vigore e durata di validità 1.  Il presente Accordo entra in vigore dalla data dell’ultima nota diplomatica che conferma che le Parti contraenti hanno adempiuto i requisiti costituzionali per l’entrata in vigore del presente Accordo.2.  Il presente Accordo è valido a tempo indeterminato a meno che non sia risolto da ciascuna Parte contraente mediante una notifica scritta all’altra Parte contraente con un preavviso di sei mesi.FirmeIn fede di che, i plenipotenziari debitamente autorizzati dai loro Governi hanno firmato il presente Accordo.Fatto a Berna il 3 luglio 2018, corrispondente al 12 tir 1397, in un preambolo e quattordici articoli in due originali in lingua tedesca, farsi e inglese, tutti i testi facenti parimenti fede; in caso di divergenze d’interpretazione, prevale il testo inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Peter FüglistalerPer il Governodella Repubblica Islamica dell’Iran:Mansour Moazami
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(Stato 5  novembre 1999)0.632.401.812Nicht löschen bitte "1 " !! 0.632.401.812Scambio di lettere del 14 luglio 1986tra la Svizzera e la Commissione delle CErelativo al contingente all’importazione in Spagnaper le macchine da cucireApprovato dall’Assemblea federale l’8 ottobre 19862Entrato in vigore il 1° gennaio 19871 RU 1987 200; FF 1986 III 12 Art. 1 lett. e del DF dell’8 ott. 1986 (RU 1987 118).Testo originaleBruxelles, 14 luglio 1986Signor,Lei mi ha fatto la comunicazione seguente:«A seguito dei negoziati per la conclusione di un protocollo addizionale3 all’accordo di libero scambio tra la Confederazione Svizzera e la Comunità economica europea, a seguito dell’adesione del Regno di Spagna e della Repubblica portoghese alla Comunità, Le sarei grato se volesse confermare che il contingente all’importazione in Spagna dei prodotti della sottovoce 84.41 A 1 della tariffa doganale comune verte unicamente sulle macchine da cucire che effettuano soltanto il punto a spola.Inoltre, gradirei che mi confermasse altresì la volontà della Comunità di consultare le autorità svizzere, qualora le esportazioni in Spagna di macchine da cucire provenienti dalla Svizzera, diverse da quelle oggetto del contingente, incontrassero difficoltà.»Mi pregio confermare l’accordo della Comunità sul contenuto della Sua comunicazione.Voglia gradire, Signore, i sensi della mia più alta considerazione.A nome del Consigliodelle Comunità europee:David HannayG. Giola3 RS 0.632.401.8
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0.831.109.454.24 RU 1982 98; FF 1980 III 1189Testo originaleSecondo Accordo aggiuntivoalla Convenzione tra la Confederazione Svizzeraet la Repubblica Italianarelativa alla sicurezza sociale del 14 dicembre 1962Conchiuso il 2 aprile 1980Approvato dall’Assemblea federale il 18 giugno 19811Ratificato con strumenti scambiati il 21 dicembre 1981Entrato in vigore il 1o febbraio 19821 DF del 18 giugno 1981 (RU 1982 97)Il Consiglio federale svizzeroeil Presidente della Repubblica italianaanimati dal desiderio di modificare e completare la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativa alla sicurezza sociale del 14 dicembre 19622 (denominata qui appresso «la Convenzione»), come pure l’Accordo aggiuntivo del 4 luglio 19693 alla detta Convenzione (denominato qui appresso «il primo Accordo aggiuntivo»), hanno deciso di concludere un secondo Accordo aggiuntivo alla detta Convenzione e, a tal fine, hanno nominato come loro plenipotenziari:il Consiglio federale svizzeroil signor Adelrich Schuler, direttore dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, Berna,il Presidente della Repubblica italianail signor Giovanni Migliuolo, direttore generale dell’emigrazione e degli affari sociali al Ministero degli affari esteri, Roma,i quali, dopo essersi scambiati i loro pieni poteri riconosciuti in buona e debita forma, hanno concordato le disposizioni seguenti:2 RS 0.831.109.454.23 RS 0.831.109.454.21Art. 1 L’articolo 7 lettera a della Convenzione è modificato come segue:…44 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 2 L’articolo 8 della Convenzione è modificato come segue:…55 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 3 L’articolo 9 paragrafo 1 della Convenzione è completato dal seguente capoverso:…66 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 4 Dopo l’articolo 14 della Convenzione, è inserito un articolo 14bis formulato come segue:…77 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 5 Dopo l’articolo 20 della Convenzione è inserito un articolo 20bis formulato come segue:…88 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 6 Dopo l’articolo 21 della Convenzione è inserito un articolo 21bis formulato come segue:…99 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 7 Il punto 13 del Protocollo finale alla Convenzione è modificato come segue:…1010 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 8 All’articolo 1 paragrafo 1 del primo Accordo aggiuntivo, sono soppresse le parole «entro un anno dalla data in cui detto evento si è verificato».Art. 9 I paragrafi 1 e 3 dell’articolo 3 del primo Accordo aggiuntivo sono modificati come segue:…1111 Testo introdotto nella detta Conv. Art. 10 Il Protocollo finale del primo Accordo aggiuntivo è completato da un punto 4 formulato come segue:…1212 Testo introdotto nella detta Conv.Art. 11 Per quanto riguarda la concessione delle rendite per orfani di madre secondo la legislazione svizzera, le cittadine italiane sono ugualmente considerate come assicurate ai sensi della detta legislazione qualora soddisfino le condizioni del punto 2 del Protocollo finale del primo Accordo aggiuntivo o quelle dell’articolo 1 del Proto­collo aggiuntivo al detto Accordo, del 25 febbraio 197413, o quelle dell’articolo 2 del presente Accordo oppure qualora siano beneficiarie di una pensione o rendita di vecchiaia o per superstiti secondo la legislazione dell’uno o dell’altro dei due Stati contraenti.13 RS 0.831.109.454.211Art. 12 1 I cittadini di uno degli Stati contraenti che risiedono nell’altro Stato hanno, per quanto riguarda i regimi di assistenza sanitaria e d’indennità giornaliera in caso di malattia vigenti in tale Stato, gli stessi diritti ed obblighi dei cittadini di tale Stato.2 L’accesso facilitato all’assicurazione-malattia svizzera è regolato nella maniera seguente:a.i cittadini di uno degli Stati contraenti che trasferiscono la propria residenza dall’Italia in Svizzera devono essere ammessi, indipendentemente dalla loro età, ad una delle casse-malattia svizzere riconosciute designate dalla competente autorità svizzera e possono assicurarsi sia per le indennità giornaliere che per le cure mediche e farmaceutiche, a condizione:–che assolvano alle altre prescrizioni statutarie di ammissione;–che siano stati iscritti al Servizio sanitario italiano e/o, per quanto riguarda le indennità giornaliere, all’INPS14 o ad altri istituti corrispondenti prima del trasferimento della residenza;–che domandino la propria ammissione a una cassa svizzera entro tre mesi dal trasferimento della residenza.b.I periodi d’iscrizione al Servizio sanitario italiano e, per le indennità giornaliere, i periodi d’assicurazione all’INPS15 e/o ad altri istituti corrispondenti sono presi in considerazione per l’apertura del diritto alle prestazioni alla condizione tuttavia, per quanto riguarda le prestazioni di maternità, che l’assicurata sia stata iscritta da almeno tre mesi a una cassa-malattia svizzera.3 I cittadini di uno degli Stati contraenti che trasferiscono la propria residenza dalla Svizzera in Italia e che non siano obbligatoriamente sottoposti al Servizio sanitario italiano possono, quale che sia la loro età , iscriversi a tale regime, per sè stessi e per i membri della loro famiglia residenti in Italia, nel quadro del decreto-legge del 30 dicembre 1979, n. 663, convertito nella legge del 29 febbraio 1980, n. 33, purché versino il previsto contributo annuale.4 I paragrafi 2 e 3 non si applicano alle persone che cambiano residenza unicamente al fine di seguire un trattamento medico o curativo.5 Le modalità d’applicazione di questa regolamentazione, con particolare riguardo a quelle tendenti ad escludere ogni possibilità di doppio indennizzo per la stessa causa, saranno stabilite nell’Accordo amministrativo.14 Istituto Nazionale della Previdenza Sociale15 Istituto Nazionale della Previdenza SocialeArt. 13 Il presente Accordo sarà ratificato e gli strumenti di ratifica saranno scambiati a Roma appena possibile.Esso entrerà in vigore il primo giorno del secondo mese successivo a quello in cui gli strumenti di ratifica saranno stati scambiati.Tuttavia, per quanto riguarda l’articolo 11, sono ugualmente presi in considerazione per l’apertura del diritto alle rendite gli eventi assicurati che si sono realizzati successivamente al 31 dicembre 1976; tali rendite saranno peraltro dovute solamente a partire dall’entrata in vigore del presente Accordo.Fatto a Berna, il 2 aprile 1980, in due esemplari, uno in italiano e l’altro in francese, i due testi facenti ugualmente fede.Per ilConsiglio federale svizzero:Per laRepubblica Italiana:A. SchulerG. Migliuolo
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0.443.951.8 RU 2013 2655Traduzione1Accordo di coproduzione cinematografica tra il Governo della Confederazione Svizzera e il Governo del Granducato di Lussemburgo(Accordo di coproduzione tra la Svizzera e il Lussemburgo)Concluso il 15 maggio 2011 Entrato in vigore mediante scambio di note il 1° agosto 2013 (Stato 1° agosto 2013)1 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.Il Consiglio federale svizzeroeil Governo del Granducato di Lussemburgo,(denominati qui di seguito le Parti)intenzionati a rinnovare e rafforzare le relazioni cinematografiche tra la Confede­razione Svizzera e il Granducato di Lussemburgo,considerata la necessità di aggiornare le loro relazioni di cooperazione in ambito cinematografico tenendo conto dei rispettivi disciplinamenti in materia e della situazione dei mercati,hanno convenuto quanto segue:I. Coproduzione Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo, il termine «opera cinematografica» designa opere cinematografiche di qualsiasi durata, su qualsiasi supporto e di qualsiasi genere (fiction, animazione, documentari) conformi alle disposizioni legislative e regolamentari di ciascuna delle due Parti, la cui prima diffusione avviene nelle sale cine­matografiche.Art. 2 Effetti 1 Le opere cinematografiche realizzate in coproduzione e riconosciute ai sensi del presente Accordo (coproduzioni) sono considerate opere cinematografiche nazionali conformemente alla legislazione in vigore sul territorio di ciascuna delle due Parti. Esse godono di pieno diritto, sul territorio di ciascuna delle Parti, dei vantaggi che derivano dalle vigenti disposizioni relative all’industria cinematografica o da quelle che potrebbero essere emanate da ognuna delle due Parti.2 Gli aiuti finanziari o altri vantaggi finanziari concessi sul territorio di ciascuna delle Parti vanno a beneficio del coproduttore interessato in conformità al diritto nazionale della Parte interessata.Art. 3 Procedura e collaborazione delle autorità competenti 1 Per essere ammesse ai sensi del presente Accordo, le opere cinematografiche realizzate in coproduzione devono avere ottenuto l’approvazione delle autorità competenti delle due Parti entro un mese dalla fine delle riprese.2 Le richieste di riconoscimento devono rispettare la procedura prevista a tal fine da ciascuna delle Parti ed essere conformi ai requisiti minimi stabiliti nell’Allegato 1 del presente Accordo.3 Le autorità competenti delle due Parti si scambiano le informazioni concernenti l’accoglimento, il rigetto, la modifica e il ritiro di richieste di riconoscimento ai sensi del presente Accordo.4 Prima di respingere una richiesta, le autorità competenti di entrambe le Parti devono consultarsi.5 Dopo che le autorità competenti delle due Parti hanno riconosciuto l’opera cinematografica quale coproduzione ai sensi del presente Accordo, il riconoscimento non può essere successivamente revocato, se non di comune intesa tra le autorità.6 Le autorità competenti sono rispettivamente:a.per la Svizzera: l’Ufficio federale della cultura;b.per il Granducato di Lussemburgo: il fondo cinematografico nazionale (Fonds national de soutien à la production audiovisuelle).Art. 4 Requisiti per le società di produzione e i collaboratori 1 Per ottenere un riconoscimento ai sensi del presente Accordo, le opere cinematografiche devono essere realizzate da società di produzione dotate di una buona organizza­zione tecnica e finanziaria e di un’esperienza professionale riconosciuta dall’autorità competente della Parte interessata.2 Per beneficiare delle agevolazioni previste dal presente Accordo, le società di produzione cinematografica devono soddisfare i requisiti delle rispettive disposi­zioni nazionali.3 I partecipanti a una produzione cinemato­grafica devono appartenere a una delle seguenti categorie di persone:In riferimento alla Confederazione Svizzera:–cittadini della Confederazione Svizzera;–persone con un permesso di domicilio in Svizzera;–cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea o di un membro dell’Associazione europea di libero scambio.In riferimento al Granducato di Lussemburgo:–persone di nazionalità lussemburghese;–cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea;–cittadini di uno degli Stati firmatari dell’Accordo del 2 maggio 1992 sullo Spazio economico europeo (Accordo SEE);–persone di qualsiasi altra nazionalità, stabilmente residenti nel Granducato di Lussemburgo;–persone di qualsiasi altra nazionalità, equiparate secondo la prassi amministrativa ai cittadini lussemburghesi;–cittadini della Confederazione Svizzera nella misura in cui sono equiparati ai cittadini di uno Stato membro dell’Unione europea in virtù dell’Accordo del 21 giugno 19992 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea ed i suoi Stati membri, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone.4 Qualora le persone adempiano le condizioni di cui al presente articolo contemporaneamente in entrambe le Parti, i produttori stabiliscono di comune accordo l’attribuzione. In caso di mancato accordo, tali persone sono attribuite allo Stato del produttore cui sono vincolate contrattualmente.5 Le autorità competenti delle due Parti possono, di comune accordo, autorizzare eccezioni per i collaboratori provenienti da altri Stati.2 RS 0.142.112.681Art. 5 Requisiti per le riprese 1 Le riprese in teatri di posa vanno effettuate di preferenza in studi cinematografici ubicati sul territorio di una delle Parti del presente Accordo.2 Le riprese esterne devono essere effettuate sul territorio di uno Stato membro della Comunità europea o dell’Associazione europea di libero scambio, oppure sul territorio di un altro Stato che partecipa alla coproduzione. Le riprese esterne in un altro Stato possono essere autorizzate qualora lo richiedano la sceneggiatura o l’azione dell’opera cinematografica.Art. 6 Rapporti di partecipazione 1 Le coproduzioni riconosciute ai sensi del presente Accordo devono essere realizzate nel rispetto delle seguenti condizioni:2 La partecipazione finanziaria del o dei coproduttori di ciascuna delle Parti può variare dal 20 (venti) all’80 (ottanta) per cento del costo di realizzazione finale dell’opera cinematografica.3 L’apporto tecnico e artistico deve sostanzialmente corrispondere alla quota finanziaria dei coproduttori.Art. 7 Coproduzioni finanziarie 1 In deroga alle disposizioni dell’articolo 6 possono essere riconosciute anche le opere cinematografiche per le quali, conformemente al contratto di coproduzione, la partecipazione minoritaria è limitata a una partecipazione finanziaria del 10 (dieci) per cento del costo finale, a condizione che esse siano realizzate sul territorio di una delle Parti e siano sostenute dalle due Parti con fondi pubblici sulla base di criteri quali­tativi in conformità agli Allegati 2 e 3.2 Le autorità competenti di ciascuna delle Parti si comunicano reciprocamente l’ammontare dei fondi pubblici disponibili per tali progetti.Art. 8 Equilibrio tra le coproduzioni 1 Occorre stabilire un equilibrio generale sia sul piano dei contributi artistici e tecnici sia sul piano dei contributi finanziari; tale equilibrio è valutato dalla Commissione mista di cui all’articolo 14, su un arco di tempo di due anni.2 Sulla base della documentazione della procedura di riconoscimento, le autorità competenti delle due Parti preparano una tabella riassuntiva dei relativi contributi delle opere cinematografiche coprodotte o cofinanziate.3 Qualora risultasse uno scompenso, la Commissione mista esamina le possibilità per ristabilire l’equilibrio e prende tutte le misure che reputa necessarie a tal fine.Art. 9 Diritti sull’opera cinematografica 1 Ogni coproduttore è comproprietario degli elementi materiali e immateriali dell’opera cinematografica.2 Il materiale è depositato a nome congiunto dei coproduttori in un laboratorio designato di comune accordo.Art. 10 Indicazione della coproduzione I titoli di testa e di coda, il provino e il materiale pubblicitario delle opere cinematografiche devono menzionare la coproduzione tra le Parti.Art. 11 Ripartizione dei proventi I coproduttori decidono liberamente la ripartizione dei proventi; di principio essa è proporzionale ai rispettivi contributi.Art. 12 Coproduzioni trilaterali 1 Le autorità competenti delle due Parti accettano che le opere cinematografiche riconosciute ai sensi del presente Accordo siano realizzate in coproduzione con uno o più produttori provenienti da Stati con i quali la Svizzera o il Lussemburgo hanno concluso un accordo di coproduzione cinematografica.2 Le condizioni di riconoscimento di queste opere cinematografiche devono essere esaminate caso per caso.II. Cooperazione cinematografica Art. 13 1 Le autorità competenti delle due Parti riconoscono la necessità di promuovere la diversità culturale, agevolando il reciproco riconoscimento delle rispettive cinematografie, in particolare mediante programmi di educazione all’immagine o la partecipazione a festival cinematografici.2 Esse valutano i mezzi idonei a favorire la distribuzione e la promozione reciproche delle opere cinematografiche di ciascuna delle due Parti.III. Commissione mista Art. 14 1 Una commissione mista composta di rappresentanti delle autorità competenti e di professionisti dell’industria cinematografica delle Parti ha il compito di esaminare e facilitare l’applicazione del presente Accordo e, all’occorrenza, di proporre le modifiche auspicabili.2 Per la durata del presente Accordo, la Commissione si riunisce ogni due anni, a ritmo alternato, in Svizzera e in Lussemburgo.3 La Commissione può anche essere convocata su richiesta di una delle autorità competenti, in particolare in caso di modifiche delle disposizioni legislative in vigore o delle disposizioni applicabili all’industria cinematografica o se l’appli­cazione dell’Accordo incontra difficoltà particolarmente serie, segnatamente quando l’equilibrio ai sensi dell’articolo 8 non è realizzato.IV. Disposizioni finali Art. 15 Entrata in vigore e denuncia 1 Ciascuna delle Parti notifica all’altra il compimento delle procedure costituzionali necessarie all’entrata in vigore del presente Accordo. Esso diventa effettivo il primo giorno del secondo mese successivo alla data di ricezione della seconda notifica. L’Accordo può essere applicato a titolo provvisorio da ognuna delle Parti dal momento della firma.2 Il presente Accordo è stipulato per una durata di due anni e tacitamente rinnovato di volta in volta per ulteriori due anni.3 Il presente Accordo può essere denunciato in qualsiasi momento da ciascuna delle Parti, previa notifica scritta inviata per via diplomatica, rispettando un termine di preavviso di tre mesi.4 Sempre che le Parti contraenti non decidano altrimenti, la denuncia non mette in discussione i diritti e gli obblighi delle Parti concernenti i progetti avviati in appli­cazione del presente Accordo.Fatto a Cannes il 15 maggio 2011, in due esemplari originali, in lingua tedesca.Per il Consiglio federale svizzero:Per il Governodel Granducato di Lussemburgo:Didier BurckhalterFrançois BiltgenAllegato 1 Disposizioni di applicazione dell’articolo 3 1.  Per beneficiare delle disposizioni del presente Accordo, i produttori di ciascuna delle Parti devono presentare la richiesta di riconoscimento della coproduzione alla rispettiva autorità competente prima dell’inizio delle riprese.2.  Le richieste devono essere segnatamente corredate dei seguenti documenti concordi nel contenuto:a)il contratto di coproduzione;b)una sceneggiatura o un altro manoscritto con sufficienti informazioni sul soggetto previsto e il modo di trattarlo;c)gli elenchi dei membri della troupe e del cast con indicazione delle attività e dei ruoli nonché del luogo di domicilio e della nazionalità delle persone che li compongono;d)un documento comprovante l’acquisizione dei diritti necessari alla realizzazione e allo sfruttamento commerciale dell’opera cinematografica;e)un regolamento concernente la partecipazione dei coproduttori a eventuali costi supplementari, tenendo conto che la partecipazione deve essere di principio proporzionale al contributo finanziario apportato, tranne in casi eccezionali in cui il coproduttore minoritario può partecipare con una percentuale inferiore o con un determinato importo;f)una stima del costo complessivo della realizzazione del progetto e un piano finanziario dettagliato che informino anche sulla disponibilità dei singoli fondi di finanziamento;g)una panoramica del contributo tecnico dei coproduttori; eh)un piano delle riprese con indicazione dei luoghi previsti per le riprese dell’opera cinematografica da realizzare.3.  Le autorità possono richiedere documenti e spiegazioni supplementari, ritenuti da esse necessari ai fini della valutazione del progetto.4.  Le autorità della Parte avente una partecipazione finanziaria minoritaria possono approvare le richieste solo dopo avere ottenuto il parere delle autorità della Parte avente una partecipazione finanziaria maggioritaria. Quest’ultima comunica la sua proposta alle autorità competenti della Parte del produttore minoritario, di norma entro 20 giorni dalla data d’inoltro della documentazione completa. Da parte loro, queste ultime devono per principio comunicare il proprio parere entro i due mesi successivi.5.  Le modifiche apportate ulteriormente al contratto di coproduzione devono essere immediatamente sottoposte alle autorità competenti di ciascuna delle Parti per approvazione.6.  L’ammissione può essere subordinata a condizioni e obblighi volti a garantire il rispetto delle disposizioni contenute nell’Accordo.Allegato 2 Aiuti in base a criteri qualitativi in Svizzera Promozione selettiva (aiuti alla realizzazione) tramite l’Ufficio federale della cul­tura.Allegato 3 Aiuti in base ai criteri qualitativi nel Granducato di Lussemburgo Fondo cinematografico nazionale (Fonds national de soutien à la production audiovisuelle).
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Ordinanza concernente la misurazione ufficiale nei Grigioni (OMUC) 217.320 Ordinanza concernente la misurazione ufficiale nei Grigioni (OMUC) del 7 febbraio 2012 (stato 15 febbraio 2012) emanata dal Governo il 7 febbraio 2012 visto l'art. 45 della Costituzione cantonale1) 1. Disposizioni generali Art. 1 Scopo 1 La presente ordinanza serve all'esecuzione della legge federale sulla geoinforma- zione e stabilisce le disposizioni esecutive della legge cantonale sulla geoinforma- zione nel settore della misurazione ufficiale. Essa mira a una demarcazione, misura- zione e tenuta a giorno unitarie delle componenti della misurazione ufficiale. Art. 2 Autorità competente 1 L'Ufficio per l'agricoltura e la geoinformazione è l'autorità competente per la vigi- lanza sulla misurazione ufficiale (autorità di vigilanza sulle misurazioni). L'autorità di vigilanza sulle misurazioni esegue i compiti della misurazione ufficiale conforme- mente all'articolo 19 della legge cantonale sulla geoinformazione (LCGI)2) e alla pre- sente ordinanza. 2. Demarcazione Art. 3 Accertamento dei confini di proprietà 1. Procedura ordinaria 1 Nelle zone senza una misurazione riconosciuta, l'ingegnere geometra accerta i con- fini di proprietà alla presenza dei proprietari fondiari interessati o di un loro rappre- sentante autorizzato. Egli può valersi della collaborazione della commissione di ter- minazione designata dal comune. 1) CSC 110.100 2) CSC 217.300 * Tabelle con le modifiche in fondo all'atto normativo 1 http://www.gr-lex.gr.ch/data/110.100/it http://www.gr-lex.gr.ch/data/217.300/it 217.320 2 I proprietari fondiari interessati vanno invitati all'accertamento dei confini con al- meno 14 giorni di anticipo. Se non danno seguito all'invito, l'ingegnere geometra ac- certa i confini con la collaborazione dei confinanti presenti. I proprietari fondiari as- senti, qualora inoltrassero opposizione, devono sostenere i costi supplementari da essi cagionati, se non possono giustificare la loro assenza. Art. 4 2. Procedura semplificata 1 Nelle zone agricole e forestali situate nella regione di montagna e di estivazione conformemente al catasto della produzione agricola, nonché in zone non produttive l'accertamento dei confini può essere effettuato in base a piani, fotografie aeree o al- tre basi idonee. Art. 5 Rapporti di proprietà secondo il registro fondiario 1 Nell'accertamento dei confini di proprietà non può essere modificata la situazione di proprietà iscritta nel registro fondiario. Art. 6 Punti di misurazione 1 Sono considerati segni che materializzano punti di misurazione: a) cippi e bolloni compresi le loro misure di assicurazione, i chiusini, le paline verticali, le piramidi e simili per indicare i punti fissi planimetrici e i punti fis - si altimetrici; b) cippi, nonché altri segni ammessi quali croci, bolloni, termini in materiale sin- tetico, picchetti, ecc. per indicare confini nazionali, cantonali, comunali e di proprietà; c) picchetti per la determinazione provvisoria di punti di misurazione; d) idrometri. Art. 7 Indicazione dei confini 1 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni emana istruzioni sui requisiti posti all'indi- cazione dei confini e definisce i segni di terminazione ammessi. Art. 8 Rinuncia a segni di terminazione 1 Si può rinunciare alla posa di segni di terminazione permanenti: a) in zone che necessitano di ricomposizione particellare; b) in zone in cui i segni di terminazione sono costantemente minacciati dallo sfruttamento agricolo o da altri influssi; c) nelle zone agricole e forestali situate nella regione di montagna e di estivazio- ne conformemente al catasto della produzione agricola, nonché in zone non produttive; d) per le strade agricole e forestali, fatta eccezione per le testate di confine di bene immobile; e) in caso di diritti per sé stanti e permanenti; 2 217.320 f) se ciò provocherebbe danni a costruzioni; g) in caso di chiare delimitazioni edilizie e in luoghi inaccessibili. Art. 9 Obblighi dei proprietari dei fondi 1 I proprietari dei fondi sono tenuti a far posare segni di terminazione conformi alle prescrizioni lungo i confini dei loro fondi e a tollerare segni di misurazione e termi- nazione sulla loro proprietà fondiaria. Cambiamenti o danneggiamenti di questi se- gni devono essere notificati immediatamente al comune o al competente ingegnere geometra. Art. 10 Protezione della materializzazione dei punti di misurazione 1 Segni che materializzano punti della misurazione ufficiale quali punti fissi di misu- razione e segni di terminazione possono essere apposti o ripristinati solo dietro istru- zione e vigilanza del geometra revisore. Segni che materializzano punti di misura- zione ufficiale rimossi nel quadro di lavori di costruzione vanno notificati al compe- tente geometra revisore. 2 Le azioni e i provvedimenti che pregiudicano la sicurezza dei segni che materializ- zano punti di misurazione sono vietati. Sono fatte salve le disposizioni del codice penale svizzero1) (art. 145, 256, 257, 268, 286). Art. 11 Responsabilità 1 Dei danni a segni che materializzano punti di misurazione risponde chi li ha cagio- nati. Art. 12 Manutenzione 1 I comuni sono tenuti a far verificare periodicamente dal geometra revisore e se ne- cessario a far ripristinare la materializzazione dei punti fissi planimetrici e dei punti fissi altimetrici della categoria 3 nelle zone nucleo e nelle zone edificabili. 2 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni notifica all'Ufficio federale di topografia i danni o i pericoli riscontrati per i punti fissi della categoria 1, nonché le modifiche a punti fissi planimetrici della categoria 2. Art. 13 Confini territoriali 1 I confini degli immobili lungo il confine nazionale ne adottano il tracciato. 2 In virtù di accordi di diritto internazionale, l'autorità di vigilanza sulle misurazioni conferisce all'Ufficio del registro fondiario e al geometra revisore l'incarico di modi- ficare confini di fondi lungo il confine nazionale. 3 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni notifica all'Ufficio federale di topografia i segni di terminazione danneggiati o minacciati lungo i confini nazionali. 4 Ai comuni compete la manutenzione dei segni di terminazione comunali. 1) RS 311.0 3 http://db.clex.ch/link/Bund/311.0/it 217.320 3. Misurazione Art. 14 Esecuzione 1 Il primo rilevamento e il rinnovamento della misurazione ufficiale possono essere eseguiti a tappe. Il momento dell'esecuzione delle singole misurazioni si conforma agli accordi di programma conclusi con la Confederazione. Art. 15 Approvazione 1 Dopo la conclusione dell'esposizione pubblica della misurazione e dopo l'evasione in prima istanza delle opposizioni, il Governo approva il piano per il registro fondia- rio, i dati della misurazione ufficiale e gli altri estratti allestiti per la tenuta del regi- stro fondiario e riconosce loro la forza probatoria di un atto pubblico. Art. 16 Dati della misurazione ufficiale 1 I dati della misurazione ufficiale servono da base per la creazione e la gestione di sistemi d'informazione geografica e vanno messi gratuitamente a disposizione del centro di geodati cantonale. Art. 17 Consegna di parti integranti della misurazione ufficiale 1 L'ingegnere geometra è tenuto a consegnare gratuitamente all'autorità di vigilanza sulle misurazioni, su richiesta di quest'ultima, le componenti della misurazione uffi- ciale destinate alla verifica. 2 Le componenti della misurazione ufficiale conservate presso l'autorità di vigilanza sulle misurazioni vengono messe a disposizione gratuitamente dell'ingegnere geo- metra per il primo rilevamento, il rinnovamento e la tenuta a giorno. Art. 18 Menzione dei punti fissi 1 All'autorità di vigilanza sulle misurazioni compete la notifica dei punti fissi delle categorie 1 e 2 per la menzione nel registro fondiario quali restrizioni di diritto pub- blico della proprietà. Art. 19 Confini di servitù 1 I confini di servitù possono essere rappresentati nel piano per il registro fondiario su richiesta degli interessati, sempre che sia possibile una chiara definizione plani- metrica. 4 217.320 4. Tenuta a giorno Art. 20 Contratto di tenuta a giorno 1 Il comune incarica un geometra revisore iscritto nel registro dei geometri della te- nuta a giorno permanente e della gestione della misurazione ufficiale. A questo sco- po stipula un contratto di diritto pubblico (contratto di tenuta a giorno). 2 Il contratto di tenuta a giorno può essere disdetto per la fine di ogni anno civile, nel rispetto di un termine di disdetta di dodici mesi. I contratti giungono a scadenza al più tardi nell'anno in cui il geometra revisore raggiunge l'età di pensionamento ordi - naria. Deve essere garantita la supplenza del geometra revisore. 3 Il contratto di tenuta a giorno deve essere approvato dall'autorità di vigilanza sulle misurazioni. Art. 21 Comuni con un proprio servizio specializzato 1 Nei comuni che dispongono di un proprio servizio specializzato per la misurazione ufficiale, la funzione di geometra revisore è assunta dall'ingegnere geometra capo, iscritto nel registro dei geometri. La supplenza deve essere garantita. Art. 22 Conferimento di incarichi da parte dell'Ufficio del registro fondiario 1 Se vengono modificati dei confini di fondi, divisi o uniti dei fondi, costituiti, modi- ficati o cancellati dei diritti per sé stanti e permanenti o delle servitù da rappresenta- re nei piani per il registro fondiario, l'ufficiale del registro fondiario conferisce senza indugio al geometra revisore l'incarico di aggiornare le componenti della misurazio- ne ufficiale. Questo vale anche per la costruzione di strade, canali e ferrovie, se ven- gono modificati confini di fondi, nonché per l'allestimento di piani di quartiere e per l'esecuzione di ricomposizioni particellari. Art. 23 Documento di mutazione 1 Il geometra revisore stende a destinazione dell'Ufficio del registro fondiario un do- cumento di mutazione contenente il piano di mutazione e la descrizione dei beni im- mobili per: a) modifiche di confini; b) la costituzione, la modifica e la cancellazione di diritti per sé stanti e perma- nenti differenziati secondo la superficie, nonché di servitù. 2 Dopo l'iscrizione della mutazione da parte dell'Ufficio del registro fondiario vengo- no aggiornati i dati e gli altri atti della misurazione ufficiale. 5 217.320 Art. 24 Notifiche al geometra revisore 1 Dopo il rilascio della licenza edilizia, le autorità competenti per il rilascio devono notificare senza indugio al geometra revisore le costruzioni, le nuove strade e i nuovi sentieri, la demolizione di costruzioni che hanno autorizzato, nonché tutti i nuovi in- dirizzi degli edifici e tutti gli indirizzi modificati. 2 Il servizio competente per l'attribuzione del numero dell'edificio notifica in forma adeguata, entro un mese, al geometra revisore competente tutte le modifiche di nu- meri degli edifici. Esso può mettere a disposizione queste informazioni nella proce- dura di richiamo. Art. 25 Termini 1 Atti di mutazione concernenti modifiche di confini e modifiche di diritti per sé stanti e permanenti vanno consegnati all'Ufficio del registro fondiario di norma entro due mesi dalla ricezione dell'incarico. 2 Se le modifiche di confini non possono essere iscritte a registro fondiario entro un anno dalla consegna del documento di mutazione, l'Ufficio del registro fondiario pone un termine di al massimo tre mesi per l'evasione, dietro comminatoria dell'annullamento della mutazione. Se il termine scade inutilizzato, l'Ufficio del regi- stro fondiario incarica il geometra revisore di annullare la mutazione della modifica del confine. I costi per l'annullamento sono a carico di chi li ha cagionati. 3 Le costruzioni progettate vanno aggiornate entro un mese dal rilascio della licenza edilizia. 4 Costruzioni e infrastrutture realizzate vanno aggiornate entro dodici mesi dal com- pletamento dei lavori. 5 Tutti i dati per il cui aggiornamento non può essere organizzata una procedura di notifica, come i dati relativi a cambiamenti naturali della copertura del suolo, ecc., vanno aggiornati entro dodici anni nel quadro della tenuta a giorno periodica. Art. 26 Messa a disposizione dei dati 1 In seguito a ogni modifica dei livelli d'informazione "punti fissi", "immobili" e "co- pertura del suolo", entro un giorno il geometra revisore competente mette a disposi- zione del Cantone e del centro di geodati cantonale i dati in forma elettronica. In se- guito a modifiche agli altri livelli d'informazione, i dati vanno trasmessi almeno mensilmente. Art. 27 Estratti autenticati 1 Per l'autenticazione di estratti della misurazione ufficiale in forma analogica o digi- tale sono competenti il geometra revisore incaricato dal comune oppure il suo sup- plente 6 217.320 Art. 28 Costi della tenuta a giorno 1 Il geometra revisore fattura i costi della tenuta a giorno e provvede all'incasso. In caso di ampi lavori di tenuta a giorno può essere richiesto un anticipo. 2 Se le fatture non vengono saldate, dopo un infruttuoso sollecito da parte del geo- metra revisore spetta al comune esigere il pagamento della fattura. A questo scopo, il comune emana una decisione di fatturazione impugnabile. 3 I costi per i lavori di tenuta a giorno vengono calcolati secondo una tariffa approva - ta dal Governo. 4 I costi della tenuta a giorno permanente sono a carico di chi li ha cagionati o del proprietario del fondo al momento della fatturazione; il diritto è prescritto dopo cin- que anni dalla conclusione della mutazione. Art. 29 Correzione di contraddizioni 1 Gli errori effettivi senza effetto giuridico vengono rettificati d'ufficio dal geometra revisore. 2 La competenza per la correzione di contraddizioni conformemente all'articolo 14a dell'ordinanza sulla misurazione ufficiale1) spetta al Dipartimento. 5. Nomi geografici Art. 30 Rilevamento e modifica dei nomi geografici della misurazione uffi- ciale 1 I comuni collaborano al rilevamento dei nomi geografici della misurazione ufficia- le da parte dell'ingegnere geometra incaricato. 2 Essi possono chiedere alla Commissione cantonale della nomenclatura la modifica di nomi geografici della misurazione ufficiale già approvati o l'inserimento di nuovi nomi geografici. Art. 31 Determinazione dei nomi geografici della misurazione ufficiale 1 La Commissione cantonale della nomenclatura verifica i nomi geografici della mi- surazione ufficiale e stabilisce la grafia. 2 Il comune può presentare ricorso al Governo contro decisioni della Commissione cantonale della nomenclatura. Il Governo può richiedere una presa di posizione della Direzione federale delle misurazioni catastali. La decisione del Governo è definitiva. 1) RS 211.432.2 7 http://db.clex.ch/link/Bund/211.432.2/it 217.320 Art. 32 Nomi di comuni, località e stazioni 1 La Commissione cantonale della nomenclatura esamina le richieste dei comuni di modifica dei nomi di comuni, località e stazioni. In caso di modifica dei nomi di co- muni e località, esegue eventualmente la procedura per l'esame preliminare presso la Confederazione. 2 Il Governo esegue la procedura d'approvazione per la determinazione e la modifica di nomi di comuni, località o stazioni presso la Confederazione. 3 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni coordina la determinazione del perimetro di località con i comuni interessati e La Posta, stabilisce geograficamente le modifi - che e le comunica all'Ufficio federale di topografia. Art. 33 Notifiche all'Ufficio federale 1 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni è competente per le notifiche all'Ufficio fe- derale di topografia conformemente all'articolo 18 dell'ordinanza sui nomi geografi- ci1). Art. 34 Nomi delle vie e indirizzi degli edifici 1 I comuni sono tenuti a comunicare all'Ufficio determinazioni e modifiche di nomi delle vie. 2 L'autorità di vigilanza sulle misurazioni coordina la comunicazione dei nomi delle vie all'Ufficio federale di statistica e agli offerenti di servizi universali secondo gli articoli 2 – 4 della legge sulle poste2). 6. Disposizioni finali Art. 35 Disposizioni transitorie 1 Tutti i contratti di tenuta a giorno vigenti vanno adeguati entro sei anni dall'entrata in vigore della presente ordinanza. Art. 36 Entrata in vigore 1 La presente ordinanza entra in vigore il 15 febbraio 2012. 1) RS 510.625 2) RS 783.0 8 http://db.clex.ch/link/Bund/783.0/it http://db.clex.ch/link/Bund/510.625/it 217.320 Tabella modifiche - Secondo decisione Decisione Entrata in vigore Elemento Cambiamento Rimando AGS 07.02.2012 15.02.2012 atto normativo prima versione - 9 217.320 Tabella modifiche - Secondo articolo Elemento Decisione Entrata in vigore Cambiamento Rimando AGS atto normativo 07.02.2012 15.02.2012 prima versione - 10 1. Disposizioni generali Art. 1 Scopo Art. 2 Autorità competente 2. Demarcazione Art. 3 Accertamento dei confini di proprietà 1. Procedura ordinaria Art. 4 2. Procedura semplificata Art. 5 Rapporti di proprietà secondo il registro fondiario Art. 6 Punti di misurazione Art. 7 Indicazione dei confini Art. 8 Rinuncia a segni di terminazione Art. 9 Obblighi dei proprietari dei fondi Art. 10 Protezione della materializzazione dei punti di misurazione Art. 11 Responsabilità Art. 12 Manutenzione Art. 13 Confini territoriali 3. Misurazione Art. 14 Esecuzione Art. 15 Approvazione Art. 16 Dati della misurazione ufficiale Art. 17 Consegna di parti integranti della misurazione ufficiale Art. 18 Menzione dei punti fissi Art. 19 Confini di servitù 4. Tenuta a giorno Art. 20 Contratto di tenuta a giorno Art. 21 Comuni con un proprio servizio specializzato Art. 22 Conferimento di incarichi da parte dell'Ufficio del registro fondiario Art. 23 Documento di mutazione Art. 24 Notifiche al geometra revisore Art. 25 Termini Art. 26 Messa a disposizione dei dati Art. 27 Estratti autenticati Art. 28 Costi della tenuta a giorno Art. 29 Correzione di contraddizioni 5. Nomi geografici Art. 30 Rilevamento e modifica dei nomi geografici della misurazione ufficiale Art. 31 Determinazione dei nomi geografici della misurazione ufficiale Art. 32 Nomi di comuni, località e stazioni Art. 33 Notifiche all'Ufficio federale Art. 34 Nomi delle vie e indirizzi degli edifici 6. Disposizioni finali Art. 35 Disposizioni transitorie Art. 36 Entrata in vigore 2018-06-06T01:07:56+0200 "7001 Chur" "Gesetzessammlung Kanton Graubünden"
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946.216 Ordinanzaconcernente l’esecuzione dell’Accordo internazionalesul caffè del 2001del 21 settembre 2001 (Stato 1° agosto 2003)Il Consiglio federale svizzero,visti gli articoli 3 e 4 della legge federale del 25 giugno 19821 sulle misure economiche esterne;in esecuzione dell’Accordo internazionale sul caffè del 20012,ordina:1 RS 946.2012 RS 0.916.117.1Art. 1 Obbligo d’informazione 1 Le ditte che importano, tengono in deposito, commerciano o trasformano merci di cui al capoverso 2 sono tenute a dare in modo esatto e completo a réservesuisse le informazioni necessarie concernenti le comunicazioni che i Paesi membri devono effettuare conformemente all’Accordo.32 L’obbligo di informazione concerne le merci seguenti:a.caffè, non torrefatto, non decaffeinizzato, della voce doganale 0901.11004;b.caffè, non torrefatto, decaffeinizzato, della voce doganale 0901.1200;c.caffè, torrefatto, non decaffeinizzato, della voce doganale 0901.2100;d.caffè, torrefatto, decaffeinizzato, della voce doganale 0901.2200;e.estratti, essenze e concentrati di caffè e preparazioni a base di questi estratti, essenze o concentrati, delle voci doganali 2101.1100 e 2101.1210;f.preparazioni a base di caffè, della voce doganale 2101.1290.3 Nuovo testo giusta il n. 9 dell’all. all’O del 2 lug. 2003 sui provvedimenti preparatori in materia di approvvigionamento economico del Paese (RS 531.12).4 RS 632.10 allegatoArt. 2 Comunicazione e trasmissione delle cifre globali svizzere 1 Réservesuisse notifica le cifre globali al Segretariato di Stato dell’economia (Seco).52 Il Seco comunica tali cifre all’Organizzazione internazionale del caffè (OIC).5 Nuovo testo giusta il n. 9 dell’all. all’O del 2 lug. 2003 sui provvedimenti preparatori in materia di approvvigionamento economico del Paese (RS 531.12).Art. 3 Disposizioni penali Le infrazioni alla presente ordinanza sono punite secondo gli articoli 7 e 8 della legge.Art. 46 Vigilanza Il Seco vigila sull’attività svolta da réservesuisse nell’ambito della presente ordi­nanza.6 Nuovo testo giusta il n. 9 dell’all. all’O del 2 lug. 2003 sui provvedimenti preparatori in materia di approvvigionamento economico del Paese (RS 531.12).Art. 5 Diritto previgente: abrogazione L’ordinanza del 14 settembre 19947 concernente l’esecuzione dell’Accordo internazionale sul caffè del 1994 è abrogata.7 [RU 1994 3123, 1995 4932 art. 3 n. 20, 2000 187 art. 21 n. 17]Art. 6 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° ottobre 2001.
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1AS AS0.748.111.2TraduzioneAccordoconcernente il transito dei servizi aerei internazionaliConchiuso a Chicago il 7 dicembre 1944Firmato e accettato dalla Svizzera il 6 luglio 1945Entrato in vigore per la Svizzera il 6 luglio 1945 (Stato 14  novembre 2019)1 CS 13 601Gli Stati che, in quanto membri dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile, firmano ed accettano il presente Accordo sul transito dei servizi aerei internazionali, hanno convenuto quanto segue:Art. I. Sezione 1.Ogni Stato contraente concede agli altri Stati contraenti le seguenti libertà di sor­volo, per quanto concerne i servizi aerei internazionali regolari:1.Il privilegio di attraversare il suo territorio senza atterrarvi.2. Il privilegio di atterrarvi per scali non commerciali.I privilegi di cui alla presente sezione non sono applicabili agli aeroporti utilizzati a scopi militari, escluso qualsiasi servizio aereo internazionale regolare. Nelle zone d’ope­ra­zioni belliche, od occupate militarmente, e, in tempo di guerra, lungo le linee di rifornimento che conducono a tali zone, l’esercizio di simili privilegi sarà sub­ordi­nato all’approvazione delle autorità militari competenti.Sezione 2.L’esercizio dei privilegi sopra menzionati avverrà conformemente alle disposizioni dell’Accordo interinale relativo alla navigazione aerea civile internazionale e, quand’essa entrerà in vigore, alle disposizioni della Convenzione relativa alla navi­ga­zione aerea civile internazionale, conchiuse ambedue a Chicago il 7 dicembre 1944.Sezione 3.Uno Stato contraente che concede alle imprese di trasporti aerei di un altro Stato contraente il privilegio di fare scalo per ragioni non commerciali, potrà esigere che dette imprese offrano un servizio commerciale conveniente nei punti in cui sono fatti detti scali.Tale esigenza non comporterà distinzione alcuna tra le imprese di trasporto aeree esercitate sulla stessa linea; essa terrà conto della capacità degli aeromobili e dovrà essere applicata in modo; da non pregiudicare l’esercizio normale dei servizi aerei internazionali interessati o i diritti e gli obblighi di qualsiasi Stato contraente.Sezione 4.Ogni Stato contraente potrà, con riserva delle disposizioni del presente Accordo,1.designare la rotta da seguire sul proprio territorio da ciascun servizio aereo inter­nazionale e gli aeroporti che detto servizio può utilizzare;2.imporre o autorizzare l’imposizione a qualsiasi servizio aereo internazionale delle tasse eque e ragionevoli per l’utilizzazione di detti aeroporti o altri impianti; queste tasse non dovranno superare quelle che pagherebbero gli aeromobili nazionali adibiti a servizi internazionali analoghi, purché, a domanda di uno Stato contraente interessato, le tas­se imposte per l’utilizza­zione degli aeroporti e altri impianti for­mino oggetto di un esame da parte del Consiglio dell’Organizzazione della navi­gazione aerea civile internazionale, istituita conformemente alla Convenzione sopra menzionata, il quale Consiglio sottoporrà un rap­porto e le sue racco­mandazioni in proposito allo Stato o agli Stati inte­ressati.Sezione 5.Ogni Stato contraente si riserva il diritto di rifiutare o di revocare un certificato o un permesso a un’impresa di trasporti aerei di un altro Stato, qualora non sia convinto che una parte importante di proprietà e il controllo effettivo di questa impresa siano nelle mani di cittadini di uno Stato contraente, o quando un’impresa di trasporti aerei non si attenga alle leggi dello Stato sorvolato o non adempia gli obblighi imposti dal presente Accordo.Art. II. Sezione 1.Uno Stato contraente che reputa ingiusto o pregiudizievole ai suoi interessi un provvedimento che un altro Stato contraente ha preso conformemente al presente Accordo, può chiedere al Consiglio che esamini la situazione. Il Consiglio indagherà allora sulla questione e riunirà, per consultazione, gli Stati interessati. Se tale consultazione non risolve la difficoltà, il Consiglio può far conoscere agli Stati contraenti interessati le conclusioni e raccomandazioni che esso reputa convenienti. Se, in seguito, uno di tali Stati contraenti tralascia, per una ragione che il Consiglio non ritiene plausibile, di prendere i provvedimenti correttivi che si impongono, il Consiglio può raccomandare all’Assemblea dell’Organizzazione sopra menzionata di sospendere i diritti e i privilegi conferiti dal presente Accordo a detto Stato con­traente, fino a quando non abbia preso i provvedimenti di cui si tratta. L’As­semblea può, con maggioranza dei due terzi, votare la sospensione dello Stato contraente in causa, per il periodo che giudicherà opportuno o fino a quando il Consiglio non decida che i provvedimenti correttivi sono stati presi da detto Stato.Sezione 2.Nel caso in cui una contestazione tra due o più Stati contraenti in materia d’interpretazione o di applicazione del presente Accordo, non possa essere regolata mediante negoziati, le disposizioni del Capo XVIII della Convenzione sopra men­zio­nata sono applicabili nel modo previsto in caso di contestazione circa l’inter­pretazione o l’applicazione di detta Convenzione.Art. III. Il presente Accordo rimarrà in vigore per tutta la durata della Convenzione sopra menzionata, restando ben inteso che ogni Stato contraente che fa parte dei presente Accordo potrà disdire quest’ultimo mediante preavviso di un anno al Governo degli Stati Uniti d’America, il quale notificherà immediatamente il preavviso e la disdetta a tutti gli altri Stati contraenti.Art. IV. Fino al momento dell’entrata in vigore della Convenzione sopra menzionata, tutti i riferimenti fatti nel presente Accordo alla Convenzione stessa, ad eccezione di quelli all’art. II, Sezione 2, e all’art. V, saranno considerati come riferimenti fatti all’Ac­cordo interinale relativo alla navigazione aerea civile internazionale, conchiuso a Chicago il 7 dicembre 1944; e tutti i riferimenti all’Organizzazione della naviga­zione aerea civile internazionale, all’ Assemblea ed al Consiglio saranno considerati come riferimenti fatti all’Organizzazione provvisoria della navigazione aerea civile internazionale, all’Assemblea interinale e al Consiglio interinale.Art. V. Al fini dei presente Accordo la parola «territorio» avrà il senso attribuitole nell’art. 2 della Convenzione sopra menzionata.Art. VI. Firma e accettazione dell’Accordo I sottoscritti, delegati alla Conferenza internazionale dell’aviazione civile, riuniti a Chicago il 1o novembre 1944, hanno apposto le loro firme al presente, Accordo, restando ben inteso che ciascuno dei Governi in nome dei quali l’Accordo è stato firmato, farà sapere il più presto possibile al Gover­no degli Stati Uniti se la firma apposta in suo nome costituisce o no un’ac­cettazione dell’accordo da parte di detto Governo e un obbligo che lo vin­cola.Ogni Stato membro dell’Organizzazione della navigazione aerea civile internazio­nale potrà accettare il presente Accordo come un obbligo formale, notificando la sua accettazione al Governo degli Stati Uniti; tale accettazione avrà effetto a contare dalla data del ricevimento della notificazione da parte del Governo sopra menzio­nato.Il presente Accordo entrerà in vigore, tra gli Stati contraenti, alla data dell’accetta­zione da parte di ciascuno di essi. In seguito, esso sarà valevole per ogni altro Stato che notificherà la sua accettazione al Governo degli Stati Uniti, a contare dalla data del ricevimento di detta accettazione da parte di quest’ultimo Governo. Il Governo degli Stati Uniti parteciperà a tutti gli Stati che avranno firmato o accettato il presente Accordo, la data di ogni altra accettazione e la data alla quale l’Accordo entrerà in vigore per ciascuno degli Stati che lo accetteranno.FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati a tale scopo, firmano il presente Accordo in nome dei loro Governi rispettivi, alla data che figura a lato delle loro rispettive firme.Fatto a Chicago, il sette dicembre millenovecentoquarantaquattro, in lingua inglese. Un testo redatto nelle lingue inglese, francese e spagnuola, ciascuna facendo parimente fede, sarà aperto alle firme a Washington, D. C.2 due testi saranno depo­sitati negli archivi del Governo degli Stati Uniti d’America, il quale ne trasmetterà copie certificate conformi ai Governi di tutti gli Stati che firmeranno o accetteranno il presente Accordo.(Seguono le firme)Campo d’applicazione il 14 novembre 20193 3 RU 1972 793, 1976 660, 1981 1576, 1985 695, 1988 124 783, 1990 1568, 2005 1319, 2008 103, 2013 2719, 2016 737, 2019 3787. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati). Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Entrata in vigoreAfghanistan17 maggio194517 maggio1945Albania21 ottobre1997 A21 ottobre1997Algeria16 aprile196416 aprile1964Antigua e Barbuda16 novembre1988 S 1 novembre1981Argentina  4 giugno1946  4 giugno1946Armenia29 maggio199629 maggio1996Australia28 agosto194528 agosto1945Austria10 dicembre195810 dicembre1958Azerbaigian  3 marzo2000 A  3 marzo2000Bahamas27 maggio1975 S26 giugno1975Bahrein12 ottobre197112 ottobre1971Bangladesh  9 febbraio1979  9 febbraio1979Barbados10 luglio197010 luglio1970Belgio19 luglio194519 luglio1945Benin23 aprile196323 aprile1963Bolivia  4 aprile1947  4 aprile1947Bosnia ed Erzegovina  3 marzo1995 S  6 marzo1992Brunei  4 dicembre1984 S  1° gennaio1984Bulgaria21 settembre197021 settembre1970Burkina Faso25 settembre1992 A25 settembre1992Burundi18 febbraio196818 febbraio1968Camerun30 marzo196030 marzo1960Ceca, Repubblica13 dicembre1994 S  1° gennaio1993Cile24 aprile197424 aprile1974Cina*    Hong Kong a  3 giugno1997  1° luglio1997    Macao b  6 ottobre199920 dicembre1999Cipro12 ottobre196112 ottobre1961Congo (Brazzaville)26 agosto201326 agosto2013Corea (Nord)  8 febbraio1995 A  8 febbraio1995Corea (Sud)22 giugno196022 giugno1960Costa Rica  1° maggio1958  1° maggio1958Côte d'Ivoire20 marzo196120 marzo1961Croazia12 giugno1993 S  8 ottobre1991Cuba20 giugno194720 giugno1947Danimarca  1° dicembre1948  1° dicembre1948Ecuador28 luglio198328 luglio1983Egitto13 marzo194713 marzo1947El Salvador  1° giugno1945  1° giugno1945Emirati Arabi Uniti25 maggio1972 A25 maggio1972Estonia16 agosto1995 A16 agosto1995Eswatini30 aprile1973 A30 aprile1973Etiopia22 marzo194522 marzo1945Figi14 febbraio1973 S14 febbraio1973Filippine*22 marzo194622 marzo1946Finlandia  9 aprile1957  9 aprile1957Francia24 giugno194824 giugno1948Gabon15 gennaio197015 gennaio1970Georgia  8 ottobre2003  8 ottobre2003Germania*  9 maggio1956  8 giugno1956Giamaica18 ottobre196318 ottobre1963Giappone20 ottobre195320 ottobre1953Giordania18 marzo194718 marzo1947Grecia21 settembre194521 settembre1945Guatemala28 aprile194728 aprile1947Guinea  5 novembre1998 A  5 novembre1998Guyana*28 aprile198628 aprile1986Honduras13 novembre194513 novembre1945India  2 maggio1945  2 maggio1945Iran19 aprile195019 aprile1950Iraq15 giugno194515 giugno1945Irlanda15 novembre195715 novembre1957Islanda21 marzo194721 marzo1947Isole Cook18 aprile2005 A18 aprile2005Israele16 giugno195416 giugno1954Italia27 giugno1984 A27 giugno1984Kazakstan  9 luglio2007 A  9 luglio2007Kuwait17 giugno196017 giugno1960Lesotho  2 ottobre1975 A  2 ottobre1975Lettonia21 maggio1997 A21 maggio1997Libano  5 giugno1974  5 giugno1974Liberia19 marzo194519 marzo1945Lussemburgo28 aprile194828 aprile1948Macedonia del Nord  4 gennaio1995 S  8 settembre1991Madagascar14 maggio196214 maggio1962Malawi27 marzo1975 A27 marzo1975Malaysia31 dicembre1959 S31 agosto1957Mali27 maggio197027 maggio1970Malta  4 giugno1965  4 giugno1965Marocco26 agosto195726 agosto1957Mauritania11 maggio197911 maggio1979Maurizio13 settembre197113 settembre1971Messico25 giugno194625 giugno1946Moldova21 novembre1994 A21 novembre1994Monaco  3 gennaio1996 A  3 gennaio1996Mongolia15 aprile200415 aprile2004Montenegro  5 ottobre2007 A  5 ottobre2007Mozambico18 agosto201618 agosto2016Nauru25 agosto1975 A24 settembre1975Nepal23 novembre196523 novembre1965Nicaragua28 dicembre194528 dicembre1945Niger16 marzo1962 S  3 agosto1960Nigeria25 gennaio196125 gennaio1961Norvegia30 gennaio194530 gennaio1945Nuova Zelanda19 aprile194519 aprile1945Oman23 febbraio1973 A23 febbraio1973Paesi Bassi12 gennaio194512 gennaio1945    Aruba  9 giugno1996  1° gennaio1986Pakistan24 marzo1948 S15 agosto1947Palau  3 novembre1995 A  3 novembre1995Panama 8 ottobre1982 A 8 ottobre1982Paraguay27 luglio194527 luglio1945Perù16 ottobre201716 ottobre2017Polonia  6 aprile1945  6 aprile1945Portogallo  1° settembre1959  1° settembre1959Qatar25 giugno200825 giugno2008Regno Unito*31 maggio194531 maggio1945Ruanda  6 luglio1964  6 luglio1964San Marino29 giugno200729 giugno2007Seicelle16 ottobre197916 ottobre1979Senegal  8 marzo1961  8 marzo1961Serbia10 luglio2002 S13 gennaio2001Singapore22 agosto196622 agosto1966Siria25 novembre200525 novembre2005Slovacchia  6 marzo1995 S  1° gennaio1993Slovenia28 dicembre1992 S25 giugno1991Somalia10 giugno196410 giugno1964Spagna30 luglio194530 luglio1945Sri Lanka  1° aprile1957 S  4 febbraio1948Stati Uniti*  8 febbraio1945  8 febbraio1945Sudafrica30 novembre194530 novembre1945Suriname 4 gennaio2008 4 gennaio 2008Svezia19 novembre194519 novembre1945Svizzera  6 luglio1945  6 luglio1945Thailandia  6 marzo1947  6 marzo1947Togo16 settembre1965 S27 aprile1960Trinidad e Tobago13 aprile196313 aprile1963Tunisia26 aprile196226 aprile1962Turchia  6 giugno1945  6 giugno1945Ucraina14 agosto1997 A14 agosto1997Ungheria15 gennaio1973 A15 gennaio1973Uzbekistan17 febbraio1997 A17 febbraio1997Vanuatu14 gennaio198814 gennaio1988Venezuela28 marzo194628 marzo1946Zambia13 ottobre196513 ottobre1965Zimbabwe29 febbraio2008 A29 febbraio2008*Riserve e dichiarazioni.Le riserve e le dichiarazioni non sono pubblicate nella RU. I testi in inglese possono essere consultati sul sito Internet del Governo degli Stati Uniti: www.state.gov > Policy Issues > Treaties and International Agreements > Offices of Treaty Affairs > Agreement Texts, oppure ottenuti presso la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione Trattati internazionali, 3003 BernaaDal 31 mag. 1945 al 30 giu. 1997 la Conv. era applicabile a Hong Kong in base a una dichiarazione d’estensione territoriale del Regno Unito. Il 1° lug. 1997 Hong Kong è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese. In virtù della dichiarazione cinese del 3 giu. 1997 la Conv. è applicabile dal 1° lug. 1997 anche alla RAS Hong Kong.bDal 1° set. 1959 al 19 dic. 1999 la Conv. era applicabile a Macao in base a una dichiarazione d’estensione territoriale del Portogallo. Il 20 dic. 1999 Macao è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese. In virtù della dichiarazione cinese del 6 ott. 1999 la Conv. è applicabile dal 20 dic. 1999 anche alla RAS Macao.
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941.210.1 Ordinanza del DFGPconcernente gli strumenti di misurazione del livello sonorodel 24 settembre 2010 (Stato 1° gennaio 2022)Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP),visti gli articoli 5 capoverso 2, 8 capoverso 2, 16 capoverso 2, 24 capoverso 3 e 33 dell’ordinanza del 15 febbraio 20061 sugli strumenti di misurazione (ordinanza sugli strumenti di misurazione),2ordina:1 RS 941.2102 Nuovo testo giusta il n. I 2 dell’O del DFGP del 7 dic. 2012 (Nuove basi legali in materia di metrologia), in vigore dal 1° gen. 2013 (RU 2012 7183).Art. 1 Oggetto La presente ordinanza disciplina:a. i requisiti relativi agli strumenti di misurazione del livello sonoro;b. le procedure per l’immissione in commercio di tali strumenti di misurazione;c. le procedure per il mantenimento della stabilità di misurazione di tali strumenti di misurazione.Art. 2 Campo d’applicazione La presente ordinanza si applica agli strumenti di misurazione utilizzati per:a. misurare il rumore secondo l’ordinanza del 19 giugno 19953 concernente le esigenze tecniche per i veicoli stradali;b. misurare le immissioni foniche secondo l’ordinanza del 15 dicembre 19864 contro l’inquinamento fonico;c.5 le misurazioni delle immissioni sonore effettuate dalle autorità esecutive secondo l’ordinanza del 27 febbraio 20196 concernente la legge federale sulla protezione dai pericoli delle radiazioni non ionizzanti e degli stimoli sonori;d.7 misurare le immissioni foniche secondo l’ordinanza del 25 aprile 20128 sulle tasse aeroportuali.3 RS 741.414 RS 814.415 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFGP del 16 ago. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 505).6 RS 814.7117 Introdotta dal n. I dell’O del DFGP del 5 nov. 2013, in vigore dal 1° dic. 2013 (RU 2013 4027).8 RS 748.131.3Art. 3 Definizione Sono considerati strumenti di misurazione del livello sonoro i fonometri, i filtri e i calibratori.Art. 4 Requisiti essenziali Gli strumenti di misurazione del livello sonoro devono soddisfare i requisiti essenziali fissati nell’allegato 1 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione e quelli previsti nell’allegato della presente ordinanza.Art. 5 Procedura per l’immissione in commercio Gli strumenti di misurazione del livello sonoro necessitano di un’ammissione ordinaria e di una verificazione iniziale eseguita dall’Istituto federale di metrologia (METAS) conformemente all’alle­gato 5 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione.Art. 6 Procedura per il mantenimento della stabilità di misurazione 1 Gli strumenti di misurazione del livello sonoro devono essere sottoposti ogni due anni a una verificazione successiva eseguita dal METAS o da un laboratorio competente conformemente all’allegato 7 numero 1 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione.2 Prima di ogni serie di misurazioni, gli strumenti di misurazione del livello sonoro devono essere calibrati con un calibratore verificato secondo l’allegato 7 numero 6 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione, che soddisfa almeno i pertinenti requisiti della corrispondente classe di precisione.3 Per singoli strumenti di misurazione e per singoli tipi, il METAS può prolungare o abbreviare i termini delle verificazioni successive se le caratteristiche metrologiche lo consentono o lo esigono.Art. 7 Disposizioni transitorie 1 Gli strumenti di misurazione del livello sonoro ammessi secondo il diritto previgente possono ancora essere immessi in commercio fino alla scadenza dell’ammis­sione.2 I requisiti del diritto previgente sono applicabili alla verificazione iniziale e alla verificazione successiva fino alla scadenza dell’ammissione.3 Gli strumenti di misurazione possono essere sottoposti alla verificazione succes­siva anche dopo la scadenza dell’ammissione se soddisfano i requisiti della presente ordinanza.Art. 8 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2011.Allegato9 9 Nuovo testo giusta il n. II dell’O del DFGP del 16 ago. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 505).(art. 4)Requisiti specifici degli strumenti di misurazione del livello sonoro 1. I fonometri devono rispondere ai seguenti requisiti:a. permettono di misurare il livello sonoro ponderato A, LA;b. permettono di determinare direttamente o indirettamente il livello sonoro medio Leq.2. Gli strumenti di misurazione del livello sonoro devono rispondere ai seguenti requisiti10:FonometriIEC 61672-1 edizione 2.0, 2013, Electroacoustics – Sound level meters – Part 1: SpecificationsIEC 61672-2 edizione 2.1, 2017, Electroacoustics – Sound level meters – Part 2: Pattern evaluation testsIEC 61672-3 edizione 2.0, 2013, Electroacoustics – Sound level meters – Part 3: Periodic testsFiltriIEC 61260-1 edizione 1.0, 2014, Electroacoustics – Octave-band and fractional-octave-band filters – Part 1: SpecificationsIEC 61260-2 edizione 1.1, 2017, Electroacoustics – Octave-band and fractional-octave-band filters – Part 2: Pattern evaluation testsIEC 61260-3 edizione 1.0, 2016, Electroacoustics – Octave-band and fractional-octave-band filters – Part 3: Periodic testsCalibratoriIEC 60942 edizione 4.0, 2017, Electroacoustics – Sound calibrators3. I fonometri devono appartenere alle seguenti classi di precisione conformemente alle norme della IEC menzionate al numero 2:Campo d’applicazioneClasse di precisioneOrdinanza del 19 giugno 199511 concernente le esigenze tecnicheper i veicoli stradaliClasse 1Ordinanza del 15 dicembre 198612 contro l’inquinamento fonicoClasse 1Ordinanza del 27 febbraio 201913 concernente la legge federale sulla protezione dai pericoli delle radiazioni non ionizzanti e degli stimoli sonoriClasse 2Ordinanza del 25 aprile 201214 sulle tasse aeroportualiClasse 110 Queste norme tecniche possono essere ordinate a pagamento presso Electrosuisse, Luppmenstrasse 1, 8320 Fehraltdorf o all’indirizzo Internet www.electrosuisse.ch. Esse possono essere consultate gratuitamente presso l’Istituto federale di metrologia (METAS), 3003 Berna.11 RS 741.4112 RS 814.4113 RS 814.71114 RS 748.131.3
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RS 916.112.231 1 Ordinanza del DEFR concernente le agevolazioni doganali, i valori di resa e le ricette standard1 del 7 dicembre 1998 (Stato 1° gennaio 2013) Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR)2, visto l’articolo 20 capoverso 6 della legge del 29 aprile 19983 sull’agricoltura; visti gli articoli 6 capoverso 5 e 28 capoversi 3 e 4 dell’ordinanza del 26 ottobre 20114 sulle importazioni agricole,5 ordina: Art. 16 Agevolazioni doganali Per i semi oleosi menzionati nell’allegato 1, utilizzati per la fabbricazione di ali- menti per l’alimentazione umana, di alimenti per animali o di altri oli, l’aliquota di dazio è inferiore di 13 franchi per 100 kg all’aliquota normale per la parte deter- minante dei panelli e dei grumi oleosi. Art. 27 Valori di resa 1 I valori di resa dei prodotti agricoli sono disciplinati nell’allegato 1. 2 I valori di resa dei prodotti trasformati e dei cereali destinati all’alimentazione umana sono disciplinati nell’allegato 2. RU 1998 3234 1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 25 giu. 2008, in vigore dal 1° lug. 2009 (RU 2008 3827). 2 La designazione dell’unità amministrativa è stata adattata in applicazione dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sulle pubblicazioni ufficiali (RU 2004 4937), con effetto dal 1° gen. 2013. Di detta mod. è tenuto conto in tutto il presente testo. 3 RS 910.1 4 RS 916.01 5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 26 ott. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 2011 6497). 6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 22 giu. 2010, in vigore dal 15 lug. 2010 (RU 2010 2857). 7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 25 giu. 2008, in vigore dal 1° lug. 2009 (RU 2008 3827). 916.112.231 Produzione agricola 2 916.112.231 Art. 2a8 Ricette standard degli alimenti preparati per animali 1 Per le merci delle voci di tariffa9 2309.9011/9082/9089 l’aliquota di dazio è pro- porzionalmente calcolata in funzione della ricetta standard degli alimenti preparati per animali menzionata nell’allegato 3. 2 Per le merci della voce di tariffa 2309.9081 l’aliquota di dazio è proporzionalmente calcolata in funzione della ricetta standard degli alimenti preparati per animali menzionata nell’allegato 3. Art. 3 Pagamento suppletivo di dazi doganali 1 Se, nella media di un anno civile, in un’impresa di trasformazione la quantità delle merci menzionate nell’allegato 2 non utilizzate per l’alimentazione degli animali risulta essere inferiore ai valori di resa, essa è tenuta al pagamento posticipato del dazio sulla differenza rispetto alla resa minima secondo l’aliquota di dazio applica- bile nel momento in cui sorge l’obbligazione doganale. Se tale momento non può essere determinato, si preleva l’aliquota di dazio media applicabile nel corso del relativo anno civile.10 2 L’Amministrazione federale delle dogane decide in merito al pagamento suppleti- vo sulla base delle notifiche delle imprese di trasformazione o dei controlli da essa ordinati in tali imprese. Art. 4 Riserva concernente il pagamento suppletivo Se dalla trasformazione risulta un minor valore, l’obbligo di pagamento suppletivo viene ridotto proporzionalmente al minor valore dell’alimento per animali. Art. 5 Esecuzione L’Amministrazione federale delle dogane esegue la presente ordinanza. Art. 6 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 1999. 8 Introdotto dal n. I dell’O del DEFR del 9 giu. 2006 (RU 2006 2523). Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 25 giu. 2008, in vigore dal 1° lug. 2009 (RU 2008 3827). Vedi anche la disp. trans. della mod. del 25 giu. 2008 alla fine del presente testo. 9 RS 632.10, all. 10 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 18 dic. 2002, in vigore dal 1° gen. 2003 (RU 2003 131). Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 3 916.112.231 Disposizione transitoria relativa alla modifica del 25 giugno 200811 Le aliquote di dazio calcolate secondo l’articolo 2a sono aumentate di 1 franco il quintale dal 1° luglio 2009 fino al 30 giugno 2011. 11 RU 2008 3827 Produzione agricola 4 916.112.231 Allegato 112 (art. 2) Valori di resa dei prodotti agricoli oleosi Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione Resa per 100 kg di merce grezza in per cento Oli/grassi Base: raffinati Panelli e grumi oleosi/estrazione 0802. Altre frutta a guscio, fresche o secche, anche sgusciate o decorticate: nocciole: con guscio: 2120 per la fabbricazione di oli 87,5 sgusciate: 2220 per la fabbricazione di oli 87,5 noci comuni: con guscio: 3120 per la fabbricazione di oli 62,5 sgusciate: 3220 per la fabbricazione di oli 62,5 1201. Fave di soia, anche frantumate: per la fabbricazione dell’olio: 9021 per l’alimentazione di animali: 82 per la fabbricazione di oli commestibili: 9023 tramite estrazione 17 78 9024 tramite pressatura 13 82 altri: 9026 tramite estrazione 78 9027 tramite pressatura 82 1202. Arachidi non tostate né altrimenti cotte, anche sgusciate o frantumate: con guscio: per la fabbricazione dell’olio: 4121 per l’alimentazione di animali: 55 per la fabbricazione di oli commestibili: 4123 tramite estrazione 35 50 4124 tramite pressatura 30 55 altri: 4126 tramite estrazione 50 4127 tramite pressatura 55 sgusciate o frantumate: per la fabbricazione dell’olio: 4221 per l’alimentazione di animali: 55.5 per la fabbricazione di oli commestibili: 4223 tramite estrazione 43 52 4224 tramite pressatura 39.5 55.5 altri: 4226 tramite estrazione 52 4227 tramite pressatura 55.5 1203. Copra: per la fabbricazione dell’olio: 12 Aggiornato dal n. I delle O del DEFR del 2 mag. 2005 (RU 2005 2153), del 18 nov. 2009 (RU 2009 6359) e dal n. II del 26 ott. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 2011 6497). Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 5 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione Resa per 100 kg di merce grezza in per cento Oli/grassi Base: raffinati Panelli e grumi oleosi/estrazione 0021 per l’alimentazione di animali 41 per la fabbricazione di oli commestibili: 0023 tramite estrazione 58 37 0024 tramite pressatura 54 41 altro 0026 tramite estrazione 37 0027 tramite pressatura 41 1204. Semi di lino, anche frantumati: per la fabbricazione dell’olio: 0021 per l’alimentazione di animali 65 per la fabbricazione di oli commestibili: 0023 tramite estrazione 35 60 0024 tramite pressatura 30 65 altri: 0026 tramite estrazione 60 0027 tramite pressatura 65 1205. Semi di ravizzone o di colza, anche frantumati: Semi di ravizzone o di colza a basso tenore di acido erucico: semi di ravizzone: per la fabbricazione dell’olio: 1021 per l’alimentazione di animali 63 per la fabbricazione di oli commestibili: 1023 tramite estrazione 37 58 1024 tramite pressatura 32 63 altri: 1026 tramite estrazione 58 1027 tramite pressatura 63 semi di colza: per la fabbricazione dell’olio: 1051 per l’alimentazione di animali 58 per la fabbricazione di oli commestibili: 1053 tramite estrazione 42 53 1054 tramite pressatura 37 58 altri: 1056 tramite estrazione 53 1057 tramite pressatura 58 altri: semi di ravizzone: per la fabbricazione dell’olio: 9021 per l’alimentazione di animali 63 per la fabbricazione di oli commestibili: 9023 tramite estrazione 37 58 9024 tramite pressatura 32 63 altri: 9026 tramite estrazione 58 9027 tramite pressatura 63 semi di colza: per la fabbricazione dell’olio: 9051 per l’alimentazione di animali 58 per la fabbricazione di oli commestibili: Produzione agricola 6 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione Resa per 100 kg di merce grezza in per cento Oli/grassi Base: raffinati Panelli e grumi oleosi/estrazione 9053 tramite estrazione 42 53 9054 tramite pressatura 37 58 altri: 9056 tramite estrazione 53 9057 tramite pressatura 58 1206. Semi di girasole, anche frantumati, non sgusciati: per la fabbricazione dell’olio: 0021 per l’alimentazione di animali 51 per la fabbricazione di oli commestibili: 0023 tramite estrazione 40 45 0024 tramite pressatura 34 51 altri: 0026 tramite estrazione 45 0027 tramite pressatura 51 sgusciati: per la fabbricazione dell’olio: 0041 per l’alimentazione di animali 55 per la fabbricazione di oli commestibili: 0053 tramite estrazione 45 50 0054 tramite pressatura 50 55 altri: 0056 tramite estrazione 50 0057 tramite pressatura 55 1207. Altri semi e frutti oleosi, anche frantumati: noci e mandorle di palmisti: per la fabbricazione dell’olio: 1021 per l’alimentazione di animali 58 per la fabbricazione di oli commestibili: 1023 tramite estrazione 42 53 1024 tramite pressatura 37 58 altri: 1026 tramite estrazione 53 1027 tramite pressatura 58 Semi di cotone: per la fabbricazione dell’olio: 2921 per l’alimentazione di animali: 80 per la fabbricazione di oli commestibili: 2923 tramite estrazione 20 75 2924 tramite pressatura 15 80 altri: 2926 tramite estrazione 75 2927 tramite pressatura 80 Semi di ricino: per la fabbricazione dell’olio: 3021 per l’alimentazione di animali 55 per la fabbricazione di oli commestibili: 3023 tramite estrazione 45 50 3024 tramite pressatura 50 55 altri: 3026 tramite estrazione 50 3027 tramite pressatura 55 Semi di sesamo: Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 7 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione Resa per 100 kg di merce grezza in per cento Oli/grassi Base: raffinati Panelli e grumi oleosi/estrazione per la fabbricazione dell’olio: 4021 per l’alimentazione di animali 50 per la fabbricazione di oli commestibili: 4023 tramite estrazione 50 45 4024 tramite pressatura 45 50 altri: 4026 tramite estrazione 45 4027 tramite pressatura 50 Semi di senape: per la fabbricazione dell’olio: 5021 per l’alimentazione di animali 80 per la fabbricazione di oli commestibili: 5023 tramite estrazione 20 75 5024 tramite pressatura 15 80 altri: 5026 tramite estrazione 75 5027 tramite pressatura 80 Semi di cartamo: per la fabbricazione dell’olio: 6021 per l’alimentazione di animali 75 per la fabbricazione di oli commestibili: 6023 tramite estrazione 25 70 6024 tramite pressatura 20 75 altri: 6026 tramite estrazione 70 6027 tramite pressatura 75 Semi di melone: per la fabbricazione dell’olio: 7021 per l’alimentazione di animali: 65 per la fabbricazione di oli commestibili: 7023 tramite estrazione 50 45 7024 tramite pressatura 45 50 altri: 7026 tramite estrazione 45 7027 tramite pressatura 50 Semi di papavero: per la fabbricazione dell’olio: 9113 per l’alimentazione di animali 60 per la fabbricazione di oli commestibili: 9114 tramite estrazione 40 55 9115 tramite pressatura 35 60 9116 tramite estrazione 55 9117 tramite pressatura 60 Semi di karité: per la fabbricazione dell’olio: 9922 per l’alimentazione di animali 65 per la fabbricazione di oli commestibili: 9923 tramite estrazione 35 60 9924 tramite pressatura 30 65 altri: 9925 tramite estrazione 60 9926 tramite pressatura 65 altri: Produzione agricola 8 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione Resa per 100 kg di merce grezza in per cento Oli/grassi Base: raffinati Panelli e grumi oleosi/estrazione per la fabbricazione dell’olio: altri: per la fabbricazione dell’olio: 9983 per l’alimentazione di animali: 65 per la fabbricazione di oli commestibili: 984 tramite estrazione 50 45 9985 tramite pressatura 45 50 altri: 9986 tramite estrazione 45 9987 tramite pressatura 50 Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 9 916.112.231 Allegato 213 1 Valori di resa dei prodotti trasformati Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione in % dell’ali- quota di dazio per l’alimentazione degli animali Smercio minimo in kg per 100 kg della merce non utilizzata per l’alimentazione degli animali (valori di resa) Mancato raggiungimento gravato con l’aliquota della voce di tariffa 0713. Legumi da granella, interi, non lavorati: 1012, 1019 per usi tecnici 10 75 0713.1011 2012, 2019 per la fabbricazione di derrate alimentari 5 80 0713.2011 3112, 3119 0713.3111 3212, 3219 0713.3211 3312, 3319 0713.3311 3412, 3419 0713.3411 3512, 3519 0713.3511 3912, 3919 0713.3911 4012, 4019 0713.4011 5013, 5019 0713.5012 6012, 6019 0713.6011 9022, 9029 0713.9021 1001. Frumento (grano) e frumento segalato: 1940, 9940 per usi tecnici 10 80 1001.1939, 9939 1002. Segale: 9040 per usi tecnici 10 80 1002.9039 1003. Orzo: 9020 malto poco germogliato o per la fabbricazione di malto 50 33 1104.2933 9030 per la fabbricazione di succedanei del caffè 3 80 1003.9059 9041 per l’alimentazione umana 23 6214 1003.9059 9060 per usi tecnici 15 75 1003.9059 1004. Avena: 9021 per l’alimentazione umana 18 5015 1004.9039 9040 per usi tecnici 25 60 1004.9039 13 Aggiornato dal n. II delle O del DEFR del 25 giu. 2008 (RU 2008 3827), del 26 ott. 2011 (RU 2011 6497) e dal I dell’O del DEFR del 14 giu.2012, in vigore dal 1° lug. 2012 (RU 2012 3571). 14 In caso di uno smercio minimo inferiore al 15 per cento, per la quantità mancante giusta l’art. 32 cpv. 2 dell’O del 26 ott. 2011 sulle importazioni agricole (RS 916.01) va pagata posticipatamente l’aliquota di dazio fuori del contingente per l’orzo della voce di tariffa 1003.9049. 15 In caso di uno smercio minimo inferiore al 15 per cento, per la quantità mancante giusta l’art. 32 cpv. 2 dell’O del 26 ott. 2011 sulle importazioni agricole (RS 916.01) va pagata posticipatamente l’aliquota di dazio fuori del contingente per l’avena della voce di tariffa 1004.9029. Produzione agricola 10 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione in % dell’ali- quota di dazio per l’alimentazione degli animali Smercio minimo in kg per 100 kg della merce non utilizzata per l’alimentazione degli animali (valori di resa) Mancato raggiungimento gravato con l’aliquota della voce di tariffa 1005. Granoturco: 9021 per l’alimentazione umana 25 5516 1005.9039 9040 per usi tecnici 10 80 1005.9039 1006. Riso: 1090 riso greggio (riso paddy o risone) per la trasformazione industriale in riso pronto per il consumo, per l’alimentazione umana 70 1006.1029 2090 riso decorticato (riso cargo o riso bruno) per la trasforma- zione industriale in riso pronto per il consumo, per l’alimentazione umana 76 1006.2029 1007. Sorgo a grani: 9029 per l’alimentazione umana 50 20 1007.9039 9040 per usi tecnici 3 80 1007.9039 1008. Grano saraceno: 1029 per l’alimentazione umana 50 20 1008.1039 1040 per usi tecnici 3 80 1008.1039 Miglio: 2929 per l’alimentazione umana 50 20 1104.2923 2940 per usi tecnici 3 80 1008.2939 Scagliola: 3020 per l’alimentazione umana 50 20 1008.3039 3040 per usi tecnici 3 80 1008.3039 Fonio (Digitaria spp.): 4029 per l’alimentazione umana 50 20 1008.4039 4040 per usi tecnici 3 80 1008.4039 Quinoa (Chenopodium quinoa): 5029 per l’alimentazione umana 50 20 1008.5039 5040 per usi tecnici 3 80 1008.5039 Triticale: 6039 per l’alimentazione umana 50 20 1008.6049 6050 per usi tecnici 10 80 1008.6049 Altri cereali: 9027 per l’alimentazione umana 50 20 1008.9037 9040 per usi tecnici 3 80 1008.9037 1104. Cereali mondati, per l’alimentazione umana: 2220 di avena: 60 28 1104.2230 2922 di miglio: 50 36 1104.2923 2932 di orzo: 60 28 1104.2933 16 In caso di uno smercio minimo inferiore al 15 per cento, per la quantità mancante giusta l’art. 32 cpv. 2 dell’O del 26 ott. 2011 sulle importazioni agricole (RS 916.01) va pagata posticipatamente l’aliquota di dazio fuori del contingente per il granoturco della voce di tariffa 1005.9029. Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 11 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importazione in % dell’ali- quota di dazio per l’alimentazione degli animali Smercio minimo in kg per 100 kg della merce non utilizzata per l’alimentazione degli animali (valori di resa) Mancato raggiungimento gravato con l’aliquota della voce di tariffa 1107. Malto, anche torrefatto: 1012, 2012 per l’alimentazione umana 53 33 1107.1013, 2013 1201. Fave di soia, anche frantuma- te: 9091 per la fabbricazione di derrate alimentari 10 75 1201.9010 1209. Semi, frutti e spore per usi tecnici: 2912 di vecce e di lupino 10 80 1209.2911 9912 semi di tamarindo 10 80 1209.9911 2 Valori di resa dei cereali per l’alimentazione umana Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importa- zione in per cento per 100 kg di merce grezza Farina: 1101. 0043 di spelta 52.5 0048 di frumento (grano) o di frumento segalato 75.0 1102. 2010 di granoturco 70.0 9011 di triticale: 75.0 9044 di segale 75.0 9051 di riso 76.0 9061 di altri cereali 75.0 Semole e semolini: 1103. 1119 di grano duro 64.0 1199 di altri tipi di frumento (grano) 75.0 1390 di granoturco 50.0 1919 di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 1929 di avena 62.0 1939 di riso 70.0 1992 di frumento (grano, spelta compresa), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 1999 di altri cereali 75.0 Agglomerati in forma di pellets: 2019 di frumento (grano) 75.0 2029 di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 2099 di altri cereali 75.0 Cereali schiacciati o in fiocchi: 1104. 1290 di avena 60.0 1919 di frumento (grano), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 1929 di orzo 70.0 1992 di frumento (grano, spelta compresa), di segale, di frumento 75.0 Produzione agricola 12 916.112.231 Voce di tariffa Designazione della merce Onere all’importa- zione in per cento per 100 kg di merce grezza segalato o di triticale 1999 di altri cereali 75.0 Cereali altrimenti lavorati (p. es. mondati, perlati, tagliati o spezzati): 2220 di avena 65.0 2390 di granoturco 36.0 2913 di spelta 70.0 2918 di frumento (grano), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 2922 di miglio 75.0 2932 di orzo 70.0 2992 di frumento (grano, spelta compresa), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 2999 di altri cereali 75.0 3089 di germi di cereali, interi, schiacciati, in fiocchi o macinati 75.0 Malto, anche torrefatto: 1107. 1012 non torrefatto, non franto 75.0 non torrefatto: 1092 di frumento (grano, spelta compresa), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 1093 di altri cereali 75.0 2012 torrefatto, non franto 75.0 2092 di frumento (grano, spelta compresa), di segale, di frumento segalato o di triticale 75.0 2093 torrefatto 75.0 2099 altro 75.0 Agevolazioni doganali applicabili agli alimenti per animali e ai semi oleosi. O del DEFR 13 916.112.231 Allegato 317 (art. 2a cpv. 1 e 2) Ricetta standard degli alimenti preparati per animali delle voci di tariffa 2309.9011/9082/9089 Alimento per animali Voce di tariffa Aliquota in funzione della ricetta standard per l’aggravio daziario % Piselli proteici 0713.1011 2.00 Frumento 1001.9939 24.00 Orzo 1003.9059 21.00 Avena 1004.9039 1.00 Granoturco 1005.9039 22.50 Rotture di riso 1006.4029 2.00 Altri alimenti per animali 1107.1013 1.50 Grassi 1502.1011 0.50 Melassa 1703.9091 2.50 Crusche 2302.3020 1.50 Glutine di granoturco 2303.1018 2.50 Residui solidi di soia 2304.0010 13.50 Residui solidi o panelli di colza 2306.4110 3.00 Premiscele 2309.9082 2.00 Amidi e fecole 3505.1010 0.50 Totale 100.00 17 Introdotto dal n. II dell’O del DEFR del 9 giu. 2006 (RU 2006 2523, 2010 509). Aggior- nato dal n. I delle O del DEFR del 16 nov. 2009 (RU 2009 5881) e dal n. II del 26 ott. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 2011 6497). Produzione agricola 14 916.112.231 Ricetta standard degli alimenti preparati per animali della voce di tariffa 2309.9081 Alimento per animali Voce di tariffa Aliquota in funzione della ricetta standard per l’aggravio daziario % Latte scremato in polvere 0402.1000 41.0 Latticello in polvere 0403.9099 2.5 Siero di latte in polvere 0404.1000 9.0 Grasso misto (GM) 1517.9010 20.5 Destrosio 1702.3021 11.0 Amidi e fecole pregelatinizzate 3505.1010 2.5 Proteine di patate 2303.1011 1.0 Proteine di frumento 1109.0000 2.0 Proteine di soia 2304.0010 2.5 Crema di avena 1102.9062 3.0 Premiscele 2309.9082 5.0 Totale 100.0
7,319
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740.1 Legge federaleconcernente il trasferimento dalla strada alla ferrovia del traffico merci pesante attraverso le Alpi(Legge sul trasferimento del traffico merci, LTrasf)del 19 dicembre 2008 (Stato 1° gennaio 2022)L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,visto l’articolo 84 della Costituzione federale1;in esecuzione dell’accordo del 21 giugno 19992 fra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia; visto il messaggio del Consiglio federale dell’8 giugno 20073,decreta:1 RS 1012 RS 0.740.723 FF 2007 3997Art. 1 Scopo 1 Per proteggere la regione alpina, il traffico merci pesante attraverso le Alpi è trasferito in modo sostenibile dalla strada alla ferrovia.2 Il rapporto tra i diversi mezzi di trasporto del traffico merci pesante attraverso le Alpi deve essere equilibrato dal punto di vista ecologico e corrispondere alle esi­genze del­l’economia.Art. 2 Campo di applicazione La presente legge si applica a tutti i mezzi di trasporto per quanto influiscano sul traffico merci pesante attraverso le Alpi.Art. 3 Obiettivo del trasferimento 1 Per il traffico merci pesante attraverso le Alpi sulle strade di transito nella regione alpina (art. 2 della legge federale del 17 giugno 19944 concernente il transito stradale nella regione alpina) l’obiettivo da raggiungere è di al massimo 650 000 viaggi annui.2 L’obiettivo deve essere conseguito al più tardi due anni dopo l’avvio dell’esercizio della galleria di base del San Gottardo.3 L’obiettivo deve essere rispettato in maniera duratura e può essere superato sol­tanto in singoli anni caratterizzati da uno sviluppo dell’economia e del traffico particolarmente forte.4 A partire dal 2011 si applica l’obiettivo intermedio di al massimo 1 000 000 di viaggi annui.4 RS 725.14Art. 4 Valutazione e gestione del processo di trasferimento 1 Il Consiglio federale verifica periodicamente l’efficacia della legge e adotta tempestivamente tutte le misure di sua competenza necessarie all’adempimento dello scopo e al conseguimento dell’obiettivo del trasferimento.2 Presenta ogni due anni un rapporto all’Assemblea federale. Nel rapporto formula proposte in relazione a obiettivi intermedi e misure. 3 Le misure devono essere proporzionate, conformi al mercato sul lungo periodo e non discriminatorie.Art. 5 Aumento temporaneo della tassa complessiva di transito per un viaggio attraverso le Alpi 1 Il Consiglio federale può, per un periodo di sei mesi, aumentare di al massimo il 12,5 per cento l’aliquota massima della tassa complessiva di transito dovuta dagli autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci per un viaggio attraverso le Alpi qualora, malgrado i prezzi ferroviari competitivi praticati dalle imprese ferroviarie, il tasso medio di uso delle capacità relative all’offerta ferroviaria nel trasporto di merci attraverso le Alpi sia inferiore al 66 per cento per un periodo di dieci settimane.2 Il Consiglio federale può prolungare una volta di sei mesi la durata di validità dell’aliquota massima.3 Nei cinque anni successivi a un aumento dell’aliquota massima, il Consiglio federale può aumentarla solo una volta, al più presto:a.dodici mesi dopo la scadenza di una durata di validità di sei mesi;b.18 mesi dopo la scadenza di una durata di validità di dodici mesi.Art. 6 Borsa dei transiti alpini 1 Il Consiglio federale può con­cludere trattati internazionali concernenti una borsa dei transiti alpini coordinata con l’estero. Ai fini dell’attuazione sottopone all’Assemblea federale un disegno di leg­ge con il relativo messaggio.2 Tali trattati ed eventuali altri accordi devono essere idonei a conseguire lo scopo e l’obiettivo del trasferimento. Sono esclusi in particolare gli allentamenti del divieto di circolare la domenica e la notte e gli aumenti del peso massimo autorizzato dei veicoli a motore.3 Nella borsa dei transiti alpini sono venduti all’asta, in modo non discriminatorio e secondo i principi dell’economia di mercato, singoli diritti di transito attraverso le Alpi per autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci (diritti di transito).4 Dopo l’istituzione della borsa dei transiti alpini possono attraversare le Alpi sulle strade di transito soltanto gli autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci, immatricolati in Svizzera o all’estero, che dispongono del relativo diritto di transito.5 Il Consiglio federale stabilisce il numero di diritti di transito per ogni singolo anno. A tale scopo si basa sull’obiettivo del trasferimento.6 Il Consiglio federale stabilisce eccezioni in particolare nell’interesse del traffico merci pesante regionale attraverso le Alpi.Art. 7 Utilizzazione dei proventi netti della borsa dei transiti alpini I proventi netti della borsa dei transiti alpini sono utilizzati in particolare per le misure destinate a conseguire l’obiettivo del trasferimento.Art. 8 Promovimento del trasporto di merci per ferrovia 1 Per il raggiungimento dell’obiettivo di trasferimento, la Confederazione può adottare misure di promovimento. In tale ambito è promosso in primo luogo il traffico combinato non accompagnato su lunghe distanze. Tali misure non possono avere effetti discriminatori nei confronti delle imprese di trasporto svizzere o estere nel traffico merci.2 L’importo dell’indennità media per invio trasportato deve ridursi di anno in anno. ...53 Il traffico combinato accompagnato (strada viaggiante) può essere promosso solo a titolo complementare rispetto al traffico combinato non accompagnato.5 Per. introdotto dal n. I 1 della LF del 25 set. 2020 sul sostegno ai trasporti pubblici nella crisi della COVID-19, in vigore dal 26 set. 2020 al 31 dic. 2021 (RU 2020 3825; FF 2020 5907).Art. 9 Esecuzione Il Consiglio federale disciplina l’esecuzione della presente legge. Può delegare interamente o in parte l’esercizio della borsa dei transiti alpini ai Cantoni o a organizzazioni private.Art. 10 Diritto previgente: abrogazione La legge dell’8 ottobre 19996 sul trasferimento del traffico è abrogata.6 [RU 2000 2864]Art. 11 Referendum ed entrata in vigore 1 La presente legge sottostà a referendum facoltativo.2 Il Consiglio federale ne determina l’entrata in vigore.Data dell’entrata in vigore: 1° gennaio 201077 DCF del 4 nov. 2009 (RU 2009 5952).
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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0.232.112.9TraduzioneAccordo di Nizzasulla classificazione internazionaledei prodotti e dei servizi ai fini della registrazionedei marchi, riveduto a Ginevra il 13 maggio 1977Concluso a Ginevra il 13 maggio 1977Approvato dall’Assemblea federale il 16 settembre 19851Istrumenti di ratificazione depositati dalla Svizzera il 22 gennaio 1986Entrato in vigore per la Svizzera il 22 aprile 1986 (Stato 5  ottobre 2021)1 RU 1986 532; FF 1985 I 481 RU 1986 531Art. 1 Costituzione di una Unione particolare; adozione di una classificazione internazionale; definizione e lingue della classificazione 1)  I Paesi ai quali si applica il presente Accordo sono costituiti in Unione particolare e adottano una classificazione comune dei prodotti e dei servizi ai fini della registrazione dei marchi (qui di seguito denominata «classificazione»).2)  La classificazione comprende:i) una lista delle classi, accompagnata, se del caso, da note esplicative;ii) una lista alfabetica dei prodotti e dei servizi (qui di seguito denominata «lista alfabetica»), con l’indicazione della classe nella quale ciascun prodotto o servizio è incluso.3)  La classificazione è costituita da:i) la classificazione che è stata pubblicata nel 1971 dall’Ufficio internazionale della proprietà intellettuale (qui di seguito denominato «Ufficio internazionale»), menzionato nella Convenzione istitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale2, intendendosi, tuttavia, che le note esplicative alla lista delle classi che figurano in tale pubblicazione saranno considerate come provvisorie e aventi carattere di raccomandazioni fino a quando il Comitato d’esperti di cui all’articolo 3 non adotterà delle note esplicative alla lista delle classi;ii) le modificazioni e le aggiunte che sono entrate in vigore, conformemente all’articolo 4.1) dell’Accordo di Nizza del 15 giugno 19573 e dell’Atto di Stoccolma del 14 luglio 19674 di tale Accordo, prima dell’entrata in vigore del presente Atto;iii) i cambiamenti apportati successivamente in virtù dell’articolo 3 del presente Atto e che entrano in vigore conformemente all’articolo 4.1) del presente Atto.4)  La classificazione è in lingua francese e inglese; i due testi fanno ugualmente fede.5) a) La classificazione di cui al paragrafo 3 i), nonché le modificazioni e le aggiunte di cui al paragrafo 3 ii) che sono entrate in vigore prima della data alla quale il presente Atto è aperto alla firma, sono contenuti in un esemplare autentico, in lingua francese, depositato presso il Direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (qui di seguito denominati, rispettivamente, «Direttore generale» e «Organizzazione»). Le modificazioni e le aggiunte di cui al paragrafo 3 ii) che entrano in vigore dopo la data alla quale il presente Atto è aperto alla firma, sono depositate ugualmente presso il Direttore generale in un esemplare autentico, in lingua francese.b) La versione inglese dei testi di cui al comma a) è preparata, al più presto dopo l’entrata in vigore del presente Atto, dal Comitato d’esperti menzionato all’articolo 3. Il suo esemplare autentico è depositato presso il Direttore generale.c) I cambiamenti di cui al paragrafo 3 iii) sono depositati in un esemplare autentico presso il Direttore generale, nelle lingue francese e inglese.6)  Il Direttore generale cura la preparazione dei testi ufficiali della Classificazione nelle lingue araba, italiana, portoghese, russa, spagnola, tedesca e in ogni altra lingua che potrà essere indicata dall’Assemblea contemplata all’articolo 5, previa consultazione dei Governi interessati, sia sulla base di una traduzione proposta da questi Governi, sia facendo ricorso a qualsiasi altro mezzo che non abbia alcuna incidenza finanziaria sul bilancio dell’Unione particolare o per l’Organizzazione.7)  La lista alfabetica menziona, per ciascuna indicazione di prodotto o di servizio, un numero d’ordine proprio alla lingua nella quale essa è preparata, accompagnato:i) se si tratta della lista alfabetica in lingua inglese, dal numero d’ordine che la stessa indicazione comporta nella lista alfabetica preparata in lingua francese e viceversa;ii) se si tratta di una lista alfabetica preparata conformemente al paragrafo 6, dal numero d’ordine che la stessa indicazione comporta nella lista alfabetica preparata in lingua francese o nella lista alfabetica preparata in lingua inglese.2 RS 0.2303 RS 0.232.112.74 RS 0.232.112.8Art. 2 Portata giuridica e applicazione della classificazione 1)  Fatti salvi gli obblighi imposti dal presente Accordo, la portata della classificazione è quella attribuitale da ciascun Paese dell’Unione particolare. In modo particolare, la classificazione non vincola i Paesi dell’Unione particolare né quanto alla valutazione della portata della protezione del marchio, né quanto al riconoscimento dei marchi di servizio.2)  Ciascun Paese dell’Unione particolare si riserva la facoltà di applicare la classificazione a titolo di sistema principale o di sistema ausiliario.3)  Le Amministrazioni competenti dei Paesi dell’Unione particolare faranno figurare, nei titoli e nelle pubblicazioni ufficiali delle registrazioni dei marchi, i numeri delle classi della classificazione alle quali appartengono i prodotti o i servizi per i quali il marchio è registrato.4)  Il fatto che una denominazione figura nella lista alfabetica dei prodotti e dei servizi non pregiudica in alcun modo i diritti che potrebbero esistere su tale denominazione.Art. 3 Comitato d’esperti 1)  È istituito un Comitato d’esperti nel quale è rappresentato Ciascun Paese dell’Unione particolare.2) a) Il Direttore generale può e, su richiesta del Comitato d’esperti, deve invitare i Paesi estranei all’Unione particolare che sono membri dell’Organizzazione o che fanno parte della Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale5 a farsi rappresentare da osservatori alle riunioni del Comitato d’esperti.b) Il Direttore generale invita le organizzazioni intergovernative specializzate nel campo dei marchi, delle quali almeno uno dei Paesi membri è un Paese dell’Unione particolare, a farsi rappresentare da osservatori alle riunioni del Comitato d’esperti.c) Il Direttore generale può e, su richiesta del Comitato d’esperti, deve invitare rappresentanti d’altre organizzazioni intergovernative e di organizzazioni internazionali non governative a prendere parte alle discussioni che le interessano.3)  Il Comitato d’esperti:i) decide i cambiamenti da apportare alla classificazione;ii) indirizza ai Paesi dell’Unione particolare raccomandazioni tendenti a facilitare l’utilizzazione della classificazione e a promuovere l’applicazione uniforme;iii) adotta ogni altra misura che, senza avere incidenza finanziaria sul bilancio dell’Unione particolare o per l’Organizzazione, sia di natura tale da facilitare l’applicazione della classificazione da parte dei Paesi in sviluppo;iv) è abilitato a istituire sottocomitati e gruppi di lavoro.4)  Il Comitato d’esperti adotta il proprio regolamento interno. Quest’ultimo dà la possibilità alle organizzazioni intergovernative di cui al paragrafo 2 b) che possono apportare un contributo sostanziale allo sviluppo della classificazione di prendere parte alle riunioni dei sottocomitati e gruppi di lavoro del Comitato d’esperti.5)  Le proposte di cambiamenti che devono essere apportate alla classificazione possono essere fatte dall’amministrazione competente di ogni Paese dell’Unione particolare, dall’Ufficio internazionale, dalle organizzazioni intergovernative rappresentate nel Comitato d’esperti in virtù del paragrafo 2 b) e da ogni Paese o organizzazione specialmente invitata dal Comitato d’esperti a formulare tali proposte. Le proposte sono comunicate all’Ufficio internazionale che le sottopone ai membri del Comitato d’esperti e agli osservatori al più tardi due mesi prima della sessione del Comitato d’esperti nel corso della quale saranno esaminate.6)  Ciascun Paese dell’Unione particolare dispone d’un voto.7) a) Fatto salvo il comma b), il Comitato d’esperti delibera a maggioranza semplice dei Paesi dell’Unione particolare rappresentati e votanti.b) Le decisioni relative all’adozione delle modificazioni che devono essere apportate alla classificazione sono deliberate con la maggioranza dei quattro quinti dei Paesi dell’Unione particolare rappresentati e votanti. Per modificazione deve intendersi ogni trasferimento di prodotti o di servizi da una classe ad un’altra o la creazione di ogni nuova classe.c) Il regolamento interno di cui al paragrafo 4 prevede che, salvo casi speciali, le modificazioni della classificazione sono adottate al termine di determinati periodi; il Comitato d’esperti fissa la durata di ciascun periodo.8)  L’astensione non è considerata come voto.5 RS 0.232.01/.04Art. 4 Notificazione, entrata in vigore e pubblicazione dei cambiamenti 1)  I cambiamenti decisi dal Comitato d’esperti, così come le raccomandazioni del Comitato d’esperti, sono notificate dall’Ufficio internazionale alle amministrazioni competenti dei Paesi dell’Unione particolare. Le modificazioni entrano in vigore sei mesi dopo la data d’invio della notificazione. Ogni altro cambiamento entra in vigore alla data che fissa il Comitato d’esperti al momento in cui il cambiamento è adottato.2)  L’Ufficio internazionale incorpora nella classificazione i cambiamenti entrati in vigore. Tali cambiamenti sono l’oggetto d’avvisi pubblicati nei periodici indicati dall’Assemblea contemplata all’articolo 5.Art. 5 Assemblea dell’Unione particolare 1) a) L’Unione particolare ha un’Assemblea composta dai Paesi che hanno ratificato il presente Atto o vi hanno aderito.b) Il Governo di ciascun Paese è rappresentato da un delegato, che può essere assistito da supplenti, consiglieri ed esperti.c) Le spese di ciascuna delegazione sono a carico del governo che l’ha designata.2) a) Fatte salve le disposizioni degli articoli 3 e 4, l’Assemblea:i) tratta di tutte le questioni concernenti il mantenimento e Io sviluppo dell’Unione particolare e l’applicazione del presente Accordo;ii) impartisce all’Ufficio internazionale le direttive concernenti la preparazione delle conferenze di revisione, tenuto debito conto delle osservazioni dei Paesi dell’Unione particolare che non hanno ratificato il presente Atto o non vi hanno aderito;iii) esamina e approva i rapporti e le attività del Direttore generale dell’Organizzazione (denominato qui di seguito: «Direttore generale») relativi all’Unione particolare e gli impartisce ogni direttiva necessaria sulle questioni di competenza dell’Unione particolare;iv) stabilisce il programma, adotta il bilancio biennale dell’Unione particolare e ne approva i conti di chiusura;v) adotta il regolamento finanziario dell’Unione particolare;vi) crea, oltre al Comitato d’esperti menzionato all’articolo 3, gli altri comitati d’esperti e i gruppi di lavoro che ritiene utili per realizzare gli scopi dell’Unione particolare;vii) decide quali Paesi non membri dell’Unione particolare, quali organizzazioni intergovernative e quali organizzazioni internazionali non governative possono essere ammesse alle sue riunioni come osservatori;viii) adotta le modificazioni degli articoli da 5 a 8;ix) intraprende ogni altra azione appropriata intesa al conseguimento degli scopi dell’Unione particolare;x) svolge ogni altro compito derivante dal presente Accordo.b) L’Assemblea statuisce su questioni che interessano anche altre Unioni amministrate dall’Organizzazione, dopo aver consultato il Comitato di coordinamento dell’Organizzazione.3) a) Ciascun Paese membro dell’Assemblea dispone di un voto.b) La metà dei Paesi membri dell’Assemblea costituisce il quorum.c) Nonostante le disposizioni del comma b), qualora il numero dei Paesi rappresentati in una sessione risulti inferiore alla metà, ma uguale o superiore a un terzo dei Paesi membri dell’Assemblea, questa può deliberare; tuttavia, le risoluzioni dell’Assemblea, eccettuate quelle concernenti la procedura, divengono esecutorie solo quando siano soddisfatte le condizioni seguenti: l’Ufficio internazionale comunica dette risoluzioni ai Paesi membri dell’Assemblea che non erano rappresentati, invitandoli a esprimere per iscritto, entro tre mesi dalla data della comunicazione, il loro voto o la loro astensione. Se, allo scadere del termine, il numero dei Paesi che hanno espresso il loro voto o la loro astensione risulta almeno uguale al numero dei Paesi mancanti per il conseguimento del quorum durante la sessione, le dette risoluzioni divengono esecutorie, purché nel contempo sia acquisita la maggioranza necessaria.d) Fatte salve le disposizioni dell’articolo 8.2), l’Assemblea decide con la maggioranza dei due terzi dei voti espressi.e) L’astensione non è considerata come voto.f) Un delegato può rappresentare un solo Paese e votare soltanto a nome di esso.g) I Paesi dell’Unione particolare che non sono membri dell’Assemblea sono ammessi alle sue riunioni come osservatori.4) a) L’Assemblea si riunisce una volta ogni due anni in sessione ordinaria, su convocazione del Direttore generale e, salvo casi eccezionali, durante il medesimo periodo e nel medesimo luogo in cui si svolge l’Assemblea generale dell’Organizzazione.b) L’Assemblea si riunisce in sessione straordinaria su convocazione indirizzata dal Direttore generale, su richiesta d’un quarto dei Paesi membri dell’Assemblea.c) L’ordine del giorno di ciascuna sessione è predisposto dal Direttore generale.5)  L’Assemblea adotta il suo regolamento interno.Art. 6 Ufficio internazionale 1) a) I compiti amministrativi spettanti all’Unione particolare sono svolti dall’Ufficio internazionale.b) In particolare, l’Ufficio internazionale prepara le riunioni e fornisce il segretariato dell’Assemblea, del Comitato d’esperti e di qualsiasi altro comitato d’esperti o gruppo di lavoro che l’Assemblea o il comitato d’esperti può creare.c) Il Direttore generale è il più alto funzionario dell’Unione particolare e la rappresenta.2)  Il Direttore generale e ogni membro dei personale da lui designato intervengono, senza diritto di voto, a tutte le riunioni dell’Assemblea, del Comitato d’esperti e di qualsiasi altro comitato d’esperti o gruppo di lavoro che l’Assemblea o il Comitato d’esperti può creare. Il Direttore generale o un membro del personale da lui designato è, d’ufficio, segretario di questi organi.3) a) L’Ufficio internazionale prepara, in base alle direttive dell’Assemblea, le conferenze di revisione delle disposizioni dell’Accordo, eccettuate quelle degli articoli da 5 a 8.b) L’Ufficio internazionale può consultare organizzazioni intergovernative e organizzazioni internazionali non governative sulla preparazione delle conferenze di revisione.c) Il Direttore generale e le persone da lui designate intervengono, senza diritto di voto, alle discussioni di dette conferenze.4)  L’Ufficio internazionale svolge gli altri compiti che gli sono affidati.Art. 7 Finanze 1) a) L’Unione particolare ha un bilancio.b) Il bilancio dell’Unione particolare comprende le entrate e le spese proprie dell’Unione particolare, il suo contributo al bilancio delle spese comuni alle Unioni e, se del caso, la somma messa a disposizione del bilancio della Conferenza dell’Organizzazione.c) Sono comuni alle Unioni le spese che non vengono attribuite esclusivamente all’Unione particolare bensì anche ad un’altra o ad altre Unioni amministrate dall’Organizzazione. Il contributo dell’Unione particolare a tali spese comuni è proporzionale all’interesse che le medesime presentano per essa.2)  Il bilancio dell’Unione particolare è stabilito tenendo conto delle esigenze di coordinamento con i bilanci delle altre Unioni amministrate dall’Organizzazione.3)  Il bilancio dell’Unione particolare è finanziato dalle seguenti entrate:i) i contributi dei Paesi dell’Unione particolare;ii) le tasse e le somme riscosse per servizi resi dall’Ufficio internazionale in relazione all’Unione particolare;iii) il ricavo della vendita di pubblicazioni dell’Ufficio internazionale concernenti l’Unione particolare e i diritti inerenti a queste pubblicazioni;iv) i doni, i lasciti e le sovvenzioni;v) le pigioni, gli interessi e gli altri diversi proventi.4) a) Per determinare la propria quota contributiva secondo il paragrafo 3 i), ciascun Paese dell’Unione particolare figura alla classe nella quale è assegnato per quanto riguarda l’Unione di Parigi per la protezione della proprietà industriale e paga contributi annui in rapporto al numero di unità stabilito per tale classe in quell’Unione.b) Il contributo annuale di ciascun Paese dell’Unione particolare consiste in un ammontare il cui rapporto con la somma totale dei contributi annuali di tutti i Paesi al bilancio dell’Unione particolare è lo stesso che il rapporto tra il numero delle unità della classe nella quale è assegnato e il numero totale delle unità dell’insieme dei Paesi.c) I contributi sono esigibili il 1° gennaio di ogni anno.d) Un Paese in ritardo nel pagamento dei contributi non può esercitare il suo diritto di voto in nessuno degli organi dell’Unione particolare se l’ammon­tare del suo arretrato risulta uguale o superiore a quello dei contributi da esso dovuti per i due anni completi trascorsi. Tuttavia, un tale Paese può essere autorizzato a conservare l’esercizio del suo diritto di voto in seno a detto organo finché quest’ultimo ritiene il ritardo attribuibile a circostanze eccezionali e inevitabili.e) Qualora il bilancio non sia stato ancora adottato all’inizio di un nuovo esercizio, dovranno essere osservati i limiti del bilancio dell’anno precedente secondo le modalità previste dal regolamento finanziario.5)  L’ammontare delle tasse e somme dovute per servizi resi dall’Ufficio internazionale in relazione all’Unione particolare è stabilito dal Direttore generale, che ne fa rapporto all’Assemblea.6) a) L’Unione particolare possiede un fondo di cassa costituito da un versamento unico effettuato da ciascun Paese dell’Unione particolare. Se il fondo diviene insufficiente, l’Assemblea ne decide l’aumento.b) L’ammontare del versamento iniziale di ciascun Paese a tale fondo o della sua partecipazione ad un aumento è proporzionale al contributo del Paese per l’anno in cui il fondo di cassa è costituito o l’aumento è deciso.c) La proporzione e le modalità di versamento sono stabilite dall’Assemblea, su proposta del Direttore generale e dopo aver consultato il Comitato di coordinamento dell’Organizzazione.7) a) L’accordo di sede concluso con il Paese sul cui territorio l’Organizzazione ha la propria sede deve prevedere che, ove il fondo di cassa si riveli insufficiente, questo Paese conceda delle anticipazioni. L’ammontare delle anticipazioni e le condizioni di concessione sono oggetto, di volta in volta, di un particolare accordo tra questo Paese e l’Organizzazione.b) Il Paese contemplato al comma a) e l’Organizzazione hanno ciascuno la facoltà di denunciare l’impegno di concedere anticipazioni mediante notificazione scritta. La denuncia avrà effetto tre anni dopo la fine dell’anno in cui è stata notificata.8)  La verifica dei conti è effettuata, secondo le modalità previste dal regolamento finanziario, da uno o più Paesi dell’Unione particolare oppure da controllori esterni designati, col loro consenso, dall’Assemblea.Art. 8 Modificazione degli articoli da 5 a 8 1)  Proposte di modificazione degli articoli 5, 6, 7 e del presente articolo possono essere presentate da ogni Paese membro dell’Assemblea o dal Direttore generale. Questi comunica le proposte ai Paesi membri dell’Assemblea almeno sei mesi prima che vengano sottoposte all’esame della medesima.2)  Ogni modificazione degli articoli elencati al paragrafo 1 deve essere adottata dall’Assemblea. La maggioranza richiesta è dei tre quarti dei voti espressi; tuttavia, le modificazioni dell’articolo 5 e del presente paragrafo esigono la maggioranza dei quattro quinti dei voti espressi.3)  Ogni modificazione degli articoli elencati al paragrafo I entra in vigore un mese dopo che il Direttore generale ha ricevuto, per iscritto, le notificazioni d’accettazione, effettuate conformemente alle rispettive norme costituzionali, da parte di tre quarti dei Paesi che erano membri dell’Assemblea al momento in cui la modificazione è stata adottata. Ogni modificazione di questi articoli, in tal modo accettata, vincola tutti i Paesi che sono membri dell’Assemblea al momento in cui la modificazione stessa entra in vigore o che ne divengono membri più tardi; tuttavia, una modificazione che aumenti gli obblighi finanziari dei Paesi dell’Unione particolare vincola soltanto quelli che hanno notificato di accettarla.Art. 9 Ratifica e adesione; entrata in vigore 1)  Ciascun Paese dell’Unione particolare che ha firmato il presente Atto può ratificarlo e, se non l’ha firmato, può aderirvi.2)  Ogni Paese estraneo all’Unione particolare, che fa parte della Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale 1), può aderire al presente Atto e divenire così membro dell’Unione particolare.3)  Gli strumenti di ratifica e d’adesione devono essere depositati presso il Direttore generale.4) a) Il presente Atto entra in vigore tre mesi dopo che le due condizioni seguenti sono state ottemperate:i) sei o più Paesi hanno depositato i loro strumenti di ratifica o d’adesione;ii) almeno tre di tali Paesi fanno parte, alla data alla quale il presente Atto è aperto alla firma, dell’Unione particolare.b) L’entrata in vigore di cui al comma a) è effettiva nei confronti dei Paesi che hanno depositato strumenti di ratifica o d’adesione almeno tre mesi prima di tale entrata in vigore.c) Nei riguardi di qualsiasi altro Paese al quale non si applichi il comma b), il presente Atto entra in vigore tre mesi dopo la data della notificazione, da parte del Direttore generale, della ratifica o dell’adesione, salvo che una data posteriore sia stata indicata nello strumento di ratifica o d’adesione. In quest’ultimo caso, il presente Atto entra in vigore, nei confronti di detto Paese, alla data così indicata.5)  La ratifica o l’adesione implica, di pieno diritto, l’accettazione di tutte le disposizioni e l’ammissione a tutti i benefici previsti dal presente Atto.6)  Dopo l’entrata in vigore del presente Atto, nessun Paese può ratificare un Atto dell’Accordo anteriore al presente o aderirvi.Art. 10 Durata Il presente Accordo ha la stessa durata della Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale6.6 RS 0.232.01/.04Art. 11 Revisione 1)  Il presente Accordo può essere sottoposto a revisione in epoche successive da conferenze dei Paesi dell’Unione particolare.2)  La convocazione delle conferenze di revisione è decisa dall’Assemblea.3)  Gli articoli da 5 a 8 possono essere modificati sia da una conferenza di revisione, sia in conformità all’articolo 8.Art. 12 Denuncia 1)  Ogni Paese può denunciare il presente Atto mediante notificazione indirizzata al Direttore generale. Tale denuncia implica anche la denuncia dell’Atto o degli Atti anteriori del presente Accordo che il Paese che denuncia il presente Atto ha ratificato o ai quali ha aderito e produce effetto soltanto nei confronti dei Paese che denuncia, restando l’Accordo in vigore ed esecutorio nei confronti degli altri Paesi dell’Unione particolare.2)  La denuncia prende effetto un anno dopo il giorno in cui il Direttore generale ha ricevuto la notificazione.3)  La facoltà di denuncia prevista dal presente articolo non può essere esercitata da un Paese prima della scadenza di un termine di cinque anni a contare dalla data alla quale egli è divenuto membro dell’Unione particolare.Art. 13 Rinvio all’articolo 24 della Convenzione di Parigi Sono applicabili al presente Accordo le disposizioni dell’articolo 24 dell’Atto di Stoccolma del 19677 della Convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale; tuttavia, se tali disposizioni verranno modificate in futuro, l’ultima modificazione si applicherà al presente Accordo nei confronti di quei Paesi dell’Unione particolare che sono vincolati da tale modificazione.7 RS 0.232.04Art. 14 Firma; lingue; funzioni di depositario; notificazioni 1) a) Il presente Atto è firmato in un solo esemplare originale nelle lingue francese e inglese, i due testi facendo ugualmente fede, ed è depositato presso il Direttore generale.b) Testi ufficiali del presente Atto sono preparati a cura del Direttore generale, previa consultazione dei governi interessati e nei due mesi che seguono la firma del presente Atto, nelle altre due lingue, il russo e lo spagnolo, nelle quali, insieme alle lingue di cui al comma a), sono stati firmati i testi autentici della Convenzione istitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale8.c) Testi ufficiali del presente Atto sono preparati a cura del Direttore generale, previa consultazione dei governi interessati, nelle lingue araba, italiana, portoghese e tedesca, e nelle altre lingue che l’Assemblea può indicare.2)  Il presente Atto rimane aperto alla firma fino al 31 dicembre 1977.3) a) Il Direttore generale certifica e trasmette due copie del testo firmato del presente Atto ai governi di tutti i Paesi dell’Unione particolare e al governo di ogni altro Paese che ne faccia domanda. b) Il Direttore generale certifica e trasmette due copie di ogni modificazione dei presente Atto ai governi di tutti i Paesi dell’Unione particolare e al governo di ogni altro Paese che ne faccia domanda.4)  Il Direttore generale fa registrare il presente Atto presso il Segretariato dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.5)  Il Direttore generale notifica ai governi di tutti i Paesi che fanno parte della convenzione di Parigi per la protezione della proprietà industriale9:i) le firme apposte secondo il paragrafo 1;ii) il deposito di strumenti di ratifica o di adesione secondo l’articolo 9.3);iii) la data di entrata in vigore del presente Atto secondo l’articolo 9.4)a);iv) le accettazioni delle modificazioni del presente Atto secondo l’articolo 8.3);v) le date alle quali tali modificazioni entrano in vigore;vi) le denunce ricevute secondo l’articolo 12.8 RS 0.2309 RS 0.232.01/.04FirmeIn fede di che i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno firmato il presente Atto.Fatto a Ginevra il 13 maggio 1977.(Seguono le firme)Campo d’applicazione il 5 ottobre 202110 10 RU 1986 532; 1987 702; 1990 797; 2003 3423; 2005 4947; 2008 4049; 2011 2967; 2014 1217; 2020 3455; 2021 609. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sulla piattaforma di pubblicazione del diritto federale «Fedlex» all’indirizzo seguente: (www.fedlex.admin.ch/it/treaty).Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Entrata in vigoreAlbania19 giugno2003 A19 settembre2003Antigua e Barbuda25 marzo2019 A25 giugno2019Arabia Saudita22 aprile2021 A22 luglio2021Argentina24 ottobre2007 A24 gennaio2008Armenia  6 dicembre2004 A  6 marzo2005Australia  4 gennaio1978  6 febbraio1979Austria19 maggio198221 agosto1982Azerbaigian14 luglio2003 A14 ottobre2003Bahrein15 settembre2005 A15 dicembre2005Barbados12 dicembre1984 A12 marzo1985Belarus12 marzo1998 A12 giugno1998Belgio  9 agosto198420 novembre1984Benin  3 aprile1978 A  6 febbraio1979Bosnia e Erzegovina  2 giugno1993 S  6 marzo1992Bulgaria27 novembre2000 A27 febbraio2001Canada17 marzo2019 A17 giugno2019Ceca, Repubblica18 dicembre1992 S1° gennaio1993Cina  5 maggio1994 A  9 agosto1994    Hong Kong22 novembre201227 febbraio2013    Macao1° novembre199920 dicembre1999Corea (Nord)  6 marzo1997 A  6 giugno1997Corea (Sud)  8 ottobre1998 A  8 gennaio1999Croazia28 luglio1992 S  8 ottobre1991Cuba26 settembre1995 A26 dicembre1995Danimarca  3 marzo1981 A  3 giugno1981Dominica  8 giugno2000 A  8 settembre2000Egitto18 marzo2005 A18 giugno2005Estonia24 febbraio1996 A27 maggio1996Finlandia12 luglio1978  6 febbraio1979Francia18 gennaio198022 aprile1980    Dipartimenti e territori d'oltre    mare18 gennaio198022 aprile1980Georgia29 novembre2002 A28 febbraio2003Germania28 settembre198112 gennaio1982Giamaica  7 novembre2005 A  7 febbraio2006Giappone17 novembre1989 A20 febbraio1990Giordania14 agosto2008 A14 novembre2008Grecia  7 agosto1998 A  7 novembre1998Guinea  5 agosto1996 A  5 novembre1996India  7 giugno2019 A  7 settembre2019Iran12 aprile2018 A12 luglio2018Irlanda31 ottobre1978  6 febbraio1979Islanda23 dicembre1994 A  9 aprile1995Israele25 giugno2021 A25 settembre2021Italia18 novembre198219 febbraio1983Kazakstan24 gennaio2002 A24 aprile2002Kirghizistan10 settembre1998 A10 dicembre1998Lettonia29 settembre1994 A1° gennaio1995Liechtenstein14 novembre1986 A14 febbraio1987Lituania22 novembre1996 A22 febbraio1997Lussemburgo16 settembre198321 dicembre1983Macedonia del Nord23 luglio1993  8 settembre1991Malawi24 luglio1995 A24 ottobre1995Malaysia28 giugno2007 A28 settembre2007Messico21 dicembre2000 A21 marzo2001Moldova1° settembre1997 A1° dicembre1997Monaco  5 febbraio1981  9 maggio1981Mongolia16 marzo2001 A16 giugno2001Montenegro16 novembre2012 A16 febbraio2013Mozambico18 ottobre2001 A18 gennaio2002Norvegia  6 aprile1981  7 luglio1981Nuova Zelanda a16 luglio2013 A16 ottobre2013Paesi Bassi11 maggio197915 agosto1979    Aruba  2 febbraio199428 febbraio1994Paraguay31 maggio2021 A31 agosto2021Polonia  4 dicembre1996 A  4 marzo1997Portogallo30 aprile198230 luglio1982Regno Unito30 marzo1979  3 luglio1979Gibilterra1° ottobre20201° gennaio2021Guernesey23 dicembre202023 marzo2021Man, Isola di23 dicembre202023 marzo2021Romania31 marzo1998 A30 giugno1998Russia23 settembre198730 dicembre1987Saint Kitts e Nevis27 luglio2005 A27 ottobre2005Saint Lucia18 dicembre2000 A18 marzo2001Serbia17 settembre2010 A17 dicembre2010Singapore18 dicembre1998 A18 marzo1999Siria28 dicembre2004 A28 marzo2005Slovacchia30 dicembre1992 S1° gennaio1993Slovenia12 giugno1992 S25 giugno1991Spagna  2 febbraio1979  9 maggio1979Stati Uniti29 novembre198329 febbraio1984Suriname24 luglio1981 A16 dicembre1981Svezia  6 novembre1978  6 febbraio1979Svizzera22 gennaio198622 aprile1986Tagikistan14 febbraio1994 S25 dicembre1991Tanzania14 giugno1999 A14 settembre1999Trinidad e Tobago20 dicembre1995 A20 marzo1996Turchia1° ottobre1995 A1° gennaio1996Turkmenistan  7 marzo2006 A  7 giugno2006Ucraina29 settembre2000 A29 dicembre2000Ungheria19 maggio198221 agosto1982Uruguay19 ottobre1999 A19 gennaio2000Uzbekistan12 ottobre2001 A12 gennaio2002a L’Acc. non si applica a Tokelau.
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935.81Legge federalesulle professioni psicologiche(LPPsi)del 18 marzo 2011 (Stato 1° febbraio 2020)L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,visti gli articoli 95 capoverso 1, 97 capoverso 1 e 117a capoverso 2 lettera a della Costituzione federale1;2visto il messaggio del Consiglio federale del 30 settembre 20093,decreta:1 RS 1012 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).3 FF 2009 6005Capitolo 1: Scopo e oggetto Art. 1 1 La presente legge si prefigge di:a.proteggere la salute;b.proteggere da inganni e raggiri le persone che ricorrono a prestazioni nel settore della psicologia.2 A tal fine disciplina: a.i diplomi in psicologia rilasciati da scuole universitarie svizzere riconosciuti conformemente alla presente legge;b.le esigenze in materia di perfezionamento; c.le condizioni per ottenere un titolo federale di perfezionamento;d.l’accreditamento periodico dei cicli di perfezionamento;e.il riconoscimento dei diplomi e dei titoli di perfezionamento esteri;f.le esigenze che lo psicoterapeuta deve adempiere per esercitare la psicoterapia ...4 sotto la propria responsabilità professionale;g.le condizioni per l’impiego di denominazioni professionali protette e titoli federali di perfezionamento.3 Per i titolari di un diploma federale in medicina umana, il perfezionamento in psicoterapia e l’esercizio della professione in tale settore sono retti dalla legge del 23 giugno 20065 sulle professioni mediche.4 Espr. stralciata giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125). Di detto stralcio é tenuto conto in tutto il presente testo.5 RS 811.11Capitolo 2: Diploma di una scuola universitaria e denominazione professionale Art. 2 Diplomi di scuole universitarie svizzere riconosciuti Sono riconosciuti conformemente alla presente legge i diplomi di master, le licenze e i diplomi in psicologia rilasciati da una scuola universitaria svizzera che ha diritto ai sussidi secondo la legge dell’8 ottobre 19996 sull’aiuto alle università o è accreditata secondo la legge del 6 ottobre 19957 sulle scuole universitarie professionali.6 [RU 2000 948, 2003 187 all. n. II 3, 2004 2013, 2007 5779 n. II 5, 2008 307 3437 n. II 18, 2011 5871, 2012 3655 n. I 10. RU 2014 4103 all. n. I 1]. Vedi ora la LF del 30 set. 2011 sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (RS 414.20).7 [RU 1996 2588, 2002 953, 2005 4635, 2006 2197 all. n. 37, 2012 3655 n. I 11. RU 2014 4103 all. n. I 2]. Vedi ora la LF del 30 set. 2011 sulla promozione e sul coordinamento del settore universitario svizzero (RS 414.20).Art. 3 Riconoscimento di diplomi esteri 1 Un diploma estero in psicologia è riconosciuto se la sua equivalenza con un diploma di una scuola universitaria svizzera riconosciuto conformemente alla presente legge:a.è prevista da un accordo sul reciproco riconoscimento concluso con lo Stato interessato o con un’organizzazione sovrastatale; ob.è dimostrata nel singolo caso.2 Il diploma estero riconosciuto ha in Svizzera i medesimi effetti di un diploma di una scuola universitaria svizzera riconosciuto conformemente alla presente legge.3 Il riconoscimento è di competenza della Commissione delle professioni psicologiche.4 Se non riconosce un diploma estero, la Commissione delle professioni psicologiche decide le condizioni che devono essere adempiute per soddisfare i requisiti stabiliti dalla presente legge per l’ammissione al perfezionamento o l’impiego delle denominazioni professionali.Art. 4 Denominazione professionale di psicologo Chiunque abbia conseguito un diploma in psicologia riconosciuto conformemente alla presente legge può utilizzare la denominazione professionale di psicologo o psicologa.Capitolo 3: Ottenimento di un titolo federale di perfezionamento Sezione 1: Obiettivi e durata Art. 5 Obiettivi 1 Il perfezionamento estende e approfondisce le conoscenze, le capacità e la competenza sociale acquisite durante la formazione dispensata in una scuola universitaria, affinché i diplomati possano esercitare la loro attività nel corrispondente settore specialistico della psicologia sotto la propria responsabilità. Tiene conto degli aspetti specialistici e professionali e si fonda sulle conoscenze scientifiche attuali nel set­tore.2 Nell’ambito del settore prescelto, il perfezionamento conferisce alle persone che l’hanno assolto la capacità di:a.impiegare conoscenze, metodi e tecniche scientifiche attuali;b.riflettere in maniera sistematica sull’attività professionale e sulle sue conseguenze, segnatamente in base ad adeguate conoscenze delle condizioni specifiche, dei limiti professionali e delle fonti d’errore metodologiche; c.collaborare con i colleghi di lavoro in Svizzera e all’estero, nonché a comunicare e cooperare in un quadro interdisciplinare;d.affrontare la propria attività con senso critico nel contesto sociale, giuridico ed etico in cui si iscrive;e.valutare correttamente i problemi e lo stato psichico dei loro clienti e pazienti e applicare o raccomandare misure adeguate; f.coinvolgere le istituzioni sociali e sanitarie nelle attività di consulenza, accompagnamento e trattamento dei loro clienti e pazienti, nonché considerare le condizioni quadro giuridiche e sociali;g.gestire i mezzi disponibili in maniera economica;h.agire in modo riflessivo e autonomo anche in situazioni critiche.Art. 6 Durata 1 Il perfezionamento dura da un minimo di due anni a un massimo di sei.2 In caso di perfezionamento a tempo parziale, la durata si protrae proporzional­mente.3 Il Consiglio federale determina la durata del perfezionamento per i diversi titoli di perfezionamento. Anziché stabilirne la durata, può determinare l’entità della prestazione da fornire nell’ambito del perfezionamento, segnatamente può fissare il numero di punti di credito di perfezionamento richiesti.Sezione 2: Ammissione, riconoscimento e denominazione professionale Art. 7 Ammissione 1 Sono ammesse ai cicli di perfezionamento accreditati le persone con un diploma in psicologia riconosciuto conformemente alla presente legge.2 Chi vuole seguire un ciclo di perfezionamento accreditato in psicoterapia deve inoltre aver compiuto una formazione di base comprendente una prestazione di studio sufficiente in psicologia clinica e psicopatologia.3 L’ammissione non può essere subordinata all’appartenenza a un’associazione pro­fessionale.4 Non sussiste alcun diritto a un posto di perfezionamento.Art. 8 Titoli federali di perfezionamento 1 I titoli federali di perfezionamento possono essere ottenuti nei seguenti settori della psicologia:a.psicoterapia;b.psicologia dell’età evolutiva;c.psicologia clinica;d.neuropsicologia.e.psicologia della salute.2 Sentita la Commissione delle professioni psicologiche, il Consiglio federale può prevedere titoli federali di perfezionamento in altri settori della psicologia con un’importanza diretta per la salute.3 I titoli federali di perfezionamento sono rilasciati dall’organizzazione responsabile del corrispondente ciclo di perfezionamento accreditato.4 Tali titoli sono firmati da un rappresentante della Confederazione e da un rappresentante dell’organizzazione responsabile del perfezionamento.Art. 9 Riconoscimento di titoli esteri di perfezionamento 1 Un titolo estero di perfezionamento è riconosciuto se la sua equivalenza con un titolo federale di perfezionamento:a.è prevista da un accordo sul reciproco riconoscimento concluso con lo Stato interessato o con un’organizzazione sovrastatale; ob.è dimostrata nel singolo caso.2 Un titolo estero di perfezionamento riconosciuto ha in Svizzera i medesimi effetti del corrispondente titolo federale di perfezionamento.3 Il riconoscimento è di competenza della Commissione federale delle professioni psicologiche.4 Se non riconosce un titolo estero di perfezionamento, la Commissione delle professioni psicologiche decide le condizioni che devono essere adempiute per l’otteni­mento del corrispondente titolo federale di perfezionamento.Art. 10 Impiego del titolo di perfezionamento nella denominazione professionale Il Consiglio federale disciplina il modo in cui il titolo federale di perfezionamento può essere utilizzato nella denominazione professionale. Sente dapprima la Commissione delle professioni psicologiche.Capitolo 4: Accreditamento di cicli di perfezionamento Sezione 1: Principio Art. 11 Scopo dell’accreditamento 1 L’accreditamento si prefigge di verificare se i cicli di perfezionamento permettono alle persone che li seguono di raggiungere gli obiettivi della presente legge.2 Esso comprende la verifica della qualità delle strutture, dei processi e dei risultati. Art. 12 Obbligo di accreditamento I cicli di perfezionamento finalizzati all’ottenimento di un titolo di perfezionamento federale devono essere accreditati conformemente alla presente legge.Sezione 2: Criteri di accreditamento Art. 13 1 Un ciclo di perfezionamento è accreditato se:a.si svolge sotto la responsabilità di un’organizzazione professionale nazio­nale, di una scuola universitaria o di un’altra organizzazione idonea (organizzazione responsabile);b.consente alle persone che lo frequentano di raggiungere gli obiettivi di perfezionamento di cui all’articolo 5; c.è impostato sulla formazione in psicologia dispensata da una scuola universitaria; d.prevede un’adeguata valutazione delle conoscenze e delle capacità delle persone che lo frequentano;e.comprende sia l’insegnamento teorico sia la sua applicazione pratica; f.richiede dalle persone che lo frequentano collaborazione personale e assunzione di responsabilità;g.l’organizzazione responsabile dispone di un’istanza indipendente e impar­ziale che statuisce secondo una procedura equa sui ricorsi delle persone che frequentano un perfezionamento.2 Sentite le organizzazioni responsabili, il Consiglio federale può emanare disposizioni che concretizzano il criterio di accreditamento di cui al capoverso 1 lettera b. Sezione 3: Procedura Art. 14 Domanda e autovalutazione 1 L’organizzazione responsabile presenta la domanda di accreditamento del ciclo di perfezionamento all’autorità di accreditamento (art. 34). 2 La domanda deve essere corredata di un rapporto sull’adempimento dei criteri di accreditamento (rapporto di autovalutazione).Art. 15 Valutazione da parte di terzi 1 L’organo di accreditamento istituisce una commissione peritale incaricata di esaminare il ciclo di perfezionamento. La commissione è composta di specialisti sviz­zeri ed esteri riconosciuti.2 La commissione peritale completa con indagini proprie il rapporto di autovalutazione del richiedente.3 Essa sottopone all’organo di accreditamento una proposta di accreditamento motivata.4 L’organo di accreditamento può: a.rinviare la proposta di accreditamento alla commissione peritale per ulteriore elaborazione; ob.se necessario, trasmettere per decisione all’autorità di accreditamento la proposta della commissione peritale corredata di una proposta e un rapporto supplementari. Art. 16 Decisione di accreditamento 1 Sentita la Commissione delle professioni psicologiche, l’autorità di accreditamento statuisce sulla proposta di accreditamento.2 Essa può vincolare l’accreditamento a oneri. Art. 17 Periodo di validità L’accreditamento è valido per sette anni al massimo. Art. 18 Oneri e revoca 1 Se l’accreditamento è vincolato a oneri, l’organizzazione responsabile del ciclo di perfezionamento deve dimostrare, entro il termine stabilito nella decisione di accreditamento, che gli oneri sono adempiuti.2 In caso di adempimento parziale degli oneri, l’autorità di accreditamento può imporre nuovi oneri.3 Se gli oneri non sono adempiuti e l’inadempienza pregiudica gravemente il rispetto dei criteri di accreditamento, l’autorità di accreditamento può revocare l’accredi­tamento su proposta dell’organo di accreditamento.Art. 19 Modifica di un ciclo di perfezionamento accreditato 1 Ogni modifica sostanziale del contenuto o dell’impostazione di un ciclo di perfezionamento accreditato necessita di un nuovo accreditamento. 2 Ogni altra modifica del contenuto o dell’impostazione di un ciclo di perfezionamento accreditato deve essere previamente comunicata all’autorità di accredita­mento.3 Se la modifica è contraria ai criteri di accreditamento, l’autorità di accreditamento competente può imporre oneri.Art. 20 Informazioni 1 L’autorità di accreditamento può in ogni momento chiedere all’organizzazione responsabile del ciclo di perfezionamento di fornire le informazioni o i documenti necessari e eseguire ispezioni presso l’organizzazione medesima. 2 Se accerta un comportamento contrario ai criteri di accreditamento, essa può imporre oneri. Art. 21 Finanziamento dell’accreditamento Le spese per l’accreditamento di un ciclo di perfezionamento sono finanziate con gli emolumenti a carico del richiedente.Capitolo 5: Esercizio della professione di psicoterapeuta Art. 22 Obbligo di autorizzazione 1 Chi intende esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale deve chiedere l’autorizzazione del Cantone sul cui territorio intende esercitare.2 ...88 Abrogato dall’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, con effetto dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 239 Obbligo di annunciarsi 1 I titolari di qualifiche professionali acquisite all’estero che possono avvalersi dell’allegato III dell’Accordo del 21 giugno 199910 tra la Confederazione Svizzera, da una parte, e la Comunità europea ed i suoi Stati membri, dall’altra, sulla libera circolazione delle persone o dell’allegato K della Convenzione del 4 gennaio 196011 istitutiva dell’Associazione europea di libero scambio (AELS), possono esercitare senza autorizzazione la loro professione di psicoterapeuta in qualità di prestatori di servizi sotto la propria responsabilità professionale. Devono annunciarsi seguendo la procedura prevista dalla legge federale del 14 dicembre 201212 sull’obbligo di dichiarazione e sulla verifica delle qualifiche professionali dei prestatori di servizi in professioni regolamentate. L’autorità cantonale competente iscrive l’annuncio nel registro.132 I titolari di un’autorizzazione cantonale possono esercitare in un altro Cantone la psicoterapia, sotto la propria responsabilità professionale, durante un periodo non superiore a 90 giorni per anno civile, senza essere tenuti a chiedere un’auto­rizzazione di tale Cantone. Le restrizioni e gli oneri legati all’autorizzazione di cui sono titolari si applicano pure a tale attività. Essi devono annunciarsi all’autorità cantonale competente. Quest’ultima iscrive l’annuncio nel registro.149 Nuovo testo giusta l’art. 8 n. 2 della LF del 14 dic. 2012 sull’obbligo di dichiarazione e sulla verifica delle qualifiche professionali dei prestatori di servizi in professioni regolamentate, in vigore dal 1° set. 2013 (RU 2013 2417; FF 2012 3915).10 RS 0.142.112.68111 RS 0.632.3112 RS 935.0113 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).14 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 24 Condizioni d’autorizzazione 1 L’autorizzazione di esercitare la professione è rilasciata se il richiedente:a.possiede un titolo federale di perfezionamento o un titolo estero di perfezionamento riconosciuto in psicoterapia; b.è degno di fiducia e offre la garanzia, dal profilo fisico e psichico, di un esercizio ineccepibile della professione;c.15padroneggia una lingua ufficiale del Cantone per il quale richiede l’autoriz­zazione.2 Chi dispone dell’autorizzazione di esercitare la professione secondo la presente legge, adempie in linea di massima le condizioni per il rilascio dell’autorizzazione in un altro Cantone. 15 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 2516 Restrizione dell’autorizzazione e oneri I Cantoni possono prevedere che l’autorizzazione di esercitare la professione sia vincolata a determinate restrizioni di natura professionale, temporale o geografica, oppure a oneri, sempre che sia necessario per garantire un’assistenza psicoterapeu­tica di qualità elevata.16 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 26 Revoca dell’autorizzazione L’autorizzazione è revocata se le sue condizioni non sono più adempiute o se emergono fatti in base ai quali essa avrebbe dovuto essere rifiutata.Art. 27 Obblighi professionali Chi esercita la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale deve osservare i seguenti obblighi professionali:17a.esercitare la professione in modo accurato e coscienzioso; rispettare i limiti delle competenze acquisite nell’ambito della formazione e del perfezionamento; b.approfondire, estendere e migliorare le proprie competenze mediante l’aggiornamento permanente;c.tutelare i diritti dei propri clienti e pazienti;d.praticare esclusivamente una pubblicità oggettiva e corrispondente all’inte­resse generale, non ingannevole né invadente;e.osservare il segreto professionale conformemente alle prescrizioni pertinenti;f.18concludere un’assicurazione di responsabilità civile professionale commisurata al genere e all’entità dei rischi connessi alla propria attività o dimostrare di aver concluso una simile assicurazione, a meno che l’esercizio dell’at­tività non sia disciplinato dal diritto in materia di responsabilità dello Stato.17 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).18 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 28 Autorità cantonale di vigilanza 1 Ogni Cantone designa un’autorità incaricata di vigilare sulle persone che esercitano, sul suo territorio, la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale.2 L’autorità di vigilanza prende le misure necessarie a fare osservare gli obblighi professionali.Art. 29 Assistenza amministrativa Le autorità giudiziarie e amministrative cantonali e le autorità federali annunciano senza indugio alla competente autorità di vigilanza cantonale i fatti che potrebbero costituire una violazione degli obblighi professionali. Art. 30 Misure disciplinari 1 In caso di violazione degli obblighi professionali, delle prescrizioni della presente legge o delle sue disposizioni d’esecuzione, l’autorità di vigilanza può ordinare le seguenti misure disciplinari: a.un avvertimento;b.un ammonimento;c.una multa fino a 20 000 franchi;d.un divieto di durata limitata a sei anni al massimo di esercitare la professione sotto la propria responsabilità professionale; e.un divieto definitivo di esercitare la professione sotto la propria responsabilità professionale.2 Per la violazione dell’obbligo professionale di cui all’articolo 27 lettera b pos­sono essere pronunciate soltanto le misure disciplinari previste nel capoverso 1 let­tere a–c.3 Il divieto di esercitare la professione sotto la propria responsabilità professionale può essere cumulato con la multa.4 Durante il procedimento disciplinare, l’autorità di vigilanza può imporre restrizioni all’autorizzazione di esercitare la professione, vincolarla a oneri o sospenderla prov­visoriamente.5 Sono fatte salve le disposizioni penali.Art. 31 Procedimento disciplinare in un altro Cantone 1 L’autorità di vigilanza di un Cantone che avvia un procedimento disciplinare contro il titolare di un’autorizzazione rilasciata da un altro Cantone ne informa l’autorità di vigilanza del Cantone in questione.2 Se intende vietare al titolare di un’autorizzazione rilasciata da un altro Cantone di esercitare la professione sotto la propria responsabilità professionale, essa sente l’autorità di vigilanza del Cantone in questione.Art. 32 Effetti del divieto di esercitare la professione 1 Il divieto di esercitare la professione si applica su tutto il territorio svizzero.2 Esso invalida ogni autorizzazione di esercitare la professione sotto la propria responsabilità professionale. Art. 33 Prescrizione 1 Il perseguimento disciplinare si prescrive in due anni a decorrere dalla data in cui l’autorità di vigilanza ha avuto conoscenza dei fatti contestati.2 Ogni atto d’inchiesta o atto processuale intrapreso dall’autorità di vigilanza, dall’autorità di perseguimento penale o dal giudice19 in merito ai fatti contestati interrompe il decorso della prescrizione.3 Il perseguimento disciplinare si prescrive in ogni caso in dieci anni a decorrere dai fatti contestati.4 Qualora la violazione degli obblighi professionali costituisca reato, è applicabile il termine di prescrizione più lungo previsto dal diritto penale.5 L’autorità di vigilanza può anche prendere in considerazione fatti caduti in prescrizione qualora si tratti di valutare i rischi per la salute pubblica dovuti a una persona oggetto di un procedimento disciplinare.19 Rettificato dalla Commissione di redazione dell’AF (art. 58 cpv. 1 LParl; RS 171.10).Capitolo 6: Organizzazione Sezione 1: Accreditamento Art. 34 Autorità di accreditamento 1 Il Dipartimento federale dell’interno (DFI) è competente per l’accreditamento di cicli di perfezionamento finalizzati all’ottenimento di un titolo federale di perfezionamento.2 Il DFI tiene l’elenco dei cicli di perfezionamento accreditati.Art. 35 Organo di accreditamento Il Consiglio federale designa un organo incaricato di esaminare le domande di accreditamento presentate dalle organizzazioni responsabili dei cicli di perfezionamento.Sezione 2: Commissione delle professioni psicologiche Art. 36 Composizione e organizzazione 1 Il Consiglio federale istituisce una Commissione delle professioni psicologiche e ne nomina i membri. 2 Esso provvede affinché vi siano adeguatamente rappresentati le cerchie scientifiche, le scuole universitarie, i Cantoni e le cerchie professionali interessate. 3 La Commissione delle professioni psicologiche dispone di una segreteria. 4 La Commissione emana un regolamento interno; vi disciplina segnatamente la procedura di decisione. Il regolamento interno deve essere sottoposto per approvazione al DFI.Art. 37 Compiti e competenze 1 La Commissione delle professioni psicologiche ha i compiti e le compe­tenze seguenti: a.prestare consulenza al Consiglio federale e al DFI per le questioni relative all’applicazione della presente legge; b.decidere sul riconoscimento dei diplomi e dei titoli di perfezionamento esteri; c.esprimere un parere sulle proposte di introduzione di titoli federali di perfezionamento; d.esprimere un parere sulle proposte di accreditamento; e. esprimere un parere in merito alle denominazioni professionali dei titolari di titoli federali di perfezionamento; f.riferire regolarmente al DFI.2 Il Consiglio federale può attribuirle altri compiti. 3 La Commissione delle professioni psicologiche può trattare dati personali per quanto necessario all’adempimento dei suoi compiti. Sezione 3: Registro Art. 38 Competenza Il DFI tiene un registro:a.dei titolari di un titolo federale di perfezionamento o di un titolo estero di perfezionamento riconosciuto; b.dei titolari di un’autorizzazione di esercitare la psicoterapia;c.delle persone che si sono annunciate conformemente all’articolo 23. Art. 39 Scopo 1 Il registro ha lo scopo di:a.informare e tutelare i pazienti e i clienti; b.garantire la qualità; c.fornire dati statistici; e d.informare i servizi esteri. 2 È inoltre inteso a semplificare le procedure necessarie per il rilascio dell’autoriz­zazione di esercitare la professione. Art. 40 Contenuto 1 Il registro contiene i dati necessari al conseguimento dello scopo. Vi rientrano anche dati personali degni di particolare protezione ai sensi dell’articolo 3 lettera c della legge federale del 19 giugno 199220 sulla protezione dei dati.2 Il Consiglio federale emana disposizioni dettagliate sui dati personali contenuti nel registro e sul loro trattamento.20 RS 235.1Art. 41 Obbligo di notifica 1 Le autorità cantonali competenti notificano senza indugio al DFI ogni rilascio, rifiuto o modifica di un’autorizzazione di esercitare la psicoterapia, segnatamente qualsiasi restrizione all’esercizio della professione, come pure qualsiasi misura disciplinare.2 Le organizzazioni responsabili di un ciclo di perfezionamento notificano ogni rilascio di titoli federali di perfezionamento.Art. 4221 Comunicazione dei dati 1 I dati relativi a misure disciplinari come pure i motivi di rifiuto o revoca di un’autorizzazione secondo l’articolo 26 sono a disposizione esclusivamente delle autorità competenti per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio della professione e delle autorità di vigilanza.2 Su richiesta l’UFSP comunica alle autorità cui compete un procedimento disciplinare in corso i dati relativi alle restrizioni soppresse e ai divieti temporanei di esercitare la professione ai quali è apposta la menzione «cancellato».3 Tutti gli altri dati sono liberamente consultabili in rete.4 Il Consiglio federale può prevedere che determinati dati siano accessibili soltanto su domanda, se l’interesse della sanità pubblica non richiede che siano pubblica­mente accessibili in rete.21 Nuovo testo giusta l’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 43 Cancellazione ed eliminazione di iscrizioni nel registro 1 L’iscrizione di una restrizione è eliminata dal registro cinque anni dopo la sua soppressione.2 L’iscrizione di avvertimenti, ammonimenti e multe è eliminata dal registro cinque anni dopo la pronuncia della misura.3 Il divieto temporaneo di esercitare la professione è annullato nel registro con la menzione «cancellato» dieci anni dopo la sua soppressione.4 Tutte le iscrizioni relative a una persona sono eliminate dal registro non appena un’autorità ne annuncia il decesso. I dati, anonimizzati, possono in seguito essere utilizzati a fini statistici.2222 Nuovo testo giusta il n. II 2 della LF del 20 mar. 2015, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2015 5081, 2017 2703; FF 2013 5363).Capitolo 7: Tutela giurisdizionale e disposizioni penali Art. 44 Tutela giurisdizionale 1 Se non sono autorità cantonali, le organizzazioni responsabili di cicli di perfezionamento accreditati prendono decisioni ai sensi della legge federale del 20 dicembre 196823 sulla procedura amministrativa su:a.la computabilità delle prestazioni di formazione e dei periodi di perfezionamento;b.l’ammissione ai cicli di perfezionamento accreditati; c.il superamento di esami;d.il rilascio di titoli di perfezionamento.2 Per il rimanente si applicano le disposizioni generali sull’amministrazione della giustizia federale.23 RS 172.021Art. 45 Abuso di titoli e di denominazioni professionali 1 È punito con la multa chi nei suoi documenti commerciali, nelle sue comunicazioni di ogni genere o in altri documenti destinati ai rapporti d’affari:a.si definisce psicologo o psicologa oppure utilizza una denominazione professionale che può essere confusa con quella di psicologo, senza essere titolare di un diploma in psicologia riconosciuto conformemente alla presente legge (art. 2 e 3); b.pretende di possedere, senza averlo legittimamente acquisito, un titolo federale di perfezionamento o un titolo estero di perfezionamento riconosciuto conformemente alla presente legge;c.utilizza un titolo o una denominazione che induce a credere erroneamente che egli abbia portato a termine un perfezionamento accreditato conformemente alla presente legge. 2 Il perseguimento penale spetta ai Cantoni.Capitolo 8: Disposizioni finali Art. 46 Vigilanza Il Consiglio federale vigila sull’esecuzione della presente legge.Art. 47 Esecuzione Il Consiglio federale emana le disposizioni esecutive. Art. 48 Modifica del diritto vigente ...2424 Le mod. possono essere consultate alla RU 2012 1929.Art. 49 Disposizioni transitorie 1 Sentita la Commissione delle professioni psicologiche, il Consiglio federale redige un elenco dei cicli di perfezionamento in .che sono considerati accredi­tati provvisoriamente per cinque anni a decorrere dall’entrata in vigore della pre­sente legge. I titoli acquisiti in questi cicli di perfezionamento sono considerati titoli federali.2 I titoli di perfezionamento acquisiti prima dell’entrata in vigore della presente legge nei perfezionamenti che figurano nell’elenco redatto dal Consiglio federale secondo il capoverso 1 sono considerati titoli federali. 3 Le autorizzazioni di esercitare la psicoterapia liberamente o sotto la propria responsabilità professionale, rilasciate secondo il diritto cantonale prima dell’entrata in vigore della presente legge, conservano la loro validità nel relativo Cantone.4 Le persone che prima dell’entrata in vigore della presente legge secondo il diritto cantonale non necessitavano di un’autorizzazione per esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale sono tenute a disporre di un’autorizzazione valida entro cinque anni dall’entrata in vigore della presente legge.Art. 49a25 Disposizioni transitorie della modifica del 30 settembre 2016 1 Le autorizzazioni all’esercizio della psicoterapia alle dipendenze dei Cantoni e dei Comuni sotto la propria responsabilità professionale, rilasciate secondo il diritto cantonale prima dell’entrata in vigore della presente modifica, conservano la loro validità nel relativo Cantone.2 Chi prima dell’entrata in vigore della presente modifica esercitava la propria attività sotto la propria responsabilità professionale alle dipendenze dei Cantoni e dei Comuni e, secondo il diritto cantonale, non necessitava di un’autorizzazione per l’esercizio di tale professione, deve disporre di un’autorizzazione secondo la presente legge entro cinque anni dall’entrata in vigore della presente modifica.25 Introdotto dal’all. n. 6 della LF del 30 set. 2016 sulle professioni sanitarie, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 57; FF 2015 7125).Art. 50 Referendum ed entrata in vigore 1 La presente legge sottostà a referendum facoltativo.2 Il Consiglio federale ne determina l’entrata in vigore.Data dell’entrata in vigore:26 1° aprile 2013art. 36 e 37: 1° maggio 2012art. 38 a 43:27 1° agosto 201626 O del 15 mar. 2013 (RU 2013 915).27 O del 6 lug. 2016 (RU 2016 2601).
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935.310 Tariffario delle tasse per la metrologia (Regolamento tariffario) del 16.03.1993 (stato 01.05.2010) emanato dal Governo il 16 marzo 1993 giusta l'art. 6 dell'ordinanza di esecuzione[1] della legge federale sulla metrologia Art. 1 Viaggio e trasporto a) Principio 1 Per le spese di viaggio, il tempo di viaggio e il trasporto di strumenti di verificazione l'indennità, in base alla capacità di pesatura dello strumento di pesatura, ammonta a: a) fino a 5 kg fr. 10.– b) di oltre 5 fino a 20 kg fr. 12.– c) di oltre 20 fino a 50 kg fr. 19.– d) di oltre 50 fino a 100 kg fr. 27.– e) di oltre 100 fino a 200 kg fr. 35.– f) di oltre 200 fino a 500 kg fr. 40.– g) di oltre 500 fino a 1000 kg fr. 51.– h) di oltre 1000 fino a 1500 kg fr. 62.– 2 Nelle aziende con più bilance si conteggiano le seguenti spese: a) fino a 5 bilance la rispettiva tariffa unitaria per bilancia; b) da 6 ad 8 bilance la somma delle 5 maggiori tariffe unitarie; c) da 9 e più bilance la somma delle 7 maggiori tariffe unitarie. 3 Per ogni giorno lavorativo è possibile conteggiare al massimo 130 franchi di spese. Art. 2 b) Senza trasporto 1 Se non si trasportano strumenti di verificazione a) * viene riconosciuta un'indennità per chilometro conformemente all'ordinanza sul personale; b) l'indennità per il tempo di viaggio si basa sull'articolo 3 dell'ordinanza federale sulle tasse di verificazione. [2] Art. 3 c) Verificazione di pompe di benzina e strumenti misuratori di quantità di gas 1 Per la verificazione ordinaria delle pompe di benzina l'indennità per i costi di viaggio, il tempo di viaggio e il trasporto di strumenti di verificazione ammonta a: a) 25 franchi per ogni esercizio di 1 pompa b) 35 franchi per ogni esercizio di 2 e 3 pompe c) 50 franchi per ogni esercizio di 4 e 5 pompe d) 70 franchi per ogni esercizio da 6 a 9 pompe e) 80 franchi per ogni esercizio con 10 e più pompe 2 Per la verificazione ordinaria di strumenti misuratori di quantità di gas, per le spese di viaggio, il tempo di viaggio e il trasporto di strumenti di verificazione l'indennità ammonta a 36 franchi per esercizio. 3 Per le verificazioni straordinarie di pompe di benzina e strumenti misuratori di quantità di gas l'indennità si basa sull'articolo 2 del presente tariffario. Art. 4 Tempo d'attesa 1 Per il tempo d'attesa che il verificatore non ha né causato né potuto utilizzare l'autore è tenuto a versare un'indennità giusta l'articolo 3 dell'ordinanza federale sulle tasse di verificazione.[3] Art. 5 * Tasse di utilizzazione 1 Le tasse di utilizzazione delle pese a ponte ammontano a seconda del veicolo al massimo a: a) in caso di determinazione del peso con un processo di pesatura (lordo o tara)     1. fino a 1000 kg fr. 10.–   2. oltre 1000 fino a 1800 kg fr. 12.–   3. oltre 1800 fino a 3000 kg fr. 14.–   4. oltre 3000 fino a 5000 kg fr. 17.–   5. oltre 5000 fino a 8000 kg fr. 20.–   6. 8000 fino a 12 000 kg fr. 23.–   7. 12 000 fino a 20 000 kg fr. 27.–   8. 20 000 fino a 40 000 kg fr. 30.–   9. oltre 40 000 kg fr. 35.– b) in caso di determinazione del peso con due processi di pesatura (lordo e tara; peso lordo)     1. fino a 1000 kg fr. 12.–   2. oltre 1000 fino a 1800 kg fr. 16.–   3. oltre 1800 fino a 3000 kg fr. 20.–   4. oltre 3000 fino a 5000 kg fr. 24.–   5. oltre 5000 fino a 8000 kg fr. 28.–   6. oltre 8000 fino a 12 000 kg fr. 33.–   7. oltre 12 000 fino a 20 000 kg fr. 39.–   8. oltre 20 000 fino a 40 000 kg fr. 45.–   9. oltre 40 000 kg fr. 49.– Art. 6 Certificato di pesatura 1 Per la pesatura è rilasciato gratuitamente un certificato di pesatura. Per ogni ulteriore certificato può essere riscossa una tassa di 1 franco. Art. 7 Entrata in vigore 1 Il presente tariffario entra in vigore il 1° maggio 1993 e sostituisce le disposizioni contraddittorie. -
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0.362.314 RU 2018 2907; FF 2017 5451Testo originaleAccordotra la Confederazione Svizzera e l’Unione europea su disposizioni complementari in relazione allo strumento di sostegno finanziarioper le frontiere esterne e i visti, nell’ambito del Fondo sicurezza interna, per il periodo 2014‒2020Concluso il 15 marzo 2018Applicato provvisoriamente dal 16 marzo 2018 conformemente all’articolo 19 paragrafo 4Approvato dall’Assemblea federale il 16 marzo 20181Entrato in vigore mediante scambio di note il 1° agosto 2018 (Stato 1° agosto 2018)1 Art. 1 cpv. 1 lett. a del DF del 16 mar. 2018 (RU 2018 2817).La Confederazione Svizzera,di seguito denominata «Svizzera»,el’Unione europea,di seguito denominata «Unione»,di seguito denominate congiuntamente «parti»,visto l’Accordo tra la Confederazione Svizzera, l’Unione europea e la Comunità europea riguardante l’associazione della Confederazione Svizzera all’attuazione, all’applicazione e allo sviluppo dell’acquis di Schengen2 (di seguito denominato «accordo di associazione con la Svizzera»),considerando quanto segue:3(1)l’Unione ha istituito lo strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti, nell’ambito del Fondo Sicurezza interna, mediante il regolamento (UE) n. 515/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio4;(2)il regolamento (UE) n. 515/2014 costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell’acquis di Schengen ai sensi dell’accordo di associazione con la Sviz­zera;(3)poiché il regolamento (UE) n. 514/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio5 ha un impatto diretto sull’applicazione delle disposizioni del regolamento (UE) n. 515/2014, incidendo pertanto sul quadro giuridico di quest’ultimo, e poiché le procedure stabilite nell’accordo di associazione con la Svizzera sono state applicate per l’adozione del regolamento (UE) n. 514/2014, che è stata notificata alla Svizzera, le parti riconoscono che il regolamento (UE) n. 514/2014 costituisce uno sviluppo dell’acquis di Schengen ai sensi dell’accordo di associazione con la Svizzera nella misura in cui è necessario per l’attuazione del regolamento (UE) n. 515/2014;(4)l’articolo 5 paragrafo 7 del regolamento (UE) n. 515/2014 stabilisce che i paesi associati all’attuazione, all’applicazione e allo sviluppo dell’acquis di Schengen ‒ tra cui la Svizzera ‒ partecipino allo strumento a norma del regolamento stesso e che siano conclusi accordi contenenti le disposizioni relative al contributo finanziario di tali paesi e le disposizioni complementari necessarie in relazione a detta partecipazione, in particolare disposizioni che tutelino gli interessi finanziari dell’Unione e il potere di controllo della Corte dei conti;(5)lo strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti, nell’ambito del Fondo sicurezza interna («ISF-Frontiere e visti»), costituisce uno strumento specifico nel contesto dell’acquis di Schengen concepito ai fini della ripartizione degli oneri e del sostegno finanziario nel settore delle frontiere esterne e della politica dei visti negli Stati membri e negli Stati associati;(6)l’articolo 60 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio6 stabilisce norme sulla gestione indiretta applicabili laddove funzioni di esecuzione del bilancio siano affidate a paesi terzi, compresi Stati associati;(7)l’articolo 17 paragrafo 4 del regolamento (UE) n. 514/2014 prevede che le spese sostenute nel 2014 siano ammissibili anche se l’autorità responsabile le ha versate prima della designazione ufficiale, agevolando così la transizione tra il Fondo per le frontiere esterne e il Fondo sicurezza interna. Analogamente, è importante che il presente accordo tenga conto dello stesso obiettivo. Dato che il presente accordo non è entrato in vigore prima della fine del 2014, è fondamentale garantire l’ammissibilità delle spese sostenute prima della designazione, a condizione che i sistemi di gestione e di controllo applicati prima di tale designazione siano essenzialmente identici a quelli vigenti dopo la designazione ufficiale dell’autorità responsabile;(8)per facilitare il calcolo e l’uso dei contributi annui dovuti dalla Svizzera all’ISF-Frontiere e visti, i suoi contributi per il periodo 2014‒2020 saranno versati in cinque rate annuali dal 2016 al 2020. Dal 2016 al 2018 i contributi annuali sono stabiliti in importi fissi, mentre i contributi per gli anni 2019 e 2020 saranno stabiliti nel 2019 sulla base del prodotto interno lordo di tutti gli Stati partecipanti all’ISF-Frontiere e visti, tenendo conto dei pagamenti realmente effettuati,hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.362.313 La numerazione delle note a piè di pagina della presente versione diverge da quella della versione originale inglese, tedesca, francese e italiana, senza modificarne tuttavia il contenuto.4 Regolamento (UE) n. 515/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che istituisce, nell’ambito del Fondo Sicurezza interna, lo strumento di sostegno finanziario per le frontiere esterne e i visti e che abroga la decisione n. 574/2007/CE (GU L 150 del 20.5.2014, pag. 143).5 Regolamento (UE) n. 514/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, recante disposizioni generali sul Fondo Asilo, migrazione e integrazione e sullo strumento di sostegno finanziario per la cooperazione di polizia, la prevenzione e la lotta alla criminalità e la gestione delle crisi (GU L 150 del 20.5.2014, pag. 112).6 Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1); modificato da ultimo dal regolamento (UE, Euratom) n. 547/2014 del 15 maggio 2014 (GU L 163 del 29.5.2014, pag. 18).Art. 1 Ambito di applicazione Il presente accordo stabilisce le disposizioni complementari necessarie per la partecipazione della Svizzera all’IFS-Frontiere e visti in conformità del regolamento (UE) n. 515/2014.Art. 2 Gestione finanziaria e controllo 1.  La Svizzera adotta le misure necessarie per garantire l’osservanza delle disposizioni relative alla gestione finanziaria e al controllo previste dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea («TFUE») e dal diritto dell’Unione che trae la propria base giuridica dal TFUE.Le disposizioni del TFUE e del diritto derivato di cui al primo comma sono le seguenti:(a)articolo 287 paragrafi 1, 2 e 3 TFUE;(b)articoli 30, 32 e 57, articolo 58 paragrafo 1 lettera c) punto i, articolo 60, articolo 79 paragrafo 2 e articolo 108 paragrafo 2 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;(c)articoli 32, 38, 42, 84, 88, 142 e 144 del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione7;(d)regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio8;(e)regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio9.Le parti possono decidere di comune accordo di modificare tale elenco.2.  La Svizzera applica sul suo territorio le disposizioni di cui al paragrafo 1, conformemente al presente accordo.7 Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1).8 Regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio, dell’11 novembre 1996, relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità (GU L 292 del 15.11.1996, pag. 2).9 Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 settembre 2013, relativo alle indagini svolte dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e che abroga il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio (GU L 248 del 18.9.2013, pag. 1).Art. 3 Rispetto del principio di sana gestione finanziaria I fondi assegnati alla Svizzera nell’ambito dell’ISF-Frontiere e visti sono utilizzati conformemente al principio di sana gestione finanziaria.Art. 4 Rispetto del principio che vieta i conflitti d’interesse È fatto divieto agli agenti finanziari e alle altre persone partecipanti all’esecuzione del bilancio e alla gestione, compresi i relativi atti preparatori, alla revisione contabile o al controllo sul territorio della Svizzera di adottare azioni da cui possa derivare un conflitto tra i loro interessi e quelli dell’Unione.Art. 5 Esecuzione Le decisioni della Commissione che impongono un obbligo pecuniario a carico di soggetti diversi dagli Stati costituiscono titolo esecutivo nel territorio della Svizzera.L’esecuzione forzata è regolata dalle norme di procedura civile vigenti in Svizzera. La formula esecutiva di una decisione è apposta alla decisione stessa, senza alcuna formalità se non la verifica dell’autenticità della decisione, dall’autorità nazionale che il governo della Svizzera designa a tal fine, e viene comunicata alla Commissione.Assolte tali formalità a richiesta della Commissione, quest’ultima può ottenere l’esecuzione forzata secondo il diritto nazionale richiedendola direttamente all’autorità competente.L’esecuzione può essere sospesa soltanto in virtù di una decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea. Tuttavia, il controllo della regolarità dei provvedimenti esecutivi è di competenza delle giurisdizioni della Svizzera.Art. 6 Tutela degli interessi finanziari dell’Unione contro la frode 1.  La Svizzera:(a)combatte contro la frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell’Unione mediante misure che siano dissuasive e tali da permettere una protezione efficace in Svizzera;(b)adotta, per combattere contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione, le stesse misure che adotta per combattere contro la frode che lede i propri interessi finanziari; e(c)coordina l’azione diretta a tutelare gli interessi finanziari dell’Unione con gli Stati membri e con la Commissione.2.  La Svizzera adotta misure equivalenti a quelle adottate dall’Unione conformemente all’articolo 325 paragrafo 4 TFUE, in vigore alla data della firma del presente accordo.Le parti possono decidere di comune accordo di adottare misure equivalenti a quelle successivamente adottate dall’Unione conformemente a tale articolo.Art. 7 Controlli e verifiche sul posto effettuati dalla Commissione (OLAF) Fatti salvi i diritti conferitile dall’articolo 5 paragrafo 8 del regolamento (UE) n. 514/2014, la Commissione (Ufficio europeo per la lotta antifrode, OLAF) è autorizzata a effettuare, in relazione all’ISF-Frontiere e visti, controlli e verifiche sul posto sul territorio della Svizzera nel rispetto delle modalità e delle condizioni stabilite dal regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96.Le autorità della Svizzera agevolano i controlli e le verifiche sul posto che possono, se tali autorità lo desiderano, essere effettuati congiuntamente dalla Commissione e da tali autorità.Art. 8 Corte dei conti Come stabilito all’articolo 287 paragrafo 3 TFUE e nella parte prima, titolo X, capo 1 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, la Corte dei conti ha la possibilità di effettuare, per quanto riguarda l’ISF-Frontiere e visti, controlli nei locali di qualsiasi organismo che gestisca le entrate o le spese per conto dell’Unione nel territorio della Svizzera, compresi i locali di persone fisiche o giuridiche che ricevano contributi a carico del bilancio.Il controllo della Corte dei conti in Svizzera si effettua in collaborazione con le istituzioni nazionali di controllo o, se queste non hanno la necessaria competenza, con i servizi nazionali competenti. La Corte dei conti e le istituzioni nazionali di controllo della Svizzera cooperano in uno spirito di reciproca fiducia, pur mantenendo la loro indipendenza. Tali istituzioni o servizi comunicano alla Corte dei conti se intendono partecipare al controllo.La Corte dei conti ha come minimo diritti uguali a quelli conferiti alla Commissione ai sensi dell’articolo 5 paragrafo 7 del regolamento (UE) n. 514/2014 e dell’arti­colo 7 del presente accordo.Art. 9 Appalti pubblici La Svizzera applica le disposizioni del diritto interno in materia di appalti pubblici secondo le disposizioni dell’allegato 4 all’accordo che istituisce l’Organizzazione mondiale del commercio (accordo relativo agli appalti pubblici)10 e dell’accordo tra la Comunità Europea e la Confederazione Svizzera su alcuni aspetti relativi agli appalti pubblici11.La Svizzera fornisce alla Commissione una descrizione delle sue procedure in materia di appalti pubblici.Fornisce inoltre, in ogni relazione annuale di esecuzione di cui all’articolo 54 del regolamento (UE) n. 514/2014, informazioni sulle procedure in materia di appalti pubblici applicate.10 RS 0.632.231.42211 RS 0.172.052.68 Art. 10 Contributi finanziari 1.  Per gli anni dal 2016 al 2018, la Svizzera provvede a versamenti annuali al bilancio dell’ISF-Frontiere e visti conformemente alla tabella seguente:(in EUR)201620172018Svizzera25 106 14025 106 14025 106 1402.  I contributi della Svizzera per gli anni 2019 e 2020 sono calcolati con riferimento al suo prodotto interno lordo (PIL) ed espressi in percentuale del PIL di tutti gli Stati partecipanti all’ISF-Frontiere e visti, secondo la formula descritta nell’allegato.3.  La Svizzera versa i contributi finanziari di cui al presente articolo indipendentemente dalla data di adozione del suo programma nazionale di cui all’articolo 14 del regolamento (UE) n. 514/2014.Art. 11 Uso dei contributi finanziari 1.  L’importo totale dei pagamenti annuali del 2016 e 2017 è assegnato come segue:(a)il 75 per cento alla revisione intermedia di cui all’articolo 8 del regolamento (UE) n. 515/2014;(b)il 15 per cento allo sviluppo di sistemi informatici di cui all’articolo 15 del regolamento (UE) n. 515/2014, fatta salva l’adozione dei pertinenti atti legislativi dell’Unione entro il 30 giugno 2017;(c)il 10 per cento alle azioni dell’Unione di cui all’articolo 13 del regolamento (UE) n. 515/2014 e all’assistenza emergenziale di cui all’articolo 14 del regolamento (UE) n. 515/2014.Qualora l’importo di cui al presente paragrafo lettera b) non sia assegnato né speso, la Commissione, mediante la procedura di cui all’articolo 5 paragrafo 5 lettera b) secondo comma del regolamento (UE) n. 515/2014, lo riassegna alle azioni speci­fiche di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n. 515/2014.Se il presente accordo non entra in vigore né è applicato a titolo provvisorio entro il 1° giugno 2017, il contributo totale della Svizzera è utilizzato conformemente al paragrafo 2 del presente articolo.2.  L’importo totale dei pagamenti annuali del 2018, del 2019 e del 2020 è assegnato come segue:(a)il 40 per cento alle azioni specifiche di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n. 515/2014;(b)il 50 per cento allo sviluppo di sistemi informatici di cui all’articolo 15 del regolamento (UE) n. 515/2014, fatta salva l’adozione dei pertinenti atti legislativi dell’Unione entro il 31 dicembre 2018;(c)il 10 per cento alle azioni dell’Unione di cui all’articolo 13 del regolamento (UE) n. 515/2014 e all’assistenza emergenziale di cui all’articolo 14 del regolamento (UE) n. 515/2014.Qualora l’importo di cui al presente paragrafo lettera b) non sia assegnato né speso, la Commissione, mediante la procedura di cui all’articolo 5 paragrafo 5 lettera b) secondo comma del regolamento (UE) n. 515/2014, lo riassegna alle azioni specifiche di cui all’articolo 7 del regolamento (UE) n. 515/2014.3.  Gli importi aggiuntivi assegnati alla revisione intermedia, alle azioni dell’Unione, alle azioni specifiche o al programma per lo sviluppo di sistemi informatici sono utilizzati secondo la rispettiva procedura prevista da una delle seguenti disposizioni:(a)articolo 6 paragrafo 2 del regolamento (UE) n. 514/2014;(b)articolo 8 paragrafo 7 del regolamento (UE) n. 515/2014;(c)articolo 7 paragrafo 3 del regolamento (UE) n. 515/2014;(d)articolo 15 secondo comma del regolamento (UE) n. 515/2014.4.  Ogni anno la Commissione può utilizzare fino a 181 424 EUR dei contributi versati dalla Svizzera per finanziare le spese amministrative relative al personale interno o esterno necessario per l’attuazione del regolamento (UE) n. 515/2014 e del presente accordo da parte della Svizzera.Art. 12 Riservatezza Le informazioni comunicate o acquisite a norma del presente accordo, in qualsiasi forma si presentino, sono tutelate da segreto professionale e beneficiano della protezione concessa a informazioni analoghe dalle disposizioni applicabili alle istituzioni dell’Unione e dal diritto della Svizzera. Tali informazioni non possono essere comunicate a persone diverse da quelle che, nell’ambito delle istituzioni dell’Unione, negli Stati membri o in Svizzera, vi hanno accesso a motivo delle loro funzioni, né possono essere utilizzate per fini diversi dall’efficace tutela degli interessi finanziari delle parti.Art. 13 Designazione dell’autorità responsabile 1.  La Svizzera notifica alla Commissione la designazione ufficiale a livello ministeriale dell’autorità responsabile incaricata della gestione e del controllo della spesa nell’ambito dell’ISF-Frontiere e visti, il più rapidamente possibile dopo l’approva­zione del programma nazionale.2.  La designazione di cui al paragrafo 1 è subordinata al rispetto da parte dell’orga­nismo dei criteri di designazione riguardanti l’ambiente interno, le attività di controllo, l’informazione e la comunicazione, nonché il monitoraggio previsti dal regolamento (UE) n. 514/2014 o sulla base del medesimo.3.  La designazione dell’autorità responsabile si fonda sul parere di un organismo di revisione contabile, che può essere l’autorità di revisione contabile, che valuta il rispetto dei criteri di designazione da parte dell’autorità responsabile. Tale organismo può essere costituito da un’istituzione pubblica autonoma incaricata del monitoraggio, della valutazione e della revisione contabile dell’amministrazione. L’orga­nismo di revisione contabile è indipendente sotto il profilo funzionale dall’autorità responsabile e svolge il proprio compito in conformità con standard internazionalmente riconosciuti. Nel decidere in merito alla designazione, la Svizzera può considerare se i sistemi di gestione e di controllo siano sostanzialmente gli stessi del periodo di programmazione precedente e se il loro funzionamento sia stato efficace. Se dai risultati ottenuti dalla revisione contabile e dal controllo emerge che l’orga­nismo designato non rispetta più i criteri di designazione, la Svizzera adotta le misure necessarie per assicurare che sia posto rimedio alle carenze nell’espletamento dei compiti di tale organismo, anche revocandone la designazione.Art. 14 Definizione dell’esercizio finanziario Ai fini del presente accordo, l’esercizio finanziario, di cui all’articolo 60 paragrafo 5 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, copre le spese sostenute e le entrate affluenti e contabilizzate dall’autorità responsabile nel periodo che va dal 16 ottobre dell’anno «N-1» al 15 ottobre dell’anno «N».Art. 15 Ammissibilità delle spese In deroga all’articolo 17 paragrafo 3 lettera b) e all’articolo 17 paragrafo 4 del regolamento (UE) n. 514/2014, le spese sostenute sono ammissibili se l’autorità responsabile le ha versate prima della designazione ufficiale a norma dell’articolo 13 del presente accordo, a condizione che i sistemi di gestione e di controllo applicati prima della designazione siano sostanzialmente identici a quelli vigenti dopo la designazione ufficiale dell’autorità responsabile.Art. 16 Richiesta di pagamento del saldo annuale 1.  Entro il 15 febbraio dell’anno che segue l’esercizio finanziario, la Svizzera presenta alla Commissione i documenti e le informazioni richieste dall’articolo 60 paragrafo 5 primo comma lettere b) e c) del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012.In deroga all’articolo 44 paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 514/2014 e in conformità con l’articolo 60 paragrafo 5 terzo comma, del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, la Svizzera presenta alla Commissione il parere di cui all’articolo 60, paragrafo 5, secondo comma, del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 entro il 15 marzo dell’anno che segue l’esercizio finanziario.I documenti presentati in virtù del presente paragrafo fungono da richiesta di pagamento del saldo annuale.2.  I documenti di cui al presente articolo, paragrafo 1, sono redatti secondo i modelli adottati dalla Commissione sulla base dell’articolo 44 paragrafo 3 del regolamento (UE) n. 514/2014.Art. 17 Relazione sull’attuazione In deroga all’articolo 54 paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 514/2014 e a norma dell’articolo 60 paragrafo 5 terzo comma del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, la Svizzera presenta alla Commissione una relazione annuale sull’attua­zione del programma nazionale nel precedente esercizio finanziario entro il 15 febbraio di ogni anno sino al 2022 incluso e può, a livello appropriato, pubblicare tali informazioni.La prima relazione annuale sull’attuazione del programma nazionale è presentata il 15 febbraio successivo all’entrata in vigore del presente accordo o all’inizio della sua applicazione provvisoria.La prima relazione riguarda gli esercizi finanziari dal 2014 fino all’esercizio finanziario precedente a quello in cui dev’essere presentata la prima relazione annuale conformemente al secondo comma. La Svizzera presenta una relazione finale sull’attuazione del programma nazionale entro il 31 dicembre 2023.Art. 18 Sistema di scambio di dati elettronici A norma dell’articolo 24 paragrafo 5 del regolamento (UE) n. 514/2014, tutti gli scambi ufficiali di informazioni tra la Svizzera e la Commissione si svolgono mediante un sistema di scambio elettronico di dati istituito a tale scopo dalla Commissione.Art. 19 Entrata in vigore 1.  Il segretario generale del Consiglio dell’Unione europea è depositario del presente accordo.2.  Le parti approvano il presente accordo conformemente alle loro rispettive procedure. Esse si notificano reciprocamente l’avvenuto espletamento di tali procedure.3.  Il presente accordo entra in vigore il primo giorno del primo mese successivo al giorno dell’ultima notifica di cui al paragrafo 2.4.  Le parti applicano il presente accordo, ad eccezione dell’articolo 5, in via provvisoria a decorrere dal giorno successivo a quello della firma, fatti salvi eventuali obblighi costituzionali.Art. 20 Validità e denuncia 1.  L’Unione e la Svizzera possono denunciare il presente accordo notificando la propria decisione all’altra parte. L’accordo cessa di applicarsi tre mesi dopo la data della notificazione. I progetti e le attività in corso al momento della denuncia continuano alle condizioni stabilite nel presente accordo. Le parti regolano di comune accordo le altre eventuali conseguenze della denuncia.2.  Il presente accordo cessa di essere applicabile quando cessa di applicarsi l’accordo di associazione con la Svizzera, conformemente all’articolo 7 paragrafo 4, all’articolo 10 paragrafo 3 o all’articolo 17 di quest’ultimo.Art. 21 Lingue Il presente accordo è redatto in duplice esemplare nelle lingue tedesca, francese, italiana, bulgara, ceca, croata, danese, estone, finlandese, greca, inglese, lettone, lituana, maltese, neerlandese, polacca, portoghese, rumena, slovacca, slovena, spagnola, svedese, e ungherese, ciascun testo facente ugualmente fede.Fatto a Bruxelles, il quindici marzo duemiladiciotto.Per la Confederazione svizzera:Urs BucherPerl’Unione europea:Dimiter TzantchevOlivier OnidiAllegato Formula per calcolare i contributi finanziari per gli anni 2019 e 2020 e modalità di pagamento 1.  Il contributo finanziario della Svizzera all’IFS-Frontiere e visti di cui all’arti­colo 5 paragrafo 7 secondo e terzo comma del regolamento (UE) n. 515/2014 per gli anni 2019 e 2020 è calcolato come riportato di seguito.Per ogni anno dal 2013 al 2017, le cifre definitive del prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera disponibili al 31 marzo 2019 sono divise per la somma degli importi relativi al PIL di tutti gli Stati che partecipano all’ISF-Frontiere e visti per lo stesso anno. La media delle cinque percentuali ottenute per gli anni 2013‒2017 è applicata alla somma degli stanziamenti annuali effettivi per l’ISF-Frontiere e visti per gli anni 2014‒2019 e dello stanziamento d’impegno annuale per l’ISF-Frontiere e visti per il 2020, compreso nel progetto di bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio finanziario 2020 adottato dalla Commissione, per ottenere l’importo totale a carico della Svizzera nell’intero periodo di attuazione dell’IFS-Frontiere e visti. Da tale importo sono sottratti i pagamenti annuali realmente effettuati dalla Svizzera in conformità dell’articolo 10, paragrafo 1, del presente accordo, per ottenere l’importo totale dei suoi contributi per gli anni 2019 e 2020. Metà di tale importo è versato nel 2019 e l’altra metà nel 2020.2.  Il contributo finanziario è pagato in euro.3.  Al più tardi 45 giorni dopo la ricezione della nota di addebito la Svizzera versa il corrispondente contributo finanziario. Ogni ritardo nel pagamento del contributo dà luogo all’applicazione di interessi di mora sull’importo arretrato a decorrere dalla data di scadenza del pagamento. Il tasso di interesse è il tasso applicato dalla Banca centrale europea alle principali operazioni di rifinanziamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, serie C, in vigore il primo giorno civile del mese in cui scade il termine, maggiorato di 3,5 punti percentuali.
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0.747.305.21Traduzione1Convenzionesul regime internazionale dei porti marittimiConchiusa a Ginevra il 9 dicembre 1923Approvata dall’Assemblea federale il 28 settembre 19262Ratificazione depositata dalla Svizzera il 23 ottobre 1926Entrata in vigore per la Svizzera il 21 gennaio 1927 (Stato 15  marzo 2005)1 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Rac­colta.2 RU 44 777La Germania, il Belgio, il Brasile, l’Impero britannico (comprese la Nuova Zelanda e l’India), la Bulgaria, il Cile, la Danimarca, la Spagna, l’Estonia, la Grecia, l’Ungheria, l’Italia, il Giappone, la Lituania, la Norvegia, i Paesi Bassi, il Salvador, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, il Siam, la Svezia, la Svizzera,la Cecoslovacchia e l’Uruguay,desiderosi di assicurare nella più larga misura possibile la libertà delle comunica­zioni prevista all’art. 23, lett. e, del Patto3 garantendo nei porti marittimi posti sotto la loro sovranità od autorità, e per i bisogni del commercio internazionale, la parità di trattamento fra le navi di tutti gli Stati contraenti, le loro merci ed i loro passeggeri;considerando che il miglior mezzo per giungere ad un risultato in questa materia è una convenzione generale alla quale possa aderire successivamente il maggior numero possibile di Stati;considerando che la Conferenza radunatasi a Genova il 10 aprile 1922 ha doman­dato, in una risoluzione trasmessa agli organi competenti della Società delle Nazioni, con l’approvazione del Consiglio e della Assemblea della Società, che siano stipu­late e messe in vigore il più presto possibile le convenzioni internazionali relative al regime delle comunicazioni, previste nei trattati di pace, e che l’art. 379 del Trattato di Versailles4 e gli articoli corrispondenti degli altri Trattati hanno previsto l’elabo­ra­zione di una Convenzione generale sul regime internazionale dei porti;avendo accolto l’invito della Società delle Nazioni a partecipare a una conferenza riunitasi a Ginevra il 15 novembre 1923;nell’intento di mettere in vigore le disposizioni dello Statuto relativo al regime internazionale dei porti marittimi, ivi adottato, e di stipulare a questo scopo una convenzione generale, le alte Parti contraenti hanno nominato loro plenipotenziari:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)i quali, dopo essersi comunicati i loro pieni poteri, e trovatili in buona e debita forma, hanno convenuto quanto segue:3 L’art. 23, lett. e, del Patto della Società delle Navigazioni aveva il seguente tenore: «In conformità e nei limiti delle Convenzioni internazionali vigenti e che saranno conchiuse in seguito, i Membri della Società: ... e) prenderanno provvedimenti per assicurare e mantenere la libertà di comunicazioni e di transito, e un equo trattamento al commercio di tutti i Membri della Società; saranno tenute presenti, a questo riguardo, le speciali necessità delle regioni devastate dalla guerra 1914–1918».4 L’art. 379 del Trattato di Versaglia ha il seguente tenore: «Senza pregiudizio degli obblighi particolari che le saranno imposti dal presente Trattato a profitto delle Potenze alleate ed associate, la Germania si impegna ad aderire ad ogni Convenzione generale concernente il regime internazionale del transito, delle vie di navigazione, dei porti e delle ferrovie, che potesse essere conchiusa con l’approvazione della Società delle Nazioni fra le Potenze alleate ed associate, nel termine di cinque anni dalla messa in vigore del presente Trattato.»Art. 1 Gli Stati contraenti dichiarano di accettare lo Statuto qui allegato, relativo al regime internazionale dei porti marittimi, adottato dalla seconda Conferenza generale delle comunicazioni e del transito, riunitasi a Ginevra il 15 novembre 1923.Questo Statuto sarà considerato come facente parte integrante della presente Con­ven­zione.Per conseguenza essi dichiarano di accettare gli obblighi risultanti da esso Statuto, in conformità dei termini e secondo le condizioni ivi stabiliti.Art. 2 La presente Convenzione lascia intatti i diritti e gli obblighi che risultano dalle disposizioni del Trattato di Pace, firmato a Versailles il 28 giugno 1919, o dalle disposizioni degli altri Trattati analoghi, per ciò che concerne le Potenze firmatarie o beneficiarie di detti Trattati.Art. 3 Questa Convenzione, per la quale fanno parimente stato i testi francese e inglese, porterà la data di questo giorno e fino al 31 ottobre 1924 sarà aperta alla firma di tutti gli Stati rappresentati alla Conferenza di Ginevra, di ogni Membro della Società delle Nazioni e di ogni Stato al quale il Consiglio della Società delle Nazioni avrà a tal uopo comunicato un esemplare della presente Convenzione.Art. 4 La presente Convenzione dovrà essere ratificata. Gli istrumenti di ratificazione dovranno essere trasmessi al Segretario generale della Società delle Nazioni, il quale ne notificherà il deposito a tutti gli Stati firmatari o aderenti.Art. 5 A contare dal primo novembre 1924 ogni Stato rappresentato alla Conferenza di cui all’articolo primo, ogni Membro della Società delle Nazioni e ogni Stato al quale il Consiglio della Società delle Nazioni avrà a tal uopo comunicato un esemplare, potrà aderire alla presente Convenzione.Detta adesione si effettuerà per mezzo di un istrumento comunicato al Segretario generale della Società delle Nazioni5, affinché sia depositato negli archivi del Segretariato. Il Segretariato generale notificherà immediatamente l’avvenuto deposito a tutti gli Stati firmatari o aderenti.5 Dopo lo scioglimento della Società delle Nazioni, incaricato delle funzioni qui menzio­nate è il Segretariato generale delle Nazioni Unite. (FF 1946, II 1222, 1227 e sgg. ediz. ted. 1946 II 1187 e sgg. ediz. franc.)Art. 6 La presente Convenzione non entrerà in vigore se non dopo esser stata ratificata in nome di cinque Stati. La data dell’entrata in vigore rimane stabilita al novantesimo giorno da che il Segretario generale della Società delle Nazioni avrà ricevuto la quinta notificazione. Ulteriormente, per quanto concerne ciascuna delle Parti, la presente Convenzione avrà effetto novanta giorni dopo il ricevimento della ratificazione o della notificazione dell’adesione.In conformità delle disposizioni dell’art. 18 del Patto della Società delle Nazioni, il Segretario generale registrerà la presente Convenzione il giorno dell’entrata in vigore di quest’ultima.Art. 7 Un apposito catalogo, tenuto dal Segretario generale della Società delle Nazioni6, indicherà, tenuto conto dell’art. 9, quali Parti abbiano firmato o ratificato la presente Convenzione, quali vi abbiano aderito o l’abbiano disdetta. Detto catalogo rimarrà ognora aperto ai Membri della Società e sarà pubblicato il più spesso possibile, giusta le indicazioni del Consiglio.6 Dopo lo scioglimento della Società delle Nazioni, incaricato delle funzioni qui men­zionate è il Segretariato generale delle Nazioni Unite. (FF 1946, II 1222, 1227 e sgg. ediz. ted. 1946 II 1187 e sgg. ediz. franc.)Art. 8 Riservate le disposizioni dell’art. 2, la presente Convenzione potrà essere disdetta da una qualsiasi delle Parti, spirato che sia un termine di cinque anni a contare dalla data della sua entrata in vigore per la rispettiva Parte. La disdetta sarà data con una notificazione scritta indirizzata al Segretario generale della Società delle Nazioni7. Quest’ultimo provvederà quindi a trasmettere una copia della notificazione alle altre Parti, informandole della data in cui l’ha ricevuta.La disdetta avrà effetto un anno dopo che essa sarà pervenuta al Segretario generale e non sarà operante che per ciò che concerne lo Stato che l’avrà data.7 Vedi la nota all’art. 5.Art. 9 Ogni Stato firmatario della presente Convenzione, o che vi aderisca, ha facoltà di dichiarare, sia al momento della firma, sia al momento della sua ratificazione o della sua adesione, che la sua accettazione della presente Convenzione, non impegna sia il complesso, sia taluno dei suoi protettorati, colonie, possedimenti o territori d’oltre­mare esclusi da questa dichiarazione.La disdetta potrà pure essere data separatamente per ogni singolo protettorato, colonia, possedimento o territorio d’oltremare; ad essa si applicheranno le disposizioni dell’art. 8.Art. 10 La revisione della presente Convenzione potrà in ogni tempo essere domandato da un terzo degli Stati contraenti.FirmeIn fede di che, i sunnominati plenipotenziari hanno firmato la presente Convenzione.Fatto a Ginevra, addì nove dicembre millenovecentoventitrè in un unico esemplare che rimarrà depositato negli archivi del Segretariato della Società delle Nazioni8.Allegato Statuto Art. 1 Sono considerati porti marittimi, a’ sensi del presente Statuto, i porti che normalmente sono frequentati da navi d’alto mare e servono al commercio estero.99 Vedere anche n. 1 del Protocollo di firma, qui appresso.Art. 210 A condizione di reciprocità e salva la disposizione prevista all’art. 8, cpv. 1, ogni Stato contraente s’impegna ad assicurare alle navi di qualsiasi altro Stato contraente un trattamento eguale a quello riservato alle sue proprie navi o alle navi di qualunque altro Stato, nei porti marittimi posti sotto la sua sovranità o autorità, per ciò che concerne la libertà d’accesso al porto, l’uso di quest’ultimo ed il godimento completo di quelle comodità ch’esso offre alla navigazione ed alle operazioni commerciali per le navi, le loro merci ed i loro passeggeri.La parità di trattamento così stabilita andrà estesa ad ogni genere di facilitazioni, quali sarebbero: l’assegnazione di posti sulla banchina, le facilitazioni di caricamento e di scaricamento, come pure quelle relative ai diritti e alle tasse d’ogni genere riscosse in nome o per conto del Governo, delle pubbliche autorità, dei concessionari o di qualsiasi sorta di stabilimenti.10 Vedere anche n. 4 del Protocollo di firma, qui appresso.Art. 3 Le disposizioni dell’articolo precedente non limitano menomamente la libertà delle autorità competenti di un porto marittimo nell’applicazione di quei provvedimenti ch’esse reputano convenienti per la buona amministrazione del porto, purché tali provvedimenti siano conformi alla massima della parità di trattamento definita nel succitato articolo.Art. 4 Tutti i dazi e le tasse per l’uso dei porti marittimi dovranno essere debitamente pubblicati, prima d’essere messi in vigore.Ciò vale altresì per i regolamenti di polizia e di esercizio.In ogni porto marittimo, l’amministrazione portuaria terrà a disposizione degli inte­res­sati un prospetto dei diritti e delle tasse come pure una raccolta dei regolamenti di polizia e di esercizio.Art. 5 Nel determinare e applicare i dazi o le tasse affini, i dazi locali o le tasse di consumo, come pure le spese accessorie riscosse all’importazione o all’esportazione di merci per i porti marittimi posti sotto l’autorità o la sovranità degli Stati contraenti, si prescinderà completamente dalla bandiera della nave, così che non sarà fatta alcuna distinzione, a detrimento della bandiera di uno Stato contraente qualsiasi, tra quest’ultimo e la bandiera dello Stato sotto la cui sovranità o autorità è posto il porto, o quella di qualsivoglia altro Stato.Art. 6 Allo scopo di non rendere inefficace nella pratica la massima della parità di trattamento nei porti marittimi, stabilita nell’art. 2, con la adozione di altri provvedimenti che implichino distinzioni a detrimento di uno Stato contraente che faccia uso di detti porti, ogni Stato contraente s’impegna ad applicare le disposizioni degli art. 4, 20, 21 et 22 dello Statuto allegato alla Convenzione sul regime delle strade ferrate, firmata a Ginevra il 9 dicembre 192311 in quanto questi articoli s’applichino a trasporti in provenienza o a destinazione di un porto marittimo, indipendentemente dal fatto che questo Stato contraente sia o no parte nella detta Convenzione sul regime internazionale delle strade ferrate. Detti articoli devono essere interpretati in conformità delle disposizioni del Protocollo di firma della citata Convenzione12.11 RS 0.742.101.112 RS 0.742.101Art. 7 Salvo motivi eccezionali, fondati soprattutto su considerazioni geografiche, economiche o tecniche speciali che giustifichino una derogazione, i dazi riscossi in un dato porto marittimo posto sotto la sovranità o l’autorità di uno Stato contraente non potranno essere superiori a quelli riscossi alle altre frontiere doganali del medesimo Stato su di una merce della stessa natura, della stessa provenienza o della stessa destinazione.Qualora, per i motivi eccezionali suddetti, uno Stato contraente concedesse particolari facilitazioni doganali ad altre vie di importazione o di esportazione, esso non ne farà un mezzo di discriminazione irragionevole a detrimento dell’importazione o dell’esportazione effettuate per la via dei porti marittimi posti sotto la sua autorità o sovranità.Art. 8 Ciascuno degli Stati contraenti si riserva la facoltà di sospendere, previa notificazione per la via diplomatica, il beneficio della parità di trattamento ad ogni nave di uno Stato che non applicasse in modo effettivo, in un porto posto sotto la sua autorità o sovranità, le disposizioni del presente Statuto alle navi del suddetto Stato, alle loro mercanzie ed ai loro passeggeri.In caso d’applicazione del provvedimento previsto al capoverso precedente, lo Stato che l’avesse preso e quello che ne fosse l’oggetto avranno il diritto di ricorrere alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale13 mediante richiesta indirizzata al Cancelliere della Corte. Questa statuirà per procedura sommaria.Tuttavia ogni Stato contraente avrà facoltà di dichiarare, al momento di firmare o di ratificare la presente Convenzione, ch’esso rinuncia a prendere i provvedimenti di cui al primo capoverso del presente articolo, di fronte a tutti quegli Stati che facessero un’identica dichiarazione.13 La Corte Permanente di Giustizia Internazionale è stata sciolta con Risoluzione 18 aprile 1946 dell’Assemblea della Società delle Nazioni (FF 1946, II, 1227 ediz. ted. 1946, II, 1186 edizione francese) e sostituita dalla Corte Internazionale di Giustizia (RS 0.120).Art. 9 Il presente Statuto non concerne in nessun modo il cabotaggio marittimo.Art. 10 Ogni Stato contraente si riserva il diritto di organizzare come meglio crede il servizio di rimorchio ne’ suoi porti marittimi, a condizione che siano osservate le disposizioni degli art. 2 e 4.Art. 11 Ogni Stato si riserva il diritto di organizzare o di disciplinare come meglio crede il servizio di pilotaggio.Nei casi in cui il pilotaggio fosse obbligatorio, le tariffe ed i servizi resi saranno sottoposti alle disposizioni degli art. 2 e 4, pur avendo ogni Stato contraente facoltà di esentare da tale obbligo i suoi sudditi che soddisfacessero a determinate condizioni tecniche.Art. 12 Ogni Stato contraente avrà facoltà di dichiarare, al momento della firma o della ratifica della presente Convenzione, ch’esso si riserva il diritto di limitare, giusta la propria legislazione e conformandosi, per quanto è possibile, ai principi di questo Statuto, il trasporto degli emigranti alle navi alle quali avrà concesso delle patenti, come a quelle che soddisfino alle condizioni previste nella sua legislazione.Le navi autorizzate a fare il trasporto degli emigranti godranno in tutti i porti dei vantaggi previsti in questo Statuto.Art. 13 Il presente Statuto si applica a tutte le navi, appartengano esse a privati, a collettività pubbliche o allo Stato.Esso non concerne però in nessun modo le navi da guerra né le navi di polizia o di controllo né, in generale, le navi che a un titolo qualsiasi rappresentino la pubblica autorità e neppure tutte le altre navi, o in quanto servano esclusivamente ai fini delle forze navali, militari o aeree di uno Stato.Art. 14 Il presente Statuto non è in alcun modo applicabile alle navi da pesca né ai prodotti della loro pesca.Art. 15 Quando, per mezzo di un trattato, di una convenzione o di un accordo, uno Stato contraente avrà accordato certi diritti a un altro Stato, in una zona definitiva di uno dei suoi porti marittimi, per facilitare il transito delle mercanzie e dei passeggeri di detto Stato, nessun altro Stato contraente potrà prevalersi delle disposizioni del presente Statuto per rivendicare diritti analoghi.Ogni Stato contraente che goda di tali diritti in un porto marittimo di uno Stato, contraente o no, dovrà tenersi alle disposizioni di questo Statuto per ciò che concerne il trattamento delle navi che fanno commercio con esso, nonché delle loro merci e dei loro passeggeri.Ogni Stato contraente che accorda tali diritti ad uno Stato non contraente è tenuto a prevedere nel relativo accordo l’obbligo, per lo Stato che godrà di detti diritti, di tenersi alle disposizioni del presente Statuto per ciò che concerne il trattamento delle navi che fanno commercio con lui, delle loro mercanzie e dei loro passeggeri.Art. 16 A titolo eccezionale per un tempo limitato allo stretto necessario, sarà lecito dero­­gare alle disposizioni degli art. da 2 a 7 inclusivi, mediante provvedimenti particolari o generali che ciascuno degli Stati contraenti fosse obbligato a prendere in caso d’avvenimenti gravi che toccassero la sicurezza dello Stato o gli interessi vitali del paese, restando tuttavia inteso che i principi del presente Statuto dovranno venir osservati sempre entro i limiti del possibile.Art. 17 Nessuno degli Stati contraenti sarà tenuto dal presente Statuto a permettere il transito dei viaggiatori a cui fosse vietato l’ingresso ne’ suoi territori, o delle merci di cui fosse proibita l’importazione, sia per ragioni di salute o di sicurezza pubbliche, sia per precauzione contro le malattie degli animali o dei vegetali. Per ciò che concerne i trasporti che non siano semplici trasporti in transito, nessuno Stato contraente sarà tenuto dal presente Statuto a permettere il trasporto dei viaggiatori a cui fosse vietato l’ingresso ne’ suoi territori o delle merci la cui importazione ed esportazione fosse vietata in virtù delle leggi nazionali.Ogni Stato contraente avrà il diritto di prendere le misure di precauzione necessarie relative al trasporto di merci pericolose o simili, come pure le misure di polizia generale, compresa la polizia degli emigranti che entrano ed escono da’ suoi territori, restando inteso che tali misure non dovranno avere per effetto di stabilire distinzioni contrarie ai principi del presente Statuto.Il presente Statuto non potrà inoltre toccare menomamente quei provvedimenti che uno Stato contraente qualsiasi è o potrà essere indotto a prendere per conformarsi a convenzioni internazionali generali di cui faccia parte o che potessero venir concluse ulteriormente, specie quelle stipulate sotto gli auspici della Società delle Nazioni, relativamente alla tratta delle donne e dei fanciulli, al transito, all’esportazione o all’importazione di una categoria particolare di merci, quali sarebbero l’oppio o altre droghe nocive, le armi o il prodotto di pesche, ovvero ad altre convenzioni intese a prevenire le infrazioni ai diritti della proprietà industriale, letteraria o artistica, o che riguar­dassero i marchi falsi, le false indicazioni d’origine o altri metodi del commercio sleale.Art. 18 Il presente Statuto non stabilisce i diritti e i doveri dei belligeranti o dei neutri in tempo di guerra.14 Cionondimeno esso sussisterà in tempo di guerra nella misura compatibile con questi diritti e con questi doveri.14 Per questi diritti e doveri, vedere RS 0.515.01/22Art. 19 Gli Stati contraenti si impegnano a portare a quelle, tra le Convenzioni vigenti alla data del 9 dicembre 1923, che contravvenissero alle disposizioni del presente Statuto, non appena le circostanze lo permettano o almeno al momento della scadenza di dette Convenzioni, tutte quelle modificazioni atte a metterle in armonia con lo Statuto, che fossero permesse dalle condizioni geografiche, economiche o tecniche dei paesi o delle regioni che formano l’oggetto di tali Convenzioni.Lo stesso dicasi delle concessioni accordate prima del 9 dicembre 1923 per l’eser­cizio totale o parziale dei porti marittimi.Art. 20 Il presente Statuto non implica menomamente l’abolizione di facilitazioni maggiori tuttora accordate per l’uso dei porti marittimi in condizioni compatibili con i prin­­cipi di esso Statuto e non implica nemmeno il divieto di accordarne di simili in avvenire.Art. 21 Senza pregiudizio della clausola prevista all’art. 8, cpv. 2, le contestazioni che dovessero nascere fra Stati contraenti circa l’applicazione o l’interpretazione del presente Statuto, saranno regolate nel modo seguente:Se la vertenza non si può comporre sia direttamente fra le Parti sia con altri modi di composizione amichevole, i contendenti, prima di ricorrere ad una procedura arbitrale o ad una liquidazione giudiziaria, potranno sottoporre la loro vertenza, per parere consultivo, all’organo che fosse stato istituito dalla Società delle Nazioni in qualità di organo consulente e tecnico dei membri della Società, per ciò che concerne le comunicazioni ed il transito. Se il caso fosse urgente, un parere provvisorio potrà raccomandare tutte le misure provvisionali destinate particolarmente a ridare al traffico internazionale quelle agevolezze di cui godeva prima dell’atto o del fatto che ha cagionato la vertenza.Qualora la vertenza non potesse venir composta mediante una delle procedure indicate nel capoverso precedente, gli Stati contraenti la sottoporranno ad un arbitrato, salvo ch’essi non abbiano risolto o non risolvano, in virtù di un accordo fra le Parti, di sottoporla alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale15.15 Vedi la nota all’art. 8.Art. 22 Qualora la vertenza dovesse essere sottoposta alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale16, si statuirà nelle condizioni fissate all’art. 27 dello Statuto della Corte17.In caso d’arbitrato, e salvo che le Parti non decidano altrimenti, ogni Parte designerà un arbitro e il terzo membro del Tribunale arbitrale sarà scelto dagli arbitri o, se questi ultimi non dovessero giungere ad un accordo, verrà nominato dal Consiglio della Società delle Nazioni, che lo sceglierà dalla lista degli assessori per gli affari di comunicazioni e di transito menzionati all’art. 27 dello Statuto della Corte Permanente di Giustizia Internazionale18; in quest’ultimo caso, il terzo membro verrà designato giusta le disposizioni dell’art. 4, penultimo capoverso, e dell’art. 5, cpv. 1, del Patto della Società19.Il Tribunale arbitrale giudicherà sulla base di un compromesso stabilito di comune accordo dalle Parti. Qualora queste non riuscissero ad accordarsi, il Tribunale arbitrale stabilirà all’unanimità il compromesso, previo esame delle pretese formulate dalle Parti. Quando non fosse dato di ottenere l’unanimità, la cosa sarà affidata al Consiglio della Società delle Nazioni il quale deciderà secondo le condizioni previste al capoverso precedente. Il Tribunale arbitrale fisserà la procedura nei casi in cui ciò non fosse stato fatto nel compromesso.Durante la procedura d’arbitrato, e salve disposizioni contrarie del compromesso, le Parti si impegnano a portare davanti alla Corte Permanente di Giustizia Internazionale20 ogni questione di diritto internazionale o qualsiasi questione di interpretazione giuridica dello Statuto, che, a domanda di una parte, il Tribunale arbitrale ritenesse di dover risolvere prima di passare alla composizione della vertenza.16 Vedi la nota all’art. 8.17 A questo articolo corrispondono gli art. 26 e 27 dello Statuto della nuova Corte Inter­nazionale di Giustizia del 26 giugno 1945 (RS 0.193.501).18 A questo articolo corrispondono gli art. 26 e 27 dello Statuto della nuova Corte Inter­nazionale di Giustizia del 26 giugno 1945 (RS 0.193.501).19 L’art. 4, penultimo capoverso, e l’art. 5, cpv. 1, del Patto della Società delle Nazioni ave­vano il seguente tenore: Art. 4, penultimo capoverso: «Ogni Membro della Società che non sia rappresentato nel Consiglio sarà invitato a mandare un rappresentante che partecipi alle adunanze, durante la trattazione degli affari che specialmente lo riguardano.» Art. 5, cpv. 1: «Eccettuati i casi in cui sia espressamente disposto in modo diverso nel pre­sente Patto, o dalle clausole di questo Trattato (ossia del Trattato di Versaglia), le deli­be­­­razioni dell’Assemblea o del Consiglio richiederanno l’approvazione di tutti i Membri della Società rappresentati nell’adunanza.»20 Vedi la nota all’art. 8.Art. 23 Resta inteso che il presente Statuto non dev’essere interpretato nel senso che abbia comecchessia da regolare i diritti e gli obblighi reciproci dei territori facenti parte o posti sotto la protezione di un medesimo Stato sovrano, essendo indifferente che detti territori, considerati individualmente, siano o no Stati contraenti.Art. 24 Nessuna delle disposizioni contenute negli articoli precedenti potrà essere interpretata nel senso che tocchi comecchessia i diritti e gli obblighi d’uno Stato contraente nella sua qualità di Membro della Società delle Nazioni.Protocollo di firma Al momento di firmare la Convenzione sul regime internazionale dei porti marittimi, conclusa in data d’oggi, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno convenuto quanto segue:1.Resta inteso che le disposizioni del presente Statuto s’applicano ai porti di rifugio particolarmente costruiti a questo scopo.2.Resta inteso che la riserva fatta dalla delegazione inglese circa le disposi­zioni della sezione 24 del «Pilotage Act» del 1913 è accettata.3.Resta inteso che gli obblighi previsti dalla legislazione francese per ciò che concerne i sensali marittimi non sono contrari ai principi ed allo spirito dello Statuto sul regime internazionale dei porti marittimi.4.Resta inteso che la condizione di reciprocità prevista all’art. 2 dello Statuto sul regime internazionale dei porti marittimi non dovrà avere per effetto di privare dei vantaggi di detto Statuto gli Stati contraenti sprovvisti di porti marittimi e che non godessero, in una zone di un porto marittimo di un altro Stato, dei diritti previsti all’art. 15 di questo Statuto.5.Qualora uno Stato o un territorio al quale non s’applica la presente Convenzione, dovesse avere la stessa bandiera o la stessa nazionalità di uno Stato contraente, questo Stato o questo territorio non potrà prevalersi di nessun diritto garantito dallo Statuto sul regime internazionale dei porti marittimi alla bandiera o ai nazionali degli Stati contraenti.Il presente Protocollo avrà forza, valore e durata identici a quelli dello Statuto concluso in data d’oggi, del quale deve essere considerato come parte integrale.In fede di che, i plenipotenziari sunnominati hanno firmato il presente Protocollo.Fatto a Ginevra, il nove dicembre millenovecentoventitrè in un solo esemplare, che sarà depositato negli archivi del Segretariato della Società delle Nazioni; ne sarà rimessa copia conforme a tutti gli Stati rappresentati alla Conferenza.(Seguono le firme)Campo d’applicazione della convenzione il 25 giugno 2004 Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Entrata in vigoreAntigua e Barbuda27 febbraio1989 S1° novembre1981Australia29 giugno1925 A26 luglio1926Austria20 gennaio1927 A20 aprile1927Belgio*16 maggio192714 agosto1927Burkina Faso18 luglio1966 A16 ottobre1966CinaHong Konga  6 giugno19971° luglio1997Cipro  9 novembre1964 S16 agosto1960Croazia  3 agosto1992 S  8 ottobre1991Côte d’Ivoire22 giugno1966 A20 settembre1966Danimarca27 aprile192626 luglio1926Estonia*  4 novembre1931  2 febbraio1932Figi15 marzo1972 S10 ottobre1970Francia*  2 agosto193231 ottobre1932Germania*1° maggio192830 luglio1928Giappone*30 settembre192629 dicembre1926Grecia*24 gennaio192724 aprile1927India1° aprile192526 luglio1926Iraq*1° maggio1929 A30 luglio1929Isole Marshall  2 febbraio1994 A  3 maggio1994Italia*16 ottobre193314 gennaio1934Madagascar*  4 ottobre1967 A  2 gennaio1968Malaysia31 agosto1966 A29 novembre1966Malta18 aprile1966 S21 settembre1964Marocco19 ottobre1972 A17 gennaio1973Maurizio18 luglio1969 S12 marzo1968Messico  5 marzo1934 A  3 giugno1934Monaco20 febbraio1976 A20 maggio1976Nigeria  3 novembre1967 A1° febbraio1968Norvegia21 giugno192819 settembre1928Nuova Zelanda1° aprile192526 luglio1926Samoa occidentale1° aprile192526 luglio1926Paesi Bassi22 febbraio192822 maggio1928Curaçao*22 febbraio192822 maggio1928Indie olandesi*22 febbraio192822 maggio1928Suriname*22 febbraio192822 maggio1928Regno Unito29 agosto192426 luglio1926Bahamas22 settembre1925 A26 luglio1926Barbados22 settembre1925 A26 luglio1926Bermuda22 settembre1925 A26 luglio1926Brunei22 settembre1925 A26 luglio1926Ceylon22 settembre1925 A26 luglio1926Costa d’Oro22 settembre1925 A26 luglio1926Dominica  7 novembre1925 A26 luglio1926Gambia22 settembre1925 A26 luglio1926Giamaica22 settembre1925 A26 luglio1926Gibilterra22 settembre1925 A26 luglio1926Grenada  7 novembre1925 A26 luglio1926Guiana britannica22 settembre1925 A26 luglio1926Honduras britannico22 settembre1925 A26 luglio1926Isole Falkland e dipendenze (Georgia del Sud e Isole Sandwich del Sud)22 settembre1925 A26 luglio1926Isole Gilbert e Ellice (Tuvalu)22 settembre1925 A26 luglio1926Isole Sotto Vento  7 novembre1925 A26 luglio1926Kenya22 settembre1925 A26 luglio1926Palestina  7 novembre1925 A26 luglio1926Rodesia del Sud23 aprile1925 A26 luglio1926Sant’Elena  7 novembre1925 A26 luglio1926Santa-Lucia  7 novembre1925 A26 luglio1926Seicelle  7 novembre1925 A26 luglio1926Sierra Leone  7 novembre1925 A26 luglio1926Somalia  7 novembre1925 A26 luglio1926Tanganica  7 novembre1925 A26 luglio1926Terranova22 settembre1925 A26 luglio1926Transgiordania  7 novembre1925 A26 luglio1926Zanzibar  7 novembre1925 A26 luglio1926Repubblica Ceca  9 febbraio1996 S1° gennaio1993Saint Vincent e Grenadine  5 settembre2001 S27 ottobre1979Serbia e Montenegro*20 novembre193118 febbraio1932Slovacchia28 maggio1993 S1° gennaio1993Svezia15 settembre192714 dicembre1927Svizzera23 ottobre192621 gennaio1927Trinidad e Tobago14 giugno1966 A12 settembre1966Ungheria*21 marzo192919 giugno1929Vanuatu  8 maggio1991 A  6 agosto1991Zimbabwe1° dicembre1998 S18 aprile1980*Riserve e dichiarazioni vedi qui appresso.aDal 29 ago. 1924 al 30 giu. 1997 la Conv. era applicabile a Hong Kong in base a una dichiarazione d’estensione territoriale del Regno Unito. Il 1° lug. 1997 Hong Kong è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese. In virtù della dichiarazione cinese del 6 giu. 1997, la Convenzione è applicabile anche alla RAS Hong Kong dal 1° lug. 1997.Riserve e dichiarazioni Belgio«La ratificazione del Belgio non si estende né al Congo belga né al territorio del Ruanda Urundi sotto mandato belga, senza pregiudizio del diritto di ratificare ulteriormente in nome dell’uno o dell’altro di questi due territori, o di entrambi.Per quanto concernente l’art. 12 dello Statuto sul regime internazionale dei porti marittimi, il Governo belga dichiara che il Belgio possiede una legislazione sul trasporto degli emigranti e che questa legislazione, senza fare distinzione tra bandiere e di conseguenza senza contravvenire al principio della parità di trattamento delle bandiere, impone obblighi speciali ad ogni nave che trasporti degli emigranti».Francia1.  La Francia avrà la facoltà di sospendere, conformemente all’art. 8 dello Statuto, il beneficio della parità di trattamento alla marina mercantile di uno Stato che, in virtù della disposizione dell’art. 12 cpv. 1, violasse la parità di trattamento a profitto della sua marina.2.  La ratificazione non impegnerà, come è previsto all’art. 9 della Convenzione, l’insieme dei protettorati, colonie, possedimenti o territori d’oltre mare soggetti alla sovranità della Repubblica Francese.Germania«In virtù dell’art. 12 dello Statuto sul regime internazionale dei porti marittimi, il Governo germanico dichiara di riservarsi il diritto di limitare, giusta la propria legislazione, il trasporto degli emigranti alle navi alle quali avrà concesso delle patenti come a quelle che soddisfano alle condizioni previste nella sua legislazione.Per l’esercizio di questo diritto il Governo germanico si conformerà per quanto possibile, come finora, ai principi dello Statuto».GiapponeLa stessa riserva della Grecia.GreciaCon riserva del diritto concernente l’emigrazione, di cui all’articolo 12 dello Statuto.IraqLa stessa riserva della Grecia.Italia1.  La stessa riserva della Grecia.2.  Detta ratificazione non s’estende né alle colonie né ai possedimenti italiani.3.  La ratificazione non potrebbe essere interpretata come implicante l’ammissione o il riconoscimento d’una dichiarazione o d’una riserva che tenda a limitare, in qualsiasi modo, il diritto che l’art. 12 dello Statuto conferisce alle Alte Parti contraenti.MadagascarIl Governo della Repubblica malgascia avrà la facoltà di sospendere, giusta l’articolo 8 dello Statuto, il beneficio d’uguaglianza di trattamento per la marina mercantile d’uno Stato il quale, avvalendosi delle disposizioni di cui all’articolo 12 paragrafo 1, violi egli stesso l’uguaglianza di trattamento a favore della propria marina.Paesi Bassi«Il Governo dei Paesi Bassi si riserva il diritto previsto all’art. 12 cpv. 1 dello Statuto annesso alla Convenzione, restando inteso che non sarà fatta disparità di trattamento a svantaggio della bandiera di uno Stato contraente che, per il trasporto degli emigranti, non faccia alcuna differenza a svantaggio della bandiera olandese».Regno Unito«Negli strumenti di ratificazione è dichiarato che questa non si estende al Dominio del Canada, al Commonwealth dell’Austria, al Dominio della Nuova Zelanda, all’Unione sudafricana, allo Stato libero d’Irlanda (né a qualsiasi territorio sotto la loro autorità) né all’India, e che, in virtù della facoltà prevista all’art. 9 della Convenzione, questa ratificazione non si estende nemmeno ad alcuna delle colonie, pos­se­dimenti o protettorati, né ai territori sotto mandato di Sua Maestà britannica, senza pregiudizio del diritto di ratificare o di aderire ulteriormente in nome di uno qualsiasi o di tutti questi domini, colonie, possedimenti, protettorati o territori».Serbia e MontenegroLa stessa riserva della Grecia.UngheriaLa stessa riserva della Grecia.
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Switzerland
831.425Ordinanzasul libero passaggio nella previdenza professionaleper la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità(Ordinanza sul libero passaggio, OLP)del 3 ottobre 1994 (Stato 1° gennaio 2022)Il Consiglio federale svizzero,visto l’articolo 26 capoverso 1 della legge del 17 dicembre 19931 sul libero passaggio (LFLP); visto l’articolo 124a capoverso 3 del Codice civile (CC)2; visto l’articolo 99 della legge federale del 2 aprile 19083 sul contratto d’assicurazione (LCA),4ordina:1 RS 831.422 RS 2103 RS 221.229.14 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Sezione 1: Caso di libero passaggio Art. 1 Obblighi d’informazione 1 I datori di lavoro devono comunicare senza indugio all’istituto di previdenza l’in­dirizzo o, se questo non è noto, il numero AVS5 il cui rapporto di la­voro è stato sciolto o il cui grado d’occupazione è stato ridotto. Essi sono tenuti ad indicare se lo scioglimento del rapporto di lavoro o la modificazione del grado d’oc­cupazione sono conseguenti a ragioni di salute.2 Prima dell’uscita dall’istituto di previdenza, gli assicurati devono indicare a quale nuovo istituto di previdenza o a quale istituto di libero passaggio deve essere tra­sferita la prestazione d’uscita.3 I datori di lavoro devono annunciare all’istituto di previdenza gli assicurati che contraggono matrimonio o un’unione domestica registrata.65 Nuova espr. giusta l’all. n. II 35 dell’O del 17 nov. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 800). Di detta mod. é tenuto conto unicamente nelle disp. menzionate nella RU.6 Nuovo testo giusta il n. I 2 dell’O del 29 set. 2006 concernente l’attuazione della L del 18 giu. 2004 sull’unione domestica registrata nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).Art. 27 Determinazione e comunicazione della prestazione d’uscita 1 Per gli assicurati che compiono il 50° anno di età o contraggono matrimonio o un’unione domestica registrata, l’istituto di previdenza o di libero passaggio determina la prestazione d’uscita acquisita fino a quel momento.2 Per gli assicurati che si sono sposati prima del 1° gennaio 1995, esso determina la prima prestazione d’uscita comunicata conformemente all’articolo 24 LFLP o divenuta esigibile a partire dal 1° gennaio 1995 e la data della comunicazione o dell’esigibilità.3 Al momento del trasferimento della prestazione d’uscita a un nuovo istituto di previdenza o di libero passaggio, il precedente istituto comunica a quello nuovo i dati di cui ai capoversi 1 e 2. Se omette di farlo, il nuovo istituto gli chiede di comunicarglieli.7 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Art. 3 Trasmissione di dati medici I dati medici possono essere trasmessi solo dal servizio medico di fiducia dell’isti­tuto di previdenza finora competente al servizio del nuovo istituto di previdenza. A tale scopo è richiesto il consenso dell’assicurato.Art. 4 Restituzione della prestazione d’uscita Se il nuovo istituto di previdenza deve restituire al precedente istituto prestazioni d’uscita secondo l’articolo 3 capoverso 2 LFLP, le eventuali riduzioni delle presta­zioni a causa di sovraindennizzo possono non essere tenute in considerazione nel calcolo del valore attuale. Il valore attuale si calcola sulla base dei dati attuariali dell’istituto di previdenza soggetto a prestazione.Art. 5 Calcolo della prestazione d’uscita L’istituto di previdenza deve stabilire nel suo regolamento se calcola la prestazione d’uscita secondo l’articolo 15 LFLP (primato dei contributi) o l’articolo 16 LFLP (primato delle prestazioni).Art. 6 Calcolo dell’importo minimo 1 I contributi e le prestazioni d’entrata degli assicurati fungono da base per il calcolo dell’importo minimo giusta l’articolo 17 LFLP. Se in un dato lasso di tempo sono stati pagati solo contributi di rischio, questi non entrano in linea di conto.2 Il tasso d’interesse giusta l’articolo 17 capoversi 1 e 4 LFLP equivale al tasso d’interesse minimo stabilito nella legge federale del 25 giugno 19828 sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP). Sempre che il regolamento lo preveda, finché la copertura è insufficiente il tasso d’interesse può essere ridotto al massimo:a. nel caso dei fondi di risparmio: al tasso d’interesse applicato all’avere a risparmio;b. nel caso degli istituti d’assicurazione gestiti secondo il primato dei contributi e degli istituti di previdenza gestiti secondo il primato delle prestazioni: ad un tasso inferiore di 0.5 punti percentuali rispetto al tasso d’interesse minimo stabilito nella LPP.93 Le quote delle prestazioni d’entrata apportate, impiegate per finanziamenti di cui all’articolo 17 capoverso 2 lettere a-c LFLP, non devono essere considerate nel cal­colo della prestazione minima.4 I contributi destinati al finanziamento delle rendite transitorie AVS possono essere dedotti giusta l’articolo 17 capoverso 2 lettera c LFLP, se tali rendite iniziano a decorrere il più presto cinque anni prima del raggiungimento dell’ordinaria età AVS. Se sufficienti motivi lo giustificano, questo termine può essere prolungato al mas­simo a dieci anni.5 L’aumento di cui all’articolo 17 capoverso 1 LFLP raggiunge il 4 per cento nel 21° anno di età ed in seguito aumenta annualmente del 4 per cento.8 RS 831.409 Nuovo testo giusta l’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).Art. 6a10 Ammissione alle prestazioni regolamentari L’articolo 60a dell’ordinanza del 18 aprile 198411 sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (OPP 2) è applicabile alla limitazione dell’ac­quisto delle prestazioni regolamentari complete (art. 9 cpv. 2 LFLP).10 Introdotto dal n. II dell’O del 27 nov. 2000, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 2000 3086).11 RS 831.441.1Art. 712 Tasso d’interesse di mora Il tasso d’interesse di mora equivale al tasso d’interesse minimo stabilito nella LPP, aumentato dell’uno per cento. L’articolo 65d capoverso 4 LPP13 non è applicabile.12 Nuovo testo giusta l’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).13 RS 831.40Art. 814 Tasso d’interesse tecnico Il tasso d’interesse tecnico è fissato in un intervallo tra l’1,0 e il 3,5 per cento.14 Nuovo testo giusta il n. I 1 dell’O del 26 ago. 2020 concernente modifiche nell’ambito della previdenza professionale, in vigore dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).Art. 8a15 Tasso d’interesse in caso di spartizione della prestazione di uscita in seguito a divorzio o a scioglimento dell’unione domestica registrata16 1 In caso di spartizione della prestazione di uscita in seguito a divorzio, secondo l’articolo 22 LFLP, il tasso d’interesse applicabile alle prestazioni di uscita e di libero passaggio acquisite al momento della conclusione del matrimonio e ai ver­samenti unici dovuti all’atto del divorzio corrisponde al tasso minimo LPP valido nel periodo corrispondente secondo l’articolo 12 OPP 217. L’articolo 65d capo­ver­so 4 LPP18 non è applicabile.191bis Il capoverso 1 si applica per analogia in caso di spartizione della prestazione di uscita in caso di scioglimento di un’unione domestica registrata conformemente all’articolo 22d LFLP.202 Per il periodo anteriore al 1° gennaio 1985, si applica il tasso del 4 per cento.15 Introdotto dal n. I dell’O del 24 nov. 1999, in vigore dal 1° gen. 2000 (RU 1999 3604).16 Nuovo testo giusta il n. I 2 dell’O del 29 set. 2006 concernente l’attuazione della L del 18 giu. 2004 sull’unione domestica registrata nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).17 RS 831.441.118 RS 831.4019 Nuovo testo giusta l’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).20 Introdotto dal n. I 2 dell’O del 29 set. 2006 concernente l’attuazione della L del 18 giu. 2004 sull’unione domestica registrata nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).Art. 921 21 Abrogato dall’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, con effetto dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).Sezione 2: Mantenimento della previdenza Art. 10 Forme 1 La previdenza è mantenuta mediante una polizza o un conto di libero passaggio.2 Per polizze di libero passaggio si intendono le assicurazioni di capitale o di ren­dite, comprese eventuali assicurazioni complementari per morte o invalidità, desti­nate esclusivamente e irrevocabilmente alla previdenza e stipulate:a. presso un istituto assicurativo sottoposto a vigilanza assicurativa ordinaria o presso un gruppo formato da istituti di questo genere; ob. presso un istituto assicurativo di diritto pubblico giusta l’articolo 67 capo­verso 1 LPP22.3 Per conti di libero passaggio si intendono i contratti speciali destinati esclusiva­mente e irrevocabilmente alla previdenza e stipulati con una fondazione che adem­pie le condizioni stabilite dall’articolo 1923. Questi contratti possono essere completati con un’assicurazione invalidità o morte.22 RS 831.4023 Ora: art. 19 e 19aArt. 11 Riserve per ragioni di salute Gli articoli 14 LFLP e 331c del Codice delle obbligazioni (CO)24 sono applicabili per analogia alle polizze di libero passaggio e alle assicurazioni complementari giu­sta l’articolo 10 capoverso 3 secondo periodo.24 RS 220Art. 1225 Trasferimento 1 La prestazione d’uscita può essere trasferita dall’istituto di previdenza finora com­petente al massimo a due istituti di libero passaggio.2 Gli assicurati possono cambiare in ogni momento l’istituto di libero passaggio o la forma di mantenimento della previdenza.25 Nuovo testo gisuta il n. II dell’O del 27 nov. 2000, in vigore dal 1° gen. 2001 (RU 2000 3086).Art. 13 Entità e tipo di prestazioni 1 L’entità delle prestazioni di vecchiaia, morte e invalidità risulta dal contratto o dal regolamento.2 Le prestazioni sono versate conformemente al contratto o al regolamento in forma di rendita o di liquidazione in capitale. Per prestazioni si intendono pure il paga­mento in contanti (art. 5 LFLP) e il prelievo anticipato (art. 30c LPP26 e art. 331e CO27).3 Le rendite per superstiti e d’invalidità devono essere adeguate all’evoluzione dei prezzi in conformità con l’articolo 36 capoverso 1 LPP nei limiti della previdenza minima legale. Quest’ultima è calcolata in base all’avere di vecchiaia acquisito giu­sta la LPP in caso di libero passaggio.4 Per la polizza di libero passaggio, l’ammontare del capitale di previdenza equivale alla riserva matematica.285 Per il conto di libero passaggio sotto forma di risparmio puro, l’ammontare del capitale di previdenza equivale alla prestazione d’uscita apportata, unitamente agli interessi; per il conto di libero passaggio sotto forma di risparmio vincolato a investimenti (risparmio in titoli) equivale al valore corrente dell’investimento. Se convenuto per scritto, possono essere dedotte le spese amministrative e le spese per le assicurazioni complementari di cui all’articolo 10 capoverso 3 secondo periodo.2926 RS 831.4027 RS 22028 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 17 set. 2010, in vigore dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4431).29 Introdotto dal n. I dell’O del 17 set. 2010, in vigore dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4431).Art. 14 Pagamento in contanti Per il pagamento in contanti si applica per analogia l’articolo 5 LFLP.Art. 15 Beneficiari 1 Sono considerati beneficiari per il mantenimento della previdenza:a. in caso di sopravvivenza, gli assicurati;b.30 in caso di decesso, nel seguente ordine:1.31 i superstiti ai sensi degli articoli 19, 19a e 20 LPP32;2. le persone fisiche al cui sostentamento la persona assicurata ha provveduto in modo considerevole oppure la persona che ha convissuto ininterrottamente con quest’ultima durante i cinque anni precedenti il decesso o deve provvedere al sostentamento di uno o più figli comuni;3. i figli del defunto che non adempiono le condizioni di cui all’artico­lo 20 LPP, i genitori o i fratelli e le sorelle;4. gli altri eredi legali, ad esclusione dell’ente pubblico.2 Gli assicurati possono specificare nel contratto i diritti dei singoli beneficiari e includere nella cerchia delle persone previste dal capoverso 1 lettera b numero 1 anche quelle del numero 2.3330 Nuovo testo giusta l’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).31 Nuovo testo giusta il n. I 2 dell’O del 29 set. 2006 concernente l’attuazione della L del 18 giu. 2004 sull’unione domestica registrata nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).32 RS 831.4033 Nuovo testo giusta l’all. n. 3 dell’O del 27 ott. 2004, in vigore dal 1° gen. 2005 (RU 2004 4643).Art. 15a34 Riduzione delle prestazioni qualora il beneficiario abbia causato volontariamente la morte dell’assicurato 1 Nel proprio regolamento l’istituto di libero passaggio può riservarsi di ridurre o rifiutare la prestazione in favore di un beneficiario nel caso in cui venga a conoscenza del fatto che questi ha causato volontariamente la morte dell’assicurato.2 La prestazione divenuta disponibile è attribuita ai beneficiari successivi nell’ordine previsto nell’articolo 15.34 Introdotto dal n. I 1 dell’O del 26 ago. 2020 concernente modifiche nell’ambito della previdenza professionale, in vigore dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).Art. 1635 Pagamento delle prestazioni di vecchiaia 1 Le prestazioni di vecchiaia per polizze e conti di libero passaggio possono essere versate il più presto cinque anni prima e il più tardi cinque anni dopo il raggiun­gi­mento dell’età dell’AVS secondo l’articolo 13 capoverso 1 LPP36.2 Se gli assicurati percepiscono una rendita completa d’invalidità dell’assicurazione federale invalidità e il rischio d’invalidità non è coperto a titolo complementare secondo l’articolo 10 capoversi 2 e 3 secondo periodo, la prestazione di vecchiaia è versata anticipatamente su domanda dell’assicurato.3 Se l’assicurato è coniugato o vive in unione domestica registrata, il versamento della prestazione di vecchiaia sotto forma di capitale è ammesso soltanto con il consenso scritto del coniuge o del partner registrato. Se l’assicurato non può procurarsi il consenso o quest’ultimo gli è negato, egli può rivolgersi al giudice civile.3735 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 9 dic. 1996, in vigore dal 1° gen. 1997 (RU 1996 3450).36 RS 831.4037 Introdotto dall’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Art. 1738 Cessione, costituzione in pegno Il capitale di previdenza o il diritto alle prestazioni non ancora esigibili non può essere ceduto né costituito in pegno. Sono fatti salvi gli articoli 22 e 22d LFLP, l’articoli 30b LPP39 e l’articolo 331d CO40.38 Nuovo testo giusta il n. I 2 dell’O del 29 set. 2006 concernente l’attuazione della L del 18 giu. 2004 sull’unione domestica registrata nella previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità, in vigore dal 1° gen. 2007 (RU 2006 4155).39 RS 831.4040 RS 220Art. 18 Finanziamento 1 Le prestazioni sono finanziate mediante la prestazione d’uscita apportata.2 Le spese di copertura supplementare dei rischi morte e invalidità possono essere prelevate dal capitale di previdenza o finanziate con premi supplementari.Art. 1941 Norme in materia di investimenti 1 I fondi dei conti di libero passaggio sotto forma di risparmio puro devono essere investiti come depositi a risparmio presso una banca sottoposta alla vigilanza della Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). L’ammontare del capitale di previdenza deve sempre rispettare le norme di cui all’articolo 13 capo­verso 5.2 I fondi investiti da una fondazione di libero passaggio a nome proprio presso una banca sono considerati, ai sensi della legge dell’8 novembre 193442 sulle banche, come depositi a risparmio di ogni singolo assicurato. 3 Per l’investimento dei fondi nel settore del libero passaggio, l’istituto collettore è soggetto alle norme in materia di investimenti di cui all’articolo 71 LPP43 e agli articoli 49–58 OPP 244. L’istituto deve in particolare assicurarsi che il patrimonio sia impiegato conformemente agli scopi previsti e che la sicurezza delle prestazioni sia sufficientemente garantita.4 L’autorità preposta alla vigilanza sull’istituto collettore può in particolare ordinare l’esecuzione di perizie e simulazioni di crisi (stress test). Se la sicurezza delle prestazioni risulta essere non sufficientemente garantita, prende misure appropriate; può anche esigere modifiche all’investimento del patrimonio.41 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 17 set. 2010, in vigore dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4431).42 RS 952.043 RS 831.4044 RS 831.441.1Art. 19a45 Norme in materia di investimenti per il risparmio in titoli 1 I rischi legati al risparmio in titoli devono sempre essere segnalati esplicitamente all’assicurato.2 Per l’investimento del patrimonio sono applicabili per analogia gli articoli 49–58 OPP 246. Per la valutazione della capacità di rischio e della diversificazione in diverse categorie di investimenti si può tenere conto dell’ammontare del capitale di previdenza su conti di libero passaggio sotto forma di risparmio puro.3 I titoli devono essere depositati presso banche o società di intermediazione mobiliare soggette alla vigilanza della FINMA. Le società di intermediazione mobiliare devono disporre di un’autorizzazione della FINMA alla custodia in deposito. Sono ammessi i seguenti investimenti:47a. obbligazioni con garanzia diretta o indiretta della Confederazione o dei Cantoni, lettere di pegno svizzere, obbligazioni di cassa e depositi a termine di banche soggette alla vigilanza della FINMA; i crediti devono essere in franchi svizzeri; si può rinunciare ad applicare le limitazioni per i singoli debi­tori;b. investimenti collettivi di capitale soggetti alla vigilanza della FINMA, distribuiti con la sua autorizzazione o emessi da fondazioni d’investimento svizzere;c.48 investimenti nel quadro di un contratto di gestione patrimoniale concluso dalla fondazione di libero passaggio con banche, società di intermediazione mobiliare, direzioni dei fondi o gestori di patrimoni collettivi secondo l’articolo 24 della legge del 15 giugno 201849 sugli istituti finanziari soggetti alla vigilanza della FINMA; la determinazione, l’acquisto e la vendita delle quote di questo tipo di investimenti, gli interessi degli assicurati che vi partecipano e la copertura dei diritti di partecipazione devono essere costantemente chiaramente garantiti; il contratto di gestione patrimoniale deve prevedere esplicitamente il rispetto per analogia degli articoli 49–58 OPP 2.45 Introdotto dal n. I dell’O del 17 set. 2010, in vigore dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4431).46 RS 831.441.147 Nuovo testo giusta l’all. 1 n. II 6 dell’O del 6 nov. 2019 sugli istituti finanziari, in vigore dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).48 Nuovo testo giusta l’all. 1 n. II 6 dell’O del 6 nov. 2019 sugli istituti finanziari, in vigore dal 1° gen. 2020 (RU 2019 4633).49 RS 954.1Sezione 2a:50 Ufficio centrale del 2° pilastro 50 Introdotta dal n. I dell’O del 19 apr. 1999, in vigore dal 1° mag. 1999 (RU 1999 1773).Art. 19abis 51 Registro delle persone iscritte con averi di previdenza52 1 L’Ufficio centrale del 2° pilastro tiene un registro centrale (registro) nel quale sono iscritte le persone con averi di previdenza, annunciate conformemente all’arti­colo 24a LFLP.532 Il Fondo di garanzia è responsabile della gestione e dell’amministrazione del regi­stro. Provvede segnatamente all’osservanza delle disposizioni della legislazione sulla protezione dei dati e alla sicurezza dei dati.3 Nel registro sono iscritti i seguenti dati:a. cognome e nome, data di nascita e numero AVS, nonchéb. il nome degli istituti di previdenza o degli istituti che gestiscono conti o polizze di libero passaggio per gli assicurati interessati.4 Nel registro è menzionato se l’istituto di previdenza o di libero passaggio sia ancora in grado o meno di stabilire un contatto con la persona annunciata.5451 Originario art. 19a.52 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).53 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).54 Introdotto dall’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Art. 19b Consultazione del registro Il registro può essere consultato:a. dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS);b. dalle autorità cantonali di sorveglianza;c.55 dalla Commissione di alta vigilanza.55 Introdotta dall’all. n. 2 dell’O del 10 e 22 giu. 2011, in vigore dal 1° gen. 2012 (RU 2011 3435).Art. 19c56 Averi di previdenza dimenticati e averi di previdenza di persone irreperibili 1 Sono considerati averi di previdenza da annunciare quali averi dimenticati conformemente all’articolo 24d capoverso 2 LFLP gli averi di persone che hanno raggiunto l’età conferente il diritto alla rendita secondo l’articolo 13 capoverso 1 LPP57 e non hanno ancora fatto valere il loro diritto al pagamento delle prestazioni di vecchiaia.2 Sono considerati averi di previdenza di persone irreperibili gli averi di persone con cui l’istituto di previdenza o di libero passaggio non è più in grado di stabilire un contatto.3 Quando effettuano l’annuncio di cui all’articolo 24a LFLP, gli istituti di previdenza o di libero passaggio comunicano all’Ufficio centrale del 2° pilastro per quali persone fra quelle annunciate essi gestiscono un avere di previdenza di persone irreperibili.56 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).57 RS 831.40Art. 19d58 Rilascio di informazioni a assicurati e beneficiari 1 L’Ufficio centrale del 2° pilastro comunica alle persone assicurate che ne fanno richiesta quali istituti hanno annunciato di gestire nel dicembre dell’anno precedente un avere di previdenza a loro nome. 2 Lo stesso obbligo di informazione esiste nei confronti del giudice in una procedura di divorzio in corso e dei beneficiari dopo il decesso dell’assicurato.58 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Art. 19e Rapporti Nel suo rapporto annuale il Fondo di garanzia riferisce in merito all’attività dell’Ufficio centrale del 2° pilastro, segnatamente in merito alle richieste ricevute e al numero dei casi trattati o liquidati.Art. 19f Finanziamento 1 Il Fondo di garanzia copre i costi dell’Ufficio centrale del 2° pilastro, da contabilizzare separatamente nel rendiconto annuale, con i mezzi di cui all’articolo 12a dell’ordinanza del 22 giugno 199859 sul Fondo di garanzia LPP.602 Il Fondo di garanzia può riscuotere dagli istituti che gestiscono conti o polizze di libero passaggio, alla fine di ogni anno civile, un contributo destinato a coprire le spese risultanti dai casi trasmessi. 59 RS 831.432.160 Nuovo testo giusta l’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Sezione 2b:61 Divorzio e scioglimento giudiziale dell’unione domestica registrata 61 Introdotta dall’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016, in vigore dal 1° gen. 2017 (RU 2016 2347).Art. 19g Calcolo della prestazione d’uscita in caso di raggiungimento dell’età di pensionamento durante la procedura di divorzio (art. 22a cpv. 4 LFLP)1 Se durante la procedura di divorzio si verifica per il coniuge debitore il caso di previdenza vecchiaia, l’istituto di previdenza può ridurre la parte della prestazione d’uscita da trasferire secondo l’articolo 123 CC e la rendita di vecchiaia. La riduzione corrisponde al massimo all’importo di cui sarebbero ridotti i pagamenti delle rendite fino al passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, se fossero stati calcolati sulla base di un avere diminuito della parte della prestazione d’uscita trasferita. La riduzione è divisa a metà tra i coniugi.2 Se il coniuge debitore percepisce una rendita d’invalidità e raggiunge l’età di pensionamento stabilita dal regolamento durante la procedura di divorzio, l’istituto di previdenza può ridurre la prestazione d’uscita di cui all’articolo 124 capoverso 1 CC e la rendita. La riduzione corrisponde al massimo all’importo di cui sarebbero ridotti i pagamenti delle rendite tra il raggiungimento dell’età di pensionamento stabilita dal regolamento e il passaggio in giudicato della sentenza di divorzio, se fossero stati calcolati sulla base di un avere diminuito della parte della prestazione d’uscita trasferita. La riduzione è divisa a metà tra i coniugi.Art. 19h Conversione della parte di rendita in una rendita vitalizia (art. 124a cpv. 3 n. 1 CC)1 L’istituto di previdenza del coniuge debitore converte la parte di rendita assegnata al coniuge creditore in una rendita vitalizia applicando la formula indicata nell’allegato. L’UFAS mette a disposizione gratuitamente un programma di conversione elettronico62.2 Il momento determinante per tale conversione è quello del passaggio in giudicato della sentenza di divorzio.62 Il programma di conversione elettronico è disponibile a partire dal 1° gennaio 2017 all’indirizzo www.ufas.admin.ch/olp19h-conversione.Art. 19i Conguaglio in caso di differimento della rendita di vecchiaia (art. 124a cpv. 3 n. 2 CC)Se al momento del promovimento della procedura di divorzio un coniuge ha raggiunto l’età ordinaria di pensionamento stabilita dal regolamento e ha differito la riscossione della prestazione di vecchiaia, l’avere di previdenza disponibile in quel momento va diviso analogamente a una prestazione d’uscita.Art. 19j Modalità del trasferimento di una parte di rendita assegnata a un istituto di previdenza o di libero passaggio (art. 22c cpv. 3 LFLP)1 L’istituto di previdenza del coniuge debitore trasferisce la rendita vitalizia di cui all’articolo 124a capoverso 2 CC all’istituto di previdenza o di libero passaggio del coniuge creditore. L’importo da trasferire corrisponde alla rendita dovuta per un anno civile e va versato annualmente entro il 15 dicembre dell’anno in questione.2 Se nell’anno in questione nasce il diritto a un pagamento per vecchiaia o invalidità (art. 22e LFLP) o il coniuge creditore decede, l’importo da trasferire corrisponde alla rendita dovuta dall’inizio dell’anno fino a quel momento.3 Il coniuge creditore informa il suo istituto di previdenza o di libero passaggio del suo diritto a una rendita vitalizia e gli comunica il nome dell’istituto di previdenza del coniuge debitore. Se cambia istituto di previdenza o di libero passaggio, ne informa l’istituto di previdenza del coniuge debitore entro il 15 novembre dell’anno in questione.4 Se il nome dell’istituto di previdenza o di libero passaggio del coniuge creditore non è comunicato all’istituto di previdenza del coniuge debitore, quest’ultimo istituto versa l’importo all’istituto collettore al più presto sei mesi e al più tardi due anni dopo la scadenza prevista per il trasferimento. Esso effettua annualmente i trasferimenti successivi all’istituto collettore finché non riceve l’informazione ai sensi del capoverso 3.5 L’istituto di previdenza del coniuge debitore deve sull’importo del trasferimento annuale un interesse, che corrisponde alla metà del saggio d’interesse stabilito dal regolamento per l’anno in questione.Art. 19k Informazioni (art. 24 cpv. 4 LFLP)In caso di divorzio, oltre ai dati di cui all’articolo 24 capoverso 3 LFLP, l’istituto di previdenza o di libero passaggio comunica all’assicurato o al giudice, su richiesta, anche le informazioni seguenti:a. se e in che misura la prestazione di libero passaggio sia stata prelevata anticipatamente nel quadro della promozione della proprietà di abitazioni;b. l’importo della prestazione d’uscita al momento di un eventuale prelievo anticipato;c. se e in che misura la prestazione di libero passaggio o di previdenza sia stata costituita in pegno;d. l’importo presumibile della rendita di vecchiaia;e. se siano state versate liquidazioni in capitale;f. l’importo della rendita d’invalidità o di vecchiaia;g. se e in che misura una rendita d’invalidità sia ridotta, se sia ridotta a causa del concorso con rendite d’invalidità dell’assicurazione contro gli infortuni o dell’assicurazione militare e, in tal caso, se verrebbe ridotta anche in assenza del diritto a rendite per i figli;h. l’importo della prestazione d’uscita che spetterebbe al beneficiario di una rendita d’invalidità in caso di soppressione della rendita d’invalidità;i. la riduzione della rendita d’invalidità secondo l’articolo 24 capoverso 5 LPP63;j. altre informazioni necessarie per l’esecuzione del conguaglio della previdenza professionale.63 RS 831.40Sezione 3: Disposizioni finali Art. 2064 64 Abrogato dal n. IV 48 dell’O del 22 ago. 2007 concernente l’aggiornamento formale del diritto federale, con effetto dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4477).Art. 21 Diritto previgente: abrogazione L’ordinanza del 12 novembre 198665 sul mantenimento della previdenza e del libero passaggio è abrogata.65 [RU 1986 2008]Art. 22 Modifica del diritto vigente …6666 Le mod. possono essere consultate alla RU 1994 2399.Art. 2367 67 Abrogato dal n. IV 48 dell’O del 22 ago. 2007 concernente l’aggiornamento formale del diritto federale, con effetto dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4477).Art. 23a68 68 Introdotto dal n. I dell’O del 19 apr. 1999 (RU 1999 1773). Abrogato dal n. IV 48 dell’O del 22 ago. 2007 concernente l’aggiornamento formale del diritto federale, con effetto dal 1° gen. 2008 (RU 2007 4477).Art. 24 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 1995.Disposizione finale della modifica del 19 settembre 200869 69 RU 2008 4651. Abrogata dal n. I dell’O del 17 set. 2010, con effetto dal 1° gen. 2011 (RU 2010 4431).Disposizione finale della modifica del 17 settembre 201070 70 RU 2010 4431L’investimento dei fondi delle fondazioni di libero passaggio dev’essere adeguato entro il 1° gennaio 2012 alle disposizioni delle modifiche del 19 settembre 200871 e del 17 settembre 2010.71 RU 2008 4651Disposizione transitoria della modifica del 10 giugno 201672 72 RU 2016 2347Nell’anno 2017 gli istituti di previdenza e gli istituti che gestiscono conti o polizze di libero passaggio devono adempiere il loro obbligo d’annuncio di cui all’articolo 24a LFLP entro il 31 marzo.Disposizione transitoria della modifica del 26 agosto 202073 73 RU 2020 3755Per la conversione della parte di rendita in una rendita vitalizia secondo l’arti­colo 19h, il tasso d’interesse tecnico applicabile è del 2 per cento fino al 31 dicem­bre 2020.Allegato74 74 Introdotto dall’all. n. 1 dell’O del 10 giu. 2016 (RU 2016 2347). Aggiornato dal n. I 1 dell’O del 26 ago. 2020 concernente modifiche nell’ambito della previdenza professionale, in vigore dal 1° ott. 2020 (RU 2020 3755).(art. 19h)Conversione della parte di rendita in una rendita vitalizia 1. La parte di rendita assegnata al coniuge creditore è convertita in una rendita vitalizia applicando la formula seguente:rendita vitalizia = parte di rendita2. Ove: designa il valore attuale della rendita vitalizia pagabile in rate mensili al coniuge debitore (in funzione del suo sesso e della sua età); designa il valore attuale della rendita vitalizia pagabile in rate mensili al coniuge creditore (in funzione del suo sesso e della sua età); designa l’aspettativa del coniuge debitore (in funzione del suo sesso e della sua età) a una rendita vedovile vitalizia pagabile in rate mensili, calcolata secondo il metodo collettivo; il rapporto tra l’importo della rendita vedovile stabilita dal regolamento e quello della rendita corrente del coniuge debitore.3. I valori attuali e le aspettative sono calcolati utilizzando le basi tecniche LPP pertinenti al momento determinante per il calcolo. Sono impiegate le tavole generazionali non consolidate applicabili nell’anno civile del calcolo e la media ponderata dei tassi d’interesse tecnici medi figuranti nell’ultimo rapporto sulla situazione finanziaria degli istituti di previdenza pubblicato dalla Commissione di alta vigilanza della previdenza professionale75.75 Consultabile (in tedesco e in francese) all’indirizzo seguente: www.oak-bv.admin.ch> Temi > Rilevamento situazione finanziaria.
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0.353.934.93  RU 1993 2440Scambio di letteredel 24 febbraio/11 marzo 1993fra la Svizzera e la Francia sull’applicazionedella Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957ai Territori francesi d’oltremare, della Polinesia francese,della Nuova Caledonia e di Wallis e Futuna, come anchealle collettività territoriali di Mayotte e Saint‑Pierre‑et‑MiquelonEntrato in vigore il 1° giugno 1993 (Stato 1° giugno 1993)Traduzione1Il Capo del Dipartimento federale degli Affari EsteriBerna, 11 marzo 1993A sua EccellenzaBernard GarciaAmbasciatore della Repubblica francese in SvizzeraBernaSignor Ambasciatore,Ho l’onore di accusare ricevuta la lettera di Vostra Eccellenza del 24 febbraio 1993 del seguente tenore:«A seguito dei colloqui svoltisi tra i rappresentanti dei nostri due Paesi, mi pregio proporre, a nome del mio Governo, l’estensione dell’applicazione della Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 19572 ai Terri­tori francesi d’oltremare, della Polinesia francese, della Nuova Caledonia e di Wallis e Futuna, come anche alle collettività territoriali di Mayotte e di Saint‑Pierre‑et‑Miquelon.Le riserve e le dichiarazioni formulate dal Governo francese al momento della ratifica si applicano a detta estensione territoriale.Se le proposte che precedono sono accolte dal Governo Svizzero, la presente lettera e la Sua risposta a nome del Governo Svizzero costituiranno un accordo fra i nostri due Governi.Il presente scambio di lettere entrerà in vigore il primo giorno del terzo mese successivo alla data di ricezione della Sua risposta.»Mi pregio comunicare a Vostra Eccellenza che il Consiglio federale svizzero ha dato il proprio assenso a quanto proposto nella Sua lettera e, pertanto, la presente risposta e la Sua lettera costituiranno un accordo tra i nostri due Governi che entrerà in vigore il 1o giugno 1993.Confermo inoltre che la Svizzera manterrà nei confronti dei Territori d’Oltremare e delle collettività territoriali menzionati le riserve e dichiarazioni da essa formulate al momento della ratifica della Convenzione.Gradisca, signor Ambasciatore, l’assicurazione della mia alta considerazione.René Felber1 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.2 RS 0.353.1
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941.212Ordinanza del DFGPsugli impianti di misurazione e gli strumenti di misurazione di liquidi diversi dall’acqua(OLDDA)1del 19 marzo 2006 (Stato 1° gennaio 2021)1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFGP del 20 ott. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 4625).Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP),visti gli articoli 5 capoverso 2, 8 capoverso 2, 11 capoverso 2, 24 capoverso 3 e 33 dell’ordinanza del 15 febbraio 20062 sugli strumenti di misurazione (ordinanza sugli strumenti di misurazione),3ordina:2 RS 941.2103 Nuovo testo giusta il n. I 7 dell’O del DFGP del 7 dic. 2012 (nuove basi legali in materia di metrologia), in vigore dal 1° gen. 2013 (RU 2012 7183).Art. 14 Oggetto La presente ordinanza disciplina:a.i requisiti degli impianti di misurazione e degli strumenti di misurazione di liquidi diversi dall’acqua;b.le procedure per l’immissione di tali impianti e di tali strumenti sul mercato;c.le procedure per il mantenimento della stabilità di misurazione di tali impianti e di tali strumenti.4 Nuovo testo giusta il n. I 7 dell’O del DFGP del 7 dic. 2012 (nuove basi legali in materia di metrologia), in vigore dal 1° gen. 2013 (RU 2012 7183).Art. 2 Campo d’applicazione La presente ordinanza si applica agli strumenti5 e agli impianti destinati alla misura­zione continua e dinamica di quantità (volumi o masse) di liquidi diversi dall’acqua.5 Nuovo termine giusta il n. I 7 dell’O del DFGP del 7 dic. 2012 (nuove basi legali in materia di metrologia), in vigore dal 1° gen. 2013 (RU 2012 7183). Di detta mod. è tenuto conto in tutto il presente testo.Art. 3 Definizioni Ai sensi della presente ordinanza s’intende per:a.contatore: strumento inteso a misurare in modo continuato, a memorizzare e a visualizzare la quantità del liquido che passa, in condizioni d’esercizio, attraverso il trasduttore di misurazione in un condotto chiuso e a pieno carico;b.calcolatore: la parte del contatore che riceve i segnali in uscita dal o dai trasduttori di misurazione e da eventuali strumenti di misurazione associati e indica i risultati della misurazione;c.strumento di misurazione associato: strumento che è collegato al calcolatore e misura determinate grandezze caratteristiche del liquido allo scopo di operare una correzione o una conversione;d.dispositivo di conversione: la parte del calcolatore, composta di strumenti di misurazione associati, che, tenendo conto delle caratteristiche del liquido, per esempio temperatura o densità, determinate mediante strumenti di misurazione associati o immagazzinate in una memoria, converte automaticamente:1.il volume del liquido determinato in condizioni di misurazione in un volume in condizioni di base o in una massa; oppure2.la massa del liquido determinata in condizioni di misurazione in un volume in condizioni di misurazione o in un volume in condizioni di base.e.impianto di misurazione: impianto che include il contatore stesso e tutti i dispositivi necessari a garantire una corretta misurazione o intesi ad agevo­lare le operazioni di misurazione.Art. 4 Condizioni di riferimento Come condizioni di riferimento (condizioni di base) per la determinazione di quantità di liquido valgono:a.pressione101 325 Pa;b.temperatura20 °C in generale;15 °C per i combustibili e i carburanti;c.massa volumetrica di riferimento dei pesi campione8000 kg/m3.Art. 5 Obbligo d’indicazione del volume alla temperatura di riferimento 1 Nel commercio di combustibili e carburanti liquidi in base al volume, la quantità del liquido oggetto della transazione (volume) e il prezzo unitario devono essere riferiti e dichiarati alla temperatura di 15 °C. Le pertinenti tabelle che figurano nelle norme di cui all’allegato 1 servono di base a tale conversione.2 L’obbligo d’indicazione della quantità a 15 °C conformemente al capoverso 1 non si applica alla vendita di carburanti, nelle quantità usuali, ai consumatori finali operata nei distributori.Art. 6 Requisiti essenziali Gli impianti di misurazione di liquidi devono soddisfare i requisiti essenziali di cui all’allegato 1 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione e all’allegato 2 della pre­sente ordinanza.Art. 7 Procedure per l’immissione sul mercato La conformità degli impianti di misurazione di liquidi ai requisiti essenziali secondo l’articolo 6 è valutata e attestata, a scelta del fabbricante, secondo una delle seguenti procedure, che figurano nell’allegato 2 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione:a.l’esame del tipo (modulo B), seguito dalla dichiarazione di conformità al tipo basata sulla verifica del prodotto (modulo F);b.l’esame del tipo (modulo B), seguito dalla dichiarazione di conformità al tipo basata sulla garanzia di qualità del processo di produzione (modulo D);c.la dichiarazione di conformità basata sulla garanzia di qualità totale e sull’esame del progetto (modulo H1);d.la dichiarazione di conformità basata sulla verifica di un unico prodotto (modulo G).Art. 8 Procedure per il mantenimento della stabilità di misurazione 1 Gli impianti di misurazione di liquidi devono essere presentati a un ufficio di veri­ficazione cantonale per la verificazione successiva conformemente all’allegato 7 numero 1 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione.1bis Nel caso di distributori di carburante, la prima verificazione successiva deve essere effettuata nel corso dell’anno successivo a quello stampato sulla targa segnaletica.62 La durata di validità della verificazione successiva è di:a.un anno, per gli impianti di misurazione che devono essere smontati in servizio;b.un anno, per gli impianti di misurazione con compensazione della temperatura, con sistema di rilevamento dei gas o separatore di gas;c.due anni, per tutti i distributori di carburante;d.due anni, per tutti gli altri impianti di misurazione.3 L’Istituto federale di metrologia7 può, per singoli tipi, prolungare o abbreviare tali termini, se le caratteristiche metrologiche degli strumenti utilizzati lo consentono o lo esigono.84 Fuori del campo di misurazione prestabilito, gli impianti di misurazione sono con­siderati non controllati ufficialmente.6 Introdotto dal n. I dell’O del DFGP del 20 ott. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 4625).7 La designazione dell’unità amministrativa è stata adattata in applicazione dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sulle pubblicazioni ufficiali (RU 2004 4937). Di detta mod. è tenuto conto in tutto il presente testo.8 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFGP del 20 ott. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 4625).Art. 9 Obblighi dell’utilizzatore Oltre alla responsabilità di cui all’articolo 21 capoverso 1 dell’ordinanza sugli stru­menti di misurazione, l’utilizzatore è responsabile:a.di far osservare le istruzioni del fabbricante relative all’installazione e alla messa in servizio del strumento di misurazione;b.della manutenzione degli strumenti di misurazione e della revisione periodica delle loro parti sottoposte a usura, a invecchiamento e a insudiciamento.Art. 10 Errori massimi tollerati in caso di controlli In caso di contestazione ai sensi dell’articolo 29 capoverso 1 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione o in occasione dei controlli ufficiali di strumenti di misura­zione fuori della verificazione, gli errori massimi tollerati corrispondono al doppio di quelli definiti nell’allegato 2 della presente ordinanza.Art. 11 Abrogazione del diritto vigente L’ordinanza del 1° dicembre 19869 sugli apparecchi di misurazione per liquidi altri che l’acqua è abrogata.9 [RU 1987 216, 1997 2761 n. II lett. c]Art. 12 Disposizioni transitorie 1 Gli impianti di misurazione di liquidi che sono stati sottoposti alla verificazione prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza possono essere sottoposti alla verificazione successiva.2 Gli impianti di misurazione di liquidi che sono stati ammessi secondo il diritto previgente possono ancora essere immessi sul mercato e sottoposti alla verificazione iniziale conformemente all’allegato 5 numero 2 dell’ordinanza sugli strumenti di misurazione per dieci anni a decorrere dell’entrata in vigore della presente ordi­nanza. Potranno essere sottoposti alla verificazione successiva anche dopo che sono trascorsi i dieci anni.Art. 13 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 30 ottobre 2006.Allegato 1 (art. 5 cpv. 1)Tabelle di conversione dei combustibili e carburanti liquidi –Recommandation Internationale OIML10 R 63: Tables de mesure du pétrole, (1994);–Internationale Norm ISO 91-1:199211: Mineralölmesstafeln;Teil 1: Auf Bezugstemperatur von 15 °C und 60 °F basierende Tafeln.10 OIML: Organisation Internationale de Métrologie Légale. L’Istituto federale di metrologia (METAS), 3003 Berna-Wabern, fornisce informazioni sulle raccomandazioni dell’OIML.11 L’Associazione svizzera di normalizzazione (SNV), Sulzerallee 70, 8404 Winterthur; www.snv.ch, fornisce informazioni sulle norme menzionate nel presente all.Allegato 212 12 Aggiornato dall’art. 14 dell’O del DFGP del 5 ott. 2010 sulla determinazione del tenore alcolico (RU 2010 4595) e dal n. II dell’O del DFGP del 20 ott. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 4625).(art. 6)Requisiti specifici degli impianti destinati alla misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua A Definizioni Condizioni di baseCondizioni specifiche in cui è convertita la quantità di liquido misurata alle condi­zioni di misurazione.Distributore di carburanteImpianto di misurazione per il rifornimento in carburante di veicoli a motore, pic­cole imbarcazioni e piccoli aeromobili.Impianto self-serviceImpianto che consente al cliente di utilizzare autonomamente un impianto di misurazione per acquistare liquidi per il proprio uso personale.Dispositivo self-serviceDispositivo specifico che è parte di un impianto self-service e consente a uno o più impianti di misurazione di funzionare in tale impianto self-service.Quantità minima misurata (QMM)La più piccola quantità di liquido per la quale la misurazione dell’impianto è accet­tabile sotto il profilo metrologico.Indicazione direttaIndicazione del volume o della massa corrispondente al misurando che lo strumento è in grado di misurare fisicamente.L’indicazione diretta può essere convertita nell’indicazione in un’altra grandezza mediante un dispositivo di conversione.Impianto di misurazione interrompibileImpianto di misurazione nel quale il flusso del liquido può essere interrotto facil­mente e rapidamente.Campo di portata Il campo tra la portata minima Qmin e la portata massima Qmax.B Requisiti metrologici 1 Condizioni di funzionamento nominali 1.1 Il fabbricante deve specificare le condizioni di funzionamento nominali rela­tive al campo di portata dello strumento. Il campo di portata deve rispettare le seguenti condizioni:a.il campo di portata di un impianto di misurazione deve rientrare nel campo di portata di ciascuno dei suoi elementi, in particolare in quello del contatore;b.contatore e impianto di misurazione:Tabella 1Tipo di impianto di misurazioneTipo di liquidoRapporto minimo Qmax/QminDistributore di carburantediverso da gas liquefatto10:1gas liquefatto  5:1Impianto di misurazioneliquidi criogenici  5:1Impianto di misurazione su condotta e impianto di misurazione per il carico di navitutti i liquidiappropriato alle necessitàTutti gli altri impianti di misurazionetutti i liquidi  4:11.2 Il fabbricante deve specificare nelle condizioni di funzionamento nominali le proprietà del liquido da misurare con lo strumento, indicando la denomina­zione o il tipo del liquido o le sue caratteristiche peculiari, per esempio:–il campo della temperatura;–il campo della pressione;–il campo della densità;–il campo della viscosità.1.3 Il fabbricante deve specificare le condizioni di funzionamento nominali rela­tive all’alimentazione elettrica: il valore nominale della tensione di alimen­tazione in corrente alternata o i limiti della tensione di alimentazione in corrente continua.1.4 Il fabbricante deve specificare le condizioni di base per le quantità conver­tite.2 Errori massimi tollerati 2.1 Per le quantità di almeno 2 L, gli errori massimi tollerati nell’indicazione sono i seguenti:Tabella 2Classe di accuratezza0,30,51,01,52,5A   Impianti di misurazione0,3 %0,5 %1,0 %1,5 %2,5 %B   Contatori0,2 %0,3 %0,6 %1,0 %1,5 %2.2 Per le quantità inferiori a 2 L, gli errori massimi tollerati nell’indicazione sono i seguenti:Tabella 3Volume misurato VErrori massimi tolleratiV < 0,1 L4 × il valore indicato nella tabella 2, riferito a 0,1 L0,1 L ≤ V < 0,2 L4 × il valore indicato nella tabella 20,2 L ≤ V < 0,4 L2 × il valore indicato nella tabella 2, riferito a 0,4 L0,4 L ≤ V < 1 L2 × il valore indicato nella tabella 21 L ≤ V < 2 Lil valore indicato nella tabella 2, riferito a 2 L2.3 Indipendentemente dalla quantità misurata, il valore assoluto degli errori massimi tollerati è pari al maggiore dei seguenti due valori:–il valore assoluto degli errori massimi tollerati indicati nella tabella 2 o 3;–il valore assoluto degli errori massimi tollerati per la quantità minima misurata Emin.2.4.1 Per le quantità minime misurate pari o superiori a 2 L, valgono le seguenti condizioni: Condizione 1 Emin soddisfa la condizione: Emin ≥ 2×R, dove R è la più piccola divisione di scala del dispositivo indicatore. Condizione 2 Emin è dato dall’equazione: Emin = (2×QMM)×(A/100), dove:–QMM è la quantità minima misurata;–A è il valore numerico specificato nella tabella 2 lettera A.2.4.2 Per le quantità minime misurate inferiori a 2 L, vale la condizione 1 del numero 2.4.1, ed Emin è pari al doppio del valore specificato nella tabella 3 che si riferisce alla tabella 2 lettera A.2.5 Conversione dell’indicazione In caso di conversione dell’indicazione, gli errori massimi tollerati sono quelli riportati nella tabella 2 lettera A.2.6 Dispositivo di conversione In caso di conversione dell’indicazione mediante un dispositivo di conver­sione, gli errori massimi tollerati sono pari a ± (A–B), dove A e B sono i valori secondo la tabella 2. Sottounità del dispositivo di conversione che possono essere sottoposte sepa­ratamente a prova:a.CalcolatoreL’errore massimo tollerato, positivo o negativo, per quanto concerne le indicazioni delle quantità di liquido applicabili al calcolo, è pari a un decimo dell’errore massimo tollerato secondo la tabella 2 lettera A;b.Strumenti di misurazione associatiGli strumenti di misurazione associati devono avere un’accuratezza almeno pari a quella dei valori riportati nella tabella 4:Tabella 4Errori massimi tollerati per la misurazione dellaClasse di accuratezza dell’impianto di misurazione0,30,51,01,52,5temperatura± 0,3 °C± 0,5 °C± 1,0 °Cpressionemeno di 1 MPa: ± 50 kPada 1 a 4 MPa: ± 5 %più di 4 MPa: ± 200 kPadensità± 1 kg/m3± 2 kg/m3± 5 kg/m3 Detti valori si applicano all’indicazione delle grandezze caratteristiche del liquido visualizzate dal dispositivo di conversione;c.Accuratezza della funzione di calcoloL’errore massimo tollerato, positivo o negativo, nel calcolo di ciascuna grandezza caratteristica del liquido è pari a due quinti del valore secondo la lettera b.2.7 Il requisito di cui al numero 2.6 lettera a si applica a qualsiasi calcolo, non solo alla conversione.3 Immunità elettromagnetica 3.1 L’influenza di un’interferenza elettromagnetica su un impianto di misura­zione deve essere tale che:–la variazione del risultato della misurazione non superi il valore di variazione critico secondo il numero 3.2;–l’indicazione del risultato della misurazione mostri una variazione momentanea che non può essere interpretata, memorizzata o trasmessa come un risultato valido della misurazione; oppure–se la variazione del risultato della misurazione supera il valore di varia­zione critico, l’impianto di misurazione debba consentire di ricuperare il risultato della misurazione immediatamente antecedente al supera­mento del valore di variazione critico e di interrompere il flusso del liquido.3.2 Il valore di variazione critico è il maggiore dei due valori seguenti: un quinto degli errori massimi tollerati per una determinata quantità misurata o Emin.4 Durabilità Dopo l’esecuzione di una prova appropriata che tiene conto del periodo di tempo stimato dal fabbricante, deve essere soddisfatto il seguente criterio: dopo la prova di durabilità, la variazione del risultato della misurazione rispetto al risultato della misurazione iniziale non deve superare il valore per i contatori specificato nella tabella 2 lettera B.5 Idoneità 5.1 Per ogni quantità misurata relativa alla medesima misurazione e nel caso in cui i dispositivi hanno le medesime divisioni di scala, le indicazioni fornite dai vari dispositivi non devono differire fra loro in misura superiore a una divisione di scala. Nel caso in cui i dispositivi hanno divisioni di scala diffe­renti, lo scarto non deve superare il valore di una divisione della scala più elevata. Negli impianti self-service tuttavia le divisioni di scala del dispositivo indicatore principale e quelle degli elementi del dispositivo self-service devono essere le stesse, per cui i risultati della misurazione non possono differire l’uno dall’altro.5.2 Non deve essere possibile deviare la quantità misurata in normali condizioni d’impiego, a meno che tale deviazione sia evidente.5.3 La percentuale d’aria o di gas presente nel liquido non deve portare a uno scarto superiore ai valori seguenti:–0,5 % per i liquidi diversi dai liquidi potabili e per i liquidi con una viscosità di 1 mPa·s al massimo; oppure–1 % per i liquidi potabili e per i liquidi con una viscosità superiore a 1 mPa·s. Non è tuttavia necessario che lo scarto ammissibile sia inferiore all’1 % della quantità minima misurata.5.4 Strumenti destinati alle transazioni commerciali di vendita diretta5.4.1 Gli impianti di misurazione destinati alle transazioni commerciali di vendita diretta devono essere muniti di un dispositivo di azzeramento dell’indica­tore. Non deve essere possibile deviare la quantità misurata.5.4.2 L’indicazione della quantità su cui si basa la transazione deve permanere fino al momento in cui tutte le parti della transazione hanno accettato il risultato della misurazione.5.4.3 Gli impianti di misurazione destinati alle transazioni commerciali di vendita diretta devono essere interrompibili.5.4.4 La percentuale d’aria o di gas presente nel liquido non deve portare a uno scarto superiore ai valori di cui al numero 5.3.5.5 Distributori di carburante5.5.1 Durante una misurazione non deve essere possibile riazzerare l’indicatore del distributore di carburante.5.5.2 Deve essere possibile avviare una nuova misurazione soltanto dopo l’avve­nuto azzeramento dell’indicatore.5.5.3 Se l’impianto di misurazione è munito di un indicatore del prezzo, la differenza tra il prezzo indicato e il prezzo calcolato in base al prezzo unitario e alla quantità indicata non deve essere superiore al prezzo corrispondente a Emin. Non è tuttavia richiesto che tale differenza sia inferiore alla più piccola unità monetaria.6 Interruzione dell’alimentazione elettrica Gli impianti di misurazione devono essere muniti o di un gruppo elettrogeno d’emergenza atto a garantire l’integrità di tutte le funzioni di misurazione in caso d’interruzione della fonte principale d’alimentazione elettrica o di dispositivi atti a memorizzare e indicare i dati presenti per consentire la conclusione della transazione in corso, e di dispositivi atti ad arrestare il flusso del liquido nel momento in cui s’interrompe la fonte principale d’ali­mentazione elettrica.7 Messa in servizio Tabella 5Classe di accuratezzaTipo di impianto di misurazione0,3Impianti di misurazione su condottaImpianti di misurazione per determinare la quantità di alcol0,5Tutti gli impianti di misurazione non indicati specificamente in altra parte della presente tabella, in particolare:–distributori di carburante (tranne gas liquefatti);–impianti di misurazione su autobotti per liquidi a bassa viscosità (≤ 20 mPa·s);–impianti di misurazione per caricare o scaricare navi cisterna, autocisterne e vagone cisterna a;–impianti di misurazione per il latte;–impianti di misurazione per il rifornimento di aeromobili.1,0Impianti di misurazione per gas liquefatti a pressione misurati a temperature ≥ –10 °C;Impianti di misurazione di norma classificati nella classe 0,3 o 0,5, ma utilizzati per liquidi :–la cui temperatura è inferiore a –10 °C o superiore a +50 °C;–la cui viscosità è superiore a 1000 mPa·s;–la cui portata volumetrica massima non è superiore a 20 L/h.1,5Impianti di misurazione per biossido di carbonio liquefatto;Impianti di misurazione per gas liquefatti a pressione misurati a temperature inferiori a –10 °C (tranne liquidi criogenici).2,5Impianti di misurazione per liquidi criogenici (temperature inferiori a –153 °C).aGli impianti di misurazione per caricare o scaricare navi cisterna, autocisterne e vagoni cisterna possono appartenere alla classe di accuratezza 0,3, se utilizzati per la riscossione delle accise sugli oli minerali.Il fabbricante può tuttavia indicare per un determinato impianto di misurazione una classe di accuratezza migliore.8 Unità di misura Le quantità misurate sono indicate in ml, cm3, L o l, m3, g, kg o t.
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Switzerland
0.946.294.271  RU 1955 65Traduzione1Accordo commercialetra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d’IndonesiaConchiuso il 30 dicembre 1954Entrato provvisoriamente in vigore il 10 gennaio 1955 (Stato 1° gennaio 1955)1 Dal testo originale inglese.Il Governo svizzeroeil Governo indonesiano, animati dal desiderio di sviluppare le relazioni economiche tra la Svizzera e l’Indonesia, hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Le parti contraenti prenderanno tutti i provvedimenti idonei a sviluppare il commercio tra i due Paesi, specialmente per quanto concerne i prodotti indicati negli elenchi allegati al protocollo commerciale relativo al presente accordo.Nessuna disposizione del presente accordo esclude lo scambio delle merci non previste in detti elenchi o lo limita ai valori o quantità ivi indicati.Art. 2 Le parti contraenti convengono che durante la validità del presente accordo lo scambio delle merci sarà fatto conformemente alle norme concernenti le importazioni e le esportazioni in vigore in ciascuno dei due Paesi.Art. 3 Le parti contraenti convengono che le agevolezze e, pertanto, i permessi d’im­portazione e d’esportazione concessi da ciascuno dei due Paesi rispetto all’altro non saranno meno favorevoli di quelli concessi a qualsiasi altro Paese.Art. 4 Allo scopo di facilitare l’esecuzione del presente accordo, le parti contraenti convengono di consultarsi su tutte le questioni concernenti il commercio tra i due Paesi.A tale scopo, essi istituiranno una commissione mista che si riunirà a domanda una delle parti contraenti a una data fissata di comune accordo, non oltre il termine di 45 giorni a contare dal deposito di detta domanda.Art. 5 L’esecuzione del presente accordo è disciplinata da un protocollo ad esso allegato.Art. 6 Il presente accordo estenderà i suoi effetti al Principato del Liechtenstein fino a tanto che questo sarà legato alla Svizzera da un trattato d’unione doganale.Art. 7 Le disposizioni che precedono entrano provvisoriamente in vigore, il 1° gennaio 1955; esse avranno definitivamente effetto dopo uno scambio di note fra i due Governi e rimarranno in vigore per il periodo di un anno, ossia fino al 31 dicembre 1955.Se, tre mesi prima dello spirare del termine della sua validità, nessuna delle parti contraenti avrà fatto conoscere l’intenzione di disdire il presente accordo, esso sarà tacitamente prorogato di volta in volta per un nuovo periodo di un anno.Fatto e firmato a Berna il 30 dicembre 1954, in due esemplari originali in lingua inglese.Il Presidentedella Delegazione svizzera:StopperIl Presidentedella Delegazione indonesiana:Oemarjadi NjotowijonoProtocollo commerciale La Delegazione svizzera e la Delegazione indonesiana si sono riunite dal 3 al 30 dicembre 1954 a Berna e hanno convenuto quanto segue:1.Conformemente all’articolo 1 dell’accordo commerciale firmato in data d’oggi fra la Confederazione Svizzera e la Repubblica indonesiana, gli elenchi A e B allegati al presente protocollo sono applicabili allo scambio delle merci tra i due paesi durante il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 1955.2.I permessi d’importazione e d’esportazione saranno rilasciati conformemente all’articolo 2 dell’accordo commerciale e agli elenchi A e B allegati al presente protocollo.Permessi d’importazione e d’esportazione possono tuttavia essere rilasciati per altre merci che non siano quelle indicate in detti elenchi oppure per un valore o una quantità superiore a quelle in essi previsti.3.Le agevolezze e, pertanto, i permessi d’importazione e d’esportazione concessi da ciascuno dei due Paesi verso l’altro non saranno meno favorevoli di quelli concessi a qualsiasi altro Paese.4.Il Governo svizzero è disposto a svincolare l’importazione di qualunque merce d’origine indonesiana per la quale è o sarà concessa ai Paesi membri dell’­Or­ga­nizzazione europea di cooperazione economica la libertà d’impor­ta­zione.5.Le merci, per le quali non è stato possibile assegnare un contingente determinato allorché furono stabiliti gli elenchi, sono in essi contraddistinte con l’indicazione «p. m.». Le domande d’importazione e d’esportazione di esse saranno tuttavia tenute in considerazione dai due Governi.6.Il presente protocollo entra provvisoriamente in vigore il l° gennaio 1955. Esso avrà definitivamente effetto dopo uno scambio di note tra i due Governi e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 1955.Fatto e firmato a Berna il 30 dicembre 1954, in due esemplari originali in lingua inglese.Il Presidentedella Delegazione svizzera:StopperIl Presidentedella Delegazione indonesiana:Oemarjadi NjotowijonoElenco A Esportazione svizzera in Indonesia per l’anno 1955 N.Designazione della merce Valore in 1000 fr. s.I. Macchine 1Macchine elettriche (idrauliche e termiche), macchine a combustione interna, compresi i motori Diesel5000 2Macchine tessili e accessori1000 3Macchine per l’arte grafica  375 4Macchine per la lavorazione del legno e dei metalli1000 5Veicolip. m. 6Macchine varie1505II. Articoli di metallo 7Lavori di alluminio, specialmente alluminio greggio e leghe di alluminio in sbarre e in forma di semifabbricati, fogli sottili, utensili casalinghi, articoli di sport, alluminio in pasta e in polvere2100 8Lampade a gas di petrolio    75 9Prodotti semilavorati (tavole, strisce, verghe, fili, tubi, ecc.) di rame, zinco, nichelio e loro leghep. m.10Articoli di «décolletage» 10011Utensili a mano e di precisione, lime, utensili per macchine, porta‑mandrini e altri porta-utensili20012Irroratori agricoli20013Grandi utensili compresi falci, seghe e coltelli per metalli e legno  5014Apparecchi casalinghi elettrici e altri (compresi i rasoi di sicurezza e i rasoi elettrici)p. m.15Materiale telefonico (apparecchi per centrali, abbonati, ecc.)7516Materiale per impianti elettrici, per disinserire la corrente elettrica, valvole, interruttori per cucine elettriche, «relais» 900III. Prodotti chimici e farmaceutici17Prodotti farmaceutici (compresi i prodotti a base di calcio o contenenti calcio), prodotti farmaceutici veterinari, vaccini e sieri270018Materie coloranti e prodotti intermedi per la fabbricazione di materie coloranti, per l’industria tessile, della carta e del cuoio500019Materie ausiliarie per l’industria tessile, del cuoio, della carta, farina di semi di carrube, alcole gras­so65020Prodotti antiparassitarisecondo domandaIV. Macchine e materiale d’ufficio21Macchine da scrivere, da affrancare, duplicatori, macchine calcolatrici e contabili, ecc.70022Macchine da disegnare, compassi e regoli calcolatori50V. Tessili23Tessuti di cotone (velo, mussolina, organdi, ecc., anche ricamati), di seta, di seta artificiale, di fiocco, di lana e di lino300024Garza per staccisecondo domanda25Nastri di seta e di seta artificiale, frange ricamate7526Filati e filati ritorti di cotone, filati di rayon20027Filati di cascami di seta e di seta naturale, anche per la vendita al minuto, filati di fiocco e filati sintetici tipo «schappe»5028Filati ritorti di lino, filati intrecciati di cotone per l’industria della calzatura e del cuoio50VI. Istrumenti di medicina e d’ottica, di precisione e di meccanica fina29Istrumenti e apparecchi medico‑chirurgici (anche elettrici), compresi materiale oftalmologico, impianti per ospedali, apparecchi per raggi X, lampade a quarzo50030Apparecchi cinematografici, fotografici e altri apparecchi d’ottica, obiettivi per apparecchi fotograficisecondo domanda31Istrumenti geodesici e fotogrammetrici, mieroscopi30032Apparecchi radiofonici, compresi gli apparecchi riceventi per uso privato, grammofoni, cambiadischi, apparecchi elettro‑acustici, apparecchi di intercomunicazione per micro‑altoparlanti; pick-up, ecc.10033Orologi grandi, compresi orologi di controllo, orologi elettrici; pendole caricabili ogni 8 giorni5034Contatori di gas, d’acqua, di vapore, ecc.secondo domanda35Contatori elettrici, orologi cambia‑tariffe, telecomandi a frequenza musicale53536Istrumenti per misurare, meccanici ed elettrici30037Orologi, sveglie e forniture per «rhabillage»2500VII. Alimentazione38Latte naturale in scatole, alimenti dietetici e latte medicinale (prodotti speciali a base di latte per bambini)1000VIII. Merci varie come39Bestiame d’allevamento, vini naturali, formaggio in scatola, in forme, formaggio d’erbe di Glarona; cioccolata; conserve di carne, di ravioli, di frutta e di legumi; minestre condensate, preparazioni di estratti di carneEssenze e aromi sintetici, cosmetici, alcole metilico, urea, formolo, resine sintetiche, clorato di potassio, inchiostro da stampa, solfato d’ammonioFiocco e altre fibre tessili in fiocchi o granulati; fazzoletti, filati di lana, tessuti ed articoli di lana; cravatteRaccordi per tubi, cuscinetti a sfere, termometri, igrometri, manometri, scaldavivande a petrolio, macchine da cucire casalinghe, elettriche e altre; aghi per macchine da cucire, lampade a fluorescenza, dischi e matrici per la pressione di dischi da grammofono, irroratori e spolverizzatori a motore per insetticidi, siringhe per iniezioni, aghi chirurgici e ipodermici, bilance di precisione, elettrodi e apparecchi per la saldaturaSpazzole e pennelli, materie isolanti e per calafatare, articoli di mica, fibre vulcanizzate, «presspan», «cartogen», «transformer‑board», abrasivi applicati, fili isolati, bottoni ed altri articoli di resine e di corno artificiali, articoli per dentisti, compresi i denti artificiali; carte, comprese le carte, fotografiche; pellicole e altri articoli fotografici, pellicole documentarie e altre, tempera-lapis e macchine per temperare lapis, matite e porta­mine, mine; armature per occhiali; accendisigari da tasca e da tavola e accessori; «catgut», calzature, ecc.2000Osservazioni all’Elenco A 1. ad N. 6: Sono compresi in questo contingente: macchine daimpacchettare e macchine per le industrie alimentari;apparecchi e centrifugatrici per l’analisi del latte,centrifugatrici elettriche da laboratorio, butirrometri.2. ad N. 11 e 36: I contingenti N. 11 e 36 sono amministrati congiuntamente come se costituissero un unico contingente.3. ad N. 39 Nel contingente N. 39 è compreso un importo di 115 000 franchi svizzeri per essenze e aromi sintetici.Elenco B Esportazioni indonesiane in Svizzera per l’anno 1955 N.Designazione della merceQuantità in tonnellateValore i 1000 fr. s. 1Capoc   150     570* 2Canna d’India di ogni genere       –     500 3Oli essenziali       –     600 4Copra5 000  3 450* 6Scorza di quinquina e suoi prodotti       –11 000 5Tabacco       –     300 7Caucciù3 500  5 235* 8Pepe       –     800 9Spezie, altre che il pepe       –     20010Tè       –  1 00011Caffè1 200  5 500*12Stagno       –  4 50013Gomme e resine       –     15014Olio di palma2 000  1 575*15Tapioca p. m.   p. m.16Cuoi e pelli       –     30017Fibre, altre che il capoc       –     20018Prodotti vari, compresi arac, minerali di manganese, fave di cacao, semi di ricino, trecce e cappelli, formelle di copra, legno, piante medicinali, semi di arachidi e altri semi oleosi, noci di cocco essiccate, ecc.        –2 000*Valore di stima.Protocollo concernente il servizio dei pagamenti tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d’Indonesia Considerato che:1.la Repubblica d’Indonesia, per quanto concerne i Paesi membri dell’Unione europea di pagamenti, presentemente è compresa nell’area monetaria olandese nel senso dell’articolo 2 dell’accordo del 19 settembre 19502 per la creazione di un’Unione europea di pagamenti e che pertanto dev’essere considerata membro associato dell’Unione europea di pagamenti;2.i pagamenti tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d’Indonesia sono presentemente disciplinati dall’accordo per i pagamenti tra la Confederazione Svizzera e i Paesi Bassi, conchiuso il 24 ottobre 1945;3il Governo svizzero e il Governo indonesiano, riferendosi all’accordo commerciale firmato in data d’oggi tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d’Indonesia, hanno convenuto, per ciò che concerne il servizio dei pagamenti tra i due Paesi, quanto segue.Art. 1 I pagamenti tra i due Paesi continuano ad essere eseguiti nell’ambito dell’accordo del 19 settembre 19504 per la creazione di un’Unione europea di pagamenti e conformemente alle disposizioni dell’accordo per i pagamenti tra la Confederazione Svizzera e i Paesi Bassi, conchiuso il 24 ottobre 1945;5Durante la validità del presente protocollo, i pagamenti che vi si riferiscono sono sottoposti alle disposizioni che in Svizzera o in Indonesia disciplinano il controllo degli scambi.4 RU 1950 1224; RU 1959 1655 [CS 14 520]Art. 2 È Governo svizzero e il Governo indonesiano possono chiedere in ogni tempo all’altra parte contraente d’intavolare trattative per la conclusione, di un nuovo accordo di pagamento.Tali trattative devono in ogni caso essere intraprese:1.qualora l’accordo per i pagamenti tra la Confederazione Svizzera e i Paesi Bassi, conchiuso il 24 ottobre 19456, cessi d’avere effetto, conformemente all’articolo 12 di esso, e la Repubblica d’Indonesia non partecipasse a un nuovo accordo di pagamento che fosse conchiuso tra questi due Paesi;2.qualora l’Unione europea di pagamenti fosse disciolta o cessasse d’avere effetto per quanto concerne la Confederazione Svizzera o, nel senso del numero 1 del preambolo del presente protocollo, per quanto concerne la Repubblica d’Indonesia.6 [CS 14 520]Art. 3 Il presente protocollo estenderà parimente i suoi effetti al Principato del Liechtenstein fino a tanto che questo sarà legato alla Svizzera da un trattato d’unione doganale7.7 Vedi RS 0.631.112.514Art. 4 Il presente protocollo entrerà provvisoriamente in vigore il 1° gennaio 1955. Esso avrà definitivamente effetto dopo lo scambio di note tra i due Governi e rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 1955.Se, tre mesi prima dello spirare del termine della sua validità, nessuna delle parti contraenti avrà fatto conoscere la sua intenzione di disdire il presente protocollo, esso sarà tacitamente prorogato di volta in volta per un nuovo periodo di un anno.Fatto e firmato a Berna il 30 dicembre 1954, in due esemplari originali in lingua inglese.Il Presidentedella Delegazione svizzera:StopperIl Presidentedella Delegazione indonesiana:Oemarjadi Njotowijono2 RU 1950 1224; RU 1959 1653 [CS 14 520]Scambio di lettere del 30 dicembre 1954 Il Presidente della Delegazione indonesianaBernaBerna, 30 dicembre 1954Signor Presidente,Ho l’onore di comunicarLe che ho ricevuto la Sua lettera in data d’oggi del tenore seguente:«Nel corso dei nostri colloqui, è stato convenuto che il Governo indonesiano non tratterà le domando di trasferimento concernenti i pagamenti dall’Indo­nesia alla Svizzera meno favorevolmente delle domande di trasferimento a destinazione di qualsiasi altro paese».Le confermo, con la presente, che la Sua lettera interpreta esattamente l’accordo raggiunto tra le nostre due Delegazioni.Gradisca, Signor Presidente, l’espressione della mia alta considerazione.Oemarjadi Njotowijono
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935.816.3 Ordinanzasul registro delle professioni psicologiche(Ordinanza sul registro LPPsi)del 6 luglio 2016 (Stato 1° febbraio 2020)Il Consiglio federale svizzero,visto l’articolo 40 capoverso 2 della legge federale del 18 marzo 20111 sulle professioni psicologiche (LPPsi),ordina:1 RS 935.81Sezione 1: Disposizioni generali Art. 1 Oggetto 1 La presente ordinanza disciplina la gestione, il contenuto e l’utilizzazione del registro delle professioni psicologiche.2 Il registro delle professioni psicologiche contiene dati relativi a:a.i titolari di un titolo federale di perfezionamento o di un titolo estero di perfezionamento riconosciuto nei settori specialistici di cui all’articolo 8 LPPsi; b.2i titolari di un’autorizzazione di esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale;c.le persone che si sono annunciate secondo l’articolo 23 LPPsi.2 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 2 Autorità competenti 1 L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) gestisce il registro delle profes­sioni psicologiche.2 Coordina la fornitura dei dati, in particolare quelli forniti dai servizi cantonali competenti per il rilascio dell’autorizzazione di esercitare la professione.3 Concede i diritti individuali per il trattamento dei dati e l’accesso al registro delle professioni psicologiche.Sezione 2: Dati, fornitura e iscrizione di dati Art. 3 Contenuto del registro 1 Il registro delle professioni psicologiche contiene i seguenti dati relativi ai titolari di un titolo federale di perfezionamento e di un titolo estero di perfezionamento riconosciuto nei settori specialistici di cui all’articolo 8 LPPsi:a.il cognome e i nomi, i cognomi precedenti;b.la data di nascita e il sesso; c.la lingua di corrispondenza; d.le cittadinanze; e.il numero d’identificazione della persona (GLN3); f.il diploma universitario in psicologia riconosciuto con Paese e data di rilascio del diploma;g.4i titoli federali di perfezionamento con luogo e data di rilascio nonché il nome del ciclo di perfezionamento e la sua organizzazione responsabile;h.5i titoli esteri di perfezionamento riconosciuti con Paese e data di rilascio, il nome del ciclo di perfezionamento e la sua organizzazione responsabile nonché la data del riconoscimento da parte della Commissione delle profes­sioni psicologiche (PsiCo);i.il numero d’identificazione delle imprese (IDI); j.la data del decesso.2 Per i titolari di un’autorizzazione di esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale il registro contiene:6a.i dati di cui al capoverso 1; b.uno dei due seguenti stati dell’autorizzazione:1. autorizzazione rilasciata,2. nessuna autorizzazione;c.7i Cantoni che hanno rilasciato l’autorizzazione (Cantoni di autorizzazione), con data di rilascio e, se del caso, la data della scadenza dell’autorizzazione;d.la base in virtù della quale è stata rilasciata l’autorizzazione secondo l’articolo 24 o 49 capoverso 3 LPPsi; e.l’indirizzo dello studio, i numeri di telefono e gli indirizzi elettronici; f.le competenze linguistiche secondo l’articolo 24 capoverso 1 lettera c LPPsi;g.le restrizioni dell’autorizzazione e gli oneri di cui all’articolo 25 LPPsi con la data e la relativa descrizione;h.il rifiuto o la revoca dell’autorizzazione di esercitare la professione secondo l’articolo 26 LPPsi con la data;i.le restrizioni dell’autorizzazione soppresse con la data della soppressione;j.i motivi del rifiuto o della revoca dell’autorizzazione di esercitare la professione;k.le misure disciplinari di cui all’articolo 30 LPPsi con la data e il motivo della decisione.3 Per i fornitori di prestazioni autorizzati a esercitare la professione durante 90 giorni secondo l’articolo 23 LPPsi, il registro delle professioni psicologiche contiene: a.i dati di cui ai capoversi 1 lettere a–f e 2 lettera k;b.i Cantoni nei quali la persona interessata si è annunciata, con la data dell’annuncio; c.i titoli di perfezionamento verificati con data di emissione, luogo e Paese di rilascio nonché data del riconoscimento della verifica da parte della PsiCo.3 GLN è l’acronimo di: «Global Location Number».4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 4 Ufficio federale della sanità pubblica 1 L’UFSP iscrive nel registro delle professioni psicologiche:a.per i titolari di un titolo federale di perfezionamento nei settori specialistici di cui all’articolo 8 LPPsi, i dati di cui all’articolo 3 capoverso 1 lettere a–g e j;b.8per i titolari di un’autorizzazione di esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale, l’indicazione se esistono dati personali degni di particolare protezione ai sensi dell’articolo 6 capoverso 2.2 L’UFSP registra i dati personali degni di particolare protezione di cui all’articolo 6 capoverso 2 in un settore sicuro, separato dal resto del registro delle professioni psicologiche.8 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 5 Commissione delle professioni psicologiche La PsiCo iscrive nel registro delle professioni psicologiche:9a.per i titolari di un titolo estero di perfezionamento riconosciuto, i dati di cui all’articolo 3 capoverso 1 lettere a–f e h; eb.10per le persone annunciate secondo l’articolo 23 capoverso 1 LPPsi, i dati di cui all’articolo 3 capoverso 1 lettere a–e e 3 lettera c.9 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).10 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 6 Cantoni 1 Le autorità cantonali competenti iscrivono nel registro delle professioni psicolo­giche:a.per i titolari di un’autorizzazione di esercitare la professione, i dati di cui all’articolo 3 capoverso 2 lettere b–h;b.11per i fornitori di prestazioni autorizzati a esercitare la professione durante 90 giorni secondo l’articolo 23 LPPsi, la data dell’annuncio.2 Le autorità cantonali competenti comunicano senza indugio all’UFSP i dati degni di particolare protezione seguenti concernenti gli psicoterapeuti che esercitano la psicoterapia sotto la propria responsabilità professionale:12a.le restrizioni dell’autorizzazione soppresse e la data della soppressione; b.il motivo del rifiuto o della revoca dell’autorizzazione di esercitare la professione con la data;c.gli avvertimenti con il motivo e la data;d.gli ammonimenti con il motivo e la data;e.la comminazione di una multa con la data, il motivo e l’importo della multa;f.13i divieti temporanei di esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabi­lità professionale, con il motivo e la data della decisione nonché la data di inizio e di fine del divieto;g.14il divieto definitivo di esercitare la psicoterapia sotto la propria responsabi­lità professionale, con il motivo e la data della decisione.11 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).12 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).13 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).14 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 7 Ufficio federale di statistica L’Ufficio federale di statistica (UST) iscrive nel registro delle professioni psicologiche il numero IDI per tutte le persone iscritte che gestiscono una propria impresa.Art. 8 Organizzazioni responsabili del perfezionamento Le organizzazioni responsabili del perfezionamento forniscono all’UFSP i dati di cui all’articolo 3 capoverso 1 lettere a–d nonché f e g concernenti:a.i titolari di un titolo di perfezionamento in psicoterapia considerato titolo federale secondo l’articolo 49 capoversi 1e 2 LPPsi; b.i titolari di un titolo federale di perfezionamento nei settori specialistici di cui all’articolo 8 LPPsi. Sezione 3: Qualità, comunicazione, utilizzazione e modifica dei dati Art. 9 Qualità dei dati 1 Il Dipartimento federale dell’interno può stabilire i requisiti di qualità e il formato dei dati da fornire. 2 I fornitori di dati garantiscono che i dati nel loro settore di competenza vengano trattati secondo le prescrizioni. 3 Garantiscono in particolare che solo dati corretti e completi vengano iscritti nel registro delle professioni psicologiche oppure forniti o comunicati ai servizi competenti.Art. 10 Comunicazione dei dati accessibili al pubblico 1 I dati accessibili al pubblico possono essere consultati attraverso Internet o su richiesta.2 I dati accessibili al pubblico solo su richiesta sono designati come tali nell’allegato 1.Art. 11 Accesso tramite un’interfaccia standard 1 L’UFSP consente ai seguenti utenti di accedere ai dati accessibili al pubblico tramite un’interfaccia standard: a.i fornitori di dati; b.i servizi pubblici e privati incaricati dell’adempimento di compiti legali oppure in grado di dimostrare di avere un compito d’interesse pubblico.2 I fornitori di dati ottengono l’accesso, tramite l’interfaccia standard, unicamente ai dati necessari all’adempimento dei loro compiti nell’ambito della LPPsi.3 I servizi pubblici e privati ottengono l’accesso, tramite l’interfaccia standard, unicamente ai dati necessari all’adempimento dei loro compiti. L’accesso è concesso solo su richiesta scritta.154 L’UFSP pubblica in Internet un elenco dei servizi di cui al capoverso 1 lettera b che hanno accesso ai dati tramite l’interfaccia standard.15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 12  Impiego dei dati a scopi statistici e di ricerca 1 L’UFSP mette a disposizione dei seguenti servizi i dati del registro delle professioni psicologiche accessibili al pubblico: a.l’UST, annualmente e gratuitamente per scopi statistici; b.servizi pubblici e privati, in forma anonimizzata, per scopi di ricerca, purché dimostrino che il progetto di ricerca è d’interesse pubblico e che i dati sono necessari al progetto.2 Mette i dati a disposizione dei servizi di cui al capoverso 1 lettera b unicamente su domanda scritta.1616 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 13 Comunicazione dei dati personali degni di particolare protezione alle autorità cantonali 1 Le autorità cantonali competenti per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio della professione possono chiedere per via elettronica informazioni sui dati personali degni di particolare protezione di cui all’articolo 6 capoverso 2.2 L’UFSP comunica all’autorità cantonale i dati personali degni di particolare protezione di cui all’articolo 6 capoverso 2 mediante un collegamento securizzato. Art. 14 Comunicazione dei dati personali degni di particolare protezione alla persona interessata 1 La persona iscritta nel registro delle professioni psicologiche può chiedere all’UFSP per via elettronica o per scritto informazioni sui dati degni di particolare protezione di cui all’articolo 6 capoverso 2 che la concernono.2 Per ottenere le informazioni per via elettronica deve chiedere all’UFSP un nome utente e una password.3 L’UFSP comunica alla persona interessata i dati personali degni di particolare protezione di cui all’articolo 6 capoverso 2 che la concernono mediante un collegamento securizzato.Art. 15 Modifica dei dati 1 L’UFSP, la PsiCo, i Cantoni e l’UST sono responsabili dei dati che iscrivono nel registro delle professioni psicologiche in virtù degli articoli 4, 5, 6 capoverso 1 e 7.2 I Cantoni presentano all’UFSP una domanda per via elettronica per modificare i dati che hanno comunicato in virtù dell’articolo 6 capoverso 2.3 Le organizzazioni responsabili del perfezionamento presentano all’UFSP una domanda per via elettronica per modificare i dati che hanno comunicato in virtù dell’articolo 8. 4 Tutte le modifiche sono messe a verbale.Art. 16 Domanda di modifica da parte delle persone interessate 1 Le persone iscritte nel registro delle professioni psicologiche possono presentare una domanda per via elettronica per modificare i dati inesatti o mancanti che le concernono.2 A tal fine devono chiedere all’UFSP un nome utente e una password.Art. 17 Cancellazione ed eliminazione di iscrizioni nel registro delle professioni psicologiche 1 Le iscrizioni nel registro delle professioni psicologiche sono cancellate o eliminate e anonimizzate secondo l’articolo 43 LPPsi. 2 L’UFSP adotta le disposizioni necessarie per garantire la cancellazione e l’eliminazione dei dati in tempo utile.Sezione 4: Costi ed emolumenti Art. 18 Ripartizione dei costi 1 L’UFSP assicura la programmazione, la gestione e l’ulteriore sviluppo del registro delle professioni psicologiche.2 Sostiene i costi non coperti da emolumenti.3 I costi per il collegamento e gli adeguamenti all’interfaccia standard secondo l’articolo 11 sono a carico degli utenti. Art. 19 Emolumenti 1 Gli utenti dell’interfaccia standard di cui all’articolo 11 capoverso 1 lettera b sono tenuti al pagamento dei seguenti emolumenti, a dipendenza dell’onere: a.17un emolumento unico di 2000 franchi al massimo per la consulenza, per la programmazione dell’interfaccia standard, il certificato e l’istruzione degli utenti; eb.un emolumento annuo di 5000 franchi al massimo per il supporto, il rinnovo del certificato, l’ampliamento delle capacità del server e la garanzia della qualità dei dati.2 Gli utenti che nel contempo forniscono dati sono esentati dal pagamento degli emolumenti. 2bis Per il trattamento della domanda e l’emanazione di decisioni secondo l’arti­colo 11 capoverso 3 è riscosso un emolumento a dipendenza dell’onere.183 Gli emolumenti per l’utilizzazione dei dati secondo l’articolo 12 capoverso 1 lettera b sono calcolati a dipendenza dell’onere risultante dal trattamento e dall’anonimizzazione dei dati.3bis Quando l’emolumento è calcolato a dipendenza dell’onere, la tariffa oraria oscilla da 90 a 200 franchi secondo la funzione esercitata dalla persona che esegue il lavoro.194 Per il resto si applicano le disposizioni dell’ordinanza generale dell’8 settembre 200420 sugli emolumenti.17 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).18 Introdotto dal n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).19 Introdotto dal n. I dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).20 RS 172.041.1Sezione 5: Sicurezza dei dati Art. 20 Tutti i servizi che partecipano al registro delle professioni psicologiche adottano le misure tecniche e organizzative necessarie secondo le disposizioni in materia di protezione dei dati affinché i loro dati siano protetti contro la perdita, nonché contro il trattamento, la consultazione o la sottrazione da parte di persone non autorizzate.Sezione 6: Disposizioni finali Art. 2121 21 Abrogato dal n. I dell’O del 13 dic. 2019, con effetto dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).Art. 22 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° agosto 2016.Allegato22 22 Aggiornato dal n. II dell’O del 13 dic. 2019, in vigore dal 1° feb. 2020 (RU 2020 131).(art. 3–8 e 10–17)Fornitura, trattamento e utilizzazione dei dati: diritti e obblighi Dati nel registroFornitura, trattamento e utilizzazione dei dati: diritti e obblighiPubbl.UFSPCantoniPsiCoOrg. perf.PIUSTDati personali di baseCognome e nome/i LALAB, EEGCognome/i precedente/i*LALAB, EEGData di nascita*LALAB, EEGAnno di nascitaLALAB, EEGSessoLALAB, EEGLingua di corrispondenza*LALAB, EEGCittadinanza/eLALAB, EEGNumero d’identificazione della persona (GLN)LALALEGNumero d’identificazione delle imprese (IDI)LLLLLEAData del decesso*ACCCGDati sui diplomi di formazione e perfezionamentoDiploma universitario svizzero in psicologia riconosciuto con data e luogo di rilascioLALLB, EEGDiploma universitario estero in psicologia riconosciuto con data e Paese di rilascioLLLALEGTitolo federale di perfezionamento con data e luogo di rilascio; nome del ciclo di perfezionamento e sua organizzazione responsabileLALLB, EEGTitolo estero di perfezionamento riconosciuto con data e Paese di rilascio, nome del ciclo di perfezionamento e sua organizzazione responsabile nonché data del riconoscimento da parte della PsiCoLLLALEGDati sui titolari di un’autorizzazione di esercitare la professioneStato dell’autorizzazioneLLALLEGCantone/i di autorizzazione e data di rilascio e, se del caso, della scadenza dell’autorizzazioneLLALLEGBase per il rilascio dell’autorizzazioneLLALLEGIndirizzo dello studio, numero/i di telefono e indirizzo di posta elettronicaLLALLEGCompetenze linguisticheLLALLEGRestrizioni dell’autorizzazioneLLALLEGOneriLLALLEGDescrizione delle restrizioni e degli oneri*LLALLEGRevoca dell’autorizzazioneLLALLEGRifiuto dell’autorizzazioneLLALLEGDati sui fornitori di prestazioni autorizzati a esercitare la professione durante 90 giorniCantone/i in cui è stata annunciata la prestazione e data dell’annuncioLLALLEGTitolo estero di perfezionamento verificato con data e Paese di rilascioLLLALEGData della verifica da parte della PsiCoLLLALEGDati degni di particolare protezione**Restrizioni dell’autorizzazione soppresse e data della soppressioneA, FC, D, ED, EMotivo della revoca dell’autorizzazione di esercitare la professione con dataA, FC, D, ED, EMotivo del rifiuto dell’autorizzazione di esercitare la professione con dataA, FC, D, ED, EIndicazione sull’esistenza di misure disciplinariAC, D, ED, EAvvertimento con motivo e dataA, FC, D, ED, EAmmonimento con motivo e dataA, FC, D, ED, EComminazione di una multa con data, motivo e importo della multaA, FC, D, ED, EDivieti temporanei di esercitare la professione con motivo nonché date di inizio e di fineA, FC, D, ED, EDivieto definitivo di esercitare la professione con motivo e dataA, FC, D, ED, EDiritti e obblighiFornitori di dati / utenti dei datiAIscrizioni, modifiche e cancellazione di datiUFSPUfficio federale della sanità pubblicaBFornitura di datiPsiCoCommissione delle professioni psicologicheCComunicazione di datiCantoniCantoniDDomanda di visione dei datiOrg. perf.Organizzazioni responsabili del perfezionamentoEDomanda di modificaPubbl.PubblicoFComunicazione di dati degni di particolare protezione su domandaPIPersona iscrittaGUtilizzazione gratuita dei datiUSTUfficio federale di statisticaLLetturaVuotoNessun diritto e/o obbligo*Non pubblicato su Internet**Dati non accessibili al pubblico
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0.748.127.196.65  RU 2001 1596Traduzione1Accordotra il Consiglio federale svizzeroe il Governo della Federazione Russaconcernente il traffico aereo di lineaConcluso il 2 settembre 1993Entrato in vigore mediante scambio di note l’11 luglio 1997 (Stato 26  giugno 2001)1 Il testo originale tedesco è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.Considerando che la Confederazione Svizzeraela Federazione Russa,fanno parte della Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 19442,al fine di sviluppare la cooperazione internazionale nel campo dei trasporti aerei, eal fine di istituire le basi necessarie per stabilire servizi aerei regolari,il Consiglio federale svizzero e il Governo della Federazione Russa hanno designato i loro plenipotenziari i quali, debitamente autorizzati,hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.748.0Art. 1 Definizioni 1.  Per l’applicazione del presente Accordo e del suo Allegato:a)il termine «Convenzione» indica la Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 1944, e include ogni allegato adottato giusta l’articolo 90 della Convenzione e ogni emen­damento agli Allegati o alla Convenzione conformemente agli articoli 90 e 94, sempre che detti allegati ed emendamenti siano applicabili per le due Parti contraenti;b)il termine «territorio» indica le regioni terrestri, le acque territoriali adia­centi, le acque interne e lo spazio atmosferico sopra di esse, sottoposti alla sovranità dello Stato;c)l’espressione «autorità aeronautiche» indica, per la Svizzera, l’Ufficio fede­rale dell’aviazione civile e, per la Federazione Russa, il Ministero dei Tra­sporti, rappresentato dal Dipartimento del traffico aereo, o, in ambedue i casi, qualsiasi persona o ente autorizzato a esplicare le funzioni attualmente attribuite a dette autorità;d)l’espressione «impresa designata» indica un’impresa di trasporti aerei che una Parte ha designato conformemente all’articolo 6 del presente Accordo per esercitare i servizi aerei convenuti;e)il termine «tariffa» indica il prezzo per il trasporto dei passeggeri, dei baga­gli e delle merci e le condizioni di applicazione, comprese le provvigioni e altre rimunerazioni supplementari per l’emissione o la vendita di titoli di tra­sporto, eccettuate le rimunerazioni e condizioni inerenti al trasporto degli invii postali.2.  L’Allegato è parte integrante del presente Accordo. Salvo che una disposizione contraria non lo preveda espressamente, qualsiasi riferimento all’Accordo concerne parimenti l’Allegato.Art. 2 Concessione di diritti 1.  Ciascuna Parte accorda all’altra i diritti previsti nel presente accordo per stabilire i servizi aerei sulle linee specificate nelle tavole dell’allegato. Detti servizi e linee sono designati appresso «servizi convenuti» e «linee indicate».2.  Fatte salve le disposizioni del presente Accordo, nell’esercizio dei servizi aerei internazionali convenuti nell’Allegato l’impresa designata di ciascuna Parte fruisce del diritto di:a)sorvolare, senza atterrarvi, il territorio dell’altra Parte;b)effettuare, su detto territorio negli aeroporti aperti al traffico internazionale, scali non commerciali;c)imbarcare e sbarcare su detto territorio e nei punti specificati nell’Allegato del presente Accordo, passeggeri, bagagli, merci e invii postali a destina­zione di o provenienti da punti sul territorio dell’altra Parte;d)imbarcare e sbarcare sul territorio di Stati terzi e nei punti specificati nell’Allegato del presente Accordo, passeggeri, bagagli, merci e invii postali, a destinazione di o provenienti da punti specificati nell’Allegato del presente Accordo sul territorio dell’altra Parte.3.  Nessun disposto del presente articolo conferisce all’impresa designata di una Parte il diritto di imbarcare dietro rimunerazione sul territorio dell’altra Parte pas­seggeri, bagagli, merci e invii postali destinati a un altro punto del territorio di quest’altra Parte.4.  Se, in seguito a conflitto armato, a disordini politici o a circostanze speciali e inconsuete, l’impresa designata di una Parte non è in grado di esercitare un servizio sulle sue linee normali, l’altra Parte si adopera per facilitare il proseguimento dell’esercizio di tale servizio ripristinando dette linee in modo appropriato, segna­tamente accordando durante tale periodo i diritti necessari per facilitare un esercizio duraturo.Art. 3 Esercizio dei diritti 1.  Le imprese designate fruiscono di possibilità pari ed eque per l’esercizio dei ser­vizi convenuti tra i territori delle due Parti.2.  L’impresa designata di ciascuna Parte deve tenere conto degli interessi dell’im­presa designata dell’altra Parte, al fine di non pregiudicarne indebitamente i servizi convenuti.3.  I servizi convenuti mirano essenzialmente a offrire una capacità di trasporto corri­spondente alla domanda di traffico fra il territorio della Parte che ha designato l’impresa e i punti serviti sulle linee indicate.4.  Il diritto di ciascuna impresa designata di effettuare trasporti in traffico inter­nazionale sulle linee indicate fra il territorio dell’altra Parte e i territori di Stati terzi deve essere esercitato conformemente ai principi generali di sviluppo normale soste­nuti dalle due Parti e a condizione che la capacità sia adeguata:a)alla domanda di traffico da e verso il territorio della Parte che ha designato l’impresa;b)alla domanda di traffico delle regioni attraversate, considerati i servizi locali e regionali;c)alle esigenze di una gestione economica dei servizi convenuti.5.  Nessuna della Parti ha il diritto di porre unilateralmente restrizioni all’esercizio dell’impresa designata dell’altra Parte, salvo secondo quanto previsto dal presente Accordo e dal suo Allegato o a condizioni uniformi quali quelle previste dalla Con­venzione.Art. 4 Applicazione di leggi e regolamenti 1.  Le leggi e i regolamenti che disciplinano, sul territorio di una Parte, l’entrata e l’uscita degli aeromobili adibiti alla navigazione aerea internazionale , o i loro voli, sono applicabili all’impresa designata dell’altra Parte mentre suddetti aeromobili si trovano sopra detto territorio.2.  Le leggi e i regolamenti che disciplinano, sul territorio di una Parte, l’entrata, la permanenza e l’uscita di passeggeri, equipaggi, bagagli, merci o invii postali – come quelli concernenti le modalità di entrata, di uscita, di emigrazione e di immigra­zione, la dogana e i provvedimenti sanitari – sono applicabili ai passeggeri, equi­paggi, bagagli, merci e invii postali trasportati dagli aeromobili dell’impresa desi­gnata dell’altra Parte quando questi aeromobili si trovano su detto territorio.3.  Nessuna Parte ha il diritto di favorire la propria impresa rispetto a quella desi­gnata dell’altra quanto all’applicazione delle leggi e dei regolamenti indicati nel pre­sente articolo.Art. 5 Sicurezza dell’aviazione 1.  Conformemente ai loro diritti e obblighi in virtù del diritto internazionale, le Parti riaffermano che l’obbligo reciproco di proteggere l’aviazione civile dagli atti d’intervento illecito, per assicurare la sicurezza, è parte integrante del presente Accordo. Senza limitare il complesso dei loro diritti e obblighi in virtù del diritto inter­nazionale, le Parti agiscono in particolare conformemente alle disposizioni della Convenzione concernente le infrazioni e taluni altri atti commessi a bordo di aero­mobili, firmata a Tokyo il 14 settembre 19633, della Convenzione per la repressione della cattura illecita di aeromobili, firmata all’Aia il 16 dicembre 19704, della Con­venzione per la repressione di atti illeciti contro la sicurezza dell’aviazione civile, firmata a Montreal il 23 settembre 19715 e del Protocollo aggiuntivo per la repres­sione degli atti illeciti di violenza negli aeroporti adibiti all’aviazione civile inter­nazionale, firmato a Montreal il 24 febbraio 19886.2.  Le Parti si accordano mutuamente, su richiesta, tutta l’assistenza necessaria per prevenire gli atti di cattura illecita di aeromobili civili e altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri ed equipaggi, degli aeroporti e delle installazioni e servizi di navigazione aerea, nonché qualsiasi altra minaccia per la sicurezza dell’aviazione civile.3.  Nei loro rapporti reciproci, le Parti si conformano alle disposizioni relative alla sicurezza dell’aviazione stabilite dall’Organizzazione dell’aviazione civile inter­nazionale e designate come Allegati alla Convenzione, per quanto queste disposi­zioni si applichino alle Parti medesime; esse esigono che gli esercenti degli aero­mobili immatricolati nei loro propri registri o che hanno la sede principale delle loro attività o la loro residenza permanente sul loro territorio, nonché gli esercenti di aeroporti situati sul loro territorio, si conformino a dette disposizioni concernenti la sicurezza dell’aviazione.4.  Ogni Parte conviene che tali esercenti di aeromobili siano tenuti a osservare le disposizioni concernenti la sicurezza dell’aviazione di cui al paragrafo 3 del pre­sente articolo, che un’altra Parte prescrive per l’entrata, l’uscita o il soggiorno sul proprio territorio. Ogni Parte provvede affinché sul proprio territorio siano applicate effettivamente misure adeguate per proteggere gli aeromobili e per garantire l’ispezione dei passeggeri, degli equipaggi, dei bagagli a mano, dei bagagli, delle merci e delle provviste di bordo, prima e dopo l’imbarco o il carico. Ogni Parte esamina anche di buon grado qualsiasi domanda indirizzatale dall’altra Parte allo scopo di ottenere l’adozione di ragionevoli misure speciali di sicurezza per far fronte a una particolare minaccia.5.  In caso d’incidente o minaccia d’incidente, di cattura illecita di aeromobili civili o di altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri o equipaggi, degli aeroporti o delle installazioni e servizi di navigazione aerea, le Parti si assistono facilitando le comunicazioni e altre misure appropriate, intese a mettere fine con rapidità e sicurezza a tale incidente o a tale minaccia d’incidente.3 RS 0.748.710.14 RS 0.748.710.25 RS 0.748.710.36 RS 0.748.710.31Art. 6 Designazione e autorizzazione d’esercizio 1.  Ciascuna Parte ha il diritto di designare un’impresa di trasporti aerei per l’eser­cizio dei servizi convenuti. La designazione è notificata per scritto fra le autorità aeronautiche delle due Parti.2.  Una volta ricevuta la notifica e fatte salve le disposizioni dei numeri 3 e 4 del pre­sente articolo, l’altra Parte accorda senza indugio all’impresa designata la necessaria autorizzazione d’esercizio,.3.  Le autorità aeronautiche di una Parte possono esigere che l’impresa designata dall’altra Parte provi di essere in grado di soddisfare le condizioni stabilite dalle leggi e dai regolamenti da loro normalmente e ragionevolmente applicati, confor­memente alle disposizioni della Convenzione, che disciplinano l’esercizio dei ser­vizi aerei internazionali.4.  Ciascuna Parte può rifiutare di accordare l’autorizzazione d’esercizio di cui al numero 2 del presente articolo, oppure, nei limiti ch’essa ritenga necessari, condi­zionare l’attuazione dei diritti definiti nell’articolo 2 del presente Accordo, qualora non avesse la prova che una parte preponderante della proprietà e il controllo effet­tivo dell’impresa appartengano alla Parte che l’ha designata.5.  Una volta ricevuta l’autorizzazione d’esercizio di cui al numero 2 del presente articolo, l’impresa designata può, in ogni momento, esercitare qualsiasi servizio convenuto, sempre che sia in vigore una tariffa stabilita conformemente alle disposi­zioni dell’articolo 13 del presente Accordo.Art. 7 Revoca e sospensione dell’autorizzazione d’esercizio 1.  Ciascuna Parte ha il diritto di revocare o di sospendere un’autorizzazione d’eser­cizio per l’esercizio, a opera dell’impresa designata dell’altra, dei diritti menzionati nell’articolo 2 del presente Accordo, oppure di sottoporre l’esercizio di questi diritti alle condizioni ch’essa reputa necessarie se:a)questa impresa non può provare che una parte preponderante della proprietà e il controllo effettivo dell’impresa appartengono alla Parte che l’ha desi­gnata o a suoi cittadini, oppure seb)l’impresa ha disatteso o gravemente infranto le leggi e i regolamenti della Parte che ha accordato i diritti, oppure sec)l’impresa non esercita i servizi convenuti conformemente alle condizioni prescritte nel presente Accordo.2.  Tranne ove la revoca, la sospensione o il condizionamento di cui al numero 1 del presente articolo risultassero necessari per evitare altre infrazioni a leggi e regola­menti, tale diritto può essere esercitato solamente dopo consultazione con l’altra Parte.Art. 8 Riconoscimento di certificati e licenze 1.  I certificati di navigabilità, i brevetti di idoneità e le licenze rilasciati o convalidati da una Parte sono riconosciuti dall’altra Parte durante la loro validità.2.  Ciascuna Parte si riserva tuttavia il diritto di non riconoscere, per la circolazione sopra il proprio territorio, i brevetti di idoneità e le licenze rilasciati o convalidati ai suoi cittadini dall’altra Parte o da qualsiasi altro Stato.Art. 9 Esonero da dazi e tasse 1.  All’entrata nel territorio dell’altra Parte, gli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata di una Parte nonché le loro attrezzature nor­mali, le riserve di carburanti e lubrificanti e le provviste di bordo, ivi comprese le derrate alimentari, le bevande e i tabacchi, sono esonerati da ogni dazio o tassa, a condi­zione che dette attrezzature, riserve e provviste rimangano a bordo degli aeromobili sino a riesportazione avvenuta.2.  Sono parimenti esenti da questi dazi e tasse, fatti salvi gli emolumenti per servizi resi:a)le provviste di bordo imbarcate sul territorio di una Parte, nei limiti stabiliti dalle sue autorità, per essere consumate a bordo degli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata dell’altra Parte;b)i pezzi di ricambio e le normali attrezzature di bordo importati sul territorio di una Parte per la manutenzione o la riparazione degli aeromobili impiegati in servizio internazionale;c)i carburanti e lubrificanti destinati al rifornimento degli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata dell’altra Parte, anche quando detti approvvigionamenti sono utilizzati dagli aeromobili in volo sopra il territorio della Parte ove furono imbarcati;d)i documenti necessari all’impresa designata da una Parte, ivi compresi i biglietti di passaggio, i titoli di trasporto aereo e il materiale di pubblicità, come anche ogni veicolo, materiale e attrezzatura utilizzati per esigenze commerciali e operative all’interno dell’aeroporto, a condizione che suddetti materiale e attrezzatura servano al trasporto dei passeggeri e della merce.3.  Le normali attrezzature di bordo, i prodotti, gli approvvigionamenti nonché i pezzi di ricambio a bordo degli aeromobili impiegati dall’impresa designata di una Parte possono essere sbarcati sul territorio dell’altra Parte solamente con il consenso delle autorità doganali di questo territorio. In tal caso essi possono essere posti sotto la vigilanza di dette autorità fintanto che non siano riesportati o adibiti ad altro uso, conformemente ai regolamenti doganali in vigore nel territorio di questa Parte.4.  Le esenzioni previste dal presente articolo si applicano parimenti quando l’impresa designata di una Parte ha concluso accordi con una o più imprese sulla locazione o il trasferimento, sul territorio dell’altra Parte, di oggetti specificati nei numeri 1 e 2 del presente articolo, a condizione che detta impresa o dette imprese beneficino anche di tali esenzioni di quest’altra Parte.Art. 10 Tasse di utilizzazione 1.  Ciascuna Parte si adopera affinché le tasse di utilizzazione, imposte o imponibili dalle sue autorità competenti all’impresa designata dell’altra Parte, siano eque e ragionevoli. Dette tasse si fondano sui principi di una sana economia.2.  Le tasse pagate per l’utilizzazione degli aeroporti e delle attrezzature e servizi di navigazione aerea, offerti da una delle Parti all’impresa designata dell’altra, non devono risultare superiori a quelle che devono essere pagate dagli aeromobili nazionali adibiti ai servizi internazionali regolari.Art. 11 Attività commerciali 1.  L’impresa designata di una delle Parti ha il diritto di tenere sul territorio dell’altra Parte rappresentanze adeguate, che possono comprendere personale commerciale, operativo e tecnico, trasferito o assunto sul posto.2.  Per l’attività commerciale, si applica il principio della reciprocità. Gli enti com­petenti di ciascuna Parte accordano l’appoggio necessario per il buon funziona­mento delle rappresentanze dell’impresa designata dell’altra Parte.3.  In particolare, ciascuna Parte accorda all’impresa designata dell’altra il diritto di vendere titoli di trasporto aereo sul suo territorio, direttamente e, all’arbitrio dell’im­presa, per il tramite dei suoi agenti. Ciascuna impresa ha il diritto di vendere simili titoli di trasporto aereo e ognuno può acquistarli, in conformità delle leggi e dei regolamenti nazionali vigenti.Art. 12 Conversione e trasferimento degli introiti Ciascuna impresa designata ha il diritto di convertire e trasferire nel suo Paese, al tasso ufficiale, le eccedenze di introiti realizzate col trasporto di passeggeri, bagagli, merci e invii postali. Se il servizio dei pagamenti tra le Parti è disciplinato da un accordo speciale, questo è applicabile. Se un simile accordo manca o non contiene re­lative disposizioni , il trasferimento ha luogo in valute convertibili al tasso ufficiale, conformemente al disciplinamento relativo al cambio di valute, così com’è applicato dalle Parti.Art. 13 Tariffe 1.  Le tariffe che ciascuna impresa designata deve applicare in relazione ai trasporti da o verso il territorio dell’altra Parte sono fissate ad aliquote ragionevoli, tenendo conto di tutti gli elementi determinanti, comprendenti le spese d’esercizio, un utile ragionevole, le caratteristiche di ogni servizio, gli interessi degli utenti e le tariffe riscosse da altre imprese di trasporti aerei.2.  Le tariffe di cui al numero 1 del presente articolo sono fissate, se possibile, mediante intesa fra le imprese designate delle due Parti e dopo consultazione delle altre imprese di trasporti aerei che servono la stessa linea. Le imprese designate devono, per quanto possibile, applicare a tal fine la procedura di fissazione delle tariffe defi­nita dall’organismo internazionale che formula proposte in materia.3.  Le tariffe così fissate sono sottoposte all’approvazione delle autorità aeronautiche dell’altra Parte almeno sessanta giorni prima della data prevista per la loro entrata in vigore. Questo termine può essere ridotto in casi speciali, fatto salvo il consenso di dette autorità. Se nessuna delle autorità aeronautiche notifica la sua non approva­zione entro trenta giorni dalla data di sottoposizione, le tariffe sono considerate approvate.4.  Se le imprese designate non sono in grado di giungere a un’intesa o se le autorità aeronautiche di una Parte non approvano le tariffe, le autorità aeronautiche delle due Parti si adoperano per allestire la tariffa di comune intesa. I negoziati cominciano entro trenta giorni a contare dal momento in cui è manifesto che le imprese desi­gnate non possono giungere a un’intesa o dopo che le autorità aeronautiche di una Parte hanno notificato alle autorità aeronautiche dell’altra Parte la non approvazione delle tariffe.5.  Persistendo il disaccordo, la controversia è sottoposta alla procedura prevista nel­l’articolo 17 del presente Accordo.6.  Le tariffe già stabilite rimangono in vigore fino a quando, conformemente alle disposizioni del presente articolo o dell’articolo 17 del presente Accordo, non sono state fissate nuove tariffe, tuttavia non oltre dodici mesi a contare dal giorno della negata approvazione da parte delle autorità aeronautiche di una Parte.7.  Le autorità aeronautiche di ciascuna Parte si adoperano per assicurarsi che le imprese designate si conformino alle tariffe fissate e depositate presso le autorità aero­nautiche delle Parti, e che nessuna impresa proceda illegalmente a una qualunque riduzione di queste tariffe, mediante qualsivoglia mezzo, direttamente o indiretta­mente.Art. 14 Approvazione degli orari 1.  Almeno trenta giorni prima dell’inizio dei servizi convenuti, l’impresa designata di una Parte sottopone i suoi orari all’approvazione delle autorità aeronautiche del­l’altra Parte. Lo stesso disciplinamento s’applica a qualsiasi successiva modifica di orario.2.  Per i voli supplementari, fuori degli orari approvati per i servizi convenuti, l’im­presa designata di una Parte deve chiedere l’autorizzazione delle autorità aeronauti­che dell’altra Parte. In regola generale, l’istanza è presentata almeno due giorni feriali prima dell’inizio del volo.Art. 15 Statistiche Le autorità aeronautiche delle Parti si comunicano, su richiesta, statistiche periodi­che o altri dati analoghi concernenti il traffico sui servizi convenuti.Art. 16 Consultazioni Ciascuna Parte può, in ogni momento, chiedere consultazioni in merito alla realizza­zione, interpretazione, applicazione o modifica del presente Accordo. Dette consul­tazioni, che possono farsi tra autorità aeronautiche, devono iniziare entro sessanta giorni dalla data di ricezione della domanda da parte dell’altra Parte, salvo diverso accordo fra le Parti.Art. 17 Composizione delle controversie 1.  Qualsiasi controversia sull’interpretazione o sull’applicazione del presente Accordo è composta dalle autorità aeronautiche delle Parti.Se le summenzionate autorità aeronautiche non giungono a un’intesa, la controver­sia è composta per via diplomatica.2.  Se una simile controversia non può essere composta mediante negoziati diretti o per via diplomatica, è sottoposta, su richiesta di una delle Parti, a un tribunale arbi­trale.3.  In tal caso, ciascuna parte designa un arbitro; i due arbitri cooptano un Presidente, cittadino di uno Stato terzo. Se, entro un termine di due mesi a decorrere dal giorno in cui una delle Parti ha designato il proprio arbitro, l’altra Parte non designa il suo o se, nel corso del mese successivo alla designazione del secondo arbitro, i due ar­bitri non s’intendono sulla scelta del Presidente, ciascuna Parte può chiedere al pre­sidente del Consiglio dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale di procedere alle designazioni necessarie.4.  Il tribunale arbitrale fissa le proprie procedure e decide della suddivisione delle spese risultanti dalla procedura. 5.  Le Parti s’impegnano a conformarsi a qualsiasi decisione pronunciata in virtù del presente articolo.Art. 18 Modifiche 1.  Se una delle Parti giudica auspicabile modificare una qualsiasi disposizione del presente Accordo, tale modifica, convenuta tra le Parti, è applicata provvisoriamente dal giorno della firma ed entra in vigore appena le due Parti si sono notificate l’adempimento delle formalità costituzionali.2.  L’Allegato al presente Accordo può essere modificato per convenzione diretta tra le autorità aeronautiche delle Parti. Le modifiche entrano in vigore dal giorno in cui sono state convenute.3.  In caso di conclusione di una convenzione generale multilaterale relativa al tra­sporto aereo, che vincolasse ciascuna delle Parti, il presente Accordo sarebbe emen­dato al fine di essere conforme alle disposizioni di detta convenzione.Art. 19 Denuncia 1.  Ciascuna Parte può, in ogni momento, per via diplomatica, notificare per scritto all’altra di voler porre fine al presente Accordo; la notificazione va fatta simulta­neamente all’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale.2.  La disdetta diverrà efficace alla fine di un periodo d’orario, sempreché siano tra­scorsi dodici mesi dalla sua ricezione. Nel frattempo, essa può essere tuttavia revo­cata di comune intesa.3.  Qualora l’altra Parte non attestasse di averla ricevuta, la notificazione si reputa pervenuta quattordici giorni dopo che l’Organizzazione dell’aviazione civile inter­nazionale ne ha ricevuto comunicazione.Art. 20 Registrazione presso l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale Il presente Accordo, e ogni ulteriore emendamento, saranno registrati presso l’Orga­nizzazione dell’aviazione civile internazionale.Art. 21 Entrata in vigore Il presente Accordo sarà applicato provvisoriamente dal giorno della sua firma; entrerà in vigore appena le due Parti si saranno notificate l’adempimento delle forma­lità costituzionali che consentono la conclusione e l’entrata in vigore degli accordi internazionali. Da questo momento non è più in vigore l’Accordo dell’8 giugno 19677 tra il Consi­glio federale e il Governo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche con­cernente i trasporti aerei sempreché le disposizioni di detto Accordo si riferiscano alla Confederazione Svizzera e alla Federazione Russa.Fatto a Berna, il 2 settembre 1993, in doppio esemplare, nelle lingue tedesca e russa, i due testi facenti parimenti fede.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodella Federazione Russa:Flavio CottiAndrei Kosyrew7 RS 0.748.127.197.72Allegato Tavole delle linee Tavola ILinee sulle quali l’impresa designata dalla Svizzera può esercitare servizi aerei:Rotta diretta:Punti di partenzaPunti intermediPunti nella Federazione RussaPunti oltre la Federazione Russa1)Punti inSvizzera2)Punti inSvizzeraPunti in EuropaPunti in EuropaTre punti nellaFederazione RussaMoscaNessunoPunti in Afghanistan, Pakistan, India, Tailandia e poi oltre verso punti in Stati terziRotta siberiana:8*Punti in Svizzera – Mosca (con o senza scalo intermedio) – Tokyo e/o un punto sup­plementare in Giappone e viceversaPunti in Svizzera – Mosca (con o senza scalo intermedio) – Pechino e/o Shanghai e viceversaPunti in Svizzera – Mosca (con o senza scalo intermedio) – Hong Kong e viceversaTavola IILinee sulle quali l’impresa designata dalla Federazione Russa può esercitare servizi aerei:Punti di partenzaPunti intermediPunti in SvizzeraPunti oltre la Svizzera1)Punti nella Federazione Russa2)Punti nella Federazione RussaPunti in EuropaPunti in EuropaTre puntiin SvizzeraTre puntiin SvizzeraNessunoPunti in Stati terzi9*Rotta siberiana:10** Punti in Svizzera – Mosca – Tokyo e/o un punto supplementare in Giappone e vice­versaPunti in Svizzera – Mosca – Pechino e/o Shanghai e viceversaPunti in Svizzera – Mosca – Hong Kong e viceversaNote:1.  Punti intermedi e punti oltre sulle linee specificate possono, secondo quanto con­viene alle imprese designate, non essere serviti in occasione di tutti i voli o di taluni di essi.2.  Ciascuna impresa designata può terminare qualsiasi servizio convenuto sul territo­rio dell’altra Parte.3.  Ciascuna impresa designata può servire punti intermedi o punti oltre non menzio­nati nell’Allegato del presente Accordo, a condizione che non siano esercitati diritti di traffico fra detti punti e il territorio dell’altra Parte. Questa disposizione non si applica ai punti negli Stati che sono serviti in conformità con le condizioni partico­lari, così come sono menzionate nell’Allegato del presente Accordo.4.  La determinazione di tutti i punti non designati nella Tavola sono oggetto di un accordo fra le autorità.5. Il numero dei voli settimanali proposti dall’impresa designata vengono determi­nati fra le autorità aeronautiche di ambo le Parti.8* Secondo accordo particolare.9* 5a libertà verso due punti a scelta in Africa e due punti a scelta in Sudamerica.10** Secondo accordo particolare.
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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(Stato 5  novembre 1999)0.132.136.52Nicht löschen bitte "1 " !! 0.132.136.52Traduzione2Convenzionetra la Svizzera e il Reich germanico concernentelo spostamento del confine tra il Cantone di Turgoviae il circondario della città di CostanzaConchiusa il 21 settembre 1938Approvata dall’Assemblea federale il 6 dicembre 19383Istrumenti di ratificazione scambiati il 1° maggio 1939Entrata in vigore il 13 giugno 19391 CS 11 54; FF 1938 II 509 ediz. ted. 513 ediz. franc.2 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.3 Art. 1 n. 1 del DF del 6 dic. 1938 (RU 55 423).Il Consiglio federale svizzeroeil Cancelliere del Reich germanico,animati dal desiderio di modificare il confine secondo i bisogni dei due Stati e di procedere a questo scopo a uno scambio di particelle di territorio d’uguale super­ficie, hanno deciso di concludere una convenzione ed hanno designato quali loro pienipotenziari:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)I plenipotenziari, esaminati i loro pieni poteri e trovatili in debita forma, hanno convenuto quanto segue in merito alla modificazione dei confine stabilito con la convenzione tra il Cantone di Turgovia e il Granducato di Baden addì 28 marzo 1831 concernente la rettifica della frontiera presso Costanza, e con la Convenzione tra la Svizzera e l’Impero germanico del 24 giugno 18794 concernente il regolamento della frontiera presso Costanza.4 RS 0.132.136.51Art. 15 (1)  La Svizzera cede al Reich germanico la particella della superficie totale di 27 a 79 m2, indicata nell’elenco qui allegato (allegato 1) e segnata con punteggiatura sui piani allegati A a C (allegato 2).(2)  Il Reich germanico cede alla Svizzera la particella della superficie totale di 27 a 79 m2, indicata nell’elenco qui allegato (allegato 1) e segnata con tratteggi sui piani allegati A a C (allegato 2).(3)  Il confine nella baia di Costanza fissato nell’articolo 1 della convenzione tra la Svizzera e l’Impero germanico del 24 giugno 1879 concernente il regolamento della frontiera presso Costanza sarà stabilito in conformità della descrizione data nella carta qui allegata (allegato 3).(4)  L’elenco, i piani e la carta indicati nei capoversi 1 a 3 fanno parte integrante della presente convenzione.5 L’elenco delle superfici scambiate, i piani e le carte menzionati come allegati in questo articolo non sono stati pubblicati nella RU.Art. 2 (1)  1 registri fondiari e catastali relativi alle particelle scambiate (articolo 1) nonchè tutti i documenti, scritti e carte che vi si riferiscono saranno consegnati dalle autorità che tenevano finora il registro fondiario e il. catasto alle autorità dell’altro Stato in copie certificate conformi o, per quanto possibile, in originali. La consegna sarà fatta direttamente dalle autorità centrali interessate o dai servizi che ne saranno incaricati.(2)  Le autorità centrali competenti sono, da parte svizzera, il Dipartimento federale di giustizia e polizia, a Berna; da parte germanica, il Ministero della giustizia dei Reich e il Ministero dell’interno del Reich, a Berlino.Art. 3 Gli Stati contraenti faranno in modo che le particelle scambiate vengano consegnate libere da qualsiasi onere.Art. 4 Lo scambio dei territori si farà, per quanto concerne il registro fondiario ed il catasto, d’ufficio6, senza spese giudiziarie e oneri fiscali, e senza tasse. Lo stesso vale per quanto riguarda le operazioni necessarie allo sgravio delle particelle scambiate.6 Correzione della traduzione italiana pubblicata nella RU.Art. 5 I tribunali dello Stato cedente restano competenti a giudicare le constatazioni relative a pretese su un fondo scambiato e pendenti all’entrata in vigore della presente convenzione. Gli accordi generali in vigore tra i due Stati contraenti sono applicabili al riconoscimento e all’esecuzione delle sentenze.Art. 6 Le spese delle mutazioni e della terminazione, rese necessarie dalla presente convenzione, vengono sopportate, metà ciascuno, dai due Stati contraenti.Art. 7 La presente convenzione è stesa in due esemplari originali.Art. 8 La presente convenzione sarà ratificata. Gli atti di ratificazione saranno scambiati a Berlino. La convenzione entrerà in vigore 6 settimane dopo lo scambio delle ratificazioni.FirmeIn fede di che, i plenipotenziari hanno firmato la presente Convenzione e vi hanno apposto i loro sigilli.Fatto a Berna, il 21 settembre 1938.HäusermannConrad Roediger
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(Stato 5  novembre 1999)0.142.112.452Nicht löschen bitte "1 " !! 0.142.112.452Scambio di letteredel 17 novembre 1948 tra la Svizzera e il Cileconcernente la soppressione reciproca dei vistiEntrato in vigore il 1° gennaio 19491 RU 1984 519, 1990 903Traduzione dal testo originale spagnoloLegazione di SvizzeraSantiago, 17 novembre 1948nella Repubblica del CileA Sua EccellenzaSignor German Riesco ErrazurizMinistro degli Affari EsteriSantiagoSignor Ministro,In risposta alla Nota N. 013149 del 17 novembre, ho l’onore di comunicarle che questa Legazione2 è d’accordo con la proposta di codesto Ministero enunciata qui appresso:«1.  Il Governo del Cile, desideroso di rendere, per quanto è possibile, saldi i legami con la Svizzera e nell’intenzione di aumentare lo scambio turistico tra i cittadini dei nostri due Paesi ha deciso, con riserva di reciprocità, di autorizzare l’entrata in Cile di tutti i cittadini svizzeri intenzionati a soggiornare nel Paese per un periodo non eccedente 90 giorni, senza sottoporli all’obbligo di far vistare il loro passaporto.2.  Gli interessati dovranno essere muniti del passaporto corrispondente la cui validità non scada prima del periodo di 90 giorni di cui si tratta.3.  Parimenti i visti condizionali (transito, in viaggio commerciale e in visita), accordati ai cittadini svizzeri, saranno concessi senza consultazione preliminare alla tariffa minima di US $ 2.– già convenuta tra i nostri due Paesi.4.  E inteso che i cittadini svizzeri che entrano nel Cile in virtù della franchigia summenzionata non potranno dedicarsi a una qualsiasi attività rimunerata durante il loro soggiorno nel Paese.5.  Sarà pure riscossa la somma di US $ 2.– per i visti dei passaporti dei cittadini svizzeri che vengono nel Cile per stabilirvisi.6.  Queste facilitazioni entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 1949.»Colgo l’occasione per rinnovarle l’assicurazione della mia più alta considerazione.L’Incaricato d’Affari di Svizzera:Charles Humbert2 Ora: Ambasciata.
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(Stato 5  novembre 1999)0.192.120.281.1Nicht löschen bitte "1 " !! 0.192.120.281.1Traduzione2Convenzione di esecuzionedell’accordo conchiuso tra il Consiglio Federale Svizzeroe l’Organizzazione Mondiale della Sanità per determinarelo statuto giuridico di questa organizzazione in SvizzeraConchiusa il 21 agosto 1948Approvata dall’Assemblea federale il 29 settembre 19553Entrata in vigore con effetto retroattivo al 17 luglio 19481 RU 1956 1217; FF 1955 II 377 ediz. ted. 389 ediz. franc.2 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.3 Art. 2 lett. e del DF del 29 set. 1955 (RU 1956 1153).Art. 1 Franchigia doganale L’Organizzazione Mondiale della Sanità gode della completa esenzione dai dazi, dalle tasse di statistica, ecc., per qualsiasi merce destinata all’uso ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità o proveniente da quest’ultima, inteso che gli oggetti importati in franchigia possono essere venduti in Svizzera solo a condizioni da stabilire di comune intesa tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Consiglio Federale Svizzero.Art. 2 Importazione ed esportazione delle merci Il Consiglio Federale Svizzero riconosce, per quanto lo concerne, che i divieti e le limitazioni alle importazioni e alle esportazioni di merci non sono applicabili agli oggetti destinati all’uso ufficiale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e necessari al suo buon esercizio, salvo le disposizioni delle convenzioni internazionali di carattere generale e le misure che concernono la pubblica sanità, inteso che spetta all’Organizzazione Mondiale della Sanità di ottenere da ogni altro Stato interessato l’eventuale necessario consenso.Art. 3 Previdenza sociale L’Organizzazione Mondiale della Sanità è esente da qualsiasi obbligo di contribuzione in favore di istituzioni generali di previdenza sociale, come le casse di assicurazione contro la disoccupazione, l’assicurazione contro gli infortuni, ecc.; è inteso che l’Organizzazione Mondiale della Sanità provvede, in quanto possibile e a condizioni da stabilire, ad assoggettare ai sistemi svizzeri di assicurazione i suoi agenti che non godono di una equivalente assicurazione sociale presso l’Organizzazione stessa.Art. 4 Libera disposizione dei fondi 1.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità può essere titolare di conti in qualsiasi moneta.2.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità può trasferire liberamente i suoi fondi, divise, numerario e altri valori mobili dalla Svizzera all’estero.3.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità può convertire in altra moneta qualsiasi divisa e numerario in suo possesso.4.  Il Consiglio Federale Svizzero, in occasione di trattative con governi stranieri circa il trasferimento di fondi e di merci, terrà conto delle disposizioni contenute nei precedenti paragrafi del presente articolo.Art. 5 Codici, corriere, valigia 1.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità è autorizzata a usare codici nelle sue comunicazioni.2.  L’Organizzazione Mondiale della Sanità gode del diritto di servirsi di corrieri e di far uso di valigie diplomatiche alle stesse condizioni che i governi stranieri.Art. 6 Comunicazioni di stampa L’Organizzazione Mondiale della Sanità gode, per quanto concerne le comunicazioni destinate alla stampa e alla radiodiffusione, sia direttamente, sia indirettamente, delle tariffe di favore applicate alle comunicazioni di stampa in conformità della Convenzione internazionale delle telecomunicazioni4.4 RS 0.784.16. Vedi anche RS 0.784.01/.02.Art. 7 Libertà di entrata e di dimora 1.  Allo scopo di facilitare l’entrata in Svizzera delle persone indicate nell’articolo 14 dell’accordo5, le legazioni6 e i consolati di Svizzera riceveranno per tutti i casi in cui è previsto il visto di entrata, preventive istruzioni di carattere generale intese a concedere tale visto mediante presentazione del passaporto o di altro titolo equivalente d’identità o di viaggio e di un documento che attesta la qualità del richiedente nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.2.  Alle legazioni7 e ai consolati di Svizzera sarà impartita l’istruzione di rilasciare il visto senza ritardo o termine e senza esigere che il richiedente si presenti di persona o che le rispettive tasse siano pagate.3.  Le disposizioni dell’articolo 14 dell’accordo e del presente articolo sono applicabili, in condizioni analoghe, alla moglie e ai figli dell’interessato, se essi vivono con lui e sono senza professione.5 RS 0.192.120.2816 Ora: le ambasciate.7 Ora: le ambasciate.Art. 8 Carta di identità Il Dipartimento Politico Federale rilascia all’Organizzazione Mondiale della Sanità, per ogni funzionario, una carta di identità con fotografia del titolare. Tale documento, autenticato dal Dipartimento Politico Federale e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, serve quale legittimazione del funzionario nei confronti di qualsiasi autorità federale, cantonale o comunale.Art. 9 Agevolazioni concesse ai funzionari non svizzeri I funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non sono cittadini svizzeri, godono delle seguenti agevolazioni ed esenzioni:a.esenzione da qualsiasi dazio e tassa di statistica o di importazione, per tutti gli oggetti usati o nuovi che il funzionario porta con sé in occasione della sua prima entrata in Svizzera o di ritorno dopo un’assenza minima di tre anni;b.esenzione dalle limitazioni alla libertà di cambio alle stesse condizioni che valgono per gli agenti diplomatici accreditati presso il Consiglio Federale;c.in caso di crisi internazionale, agevolazioni di rimpatrio per i funzionari e i membri della loro famiglia, uguali a quelle concesse ai membri di missioni diplomatiche accreditate presso il Consiglio Federale;d.esenzione dalle imposte federali, cantonali e comunali, conformemente agli usi vigenti per il personale non svizzero delle istituzioni internazionali a Ginevra;e.esenzione a richiesta del Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e d’intesa con il Dipartimento Politico Federale, dai dazi sulle automobili importate, inteso che questa agevolazione può essere concessa il massimo una volta ogni tre anni e che tali dazi devono essere pagati, qualora la vettura fosse venduta o ceduta a persona che non beneficia dell’esenzione, prima della scadenza del termine fissato, di comune intesa, tra il Consiglio Federale Svizzero e l’Organizzazione Mondiale della Sanità;f.la visita dei bagagli alla dogana è ridotta al minimo necessario, come è uso per i membri del corpo diplomatico.Art. 10 Servizio militare 1.  Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità comunicherà al Consiglio Federale Svizzero l’elenco dei funzionari di cittadinanza svizzera che sono soggetti a obblighi di carattere militare.2.  Il Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Consiglio Federale Svizzero compileranno, di comune accordo, un elenco limitato di funzionari di cittadinanza svizzera che, per le loro funzioni, beneficeranno di dispense.3.  In caso di mobilitazione di altri funzionari svizzeri, l’Organizzazione Mondiale della Sanità può chiedere, tramite il Dipartimento Politico Federale, una dispensa dalla chiamata sotto le armi o qualsiasi altro adeguato provvedimento.Art. 11 Passaporto diplomatico I funzionari di cittadinanza svizzera, appartenenti a classi determinate, di comune intesa, dal Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Consiglio Federale Svizzero, che si recano in missione o risiedono all’estero a motivo delle loro funzioni, hanno diritto a un passaporto diplomatico rilasciato dal Dipartimento Politico Federale.Art. 12 Cassa pensioni, ecc. 1.  Ogni prestazione in capitale dovuta dalla cassa pensioni o da altra istituzione di previdenza sociale agli agenti, funzionari o impiegati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per qualsiasi circostanza – fine, interruzione o sospensione di servizio – è esente in Svizzera, al momento del versamento, da qualunque imposta sul capitale e sulla rendita.2.  La stessa norma vale per le prestazioni dovute agli agenti, ai funzionari e agli impiegati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a titolo di indennità per malattia, infortunio, ecc.Art. 13 Francobolli 1.  Le autorità federali svizzere emettono francobolli speciali per il servizio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei limiti delle convenzioni dell’Unione postale universale.2.  Le condizioni di emissione sono stabilite, di comune intesa, secondo gli accordi conchiusi a tale scopo con altre istituzioni internazionali a Ginevra.Art. 14 Entrata in vigore La presente convenzione entra in vigore con l’approvazione da parte del Consiglio Federale Svizzero e del Consiglio esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.Art. 15 Modificazioni della convenzione 1.  La presente convenzione può essere modificata a richiesta di ciascuna parte.2.  In tal caso le parti si accordano per stabilire le eventuali modificazioni da apportare alle disposizioni della presente convenzione.3.  Qualora una intesa non sia raggiunta, mediante negoziati, entro il termine di un anno, la presente convenzione potrà essere disdetta dall’una o dall’altra parte con preavviso di due anni.
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0.631.252.934.951.2 (Stato 5  novembre 1999)Nicht löschen bitte "1 " !! 0.631.252.934.951.2Scambio di notedel 19 dicembre 1994 tra la Svizzera e la Franciaconcernente l’istituzione di un ufficio a controllinazionali abbinati nella stazione di Ginevra Eaux‑VivesEntrato in vigore il 19 dicembre 19941 RU 1995 4050Traduzione2Ministerodegli Affari EsteriParigi, 19 dicembre 1994Ambasciata di SvizzeraParigiIl Ministero degli Affari Esteri presenta i suoi omaggi all’Ambasciata di Svizzera e si onora di dichiarare ricevuta la nota del 19 dicembre 1994 del seguente tenore:2 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.«L’Ambasciata di Svizzera presenta i suoi omaggi al Ministero degli Affari Esteri e, riferendosi all’articolo 1 paragrafo 4 della Convenzione del 28 set­tembre 19603 tra la Confederazione Svizzera e la Francia concernente gli uffici a controlli nazionali abbinati e i controlli in corso di viaggio, ha l’onore di comunicare quanto segue:Il Consiglio federale ha preso atto dell’accordo amministrativo concernente l’istituzione nella stazione di Ginevra Eaux‑Vives, di un ufficio a controlli nazionali abbinati.L’accordo abroga e sostituisce quello concernente l’istituzione nella sta­zione di Annemasse, di un ufficio a controlli nazionali abbinati, confermato mediante scambio di note del 28 febbraio 19634 (e non del 17 giugno 1963 come erroneamente indicato nell’articolo 7 del nuovo accordo). E stato fir­mato rispettivamente dal Direttore generale delle dogane svizzere il 2 set­tembre 1992 e dal Direttore generale delle Dogane e Dazi indiretti francesi il 30 marzo 1993 ed ha il seguente tenore:«Visto l’articolo 1 capoverso 3 della Convenzione del 28 settembre 1960 tra la Confederazione Svizzera e la Francia concernente gli uffici a controlli nazionali abbinati e i controlli in corso di viaggio, è convenuto quanto se­gue:Art. 1 1.  Un ufficio a controlli nazionali abbinati è istituito in territorio svizzero nella stazione di Ginevra Eaux‑Vives. I controlli svizzeri e francesi d’entrata e d’uscita riguardanti il traffico viaggiatori e simili (persone, merci private, campioni commerciali, piccole quantità di merci commerciali, divise, carte­valori, ecc.) vengono effettuati in questo ufficio.2.  I controlli francesi d’entrata e d’uscita menzionati nel paragrafo 1, invece che nella stazione Eaux‑Vives, possono essere effettuati in corso di viaggio sui treni lungo il percorso Annemasse‑Ginevra Eaux‑Vives.3.  Lo spostamento degli agenti francesi in servizio sul percorso Anne­masse‑Ginevra Eaux‑Vives e viceversa, avviene esclusivamente per via fer­roviaria. Tuttavia in caso di impedimenti tecnici essi possono servirsi del percorso stradale più diretto attraverso il valico di confine di Moillesulaz.Art. 2 1.  La zona comprende:a.i locali doganali e di polizia nell’edificio della stazione Eaux‑Vives (colorati di rosso e di blu sul piano allegato5) che è parte integrante dell’accordo;b.le banchine delimitate, comprese tra l’edificio viaggiatori e l’edificio merci della stazione Eaux‑Vives inclusi i binari;c.la tratta di binario tra dette banchine della stazione Eaux‑Vives sino alla frontiera.2.  La zona è suddivisa in due settori:a.un settore utilizzato in comune dalle amministrazioni dei due Stati che comprende:–la sala visite e il locale per le perquisizioni (colorato di rosso sul piano allegato6);–le banchine, inclusi i binari, delimitate da una barriera, 12 m a sud ovest e 14 m a nord est dell’edificio viaggiatori, comprese tra quest’ultimo edificio e l’edificio merci della stazione Eaux‑Vives;–la tratta dei binari tra il confine e la stazione Eaux‑Vives.b.un settore adibito agli agenti francesi (colorato di blu sul piano alle­gato7) comprendente i locali di servizio situati nell’edificio della stazione Eaux‑Vives.Art. 3 La zona entro la quale gli agenti francesi sono abilitati ad effettuare il con­trollo in corso di viaggio tra Annemasse e Ginevra Eaux‑Vives comprende il treno lungo il percorso tra la stazione Eaux‑Vives e la frontiera come anche le zone della stazione Eaux‑Vives citate nell’articolo 2.Art. 4 1.  La Direzione del VI° circondario delle dogane a Ginevra e la Polizia ginevrina, da un canto, e la Direzione regionale delle dogane del Lemano ad Annecy e la competente autorità di polizia francese, dall’altro, disciplinano di comune intesa i particolari, segnatamente quelli inerenti allo svolgimento del traffico d’intesa con la SNCF.2.  Gli agenti in servizio responsabili sul piano locale delle amministrazioni interessate dei due Stati adottano, di comune intesa, le misure applicabili immediatamente o per un breve lasso di tempo, segnatamente per appianare le difficoltà che dovessero sorgere durante il controllo.Art. 5 1.  Le competenti autorità svizzere allestiscono a proprie spese gli impianti necessari sui marciapiedi allo scopo di convogliare i viaggiatori sino agli uffici doganali e di polizia.2.  Le competenti autorità dei due Stati adottano adeguati provvedimenti affinché gli agenti in servizio possano essere trasportati gratuitamente sul percorso Annemasse‑ Ginevra Eaux‑Vives e viceversa.Art. 6 La Direzione del VI° circondario delle dogane a Ginevra e la Direzione regionale delle dogane del Lemano ad Annecy, d’intesa con la competente Autorità di polizia francese e la SNCF, fissano parimenti la ripartizione delle spese di riscaldamento, illuminazione e pulitura dei locali e degli im­pianti utilizzati dagli agenti dei due Stati.Art. 7 1.  Il presente accordo abroga quello del 28 febbraio 19638 concernente l’istituzione di un ufficio a controlli nazionali abbinati nella stazione di Annemasse.2.  Il presente accordo può essere denunciato da ciascuno dei due Governi mediante un preavviso di sei mesi. La denuncia avrà effetto il primo giorno del mese successivo alla data di scadenza del preavviso.»Il Consiglio federale svizzero ha approvato le disposizioni del presente accordo.L’Ambasciata propone pertanto che la presente nota e quella di risposta del Ministero degli Affari Esteri costituiscano, conformemente all’articolo 1 paragrafo 4 della Convenzione citata del 28 settembre 19609, l’intesa tra i due Governi circa la conferma dell’accordo sull’istituzione, nella stazione di Ginevra Eaux‑Vives, di un ufficio a controlli nazionali abbinati. Essa pro­pone che questo accordo entri in vigore il 19 dicembre 1994.L’Ambasciata di Svizzera coglie l’occasione per rinnovare al Ministero de­gli Affari Esteri l’espressione della sua alta considerazione».Il Ministero degli Affari Esteri si onora di informare l’Ambasciata di Svizzera che il Governo francese approva quanto precede.Il Ministero degli Affari Esteri coglie l’occasione per rinnovare all’Ambasciata di Svizzera l’espressione della sua alta considerazione.
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535.100 Conferimento del carattere obbligatorio generale al contratto collettivo di lavoro del 06.04.1981 (stato 01.01.2007) Decreto del Governo del 6 aprile 1981 In base all'art. 20 cpv. 1 della legge federale concernente il conferimento del carattere obbligatorio generale al contratto collettivo di lavoro[1] del 28 settembre 1956 il Governo decreta: Art. 1   1 Il Governo è competente per il conferimento del carattere obbligatorio generali ai contratti collettivi di lavoro e per la loro abrogazione. Art. 2 *   1 Il Dipartimento dell'economia pubblica e socialità viene incaricato dell'esecuzione della procedura. Art. 3 *   1 L'Ufficio per industria, arti e mestieri e lavoro funge da organo di controllo. Art. 4   1 Il presente decreto entra immediatamente in vigore e sostituisce l'ordinanza d'esecuzione del decreto federale concernente il conferimento del carattere obbligatorio generale ai contratti collettivi di lavoro, emanata dal Governo il 12 aprile 1946.[2] -
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734.24Ordinanzasull’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte(Ordinanza ESTI)1del 7 dicembre 1992 (Stato 1° giugno 2019)1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).Il Consiglio federale svizzero,visti gli articoli 3, 3a, 3b e 21 numero 2 della legge del 24 giugno 19022sugli impianti elettrici,3ordina:2 RS 734.03 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).Sezione 1: Ispettorato federale degli impianti a corrente forte Art. 1 Ispettorato federale degli impianti a corrente forte 1 L’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte (Ispettorato) è l’organo di con­trollo e di vigilanza degli impianti elettrici che non sono di competenza dell’Uf­ficio federale dei trasporti.42 L’Ispettorato è un servizio speciale dell’Associazione per l’elettrotecnica, la tecnica energetica e l’informatica (Electrosuisse), con una propria contabilità. I dettagli sono regolati in una convenzione tra il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ed Electrosuisse.53 L’Ispettorato è sottoposto alla vigilanza del DATEC6. Il DATEC decide in merito alle contestazioni relative alla convenzione.74 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. all’O dell’8 dic. 1997, in vigore dal 1° gen. 1998 (RU 1998 54).5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).6 Nuova espr. giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365). Di detta mod. é tenuto conto in tutto il presente testo.7 Per. 2 introdotto dal n. 14 dell’all. dell’O del 3 feb. 1993 sulle autorità le cui decisioni possono essere deferite al Tribunale federale e al Tribunale federale delle assicurazioni, in vigore dal 1° gen. 1994 (RU 1993 901).Art. 2 Compiti 1 All’Ispettorato incombono i seguenti compiti:a.vigilanza sulla costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti elet­trici e controllo degli stessi;b.approvazione degli impianti elettrici a corrente forte;c.approvazione degli impianti elettrici a corrente debole conformemente all’ar­ticolo 8a capoverso 1 dell’ordinanza del 30 marzo 19948 sulla corrente de­bole;d.partecipazione alle procedure di espropriazione;e.autorizzazione dei prodotti a bassa tensione;f.vigilanza e controllo nel settore dei prodotti e degli impianti a bassa ten­sione, nonché nel settore della sicurezza tecnica degli impianti elettrici a cor­rente debole;g.inchiesta e rilevamento statistico degli incidenti e dei danni in relazione con gli impianti elettrici;h.collaborazione alla legislazione sugli impianti elettrici;i.compilazione di statistiche tecniche sugli impianti elettrici;k.9… .102 L’Ispettorato appoggia il DATEC nell’adempimento di altri compiti in rela­zione con gli impianti elettrici.113 L’Ispettorato segue l’evoluzione nel settore dell’elettrotecnica a livello nazionale che internazionale. Con l’accordo del DATEC, esso può partecipare a pro­grammi internazionali e rappresentare la Svizzera in seno ad organismi inter­nazio­nali di elettrotecnica. Esso può contribuire, con una partecipazione non superiore al 6 per cento delle sue entrate, alle attività nazionali ed internazionali di normalizza­zione nel settore della sicurezza degli impianti e dei prodotti dell’elettro­tecnica.8 RS 734.19 Abrogata dal n. II 3 dell’all. 3 all’O del 18 nov. 2009 sulla compatibilità elettromagnetica, con effetto dal 1° gen. 2010 (RU 2009 6243).10 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. all’O dell’8 dic. 1997, in vigore dal 1° gen. 1998 (RU 1998 54).11 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. all’O dell’8 dic. 1997, in vigore dal 1° gen. 1998 (RU 1998 54).Art. 3 Finanziamento 1 L’Ispettorato è economicamente autonomo. Esso finanzia la propria attività grazie al prelevamento di tasse.2 Il DATEC esercita la vigilanza finanziaria.3 I dettagli sono regolati nella convenzione tra il DATEC ed Electrosuisse12.12 Nuova espr. giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365). Di detta mod. é tenuto conto in tutto il presente testo.Art. 4 Segreto d’ufficio Gli organi ed i funzionari di Electrosuisse sono tenuti al segreto d’ufficio in merito agli affari di servizio di cui vengono a conoscenza in relazione con l’attività svolta dall’Ispettorato.Art. 513 13 Abrogato dal n. I 2 dell’O del 2 feb. 2000, con effetto dal 1° mar. 2000 (RU 2000 762).Sezione 2: Tasse Art. 6 Attività soggette a tassazione 1 L’Ispettorato percepisce una tassa per le attività secondo l’articolo 2 capoverso 1 lettere a–f.142 Le spese sono calcolate separatamente.3 Sono considerate spese:a.i costi di viaggio e di trasporto;b.le indennità ai testimoni;c.le tasse addebitate all’Ispettorato;d.i costi per prestazioni effettuate da terzi;e.i costi per l’acquisizione di documenti;f.le spese in contanti, quali i costi di trasmissione e comunicazione.1514 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).Art. 7 Obbligo delle tasse 1 È tenuto al pagamento delle tasse colui che è all’origine di una attività dell’Ispet­torato soggetta a tassazione.2 Per quanto concerne le attività dell’Ispettorato nell’ambito dell’alta vigilanza sugli impianti elettrici, è tenuto al pagamento delle tasse il proprietario dell’impianto oppure colui che mette in circolazione prodotti elettrici.163 L’obbligo di tassazione per le attività dell’Ispettorato esercitate in relazione con le procedure di espropriazione è fissato nella decisione di espropriazione.4 Le spese sono a carico della persona tenuta al pagamento della tassa.5 L’Ispettorato può differire, ridurre o condonare la tassa se la persona tenuta al pagamento è indigente o per altri motivi importanti.17Art. 7a18 Anticipo1 In casi giustificati, in particolare in caso di domicilio all’estero o di ritardo nei pagamenti, l’Ispettorato può esigere dal richiedente un anticipo fino all’ammontare presunto della tassa.2 L’Ispettorato stabilisce un termine per il versamento dell’anticipo.3 Se l’anticipo non viene pagato entro il termine impartito, l’Ispettorato fissa un breve termine supplementare. Trascorso infruttuoso anche questo termine, l’Ispettorato non entra nel merito della domanda.16 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. all’O dell’8 dic. 1997, in vigore dal 1° gen. 1998 (RU 1998 54).17 Introdotto dal n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).18 Introdotto dal n. I dell’O del 3 apr. 2019, in vigore dal 1° giu. 2019 (RU 2019 1365).Art. 8 Progetti 1 Le tasse per l’approvazione di progetti sono fissate come segue, secondo i costi di costruzione presunti dell’impianto:a.fino a     100 000 franchi   385 franchi + 15 ‰ dei costi di costruzione;b.fino a  1 000 000 franchi 1585 franchi + 3,0 ‰ dei costi di costruzione;c.fino a  2 000 000 franchi 3785 franchi + 0,8 ‰ dei costi di costruzione;d.fino a  3 000 000 franchi 4185 franchi + 0,6 ‰ dei costi di costruzione;e.oltre   3 000 000 franchi  2,0 ‰ dei costi di costruzione.192 Questa tassa è comprensiva del collaudo.2bis L’Ispettorato riduce le tasse di cui al capoverso 1, se risulta che le entrate derivanti dalle tasse riscosse sono superiori al dispendio causato dal trattamento delle domande di approvazione dei progetti.203 Per l’eventuale verifica dei calcoli di resistenza meccanica e per il calcolo e la misura dei campi elettromagnetici viene percepita una tassa speciale in funzione del tempo impiegato.4 Il richiedente allega al progetto una stima dei costi di costruzione. L’Ispettorato non è vincolato a detta valutazione. Esso emana delle istruzioni per la stima dei costi di costruzione.215 Se un progetto provoca un aumento considerevole delle spese, sia a causa di proce­dure particolarmente complicate di ricorso, sia per il gran numero di ri­corsi o per altre circostanze straordinarie, l’Ispettorato può percepire un sup­plemento di tassa non superiore al 100 per cento della tassa di cui al capoverso 1. Detto supplemento viene calcolato in base al tempo effettivo impiegato.6 Per le procedure di approvazione che si estendono su un periodo superiore ad un anno, l’Ispettorato può esigere il pagamento di acconti annuali – commisurati al dispendio provocato – sulle tasse di cui al capoverso 1.7 Per le domande d’approvazione dei piani respinte o stralciate, la tassa è calcolata in funzione del dispendio.2219 Nuovo testo giusta il n. 1 dell’all. all’O del 9 ott. 2013, in vigore dal 1° dic. 2013 (RU 2013 3509).20 Introdotto dal n. I dell’O del 12 nov. 2008, in vigore dal 1° gen. 2009 (RU 2008 5801).21 Nuovo testo giusta il n. 1 dell’all. all’O del 9 ott. 2013, in vigore dal 1° dic. 2013 (RU 2013 3509).22 Nuovo testo giusta il n. 1 dell’all. all’O del 9 ott. 2013, in vigore dal 1° dic. 2013 (RU 2013 3509).Art. 9 Altre disposizioni e decisioni 1 Per il rilascio, la modifica o la revoca di omologazioni ed autorizzazioni, l’emana­zione di divieti e per altre disposizioni e decisioni, l’Ispettorato preleva una tassa non superiore a 3000 franchi. L’ammontare della tassa è fissato secondo il dispendio effettivo che l’atto impone all’Ispettorato.232 Se l’Ispettorato funge da istanza di ricorso, i costi della procedura di ricorso sono stabiliti conformemente all’ordinanza del 10 settembre 196924 sulle tasse e spese nella procedura amministrativa.23 Nuovo testo giusta il n. 1 dell’all. all’O del 9 ott. 2013, in vigore dal 1° dic. 2013 (RU 2013 3509).24 RS 172.041.0Art. 10 Altre attività 1 Le tasse per altre attività dell’Ispettorato sono calcolate in base al tempo impiegato, a cui si aggiunge un supplemento sino al 20 per cento al massimo.2 I calcoli si effettuano sulla base delle tariffe applicate normalmente nell’economia privata.Art. 11 Scadenze L’ammontare delle tasse e delle spese deve essere versato entro 30 giorni dalla data in cui la decisione è passata in giudicato, a meno che non sia stato deciso altrimenti. In caso di ritardo nel pagamento, è riscosso un interesse moratorio pari al 5 per cento.Art. 12 Esazione 1 Le decisioni, passate in giudicato, attinenti le tasse e le spese valgono come sen­tenza esecutiva giusta l’articolo 80 della legge federale dell’11 aprile 188925 sulla esecuzione e sul falli­mento.2 L’Ispettorato si occupa dell’incasso delle tasse e delle spese ed è parte in una even­tuale procedura di esecuzione.25 RS 281.1Art. 13 Prescrizione 1 Il credito relativo alla tassa si prescrive in 5 anni contati a decorrere dalla scadenza.2 La prescrizione viene interrotta da qualsiasi atto amministrativo con il quale si esi­ge il credito dal debitore.Sezione 3: Disposizioni finali Art. 14 Abrogazione del diritto in vigore L’ordinanza del 24 ottobre 196726 sull’Ispettorato federale per gli impianti a corrente forte è abrogata.26 [RU 1967 1585, 1977 1945, 1986 1062, 1989 2126, 1476 art. 34 n. 1, 1989 1834 art. 42 n. 1]Art. 15 Modificazione del diritto in vigore ...2727 Le mod. possono essere consultate alla RU 1992 2499.Art. 16 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 1993.
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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831.304 Ordinanza 21sull’adeguamento delle prestazioni complementari all’AVS/AIe delle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani1del 14 ottobre 2020 (Stato 1° luglio 2021)1 Nuovo testo giusta l’all. n. 2 dell’O dell’11 giu. 2021 sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani, in vigore dal 1° lug. 2021 (RU 2021 376).Il Consiglio federale svizzero,visto l’articolo 19 della legge federale del 6 ottobre 20062 sulle prestazioni complementari all’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPC);visto l’articolo 12 della legge federale del 19 giugno 20203 sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani (LPTD),4ordina:2 RS 831.303 RS 837.24 Nuovo testo giusta l’all. n. 2 dell’O dell’11 giu. 2021 sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani, in vigore dal 1° lug. 2021 (RU 2021 376).Art. 1 Adeguamento degli importi destinati alla copertura del fabbisogno generale vitale Gli importi destinati alla copertura del fabbisogno generale vitale giusta l’articolo 10 capoverso 1 lettera a LPC e l’articolo 9 capoverso 1 lettera a LPTD sono aumentati a:5a. 19 610 franchi per le persone sole;b. 29 415 franchi per i coniugi;c. 10 260 franchi per gli orfani che hanno diritto a una rendita e per i figli che danno diritto a una rendita per figli dell’AVS o dell’AI e che hanno com­piuto l’11° anno di età;d. 7 200 franchi per gli orfani che hanno diritto a una rendita e per i figli che danno diritto a una rendita per figli dell’AVS o dell’AI e che non hanno ancora compiuto l’11° anno di età.5 Nuovo testo giusta l’all. n. 2 dell’O dell’11 giu. 2021 sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani, in vigore dal 1° lug. 2021 (RU 2021 376).Art. 2 Abrogazione di un altro atto normativo L’ordinanza 19 del 21 settembre 20186 sull’adeguamento delle prestazioni complementari all’AVS/AI è abrogata.6 RU 2018 3535Art. 3 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2021.
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0.142.117.149 (Stato 20  maggio 2003)0.142.117.149 RU 2003 1178Traduzione1Accordotra il Consiglio federale svizzero eil Governo del Regno di Svezia sulla riammissione di personeConcluso il 10 dicembre 2002Entrato in vigore il 9 gennaio 2003 (Stato 20  maggio 2003)1 Dal testo originale inglese.Il Consiglio federale svizzeroeil Governo del Regno di Svezia,qui di seguito denominati «Parti contraenti»,nell’intento di facilitare la riammissione o il transito di persone senza dimora auto­rizzata nel territorio dell’altra Parte contraente,nel rispetto della Convenzione del 4 novembre 19502 per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali,in uno spirito di cooperazione e su una base di reciprocità,nel rispetto della Convenzione del 28 luglio 19513 sullo statuto dei rifugiati, così come emendata dal Protocollo del 31 gennaio 19674,hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.1013 RS 0.142.304 RS 0.142.301Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo si applicano le seguenti definizioni:1.cittadino di uno Stato terzo: persona che non è né cittadino svizzero né cit­tadino svedese;2.permesso d’entrata: visto, permesso di dimora o altro tipo di documento con il quale una persona è autorizzata ad entrare nel territorio di una Parte con­traente.Art. 2 Riammissione di cittadini 1.  Ciascuna Parte contraente riammette, senza formalità, una persona che non sod­disfa o non soddisfa più le condizioni di ingresso o di soggiorno vigenti nel territo­rio dell’altra Parte contraente, se è provato o può essere reso verosimile che questa persona possiede la cittadinanza della Parte contraente richiesta. Lo stesso vale per una persona che, senza aver acquisito la cittadinanza di uno Stato, ha perso la citta­dinanza di una Parte contraente dopo essere entrata nel territorio dell’altra Parte contraente.2.  Su domanda di una Parte contraente, la Parte contraente richiesta rilascia senza indugio alla persona da riammettere un documento di viaggio necessario al suo rim­patrio.3.  La Parte contraente richiedente riammette di nuovo tale persona senza formalità se, in seguito ad ulteriori verifiche, risulta che essa non era in possesso della cittadi­nanza della Parte contraente richiesta al momento della sua partenza dal territorio della Parte contraente richiedente e a condizione che gli articoli 3 o 4 non siano applicabili.Art. 3 Riammissione di cittadini di Stati terzi 1.  La Parte contraente riammette, senza formalità, un cittadino di uno Stato terzo al quale, al momento del suo arrivo, è stata rifiutata l’entrata nel territorio dell’altra Parte contraente, se è provato o è reso verosimile che il cittadino di uno Stato terzo è arrivato direttamente dal territorio della Parte contraente richiesta. Il ritorno di tale persona sarà effettuato senza indugio con il primo mezzo di trasporto disponibile.2.  La Parte contraente riammette, su richiesta, anche un cittadino di uno Stato terzo arrivato senza permesso d’entrata o che soggiorna illegalmente nel territorio dell’altra Parte contraente, se è provato o è reso verosimile che è arrivato diretta­mente dal territorio della Parte contraente richiesta. Art. 4 Ammissione o riammissione di cittadini di Stati terzi da parte della Parte contraente responsabile della loro entrata 1.  Se un cittadino di uno Stato terzo arrivato nel territorio della Parte contraente richiedente non soddisfa le condizioni d’entrata vigenti e se tale persona è in pos­sesso di un permesso d’entrata valido rilasciato dalla Parte contraente richiesta, tale Parte contraente l’ammette o la riammette su domanda della Parte contraente richie­dente. Qualora le Parti contraenti abbiano entrambe rilasciato un permesso d’entrata, responsabile per la riammissione è la Parte il cui permesso d’entrata scade per ultimo.2.  La Parte contraente ammette o riammette, su domanda dell’altra Parte contraente, un apolide arrivato nel territorio dell’altra Parte contraente con un documento di viaggio che lo autorizza a tornare nel territorio della Parte contraente che ha rila­sciato detto documento. Lo stesso vale per un apolide che, subito prima del suo arrivo nel territorio della Parte contraente richiedente ha soggiornato legalmente nel territorio dell’altra Parte contraente.Art. 5 Termini 1.  La Parte contraente richiesta risponde senza indugio alla domanda di riammis­sione, in ogni caso entro un massimo di quindici giorni.2.  La Parte contraente richiesta riammette senza indugio e al massimo entro un mese le persone la cui riammissione è stata accettata. In caso di problemi giuridici o pratici, questo termine può essere prorogato su domanda della Parte contraente richiedente.Art. 6 Termini per la scadenza di un obbligo di riammissione La domanda di riammissione deve essere presentata alla Parte contraente richiesta entro un anno dal momento in cui la Parte contraente richiedente ha accertato un’entrata non autorizzata o la presenza di un cittadino di uno Stato terzo sul suo territorio.Art. 7 Transito 1.  La Parte contraente permette il transito di un cittadino di uno Stato terzo nel suo territorio, nell’ambito dell’esecuzione di una decisione di allontanamento o di rifiuto d’entrata emanata da un’autorità competente dell’altra Parte contraente, a condi­zione che la continuazione del viaggio verso lo Stato di destinazione sia assicurata.2.  La Parte contraente richiedente riammette il cittadino di uno Stato terzo in tran­sito qualora la sua entrata in uno Stato terzo non sia autorizzata, o se la continua­zione del viaggio non è più possibile.3.  Non è necessario alcun visto di transito per la persona scortata e/o per la scorta.4.  Ai fini del transito, la Parte contraente che ha emanato una decisione di allonta­namento o di rifiuto d’entrata nel suo territorio deve indicare alla Parte contraente richiesta se è necessario fornire una scorta alla persona interessata da tale decisione.La Parte contraente richiesta può domandare che un rappresentante dell’autorità competente dell’altra Parte contraente sia presente come scorta durante il transito sul suo territorio.Art. 8 Protezione dei dati 1.  I dati personali trasmessi in applicazione del presente Accordo devono essere raccolti, trattati ed elaborati conformemente al diritto nazionale e internazionale. Devono essere rispettati in particolare i seguenti principi:a)la Parte contraente che riceve i dati li utilizza unicamente ai fini indicati e alle condizioni stabilite dalla Parte contraente che li trasmette;b)su domanda, la Parte contraente che riceve i dati informa la Parte contraente che li trasmette sul loro uso;c)i dati personali possono essere trasmessi e utilizzati solo dalle autorità com­petenti per l’esecuzione del presente Accordo. L’inoltro dei dati ad altre autorità presuppone l’accordo scritto della Parte contraente che li trasmette;d)la Parte contraente che trasmette i dati si accerta che siano esatti, necessari e proporzionati agli scopi perseguiti. Le restrizioni di trasmissione vigenti secondo il diritto nazionale devono essere rispettate. Se i dati trasmessi sono inesatti o qualora risulti che la trasmissione era illecita, la Parte contraente che li riceve deve esserne immediatamente informata. Essa deve correggere o distruggere i dati in questione;e)la persona interessata che ne faccia richiesta deve essere informata, confor­memente al diritto nazionale della Parte contraente alla quale sono state richieste le informazioni, in merito alla trasmissione dei dati che la riguar­dano, nonché all’uso previsto;f)i dati personali trasmessi sono conservati unicamente fino a quando lo esige lo scopo per il quale sono stati comunicati. Ciascuna Parte contraente assi­cura il controllo dell’elaborazione e dell’utilizzo dei dati conservati confor­memente al diritto nazionale;g)Ciascuna Parte contraente protegge i dati personali trasmessi contro l’accesso non autorizzato, le modifiche abusive e la comunicazione non autorizzata. I dati trasmessi beneficiano almeno della protezione di cui godono i dati del medesimo tipo in base al diritto della Parte contraente richiedente.2.  I dati personali da trasmettere nell’ambito della riammissione delle persone pos­sono riguardare unicamente:a)i dati personali della persona da trasferire e se necessario quelli dei fami­gliari (cognome, nome, eventuali cognomi precedenti, soprannomi o pseudo­nimi, nomi di copertura, data e luogo di nascita, sesso, cittadinanza attuale ed eventualmente precedente);b)la carta d’identità, il passaporto o qualsiasi altro documento (numero, durata di validità, autorità di rilascio, data e luogo del rilascio ecc.);c)altri particolari necessari per identificare la persona da trasferire (per es. le impronte digitali);d)gli itinerari ee)la descrizione di qualunque permesso d’entrata rilasciato da una delle Parti contraenti o da uno Stato terzo.Art. 9 Spese 1.  Le spese di trasporto di una persona, di cui agli articoli 2–4, sono a carico della Parte contraente richiedente fino alla frontiera dell’altra Parte contraente, a meno che non siano assunti dalla società di trasporto.2.  Le spese di transito, conformemente all’articolo 7 fino alla frontiera dello Stato di destinazione e se necessario del viaggio di ritorno, sono a carico della Parte con­traente richiedente.Art. 10 Disposizioni relative all’esecuzione del presente Accordo 1.  Le Parti contraenti si notificano reciprocamente, per via diplomatica, quali sono le autorità competenti e le persone responsabili dell’esecuzione del presente Accordo. Le Parti contraenti si notificano reciprocamente gli eventuali cambiamenti di tali autorità o persone.2.  Le autorità competenti s’incontrano quando necessario e decidono circa le dispo­sizioni pratiche per l’esecuzione del presente Accordo.Art. 11 Principio della buona cooperazione Le Parti contraenti si prestano reciproca assistenza nell’applicazione e nell’inter­pretazione del presente Accordo. Le controversie che possono sorgere dall’inter­pretazione o dall’applicazione del presente Accordo sono risolte tramite consulta­zioni reciproche e scambi di opinioni, oralmente o per iscritto, tra le Parti contraenti.Art. 12 Rapporto con altri accordi internazionali Le disposizioni del presente Accordo non pregiudicano i diritti e gli obblighi delle Parti contraenti derivanti dalle disposizioni di altri accordi internazionali firmati dalle Parti contraenti, in particolare:a)la Convenzione del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e gli accordi internazionali sulla tutela dei diritti dell’uomo; b)la Convenzione del 28 luglio 1951 relativa allo statuto dei rifugiati, così come emendata dal Protocollo del 31 gennaio 1967 relativa allo statuto dei rifugiati;c)gli accordi internazionali di estradizione.Art. 13 Applicazione Il presente Accordo è applicabile anche al territorio e ai cittadini del Principato del Liechtenstein.Art. 14 Disposizioni finali 1.  Il presente Accordo entra in vigore trenta giorno dopo essere stato firmato.2.  Ciascuna Parte contraente può provvisoriamente sospendere l’applicazione di parte o di tutto l’Accordo, ad eccezione dell’articolo 2, per ragioni d’ordine pub­blico, mediante notifica scritta all’altra Parte. La sospensione può avere effetto immediato.3.  Il presente Accordo può essere denunciato da ciascuna Parte contraente tramite notifica scritta. La denuncia entra in vigore un mese dopo la data della notifica.Fatto a Berna il 10 dicembre 2002 in due esemplari originali redatti in lingua inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Per ilGoverno del Regno di Svezia:Jean-Daniel GerberLars Magnuson
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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412.101.221.62Ordinanza della SEFRIsulla formazione professionale di base Artigiana del cuoio e dei tessili/Artigiano del cuoio e dei tessili con attestato federale di capacità (AFC)del 5 maggio 2011 (Stato 1° gennaio 2018)36504Artigiana del cuoio e dei tessili AFC/Artigiano del cuoio e dei tessili AFCFachfrau Leder und Textil EFZ/Fachmann Leder und Textil EFZArtisane du cuir et du textile CFC/Artisan du cuir et du textile CFC36505Articoli da equitazione36506Veicoli e tecnica36507Articoli di pelletteriaLa Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI),visto l’articolo 19 della legge del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale; visto l’articolo 12 dell’ordinanza del 19 novembre 20032 sulla formazione professionale (OFPr); visto l’articolo 4 capoverso 4 dell’ordinanza del 28 settembre 20073 sulla protezione dei giovani lavoratori (OLL 5),ordina:41 RS 412.102 RS 412.1013 RS 822.1154 Nuovo testo giusta il n. I 115 dell’O della SEFRI del 24 nov. 2017 concernente la modifica delle ordinanze sulla formazione professionale in merito al divieto di svolgere lavori pericolosi, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7331).Sezione 1: Oggetto, indirizzi professionali e durata Art. 1 Profilo e indirizzi professionali Gli artigiani del cuoio e dei tessili di livello AFC svolgono, in particolare, le seguenti attività e si contraddistinguono per i seguenti comportamenti:a.lavorano prevalentemente con cuoio e tessili che sono lavorati in modo accurato ed economico con attrezzi e macchinari appropriati;b.dimostrano un’abilità per il lavoro manuale, per la scelta dei colori e delle forme nonché per compiti di tipo organizzativo e di pianificazione;c.sono in grado di eseguire in modo autonomo e discreto un’ordinazione dal concepimento e la fabbricazione fino alla consegna al cliente.2 La professione di artigiano del cuoio e dei tessili di livello AFC prevede i seguenti indirizzi professionali:a.articoli da equitazione;b.veicoli e tecnica;c.articoli di pelletteria.3 L’indirizzo professionale viene riportato nel contratto di tirocinio prima dell’inizio della formazione professionale di base.Art. 2 Durata e inizio 1 La formazione professionale di base dura tre anni.2 L’inizio della formazione professionale di base segue il calendario scolastico della relativa scuola professionale.Sezione 2: Obiettivi ed esigenze Art. 3 Contenuti formativi 1 Gli obiettivi e le esigenze della formazione professionale di base sono espressi sotto forma di competenze operative all’articolo 4.2 Le competenze operative comprendono le competenze professionali, metodologiche, sociali e personali.3 Allo sviluppo delle competenze operative partecipano in stretta collaborazione tutti i luoghi di formazione coordinando i loro apporti.Art. 4 Competenze operative La formazione prevede, nei seguenti campi di competenze operative, le competenze operative qui elencate:a.Pianificazione e preparazione delle attività in base alle esigenze dei clienti e del mercato;1.osservazione dello sviluppo del mercato e delle tendenze di moda, presa in conto della responsabilità per i danni causati dai prodotti e della protezione dei marchi;2.consulenza alla clientela a regola d’arte;3.allestimento di schizzi in base alle esigenze dei clienti ed elaborazione di piani in scala;4.pianificazione e documentazione dei processi lavorativi.b.Identificazione, lavorazione e cura di cuoio, tessili e altri materiali;1.individuazione, lavorazione e cura del cuoio in base all’ordinazione;2.individuazione, lavorazione e cura di tessili in base all’ordinazione;3.individuazione, lavorazione e cura di materiali specifici in base all’ordi­nazione. c.Utilizzo e manutenzione di macchinari e attrezzi;1.utilizzo e manutenzione di attrezzi in modo sicuro e a regola d’arte;2.utilizzo e manutenzione di macchinari in modo sicuro e a regola d’arte.d.Progettazione, realizzazione e riparazione di prodotti con cuoio e tessili:1.sviluppo di prototipi, concepimento di modelli di forma e di campioni di lavoro;2.fabbricazione di prodotti di cuoio e di tessili;3.riparazioni e modifiche ai prodotti di cuoio e tessili;4.articoli da equitazione: riparazioni e modifiche a regola d’arte di prodotti di cuoio e tessili specifici del mestiere;5.veicoli e tecnica: riparazioni e modifiche a regola d’arte di prodotti di cuoio e tessili specifici del mestiere;6.articoli da pelletteria: riparazioni e modifiche a regola d’arte di prodotti di cuoio e tessili specifici del mestiere;e.Rispetto di prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente:1.sicurezza sul lavoro e protezione della salute, rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro e prevenzione degli infortuni;2.protezione dell’ambiente, rispetto delle prescrizioni in materia di protezione dell’ambiente;3.protezione degli animali e delle specie, rispetto delle prescrizioni in materia di protezione degli animali e delle specie.Sezione 3: Sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente Art. 55 1 All’inizio e durante la formazione gli operatori forniscono e spiegano alle persone in formazione le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente, in particolare quelle relative alla comunicazione dei pericoli (simboli di pericolo e di obbligo, pittogrammi).2 Dette prescrizioni e raccomandazioni sono fornite in tutti i luoghi di formazione e considerate nelle procedure di qualificazione.3 Tutti i luoghi di formazione sensibilizzano le persone in formazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’equilibrio tra interessi sociali, ecologici ed economici.4 In deroga all’articolo 4 capoverso 1 OLL 5 e secondo le prescrizioni dell’articolo 4 capoverso 4 OLL 5 è ammesso l’impiego di persone in formazione in conformità con il loro stato di formazione per le attività elencate in allegato al piano di formazione. 5 L’impiego di persone in formazione secondo il capoverso 4 presuppone che dette persone siano formate, istruite e sorvegliate in maniera adeguata al più elevato pericolo d’infortunio; tali precauzioni particolari sono fissate in allegato al piano di formazione sotto forma di misure di accompagnamento riguardanti la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute.5 Nuovo testo giusta il n. II 115 dell’O della SEFRI del 24 nov. 2017 concernente la modifica delle ordinanze sulla formazione professionale in merito al divieto di svolgere lavori pericolosi, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7331).Sezione 4: Parti svolte dai luoghi di formazione e lingua d’insegnamento Art. 6 Parti svolte dai luoghi di formazione 1 La formazione professionale pratica si svolge in media su quattro giorni alla settimana per tutta la durata della formazione professionale di base. 2 L’insegnamento scolastico obbligatorio comprende 1080 lezioni. Di queste, 120 lezioni sono dedicate all’insegnamento dello sport. 3 I corsi interaziendali hanno una durata complessiva minima di 15 e massima di 20 giornate di otto ore. Nell’ultimo semestre della formazione professionale di base non si svolgono corsi interaziendali.Art. 7 Lingua d’insegnamento 1 La lingua d’insegnamento è di norma la lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola professionale.2 È raccomandato l’insegnamento bilingue nella lingua nazionale locale e in un’altra lingua nazionale o in inglese.3 I Cantoni possono autorizzare altre lingue d’insegnamento.Sezione 5: Piano di formazione e cultura generale Art. 8 Piano di formazione 1 Al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza è disponibile un piano di formazione redatto dalla competente organizzazione del mondo del lavoro e approvato dalla SEFRI.2 Il piano di formazione specifica le competenze operative di cui all’articolo 4 come segue:a.spiega la loro rilevanza per la formazione professionale di base;b.definisce il tipo di comportamento atteso in determinate situazioni operative sul posto di lavoro;c.precisa le competenze operative mediante obiettivi di valutazione concreti;d.rapporta coerentemente le competenze operative alle procedure di qualificazione, di cui precisa le modalità.3 Il piano di formazione stabilisce inoltre:a.la struttura curricolare della formazione professionale di base;b.l’organizzazione dei corsi interaziendali e la loro ripartizione sulla durata della formazione di base;c.le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente.4 Al piano di formazione è allegato l’elenco della documentazione concernente l’attuazione della formazione professionale di base con indicazione di titolo, data e centro di distribuzione.Art. 9 Cultura generale Per gli insegnamenti di cultura generale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20066 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.6 RS 412.101.241Sezione 6: Requisiti per gli operatori della formazione di base organizzata dall’azienda Art. 10 Requisiti professionali minimi richiesti ai formatori I requisiti professionali minimi ai sensi dell’articolo 44 capoverso 1 lettere a e b OFPr sono soddisfatti se il formatore possiede una delle seguenti qualifiche:a.attestato federale di capacità di artigiano del cuoio e dei tessili con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;b.attestato federale di capacità di sellaio da carrozzeria qualificato con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;c.attestato federale di capacità di sellaio qualificato con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;d.attestato federale di capacità di borsettaio qualificato con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;e.attestato federale di capacità di una professione affine con le necessarie conoscenze professionali nel campo di attività dell’artigiano del cuoio e dei tessili AFC e almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’inse­gnamento;f.titolo della formazione professionale superiore in ambito pertinente.Art. 11 Numero massimo di persone in formazione 1 Una persona in formazione può svolgere il tirocinio in un’azienda se:a.vi è occupato al 100 per cento un formatore qualificato; oppure b.vi sono occupati due formatori qualificati, ciascuno almeno al 60 per cento.2 Quando una persona arriva all’ultimo anno della formazione professionale di base, un’altra persona in formazione può iniziare il tirocinio.3 Per ogni altro specialista occupato al 100 per cento o per ogni due specialisti in più occupati ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione in più.4 È considerato specialista il titolare di un attestato federale di capacità nel campo della persona in formazione o chi dispone di una qualifica equivalente.5 In casi particolari l’autorità cantonale può autorizzare il superamento del numero massimo di persone in formazione nelle aziende di tirocinio che da più anni svol­gono la loro funzione di formazione con un successo superiore alla media.Sezione 7: Documentazione dell’apprendimento e delle prestazioni Art. 12 Formazione in azienda 1 La persona in formazione tiene una documentazione dell’apprendimento, in cui annota regolarmente i principali lavori eseguiti, le capacità acquisite e le esperienze fatte in azienda.2 Il formatore controlla e firma tale documentazione una volta al semestre. La dis­cute con la persona in formazione almeno una volta al semestre.3 Alla fine di ogni semestre, il formatore rileva in un rapporto il livello raggiunto dalla persona in formazione.Art. 13 Formazione scolastica e formazione di base organizzata dalla scuola Gli operatori della formazione scolastica e della formazione di base organizzata dalla scuola documentano le prestazioni delle persone in formazione nelle materie insegnate e consegnano loro una pagella alla fine di ogni semestre.Art. 14 Formazione nei corsi interaziendali 1 Gli operatori dei corsi interaziendali documentano le prestazioni delle persone in formazione mediante controlli delle competenze secondo le disposizioni del piano di formazione.2 I controlli delle competenze vengono espressi in note e confluiscono nel calcolo della nota dei luoghi di formazione di cui all’articolo 18 capoverso 3.Sezione 8: Procedure di qualificazione Art. 15 Ammissione È ammesso alle procedure di qualificazione chi ha assolto la formazione professionale di base:a.secondo le disposizioni della presente ordinanza;b.in un istituto di formazione autorizzato dal Cantone; oc.al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato, se1.ha maturato l’esperienza di cui all’articolo 32 OFPr;2.di tale esperienza professionale ha svolto almeno tre anni nel campo dell’artigiano del cuoio e dei tessili AFC;3.rende verosimile il possesso dei requisiti per l’esame finale (art. 17).Art. 16 Oggetto Nelle procedure di qualificazione si deve dimostrare di aver acquisito le competenze operative di cui all’articolo 4.Art. 17 Durata e svolgimento della procedura di qualificazione con esame finale 1 Nella procedura di qualificazione con esame finale vengono esaminati i campi di qualificazione sotto elencati nel modo seguente:a.«lavoro pratico», sotto forma di lavoro pratico prestabilito della durata da 20 a 24 ore. L’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. La persona in formazione deve dimostrare di essere in grado di svolgere le attività richieste, in modo professionalmente corretto e adeguato alle necessità e alla situazione. È ammessa come ausilio la consultazione della documentazione dell’apprendimento e dei corsi interaziendali;b.«conoscenze professionali», della durata da tre a quattro ore. L’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. L’esame è scritto oppure sia scritto sia orale. Se si svolge un esame orale, la durata massima è di un’ora;c.«cultura generale». Per questo campo di qualificazione fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20067 sulle prescrizioni minime in materia di cul­tura generale nella formazione professionale di base.2 Per ogni campo di qualificazione la valutazione è effettuata da almeno due periti d’esame.7 RS 412.101.241Art. 18 Superamento dell’esame finale, calcolo e ponderazione delle note 1 La procedura di qualificazione con esame finale è superata se:a.per il campo di qualificazione «lavoro pratico» viene attribuito il 4 o una nota superiore; eb.la nota complessiva raggiunge o supera il 4.2 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, delle note ponderate dei singoli campi di qualificazione dell’esame finale e della nota ponde­rata dei luoghi di formazione. Vale la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 40 per cento;b.conoscenze professionali: 20 per cento;c.cultura generale: 20 per cento;d.nota dei luoghi di formazione: 20 per cento.3 Per nota dei luoghi di formazione si intende la media arrotondata a un decimale delle note relative a:a.insegnamento professionale;b.corsi interaziendali.4 Per nota relativa all’insegnamento professionale si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto di tutte le note semestrali ottenute per l’insegnamento professionale.5 Per nota relativa ai corsi interaziendali si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto delle note conseguite nei controlli delle competenze.Art. 19 Ripetizioni 1 La ripetizione della procedura di qualificazione è disciplinata dall’articolo 33 OFPr. Qualora debba essere ripetuto un campo di qualificazione, esso va ripetuto interamente.2 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente la scuola professionale, resta valida la nota dei luoghi di formazione conseguita in precedenza. Se si ripetono almeno due semestri di insegnamento professionale, per il calcolo della nota dei luoghi di formazione fanno stato solo le nuove note.3 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente i corsi interazien­dali, resta valida la nota conseguita in precedenza. Se si ripetono gli ultimi due corsi interaziendali valutati, per il calcolo della nota dei luoghi di formazione fanno stato solo le nuove note.Art. 20 Caso particolare 1 Per le persone che hanno assolto la formazione al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato e che hanno sostenuto l’esame finale secondo la presente ordinanza, viene meno la nota dei luoghi di formazione.2 Per il calcolo della nota complessiva valgono le note sotto elencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 60 per cento;b.conoscenze professionali: 20 per cento;c.cultura generale: 20 per cento.Sezione 9: Attestazioni e titolo Art. 21 1 Chi ha superato una procedura di qualificazione consegue l’attestato federale di capacità (AFC).2 L’attestato federale di capacità conferisce al titolare il diritto di avvalersi del titolo legalmente protetto di «artigiana del cuoio e dei tessili AFC»/«artigiano del cuoio e dei tessili AFC».3 Se l’attestato federale di capacità è stato conseguito mediante procedura di qualificazione con esame finale, nel certificato delle note sono riportate:a.la nota complessiva;b.le note di ogni campo di qualificazione dell’esame finale e, fatto salvo l’articolo 20 capoverso 1, la nota dei luoghi di formazione.c.l’indirizzo professionale.Sezione 10: Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità Art. 22 1 La Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità ha la seguente composizione:a.da 3 a 6 rappresentanti della comunità d’interessi LETEX (Verband Schweizerischer Reiseartikel – und Lederwaren Fabrikanten, sattler-schweiz.ch, Associazione svizzera dei sellai da carrozzeria);b.da uno a due rappresentanti dei docenti di materie professionali; c.almeno un rappresentante, rispettivamente, della Confederazione e dei Cantoni.2 Le regioni linguistiche devono essere adeguatamente rappresentate.3 La Commissione si autocostituisce.4 La Commissione ha i seguenti compiti:a.adegua costantemente, ma almeno ogni cinque anni, il piano di formazione di cui all’articolo 8 agli sviluppi economici, tecnologici, ecologici e didattici. A tal fine tiene conto di eventuali nuovi aspetti organizzativi della forma­zione professionale di base. Gli adeguamenti devono essere approvati dai rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni e convalidati dalla SEFRI;b.richiede alla SEFRI modifiche della presente ordinanza, qualora gli sviluppi osservati interessino disposizioni della stessa, segnatamente le competenze operative di cui all’articolo 4.Sezione 11: Disposizioni finali Art. 23 Diritto previgente: abrogazione 1 Sono abrogati:a.il regolamento dell’11 maggio 19888 concernente il tirocinio e l’esame finale di tirocinio per sellaio da carrozzeria;b.il programma del 20 novembre 20039 d’insegnamento professionale per sellaio di carrozzeria/sellaia di carrozzeria.c.il regolamento del 20 novembre 200310 concernente il tirocinio e l’esame finale di tirocinio per sellaio/sellaia;d.il programma del 20 novembre 200311 d’insegnamento professionale per sellaio/sellaia;2 È revocata l’approvazione del regolamento dell’11 maggio 1988 concernente i corsi d’introduzione per sellai da carrozzeria.2 È revocata l’approvazione del regolamento del 20 novembre 2003 concernente i corsi d’introduzione per sellai.8 FF 1988 III 2059 FF 2003 I 715210 FF 2003 I 715311 FF 2003 I 7153Art. 24 Disposizioni transitorie 1 Le persone che hanno iniziato la formazione di sellaio o di sellaio da carrozzeria prima del 1o gennaio 2012 la portano a termine in base al diritto anteriore.2 Chi ripete l’esame finale di tirocinio per sellaio o sellaio da carrozzeria entro il 31 dicembre 2016 viene valutato, su richiesta, in base al diritto anteriore.Art. 25 Entrata in vigore 1 La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2012.2 Le disposizioni concernenti la procedura di qualificazione, le attestazioni e il titolo (art. 15–21) entrano in vigore il 1° gennaio 2015.
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0.974.211.4  RU 2020 3881 TraduzioneAccordo quadrotra il Consiglio federale svizzero e il Governo della Repubblica islamica di Afghanistan concernente l’assistenza tecnica, la cooperazione finanziaria e l’assistenza umanitariaConcluso il 6 marzo 2018 e come modificato il 7 marzo 2020Entrato in vigore con scambio di note il 20 aprile 2020 (Stato 20  aprile 2020)Il Consiglio federale svizzero(di seguito «Svizzera»)eil Governo della Repubblica islamica di Afghanistan(di seguito «Afghanistan»),di seguito congiuntamente denominati «Parti»,intendendo potenziare i legami di amicizia esistenti tra i due Paesi;desiderosi di rafforzare tali relazioni e di sviluppare una fruttuosa cooperazione umanitaria, tecnica e finanziaria tra i due Paesi;consapevoli che lo sviluppo di tale cooperazione tecnica e finanziaria come anche dell’assistenza umanitaria contribuirà alla crescita inclusiva, alla creazione di istituzioni efficaci e al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche in Afghanistan; riaffermando il loro impegno a favore di una democrazia pluralista basata sullo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali;garantendo di impegnarsi, attraverso attività di cooperazione, al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in linea con le priorità nazionali identificate nel «quadro per l’autosufficienza attraverso la responsabilità reciproca» (Self-Reliance for Mutual Accountability Framework, SMAF), e formulato chiaramente nel Quadro nazionale di pace e sviluppo afghano (Afghanistan National Peace and Development Framework, ANPDF) e nei relativi programmi di priorità nazionale (National Priority Programs, NPP);riaffermando il loro sostegno nei confronti del Programma d’azione di Accra, della Dichiarazione di Parigi del 2005, del Partenariato di Busan per una cooperazione allo sviluppo efficace e del nuovo accordo per l’impegno negli Stati fragili (New Deal for Engagement in Fragile States);hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Base della cooperazione Il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, come espressi in particolare nella Dichiarazione universale dei diritti umani, ispira le politiche interne ed esterne delle Parti e costituisce un elemento essenziale del presente Accordo, alla stregua dei suoi obiettivi.Art. 2 Obiettivi 1.  Il presente Accordo quadro fissa le regole e le procedure per la gestione e la realizzazione dei progetti sostenuti dalla Svizzera.2.  Entro i limiti delle legislazioni nazionali delle Parti, il presente Accordo intende agevolare la realizzazione di progetti di assistenza tecnica, umanitaria e finanziaria in Afghanistan. Questi progetti mirano a supportare il processo di trasformazione e di riforma in Afghanistan e a contribuire allo sviluppo socioeconomico sostenibile, compresi la governance e il rispetto dei diritti umani. I progetti sono volti, in particolare, ad alleviare le difficoltà cui sono confrontati i gruppi più vulnerabili della società afghana.3.  Le Parti acconsentono a coordinare la loro cooperazione allo sviluppo con il Quadro nazionale di pace e sviluppo afghano (Afghanistan National Peace and Development Framework, ANPDF), i programmi di priorità nazionale afghani (Afghan National Priority Programs) e il messaggio concernente la cooperazione internazionale della Svizzera nonché la strategia svizzera di cooperazione per l’Afghanistan.Art. 3 Definizioni Ai fini del presente Accordo valgono, sempreché il contesto non richieda un’inter­pretazione diversa, le seguenti definizioni:a)«progetto»: progetti e programmi specifici finanziati o sostenuti dalla Svizzera;b)«mandato»: rapporto contrattuale per cui la parte mandataria acconsente a svolgere un compito specifico per conto della Direzione dello sviluppo e della cooperazione svizzera (DSC) in conformità con una descrizione del servizio, un manuale delle specifiche e/o un documento di progetto;c)«organismo di esecuzione»: qualsiasi autorità pubblica, persona giuridica pubblica o privata come pure organizzazione nazionale, internazionale o multilaterale che gode del riconoscimento di entrambe le Parti e agisce su mandato della Svizzera al fine di attuare progetti specifici di cui all’arti­colo 4;d)«Direzione dello sviluppo e della cooperazione» (di seguito «DSC»): è parte del Dipartimento federale degli affari esteri e, in quanto tale, gode dei privilegi e delle immunità previsti nella Convenzione di Vienna del 18 aprile 19611 sulle relazioni diplomatiche;e)«rappresentante della DSC»: tutti gli impiegati permanenti all’estero di un ufficio della DSC o di un suo distaccamento; «personale straniero»: tutti gli impiegati stranieri assunti per un breve o lungo periodo a supporto degli organismi di esecuzione, i consulenti impiegati dalla DSC e gli impiegati e i consulenti di ONG svizzere sostenute finanziariamente dalla DSC;f)«persona di accompagnamento» del rappresentante della DSC o del perso­nale straniero a cui è affidato l’incarico di realizzare i progetti previsti nell’ambito del presente Accordo:i.coniuge,ii.tutti i figli non sposati che non hanno ancora compiuto i 25 anni;g)«bene»: prodotti, materiali, veicoli, macchinari, attrezzature e altri beni messi a disposizione dalla Svizzera o dagli organismi di esecuzione all’Afghanistan per progetti effettuati nel quadro del presente Accordo oppure qualsivoglia altro bene fornito all’Afghanistan nel quadro degli accordi specifici relativi ai progetti. 1 RS 0.191.01Art. 4 Campo di applicazione Le disposizioni del presente Accordo si applicano:1.ai progetti concordati tra, da un lato, la Svizzera e, dall’altro, l’Afghanistan e/o le relative autorità centrali, regionali e comunali competenti sul territorio afghano, in conformità alle leggi e ai regolamenti afghani;2.ai progetti concordati tra la Svizzera e organizzazioni o istituzioni in Afghanistan per i quali entrambe le Parti o i loro rappresentanti autorizzati hanno convenuto di applicare, per analogia, le disposizioni dell’articolo 5 del presente Accordo;3.ai progetti diretti da organizzazioni o istituzioni di diritto pubblico o privato di uno dei due Paese per i quali la Svizzera e l’Afghanistan o i loro rappresentanti autorizzati hanno convenuto di applicare, per analogia, le disposizioni dell’articolo 5 del presente Accordo quadro;4.ai progetti futuri, ai progetti in corso alla data dell’entrata in vigore del presente Accordo o ai progetti in preparazione prima dell’entrata in vigore del presente Accordo.Art. 5 Modalità di sostegno 1.  La definizione dei settori prioritari in materia di cooperazione è oggetto di negoziazioni tra le Parti e si basa principalmente sull’ANPDF, sui programmi di priorità nazionale afghani e sul messaggio concernente la cooperazione internazionale della Svizzera nonché sulla strategia svizzera di cooperazione per l’Afghanistan.2.  Le Parti si impegnano a fornire un’assistenza equilibrata a livello geografico, in linea con l’ANPDF e i programmi di priorità nazionale afghani.3.  L’ammontare annuo del sostegno messo a disposizione dalla Svizzera è sottoposto all’approvazione del Parlamento svizzero e delle autorità competenti. La Svizzera informa l’Afghanistan sull’ammontare e le modalità del sostegno a cadenza annuale nel quadro del dialogo sulla cooperazione allo sviluppo (Development Cooperation Dialogue, DCD).Art. 6 Forme di cooperazione 1.  La cooperazione può assumere la forma di assistenza tecnica, cooperazione finanziaria o assistenza umanitaria, incluso l’aiuto di emergenza.a)L’assistenza tecnica all’Afghanistan è fornita dalla Svizzera sotto forma di trasferimento di know-how mediante formazione, consulenza o altri servizi, come pure sotto forma di fornitura di materiali ed equipaggiamenti necessari alla buona realizzazione dei progetti.b)La cooperazione finanziaria con l’Afghanistan è fornita dalla Svizzera sotto forma di supporto finanziario a progetti o programmi attuati dal Governo afghano.c)L’assistenza umanitaria all’Afghanistan, incluso l’aiuto di emergenza, è fornita dalla Svizzera sotto forma di beni, servizi, esperti e contributi finanziari. I progetti nell’ambito dell’assistenza umanitaria sono destinati ai gruppi più vulnerabili della società afghana e contribuiscono a rafforzare le capacità delle organizzazioni umanitarie locali e nazionali. Le sovvenzioni per l’assistenza umanitaria saranno fornite alla popolazione colpita a fronte di una valutazione dei singoli casi in risposta a necessità urgenti riconosciute a livello internazionale.d)Tutte le altre forme di cooperazione di comune interesse che non sono menzionate in modo specifico nel presente Accordo devono essere oggetto di un accordo, sotto forma di un allegato al presente Accordo o di un accordo singolo.2.  La cooperazione può essere realizzata su base bilaterale o in collaborazione con altri donatori o organizzazioni multilaterali.Art. 7 Privilegi e immunità 1.  L’Ufficio della DSC o i suoi distaccamenti e tutti i rappresentanti della DSC accreditati in Afghanistan, come anche le loro persone di accompagnamento, godono dei privilegi e delle immunità previsti nella Convenzione di Vienna del 18 aprile 19612 sulle relazioni diplomatiche. 2.  Per facilitare l’attuazione di ogni progetto di cooperazione, l’Afghanistan esonera da ogni genere di tasse dirette e indirette tutte le attrezzature e i servizi forniti dalla Svizzera gratuitamente e su mandato, nonché l’attrezzatura importata temporaneamente, necessaria alla realizzazione dei progetti nell’ambito del presente Accordo.3.  I fornitori di servizi e i partner di progetto afghani, definiti come persone fisiche con residenza permanente in Afghanistan e persone giuridiche registrate esclusivamente in Afghanistan, sono personalmente responsabili del pagamento delle tasse applicabili secondo la legge afghana e il presente Accordo. La Svizzera non trattiene le tasse per i fornitori di servizi e i partner.4.  L’Afghanistan concede, con l’esonero di tasse e dazi doganali, tutti i permessi necessari all’importazione e all’esportazione dell’attrezzatura indispensabile per attuare i progetti in virtù del presente Accordo.5.  L’Afghanistan accetta che, per le procedure di pagamento relative ai progetti di cooperazione finanziaria, possono essere designati, sulla base di accordi stipulati tra i partner dei singoli progetti, agenti finanziari operanti per conto dei relativi partner di progetto. Per i pagamenti nella valuta locale (AFN) possono essere costituiti fondi di contropartita o aperti conti speciali con detti agenti finanziari in conformità alla legislazione afghana. I partner del progetto decidono congiuntamente circa l’uso di tali fondi depositati.6.  Il personale straniero e i partner di progetto in virtù del presente Accordo sono esenti da qualsiasi tassa sul reddito e dalla trattenuta di tasse su rendite come anche da altre tasse, dazi doganali, imposte e oneri sui loro beni personali ai sensi della legge afghana. Sono autorizzati a importare e riesportare tutti i loro beni personali e professionali. Secondo il presente Accordo, l’Afghanistan fornisce al personale straniero e alle persone di accompagnamento, come anche alle persone di accompagnamento dei rappresentanti della DSC, tutti i permessi di lavoro e di soggiorno e i documenti affini richiesti ai sensi della legge.7.   L’Afghanistan non ritiene responsabile il personale straniero a cui è affidato l’incarico di realizzare i progetti per i danni che potrebbe causare durante l’esercizio dei suoi compiti nell’ambito del presente Accordo, eccetto nei casi di cattiva con­dotta intenzionale o di negligenza grave.8.  L’Afghanistan è responsabile della sicurezza dei rappresentanti della DSC e del personale straniero nonché delle loro persone di accompagnamento e accorda a queste persone agevolazioni di rimpatrio.9.  Entro i limiti della sua legislazione nazionale, l’Afghanistan rilascia senza indugio i visti d’entrata per le categorie di persone di cui all’articolo 3 paragrafo e) e f).10.  L’Afghanistan coadiuva i rappresentanti della DSC e il personale straniero nello svolgimento dei loro compiti e procura loro tutta la documentazione e le informazioni necessarie.11.  L’Afghanistan agevola le procedure di trasferimento internazionale di valuta estera operate nel quadro dei progetti.12.  Gli organismi di esecuzione cui è affidato l’incarico di realizzare i progetti sono autorizzati ad assumere direttamente personale afghano con contratti a breve o lungo termine.2 RS 0.191.01Art. 8 Clausola anticorruzione Le Parti condividono un interesse comune nella lotta contro la corruzione, che pregiudica il buongoverno e il corretto impiego delle risorse necessarie allo sviluppo oltre a compromettere una concorrenza equa e trasparente, fondata sul prezzo e sulla qualità. Le Parti dichiarano pertanto l’intenzione di unire i propri sforzi nella lotta contro la corruzione e dichiarano in particolare che ogni offerta, dono, pagamento, compenso o vantaggio di qualsiasi tipo, concesso direttamente o indirettamente a qualsivoglia persona in vista di farsi aggiudicare un mandato o un contratto nell’ambito del presente Accordo, sarà interpretato come atto illecito o pratica corrotta. Qualsiasi atto di tale natura costituirà ragione sufficiente a giustificare la disdetta del presente Accordo, dell’assegnazione del conseguente aiuto oppure ad adottare qualsiasi misura correttiva prevista dalla legge applicabile.Art. 9 Coordinamento e procedure 1.  Ciascun progetto previsto dal presente Accordo è oggetto di un accordo specifico tra i partner del progetto; tale accordo disciplina in dettaglio i diritti e gli obblighi dei singoli partner del progetto in conformità al diritto e ai regolamenti afghani.2.  Allo scopo di evitare doppioni e sovrapposizioni con progetti realizzati da altri donatori e garantire la massima efficacia dei progetti, le Parti forniscono e condividono tutte le informazioni necessarie per un coordinamento efficace.3.  Per quanto concerne l’Afghanistan, il coordinamento complessivo per l’attua­zione del presente Accordo è garantito dal Ministero delle finanze.4.  Per quanto concerne la Svizzera, l’intero coordinamento è garantito dalla DSC. L’Ufficio della DSC in Afghanistan funge da tramite per le autorità afghane ai fini dell’attuazione e del monitoraggio dei progetti.5.  Le Parti si impegnano a informarsi reciprocamente in modo dettagliato sui progetti realizzati nell’ambito del presente Accordo. A tal fine, nella fase di realizzazione, si scambiano informazioni a intervalli periodici a tutti i livelli in merito all’avanza­mento dei progetti finanziati nel quadro del presente Accordo.6.  Le Parti monitorano su base annua l’attuazione del presente Accordo attraverso il Dialogo per la cooperazione allo sviluppo. Il Dialogo per la cooperazione allo sviluppo è presieduto dal Ministero delle finanze afghano, è composto da funzionari di alto livello di entrambe le Parti ed esamina e discute gli impegni congiunti e i risultati raggiunti tramite il presente Accordo.7.  Le Parti adottano misure reciproche per fornire informazioni su questioni tecniche, amministrative, contabili, finanziarie o di altro genere. Le informazioni facili­tano l’identificazione, la valutazione, la pianificazione e l’attuazione di attività di cooperazione previste nel presente Accordo e negli accordi stipulati a norma del paragrafo 1 del presente articolo.8.  Le Parti utilizzano la Banca dati per l’aiuto allo sviluppo (Development Aid Database, DAD) per condividere i dati complessivi e a livello di progetto/programma relativi agli impegni e ai pagamenti quale ciclo di dati ufficiale e in conformità alle linee guida sulla comunicazione di dati concernenti l’aiuto.9.  L’Afghanistan garantisce che le informazioni riguardanti l’Aiuto pubblico allo sviluppo della Svizzera siano comunicate e rese note al pubblico.Art. 10 Durata 1.  Il presente Accordo entra in vigore alla data di ricezione dell’ultima notifica scritta in cui le Parti certificano reciprocamente, per via diplomatica, l’adempimento dei requisiti legali interni necessari per l’entrata in vigore del presente Accordo.2.  L’Accordo rimane in vigore finché una delle Parti non informa l’altra per scritto, con un preavviso di sei mesi, della sua intenzione di denunciarlo.3.  In caso di denuncia del presente Accordo, le disposizioni dello stesso continueranno a essere applicate a tutti i progetti convenuti prima della sua denuncia.Art. 11 Modifiche Il presente Accordo può essere modificato o completato con il consenso di entrambe le Parti.Art. 12 Risoluzione di controversie Eventuali controversie risultanti dall’interpretazione o dall’applicazione del presente Accordo saranno risolte per vie diplomatiche.Fatto a Kabul il 15 Hout 1396 equivalente al 6 marzo 2018 in lingua tedesca, dari e inglese. In caso di divergenze d’interpretazione, fa fede la versione inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Thomas KollyPer il Governodella Repubblica islamica di Afghanistan:Eklil Hakimi
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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0.748.127.197.43 RU 2000 2267 Traduzione1Accordotra la Confederazione svizzera e la Repubblica Cecaconcernente il traffico aereoConcluso il 17 luglio 1996Entrato in vigore mediante scambio di note il 4 aprile 1997 (Stato 19  settembre 2000)1 Il testo originale tedesco è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.Considerando che la Svizzera e la Repubblica Ceca fanno parte della Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 19442,al fine di sviluppare la cooperazione internazionale nel campo dei trasporti aerei, eal fine di creare le basi necessarie per stabilire servizi aerei regolari,il Consiglio federale svizzero e il Governo della Repubblica Ceca hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.748.0Art. 1 Definizioni 1.  Per l’applicazione del presente Accordo e del suo Allegato:a.il termine «Convenzione» indica la Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 19443, e include ogni allegato adottato giusta l’articolo 90 della Convenzione e ogni emendamento agli Allegati o alla Convenzione conformemente agli articoli 90 e 94, sempre che detti allegati ed emendamenti siano applicabili dalle due Parti contraenti;b.la locuzione «autorità aeronautiche» indica, per la Svizzera, l’Ufficio federale dell’aviazione civile, per la Repubblica Ceca il Ministero dei Trasporti o, in ambedue i casi, qualsiasi persona o ente autorizzato a esplicare le funzioni attualmente attribuite a dette autorità;c.la locuzione «impresa designata» indica un’impresa di trasporti aerei che una Parte ha designato conformemente all’articolo 8 del presente Accordo per esercitare i servizi aerei convenuti; il termine «tariffa» indica il prezzo per il trasporto dei passeggeri, dei bagagli e delle merci e le condizioni di applicazione, comprese le provvigioni e altre rimunerazioni supplementari per l’emissione o la vendita di titoli di trasporto, eccettuate le rimunerazioni e condizioni inerenti al trasporto degli invii postali;l’espressione «capacità» riferita a un servizio convenuto, indica la capacità dell’aeromobile impiegato in detto servizio, moltiplicata per la frequenza di voli durante un dato periodo su una linea o su una parte di una simile linea.2.  L’Allegato è parte integrante del presente Accordo. Salvo che una disposizione contraria non lo preveda espressamente, qualsiasi riferimento all’Accordo concerne parimenti l’Allegato.3 RS 0.748.0Art. 2 Concessione di diritti 1.  Le Parti si accordano l’un l’altra i diritti specificati nel presente Accordo per l’apertura dei servizi aerei internazionali regolari sulle linee indicate nelle tavole dell’Allegato. Detti servizi e linee sono qui di seguito designati «servizi convenuti» e «linee indicate».2.  Fatte salve le disposizioni del presente Accordo, nell’esercizio di servizi aerei internazionali regolari l’impresa designata di ciascuna Parte fruisce del diritto di:a.sorvolare, senza atterrarvi, il territorio dell’altra Parte;b.effettuare, su detto territorio dell’altra Parte, scali non commerciali;c.imbarcare e sbarcare su detto territorio e nei punti specificati nell’Allegato del presente Accordo, passeggeri, bagagli, merci e invii postali a destina­zione di o provenienti da punti sul territorio dell’altra Parte;d.imbarcare e sbarcare sul territorio di Paesi terzi e nei punti specificati nel­l’Allegato del presente Accordo, passeggeri, bagagli, merci e invii postali, a destinazione di o provenienti da punti specificati nell’Allegato del presente Accordo sul territorio dell’altra Parte.3.  Nessun disposto del presente articolo conferisce all’impresa designata di una Parte il diritto di imbarcare dietro rimunerazione sul territorio dell’altra Parte passeggeri, bagagli, merci e invii postali destinati a un altro punto del territorio di quest’altra Parte.4.  Se, in seguito a conflitto armato, a disordini politici o a circostanze speciali e inconsuete, l’impresa designata di una Parte non è in grado di esercitare un servizio sulle sue linee normali, l’altra Parte si adopera per facilitare il proseguimento dell’e­sercizio di tale servizio ripristinando dette linee in modo appropriato, segnatamente accordando durante tale periodo i diritti necessari per facilitare un esercizio economicamente sostenibile.Art. 3 Esercizio dei diritti Le imprese designate fruiscono di possibilità pari ed eque per l’esercizio dei servizi convenuti tra i territori delle due Parti. L’esercizio dei diritti di traffico sulle linee convenute avviene nel quadro dei seguenti capoversi:1.  L’impresa designata di ciascuna Parte deve tenere conto degli interessi dell’im­presa designata dell’altra Parte, al fine di non pregiudicarne indebitamente i servizi convenuti serventi la stessa linea o parte di essa.2.  I servizi convenuti mirano essenzialmente a offrire una capacità di trasporto corrispondente alla domanda di traffico fra il territorio della Parte che ha designato l’impresa e i punti serviti sulle linee indicate.3.  Il diritto di ciascuna impresa designata di effettuare trasporti in traffico inter­nazionale sulle linee indicate fra il territorio dell’altra Parte e i territori di Paesi terzi deve essere esercitato conformemente ai principi generali di sviluppo normale sostenuti dalle due Parti e a condizione che la capacità sia adeguata:a.alla domanda di traffico da e verso il territorio della Parte che ha designato l’impresa;b.alla domanda di traffico delle regioni attraversate, considerati i servizi locali e regionali;c.alle esigenze di una gestione economica dei servizi convenuti.4.  Nessuna della Parti ha il diritto di porre unilateralmente restrizioni all’esercizio dell’impresa designata dell’altra Parte, salvo secondo quanto previsto dal presente Accordo e dal suo Allegato o a condizioni uniformi quali quelle previste dalla Convenzione. Misure unilaterali possono essere prese soltanto dopo consultazione fra le autorità aeronautiche. I colloqui hanno luogo entro quattordici giorni dalla presentazione di una tale richiesta da parte di una delle due autorità aeronautiche.Art. 4 Applicazione di leggi e regolamenti 1.  Le leggi e i regolamenti che disciplinano, sul territorio di una Parte, l’entrata e l’uscita degli aeromobili adibiti alla navigazione aerea internazionale o i loro voli sopra detto territorio, sono applicabili all’impresa designata dell’altra Parte.2.  Le leggi e i regolamenti che disciplinano, sul territorio di una Parte, l’entrata, la permanenza e l’uscita di passeggeri, equipaggi, bagagli, merci o invii postali – come quelli concernenti le modalità di entrata, di uscita, di emigrazione e di immigrazione, la dogana, le formalità di controllo dei passaporti e i provvedimenti sanitari – sono applicabili ai passeggeri, equipaggi, bagagli, merci e invii postali trasportati dagli aeromobili dell’impresa designata dell’altra Parte quando questi aeromobili si trovano su detto territorio.3.  Nessuna Parte ha il diritto di favorire la propria impresa rispetto a quella designata dell’altra quanto all’applicazione delle leggi e dei regolamenti indicati nel presente articolo.Art. 5 Sicurezza dell’aviazione 1.  Conformemente ai loro diritti e obblighi in virtù del diritto internazionale, le Parti riaffermano che i loro obblighi reciproci di proteggere la sicurezza dell’aviazione civile contro gli atti di intervento illeciti fanno parte integrante del presente Accordo. Le Parti agiscono in particolare conformemente alle disposizioni della Convenzione concernente le infrazioni e taluni altri atti commessi a bordo di aeromobili4, firmata a Tokyo il 14 settembre 1963, della Convenzione per la repressione della cattura illecita di aeromobili5, firmata all’Aia il 16 dicembre 1970, della Convenzione per la repressione di atti illeciti contro la sicurezza dell’aviazione civile6, firmata a Montreal il 23 settembre 1971, del Protocollo aggiuntivo per la repressione degli atti illeciti di violenza negli aeroporti adibiti all’aviazione civile internazionale7, firmato a Montreal il 24 febbraio 1988, e di ogni altra convenzione od ogni altro protocollo relativi alla sicurezza dell’aviazione civile ai quali le Parti aderiranno.2.  Le Parti si accordano mutuamente, su richiesta, tutta l’assistenza necessaria per prevenire gli atti di cattura illecita di aeromobili civili e altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri ed equipaggi, degli aeroporti e delle attrezzature e servizi della navigazione aerea, nonché qualsiasi altra minaccia per la sicurezza dell’aviazione civile.3.  Nei loro rapporti reciproci, le Parti si conformano alle disposizioni relative alla sicurezza dell’aviazione stabilite dall’Organizzazione dell’aviazione civile inter­nazionale e designate come Allegati alla Convenzione, per quanto queste disposi­zioni si applichino alle Parti medesime; esse esigono che gli esercenti degli aero­mobili immatricolati nei loro propri registri o che hanno la sede principale delle loro attività o la loro residenza permanente sul loro territorio, nonché gli esercenti di aeroporti situati sul loro territorio, si conformino a dette disposizioni concernenti la sicurezza dell’aviazione.4.  Ciascuna Parte conviene che detti esercenti possono essere tenuti a osservare, nei loro Paesi rispettivi, le leggi e i regolamenti relativi alla sicurezza dell’aviazione, di cui si tratta nel numero 3 del presente articolo, che l’altra parte prescrive per l’entrata, l’uscita o il soggiorno sul suo territorio.5.  Ciascuna Parte vigila affinché vengano effettivamente applicati sul suo territorio provvedimenti per proteggere qualsiasi aeromobile e per garantire l’ispezione dei passeggeri, dell’equipaggio, dei bagagli a mano, delle merci e delle provviste di bordo prima e durante l’imbarco e il carico.6.  Ciascuna Parte esamina anche con spirito favorevole qualsiasi richiesta dell’altra di prendere ragionevoli provvedimenti di sicurezza speciali per fronteggiare una particolare minaccia.7.  In caso di incidente o minaccia di incidente, di cattura illecita di aeromobili civili o di altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri o equipaggi, degli aeroporti o delle attrezzature e servizi di navigazione aerea, le Parti si adoperano per facilitare le comunicazioni e adottando tutti i provvedimenti appropriati per porre fine con rapidità e sicurezza a questo incidente o a questa minaccia di incidente.8.  Se una Parte ha fondate ragioni per ritenere che l’altra Parte si sia discostata dai provvedimenti di sicurezza previsti nel presente articolo, le autorità aeronautiche di questa Parte possono esigere l’avvio di colloqui immediati con le autorità aeronautiche di quest’altra Parte.4 RS 0.748.710.15 RS 0.748.710.26 RS 0.748.710.37 RS 0.748.710.31Art. 6 Passeggeri non ammessi 1.  Su richiesta di una Parte, l’altra Parte autorizza le imprese di trasporti aerei che esercitano diritti di traffico in entrambi gli Stati ad adottare misure volte a garantire che siano trasportati soltanto passeggeri titolari dei documenti di viaggio necessari per entrare nello Stato desiderato o per attraversarlo.2.  Le autorità competenti di ogni Parte prendono in consegna per le verifiche del caso, dopo che è stata considerata non ammessa, la persona respinta nel loro punto di sbarco situato nel territorio dell’altra Parte, se suddetta persona già anteriormente, prima dell’imbarco, si trovava diversamente che non in transito diretto sul suo territorio. Le autorità competenti di una Parte non respingono una tale persona nel Paese nel quale già prima è stata considerata non ammessa.3.  Se una persona che è stata considerata non ammessa ha perso o distrutto i propri documenti di viaggio, una Parte accetta al loro posto un documento, certificante le circostanze dell’imbarco e dell’arrivo, rilasciato dalle autorità competenti dell’altra Parte, dove la persona è stata considerata non ammessa.4.  Queste disposizioni non sono intese a impedire alle autorità competenti di verificare ulteriormente una persona respinta, considerata non ammessa, al fine di accer­tare se eventualmente verrebbe accettata in uno Stato, o di adottare provvedimenti affinché sia trasferita, respinta o espulsa in uno Stato del quale essa è cittadina o dal quale può essere accettata in altra maniera.Art. 7 Transito diretto I passeggeri che si trovano in transito diretto attraverso il territorio di una Parte e che non lasciano la zona dell’aeroporto riservata loro a tale scopo saranno sottoposte solamente a un controllo semplificato. Ne saranno esclusi i casi con riferimento alle disposizioni relative alla sicurezza previste all’articolo 5 del presente accordo e i casi per impedire il trasporto di droghe e sostanze narcotiche. I bagagli e le merci in transito diretto saranno esonerati da dazi ed emolumenti analoghi.Art. 8 Designazione e autorizzazione d’esercizio 1.  Ciascuna Parte ha il diritto di designare un’impresa di trasporti aerei per l’eser­cizio dei servizi convenuti. La designazione è notificata per scritto fra le autorità aeronautiche delle due Parti. Sempreché non sia stato convenuto altrimenti fra le due Parti, su una singola rotta non è ammessa più di un’impresa designata della Parte in questione.2.  Fatte salve le disposizioni dei numeri 3 e 4 del presente articolo, le autorità aeronautiche che hanno ricevuto la notifica accordano senza indugio all’impresa designata dall’altra Parte la necessaria autorizzazione d’esercizio.3.  Le autorità aeronautiche di una Parte possono esigere che l’impresa designata dall’altra Parte provi di essere in grado di soddisfare le condizioni stabilite dalle leggi e dai regolamenti da loro normalmente e ragionevolmente applicati, che disciplinano l’esercizio dei servizi aerei internazionali, conformemente alle disposizioni della Convenzione.4.  Le autorità aeronautiche di ciascuna Parte possono rifiutare di accordare l’auto­rizzazione d’esercizio di cui al numero 2 del presente articolo, oppure, nei limiti ch’esse ritengano necessari, condizionare l’attuazione dei diritti definiti nell’articolo 2 del presente Accordo, qualora non avessero la prova che una parte preponderante della proprietà e il controllo effettivo dell’impresa appartengano alla Parte che l’ha designata.5.  Una volta ricevuta l’autorizzazione d’esercizio di cui al numero 2 del presente articolo, l’impresa designata può, in ogni momento, esercitare qualsiasi servizio convenuto, sempre che sia in vigore una tariffa stabilita conformemente alle disposizioni degli articoli 16 e 18 del presente Accordo.Art. 9 Revoca e sospensione dell’autorizzazione d’esercizio 1.  Le autorità aeronautiche di ciascuna Parte hanno il diritto di revocare o di sospendere un’autorizzazione d’esercizio per l’esercizio, a opera dell’impresa designata dell’altra, dei diritti menzionati nell’articolo 2 del presente Accordo, oppure di sottoporre l’esercizio di questi diritti alle condizioni ch’essa reputa necessarie se:questa impresa non può provare che una parte preponderante della proprietà e il controllo effettivo dell’impresa appartengono alla Parte che l’ha designata o a suoi cittadini, oppure seb.l’impresa ha disatteso o gravemente infranto le leggi e i regolamenti della Parte che ha accordato i diritti, oppure sec.l’impresa non esercita i servizi convenuti conformemente alle condizioni prescritte nel presente Accordo.2.  A meno che la revoca, la sospensione o l’imposizione di condizioni giusta il numero 1 del presente articolo risultassero necessari per evitare altre infrazioni a leggi e regolamenti, tale diritto può essere esercitato solamente dopo consultazione con le autorità aeronautiche dell’altra Parte.Art. 10 Riconoscimento di certificati e licenze 1.  I certificati di navigabilità, i brevetti di idoneità e le licenze rilasciati o convalidati da una Parte sono riconosciuti dall’altra Parte durante la loro validità, purché simili certificati, brevetti e licenze corrispondano per lo meno, o siano superiori, ai requisiti minimi, come formulati dalla Convenzione.2.  Ciascuna Parte si riserva tuttavia il diritto di non riconoscere, per la circolazione sopra il proprio territorio, i brevetti di idoneità e le licenze rilasciati o convalidati ai suoi cittadini dall’altra Parte o da qualsiasi altro Stato.Art. 11 Esonero da dazi e tasse 1.  All’entrata nel territorio dell’altra Parte, gli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata di una Parte, come anche le loro attrezzature normali, le riserve di carburanti e lubrificanti e le provviste di bordo, ivi comprese le derrate alimentari, le bevande, i tabacchi e altri oggetti trasportati a bordo di simili aeromobili e destinati alla vendita in quantità limitate ai passeggeri, sono esonerati da ogni dazio o tassa, a condizione che dette attrezzature, riserve e provviste rimangano a bordo degli aeromobili sino a riesportazione avvenuta.2.  Sono parimenti esenti da questi dazi e tasse, fatti salvi gli emolumenti per servizi resi:a.le provviste di bordo imbarcate sul territorio di una Parte, nei limiti stabiliti dalle sue autorità, per essere consumate a bordo degli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata dell’altra Parte;b.i pezzi di ricambio, ivi compresi i motori, e le normali attrezzature di bordo importati sul territorio di una Parte per la manutenzione o la riparazione degli aeromobili impiegati in servizio internazionale;i carburanti e lubrificanti destinati al rifornimento degli aeromobili impiegati in servizio internazionale dall’impresa designata dell’altra Parte, anche quando detti approvvigionamenti sono utilizzati dagli aeromobili in volo sopra il territorio della Parte ove furono imbarcati;i documenti necessari all’impresa designata da una Parte, ivi comprese le riserve di biglietti di passaggio stampati, di titolo di trasporto aereo e di materiale stampato, che porta impresso il marchio dell’impresa, e l’usuale materiale di pubblicità, distribuito gratuitamente da questa impresa designata.3.  Le normali attrezzature di bordo, come anche i prodotti e gli approvvigionamenti a bordo degli aeromobili impiegati dall’impresa designata di una Parte possono essere sbarcati sul territorio dell’altra Parte solamente con il consenso delle autorità doganali di questo territorio. In tal caso essi possono essere posti sotto la vigilanza di dette autorità fintanto che non siano riesportati o adibiti ad altro uso, conformemente ai regolamenti doganali in vigore nel territorio di questa Parte.4.  Le esenzioni previste dal presente articolo si applicano parimenti quando l’impresa designata di una Parte ha concluso accordi con una o più imprese sulla locazione o il trasferimento di oggetti sul territorio dell’altra Parte, a condizione che detta impresa o dette imprese beneficino anche di tali esenzioni di quest’altra Parte.5.  Basandosi sulla reciprocità, ciascuna Parte accorda l’esonero dall’imposta sul valore aggiunto o da imposte indirette analoghe sulle merci e sui servizi forniti per l’impresa designata dall’altra Parte e che sono utilizzati per l’esercizio delle sue linee aeree internazionali. L’esonero dalle tasse può assumere la forma di un’ecce­zione o quella di un rimborso.Art. 12 Tasse di utilizzazione 1.  Ciascuna Parte si adopera affinché le tasse di utilizzazione, imposte o imponibili dalle sue autorità competenti all’impresa designata dell’altra Parte, siano eque e ragionevoli. Dette tasse si fondano sui principi di una sana economia.2.  Le tasse pagate per l’utilizzazione degli aeroporti e delle attrezzature e servizi di navigazione aerea offerti da una delle Parti all’impresa designata dell’altra non devono risultare superiori a quelle che devono essere pagate dagli aeromobili nazionali adibiti ai servizi internazionali regolari.3.  Nell’utilizzazione di aeroporti, aerovie, servizi di traffico aereo e di attrezzature connesse situati sotto il suo controllo, nessuna delle Parti privilegia una qualsiasi altra impresa straniera rispetto a un’impresa dell’altra Parte attiva nel traffico aereo internazionale.Art. 13 Servizi di assistenza al suolo Basandosi sulla reciprocità, ciascuna Parte accorda all’impresa designata dell’altra Parte, nel territorio di quest’altra Parte, il diritto di scegliere, per l’esecuzione totale o parziale dei servizi di assistenza al suolo, uno qualsiasi degli agenti debitamente abilitati in concorrenza fra loro, autorizzato dall’altra Parte a offrire simili servizi.Art. 14 Attività commerciali 1.  L’impresa designata di una delle Parti ha il diritto, per promuovere il traffico aereo e la vendita di servizi di traffico aereo, di tenere sul territorio dell’altra Parte rappresentanze adeguate, che possono comprendere personale commerciale, operativo e tecnico, trasferito o assunto sul posto.2.  Il personale è soggetto alle leggi e ordinanze applicabili nel territorio dell’altra Parte3.  Ciascuna Parte accorda all’impresa designata dell’altra il diritto di vendere titoli di trasporto aereo sul suo territorio, direttamente e, all’arbitrio dell’impresa, per il tramite dei suoi agenti. Ciascuna impresa ha il diritto di vendere simili titoli di trasporto aereo e ognuno è libero di acquistarli, in moneta nazionale o in valute estere convertibili, ammesse in virtù delle vigenti ordinanze in materia di cambio di valute estere.Art. 15 Conversione e trasferimento degli introiti Ciascuna impresa designata ha il diritto di convertire e trasferire nel suo Paese, al tasso applicato per l’esecuzione o i trasferimenti, le eccedenze di introiti realizzate sulle spese locali col trasporto di passeggeri, bagagli, merci e invii postali. Se il servizio dei pagamenti tra le Parti è disciplinato da un accordo speciale, questo è applicabile.Art. 16 Tariffe 1.  Le tariffe che l’impresa designata di una Parte applica per i servizi contemplati nel presente Accordo, vanno fissate ad aliquote ragionevoli, tenendo conto di tutti gli elementi determinanti, comprendenti gli interessi degli utenti, le spese d’eser­cizio, le particolari caratteristiche di ogni servizio, i tassi di commissione, un utile ragionevole, le tariffe di altre imprese e altre considerazioni di ordine economico sugli avvenimenti di mercato.2.  Le autorità aeronautiche fanno attenzione in particolare alle tariffe contro le quali possono essere sollevate obiezioni in virtù del fatto che sono insensatamente discriminanti, eccessivamente elevate o limitanti attraverso tasse causate dall’abuso di una posizione dominante, artatamente basse a seguito di un aiuto, o di un sostegno, diretto o indiretto, o esagerate.3.  Le tariffe, se possibile, sono sottoposte all’approvazione almeno quattordici giorni prima della data prevista per la loro entrata in vigore. Le autorità aeronautiche approvano o rifiutano le tariffe sottoposte per il trasporto di sola andata o di andata e ritorno fra i territori delle due Parti che iniziano nel loro proprio territorio. Nel caso di un rifiuto, notificano la non approvazione alle autorità aeronautiche dell’altra Parte il prima possibile o almeno entro quattordici giorni dalla ricezione delle tariffe.4.  Nessuna delle Parti intraprende unilateralmente provvedimenti atti a impedire l’introduzione delle tariffe proposte o il mantenimento di quelle esistenti per il trasporto fra i territori delle due Parti che inizia nel territorio dell’altra Parte.5.  L’impresa designata di una Parte comunica su richiesta alle autorità aeronautiche dell’altra Parte le tariffe per i trasporti che iniziano nel territorio di quest’altra Parte e che attraverso le rotte stabilite conducono in Stati terzi.6.  A prescindere dal precedente capoverso 4, le autorità aeronautiche di una parte possono notificare la loro non approvazione alle autorità aeronautiche dell’altra Parte il più rapidamente possibile o almeno entro quattordici giorni dal momento della ricezione delle tariffe se ritengono che una tariffa per il trasporto verso il proprio territorio rientri nelle categorie menzionate a tale scopo nel capoverso 2.7.  Le autorità aeronautiche di ciascuna Parte possono esigere negoziati su ogni tariffa oggetto della non approvazione. Simili negoziati devono avere luogo entro 30 giorni dalla ricezione di una richiesta in tal senso. Se le Parti raggiungono un’intesa, ciascuna di esse si adopera al meglio per attuarla efficacemente. Se non si giunge a un’intesa, prevale la decisione di quella Parte dal cui territorio inizia il trasporto.8.  Per i trasporti fra i territori delle Parti, le autorità aeronautiche autorizzano l’im­presa designata dell’altra Parte a uguagliare ogni tariffa per la medesima coppia di città, attualmente ammessa all’applicazione da parte di un’impresa di ciascuna Parte o da parte di un’impresa di uno Stato terzo.9.  Le autorità aeronautiche di ciascuna Parte hanno il diritto di indagare le violazioni delle tariffe e le violazioni delle condizioni di vendita commesse da ogni singola impresa.Art. 17 Computer Reservation System Le Parti si accordano affinché, nei loro rispettivi territori, i sistemi di prenotazione computerizzata (CRS) siano gestiti in modo chea.gli interessi degli utenti di prodotti del traffico aereo siano protetti da qualsiasi abuso dell’informazione CRS, ivi comprese interpretazioni fuorvianti e cheb.trovino applicazione le regole di comportamento CRS per la distribuzione di prodotti internazionali di servizio concernenti il passeggero e la merce, accettate dall’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale e dalla Commissione Europea per l’aviazione civile.Art. 18 Approvazione degli orari 1.  Almeno quarantacinque giorni prima dell’inizio dei servizi convenuti, l’impresa designata di una Parte sottopone l’orario previsto all’approvazione delle autorità aeronautiche dell’altra Parte. Lo stesso disciplinamento s’applica a qualsiasi successiva modifica di orario.2.  Se un’impresa designata intende eseguire voli supplementari, fuori degli orari approvati per i servizi convenuti, deve chiedere l’autorizzazione delle autorità aeronautiche dell’altra Parte, dopo averlo concordato con l’impresa designata di quest’altra Parte. Solitamente, l’istanza dev’essere presentata almeno due giorni feriali prima dell’esecuzione di questi voli3.  Nel caso in cui non sia possibile giungere a un’intesa fra le due imprese designate, la questione è risolta fra le autorità aeronautiche delle due Parti.Art. 19 Statistiche Le autorità aeronautiche delle Parti si comunicano, su richiesta, statistiche periodiche o altri dati analoghi concernenti il traffico sui servizi convenuti.Art. 20 Consultazioni 1.  Nello spirito di una stretta collaborazione, le autorità aeronautiche delle due Parti si incontrano di tanto in tanto per garantire detta collaborazione in tutti i settori interessati dall’applicazione del presente Accordo.2.  Ciascuna Parte, o le sue autorità aeronautiche, può, in ogni momento, chiedere consultazioni in merito a ogni problema inerente al presente Accordo. Dette consultazioni devono iniziare entro sessanta giorni dalla data di ricezione della domanda da parte dell’altra Parte, salvo diverso accordo fra le Parti.Art. 21 Composizione delle controversie 1.  In caso di controversie inerenti all’interpretazione o all’applicazione del presente Accordo, le autorità aeronautiche delle Parti si adoperano in primo luogo per comporle mediante negoziati.2.  Se le autorità aeronautiche non giungono a un’intesa, la controversia va risolta mediante negoziati fra le Parti.3.  Se la controversia non può essere composta ai sensi del precedente capoverso 2, ciascuna Parte può sottoporla a un tribunale arbitrale.4.  In tal caso, ciascuna parte designa un arbitro; i due arbitri cooptano un Presidente, cittadino di uno Stato terzo. Se, entro un termine di due mesi a decorrere dal giorno in cui una delle Parti ha designato il proprio arbitro, l’altra Parte non designa il suo o se, nel corso del mese successivo alla designazione del secondo arbitro, i due arbitri non s’intendono sulla scelta del Presidente, ciascuna Parte può chiedere al presidente del Consiglio dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale di procedere alle designazioni necessarie. Se il Presidente è cittadino di una delle Parti, il suo Vicepresidente procede alla designazione necessaria.5.  Il tribunale arbitrale prende le sue decisioni a maggioranza. Le decisioni sono vincolanti per le Parti. Ciascuna Parte deve sostenere le spese del proprio membro e della propria rappresentanza nella procedura arbitrale. Le spese per il Presidente e tutte le altre spese sono sostenute in parti uguali dalle Parti. Per tutte le altre questioni che lo riguardano, il tribunale arbitrale fissa le proprie procedure.Art. 22 Modifiche 1.  Se una delle Parti giudica auspicabile modificare una qualsiasi disposizione del presente Accordo, tale modifica, convenuta tra le Parti, è applicata provvisoriamente dal giorno della firma ed entra in vigore appena le due Parti si sono notificate l’adempimento delle formalità costituzionali.2.  L’Allegato può essere modificato per convenzione diretta tra le autorità aeronautiche delle Parti. Le modifiche sono applicate provvisoriamente dal giorno in cui sono state convenute ed entrano in vigore dopo essere state confermate mediante scambio di note diplomatiche.3.  In caso di conclusione di una convenzione generale multilaterale relativa al trasporto aereo, che vincolasse ciascuna delle Parti, il presente Accordo sarà emendato al fine di essere conforme alle disposizioni di detta convenzione.Art. 23 Denuncia 1.  Ciascuna Parte può, in ogni momento, notificare per scritto all’altra di voler porre fine al presente Accordo; la notificazione va fatta simultaneamente all’Organizza­zione dell’aviazione civile internazionale.2.  La denuncia diverrà efficace l’ultimo giorno di un periodo d’orario, sempreché siano trascorsi dodici mesi dalla sua ricezione e a meno che la denuncia non sia revocata di comune intesa prima della fine di tale periodo.3.  Qualora l’altra Parte non attestasse di averla ricevuta, la notificazione si reputa pervenuta quattordici giorni dopo che l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale ne ha ricevuto comunicazione.Art. 24 Registrazione presso l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale Il presente Accordo, e ogni ulteriore emendamento, saranno registrati presso l’Orga­nizzazione dell’aviazione civile internazionale.Art. 25 Entrata in vigore 1.  Il presente Accordo sarà applicato provvisoriamente dal giorno della sua firma. Ciascuna Parte comunica all’altra Parte mediante nota diplomatica che le formalità costituzionali che consentono l’entrata in vigore del presente Accordo sono adempite. L’Accordo entrerà poi in vigore il giorno della rimessa dell’ultima di queste due comunicazioni.2.  Non appena il presente Accordo entrerà in vigore, diverrà caduco, per quanto riguarda la Svizzera e la Repubblica Ceca, l’Accordo provvisorio sulle aviolinee tra la Svizzera e la Cecoslovacchia8, conchiuso a Berna il 10 settembre 1947.8 RS 0.748.127.197.41FirmeIn fede di che, i plenipotenziari delle due Parti hanno firmato il presente Accordo.Fatto a Praga, il 17 luglio 1996, in doppio esemplare, nelle lingue tedesca, ceca e inglese, i tre testi facendo parimenti fede. In caso di divergenze di realizzazione, di interpretazione o di applicazione, prevale il testo inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodella Repubblica Ceca:Emanuel JennyOldrich GorgolAllegato Tavole delle linee Tavola ILinee sulle quali l’impresa designata dalla Svizzera può esercitare servizi aerei:Punti di partenzaPunti intermediPunti nella Repubblica CecaPunti oltre la Repubblica CecaPunti in SvizzeraNessunoPunti nellaRepubblica CecaNessunoTavola IILinee sulle quali l’impresa designata dalla Repubblica Ceca può esercitare servizi aerei:Punti di partenzaPunti intermediPunti in SvizzeraPunti oltre la SvizzeraPunti nellaRepubblica CecaNessunoPunti in SvizzeraNessunoNote1.  I punti stabiliti nell’Allegato possono essere serviti in ogni ordine e in ogni combinazione senza qualsivoglia, premesso che simili servizi concordino con l’arti­colo 3 del presente Accordo.2.  Sempreché non sia stato convenuto altrimenti dalle autorità aeronautiche, ciascuna impresa designata può servire punti intermedi e punti oltre non menzionati nell’Allegato del presente Accordo, a condizione che non siano esercitati diritti di traffico fra detti punti e il territorio dell’altra Parte.
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(Stato 5  novembre 1999)0.142.115.141Nicht löschen bitte "1 " !! 0.142.115.141Traduzione2Trattato di domiciliotra la Svizzera e il Principato del LiechtensteinConchiuso il 6 luglio 1874Approvato dall’Assemblea federale il 14 novembre 18743Istrumenti di ratificazione scambiati il 29 dicembre 1874Entrato in vigore il 29 gennaio 18751 CS 11 162; FF 1874 III 169 ediz. ted. 178 ediz. franc 2 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.3 RU 1 452La Confederazione Svizzerada una parteeSua Altezza Serenissima il Principe Reggente Giovanni di Liechtensteindall’altra parte,volendo regolare di buon accordo le condizioni del domicilio degli attinenti della Svizzera nel Principato di Liechtenstein e degli attinenti di questo Principato nella Svizzera, sonosi concertati di stipulare a quest’uopo un Trattato, ed hanno perciò nominato a loro plenipotenziari:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)i quali scambiatisi i loro pieni poteri trovati in buona e debita forma, hanno insieme adottato, con riserva di ratifica delle due Parti rispettive, gli articoli seguenti:Art. I4 La Svizzera assicura agli attinenti del Principato di Liechtenstein, sotto le condizioni espresse nell’articolo II, il diritto di dimorare temporariamente o di prendere domicilio duraturo nella Svizzera, acquistare o alienare beni stabili, esercitare per proprio conto o far esercitare qualsivoglia industria, di cui è generalmente permesso l’eser­ci­zio, senza essere obbligati a vincolo politico o comunale e senza essere sottoposti ad alcun onere fuor di quelli praticati pei cittadini svizzeri.E dall’altra parte il Principato di Liechtenstein assicura agli attinenti della Svizzera, sotto le medesime condizioni, il diritto di dimorare temporariamente o di prendere domicilio duraturo nel Principato, acquistare o alienare beni stabili, esercitare per proprio conto o far esercitare qualsivoglia industria, di cui è generalmente permesso l’esercizio, senza essere obbligati a vincolo politico o cumunale e senza essere sottoposti ad alcun onere fuor di quelli praticati per gli attinenti del Principato di Liechtenstein.4 Per il trattamento dei cittadini del Liechtenstein nella Svizzera e dei cittadini svizzeri nel Liechtenstein vedi ora l’acc. del 6 nov. 1963 tra la Svizzera e il Principato dei Liechtensteín sullo stato giuridico dei cittadini di ciascuno di essi nell’altro Stato per quanto concerne la polizia degli stranieri (RS 0.142.115.142) e lo scambio di note del 19 ott. 1981 conc. la sospensione parziale dell’art. 3 di detto acc. (RS 0.142.115.142.1).Art. II5 Per conseguire il diritto di domicilio, sia dall’una che dall’altra parte, si richiede: La produzione di una fede d’origine o di un altro documento di pari valore giustificativo e di un certificato col quale dalla competente Autorità del paese dei postulante sia attestato che esso è di buona condotta e che è fornito di mezzi di sussistenza per sè e per la sua famiglia.5 Vedi la nota all’art. I.Art. III Ciascuna delle due Parti contraenti si obbliga ad accogliere di nuovo i propri attinenti, quando ai medesimi sia rivocato nell’altra Parte il diritto di domicilio, tranne che essi abbiano acquisito il diritto di cittadinanza in un altro Stato e che siano stati in debita forma dei loro stato d’origine svincolati.Art. IV Per quanto riguarda l’obbligo di servizio militare gli attinenti sia dell’una sia dell’altra Parte rimangono soggetti alle leggi dello Stato d’origine. Nello Stato del domicilio sono esenti da ogni prestazione relativa.Art. V I proprietari o coltivatori svizzeri di terreni nel Principato di Liechtenstein, e viceversa i proprietari o coltivatori lichtensteiniesi di terreni nella Svizzera godono per l’economia dei beni da loro posseduti od utilizzati i medesimi vantaggi come i possessori indigeni; sono però anche sottoposti alle medesime gravezze e imposte dei loro beni stabili, come gli attinenti del paese stesso e devono sottomettersi come questi ai medesimi regolamenti amministrativi e di polizia in vigore.Art. VI Il presente Trattato entrerà in vigore un mese dopo scambiati gli atti di ratifica, e rimarrà in vigore pel periodo di dieci anni.Quando nè l’una nè l’altra delle Parti contraenti dodici mesi prima che spiri il periodo suddetto non abbia dichiarato l’intenzione di farne cessare gli effetti, il Trattato rimane in attività per tutto un anno ancora, contando dal giorno in cui l’una o l’altra delle due Parti contraenti l’avrà dinunziato.Gli atti di ratifica dei presente Trattato saranno scambiati quanto più presto si potrà dopo seguita la ratifica di ambo le Parti.FirmeIn fede di che, i rispettivi plenipotenziari lo hanno sottoscritto e vi hanno apposto i loro sigilli.Così fatto a Vienna il 6 luglio 1874.von TschudiHampe
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RS 0.974.247.4 1 Traduzione1 Accordo tra il Consiglio federale svizzero e il Governo della Repubblica del Kirghizistan concernente la cooperazione tecnica e finanziaria e l’aiuto umanitario Concluso il 23 ottobre 2002 Entrato in vigore mediante scambio di note il 5 agosto 2003 (Stato 5 agosto 2003) Il Consiglio federale svizzero (qui di seguito denominato «Governo svizzero») e il Governo della Repubblica del Kirghizistan (qui di seguito denominato «Governo kirghiso»), qui di seguito denominati «Parti contraenti», nell’intento di rafforzare i legami di amicizia tra i due Paesi, desiderosi di sviluppare una fruttuosa cooperazione tecnica, finanziaria e umanitaria, riconoscendo che tale cooperazione finanziaria, tecnica e umanitaria contribuirà a promuovere il processo di riforma attualmente in atto nel Kirghizistan volto a rag- giungere uno sviluppo sostenibile, economico, sociale ed ecologico, consapevoli che il Governo kirghiso si impegna a perseguire le riforme destinate ad instaurare un’economia di mercato in condizioni democratiche, hanno convenuto quanto segue: Art. 1 Base della cooperazione Il rispetto dei principi democratici e dei diritti fondamentali, come espressi in parti- colare nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ispira sia la politica interna sia quella estera delle Parti contraenti al pari degli obiettivi del presente Accordo. Art. 2 Scopo dell’Accordo Il presente Accordo definisce le disposizioni e le condizioni generali per tutte le forme di cooperazione tecnica, finanziaria o umanitaria tra le Parti contraenti. Fissa una struttura di regole e procedure per la pianificazione e la realizzazione di tutti i progetti e i programmi di cooperazione. RU 2004 1349 1 Traduzione dal testo originale inglese. 0.974.247.4 Cooperazione economica e tecnica 2 0.974.247.4 Queste disposizioni si applicano ai progetti e ai programmi di cooperazione tecnica, finanziaria e umanitaria convenuti tra le Parti contraenti conformemente all’artico- lo 5. Le Parti contraenti intendono promuovere, nell’ambito delle rispettive legislazioni nazionali, la realizzazione di progetti e programmi di cooperazione tecnica, finanzia- ria e umanitaria nel Kirghizistan. Questi progetti e programmi devono essere com- plementari agli sforzi di sviluppo interni profusi dalla Repubblica del Kirghizistan. Il Governo kirghiso applica parimenti queste disposizioni alle attività nazionali risultanti dai progetti e dai programmi di cooperazione allo sviluppo regionali finan- ziati dal Governo svizzero, oppure dai progetti e dai programmi cofinanziati dal Governo svizzero tramite organizzazioni internazionali, sempre che sia fatto riferi- mento all’Accordo. Allo scopo di evitare doppioni rispetto ai programmi e ai progetti finanziati da altri donatori e per garantirne la massima realizzazione, le Parti contraenti forniscono e condividono tutte le informazioni necessarie per un coordinamento efficace. Se un accordo specifico concluso tra le Parti contraenti contempla attività di coope- razione che vanno oltre l’ambito del presente Accordo, si applicano i termini di tale accordo specifico. Art. 3 Definizioni I progetti e i programmi specifici di carattere nazionale o regionale e altre attività comuni in virtù del presente Accordo sono qui di seguito denominati «progetti». Ai fini del presente Accordo il termine «organismi esecutivi» si riferisce a tutte le autorità, imprese o organizzazioni pubbliche o private, riconosciute da entrambe le Parti contraenti, a cui sia stato affidato il mandato dal Governo svizzero per realizza- re i progetti specifici ai sensi dell’articolo 8.1. Gli esperti e i consulenti, impiegati in missioni di breve o lunga durata dal Governo svizzero o dagli organismi esecutivi incaricati di preparare e realizzare i progetti contemplati dal presente Accordo, sono qui di seguito denominati «Personale». Ai fini del presente Accordo l’espressione «familiari» designa il coniuge o il partner e i rispettivi figli. Ai fini del presente Accordo il termine «materiale» designa le merci, autoveicoli, macchinari, equipaggiamenti e altri beni messi a disposizione dal Governo svizzero o dagli organismi esecutivi per l’attuazione dei progetti contemplati dal presente Accordo nonché ogni altro materiale fornito al Kirghizistan nel quadro di accordi specifici concernenti i progetti ai sensi dell’articolo 5.1. «DSC» designa la Direzione dello sviluppo e della cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri. «SECO» designa la Segreteria di Stato dell’economia (SECO)2 del Dipartimento federale dell’economia. 2 La designazione dell’unità amministrativa è stata adattata in applicazione dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sulle pubblicazioni ufficiali (RS 170.512.1). Aiuto umanitario e cooperazione tecnica. Acc. con il Kirghizistan 3 0.974.247.4 «Ufficio svizzero di cooperazione» a Bichkek, designa l’organismo incaricato di garantire il coordinamento e la prosecuzione dei progetti di sviluppo del Governo svizzero nel Kirghizistan e in altri Paesi dell’Asia centrale. L’Ufficio svizzero di cooperazione funge parimenti da agenzia consolare subordinata all’Ambasciata di Svizzera a Tachkent. Art. 4 Forme di cooperazione Forme 4.1 La cooperazione può assumere, successivamente o simultaneamente, una o più delle forme seguenti: cooperazione tecnica che può includere gli aspetti scientifici e culturali; cooperazione finanziaria ed economica; aiuti d’urgen- za e aiuti umanitari. 4.2 La cooperazione è realizzata tramite donazioni (in natura, servizi o in con- tanti), crediti a tassi preferenziali o non preferenziali, garanzie, partecipazio- ni finanziarie o tramite altri strumenti a seconda delle necessità. 4.3 La cooperazione può essere realizzata su basi bilaterali oppure in collabora- zione con altri donatori od organizzazioni multilaterali. 4.4 Le operazioni di cooperazione possono essere affidate a organizzazioni o istituzioni private o pubbliche, nazionali, internazionali o multilaterali. Cooperazione tecnica 4.5 La cooperazione tecnica consiste nel trasferimento di know-how mediante formazione e consulenza nonché sotto forma di servizi o fornitura di beni ed equipaggiamenti necessari alla realizzazione dei progetti. 4.6 La cooperazione tecnica può assumere le forme seguenti: a) donazioni; b) beni e servizi; c) messa a disposizione di personale locale o estero; d) assegnazione di borse di studio o formazione nel Kirghizistan, in Sviz- zera o in un Paese terzo; e) qualsiasi altra forma, concordata di comune intesa tra le Parti contra- enti. 4.7 I progetti di cooperazione tecnica sono realizzati di norma su base non rimborsabile, tranne nel caso in cui siano legati ad attività economiche. Cooperazione economica e finanziaria 4.8 La cooperazione economica e finanziaria consiste principalmente nel finan- ziamento di beni e servizi di origine svizzera in relazione con la cooperazio- ne tecnica per progetti prioritari di infrastruttura e di sviluppo, o per sostene- re gli intermediari finanziari. Altre forme possono essere considerate caso per caso. Cooperazione economica e tecnica 4 0.974.247.4 4.9 L’aiuto economico e finanziario è fornito, a seconda del caso, sotto forma di donazioni, di prestiti, di partecipazioni finanziarie, di fornitura di garanzie o sotto forme combinate, previa intesa tra le Parti contraenti. 4.10 È data particolare importanza ai progetti atti a favorire lo sviluppo del setto- re emergente dell’economia privata, a migliorare le infrastrutture di base e ad attenuare l’impatto ambientale. Aiuto umanitario 4.11 L’aiuto umanitario del Governo svizzero alla popolazione kirghisa avverrà sotto forma di beni, di servizi, di esperti e di contributi finanziari. 4.12 I progetti nell’ambito dell’aiuto umanitario sono destinati alle categorie più vulnerabili della società kirghisa e contribuiscono a rafforzare simultanea- mente la capacità d’azione delle organizzazioni umanitarie locali e nazionali. Altri settori di cooperazione 4.13 Qualsiasi altro settore di cooperazione di interesse comune per le Parti contraenti, e non esplicitamente contemplato dal presente Accordo, deve essere oggetto di un’appendice al presente Accordo o di una convenzione specifica, che può assumere la forma di protocollo d’accordo o qualsiasi altra forma ritenuta adeguata. Art. 5 Applicazione 5.1 Le disposizioni del presente Accordo si applicano: a) a tutti i progetti di cooperazione concordati tra le Parti contraenti in vir- tù dell’articolo 4; b) ai progetti concordati dal Governo svizzero con le organizzazioni inter- nazionali o con istituzioni pubbliche o private nel Kirghizistan, per i quali le Parti contraenti o i loro rappresentanti autorizzati abbiano con- venuto di applicare, mutatis mutandis, le disposizioni dell’articolo 6; c) ai progetti concordati con società o istituzioni di diritto pubblico o pri- vato di uno dei due Paesi, per i quali le Parti contraenti o i loro rappre- sentanti autorizzati abbiano convenuto di applicare, mutatis mutandis, le disposizioni dell’articolo 6. 5.2 Il Governo svizzero ha la facoltà di affidare l’attuazione dei suoi impegni ad organismi esecutivi. 5.3 Le disposizioni del presente Accordo si applicano anche agli interventi d’urgenza, alle operazioni di soccorso e di aiuto umanitario condotti dalla Svizzera nel Kirghizistan per fronteggiare situazioni di catastrofe. Art. 6 Privilegi e immunità I privilegi e immunità seguenti sono concessi nel quadro delle attività svolte in virtù del presente Accordo: Aiuto umanitario e cooperazione tecnica. Acc. con il Kirghizistan 5 0.974.247.4 6.1 L’Ufficio svizzero di cooperazione beneficia dello statuto diplomatico conformemente alla Convenzione di Vienna del 18 aprile 19613 sulle rela- zioni diplomatiche. 6.2 I membri dell’Ufficio svizzero di cooperazione a cui le autorità svizzere hanno accordato il rango diplomatico, nonché i loro familiari, beneficiano di un trattamento conforme alle disposizioni della Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961 sulle relazioni diplomatiche. 6.3 Il Governo svizzero accorda gratuitamente e senza indugio, entro i limiti previsti dalla propria legislazione nazionale, i visti di entrata temporanei necessari ai cittadini kirghisi che si recano in Svizzera nell’ambito di un progetto contemplato dal presente Accordo. 6.4 In linea di massima il Governo kirghiso concede al Personale estero gli stessi privilegi concessi al personale di altre missioni di cooperazione e adot- ta adeguate misure per prevenire qualsiasi attentato alla loro persona, alla loro libertà e dignità. Nel quadro della propria legislazione nazionale e con- formemente al presente Accordo, il Governo kirghiso: a) concede gratuitamente e senza indugio ai membri del Personale e ai loro familiari, i permessi di soggiorno nonché i visti di entrata e d’uscita multipli come specificato nell’Accordo relativo ai progetti con- siderati. Il Governo kirghiso rilascia parimenti agli esperti i permessi di dimora o di lavoro legalmente richiesti nel corso della missione; b) autorizza i membri del Personale e i loro familiari, che non sono né cittadini kirghisi né residenti permanenti nel Kirghizistan, ad importare e a esportare i loro effetti personali (suppellettili, autoveicoli, equipaggiamento professionale e privato). Detti effetti personali sono esenti dal pagamento dei dazi doganali e di qualsiasi altro onere al momento della loro importazione nel Kirghizistan e/o al momento della loro riesportazione al termine della missione. Gli autoveicoli e gli equipaggiamenti professionali venduti sul territorio della Repubblica del Kirghizistan a persone che non godono dei privilegi concessi al personale della missione, soggiacciono ai dazi doganali e alle tasse previste dalla legislazione kirghisa; c) esonera i membri del Personale che non sono né cittadini kirghisi né residenti permanenti nel Kirghizistan dal pagamento delle imposte o tasse sul reddito o sulla sostanza per la durata della loro missione. 6.5 In caso di arresto o detenzione, per un qualsiasi motivo, di membri del Personale o di loro familiari, o in caso di perseguimento penale a loro carico, l’Ambasciata di Svizzera a Tachkent è immediatamente informata e ha la possibilità di rendere loro visita in qualsiasi momento. Le persone incrimina- te hanno il diritto di contattare un avvocato designato dall’Ambasciata o da esse medesime e di essere rappresentate da detto avvocato. 3 RS 0.191.01 Cooperazione economica e tecnica 6 0.974.247.4 6.6 Il Governo kirghiso si adopera in ogni modo per garantire la sicurezza del Personale e dei familiari. In caso di disordini suscettibili di pregiudicare la sicurezza dei cittadini stranieri che soggiornano sul territorio del Kirghizi- stan, il Governo kirghiso accorda agevolazioni di rimpatrio equivalenti a quelle concesse al personale diplomatico in servizio sul suo territorio. Nel caso in cui si verificano simili disordini, le Parti contraenti si consultano reciprocamente e agiscono in stretta collaborazione per attenuare ogni rischio o pregiudizio suscettibile di danneggiare i membri del Personale e i loro familiari. 6.7 Il Governo kirghiso non imputa al Personale la responsabilità dei danni causati nell’adempimento della loro missione. 6.8 Per i progetti alimentati da fondi non rimborsabili messi a disposizione dal Governo svizzero, il Governo kirghiso esonera gli organismi esecutivi e i progetti medesimi dall’IVA, dai dazi doganali e da ogni altra imposta o tassa sulla fornitura di beni e servizi. 6.9 Per i progetti finanziati da contribuzioni dirette del Governo svizzero, il Governo kirghiso esenta gli organismi esecutivi da qualsivoglia onere fiscale o tassa sul reddito o sulla sostanza derivante da rimunerazione e acquisizioni nel quadro del progetto considerato. 6.10 Gli organismi esecutivi incaricati sono autorizzati ad assumere direttamente cittadini kirghisi quali impiegati per una durata variabile, in funzione degli obiettivi dei progetti da realizzare. 6.11 Ai fini della regolamentazione delle operazioni di cambio sul proprio territo- rio, il Governo kirghiso semplifica la procedura di trasferimento di divise estere per i progetti e il Personale estero. 6.12 Per le operazioni di pagamento concernenti i progetti di aiuto finanziario, il Governo kirghiso acconsente a che agenti finanziari e/o banche di servizio incaricati dagli omologhi partner kirghisa siano designati d’intesa tra i parte- cipanti ad ognuno dei progetti. Per i pagamenti in valuta locale (som kirghi- so) detti agenti finanziari e/o banche possono provvedere all’apertura di con- ti di contropartita e di conti speciali. I partecipanti al progetto si accordano in merito alla destinazione di detti fondi in deposito. Art. 7 Clausola anticorruzione Le Parti contraenti perseguono obiettivi comuni nella lotta contro la corruzione, che nuoce alla buona gestione degli affari pubblici, a un impiego appropriato delle risorse destinate allo sviluppo e compromette una leale ed aperta concorrenza basata sul prezzo e sulla qualità. Esse si impegnano pertanto ad unire i loro sforzi per combattere la corruzione e dichiarano in particolare che ogni offerta, regalo, paga- mento, retribuzione o vantaggio di qualsivoglia natura, fatto a chicchessia in maniera diretta o indiretta, e finalizzato all’ottenimento dell’aggiudicazione di un appalto nel quadro del presente Accordo oppure durante la sua esecuzione, sarà considerato come atto illecito o come atto di corruzione. Ogni atto di siffatta natura costituisce motivo sufficiente a giustificare l’annullamento del contratto relativo al progetto, Aiuto umanitario e cooperazione tecnica. Acc. con il Kirghizistan 7 0.974.247.4 dell’appalto o della conseguente aggiudicazione, oppure per l’adozione di qualsiasi altra misura di coercizione prevista dalla legge applicabile. Art. 8 Coordinamento e procedura 8.1 Ogni progetto previsto dal presente Accordo deve essere oggetto di una convenzione specifica tra i partner del progetto; tale convenzione contempla ed espone in dettaglio i diritti e gli obblighi dei singoli partner. In fase di realizzazione, i partner del progetto si scambiano a intervalli regolari le informazioni tecniche circa l’avanzamento dei lavori finanziati in virtù del presente Accordo. 8.2 Le Parti contraenti si comunicano reciprocamente tutte le informazioni relative ai progetti intrapresi in virtù del presente Accordo. 8.3 Da parte kirghisa il coordinamento generale è garantito, a nome del Governo kirghiso, dal Ministero delle Finanze della Repubblica del Kirghizistan. 8.4 Ai fini dell’applicazione del presente Accordo il Governo svizzero è rappre- sentato: a) Dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Dipar- timento federale degli affari esteri; b) Dalla SECO del Dipartimento federale dell’economia; c) Dall’Ufficio svizzero di cooperazione. 8.5 L’Ufficio svizzero di cooperazione a Bichkek assicura il collegamento con le autorità kirghise per il coordinamento, la realizzazione e il monitoraggio dei progetti. Art. 9 Disposizioni finali 9.1 Le Parti contraenti convengono di risolvere per via diplomatica le eventuali controversie che possono risultare dall’interpretazione o dall’applicazione delle disposizioni del presente Accordo. 9.2 Le Parti contraenti possono convenire di modificare o emendare reciproca- mente il presente Accordo tramite protocolli che saranno parte integrante dell’Accordo. 9.3 Se i principi fondamentali di cui all’articolo 1 non sono rispettati, ciascuna delle Parti contraenti ha il diritto di prendere misure adeguate. Salvo urgenza particolare, la Parte che intende prendere tale provvedimento fornisce all’altra Parte contraente tutte le informazioni necessarie per un esame approfondito della situazione al fine di trovare una soluzione. Nella scelta delle misure da adottare è data la priorità a quelle che perturba- no meno l’applicazione del presente Accordo. Le misure decise sono imme- diatamente notificate all’altra Parte contraente. Ai fini dell’interpretazione e dell’applicazione corrette del presente Accordo, le Parti contraenti convengono che vi sia «urgenza particolare», ai sensi Cooperazione economica e tecnica 8 0.974.247.4 dell’articolo 9.3 paragrafo 1 qualora una delle due Parti contraenti violi gra- vemente uno dei principi o obiettivi specificati nell’articolo 1 dell’Accordo. 9.4 L’entrata in vigore del presente Accordo comporta l’abrogazione dell’Ac- cordo di cooperazione tecnica del 14 novembre 19944 tra la Confederazione svizzera e il Governo della Repubblica del Kirghizistan. 9.5 Il presente Accordo entra in vigore il giorno in cui le Parti contraenti si notificano l’adempimento delle procedure necessarie alla sua entrata in vigo- re nei rispettivi Paesi. L’Accordo resta in vigore per una durata di cinque anni. Dopo di che è rinnovato tacitamente di anno in anno. Il presente Accordo può essere denunciato in qualsiasi momento da una delle due Parti contraenti previo avviso scritto di sei mesi. In caso di denuncia del presente Accordo, le disposizioni dello stesso conti- nueranno ad essere applicate a tutti i progetti convenuti prima della sua denuncia. Il presente Accordo si applica retroattivamente agli accordi firmati tra le Parti contraenti relativi a progetti in elaborazione o in fase di attuazione pri- ma dell’entrata in vigore del presente Accordo. Fatto a Bichkek il 23 ottobre 2002, in due esemplari originali in lingua russa e in lingua inglese, i due testi facenti parimenti fede. In caso di divergenza di interpreta- zione prevale la versione inglese. Per il Consiglio federale svizzero: Wilhelm Meier Per il Governo della Repubblica del Kirghizistan: Bolot Abildaev 4 Questo Acc. non è pubblicato nella RU.
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0.973.265.4  RU 1985 377; FF 1976 II 1139Traduzione1Decisione del Consiglio n. 4/1976Fondo AELS di sviluppo industriale in favore del PortogalloFirmata il 7 aprile 1976Approvata dall’Assemblea federale l’8 ottobre 19762Entrata in vigore per la Svizzera il 1° febbraio 1977 (Stato 1° gennaio 1986)1 Traduzione non ufficiale. Fa fede il testo originale inglese.2 RU 1985 376Il Consiglio,vista la domanda del governo portoghese presentata alla XVII riunione simultanea del 1975 del Consiglio e del Consiglio misto,desideroso di ottenere il processo di democratizzazione nel Portogallo consolidando l’economia portoghese,considerato l’accordo cui sono giunti il Consiglio e il Consiglio misto riuniti a livello ministeriale nella XXVI riunione simultanea del 1975,considerato che gli sforzi dell’accordo di sede, del 10 agosto 19613 e il Protocollo sulla capacità giuridica, i privilegi e le immunità dell’Associazione europea di libero scambio, del 28 luglio 1960, s’applicano alle istituzioni dell’Associazione,accertato che il Portogallo ha notificato al Consiglio di depositare successivamente lo strumento di ratifica di detto Protocollo e che, nel frattempo, il Portogallo tratterà il Fondo che dev’essere istituito con la presente decisione e i rispettivi avere al Por­togallo come se il Protocollo fosse già stato ratificato,visto il paragrafo 4 dell’articolo 1, l’articolo 2 (a) e i paragrafi 1 (c), 3 e 4 dell’arti­co­lo 32 della Convenzione,4decide:1.È istituito un Fondo AELS di sviluppo industriale in favore del Portogallo in quanto istituzione dell’Associazione europea di libero scambio.2.Gli statuti del Fondo sono quelli recati in allegato alla presente decisione; essi entrano in vigore contemporaneamente con la presente decisione.3.Gli Stati membri contribuiscono al Fondo e il Portogallo completerà, ove occorra, la somma necessaria al rimborso dei contributi e al pagamento degli interessi rispettivi, come previsto nello statuto.4.Gli averi e gli impegni del Fondo sono tenuti separatamente dagli altri averi e impegni dell’Associazione.5.Gli statuti del Fondo possono essere modificati come segue:a)Se il numero degli Stati membri o degli Stati associati cambia, il Consi­glio decide circa gli emendamenti opportuni da apportarsi agli statuti emendati che non modificano il carattere del Fondo e non impongono nuovi obblighi finanziari lasciando immutati i diritti concernenti il rim­borso dei contributi.b)Altri emendamenti al presente statuto se sono approvati dalla decisione del Consiglio, sono sottoposti all’accettazione degli Stati membri.6.In caso di mutamento fondamentale delle condizioni di funzionamento del Fondo, il Consiglio procede ad un esame della situazione. In mancanza di una soluzione soddisfacente e se cinque o più Stati contribuenti menzionati all’articolo 3 degli statuti avvertono il Consiglio che, a loro dire, si è creata una situazione tale da modificare fondamentalmente i presupposti aventi servito da base all’istituzione del Fondo, il Fondo sospende, sinché il Consi­glio decide altrimenti, qualsiasi attività riferentesi a nuove operazioni finan­ziaria. All’occorrenza si potrà ricorrere al versamento delle rate o di parti di queste soltanto nella misura necessaria per onorare contratti di prestito o altri relativi a operazioni finanziarie conchiuse precedentemente.7.La presente decisione entra in vigore non appena i rappresentanti al Consi­glio di tutti gli Stati membri l’avranno accettata senza riserva in riunione del Consiglio o avranno avvisato successivamente il Segretario generale circa la loro accettazione, in ogni caso non prima che entri in vigore la decisione del Consiglio misto la quale rende la presente decisione applicabile parimente alla Finlandia.8.Il Segretario generale avvertirà in riunione del Consiglio i rappresentanti di tutti gli Stati membri circa la data dell’entrata in vigore della presente deci­sione.9.Il Segretario generale deposita il testo della presente decisione presso il governo della Svezia.3 RS 0.192.122.632.34 RS 0.632.31Statuti Art. 15 Statuti I presenti statuti, modificati con la decisione del Consiglio n. 8 del 1985 rispettiva­mente con la decisione del Consiglio misto n. 4 del 19856, si applicano al Fondo AELS di sviluppo industriale in favore li del Portogallo (chiamato qui di seguito Fondo), istituito dal Consiglio dell’Associazione europea di libero scambio in virtù della sua decisione n. 4 del 1976 e dal Consiglio misto dell’Associazione creato fra gli Stati membri dell’Associazione europea di libero scambio e la Repubblica di Finlandia in virtù della sua decisione n. 1 del 1976.5 Nuovo testo giusta il n. 1 lett. a del D. del Consiglio del 17 dic. 1985, in vigore dal 1o gennaio 1986 (RU 1990 1999).6 RS 0.973.265.41Art. 2 Finalità Il Fondo si prefigge di contribuire allo sviluppo dell’industria portoghese mediante il finanziamento di determinati progetti intesi a ristrutturare o segnatamente a isti­tuire piccole e medie aziende dei settori privato e pubblico.Art. 3 Contributi al Fondo 1.  La somma complessiva dei contributi degli Stati membri e del Portogallo7 al Fondo corrisponde a 84 604 516 (ottantaquattro milioni seicentoquattromilacinque­centosedici) di diritti speciali d’emissione (DSE) così come sono calcolati confor­memente al metodo di valutazione applicato dal Fondo monetario internazionale a contare dal 1° luglio 1974.2.  Gli Stati membri e il Portogallo8 (Stati contribuenti) partecipano nel modo seguente:Austria 15,128 %, ovverossia 12 798 972 DSEFinlandia 10,241 %, ovverossia   8 664 348 DSEIslanda 1,000 %, ovverossia      846 045 DSENorvegia 12,003 %, ovverossia 10 155 080 DSEPortogallo 6,119 %, ovverossia   5 176 950 DSESvezia 30,000 %, ovverossia 25 381 355 DSESvizzera 25,509 %, ovverossia 21 581 766 DSE3.  I contributi sono messi a disposizione del Fondo in cinque rate annue uguali nella moneta dello Stato contribuente o in altra moneta accettabile dal Fondo. Il primo versamento è messo a disposizione quattro settimane dopo l’entrata in vigore del presente statuto e gli altri versamenti lo stesso giorno di ciascuno dei quattro anni seguenti.4.  Il Fondo fa appello ai versamenti annui dell’esercizio corrente e degli esercizi precedenti man mano che svolge le proprie operazioni. Salvo decisione contraria del Consiglio, qualsiasi appello di contributo è eseguito conformemente alla chiave di ripartizione menzionata al paragrafo 2 qualsiasi domanda di versamento o di versa­menti parziali deve essere effettuata al più tardi entro il decimo anno di esistenza del Fondo.5.  Al fine del pagamento e del rimborso dei contributi, il primo anno d’esistenza del Fondo inizia il giorno dell’entrata in vigore degli statuti e ogni anno successivo alla stessa data dell’anno seguente.6.  Ogni Stato contribuente notifica al Consiglio l’organo nazionale responsabile del pagamento del contributo al Fondo. Il Fondo conclude con tali organi, con la Banca centrale del Portogallo e all’occorrenza, con altre banche centrali o istituzioni finan­ziarie un accordo disciplinante i particolari relativi al trasferimento dei contributi o di parti di quest’ultimo come anche alla loro conversione.7 Nuovo testo giusta il n. 1 lett. b del D. del Consiglio del 17 dic. 1985, in vigore dal 1o gennaio 1986 (RU 1990 1999).8 Nuovo testo giusta il n. 1 lett. b del D. del Consiglio del 17 dic. 1985, in vigore dal 1o gennaio 1986 (RU 1990 1999).Art. 49 Sviluppo degli scambi Il Fondo tiene debitamente conto del promovimento degli scambi fra gli Stati con­tribuenti.9 Nuovo testo giusta il n. 1 lett. c del D. del Consiglio del 17 dic. 1985, in vigore dal 1o gennaio 1986 (RU 1990 1999).Art. 5 Operazioni finanziarie del Fondo 1.  Il Fondo persegue le proprie finalità:a)concedendo prestiti fondati su principi bancari usuali, per determinati pro­getti;b)concedendo mutui per determinati progetti a condizioni più vantaggiose di quelli concesse per i prestiti menzionati al capoverso a) e finanziando studi di progetti, assistenza tecnica o ricerca fino a concorrenza di una somma equivalente al 10 per cento del totale dei contributi.2.  NelIe operazioni finanziarie menzionate al paragrafo 1, il Fondo fa uso di tutti gli attivi a sua disposizione.3.  Il Fondo non assume per norma il finanziamento completo di un progetto. I pre­stiti consentiti sono per norma completati da contributi del mutuatario oppure da altra fonte segnatamente delle cerchie industriali della zona. Il Fondo può cooperare con altri istituti finanziari a programmi riguardanti progetti adeguati.Art. 6 Condotta di operazioni e responsabilità 1.  Il Fondo conduce le proprie operazioni in modo da adempiere gli obblighi verso gli Stati contribuenti.2.  Eccettuate le disposizioni del paragrafo 3 dell’articolo 7, la responsabilità finan­ziaria di ogni Stato contribuente in merito alle obbligazioni assunte dal Fondo si limita in ogni momento alle parti del contributo che detto Stato ha versato al Fondo e che non sono ancora state riportate.3.  L’Associazione europea di libero scambio non assume alcuna responsabilità finanziaria per gli obblighi assunti dal Fondo.Art. 7 Rimborso dei contributi 1.  Il Fondo rimborsa agli Stati contribuenti i contributi versatigli e il rimborso deve essere terminato al più tardi l’ultimo giorno del venticinquesimo anno d’esistenza del Fondo. Se, in circostanze eccezionali, il Consiglio non stabilisce un altro calen­dario, l’equivalente di un quindicesimo dei rispettivi contributi, espressi in DSE, è rimborsato al più tardi alla fine dell’undicesimo e di ogni anno dei quattordici anni seguenti del Fondo.2.  Ogni rimborso è effettuato nella moneta dello Stato contribuente o in qualsiasi altra moneta che esso ritiene accettabile. Se il Fondo monetario internazionale modifica il metodo di valutazione dei diritti d’emissione speciali applicata a contare dal 1° luglio 1974, il Consiglio decide se il Fondo adotterà il nuovo metodo.3.  Se una scadenza del rimborso delle parti dei contributi o del pagamento degli interessi il Fondo non dispone di attivi sufficienti per tali pagamenti, il governo portoghese fornisce divise accettabili sino a concorrenza della somma necessaria per colmare la differenza. Non appena il Fondo è di nuovo in possesso degli attivi necessari, rimborsa al governo portoghese la somma messa a disposizione.4.  Dopo il rimborso dei contributi agli Stati contribuenti e il pagamento dei rispet­tivi interessi, il Fondo cessa di esistere quanto istituzione dell’AELS. Le attività del Fondo sussistenti a tale data divengono proprietà del Portogallo o di un’istituzione designata dal governo portoghese che assume altrimente qualsiasi obbligo sussi­stente del Fondo.Art. 8 Interessi fruttati dai contributi 1.  Al sesto anno d’esistenza del Fondo ed ogni anno successivo, i contributi versati ma non ancora rimborsati fruttano interessi al tasso del 3 per cento annuo pagabile alla fine di ogni anno d’esistenza del Fondo a contare dal sesto.2.  Tenuto conto della situazione dell’economia portoghese, il Consiglio può deci­dere di riportare la data in cui l’interesse comincia a fruttare e può decidere del pagamento di un’aliquota d’interesse inferiore su tutte o parte delle contribuzioni.Organi del FondoArt. 9 Responsabilità del Consiglio 1.  Spetta al Consiglio di vigilare sull’applicazione dei presenti statuti, di emanare direttive e di prendere le decisioni adeguate.2.10  Ogni qualvolta che il Consiglio esercita le sue funzioni a titolo dei presenti Statuti o a titolo della Decisione del Consiglio n. 4 del 1976, un rappresentante del Portogallo ha il diritto di partecipare alla relativa riunione; egli dispone, al riguardo, di un voto.10 Nuovo testo giusta il n. 1 lett. d del D. del Consiglio del 17 dic. 1985, in vigore dal 1o gennaio 1986 (RU 1990 1999).Art. 10 Responsabilità del Comitato di direzione Spetta al Comitato di direzione di amministrare il Fondo nella misura in cui i pre­senti statuti non dispongano altrimenti. Segnatamente il Comitato:a)emana le direttive generali concernenti i termini e le condizioni delle opera­zioni finanziarie del Fondo; tali direttive sottostanno all’approvazione del Consiglio;b)decide, conformemente a tali direttive, circa i prestiti e le altre operazioni finanziarie del Fondo eccettuati quelli che sono decisi dalla Commissione ese­cutiva conformemente al paragrafo 1 c) dell’articolo 12;c)presenta al Consiglio due volte all’anno un rapporto sulle attività come anche qualsiasi rapporto addizionale chiesto dal Consiglio.Art. 11 Composizione e procedure del Comitato di direzione 1.  Il Comitato di direzione consta di un membro di ciascun Stato contribuente desi­gnato dal governo interessato e assistito da un supplente che lo sostituisce in caso d’assenza. Il Segretario dell’AELS o il suo rappresentante assiste a tutte le riunioni del Comitato di direzione e può partecipare alle deliberazioni.2.  Ciascun membro del Comitato di direzione dispone di un voto. Tutte le decisioni riguardanti l’approvazione di prestiti e altre operazioni finanziarie per una somma massima equivalente a 3 milioni di DSE nel singolo caso possono essere adottate da una maggioranza di cinque voti a condizione che il voto portoghese figuri fra questi. Le altre decisioni sono adottate all’unanimità. La decisione è considerata unanime se nessun membro emette voto negativo. Se il Comitato di direzione presenta un rap­porto al Consiglio, ogni membro non consenziente può chiedere che sia espresso il proprio parere.3.  Un rappresentante della Commissione esecutiva è invitato ad assistere alle riunioni del Comitato di direzione e può partecipare alle deliberazioni a meno che detto comitato non decida altrimenti. Il Comitato può istituire gruppi speciali e invitare periti ad aiutarlo nella valutazione di progetti e nelle proprie decisioni.4.  Il Comitato di direzione decreta il proprio regolamento interno che è sottoposto all’approvazione del Consiglio. Il regolamento interno prevede che una maggioranza di cinque voti è sufficiente per le decisioni concernenti le decisioni procedurali.5.  Il Consiglio convoca la prima riunione del Comitato di direzione non appena possibile dopo l’entrata in vigore dei presenti statuti.Art. 12 Commissione esecutiva nel Portogallo 1.  Il Consiglio di gestione del Banco de Fomento Nacional (Banca dello sviluppo nazionale) a Lisbona agisce in qualità di commissione esecutiva del Fondo nel Por­togallo ed esercita le funzioni seguenti:a)informare le imprese interessate circa le possibilità di ricevere un’assistenza finanziaria del Fondo e circa le condizioni di tale assistenza;b)aiutare eventuali mutuatari a preparare i progetti e a ricevere le domande;c)decidere conformemente alle direttive emanate dal Comitato di direzione fino a concorrenza della metà del totale degli attivi disponibili dal Fondo in un anno,(i)le domande di prestito al paragrafo 1 a) dell’articolo 5 non superanti nel singolo caso l’equivalente di 1,2 milioni di DSE;(ii)circa le domande concernenti le operazioni finanziarie menzionate al paragrafo 1 b) dell’articolo 5 non superanti nel singolo caso l’equi­valente di 200 000 DSE; la somma totale di tali operazioni finanziarie non può superare la metà della somma menzionata a detto paragrafo;d)presentare al Comitato direttivo altre domande di finanziamento da parte del Fondo corredato di una raccomandazione;e)concludere contratti di prestito riguardanti i mutui decisi dal Comitato di direzione o dalla Commissione esecutiva stessa conformemente al capover­­­so c), garantire l’allestimento del titolo prescritto, versare la somma mutuata, controllare il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi, prendere provvedimenti in caso di mancato pagamento e vigilare alla buona esecu­zione dei progetti;f)prendere qualsiasi altro provvedimento necessario al compimento delle pro­prie funzioni al Portogallo;g)presentare al Comitato di direzione i rapporti periodici, e altri che potessero essergli chiesti.2.  L’accettazione delle funzioni da parte del Consiglio di gestione del Banco de Fomento Nacional è l’oggetto di un contratto scritto.Art. 13 Funzioni del Segretario generale e servizi di segreteria Il Segretario generale esegue le decisioni prese dal Consiglio in merito al Fondo e aiuta il Comitato di direzione nei propri compiti. Il Segretariato dell’AELS garanti­sce i servizi di segreteria.Art. 14 Verifica dei conti Il Consiglio adotta disposizioni occorrenti per una verifica annuale dipendente dai costi del Fondo.Art. 15 Rendiconto annuo Il Comitato di direzione, per il tramite del Segretario generale, presenta al Consiglio, per approvazione e pubblicazione con il consenso del Consiglio, un rapporto annuo in cui sono descritte le operazioni e sono presentati i conti annui del Fondo.
4,147
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Switzerland
0.831.109.454.2 RU 1964 730; FF 1963 281Testo originaleConvenzionetra la Confederazione Svizzera e la Repubblica italianarelativa alla sicurezza socialeConchiusa il 14 dicembre 1962Approvata dall’Assemblea federale il 18 settembre 19631Entrata in vigore il 1° settembre 19641 RU 1964 737Il Consiglio federale svizzeroeil Presidente della Repubblica Italiana,animati dal desiderio di adattare le relazioni esistenti tra la Svizzera e l’Italia nel campo delle assicurazioni sociali agli sviluppi avvenuti nella legislazione dei due Stati, hanno deciso di concludere una Convenzione che sostituirà quella del 17 ottobre 19512 e, a tal fine, hanno nominato loro Plenipotenziari:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)i quali, dopo essersi scambiati i loro pieni poteri trovati in buona e debita forma, hanno concordato le disposizioni seguenti:2 RS 0.831.109.454.1Parte prima Disposizioni generali Art. 1 1.  La presente Convenzione si applica:a)in Svizzera:i)alla legislazione federale sull’assicurazione vecchiaia e superstiti;ii)alla legislazione federale sull’assicurazione invalidità;iii)alla legislazione federale sull’assicurazione in caso di infortuni professionali e non professionali e di malattie professionali;iv)alla legislazione federale concernente gli assegni familiari ai lavoratori agricoli ed ai piccoli contadini.b)in Italia:i)alla legislazione sull’assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti, ivi compresi i regimi speciali sostitutivi, per determinate categorie di lavoratori, del regime generale;ii)alla legislazione sull’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;iii)alla legislazione sugli assegni familiari.2.  La presente Convenzione si applica anche alle leggi e ai regolamenti che codificano, modificano o completano le legislazioni elencate al primo paragrafo del presente articolo.Essa si applicherà ugualmente:a)alle leggi e ai regolamenti concernenti un nuovo ramo della sicurezza sociale, semprechè un accordo a tal fine intervenga tra le Parti contraenti;b)alle leggi e ai regolamenti che estenderanno i regimi esistenti a categorie nuove di beneficiari, semprechè non vi sia al riguardo opposizione della Parte interessata, notificata al Governo dell’altra Parte entro tre mesi dalla pubblicazione di tali atti.Art. 2 Con riserva delle disposizioni della presente Convenzione e del suo Protocollo finale i cittadini svizzeri e italiani godono della parità di trattamento per quanto concerne i diritti e gli obblighi derivanti dalle disposizioni delle legislazioni elencate all’articolo 1.Art. 3 Con riserva delle disposizioni della presente Convenzione e del suo Protocollo finale i cittadini svizzeri e italiani che possono avanzare diritti a prestazioni in base alle legislazioni sulle assicurazioni sociali di cui all’articolo 1, ricevono dette presta-zioni integralmente e senza limitazione alcuna finchè risiedono sul territorio di una delle Parti contraenti. Con le stesse riserve dette prestazioni sono accordate dall’una delle Parti contraenti ai cittadini dell’altra Parte residenti in un terzo paese alle stesse condizioni e nella stessa misura come ai propri cittadini residenti in questo paese.Parte seconda Legislazione applicabile Art. 4 1.  La legislazione applicabile è di regola quella della Parte contraente sul cui territorio viene esercitata l’attività determinate ai fini dell’assicurazione.2.  Nei casi in cui, per le attività esercitate nel territorio di ambedue le Parti contraenti, siano applicabili, in base alla regola enunciata al paragrafo 1, le legislazioni delle due Parti, i contributi alle assicurazioni di ciascuna delle due Parti sono dovuti unicamente sulla parte di reddito realizzata sul rispettivo territorio.Art. 5 Il principio stabilito all’articolo 4, 1° paragrafo, è soggetto alle seguenti eccezioni:a)i lavoratori dipendenti occupati da una impresa con sede nel territorio di una delle Parti contraenti e distaccati per un periodo di tempo limitato nel territorio dell’altra Parte, rimangono soggetti, durante i primi dodici mesi della loro occupazione nel territorio di quest’ultima Parte, alla legislazione della Parte dove ha sede l’impresa. Se l’occupazione nel territorio dell’altra Parte si protrae oltre tale periodo, l’applicazione della legislazione della prima Parte potrà in via eccezionale essere mantenuta per un ulteriore periodo di dodici mesi, a condizione che vi sia un accordo in proposito tra le autorità competenti delle due Parti.b)I lavoratori dipendenti dalle imprese di trasporto di una delle Parti contraenti occupati temporaneamente sul territorio dell’altra Parte sono soggetti alla legislazione della Parte in cui l’impresa ha la sua sede. La stessa regola si applica ai lavoratori occupati in maniera durevole sulle vie di intercomuni-cazione o nelle stazioni di frontiera.c)Le persone arruolate per conto di un armatore su una nave adibita alla navigazione marittima sono soggette, per la durata del loro arruolamento, alla legislazione della Parte contraente di cui la nave batte bandiera.d)Se delle imprese o aziende si estendono dal territorio di una delle Parti contraenti sul territorio dell’altra Parte, i lavoratori impiegati da tali imprese o aziende sono soggetti alla legislazione della Parte dove l’impresa o l’azienda ha la propria sede.e)I lavoratori di un servizio amministrativo ufficiale (dogana, poste, controllo dei passaporti, ecc.) distaccati dal territorio di una delle Parti contraenti sul territorio dell’altra sono soggetti alla legislazione della Parte donde sono distaccati.f)I capi e i membri delle missioni diplomatiche e consolari di una delle Parti contraenti, ivi compresi i funzionari appartenenti ai ruoli delle cancellerie, inviati nel territorio dell’altra Parte sono soggetti alla legislazione della Parte che li ha inviati se sono cittadini di questa Parte. La stessa regola si applica agli impiegati appartenenti ai ruoli delle cancellerie nonchè alle persone che sono al servizio personale dei suddetti capi, membri e funzionari, allorchè essi siano cittadini della Parte rappresentata e non facciano espressa richiesta di essere sottoposti alla legislazione della Parte sul cui territorio sono occupati.Art. 6 Le autorità competenti delle due Parti contraenti possono stabilire, di comune accordo, altre eccezioni al principio della legislazione applicabile, oltre quelle previste all’articolo 5.Parte terza Disposizioni particolari Capitolo I Assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti Art. 7 Ai cittadini italiani e ai loro superstiti si applicano le seguenti disposizioni partico­lari in materia di rendite dell’assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera:a.3Qualora l’ammontare della rendita ordinaria parziale di vecchiaia cui può aver diritto un cittadino italiano che non risiede in Svizzera non sia superiore al 15 per cento della rendita ordinaria completa, detto cittadino ha diritto solo ad una indennità forfettaria uguale al valore attuale della rendita dovuta. Il cittadino italiano che ha beneficiato di tale rendita parziale in Svizzera e che lascia definitivamente il territorio elvetico riceve ugualmente tale indennità.La stessa regolamentazione è applicabile ai superstiti di un cittadino italiano che non risiedono in Svizzera o che la lasciano definitivamente e che hanno diritto ad una rendita ordinaria parziale per superstiti il cui ammontare non superi il 10 per cento della rendita completa corrispondente.Qualora l’ammontare della rendita ordinaria parziale alla quale possono aver diritto le persone in questione sia superiore ai limiti sopra enunciati ma sia inferiore al 20 per cento della rendita completa corrispondente, queste per­sone possono scegliere tra il versamento della rendita e quello di una indennità forfettaria. Tale scelta deve effettuarsi durante la procedura di determinazione della rendita se queste persone risiedono fuori della Svizzera al momento della realizzazione dell’evento assicurato, e al momento della loro partenza dalla Svizzera se hanno già beneficiato di una rendita in tale paese.Qualora l’indennità forfettaria sia stata versata dalla assicurazione svizzera, né il beneficiario né i suoi superstiti possono più far valere alcun diritto nei confronti di detta assicurazione in virtù dei contributi precedentemente versati.L’indennità forfettaria è versata direttamente ai beneficiari residenti fuori della Svizzera. I cittadini italiani hanno la facoltà di domandare, entro il termine di un anno a partire dalla data del pagamento, che la detta indennità sia utilizzata nelle assicurazioni sociali obbligatorie italiane. A tale riguardo, le disposizioni dell’articolo primo, paragrafo 3, del primo Accordo aggiuntivo4 sono applicabili per analogia.b)I cittadini italiani hanno diritto alle rendite straordinarie fino a quando conservino il domicilio in Svizzera e se immediatamente prima della data da cui domandano la rendita abbiano risieduto in Svizzera ininterrottamente per almeno 10 anni interi quando si tratta di una rendita di vecchiaia, e per almeno 5 anni interi quando si tratta di una rendita di superstiti o di una rendita di vecchiaia che la sostituisce.3 Nuovo testo giusta l’art. 1 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).4 RS 0.831.109.454.21Art. 85 Ai cittadini italiani si applicano le seguenti disposizioni particolari in materia di prestazioni dell’assicurazione invalidità svizzera:a.I cittadini italiani non domiciliati in Svizzera che hanno dovuto abbandonare la loro attività in tale paese a seguito di un infortunio o di una malattia e che vi restino fino alla realizzazione del rischio assicurato sono considerati come assicurati ai sensi della legislazione svizzera per quanto riguarda la concessione delle prestazioni dell’assicurazione invalidità. Essi devono versare i contributi all’assicurazione vecchiaia, superstiti e invalidità come se aves­­sero il loro domicilio in Svizzera.b.Per quanto riguarda il diritto alla rendita ordinaria di invalidità, i cittadini italiani iscritti nell’assicurazione italiana o che hanno già beneficiato di tale rendita prima di lasciare la Svizzera, sono assimilati alle persone assicurate secondo la legislazione svizzera.c.I cittadini italiani hanno diritto ai provvedimenti di integrazione fino a quando conservino la loro residenza in Svizzera e se, immediatamente prima del verificarsi della invalidità, abbiano pagato i contributi all’assicurazione svizzera almeno per un anno intero.Le mogli e le vedove di cittadinanza italiana che non esercitano una attività lucrativa, come pure i figli minorenni della stessa cittadinanza, hanno diritto ai provvedimenti di integrazione fino a quando conservino il loro domicilio in Svizzera e se, immediatamente prima del verificarsi dell’invalidità, abbiano risieduto ininterrottamente in Svizzera durante almeno un anno; i figli minorenni domiciliati in Svizzera hanno inoltre diritto a tali provvedimenti quando siano nati invalidi in Svizzera o quando vi abbiano risieduto ininterrottamente dalla loro nascita.d.L’articolo 7 lettera b si applica per analogia alle rendite straordinarie dell’assicurazione invalidità; peraltro il periodo di residenza in Svizzera, richiesto per queste rendite e per le rendite di vecchiaia che le sostituiscono, è di almeno 5 anni interi.e.Le rendite ordinarie di invalidità previste per gli assicurati con grado di invalidità inferiore al 50 per cento come pure gli assegni per grandi invalidi possono essere concesse ai cittadini italiani solo fino a quando essi conservino il loro domicilio in Svizzera.5 Nuovo testo giusta l’art. 2 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).Art. 9 1.  Quando in base ai soli periodi d’assicurazione e ai periodi equivalenti compiuti secondo la legislazione italiana un assicurato non può far valere un diritto ad una prestazione per l’invalidità, la vecchiaia o i superstiti ai sensi di questa legislazione, i periodi compiuti nell’assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera (periodi contributivi e periodi equivalenti) saranno totalizzati con i periodi compiuti nell’assicura­zione italiano per l’apertura del diritto alle prestazioni suddette, in quanto questi periodi non si sovrappongano.Quando un assicurato non può far valere un diritto a prestazioni, anche tenendo conto di quanto disposto nel capoverso precedente, vengono totalizzati anche i periodi d’assicurazione compiuti in paesi terzi legati contemporaneamente all’Italia e alla Svizzera da Convenzioni di sicurezza sociale concernenti le assicurazioni invalidità, vecchiaia e superstiti6.2.  Quando la concessione delle prestazioni di cui al paragrafo precedente è subordinata alla condizione che i periodi di assicurazione siano stati compiuti in una professione soggetta ad un regime speciale, per l’ammissione al beneficio di tali presta-zioni vengono totalizzati soltanto i periodi compiuti in Svizzera nella stessa professione. Se, nonostante la totalizzazione di tali periodi, l’assicurato non adempie le condizioni che gli permettano di beneficiare delle prestazioni del regime speciale considerato, i periodi di cui trattasi sono ugualmente totalizzati l’ammissione al beneficio delle prestazioni del regime generale.3.  Quando, ai sensi dei paragrafi 1 e 2, una prestazione delle assicurazione sociali italiane è concessa tenendo conto dei periodi di assicurazione svizzera, essa è calcolata come segue:a)L’organismo assicuratore italiano incaricato del calcolo determina anzitutto l’ammontare della prestazione cui potrebbe aver diritto l’assicurato se tutti i periodi di assicurazione, di cui si deve tener conto in base ai paragrafi 1 e 2, fossero stati compiuti nelle sole assicurazioni italiane. Tuttavia per periodi di assicurazione compiuti in virtù della legislazione svizzera, i contributi rela­tivi a questi periodi sono presi in considerazione soltanto sulla base della media dei contributi stabilita per i periodi di assicurazione compiuti in virtù della legislazione italiana.b)In base a questo ammontare elevato, ove occorra, fino all’ammontare della pensione minima garantita dalla legislazione italiana, l’organismo assicuratore italiano determina la prestazione dovuta pro rata della durata dei periodi di assicurazione compiuti nelle assicurazioni italiane, in relazione alla durata totale dei periodi compiuti nelle assicurazioni delle due Parti, tenendo conto, tuttavia, dei periodi compiuti nell’assicurazione svizzera solo in quanto non si sovrappongano ai periodi italiani.6 Seconda capoverso inferiore introdotto dall’art. 3 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1o febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).Art. 10 1.  I cittadini svizzeri i quali, nonostante l’applicazione dell’articolo 9, non possono far valere un diritto ad una prestazione delle assicurazioni sociali italiane, hanno diritto al rimborso dei contributi obbligatori versati da loro stessi e dai loro datori di lavoro a tali assicurazioni.2.  Il cittadino svizzero che abbia ottenuto il rimborso dei contributi non può più far valere diritti nei riguardi delle assicurazioni sociali italiane in base a detti contributi.Capitolo II Assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali Art. 11 I cittadini svizzeri e italiani assicurati secondo la legislazione di una delle Parti contraente i quali siano vittime di un infortunio o contraggono una malattia professionale sul territorio dell’altra Parte, possono domandare tutte le cure mediche necessarie all’organismo per l’assicurazione infortuni o l’assicurazione malattie della Parte sul cui territorio si trovano. In questi casi l’organismo assicuratore da cui dipende l’assicurato deve rimborsare le spese delle cure mediche all’organismo assicuratore che le ha concesse.Art. 12 Quando un organismo assicuratore di una delle Parti contraenti debba versare delle prestazioni ad un assicurato, l’organismo assicuratore dell’altra Parte che debba liquidare delle prestazioni per un nuovo infortunio o una nuova malattia professio­nale per lo stesso assicurato tiene conto, come se fossero a proprio carico delle presta­zioni concesse dal primo organismo assicuratore.Art. 13 1.  Nel caso di una malattia professionale suscettibile di essere indennizzata in base alla legislazione di ambedue le Parti, le prestazioni sono concesse solo in base alla legislazione della Parte sul cui territorio è stata per ultima esercitata l’attività suscettibile di provocare una malattia professionale di tale natura e a condizione che l’interessato adempia le condizioni previste da detta legislazione.2.  Tuttavia le Autorità competenti possono, nell’interesse dei lavoratori, convenire l’adozione di una regolamentazione che introduca la totalizzazione dei periodi di lavoro da prendere in considerazione compiuti nel territorio delle due Parti contraenti, come pure la ripartizione degli oneri delle prestazioni secondo la durata dei periodi predetti.Art. 14 1.  Quando, in caso di aggravamento di una malattia professionale, un lavoratore che ha beneficiato o che beneficia di un indennizzo per una malattia professionale in base alla legislazione di una delle Parti faccia valere, per una malattia professionale della stessa natura, diritti a prestazioni in base alla legislazione dell’altra Parte, si applicano le seguenti regole:a)Se il lavoratore non ha esercitato sul territorio di questa ultima Parte un’attività suscettibile di provocare la malattia professionale o di aggravarla, l’organismo assicuratore della prima Parte deve assumere a proprio carico le prestazioni in base alla propria legislazione, tenuto conto dell’aggravamento.b)Se il lavoratore non ha esercitato sul territorio di quest’ultima Parte tale attività, l’organismo assicuratore della prima Parte deve concedere le presta-zioni in base alla propria legislazione, senza tenere conto dell’aggravamento; l’organismo assicuratore dell’altra Parte concede al lavoratore un supple-mento il cui ammontare è determinato in base alla legislazione della seconda Parte e che è uguale alla differenza tra l’ammontare della prestazione dovuta dopo l’aggravamento e l’ammontare che sarebbe stato dovuto se la malattia prima dell’aggravamento si fosse prodotta sul suo territorio.2.  Nei casi considerati al paragrafo precedente del presente articolo, il lavoratore deve fornire all’organismo assicuratore della Parte, in base alla cui legislazione fa valere diritti a prestazioni, le informazioni necessarie relative alla prestazioni liquidate anteriormente a titolo di indennizzo per la malattia professionale di cui si tratta. Se tale organismo lo ritiene necessario, può documentarsi su tali prestazioni presso l’organismo che ha concesso all’interessato le prestazioni anteriori.Art. 14bis 7 I cittadini italiani e svizzeri che hanno diritto alle prestazioni in natura a seguito di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale, in conformità alla legislazione di uno degli Stati contraenti, beneficiano ugualmente di tali vantaggi quando si trasferiscono sul territorio dell’altro Stato nel corso del trattamento medico, alla condizione che abbiano ricevuto l’autorizzazione preventiva da parte dell’organismo competente. Tale autorizzazione deve essere accordata se non viene sollevata alcuna obiezione di ordine medico.7 Introdotto dall’art. 4 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).Capitolo III Assegni familiari Art. 15 I lavoratori agricoli di cittadinanza italiana beneficiano, per la durata della loro occupazione in Svizzera degli assegni per i figli, previsti dalla legislazione federale concernente gli assegni familiari ai lavoratori agricoli ed ai piccoli contadini qua­lunque sia il luogo di residenza delle persone che danno diritto agli assegni per i figli.Art. 16 I cittadini svizzeri beneficiano, per la durata della loro occupazione in Italia, degli assegni familiari previsti dalla legislazione italiana, qualunque sia il luogo residenza delle persone che danno diritto agli assegni familiari.Art. 17 Se un figlio dà diritto ad assegni per figli sia in base alla legislazione svizzera sia in base alle legislazione italiana, gli assegni dovuti saranno solo quelli delle legisla­zione del luogo di lavoro del padre.Parte quarta Disposizioni di applicazione Art. 18 1.  Per l’applicazione della presente Convenzione le autorità e gli organismi di ciascuna delle Parti si presteranno i loro buoni uffici come se si trattasse dell’appli­cazione della propria legislazione in materia di sicurezza sociale.2.  Le autorità competenti:a)prendono gli accordi amministrativi necessari per l’applicazione della presente Convenzione. Esse regoleranno in particolare le modalità della reciproca collaborazione come pure la partecipazione alle spese per gli accertamenti medici o amministrativi nei casi in cui le persone che si trovano sul territorio di una delle Parti chiedano la concessione o beneficino di prestazioni delle assicurazioni dell’altra Parte;b)possono convenire, al fine di facilitare le relazioni tra gli organismi assicuratori delle Parti contraenti, di designare ciascuna degli organismi accentratori;c)si comunicano, tutte le informazioni relativi alle misure prese per l’applica­zione della presente Convenzione;d)si comunicano, appena possibile, tutte le informazioni relative alle modifiche della loro legislazione.3.  Per l’applicazione della presente Convenzione il termine «autorità competente» designa:–per quanto riguarda la Svizzera:l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali;–per quanto riguarda l’Italia:il Ministero del lavoro e della previdenza sociale.Art. 19 1.  Gli organismi assicuratori obbligati a corrispondere prestazioni in base alla presente Convenzione se ne liberano validamente nella moneta del loro paese.2.  I trasferimenti delle somme dovute in applicazione della presente Convenzione hanno luogo in conformità agli accordi vigenti in materia tra le Parti contraenti al momento del trasferimento stesso.3.  Nel caso in cui siano emanate disposizioni dall’una o dall’altra Parte contraente intese a sottoporre a restrizioni il commercio delle valute, saranno prese immediatamente misure, con accordo tra le due Parti, per assicurare il trasferimento delle somme dovuta da una parte e dall’altra, in conformità alle disposizioni delle presente Convenzione.Art. 20 1.  Il beneficio delle esenzioni o riduzioni dei diritti di bollo e delle tasse previste dalla legislazione di una delle Parti contraenti per i documenti da produrre, per l’applicazione della legislazione di questa Parte, è esteso ai documenti da produrre per l’applicazione della legislazione dell’altra Parte.2.  Le autorità o organismi dell’una o dell’altra Parte contraente dispenseranno dal visto di legalizzazione da parte delle autorità diplomatiche o consolari, tutti gli atti, certificati o documenti, da produrre per l’applicazione della presente Convenzione.Art. 20bis 8 Le autorità, tribunali e istituti di assicurazione di uno degli Stati contraenti non possono rifiutare di esaminare le richieste e di prendere in considerazione altri documenti per il fatto di essere redatti in una lingua ufficiale dell’altro Stato.8 Nuovo testo giusta l’art. 5 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).Art. 21 Le domande, dichiarazioni o ricorsi che avrebbero dovuto essere presentati entro un termine determinato ad un organismo di una delle Parti contraenti, saranno considerati come ricevibili se sono presentati nello stesso termine ad un organismo corrispondente dell’altra Parte. In tal caso, quest’ultimo organismo trasmette senza indugio dette domande, dichiarazioni o ricorsi all’organismo competente della prima Parte.Art. 21bis 9 1.  Qualora una persona abbia diritto a prestazioni secondo la legislazione di uno degli Stati contraenti per un danno sopravvenuto sul territorio dell’altro Stato contraente e qualora essa abbia diritto di richiedere ad un terzo la riparazione di tale danno in virtù della legislazione di quest’ultimo Stato, tale Stato riconosce all’isti-tuto del primo Stato che ha concesso le prestazioni il diritto di essere surrogato nel diritto alla riparazione secondo la legislazione che gli è applicabile.2.  Qualora in applicazione del paragrafo primo gli istituti dei due Stati contraenti abbiano il diritto di richiedere la riparazione di un danno per prestazioni accordate per lo stesso evento, essi sono creditori in solido. Nei loro rapporti reciproci devono procedere alla ripartizione delle somme recuperate in proporzione alle prestazioni dovute da ciascuno.9 Nuovo testo giusta l’art. 6 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).Art. 22 1.  I Governi delle due Parti contraenti designeranno una Commissione mista che sarà incaricata di curare la retta applicazione della presente Convenzione e di com-porre le eventuali controversie relative alla sua applicazione e di discutere ogni questione relativa alla sicurezza sociale. Detta commissione può, ove occorra, fare proposte per la revisione della Convenzione, del Protocollo finale e dell’Accordo amministrativo relativi.2.  La commissione mista sarà composta in numero uguale di rappresentanti delle amministrazioni interessate delle due Parti. Ogni delegazione potrà farsi assistere da esperti.3.  La commissione mista si riunisce su richiesta di una delle Parti contraenti alternativamente in Svizzera e in Italia.4.  La commissione mista stabilirà la propria organizzazione e la procedura da seguire nei lavori.5.  Nel caso che una controversia non possa essere risolta per tale via, essa verrà sottoposta ad un organismo arbitrale composto di un rappresentante di ciascuna delle Parti contraenti e di un presidente appartenente ad un terzo Paese.Parte quinta Disposizioni transitorie Capitolo I Assicurazione invalidità, vecchiaia e superstiti Art. 23 1.  Da parte svizzera le prestazioni sono accordate di regola secondo le disposizioni della presente Convenzione anche nel caso che l’evento assicurato si sia realizzato prima dell’entrata in vigore della Convenzione. Le rendite ordinarie dell’assicura­zione vecchiaia e superstiti vengono tuttavia corrisposte secondo le suddette disposizioni solo nel caso che l’evento assicurato si sia verificato dopo il 31 dicembre 1959 e quando i contributi non siano stati o non saranno trasferiti o rimborsati in applicazione della Convenzione del 17 ottobre 195110, o del paragrafo 5 del presente articolo.Nel caso in cui l’evento assicurato si sia verificato prima dell’entrata in vigore della presente Convenzione, le prestazioni sono concesse in conformità alle sue disposizioni nel modo seguente:a)i provvedimenti d’integrazione dell’assicurazione invalidità a decorrere dal­l’en­trata in vigore della Convenzione;b)le rendite ordinarie e straordinarie e gli assegni per gli invalidi bisognosi di cure e assistenza speciali dell’assicurazione vecchiaia e superstiti e dell’assi-curazione invalidità il cui diritto esiste per il mese durante il quale la Convenzione è entrata in vigore, a decorrere al più presto dal 1° gennaio 1962, con riserva della lettera c) del presente paragrafo;c)le rendite straordinarie dell’assicurazione vecchiaia e superstiti il cui diritto esiste per il mese durante il quale la Convenzione è entrata in vigore, a decorrere al più presto dal 1° gennaio 1961 per i seguenti cittadini italiani:i)le persone nate prima del 1° luglio 1883 e i loro superstiti;ii)le donne rimaste vedove e i figli rimasti orfani prima del 1° dicembre 1948.2.  Da parte italiana le prestazioni saranno di regola concesse secondo le disposizioni della presente Convenzione nei casi in cui l’evento assicurato si verifichi a partire dalla data della sua entrata in vigore. Tuttavia nei casi in cui l’evento assicurato si sia verificato anteriormente a questa data, le prestazioni saranno concesse secondo le disposizioni della presente Convenzione a partire dalla sua entrata in vigore, qualora non sia stato possibile concedere la pensione a causa dell’insufficienza dei periodi di assicurazione e qualora i contributi non siano stati rimborsati dalle assicurazioni sociali italiane.3.  Salvo le disposizioni dei paragrafi 1 e 2, i periodi di assicurazione, di contribuzione e di soggiorno compiuti prima dell’entrata in vigore della presente Conven­zione saranno ugualmente presi in considerazione.4.  I termini previsti dalla legislazione delle due Parti contraenti per far valere i diritti cominceranno a decorrere al più presto alla data dell’entrata in vigore della presente Convenzione.5.  Per un periodo di cinque anni a partire dalla data dell’entrata in vigore della presente Convenzione, i cittadini italiani hanno la facoltà, in deroga all’articolo 7, di chiedere, al verificarsi dell’evento assicurato in caso di vecchiaia, secondo la legislazione italiana, il trasferimento alle assicurazioni italiane dei contributi versati da loro stessi e dai loro datori di lavoro all’assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera, a condizione tuttavia che essi abbiano lasciato la Svizzera per stabilirsi in Italia o in un terzo Paese prima della fine dell’anno in cui detto evento si sia verificato. Per quanto riguarda l’utilizzazione dei contributi trasferiti, l’eventuale rimborso all’inte­ressato e gli effetti del trasferimento, si applica l’articolo 5, paragrafi 4 e 5, della Convenzione del 17 ottobre 1951.10 RS 0.831.109.454.1Capitolo II Assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali Art. 24 1.  I cittadini italiani i quali, durante il periodo anteriore all’entrata in vigore della presente Convenzione, non abbiano beneficiato di un’assicurazione complementare che compensi la riduzione delle prestazioni nell’assicurazione infortuni non professionali in base all’articolo 90 della legge federale svizzera sull’assicurazione in caso di malattie e di infortuni riceveranno, per gli infortuni di cui saranno vittime dopo l’entrata in vigore della Convenzione, le prestazioni complete secondo la citata legge. Per gli infortuni verificatisi anteriormente alla data dell’entrata in vigore della Convenzione, le prestazioni di invalidità e le prestazioni dei superstiti per i coniugi e per i figli saranno corrisposte senza riduzioni a partire da tale data.2.  I cittadini italiani che abbiano usufruito di un’assicurazione complementare ai sensi del paragrafo precedente anteriormente al 1° gennaio successivo all’entrata in vigore della presente Convenzione, riceveranno, per gli infortuni verificatisi dal 1° gennaio predetto, le prestazioni complete in conformità della legge federale svizzera del 13 giugno 191111 sulle assicurazioni in caso di malattie e di infortuni. Qualora fossero stati vittime di un infortunio prima di tale data, la riduzione delle prestazioni in base all’articolo 9012 della citata legge continuerà ad essere applicata.11 RS 832.10. Oggi: LF sull’assicurazione malattie.12 Questo articolo è abrogato. Vedi oggi: la legge sull’assicurazione contro gli infortuni del 20 marzo 1981 (RS 832.20).Capitolo III Assegni familiari Art. 25 Gli assegni familiari saranno concessi secondo le disposizioni della presente Convenzione a partire dal 1° gennaio 1963.Parte sesta Disposizioni finali Art. 26 1.  La presente Convenzione sarà ratificata e gli strumenti di ratifica saranno scambiati a Berna appena possibile.2.  Essa entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo a quello in cui gli strumenti di ratifica saranno stati scambiati.3.  La Convenzione sulle assicurazioni sociali tra la Svizzera e l’Italia del 17 ottobre 195113 è abrogata dalla data dell’entrata in vigore della presente Convenzione, con riserva tuttavia dell’articolo 14, paragrafo 2, e per l’applicazione dell’articolo 23, paragrafo 5, della presente Convenzione, dell’articolo 5, paragrafi 4 e 5.13 RS 0.831.109.454.1Art. 27 1.  La presente Convenzione è conclusa per un periodo di un anno e sarà rinnovata tacitamente di anno in anno, salvo denuncia dell’una o dell’altra Parte contraente notificata almeno tre mesi prima della scadenza del termine.2.  In caso di denuncia della Convenzione tutti i diritti già acquisiti in base alle sue disposizioni saranno mantenuti. Accordi particolari regoleranno i diritti in corso di acquisizione in base alle sue disposizioni.FirmeIn fede di che, i Plenipotenziari delle due Parti contraenti hanno firmato la presente Convenzione e vi hanno apposto i loro sigilli.Fatto in Roma, il 14 dicembre 1962, in due esemplari, uno in francese e l’altro in italiano, i due testi facenti ugualmente fede.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodella Repubblica Italiana:SaxerG. LupisProtocollo finale Al momento della firma in data odierna della Convenzione in materia di sicurezza sociale tra la Svizzera e l’Italia (denominata qui appresso «la Convenzione»), i Plenipotenziari delle due Parti contraenti hanno concordato le seguenti dichiarazioni:1.La Convenzione si applica ugualmente ai superstiti di cittadini svizzeri e italiani, qualunque sia la loro cittadinanza.2.Sono considerate superstiti o figli ai sensi della Convenzione le persone designate come tali dalla legislazione applicabile.3.Il principio dell’uguaglianza di trattamento enunciato all’articolo 2 della Convenzione non si estende da parte svizzera alle disposizioni relative alle assicurazioni facoltative di vecchiaia, superstiti e invalidità dei cittadini svizzeri all’estero, alle assicurazioni di vecchiaia, superstiti e invalidità dei cittadini svizzeri occupati all’estero per conto di un datore di lavoro in Svizzera, e alle prestazioni di assistenza corrisposte a invalidi svizzeri residenti all’estero.4.La regolamentazione dell’articolo 5 della Convenzione si applica a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro cittadinanza, ad eccezione della lettera f) del citato articolo.5.Quando, in applicazione dell’articolo 5 della Convenzione, un lavoratore è soggetto alle disposizioni della legislazione svizzera, ciò significa che, per quel che riguarda la sua posizione nelle assicurazioni svizzere, egli è considerato come se esercitasse la sua attività in Svizzera, salvo i casi previsti alla lettera c).6.Sono assimilati alle persone dipendenti da servizi ufficiali ai sensi dell’arti-colo 5, lettera e), della Convenzione:i)i dipendenti di cittadinanza svizzera dell’Ufficio nazionale svizzero per il turismo inviati in Italia;ii)il corpo insegnante svizzero delle scuole svizzere in Italia;iii)il personale di cittadinanza svizzera presso l’Istituto svizzero di Roma.7.I cittadini svizzeri che sono stati iscritti alle assicurazioni sociali italiane di cui all’articolo 1, paragrafo 1, lettera b), della Convenzione, i quali ritornano in Svizzera, possono proseguire volontariamente tali assicurazioni alle stesse condizioni dei cittadini italiani.8.L’indennità forfetaria prevista agli articoli 7, lettera a, e 8, lettera c, della Convenzione, è pari al valore attuale della rendita dovuta al verificarsi dell’evento assicurato in base alle disposizioni delle leggi svizzere oppure al valore attuale di detta rendita al momento in cui l’assicurato lascia definitivamente la Svizzera, qualora questa partenza abbia luogo dopo la conces­sione della rendita.9.Per l’applicazione degli articoli 7, lettera b), e 8, lettere a) e d), della Convenzione, il termine «domicilio» deve essere inteso nel senso del Codice civile svizzero. Secondo quest’ultimo il domicilio è di regola il luogo dove una persona dimora con l’intenzione di stabilirvisi durevolmente.10.Per quel che riguarda il diritto alle rendite straordinarie, un cittadino italiano che lascia la Svizzera per un periodo che non superi tre mesi all’anno, non interrompe la residenza in Svizzera ai sensi degli articoli 7, lettera b), e 8, lettera d), della Convenzione. D’altra parte i periodi durante i quali un cittadino italiano residente in Svizzera è stato esonerato dalle assicurazioni svizzere per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità non verranno considerati nel computo dei termini previsti dagli articoli 7, lettera b), e 8, lettera d), della Convenzione.11.I lavoratori frontalieri domiciliati in Svizzera i quali, prima dell’entrata in vigore della Convenzione, sono stati esonerati dalle assicurazioni sociali italiane in conformità al punto 2 del Protocollo finale allegato alla Conven-zione italo-svizzera sulle assicurazioni sociali del 17 ottobre 195114, conti-nuano ad esserne esonerati.12.I contributi versati nell’assicurazione vecchiaia e superstiti svizzera che sono stati trasferiti alle assicurazioni sociali italiane in applicazione delle Convenzioni italo-svizzere del 4 aprile 194915 e del 17 ottobre 1951 non possono più essere ritrasferiti all’assicurazione svizzera. Nessun diritto può più derivare dai suddetti contributi nei confronti di questa assicurazione.13.16Qualora i lavoratori italiani – fatta eccezione per i frontalieri e per coloro che sono in possesso di un permesso di soggiorno – non godano già di un’assicurazione per le cure mediche e farmaceutiche ai sensi della legge federale del 13 giugno 191117 sull’assicurazione contro le malattie e gli infortuni, il datore di lavoro deve curare che essi contraggano tale assicurazione e, se non lo fanno, deve concluderla egli stesso per loro. Egli può detrarre dal salario il contributo necessario, salvo differente intesa fra le parti interessate.Il presente Protocollo finale, che costituisce parte integrante della Convenzione in materia di sicurezza sociale conclusa in data odierna tra la Svizzera e l’Italia, sarà ratificato e sarà valido alle stesse condizioni e per la stessa durata stabilite per la Convenzione medesima.Fatto in Roma, il 14 dicembre 1962, in due esemplari, uno in francese l’altro in italiano, i due testi facenti ugualmente fede.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodella Repubblica Italiana:SaxerG. Lupis14 RS 0.831.109.454.115 [RU 1950 372. RU 1950 134]16 Nuovo testo giusta l’art. 7 del Secondo Accordo aggiuntivo del 2 aprile 1980, in vigore dal 1° febb. 1982 (RS 0.831.109.454.24).17 RS 832.10. Oggi: LF sull’assicurazione malattie.
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Switzerland
653.11 Ordinanza sullo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali(OSAIn)del 23 novembre 2016 (Stato 1° gennaio 2022)Il Consiglio federale svizzero,vista la legge federale del 18 dicembre 20151 sullo scambio automatico internazionale di informazioni a fini fiscali (LSAI),ordina:1 RS 653.1Sezione 1: … Art. 12 2 Abrogato dal n. I dell’O del 7 nov. 2018, con effetto dal 1° gen. 2019 (RU 2018 4333).Sezione 2: Istituti finanziari non tenuti alla comunicazione Art. 2 Veicoli di investimento collettivo 1 Sono considerati istituti finanziari non tenuti alla comunicazione secondo l’arti­colo 3 capoverso 7 LSAI i seguenti veicoli di investimento collettivo purché tutte le partecipazioni siano detenute da o per il tramite di persone fisiche o enti che non sono persone oggetto di comunicazione e siano soddisfatte le condizioni secondo l’articolo 3 capoverso 8 LSAI:a. i fondi contrattuali di investimento secondo gli articoli 25–35 della legge del 23 giugno 20063 sugli investimenti collettivi (LICol);b. le società di investimento a capitale variabile secondo gli articoli 36–52 LICol;c. le società in accomandita per investimenti collettivi di capitale secondo gli articoli 98–109 LICol;d. le società di investimento a capitale fisso secondo gli articoli 110–118 LICol;e. le società d’investimento svizzere quotate in una borsa svizzera nella forma di società anonime secondo l’articolo 2 capoverso 3 LICol.2 Tali veicoli sono tuttavia considerati istituti finanziari tenuti alla comunicazione qualora le partecipazioni siano detenute da o per il tramite di entità non finanziarie passive secondo lo standard comune di comunicazione (SCC) il cui controllo è esercitato da persone oggetto di comunicazione.3 RS 951.31Art. 3 Enti che operano nel campo della gestione patrimoniale o della consulenza in investimenti Sono considerati istituti finanziari non tenuti alla comunicazione secondo l’arti­colo 3 capoverso 11 LSAI gli enti che operano nel campo della gestione patrimoniale o della consulenza in investimenti che, sulla base di una procura di un cliente o come organo di una società o di una fondazione, gestiscono esclusivamente patrimoni depositati a nome del cliente, della società o della fondazione presso un istituto finanziario in Svizzera o all’estero.Art. 4 Depositari centrali Sono considerati istituti finanziari non tenuti alla comunicazione secondo l’arti­colo 3 capoverso 11 LSAI i depositari centrali secondo l’articolo 61 della legge del 19 giugno 20154 sull’infrastruttura finanziaria per attività soggette ad autorizzazione secondo questa legge purché i titolari di conti siano:a. persone fisiche o enti che non sono persone oggetto di comunicazione; oppureb. entità non finanziarie passive controllate da persone che non sono oggetto di comunicazione.4 RS 958.1Art. 5 Associazioni Sono considerate istituti finanziari non tenuti alla comunicazione secondo l’arti­colo 3 capoverso 11 LSAI le associazioni che non si prefiggono uno scopo economico costituite e organizzate in Svizzera.Art. 6 Fondazioni Sono considerate istituti finanziari non tenuti alla comunicazione secondo l’arti­colo 3 capoverso 11 LSAI le fondazioni costituite e organizzate in Svizzera che:a. perseguono uno scopo pubblico o di utilità pubblica e destinano i loro utili esclusivamente e irrevocabilmente a tali fini; oppureb. perseguono scopi ideali e i cui utili non superano i 20 000 franchi e sono esclusivamente e irrevocabilmente destinati a tali fini.Art. 75 5 Abrogato dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, con effetto dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Sezione 3: Conti esclusi Art. 8 Conti di avvocati o notai 1 Sono considerati conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti di deposito o di custodia detenuti da avvocati o notai autorizzati in Svizzera o da studi di avvocati o notai autorizzati in Svizzera e organizzati in forma di società, ove i clienti sono aventi economicamente diritto ai valori patrimoniali depositati su tali conti.2 I valori patrimoniali che possono essere detenuti su questi conti e le condizioni secondo cui tali conti possono essere trattati sono disciplinati nell’Accordo del 14 febbraio 20136 di cooperazione tra la Svizzera e gli Stati Uniti d’America per l’applicazione agevolata della normativa FATCA.6 RS 0.672.933.63Art. 9 Conti per il versamento di capitale Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare i conti per il versamento di capitale come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI purché:a. i conti siano utilizzati esclusivamente per il deposito del capitale destinato alla costituzione o all’aumento di capitale di una società;b. una volta costituita la società o effettuato l’aumento di capitale, i conti siano chiusi o i fondi trasferiti su un conto intestato alla società; ec. eventuali rimborsi dovuti alla mancata costituzione della società o al mancato aumento di capitale o a un versamento di capitale in eccesso vadano esclusivamente alle persone che hanno versato il capitale.Art. 10 Conti di associazioni Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti delle associazioni che non si prefiggono uno scopo economico, costituite e organizzate in Svizzera.Art. 11 Conti di fondazioni Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti delle fondazioni costituite e organizzate in Svizzera purché le fondazioni soddisfino le condizioni di cui all’arti­colo 6 lettere a e b della presente ordinanza.Art. 127 Conti di comunioni di comproprietari Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti delle comunioni di comproprietari purché:a. le quote di comproprietà siano intavolate nel registro fondiario secondo l’articolo 23 dell’ordinanza del 23 settembre 20118 sul registro fondiario;b. i comproprietari abbiano convenuto un regolamento per l’uso e l’ammini­strazione secondo l’articolo 647 del Codice civile (CC)9 in cui è stabilito che i valori patrimoniali finanziari amministrati dalla comunione di comproprietari sono utilizzati esclusivamente per spese riguardanti i beni in comproprietà; ec. tale regolamento per l’uso e l’amministrazione sia menzionato nel registro fondiario secondo l’articolo 649a capoverso 2 CC.7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).8 RS 211.432.19 RS 210Art. 13 Conti di comunioni di proprietari per piani Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti delle comunioni di proprietari per piani purché le comunioni di proprietari per piani soddisfino le condizioni di cui all’articolo 712l capoverso 2 CC10.10 RS 210Art. 1411 Conti non rivendicati Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti non rivendicati secondo l’articolo 11 capoverso 6 lettere a e b LSAI il cui saldo o valore alla fine dell’anno civile o di altro adeguato periodo di rendicontazione o al momento della chiusura del conto ammonta a 1000 dollari americani al massimo.11 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Art. 1512 12 Abrogato dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, con effetto dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Art. 16 Conti di moneta elettronica 1 Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come conti esclusi secondo l’articolo 4 capoverso 3 LSAI i conti di moneta elettronica purché:a. i conti offrano esclusivamente mezzi di pagamento sotto forma di moneta elettronica per il pagamento scritturale di beni e servizi, per il prelievo in contanti o per il traffico scritturale dei pagamenti tra privati, per le cui transazioni è necessario un credito depositato elettronicamente;b. il limite di credito convenuto per contratto non superi 10 000 franchi oppure 10 000 dollari americani o euro;c. qualsiasi pagamento eccedente 10 000 franchi oppure 10 000 dollari americani o euro sia rimborsato al titolare del conto entro 60 giorni; ed. sui conti non siano accreditati interessi.2 Per moneta elettronica si intende qualsiasi valore monetario depositato elettronicamente sotto forma di credito nei confronti dell’emittente di moneta elettronica che sia emesso dietro ricevimento di fondi per effettuare operazioni di pagamento e che sia accettato da persone fisiche o giuridiche diverse dall’emittente di moneta elettronica.Art. 17 Conti di persone defunte Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare i conti di persone defunte, fino allo scioglimento della comunione ereditaria, come conti il cui unico titolare è una successione con personalità giuridica propria e quindi come conti esclusi purché il decesso della persona sia stato loro comunicato mediante un testamento già aperto, da un atto di morte o in altra forma adeguata.Sezione 4: Istituti finanziari residenti in Svizzera Art. 18 Istituti finanziari assoggettati a imposta e istituti finanziari esentati da imposta Sono considerati residenti in Svizzera secondo l’articolo 5 capoverso 1 LSAI:a. gli istituti finanziari che sono illimitatamente assoggettati a imposta in Svizzera o che vantano un’appartenenza economica secondo l’articolo 4 capo­verso 1 lettera b o l’articolo 51 capoverso 1 lettera b della legge federale del 14 dicembre 199013 sull’imposta federale diretta;b. gli istituti finanziari esentati da imposta che sono stati costituiti secondo il diritto svizzero.13 RS 642.11Art. 19 Trust regolamentati all’estero I trust regolamentati all’estero come veicoli di investimento collettivo non sono considerati residenti in Svizzera, indipendentemente dalla residenza dei fiduciari del trust (trustee).Art. 20 Sede della direzione È considerata sede della direzione secondo l’articolo 5 capoverso 2 lettera b LSAI il luogo in cui è ubicata l’amministrazione effettiva in Svizzera.Sezione 5: Disposizioni alternative del commentario dell’OCSE relativo allo SCC Art. 21 Le disposizioni alternative del commentario dell’OCSE relativo allo SCC sono contenute nell’allegato. Sono applicabili nella misura in cui l’accordo applicabile nel singolo caso non lo escluda.Sezione 6: Precisazione degli obblighi generali di comunicazione Art. 22 Importo e qualificazione dei pagamenti 1 Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione comunicano i pagamenti effettuati in relazione a un conto oggetto di comunicazione a titolo di:a. interessi;b. dividendi;c. proventi da alienazione o riscatto;d. altri redditi.2 Sono considerati interessi in particolare gli interessi maturati su obbligazioni, cartelle ipotecarie e rendite fondiarie emesse in serie, averi iscritti nel libro del debito pubblico e averi di clienti.3 Sono considerati dividendi in particolare le distribuzioni di quote di utili, le eccedenze di liquidazione come pure i vantaggi valutabili in denaro risultanti da parte­cipazioni di qualsiasi genere, comprese le azioni gratuite, gli aumenti gratuiti del valore nominale e simili.4 Sono considerati proventi da alienazione o riscatto in particolare i proventi conseguiti con l’alienazione o il riscatto di:a. obbligazioni, purché i proventi non costituiscano interessi;b. titoli di partecipazione di qualunque tipo;c. prodotti derivati di qualunque tipo, purché i proventi non costituiscano interessi o dividendi;d. quote in investimenti collettivi di capitale.5 Sono considerati altri redditi, i redditi che non sono interessi, dividendi né proventi da alienazione o riscatto, incluse le prestazioni erogate da assicurazioni tenute alla comunicazione e i pagamenti effettuati da un investimento collettivo di capitale secondo il capoverso 1.Art. 23 Categorie di conti finanziari 1 Con conto di deposito si intendono anche:a. le operazioni di capitalizzazione delle società di assicurazione sulla vita secondo l’allegato 1 ramo assicurativo A6 dell’ordinanza del 9 novembre 200514 sulla sorveglianza (OS);b. le operazioni tontinarie delle società di assicurazione sulla vita secondo l’allegato 1 ramo assicurativo A7 OS;c. i pagamenti anticipati di premi e i depositi di premi basati su un rapporto contrattuale separato.2 Sono considerate contratti di assicurazione con valore di riscatto anche le assicurazioni in cui è certo il verificarsi dell’evento assicurato, ma che l’assicuratore non deve ancora riscattare completamente o parzialmente.3 Per qualificare un contratto come contratto assicurativo di rendita è irrilevante se il contratto copre la longevità su base temporanea o illimitata. I contratti senza costituzione di capitale non sono considerati contratti assicurativi di rendita.14 RS 961.011Art. 2415 Rimborso dei premi non utilizzati come componente del valore attuale Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono trattare come fosse una componente del valore attuale il rimborso dei premi non utilizzati di un contratto di assicurazione con valore di riscatto o di un contratto assicurativo di rendita non collegato a investimenti di capitale.15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Art. 25 Valore di riscatto delle assicurazioni di rendita 1 Ai fini dell’accordo applicabile, per valore di riscatto di un’assicurazione di rendita si intende il valore di riscatto del contratto di assicurazione. Hanno un valore di riscatto pari a zero le assicurazioni di rendita con costituzione di capitale che:a. non sono ancora o non sono più riscattabili;b. non sono riscattabili.2 Ai fini dell’accordo applicabile, come valore di riscatto di un’assicurazione di rendita gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione possono utilizzare la riserva matematica d’inventario anziché il valore di riscatto.Art. 26 Valuta nel quadro della comunicazione 1 Gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione devono indicare nelle comunicazioni la valuta in cui sono espressi gli importi.2 Possono indicare gli importi nelle seguenti valute:a.16 nella valuta in cui il conto finanziario è aperto;b. nella valuta di riferimento stabilita dal titolare del conto;c. in franchi svizzeri; od. in dollari americani.16 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Sezione 7: Precisazione degli obblighi di adeguata verifica Art. 2717 Apertura di nuovi conti 1 Sono considerate eccezioni secondo l’articolo 11 capoverso 8 lettera b LSAI i casi in cui i nuovi conti sono aperti senza che l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione vi contribuisca o possa impedirlo.2 Rientrano in tali eccezioni segnatamente:a. il cambiamento dello stipulante per successione nelle assicurazioni sulla vita di terzi;b. il cambiamento del titolare del conto su ordine di un giudice o di un’autorità;c. l’inizio di un diritto del beneficiario nei confronti di un trust o di un istituto giuridico analogo in virtù del suo atto costitutivo o atto di fondazione.17 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Art. 28 Chiusura di conti 1 Se un conto preesistente di una persona fisica o di un ente è chiuso prima dello scadere del termine secondo l’articolo 11 capoverso 2 o 3 LSAI e la verifica del conto da parte dell’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione non si è ancora conclusa al momento della sua chiusura, l’istituto finanziario può considerarlo un conto non oggetto di comunicazione.2 Se un nuovo conto di una persona fisica o di un ente è chiuso e l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione non è stato in grado di determinare la residenza fiscale del titolare del conto o della persona che esercita il controllo sull’ente entro la data di chiusura, l’istituto finanziario può considerarlo un conto non oggetto di comunicazione.3 Se un conto preesistente o un nuovo conto di una persona fisica o di un ente è chiuso a seguito di un cambiamento delle circostanze e la verifica del conto conseguente a tale cambiamento delle circostanze non è stata ancora completata al momento della chiusura, l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione non deve considerare il cambiamento delle circostanze ai fini della comunicazione.Art. 29 Diritti di terzi derivanti da contratti di assicurazione con valore di riscatto e da contratti assicurativi di rendita 1 Se un diritto derivante da un contratto di assicurazione con valore di riscatto o da un contratto assicurativo di rendita diventa esigibile e la persona fisica o l’ente avente il diritto non è l’attuale titolare del conto, questo terzo avente diritto è da trattare come titolare di un nuovo conto.2 Prima di soddisfare un diritto esigibile l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione deve disporre di un’autocertificazione della terza persona avente diritto. Sono fatti salvi i casi in cui l’istituto finanziario:a. sulla base di informazioni in suo possesso o di pubblico dominio può determinare che l’ente avente diritto non è una persona oggetto di comunicazione;b. secondo le regole supplementari di adeguata verifica contenute nello SCC può ricorrere alla procedura alternativa applicabile ai conti finanziari detenuti da persone fisiche che sono beneficiarie di un contratto di assicurazione con valore di riscatto o di un contratto assicurativo di rendita.3 Se l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione non può soddisfare il diritto esigibile derivante dal contratto a causa dell’assenza dell’autocertificazione, si ha costituzione in mora della terza persona avente diritto. Gli effetti della mora restano in sospeso presso l’istituto finanziario fino all’ottenimento dell’autocertifi­cazione.4 L’articolo 11 capoversi 8 e 9 LSAI non è applicabile.Art. 3018 18 Abrogato dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, con effetto dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Sezione 8: Obbligo di iscrizione degli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione Art. 31 1 Un istituto finanziario svizzero è tenuto a iscriversi presso l’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) al più tardi entro la fine dell’anno civile in cui diventa istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione.2 Un istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione deve annullare la propria iscrizione presso l’AFC al più tardi entro la fine dell’anno civile in cui finisce la sua qualità di istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione oppure cessa la sua attività commerciale.3 La comunicazione inviata dall’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione all’AFC, secondo la quale presso l’istituto finanziario non sono aperti conti finanziari oggetto di comunicazione, non è considerata come annullamento dell’iscri­zione.194 Il trustee deve anteporre la sigla «TDT=» al nome di un trust che deve essere iscritto secondo l’articolo 13 capoverso 4 LSAI. L’articolo 13 capoversi 2 e 3 LSAI si applica per analogia.2019 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).20 Introdotto dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Sezione 9: Informazioni trasmesse automaticamente dall’estero Art. 32 1 I Cantoni comunicano all’AFC entro due mesi dalla fine di ogni anno civile:a. il numero AVS21 delle persone fisiche imponibili illimitatamente nel proprio Cantone;b. il numero d’identificazione delle imprese attribuito agli enti imponibili illimitatamente nel proprio Cantone.2 L’AFC attribuisce ai Cantoni le informazioni trasmesse automaticamente dall’estero basandosi sulle suddette comunicazioni ed eventualmente su altri dati che, secondo l’accordo applicabile, sono necessari ai fini dell’identificazione.3 L’AFC rende accessibili, mediante procedura di richiamo, le informazioni trasmesse dall’estero all’autorità competente in materia di tassazione e di riscossione dell’imposta federale diretta del Cantone in cui la persona oggetto di comunicazione è imponibile illimitatamente.4 Ai collaboratori di tali autorità è concesso l’accesso a queste informazioni mediante procedura di richiamo soltanto se utilizzano l’autenticazione a due fattori, di cui uno deve essere costituito da un elemento d’identificazione fisico, univoco e non falsificabile.21 Nuova espr. giusta l’all. n. II 25 dell’O del 17 nov. 2021, in vigore dal 1° gen. 2022 (RU 2021 800).Sezione 10: Sistema d’informazione Art. 33 Organizzazione e gestione del sistema d’informazione 1 Il sistema d’informazione dell’AFC è gestito come sistema d’informazione autonomo sulla piattaforma dell’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione per conto dell’AFC.2 Qualora gli stessi dati siano trattati da più unità organizzative dell’AFC, i rispettivi sistemi d’informazione possono essere collegati in rete tra loro per lo scambio dei dati di base nella misura in cui ciò sia necessario ai fini di un trattamento efficiente dei dati.3 Il DFF può disciplinare nel dettaglio l’organizzazione e la gestione del sistema d’informazione dell’AFC.Art. 34 Categorie dei dati personali trattati L’AFC può procedere al trattamento dei dati personali che le sono trasmessi in virtù dell’accordo applicabile.Art. 35 Distruzione dei dati L’AFC distrugge i dati al più tardi entro 20 anni a contare dalla fine dell’anno civile in cui li ha ricevuti.Sezione 11: Disposizioni finali22 22 Nuovo testo giusta il n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Art. 35a23 Disposizione transitoria della modifica dell’11 novembre 2020 In relazione ai conti già aperti il giorno antecedente l’entrata in vigore della modifica dell’11 novembre 2020 e per i quali l’istituto finanziario svizzero tenuto alla comunicazione dispone di un’autocertificazione che non contiene un numero d’identificazione fiscale, si applicano le regole secondo la sezione I parte C dell’allegato all’Accordo multilaterale del 29 ottobre 201424 tra autorità competenti concernente lo scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari.23 Introdotto dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).24 RS 0.653.1Art. 36 Entrata in vigore25 La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2017.25 Introdotta dal n. I dell’O dell’11 nov. 2020, in vigore dal 1° gen. 2021 (RU 2020 5251).Allegato (art. 21)Disposizioni alternative del commentario dell’OCSE relativo allo SCC 1. A complemento della procedura alternativa definita nello SCC o in un accordo applicabile prevista per i conti finanziari di persone fisiche beneficiarie di un contratto di assicurazione con valore di riscatto o di un contratto assicurativo di rendita, si applica quanto segue: «Un’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione può considerare un conto finanziario che è una quota di un membro in un contratto di assicurazione di gruppo per il quale è misurabile un valore maturato o in un contratto di rendita di gruppo come un conto finanziario che non è un conto oggetto di comunicazione fino alla data in cui un importo è dovuto al dipen­dente/titolare di un certificato o beneficiario, se il conto finanziario che è una quota di un membro in un contratto di assicurazione di gruppo per il quale è misurabile un valore maturato o in un contratto di rendita di gruppo soddisfa i seguenti requisiti:a) il contratto di assicurazione di gruppo per il quale è misurabile un valore maturato o il contratto di rendita di gruppo è emesso nei confronti di un datore di lavoro e copre 25 o più dipendenti/titolari di certificato;b) i dipendenti/titolari di certificato sono abilitati a ricevere qualsiasi valore contrattuale connesso alle loro quote e a nominare dei beneficiari per l’indennità dovuta al momento del decesso del dipendente; ec) l’importo aggregato dovuto a ciascun dipendente/titolare di certificato o beneficiario non supera 1 000 000 USD. Per «contratto di assicurazione di gruppo per il quale è misurabile un valore maturato» si intende un contratto di assicurazione di gruppo che i) prevede una copertura per le persone fisiche che sono affiliate tramite un datore di lavoro, un’associazione professionale, un sindacato o un’altra associa­zione o un altro gruppo e ii) applica un premio a ciascun membro del gruppo (o membro di una categoria al suo interno) che è determinato indipendentemente dalle condizioni di salute del singolo a parte l’età, il genere e l’eventuale tabagismo del membro (o della categoria di membri) del gruppo. Per «contratto di rendita di gruppo» si intende un contratto di rendita i cui beneficiari sono persone fisiche affiliate tramite un datore di lavoro, un’associazione professionale, un sindacato o un’altra associazione o un altro gruppo.»2. Anziché la nozione di «conto preesistente» così come definita nello SCC o in un accordo applicabile si applica quanto segue: «Per «conto preesistente» si intende:a) un conto finanziario detenuto presso un’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione alla data [xx.xx.xxxx];b) tutti i conti finanziari del titolare di un conto, indipendentemente dalla data di apertura del conto finanziario se:i. il titolare del conto detiene altresì presso l’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione (o presso un’entità collegata nella stessa giurisdizione dell’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione) un conto finanziario che è un conto preesistente ai sensi della parte C punto 9 lettera a, ii. l’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione (e, se del caso, l’entità collegata nella stessa giurisdizione dell’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione) considera entrambi i suddetti conti finanziari, nonché tutti gli altri conti finanziari del titolare del conto che sono considerati come conti preesistenti ai sensi della lettera b, come un unico conto finanziario ai fini dell’ottempe­ranza agli standard dei requisiti di conoscenza di cui alla parte A della sezione VII e ai fini della determinazione del saldo o del valore di uno qualsiasi dei detti conti finanziari al momento dell’applicazione delle soglie di conto,iii. relativamente a un conto finanziario che è oggetto di procedure AML/KYC, all’istituzione finanziaria tenuta alla comunicazione è permesso ottemperare a tali procedure per il conto finanziario basandosi sulle procedure AML/KYC espletate per il conto preesistente di cui alla parte C punto 9 lettera a, eiv. l’apertura del conto finanziario non richiede la fornitura di informazioni sul cliente nuove, aggiuntive o modificate da parte del titolare del conto se non ai fini dello standard comune di comunicazione.»3. Anziché la nozione di «entità collegata» così come definita nello SCC o in un accordo applicabile si applica quanto segue: «Un’entità è un’«entità collegata» di un’altra entità se: i) una delle due entità controlla l’altra entità; ii) le due entità sono soggette a controllo comune; o iii) le due entità sono entità di investimento di cui alla parte A punto 6 lettera b, sono soggette a gestione comune e tale gestione adempie gli obblighi di adeguata verifica in materia fiscale di tali entità di investimento. A tal fine, il controllo comprende il possesso diretto o indiretto di più del 50 % dei diritti di voto e del valore in un’entità.»
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0.653.211.8  RU 2018 1197Scambio di letteretra la Svizzera e il Sudafricasull’applicabilità della Convenzione sull’assistenza amministrativa a periodi fiscali antecedentiEntrato in vigore il 1° gennaio 2018 (Stato 1° gennaio 2018)TraduzioneOn. MKN GigabaMinistro delle finanzeAmministrazione centrale di Pretoria299 Bronkhorst Street,Nieuw Muckleneuk, 0181Private Bag X923,Pretoria, 0001Repubblica del SudafricaPretoria, 7 dicembre 2017On. Ueli MaurerConsiglio federaleCapo del Dipartimento federale delle finanzeBundesgasse 33003 BernaSvizzeraOnorevole Consigliere federale Maurer,Le scrivo in risposta alla lettera del 1° dicembre 2017 dal seguente tenore:«Ho l’onore di riferirmi alla Dichiarazione congiunta firmata il 24 novembre 2016 in cui la Svizzera e il Sudafrica hanno espresso l’intenzione di introdurre, su base reciproca, lo scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari a fini fiscali. Detto scambio di informazioni si fonderà sullo standard comune di comunicazione di informazioni dell’OCSE e sui relativi commentari nonché sulla Convenzione multilaterale del 25 gennaio 19881 sulla reciproca assistenza amministrativa in materia fiscale, emendata dal Protocollo del 27 maggio 2010 (di seguito «Convenzione emendata»). A conclusione delle procedure di approvazione interne, lo scambio automatico di informazioni tra la Svizzera e il Sudafrica entrerà in vigore nel 2018 con una prima trasmissione di dati nel 2019.Questo scambio automatico di informazioni poggerà sull’articolo 6 della Convenzione emendata e sull’Accordo multilaterale del 29 ottobre 20142 tra autorità competenti concernente lo scambio automatico di informazioni relative a conti finanziari (di seguito «Accordo SAI»). Secondo l’articolo 28 paragrafo 6 della Convenzione emendata, le disposizioni della Convenzione si applicano all’assistenza amministrativa dal periodo fiscale che inizia il o dopo il 1° gennaio dell’anno successivo all’entrata in vigore della Convenzione emendata in riferimento a una Parte o, in assenza di periodo fiscale, all’assistenza amministrativa relativa a obblighi fiscali sorti il o dopo il 1° gennaio dell’anno successivo all’entrata in vigore della Convenzione emendata in riferimento a una Parte.La Convenzione emendata è entrata in vigore per la Svizzera il 1° gennaio 2017 e si applica pertanto ai periodi fiscali che iniziano il o dopo il 1° gennaio 2018. Dato che in Sudafrica l’anno fiscale inizia il 1° marzo, al momento la Convenzione emendata non sarebbe applicabile al periodo che intercorre tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2018, di conseguenza gli istituti finanziari svizzeri non sarebbero legalmente tenuti a raccogliere dati relativi a tale periodo.Alla luce di quanto esposto e considerato che, secondo l’articolo 28 paragrafo 6 della Convenzione emendata, due o più Parti possono convenire che la Convenzione emendata abbia effetto per quel che concerne l’assistenza amministrativa relativa ai periodi fiscali o agli obblighi fiscali anteriori, ho l’onore di proporre, in nome del Consiglio federale svizzero, che Svizzera e Sudafrica convengano che, in virtù delle disposizioni dell’Accordo SAI per l’assistenza amministrativa secondo l’Accordo SAI, l’articolo 6 della Convenzione emendata sia applicabile indipendentemente dai periodi fiscali e dagli obblighi fiscali cui le informazioni da scambiare si riferiscono in Svizzera o in Sudafrica. Resta inteso che gli istituti finanziari sudafricani tenuti alla comunicazione avvieranno la raccolta di dati dall’inizio del periodo di rendicontazione previsto dal loro diritto interno (dal 1° marzo 2018) e gli istituti finanziari svizzeri tenuti alla comunicazione faranno lo stesso a partire dal 1° gennaio 2018. Resta altresì inteso che, conformemente alle disposizioni dell’Accordo SAI, non saranno scambiate informazioni relative ad anni civili antecedenti al 2018.Nel caso in cui il Governo sudafricano accetti la proposta succitata, ho inoltre l’onore di proporre che la presente lettera e la Sua risposta siano considerate come un accordo in materia tra i nostri due Governi, applicabile dal 1° gennaio 2018.»Ho il piacere di informarla che il Governo del Sudafrica accetta la Sua proposta. La Sua lettera e la presente risposta saranno pertanto considerate come un accordo tra i Governi del Sudafrica e della Svizzera, applicabile dal 1° gennaio 2018.Gradisca, Onorevole Consigliere federale, l’espressione della mia alta stima.MKN Gigaba, deputatoMinistro delle finanzeRepubblica del Sudafrica1 RS 0.652.12 RS 0.653.1
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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504.300 Ordinanza d'esecuzione della legge federale sugli stupefacenti del 30.09.1980 (stato 01.01.2013) emanata dal Gran Consiglio il 30 settembre 1980[1] 1. Competenza Art. 1 Governo 1 Il Governo vigila sull'esecuzione della legge federale sugli stupefacenti.[2] 2 Esso designa gli uffici competenti per l'informazione e la consulenza, per il trattamento nonché per l'assistenza e la reintegrazione dei tossicomani. 3 Per il trattamento, l'assistenza e la reintegrazione dei tossicomani si deve tendere possibilmente a soluzioni intercantonali. Il Governo può delegare determinati compiti e facoltà anche a organizzazioni private (art. 15a LF sugli stupefacenti) e a commissioni. Art. 2 Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità 1 Il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità esegue, per quanto non vengono designate altre autorità o altri uffici, la legge federale[3] ed emana le relative disposizioni previste. 2 Esso esercita la vigilanza sugli uffici pubblici come anche sulle istituzioni ammesse di trattamento e d'assistenza (art. 34 cpv. 1 lett. e LF sugli stupefacenti). 3 Il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità è competente in modo particolare per il rilascio e la revoca: a) del permesso di fabbricare o preparare stupefacenti e di farne commercio (art. 4 LF sugli stupefacenti); b) dell'autorizzazione al traffico di stupefacenti (art. 9 cpv. 2 lett. a) e 12 LF sugli stupefacenti)[4]; c) dell'autorizzazione a stabilimenti ospedalieri e istituti scientifici a procurarsi, detenere e usare stupefacenti (art. 9 cpv. 5 e 14 LF sugli stupefacenti); d) dell'autorizzazione al trattamento dei tossicomani mediante stupefacenti (art. 15a cpv. 5 LF sugli stupefacenti). 4 Il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità è competente inoltre per: a) il divieto d'acquisto di stupefacenti (art. 15a cpv. 4 LF sugli stupefacenti); b) la vigilanza sulla trasformazione o distruzione di stupefacenti vietati (art. 8 cpv. 4 LF sugli stupefacenti); c) il controllo sugli stupefacenti (art. da 16 a 18 LF sugli stupefacenti); d) l'ordine di utilizzare, detenere o distruggere stupefacenti (art. 33 LF sugli stupefacenti); e) l'ordine di trattamento ambulatorio successivo o di controllo successivo dei tossicomani (art. 15b cpv. 2 LF sugli stupefacenti). Art. 3 Medico cantonale 1 Il medico cantonale accoglie le notifiche circa i casi di abuso di stupefacenti (art. 15 cpv. 1 LF sugli stupefacenti) e consiglia il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità circa le misure da adottare. Art. 4 * Organi di istruttoria 1 La competenza per il sequestro, la garanzia e la detenzione di stupefacenti nell'ambito di un'azione penale si conforma alle disposizioni del Codice di procedura penale[5] e della legislazione cantonale d'applicazione. 2. Autorizzazione e controllo Art. 5 Esonero dall'obbligo di autorizzazione 1 I medici, dentisti, veterinari abilitati ad esercitare liberamente la professione nel Cantone dei Grigioni nonché i dirigenti responsabili di farmacie pubbliche o ospedaliere non hanno bisogno di un'autorizzazione cantonale per l'acquisto, il deposito, l'uso e la consegna di stupefacenti. 2 La Polizia cantonale è autorizzata a detenere piccole quantità di stupefacenti a scopi didattici. Art. 6 Moduli di ricette 1 Per tutte le prescrizioni di stupefacenti vanno usati speciali blocchetti di ricette per stupefacenti, che vanno ritirati presso il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità. 2 La perdita o la sottrazione di moduli di ricette vanno notificate immediatamente al Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità indicandone il numero. 3 Le ricette per stupefacenti vanno conservate per 10 anni. Art. 7 Trattamento di tossicomani mediante stupefacenti 1 A prescrivere, consegnare e somministrare stupefacenti per il trattamento di tossicomani sono competenti solo i medici autorizzati dal Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità in generale o nel caso singolo. L'inizio, il tipo e la fine del trattamento nonché il nome di ogni paziente vanno notificati al Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità. 2 Il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità tiene un elenco delle autorizzazioni rilasciate e delle notifiche che gli sono pervenute ai sensi del capoverso 1. Il medico cantonale è autorizzato a dare informazioni in merito ad altri medici qualora lo richiedano motivi d'ordine medico. 3 In casi d'emergenza i medici possono prescrivere, consegnare e somministrare stupefacenti a tossicomani. Il paziente va assegnato immediatamente ad un medico in possesso di un'autorizzazione ai sensi del capoverso 1. Art. 8 * Tossiconmani trattenuti o collocati 1 Per la competenza e la procedura di collocamento o trattenimento dei tossicomani ai sensi dell'articolo 15b LF sugli stupefacenti[6] fanno stato le relative disposizioni del codice civile svizzero[7] e della legge d'introduzione al codice civile svizzero sul ricovero a scopo di assistenza[8]. Art. 9 Bollettini di consegna 1 Per qualsiasi fornitura di stupefacenti a medici, dentisti, veterinari e ospedali i farmacisti compilano tre bollettini di consegna. Un esemplare va al destinatario; gli altri due vanno spediti di volta in volta per ogni primo del mese all'Ufficio federale della sanità pubblica. Art. 10 Controllo dei depositi 1 I medici, dentisti e veterinari che dispensano essi stessi stupefacenti, i farmacisti responsabili di farmacie pubbliche e i dirigenti responsabili di farmacie private presso ospedali, cliniche, sanatori e case di cura devono tenere un controllo aggiornato dei depositi. La consistenza degli stupefacenti, verificata il 1o luglio di ogni anno, va notificata entro un mese al Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità su un modulo speciale. Art. 11 Organi di controllo 1 Il Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità designa gli organi aventi facoltà di controllo ai sensi degli articoli da 16 a 18 LF sugli stupefacenti e impartisce le necessarie istruzioni. 3. Tasse, pene * Art. 12 Tasse 1 Per l'autorizzazione e per speciali provvedimenti e controlli vengono riscosse delle tasse secondo la tariffa del Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità.[9] Art. 13 * Disposizioni penali 1 Le contravvenzioni agli articoli 6, 7, 9 e 10 vengono punite dall'Ufficio con la multa. La procedura si conforma alle disposizioni concernenti la procedura penale dinanzi ad autorità amministrative. 2 Per la competenza e la procedura in caso di contravvenzioni alla LStup[10] oppure all'ordinanza d'esecuzione del Consiglio federale[11] fanno stato le disposizioni del Codice di procedura penale[12] e della legge cantonale d'applicazione[13]. Art. 14 * … 4. Disposizioni finali Art. 15 Autorizzazioni vigenti 1 Le autorizzazioni vigenti all'entrata in vigore della presente ordinanza possono essere rinnovate e adattate alla LF sugli stupefacenti.[14] Art. 16 Entrata in vigore, abrogazione 1 La presente ordinanza d'esecuzione viene dichiarata in vigore dal Governo[15] dopo l'approvazione da parte del Consiglio federale.[16] A tal data viene abrogata l'ordinanza d'esecuzione della LF sui prodotti stupefacenti, emanata dal Gran Consiglio il 24 novembre 1952.[17] -
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531.211.31 Ordinanza del DEFRconcernente la liberazione di scorte obbligatorie di antiinfettivi1del 7 ottobre 2019 (Stato 15  novembre 2020)1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 12 ott. 2020, in vigore dal 15 nov. 2020 (RU 2020 4543).Il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR),visto l’articolo 21 capoverso 1 dell’ordinanza del 10 maggio 20172 sull’approvvigionamento economico del Paese,ordina:2 RS 531.11Art. 13 Campo d’applicazione La presente ordinanza si applica ai seguenti antiinfettivi:Codice-ATC4Principio attivoOsservazioniJ01antibiotici per uso sistemicoforme parenteraliJ02antimicotici per uso sistemicoforme parenterali3 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DEFR del 12 ott. 2020, in vigore dal 15 nov. 2020 (RU 2020 4543).4 Il codice ATC (Anatomical Therapeutic Chemical Classification System) può essere consultato in inglese (versione ufficiale) sul sito del Collaborating Centre for Drug Statistics Methodology dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) all’indirizzo seguente: www.whocc.no > ATC/DDD Index.Art. 2 Quantità massima La quantità massima che può essere liberata corrisponde alla differenza tra il fabbisogno comprovato in Svizzera e la quantità liberamente disponibile sul mercato interno.Art. 3 Liberazione di scorte 1 Il proprietario di scorte obbligatorie che non dispone di scorte d’esercizio sufficienti e si trova nell’impossibilità di reperire la quantità mancante può chiedere la liberazione delle scorte obbligatorie al settore specializzato Agenti terapeutici. La domanda deve essere motivata.2 Il settore specializzato Agenti terapeutici determina la quantità liberata e la durata della liberazione mediante una decisione.Art. 4 Adeguamento del contratto per la costituzione di scorte obbligatorie La merce è prelevata dalla scorta obbligatoria previo adeguamento del contratto per la costituzione di scorte obbligatorie stipulato con l’Ufficio federale per l’approv­vigionamento economico del Paese (UFAE).Art. 5 Obbligo di fornitura 1 Un proprietario autorizzato a liberare scorte obbligatorie è tenuto a fornire la merce ai clienti svizzeri.2 Il proprietario di scorte obbligatorie può fornire ai clienti soltanto le quantità necessarie per coprire il loro fabbisogno effettivo.3 Il settore specializzato Agenti terapeutici può revocare una liberazione già autorizzata o respingerne una prevista se un proprietario di scorte obbligatorie non adempie ai suoi obblighi secondo i capoversi 1 e 2.4 Il proprietario di scorte obbligatorie può rifiutarsi di fornire la merce a clienti insolvibili.Art. 6 Obbligo di trasformare la merce I proprietari autorizzati a liberare scorte obbligatorie sono tenuti nei limiti delle loro capacità aziendali a trasformare la merce in questione per poterla fornire ai clienti il più rapidamente possibile.Art. 7 Obbligo di tenere la contabilità e di fare rapporto I proprietari sono tenuti a contabilizzare tutte le loro scorte nonché le variazioni di queste ultime e a presentare un rapporto settimanale al settore specializzato Agenti terapeutici.Art. 8 Opposizioni alle decisioni Fondandosi sull’articolo 45 della legge sull’approvvigionamento del Paese del 17 giugno 20165 (LAP), il proprietario può impugnare mediante opposizione le decisioni del settore specializzato Agenti terapeutici entro cinque giorni dalla notifica della decisione.5 RS 531Art. 9 Disposizioni penali Le infrazioni alle prescrizioni della presente ordinanza sono punite conformemente all’articolo 49 LAP6.6 RS 531Art. 10 Esecuzione L’UFAE e il settore specializzato Agenti terapeutici sono responsabili dell’esecu­zione della presente ordinanza.Art. 11 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° novembre 2019.
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412.101.220.72 Ordinanza della SEFRI sulla formazione professionale di baseLattoniera/Lattonierecon attestato federale di capacità (AFC)del 1° luglio 2019 (Stato 1° gennaio 2020)45405Lattoniera AFC / Lattoniere AFCSpenglerin EFZ / Spengler EFZFerblantière CFC / Ferblantier CFCLa Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI),visto l’articolo 19 della legge del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale;visto l’articolo 12 dell’ordinanza del 19 novembre 20032 sulla formazione professionale (OFPr), visto l’articolo 4 capoverso 4 dell’ordinanza del 28 settembre 20073 sulla protezione dei giovani lavoratori (OLL 5),ordina:1 RS 412.102 RS 412.1013 RS 822.115Sezione 1: Oggetto e durata Art. 1 Profilo professionale I lattonieri di livello AFC svolgono in particolare le attività seguenti e si contraddistinguono per le conoscenze, capacità e attitudini sotto indicate:a.sono specializzati nella lavorazione della lamiera e nei lavori di impermeabilizzazione e montaggio di tetti e facciate; garantiscono una protezione ottimale degli edifici dagli agenti atmosferici; a tal proposito, tengono conto sia degli aspetti funzionali sia di quelli estetici;b.i loro compiti includono la pianificazione dei lavori, la realizzazione e il montaggio degli elementi di lattoneria quali profilati in lamiera, coperture e rivestimenti per facciate, la posa degli strati strutturali e l’esecuzione dei lavori di rifinitura; sono responsabili dell’esecuzione degli incarichi nel rispetto dei requisiti e delle scadenze;c.lavorano – da soli o in gruppo – sia nelle officine aziendali sia nei cantieri; interagiscono con i superiori, i direttori dei lavori e dei progetti, gli specialisti di altri settori e con i clienti;d.per poter eseguire gli incarichi in modo professionale e autonomo dispongono in particolare di abilità manuali, capacità di gestione degli spazi, creatività e precisione; inoltre, sopportano bene lo stress fisico e mentale e sono dotati di forza e resistenza; si inseriscono costruttivamente all’interno del gruppo e applicano scrupolosamente le direttive aziendali nonché le prescrizioni in materia di sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente.Art. 2 Durata e inizio 1 La formazione professionale di base dura quattro anni.2 Ai titolari del certificato federale di formazione pratica di addetto alla tecnica della costruzione CFP è convalidato il primo anno della formazione professionale di base.3 L’inizio della formazione professionale di base segue il calendario della relativa scuola professionale.Sezione 2: Obiettivi ed esigenze Art. 3 Principi 1 Gli obiettivi e le esigenze della formazione professionale di base sono espressi sotto forma di competenze operative raggruppate nei relativi campi.2 Le competenze operative comprendono competenze professionali, metodologiche, sociali e personali.3 Tutti i luoghi di formazione collaborano allo sviluppo delle competenze operative. Essi coordinano i contenuti della formazione e delle procedure di qualificazione.Art. 4 Competenze operative La formazione prevede, nei campi di competenze operative sotto indicati, le competenze operative seguenti:a.pianificazione dei lavori:1.allestire la postazione di lavoro e metterla in sicurezza,2.sviluppare modelli di rivestimenti per facciate,3.rilevare le misure degli elementi di lattoneria,4.controllare le sottostrutture,5.reperire apparecchi e strumenti e concordare gli interventi,6.eseguire la manutenzione di attrezzi e macchinari,7.separare e smaltire i rifiuti;b.fabbricazione degli elementi di lattoneria:1.realizzare sottostrutture,2.fabbricare profilati in lamiera,3.realizzare coperture per tetti e rivestimenti per facciate,4.assemblare profilati in lamiera e altri elementi di lattoneria,5.trasportare gli elementi di lattoneria e il materiale sul luogo del montaggio;c.posa degli strati strutturali su tetti piani e facciate:1.rimuovere il materiale,2.posare strati di barriera,3.posare sistemi di impermeabilizzazione,4.posare sistemi di coibentazione,5.posare strati di protezione e usura;d.montaggio degli elementi di lattoneria su tetti piani, tetti a falde e facciate:1.montare le sottostrutture,2.montare i profilati in lamiera,3.montare i rivestimenti per facciate,4.montare i componenti prefabbricati,5.montare i sistemi di copertura,6.montare gli impianti di protezione contro i fulmini,7.montare gli impianti solari;e.esecuzione dei lavori di rifinitura:1.consegnare l’opera al cliente,2.effettuare i rilievi finali,3.redigere rapporti.Sezione 3: Sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente Art. 5 1 All’inizio e durante la formazione gli operatori forniscono e spiegano alle persone in formazione le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente, in particolare quelle relative alla comunicazione dei pericoli (simboli di pericolo e di obbligo, pittogrammi).2 Dette prescrizioni e raccomandazioni sono fornite in tutti i luoghi di formazione e considerate nelle procedure di qualificazione.3 Tutti i luoghi di formazione trasmettono alle persone in formazione conoscenze in materia di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’equilibrio tra interessi sociali, ecologici ed economici.4 In deroga all’articolo 4 capoverso 1 OLL 5 e secondo le prescrizioni dell’articolo 4 capoverso 4 OLL 5 è ammesso l’impiego di persone in formazione in conformità con il loro stato di formazione per le attività elencate in allegato al piano di formazione. 5 L’impiego di persone in formazione secondo il capoverso 4 presuppone che dette persone siano formate, istruite e sorvegliate in maniera adeguata al più elevato pericolo d’infortunio; tali precauzioni particolari sono fissate in allegato al piano di formazione sotto forma di misure di accompagnamento riguardanti la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute.Sezione 4: Durata della formazione in ciascun luogo di formazione e lingua d’insegnamento Art. 6 Formazione professionale pratica in azienda e in luoghi di formazione equivalenti La formazione professionale pratica in azienda comprende in media quattro giornate alla settimana per tutta la durata della formazione professionale di base.Art. 7 Scuola professionale 1 L’insegnamento obbligatorio presso la scuola professionale comprende 1440 lezioni. Dette lezioni sono suddivise secondo la tabella seguente:Insegnamento1° anno2° anno3° anno4° anno Totalea.Conoscenze professionali–Pianificazione dei lavoriEsecuzione dei lavori di rifinitura105  70  50  85310–Fabbricazione degli elementi di lattoneriaPosa degli strati strutturali su tetti piani e facciateMontaggio degli elementi di lattoneria su tetti piani, tetti a falde e facciate  95130150115490Totale conoscenze professionali200200200200800b.Cultura generale120120120120480c.Educazione fisica  40  40  40  40160Totale delle lezioni36036036036014402 D’intesa con le autorità cantonali e le organizzazioni del mondo del lavoro competenti sono ammessi spostamenti minimi di lezioni da un anno di formazione all’altro in un campo di competenze operative. Deve essere comunque garantito il raggiungimento degli obiettivi di formazione prestabiliti.3 Per gli insegnamenti di cultura generale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20064 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.4 La lingua d’insegnamento è la lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola professionale. Oltre a questa lingua, i Cantoni possono autorizzare altre lingue d’insegnamento.5 È raccomandato l’insegnamento bilingue, ovvero nella lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola e in un’altra lingua nazionale o in inglese.4 RS 412.101.241Art. 8 Corsi interaziendali 1 I corsi interaziendali comprendono 51 giornate di otto ore.2 Le giornate e i contenuti sono ripartiti in dieci corsi come segue:AnnoCorsoCampo di competenze operative / competenza operativaDurata11Allestire la postazione di lavoro e metterla in sicurezzaRilevare le misure degli elementi di lattoneriaEseguire la manutenzione di attrezzi e macchinariSeparare e smaltire i rifiutiFabbricare profilati in lamieraAssemblare profilati in lamiera e altri elementi di lattoneria  8 giorni12Allestire la postazione di lavoro e metterla in sicurezza  1 giorno13Fabbricare profilati in lamieraAssemblare profilati in lamiera e altri elementi di lattoneriaMontare i profilati in lamiera  8 giorni24Controllare le sottostruttureFabbricare profilati in lamieraRealizzare coperture per tetti e rivestimenti per facciateMontare i sistemi di copertura  4 giorni25Controllare le sottostruttureSeparare e smaltire i rifiuti Rimuovere il materialePosare strati barrieraPosare sistemi di impermeabilizzazionePosare sistemi di coibentazioneMontare i componenti prefabbricati  8 giorni36Sviluppare modelli di rivestimenti per facciateControllare le sottostruttureRealizzare sottostruttureFabbricare profilati in lamieraRealizzare coperture per tetti e rivestimenti per facciateMontare le sottostruttureMontare i rivestimenti per facciate  8 giorni37Posare strati di protezione e usura  4 giorni38Montare i profilati in lamiera Montare gli impianti solariConsegnare l’opera al cliente  4 giorni49Trasportare gli elementi di lattoneria e il materiale sul luogo del montaggio  4 giorni410Consegnare l’opera al clienteEffettuare i rilievi finaliRedigere rapporti  2 giorniTotale51 giorni3 Nell’ultimo semestre della formazione professionale di base non si possono svolgere corsi interaziendali.Sezione 5: Piano di formazione Art. 9 1 All’entrata in vigore della presente ordinanza è disponibile un piano di formazione5 della competente organizzazione del mondo del lavoro.2 Il piano di formazione:a.contiene il profilo di qualificazione, che comprende:1.il profilo professionale,2.la tabella delle competenze operative e dei relativi campi,3.il livello richiesto per la professione;b.precisa i contenuti della formazione di base e le disposizioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente; c.determina quali competenze operative sono trasmesse e apprese in ciascun luogo di formazione.3 Al piano di formazione è allegato l’elenco degli strumenti volti a garantire e attuare la formazione professionale di base nonché a promuovere la qualità, con indicazione dell’ente presso cui possono essere ottenuti.5 Il piano del 1° luglio 2019 è disponibile sul sito SEFRI nell’elenco delle professioni: www.bvz.admin.ch > Professioni A–Z.Sezione 6: Requisiti per i formatori e numero massimo di persone in formazione in azienda Art. 10 Requisiti professionali richiesti ai formatori Il formatore soddisfa i requisiti professionali se possiede una delle qualifiche seguenti:a.attestato professionale federale di capo lattoniere;b.titolo della formazione professionale superiore in ambito pertinente;c.diploma di scuola universitaria in ambito pertinente e almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento.Art. 11 Numero massimo di persone in formazione in azienda 1 Nelle aziende che impiegano un formatore al 100 per cento o due formatori ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione.2 Per ogni altro specialista impiegato al 100 per cento o per ogni due specialisti in più impiegati ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione in più.3 È considerato specialista il titolare di un attestato federale di capacità o di una qualifica equivalente nel campo della persona in formazione.4 Nelle aziende che possono impiegare soltanto una persona in formazione una seconda persona può iniziare il tirocinio quando la prima inizia l’ultimo anno della formazione professionale di base.5 In casi particolari l’autorità cantonale può autorizzare un numero maggiore di persone in formazione nelle aziende che da più anni svolgono la loro funzione di formazione con risultati particolarmente positivi.Sezione 7: Documentazione dell’apprendimento, rapporto di formazione e documentazione delle prestazioni Art. 12 Documentazione dell’apprendimento 1 Nel corso della formazione professionale pratica la persona in formazione tiene una documentazione dell’apprendimento in cui annota regolarmente i principali lavori eseguiti in relazione alle competenze operative da acquisire.2 Almeno una volta al semestre il formatore controlla e firma la documentazione dell’apprendimento e la discute con la persona in formazione.Art. 13 Rapporto di formazione 1 Alla fine di ogni semestre, il formatore rileva in un rapporto il livello raggiunto dalla persona in formazione. A tal fine si basa sulle prestazioni nella formazione professionale pratica e sui resoconti delle prestazioni nella scuola professionale e nei corsi interaziendali. Discute il rapporto con la persona in formazione. 2 Se necessario, il formatore e la persona in formazione concordano misure per il raggiungimento degli obiettivi di formazione e fissano apposite scadenze. Le decisioni prese e le misure concordate sono annotate per iscritto.3 Dopo la scadenza prefissata il formatore verifica l’efficacia delle misure concordate e ne riporta l’esito nel successivo rapporto di formazione.4 Se nonostante le misure concordate gli obiettivi non sono raggiunti o se è a rischio il buon esito della formazione, il formatore lo comunica per iscritto alle parti contraenti e all’autorità cantonale.Art. 14 Documentazione delle prestazioni nella scuola professionale La scuola professionale documenta le prestazioni della persona in formazione nei campi di competenze operative in cui è svolto l’insegnamento e nella cultura generale e le consegna una pagella alla fine di ogni semestre.Art. 15 Documentazione delle prestazioni nei corsi interaziendali 1 Gli operatori dei corsi interaziendali documentano le prestazioni delle persone in formazione mediante controlli delle competenze per i corsi 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 10.2 I controlli delle competenze sono espressi in note. Queste confluiscono nel calcolo della nota dei luoghi di formazione.Sezione 8: Procedure di qualificazione Art. 16 Ammissione È ammesso alle procedure di qualificazione chi ha concluso la formazione professionale di base:a.secondo le disposizioni della presente ordinanza; b.in un istituto di formazione riconosciuto dal Cantone; oc.al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato, se:1.ha maturato l’esperienza professionale di cui all’articolo 32 OFPr,2.ha svolto almeno tre anni di tale esperienza nel campo del lattoniere AFC, e3.rende verosimile il possesso dei requisiti per la rispettiva procedura di qualificazione.Art. 17 Oggetto Nelle procedure di qualificazione occorre dimostrare di aver acquisito le competenze operative di cui all’articolo 4.Art. 18 Durata e svolgimento della procedura di qualificazione con esame finale 1 Nella procedura di qualificazione con esame finale sono esaminate, nel modo sotto indicato, le competenze operative nei campi di qualificazione seguenti:a.«lavoro pratico», sotto forma di lavoro pratico prestabilito della durata di 24 ore; vale quanto segue:1.l’esame per questo campo di qualificazione ha luogo verso la fine della formazione professionale di base,2.la persona in formazione deve dimostrare di essere in grado di svolgere le attività richieste in modo professionalmente corretto e adeguato alle necessità e alla situazione,3.è ammessa la consultazione della documentazione dell’apprendimento e dei corsi interaziendali,4.il campo di qualificazione comprende i campi di competenze operative e il colloquio professionale della durata di 60 minuti sottoelencati con le ponderazioni seguenti:VoceCampi di competenze operative (CCO) / Competenze operative (CO)Ponderazione1Pianificazione dei lavori (CO a.2–a.7)20 %2Allestire la postazione di lavoro e metterla in sicurezza (CO a.1)Posa degli strati strutturali su tetti piani e facciate Montaggio degli elementi di lattoneria su tetti piani, tetti a falde e facciate55 %3Esecuzione dei lavori di rifinitura10 %4Colloquio professionale15 %b.«cultura generale»: a questo campo di qualificazione si applica l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20066 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.2 Per ogni campo di qualificazione la valutazione è effettuata da almeno due periti d’esame.6 RS 412.101.241Art. 19 Superamento della procedura di qualificazione, calcolo e ponderazione delle note 1 La procedura di qualificazione con esame finale è superata se:a.per il campo di qualificazione «lavoro pratico» è attribuito almeno il 4; eb.la nota complessiva raggiunge almeno il 4.2 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, della somma delle note ponderate dei singoli campi di qualificazione dell’esame finale e della nota ponderata dei luoghi di formazione; vale la seguente ponderazione: a.lavoro pratico: 40 per cento;b.cultura generale: 20 per cento;c.nota dei luoghi di formazione: 40 per cento.3 Per nota dei luoghi di formazione si intende la media arrotondata a un decimale della somma delle note sottoelencate con la ponderazione seguente: a.nota relativa all’insegnamento delle conoscenze professionali: 50 per cento;b.nota relativa ai corsi interaziendali: 50 per cento.4 Per nota relativa all’insegnamento delle conoscenze professionali si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle otto note delle pagelle semestrali.5 Per nota relativa ai corsi interaziendali si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle note conseguite negli otto controlli delle competenze.Art. 20 Ripetizioni 1 La ripetizione della procedura di qualificazione è disciplinata dall’articolo 33 OFPr.2 Qualora si debba ripetere un campo di qualificazione, esso va ripetuto interamente.3 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente l’insegnamento delle conoscenze professionali, resta valida la nota conseguita in precedenza. Se si ripetono almeno due semestri di insegnamento delle conoscenze professionali, per il calcolo della nota dei luoghi di formazione fanno stato soltanto le nuove note.4 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente i corsi interaziendali, resta valida la nota conseguita in precedenza. Se si ripetono gli ultimi due corsi interaziendali valutati, per il calcolo della nota dei luoghi di formazione fanno stato soltanto le nuove note.Art. 21 Qualifiche acquisite al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato (caso particolare) 1 Per i candidati che hanno acquisito le competenze operative necessarie al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato e che hanno sostenuto l’esame finale secondo la presente ordinanza viene meno la nota dei luoghi di formazione.2 In questo caso, per il calcolo della nota complessiva valgono le note sottoelencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 80 per cento;b.cultura generale: 20 per cento.Sezione 9: Attestazioni e titolo Art. 22 1 Chi ha superato la procedura di qualificazione consegue l’attestato federale di capacità (AFC).2 L’attestato federale di capacità conferisce il diritto di avvalersi del titolo legalmente protetto di «lattoniera AFC» / «lattoniere AFC».3 Se l’attestato federale di capacità è stato conseguito mediante procedura di qualificazione con esame finale, nel certificato delle note sono riportate:a.la nota complessiva;b.le note di ogni campo di qualificazione dell’esame finale e, fatto salvo l’articolo 21 capoverso1, la nota dei luoghi di formazione.Sezione 10: Sviluppo della qualità e organizzazione Art. 23 Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione delle professioni della tecnica della costruzione 1 La Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione delle professioni della tecnica della costruzione è composta da:a.sette a undici rappresentanti dell’Associazione svizzera e del Liechtenstein della tecnica della costruzione (suissetec);b.un rappresentante dei docenti di materie professionali;c.almeno un rappresentante della Confederazione e almeno uno dei Cantoni.2 Le regioni linguistiche sono adeguatamente rappresentate.3 La Commissione si autocostituisce.4 Essa svolge in particolare i compiti seguenti:a.verifica almeno ogni cinque anni la presente ordinanza e il piano di formazione in relazione agli sviluppi economici, tecnologici, ecologici e didattici; nella verifica tiene conto di eventuali nuovi aspetti organizzativi della formazione professionale di base;b.se osserva sviluppi che richiedono una modifica della presente ordinanza, chiede all’organizzazione del mondo del lavoro competente di proporre alla SEFRI la corrispondente modifica;c.se osserva sviluppi che richiedono una modifica del piano di formazione, presenta all’organizzazione del mondo del lavoro competente una proposta di adeguamento del piano di formazione;d.esprime un parere riguardo agli strumenti volti a garantire e attuare la formazione professionale di base nonché a promuovere la qualità, in particolare sulle disposizioni esecutive per la procedura di qualificazione con esame finale.Art. 24 Organizzazione e responsabili dei corsi interaziendali 1 È responsabile dei corsi interaziendali l’associazione «suissetec».2 In collaborazione con le organizzazioni del mondo del lavoro competenti, i Cantoni possono delegare a un altro ente responsabile lo svolgimento dei corsi interaziendali, in particolare se non sono più garantiti la qualità o lo svolgimento degli stessi.3 I Cantoni disciplinano con l’ente responsabile l’organizzazione e lo svolgimento dei corsi interaziendali.4 Le autorità cantonali competenti hanno il diritto di accedere ai corsi in qualsiasi momento.Sezione 11: Disposizioni finali Art. 25 Abrogazione di un altro atto normativo L’ordinanza della SEFRI del 12 dicembre 20077 sulla formazione professionale di base Lattoniera/Lattoniere con attestato federale di capacità (AFC) è abrogata.7 [RU 2008 107, 2014 3625, 2017 7331 n. I 48, II 48 e IV]Art. 26 Disposizioni transitorie e prima applicazione di singole disposizioni 1 Le persone che hanno iniziato la formazione di lattoniere AFC prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza la portano a termine in base al diritto anteriore, al massimo però entro il 31 dicembre 2024.2 I candidati che ripetono la procedura di qualificazione con esame finale per lattoniere AFC entro il 31 dicembre 2024 sono valutati in base al diritto anteriore. I candidati che presentano un’apposita richiesta scritta sono valutati in base al nuovo diritto.3 Le disposizioni concernenti le procedure di qualificazione, le attestazioni e il titolo (art. 16–22) si applicano dal 1° gennaio 2024.Art. 27 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2020
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710.200 Ordinanza sulla gestione finanziaria per i comuni del 25.09.2012 (stato 01.01.2015) emanata dal Governo il 25 settembre 2012 visto l'art. 45 cpv. 1 della Costituzione cantonale[1] 1. Disposizioni generali Art. 1 Campo d'applicazione, oggetto e scopo 1 La presente ordinanza vale per i comuni politici. 2 A complemento della legge sulla gestione finanziaria, essa disciplina i principi della gestione finanziaria, del diritto in materia creditizia, della presentazione dei conti, nonché della gestione contabile e amministrativa. 3 Essa serve all'applicazione uniforme del modello contabile armonizzato 2 (MCA2) e quindi alla possibilità di confronto. 4 L'Ufficio per i comuni mette a disposizione dei comuni raccomandazioni complementari. Art. 2 Competenza per le uscite 1 La competenza per la decisione in merito a uscite liberamente determinabili si conforma alla legislazione determinante del comune. In caso di uscite ricorrenti, la competenza è determinata dall'ammontare della prima uscita. 2 La decisione in merito a un investimento e all'alienazione di beni patrimoniali, nonché in merito all'assunzione di nuovo capitale di terzi rientra nella competenza dell'esecutivo, qualora la legislazione determinante non preveda una competenza diversa. 3 È considerata come uscita anche la rinuncia a entrate. 2. Gestione finanziaria Art. 3 Piano finanziario 1 Il piano finanziario va allestito in modo tale da permettere di individuare precocemente l'evoluzione futura della gestione finanziaria e da contribuire a evitare un'involuzione. Il piano finanziario comprende almeno tre anni successivi al preventivo. 2 Esso include: a) gli indicatori della politica finanziaria ed economica; b) una panoramica delle spese e dei ricavi futuri del conto economico, nonché le uscite e le entrate del conto degli investimenti; c) l'evoluzione di principali indicatori finanziari; d) un quadro delle conseguenze finanziarie ed eventualmente delle misure precauzionali da adottare. 3 Il piano finanziario viene posto a conoscenza dell'assemblea comunale o del consiglio comunale. Art. 4 Preventivo 1 Il preventivo include: a) spese e ricavi nel conto economico; b) uscite ed entrate nel conto degli investimenti. 2 Insieme al preventivo, all'organo competente vanno fornite informazioni relative al finanziamento e all'impiego dei crediti d'impegno correnti. 3 Voci di preventivo importanti, in particolare quelle che presentano considerevoli variazioni rispetto all'anno precedente, vanno motivate. 3. Diritto in materia creditizia Art. 5 Credito d'impegno 1 Il credito d'impegno comprende tutte le spese e i ricavi oppure tutte le uscite e le entrate correlati secondo il principio dell'unità della materia, che devono essere registrati nella contabilità finanziaria e che sono necessari per la realizzazione del progetto una volta ottenuta l'approvazione. 2 Il credito d'oggetto è un credito d'impegno per un singolo progetto. 3 Il credito quadro è un credito d'impegno per un programma con più progetti. 4 Allo scopo di chiarire la portata e le conseguenze finanziarie di progetti ampi può essere chiesto un credito di progettazione. 5 Il fabbisogno di mezzi da crediti d'impegno va inserito quale spesa o uscita nel preventivo corrispondente. Art. 6 Clausola del livello dei prezzi 1 Se il credito d'impegno contiene una clausola del livello dei prezzi, esso aumenta o diminuisce in proporzione alla variazione dell'indice. 2 Se viene deciso un credito netto con una clausola del livello dei prezzi, esso aumenta o diminuisce in proporzione alla variazione del credito lordo, purché le corrispondenti entrate non siano indicizzate. Art. 7 Controllo dei crediti d'impegno 1 Devono essere effettuati controlli sugli impegni contratti, sull'impiego dei crediti, sui pagamenti avvenuti, nonché sulla ripartizione di crediti quadro tra i singoli progetti. Art. 8 Competenze in caso di uscite supplementari 1 A complemento della legge cantonale sulla gestione finanziaria, il comune può disciplinare in una legge le competenze per l'autorizzazione di uscite supplementari rispetto a crediti d'impegno e di preventivo autorizzati. 2 Il comune è esentato dalla richiesta di un credito aggiuntivo o suppletivo se l'adempimento di un compito risulta indispensabile e urgente. 3 Se rispetto a un credito d'impegno approvato risultano uscite supplementari per le quali è necessario richiedere crediti e se il comune non dispone di una regolamentazione ai sensi del capoverso 1, la competenza si conforma: a) per uscite supplementari liberamente determinabili, al nuovo credito complessivo; b) per uscite supplementari vincolate, all'ammontare del credito aggiuntivo. 4. Presentazione dei conti Art. 9 Piano contabile 1 Il piano contabile prescrive la struttura per l'allestimento del bilancio, del conto economico e del conto degli investimenti. 2 Il bilancio va tenuto con numeri di conto a cinque cifre, nonché all'occorrenza con livelli di sottoconto a due cifre. 3 Il conto economico e degli investimenti va tenuto con quattro posizioni per le funzioni e quattro posizioni per i tipi di conto, nonché all'occorrenza con livelli di sottoconto a due cifre. 4 Il conto economico e il conto degli investimenti sono articolati secondo funzioni e tipi. Art. 10 Bilancio 1 Nel bilancio vengono contrapposti gli attivi e i passivi. Se risulta un disavanzo di bilancio, questo rimane nella parte passiva del bilancio. 2 Il bilancio va articolato secondo le direttive in appendice alla presente ordinanza. Art. 11 Conto economico 1 Il conto economico presenta le spese e i ricavi per l'anno civile. Esso va articolato secondo le direttive in appendice alla presente ordinanza. 2 Il conto economico è strutturato su tre livelli. Al primo livello presenta il risultato operativo, al secondo livello quello straordinario, entrambi con eccedenza di spesa o dei ricavi, mentre al terzo livello mostra il risultato globale, che modifica l'eccedenza di bilancio o il disavanzo di bilancio. Art. 12 Conto degli investimenti 1 Il conto degli investimenti contiene le uscite per i beni amministrativi, nonché le entrate ad esse correlate. Queste vanno contabilizzate tramite il conto degli investimenti se l'importo lordo supera la seguente soglia di iscrizione all'attivo: a) comuni fino a 1000 abitanti: fr. 25 000; b) comuni da 1000 a 5000 abitanti: fr. 50 000; c) comuni da 5000 a 10 000 abitanti: fr. 75 000; d) comuni di oltre 10 000 abitanti: fr. 100 000. 2 Mutui e partecipazioni dei beni amministrativi, così come le loro modifiche devono essere registrati nel conto degli investimenti indipendentemente dal loro importo. 3 Il conto degli investimenti va articolato secondo le direttive in appendice alla presente ordinanza. Art. 13 Conto dei flussi monetari 1 Il conto dei flussi monetari informa sull'origine e sull'impiego dei mezzi finanziari. 2 Il conto dei flussi monetari presenta in modo scalare il flusso monetario dall'attività d'esercizio (conto economico), il flusso monetario dall'attività d'investimento (conto degli investimenti) e il flusso monetario dall'attività di finanziamento. 3 Il fondo "disponibilità liquide" comprende i crediti di cassa, postali e bancari, nonché mezzi prossimi alle liquidità. I mezzi prossimi alle liquidità sono investimenti finanziari che possono essere realizzati entro tre mesi, senza dover prendere in considerazione importanti oscillazioni di valore. Art. 14 Accantonamenti 1 Va costituito un accantonamento se i seguenti presupposti sono soddisfatti cumulativamente: a) si tratta di un impegno attuale che trova origine in un evento precedente la data di chiusura del bilancio; b) il deflusso di mezzi per l'adempimento dell'impegno è probabile; c) l'ammontare dell'impegno può essere stimato in modo affidabile; d) l'importo è considerevole. 2 Gli accantonamenti possono essere utilizzati soltanto per lo scopo per il quale sono stati costituiti. Essi vanno sciolti a favore del settore a spese del quale sono stati costituiti. 3 Gli accantonamenti vanno spiegati nell'allegato. Lo specchietto degli accantonamenti contiene in particolare lo stato dei singoli accantonamenti e un relativo commento. Art. 15 Delimitazioni contabili attive e passive 1 Le delimitazioni contabili attive vengono iscritte a bilancio per: a) uscite o spese effettuate prima della data di chiusura del bilancio, se la prestazione viene percepita nel periodo contabile successivo; b) entrate o ricavi che vanno attribuiti al periodo contabile precedente la data di chiusura del bilancio, ma che vengono fatturati soltanto nel periodo contabile successivo. 2 Le delimitazioni contabili passive vengono iscritte a bilancio per: a) entrate o ricavi fatturati o già incassati prima della data di chiusura del bilancio che vanno accreditati al periodo contabile successivo; b) prestazioni (uscite o spese) percepite prima della data di chiusura del bilancio che vengono fatturate soltanto nel nuovo periodo contabile. 3 In caso di prestazioni continuative è eccezionalmente possibile rinunciare a una delimitazione contabile, in ogni caso lo si può però fare soltanto se i seguenti criteri sono cumulativamente soddisfatti: a) non esiste una stretta correlazione tra spesa e ricavo; b) l'entità della prestazione non è soggetta a importanti oscillazioni; c) la singola operazione non supera un valore minimo accordato alla grandezza del comune o al suo bilancio pubblico; d) viene garantito che, in ottica pluriennale, per ciascun periodo contabile vengono contabilizzate le prestazioni percepite in un anno intero. 4 Se vi è una stretta correlazione tra spesa e ricavo, entrambi vanno delimitati secondo le medesime regole. Art. 16 Compensazioni interne 1 Le compensazioni interne sono accrediti e addebiti tra unità amministrative del comune per prestazioni fornite. 2 Esse vanno attuate se sono necessarie per la fatturazione nei confronti di terzi, nonché per la compensazione nei confronti di finanziamenti speciali. 3 Esse vanno indicate per quanto possibile tramite forfetarie e orientate ai costi effettivi. Art. 17 Finanziamenti speciali 1 I finanziamenti speciali vanno distinti in finanziamenti speciali con capitale di terzi e finanziamenti speciali con capitale proprio. Vengono attribuiti al capitale proprio se per essi: a) il comune può modificare la base giuridica, oppure b) se la base giuridica si fonda su un diritto superiore che lascia però al comune un considerevole margine di manovra. 2 Gli anticipi e gli impegni dei finanziamenti speciali vanno assoggettati a interessi calcolatori. Il tasso d'interesse viene fissato annualmente dal Dipartimento delle finanze e dei comuni. 3 L'esecutivo scioglie i finanziamenti speciali il cui scopo di utilizzo è venuto meno o non può più essere perseguito in modo adeguato. Art. 18 Prefinanziamenti 1 La costituzione di prefinanziamenti per progetti d'investimento necessita di una decisione dell'autorità competente. 2 I prefinanziamenti possono essere costituiti soltanto se gli ammortamenti prescritti secondo la durata di utilizzo sono coperti, se un eventuale disavanzo di bilancio è stato estinto e se essi non portano a un'eccedenza di spesa nel conto economico. 3 I prefinanziamenti vanno sciolti a favore del conto economico, a partire dalla messa in esercizio dell'investimento. Indipendentemente da ciò, si deve procedere agli ammortamenti pianificati conformemente alla categoria e alla durata di utilizzo. 4 Se viene deciso che il progetto d'investimento non verrà realizzato, i prefinanziamenti vanno sciolti a favore del conto economico. 5 Se i mezzi vanno impiegati per la costituzione di un altro prefinanziamento, valgono le regole per la nuova costituzione di prefinanziamenti. Non è ammessa la modifica della destinazione d'uso nel bilancio in sostituzione di uno scioglimento e di una nuova costituzione del prefinanziamento. 6 I prefinanziamenti accumulati da mezzi fiscali generali non vanno assoggettati a interessi. Art. 19 Contabilità delle immobilizzazioni 1 I valori patrimoniali che vengono utilizzati su più anni devono essere gestiti in una contabilità delle immobilizzazioni. 2 La contabilità delle immobilizzazioni presenta indicazioni dettagliate sullo sviluppo di questi valori patrimoniali. 3 Gli investimenti vanno spiegati nell'allegato. Lo specchietto degli investimenti contiene la somma dei valori contabili degli investimenti e gli ammortamenti cumulati all'inizio e alla fine del periodo. Art. 20 Valutazione dei beni patrimoniali 1 I beni patrimoniali vengono valutati come segue alla data di chiusura del bilancio: a) attivi liquidi ai valori nominali; b) crediti ai valori nominali; c) titoli con valore di borsa al valore di borsa; d) titoli senza valore di borsa al valore d'acquisto; e) valute estere al valore del corso; f) delimitazioni contabili attive ai valori nominali; g) scorte e lavori in corso al valore d'acquisto rispettivamente ai costi di produzione oppure al valore di mercato, se questo è inferiore; h) investimenti materiali al valore di mercato, fondi e fabbricati almeno ogni 10 anni; i) crediti nei confronti di finanziamenti speciali e fondi in capitale di terzi ai valori nominali. Art. 21 Rettifiche del valore 1 Se per una voce dei beni amministrativi si prevede una perdita di valore duratura e che supera l'utilizzo ordinario, il suo valore contabile viene rettificato. 2 Una riduzione del valore è permanente se con ogni probabilità si può prevedere che il valore a bilancio non potrà più essere raggiunto in tempi prevedibili, oppure se a seguito di distruzione, invecchiamento o circostanze simili la posizione ha perso del tutto o in parte il valore o questo non può più essere sfruttato nella misura precedente. 3 Se per i crediti vi è un rischio di perdita, va costituito un delcredere. Le posizioni importanti nei crediti vengono valutate singolarmente. Il valore delle posizioni rimanenti può essere rettificato in modo forfetario. L'aliquota forfetaria di rettifica del valore ammonta al massimo al 5 per cento. Art. 22 Ammortamenti ordinari 1 I beni amministrativi vanno ammortizzati in via ordinaria secondo le categorie d'investimento. 2 Gli ammortamenti degli impianti nei beni amministrativi iniziano con l'utilizzo dell'impianto. Nel primo anno di utilizzo si effettua l'ammortamento di un anno. Gli impianti in costruzione non vanno ammortizzati. 3 In caso di impianti con parti di maggiori dimensioni che hanno una durata di utilizzo differente, queste parti vanno ammortizzate in modo differenziato secondo la categoria. 4 Per i settori di approvvigionamento e smaltimento finanziati attraverso emolumenti, possono essere applicati i tassi di ammortamento lineari del corrispondente accordo settoriale. Gli accordi settoriali applicati vanno indicati nell'allegato. 5 In caso di contributi per investimenti, la durata di utilizzo si conforma al tipo di investimento. La durata di utilizzo e il tasso di ammortamento vanno fissati come se si trattasse di un investimento proprio. 6 Mutui, partecipazioni e fondi non vengono ammortizzati finché non si verifica una perdita di valore. Le partecipazioni vanno verificate in merito al mantenimento del valore e vanno indicate nello specchietto delle partecipazioni. 7 In caso di beni amministrativi usati, la durata di utilizzo va ridotta alla durata di utilizzo residua. Se un impianto viene risanato prima o dopo l'acquisto, può risultare una durata di utilizzo diversa. Art. 23 Categorie, durata di utilizzo, tasso di ammortamento 1 Gli immobilizzi vanno suddivisi nelle seguenti categorie e ammortizzati di conseguenza in modo lineare: a) opere edili   1. durata di utilizzo 33 anni   2. tasso di ammortamento 3,03 %; b) opere del genio civile   1. durata di utilizzo 40 anni   2. tasso di ammortamento 2,50 %; c) foreste, alpi e altri investimenti materiali   1. durata di utilizzo 40 anni   2. tasso di ammortamento 2,50 %; d) canalizzazioni e reti di distribuzione, arginature di corsi d'acqua   1. durata di utilizzo 50 anni   2. tasso di ammortamento 2,00 %; e) pianificazioni locali e regionali, nonché altre pianificazioni   1. durata di utilizzo 10 anni   2. tasso di ammortamento 10,00 %; f) mobili, arredi, macchine e veicoli a motore generali   1. durata di utilizzo 8 anni   2. tasso di ammortamento 12,50 %; g) veicoli speciali (pompieri, pulizia strade)   1. durata di utilizzo 15 anni   2. tasso di ammortamento 6,67 %; h) sistemi informatici e di comunicazione   1. durata di utilizzo 5 anni   2. tasso di ammortamento 20,00 %; i) investimenti immateriali   1. durata di utilizzo 5 anni   2. tasso di ammortamento 20,00 %. Art. 24 Ammortamenti supplementari 1 Gli ammortamenti supplementari sui beni amministrativi sono possibili fino a un importo che non genera un'eccedenza di spesa. 2 In presenza di un disavanzo di bilancio non sono ammessi ammortamenti supplementari. Art. 25 Specchietto delle partecipazioni e delle garanzie 1 Lo specchietto delle partecipazioni contiene segnatamente: a) mutui e partecipazioni in relazione all'adempimento di compiti pubblici o all'interessenza pubblica; b) forme di collaborazione intercomunale ed enti esternalizzati, ai quali il comune partecipa quale membro o responsabile. 2 Nello specchietto delle garanzie vanno presentate tutte le fattispecie dalle quali in futuro può risultare un considerevole impegno. Esso comprende segnatamente: a) impegni eventuali con i quali il comune si impegna a favore di terzi, in particolare fideiussioni, impegni di garanzia e garanzie del disavanzo; b) obbligazioni locative; c) altre fattispecie con carattere eventuale quali pene convenzionali e pene di recesso, se queste non sono ancora state contabilizzate quali accantonamenti. Art. 26 Documentazione del capitale proprio 1 La documentazione del capitale proprio mostra le cause delle variazioni del capitale proprio. 2 Vanno indicati dettagliatamente i seguenti conti di bilancio: a) impegni e anticipi a favore di finanziamenti speciali; b) fondi; c) prefinanziamenti; d) riserva di rivalutazione dal passaggio al MCA2; e) riserva di nuova valutazione dei beni patrimoniali; f) altro capitale proprio; g) eccedenza di bilancio / disavanzo di bilancio. Art. 27 Indicazioni supplementari nell'allegato 1 Nell'allegato vanno inoltre elencati: a) indicazioni sul patrimonio di congodimento non inserito a bilancio; b) contributi garantiti da Confederazione, Cantone e terzi; c) accordi settoriali applicati per i tassi di ammortamento lineari per settori di approvvigionamento e smaltimento finanziati attraverso emolumenti; d) un eventuale trattamento speciale di beni amministrativi esistenti al momento del passaggio al MCA2; e) il controllo dei crediti d'impegno. 5. Gestione contabile e amministrativa Art. 28 Sistema di controllo interno 1 L'esecutivo provvede a un sistema di controllo interno adeguato e orientato ai rischi. 2 Esso adotta le misure necessarie a tutelare i beni, ad assicurare l'utilizzo adeguato dei mezzi, a evitare o individuare errori e irregolarità nella gestione contabile, nonché a garantire la regolarità della presentazione dei conti e l'affidabilità dei rapporti. 3 Chi viene favorito da un'uscita o chi da solo ha ordinato una prestazione, in questo caso non ha il diritto di autorizzare l'uscita. 4 I beni del comune vengono assicurati: a) contro azioni non autorizzate; b) evitando in ampia misura le transazioni in contanti; c) consentendo in ogni momento le verifiche. Art. 29 Obbligo di conservazione 1 I documenti contabili devono essere conservati fintanto che devono essere disponibili in qualità di mezzi di prova e per la determinazione dei rapporti di debito e di credito, tuttavia almeno per 10 anni. 6. Indicatori finanziari Art. 30 Indicatori finanziari 1 Sulla base dei dati del conto annuale inoltrati, l'Ufficio per i comuni calcola in particolare i seguenti indicatori finanziari: a) grado di autofinanziamento; b) quota degli interessi; c) debito netto in franchi per abitante; d) quota di autofinanziamento; e) quota degli oneri finanziari; f) quota del debito lordo; g) quota degli investimenti. 2 Per il calcolo di questi indicatori finanziari valgono le definizioni per i comuni armonizzate a livello nazionale. * a) * … b) * … c) * … d) * … e) * … f) * … g) * … 7. Disposizioni finali Art. 31 Nuova valutazione dei beni patrimoniali 1 Al momento del passaggio al MCA2, i beni patrimoniali vanno sottoposti a nuova valutazione conformemente all'articolo 20. 2 Nel bilancio di apertura, l'utile o la perdita risultanti dalla nuova valutazione vanno attribuiti alla "riserva di nuova valutazione dei beni patrimoniali". Alla fine del primo anno d'esercizio, il saldo della riserva di nuova valutazione viene trasferito sul conto "eccedenza di bilancio/disavanzo di bilancio" e quindi sciolto. * Art. 32 Nuova valutazione dei beni amministrativi 1 Al momento del passaggio al MCA2, i beni amministrativi non vanno sottoposti a nuova valutazione. Questi vanno ammortizzati in modo lineare su un arco di al massimo 12 anni. 2 Investimenti importanti attuati nei 5 anni precedenti l'introduzione del MCA2 o quelli la cui durata di utilizzo residua supera considerevolmente la fase transitoria di 12 anni possono essere trattati a parte. In questo caso vanno sottoposti a nuova valutazione e ammortizzati in modo lineare sull'arco della durata di utilizzo residua conformemente alla categoria di investimento. Se i beni amministrativi vengono trattati a parte, ciò va indicato nell'allegato. 3 Nel bilancio di apertura, l'utile risultante dalla nuova valutazione va attribuito alla "riserva di rivalutazione dal passaggio al MCA2" e al termine del primo anno il saldo va trasferito sul conto "eccedenza di bilancio/disavanzo di bilancio". * Art. 33 Nuova valutazione di accantonamenti e delimitazioni contabili 1 Gli accantonamenti e le delimitazioni contabili vanno sottoposti a nuova valutazione al momento del passaggio al MCA2. 2 Nel bilancio di apertura, l'utile o la perdita risultanti dalla nuova valutazione vanno attribuiti alla "riserva di rivalutazione dal passaggio al MCA2" e al termine del primo anno il saldo va trasferito sul conto "eccedenza di bilancio/disavanzo di bilancio". * Art. 33a * Rapporto sull'adeguamento del bilancio 1 Le variazioni nel bilancio al momento del passaggio al MCA2 vanno integrate e commentate in un rapporto. L'Ufficio per i comuni mette a disposizione un modello. 2 Il rapporto viene posto a conoscenza dell'assemblea comunale o del consiglio comunale prima della prima presentazione dei conti secondo il MCA2. Art. 34 Entrata in vigore 1 La presente ordinanza entra in vigore il 1° dicembre 2012. - Allegati Allegato 1: Art. 10, 11 e 12
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0.916.421.30  RU 1975 1469; FF 1960 837TraduzioneAtto istitutivodella Commissione europea per la lotta antiaftosaConchiuso a Roma l’11 dicembre 1953Emendato nell’aprile 1957Approvato dall’Assemblea federale il 6 ottobre 19601Strumento d’adesione depositato dalla Svizzera il 23 febbraio 1961Entrato in vigore per la Svizzera il 23 febbraio 1961Emendato nel marzo 1962 e nell’aprile 1973 (Stato 27  luglio 2018)1 RU 1961 407PreamboloGli Stati contraenti, considerata l’urgente necessità di prevenire le grandi perdite cagionate all’agricoltura europea dalle ricorrenti epidemie di afta epizootica, istituiscono col presente atto, nell’ambito dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, una commissione denominata Commissione europea per la lotta antiaftosa, incaricata di promuovere in Europa, sia sul piano nazionale sia su quello internazionale, le misure di lotta antiaftosa.Art. I Membri 1.  Possono diventare membri della Commissione europea per la lotta antiaftosa (dapresso: «Commissione») gli Stati europei, membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, gli Stati partecipanti in quanto membri della Conferenza regionale per l’Europa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e serviti dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura come anche gli Stati europei membri dell’Ufficio internazionale delle epizoozie facenti parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, i quali aderiscono al presente atto istitutivo, conformemente al disposto dell’articolo XV. La Commissione può, con la maggioranza dei due terzi dei suoi membri, ammettere come suo membro qualsiasi altro Stato europeo facente parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, di una qualsiasi istituzione specializzata delle Nazioni Unite o dell’Agenzia internazionale dell’energia nucleare, che abbia depositato una domanda d’ammissione, corredata di uno strumento ufficiale, col quale esso dichiari di accettare gli obblighi stabiliti dall’atto istitutivo, nel testo in vigore al momento della sua ammissione.22.  L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (dap-presso: «Organizzazione»), l’Ufficio internazionale delle epizoozie (dappresso: «Ufficio») e l’Organizzazione di cooperazione e di sviluppo economici hanno la facoltà di farsi rappresentare a tutte le sessioni della Commissione e dei suoi Comitati; i loro rappresentanti tuttavia non hanno diritto di voto.2 Nuovo testo giusta l’emendamento adottato nel mag. 1989, in vigore per la Svizzera il 10 nov. 1989 (RU 1990 744).Art. II Obblighi dei membri per la lotta antiaftosa all’interno e nella cooperazione internazionale 1.  I membri si obbligano a lottare contro l’afta epizootica e a sforzarsi di estirparla, ricorrendo a misure sanitarie e a regolamenti di quarantena efficaci, secondo uno, o più, dei metodi seguenti:1.1uccisione;1.2combinazione di uccisione e vaccinazione;1.3immunizzazione totale del bestiame bovino mediante vaccinazione;1.4vaccinazione perizonale ai focolai d’infezione.I metodi prescelti dovranno essere applicati rigorosamente.2.  I membri che adottano il metodo 1.2 o quello 1.4 si obbligano a procurarsi una quantità di virus sufficiente per la produzione del vaccino e una quantità di vaccino sufficiente a garantire la protezione del bestiame nel caso in cui si dichiari l’epizoozia. Ogni membro darà agli altri collaborazione e assistenza per tutto quanto si riferisca ad un’azione comune contro l’afta, segnatamente, ove occorra, per la fornitura di vaccino e di virus. Le quantità di vaccino e di virus da tenere in riserva per l’uso interno e per quello internazionale saranno stabilite dai membri, secondo le conclusioni della Commissione e i preavvisi dell’Ufficio.3.  I membri avranno cura di identificare immediatamente il virus raccolto nel corso di un’epidemia aftosa e di comunicarne senza indugio i risultati alla Commissione e all’Ufficio.4.  I membri si obbligano a trasmettere alla Commissione tutte le informazioni che potessero abbisognare al suo lavoro. In particolare notificheranno immediatamente alla Commissione e all’Ufficio lo scoppio e l’estensione di ogni nuova epidemia, fornendo al riguardo i rapporti particolareggiati che risultassero utili per la Commissione.Art. III Sede 1.  La Commissione ha la sede e la segretaria in Roma, presso l’Organizzazione.2.  La Commissione si riunisce nella sua sede, tranne decisione diversa presa da essa stessa, durante una sessione anteriore o, in circostanza eccezionale, dal suo Comitato esecutivo.Art. IV Funzioni generali Le funzioni generali della Commissione sono di:1.Stabilire con l’Ufficio, per il tramite del direttore generale dell’Organizza­zione e nel quadro degli accordi esistenti fra l’Organizzazione e l’Ufficio, delle intese atte a garantire che:1.1siano date a tutti i membri delle relazioni tecniche sui problemi concernenti la lotta antiaftosa;1.2siano raccolte e diffuse, nel minor tempo possibile, delle informazioni complete sulle epidemie di afta e sull’identificazione dei virus;1.3siano effettuati i necessari lavori speciali di ricerca.2.Raccogliere informazioni sui programmi nazionali di lotta e di studio concernenti l’afta.3.Determinare, assieme ai membri interessati, la natura e l’ampiezza dell’assi-stenza di cui questi hanno bisogno per eseguire i loro programmi.4.Suscitare e organizzare, quando occorra, delle azioni comuni per superare gli ostacoli che s’oppongono all’attuazione dei programmi di lotta e prendere, a questo riguardo, le misure che consentano di disporre dei mezzi necessari per la produzione e l’immagazzinamento dei vaccini, per esempio ricorrendo ad accordi fra i membri.5.Predisporre i mezzi materiali necessari per identificare i virus.6.Studiare la possibilità d’istituire un laboratorio internazionale per l’identifi-ca­zione dei virus e la produzione dei vaccini.7.Allestire, e poi aggiornare, un registro delle disponibilità di virus e vaccini nei differenti Paesi.8.Dare alle altre organizzazioni avvisi concernenti l’impiego dei fondi disponibili per la lotta antiaftosa in Europa.9.Intendersi, tramite il direttore generale dell’Organizzazione, con altri organismi, gruppi regionali o Stati estranei alla Commissione, in modo da rendere possibile la loro partecipazione ai lavori della Commissione o dei comitati, e da assicurare un mutuo aiuto in tutti i problemi della lotta antiaftosa. Queste intese potranno condurre alla creazione di comitati misti o alla partecipazione ai lavori di tali comitati.10. Esaminare e approvare, affinché siano trasmessi al Consiglio dell’Organizza-zione per il tramite del direttore generale, il rapporto del Comitato esecutivo sul lavoro della Commissione, i conti dell’esercizio trascorso, il programma di lavoro e il preventivo del periodo biennale.Art. V Funzioni speciali Le funzioni speciali della Commissione sono di:1.Concorrere in tutti i modi, reputati utili dalla Commissione e dai memri interessati, alla lotta contro le epidemie di afta epizootica e di carattere critico. All’uopo, la Commissione, o, giusta il numero 5 dell’articolo XI, il suo Comitato esecutivo, può utilizzare tutto il saldo libero del preventivo d’am­ministrazione, citato al numero 7 dell’articolo XIII, nonché ogni contri­buto suppletivo, versato come misura d’urgenza in virtù del numero 4 di detto articolo.2.Prendere le misure adeguate nei settori seguenti:2.1Produzione e immagazzinamento, per cura della Commissione o per conto della medesima, di virus e di vaccini da distribuire ai membri in caso di bisogno;2.2Promovimento dell’istituzione, da parte dei membri, dei cordoni sanitari che occorressero per circoscrivere l’epizoozia.3.Attuare tutti i nuovi progetti, proposti dai membri o dal Comitato esecutivo e approvati dalla Commissione, intesi al raggiungimento degli obbiettivi della Commissione definiti nel presente atto.4.Il saldo a credito del preventivo d’amministrazione può essere usato, per gli scopi di cui ai numeri 2 e 3 che precedono, solo con la riserva che la pertinente decisione sia approvata dalla Commissione con la maggioranza dei due terzi dei voti espressi, rappresentante più della metà dei membri della Commissione.Art. VI Sessioni 1.  Ogni membro è rappresentato alle sessioni commissionali da un unico delegato che può essere accompagnato da un supplente, da periti e da consiglieri. I supplenti, i periti e i consiglieri possono partecipare alle deliberazioni ma non hanno diritto di voto, eccetto il supplente, quando, debitamente autorizzato, sostituisce il delegato.2.  Ogni membro dispone di un voto. Le decisioni sono prese a maggioranza dei voti espressi, tranne ove sia disposto altrimenti nel presente atto. La Commissione è in numero quando è presentata la maggioranza dei membri.3.  La Commissione elegge, alla fine di ogni sessione ordinaria, un presidente e due vicepresidenti scelti tra i delegati. Il presidente e i vicepresidenti restano in funzione fino alla fine della sessione ordinaria successiva e sono rieleggibili.4.  Il direttore generale dell’Organizzazione, d’intesa con il presidente della Commissione, convoca la Commissione in sessione ordinaria almeno una volta ogni due anni. Egli può convocarla in sessione straordinaria se il presidente suddetto acconsente, oppure se ne è stata fatta domanda dalla Commissione stessa, durante una sessione ordinaria, o da un terzo almeno dei membri, durante l’intervallo tra le sessioni ordinarie.Art. VII Comitati 1.  La Commissione può formare dei comitati temporanei, speciali o permanenti, incaricati di studiare e di riferire sulle questioni che cadono nell’ambito di competenza della Commissione, con riserva che il preventivo approvato dalla Commissione metta a sua disposizione i fondi necessari.2.  I comitati sono convocati dal direttore generale dell’Organizzazione, d’intesa con il presidente della Commissione, nei luoghi e per le date convenienti ai lavori del comitato stesso.3.  Possono far parte di questi comitati tutti i membri della Commissione, alcuni dei suoi membri o delle persone nominate a titolo personale in virtù della loro particolare competenza su questioni tecniche, in base alla decisione della Commissione.4.  Ogni comitato elegge il proprio presidente.Art. VIII3 Regolamento interno e regolamento finanziario Con la maggioranza di due terzi dei suoi membri, la Commissione può, salve restando le disposizioni del presente atto, adottare ed emendare i propri regolamenti, interno e finanziario, che si conformano al regolamento interno adottato dalla Conferenza e al regolamento finanziario dell’Organizzazione. Il regolamento interno della Commissione e tutti gli emendamenti che potrebbero esservi apportati entreranno in vigore previa approvazione da parte del direttore generale dell’Organizzazione; il regolamento finanziario e gli eventuali emendamenti, entreranno in vigore previa approvazione da parte del direttore generale, riservata la ratifica del Consiglio del­l’Orga­nizzazione.3 Nuovo testo giusta l’emendamento adottato nell’apr. 1977, in vigore per la Svizzera l’11 nov. 1977 (RU 1983 329).Art. IX Osservatori 1.  Ogni Stato membro dell’Organizzazione che non fa parte della Commissione o qualsiasi membro associato può, su domanda, farsi rappresentare alle sessioni della Commissione da un osservatore. Esso può presentare dei memorandum e partecipare ai dibattiti senza diritto di voto.2.  Gli Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, di una qualsiasi istituzione specializzata o dell’Agenzia internazionale dell’energia nucleare, che non fanno parte della Commissione e non sono membri o membri associati dell’Organiz-zazione possono, su loro domanda con il consenso della Commissione dato per il tramite del suo presidente e salve restando le disposizioni adottate dalla Conferenza dell’Organizzazione in merito alla concessione alle nazioni dello statuto d’osserva­tore, essere invitati a partecipare in qualità d’osservatore alle sessioni della Commissione.43.  La partecipazione delle organizzazioni internazionali ai lavori della Commissione e le relazioni tra la Commissione e queste organizzazioni sono rette dalle partinenti disposizioni dell’atto istitutivo e dal regolamento generale dell’Organizzazione come pure dalle norme riguardanti le relazioni con le organizzazioni internazionali, adottate dalla Conferenza o dal Consiglio dell’Organizzazione. Queste relazioni com­­pe­tono al direttore generale dell’Organizzazione. Le relazioni tra l’Organizza-zione e l’Ufficio sono rette dagli accordi in vigore tra l’Organizzazione e l’Ufficio.4 Nuovo testo giusta l’emendamento adottato nell’apr. 1977, in vigore per la Svizzera l’11 nov. 1977 (RU 1983 329).Art. X Comitato esecutivo 1.  La Commissione costituisce un Comitato esecutivo composto del presidente e dei due vicepresidenti della Commissione e dei delegati di cinque membri scelti dalla Commissione alla fine di ogni sessione ordinaria. Il presidente della Commissione è presidente del Comitato esecutivo.2.  I membri del Comitato esecutivo durano in carica fino al termine della prossima sessione ordinaria della Commissione e sono rieleggibili.3.  In caso di vacanza nel Comitato esecutivo, questo può chiedere a un membro della Commissione di nominare un rappresentante, il quale subentri fino al termine del periodo di mandato.4.  Il Comitato esecutivo si aduna almeno due volte fra due sessioni ordinarie della Commissione.5.  Il segretario della Commissione assume le funzioni di segretario del Comitato esecutivo.Art. XI Funzioni del Comitato esecutivo Il Comitato esecutivo:1.presenta alla Commissione delle proposte concernenti le direttive generali d’attività e il programma di lavoro;2.attua i metodi e i programmi approvati dalla Commissione;3.sottopone a quest’ultima i progetti del programma e del preventivo d’am-mini­strazione, nonché i conti del periodo biennale trascorso;4.prepara il rapporto sulle attività commissionali durante il periodo biennale trascorso affinché sia approvato dalla Commissione stessa e trasmesso al direttore generale dell’Organizzazione;5.assume le altre funzioni che la Commissione gli delega, segnatamente, nei casi urgenti, quelle previste nel numero 1 dell’articolo V.Art. XII Amministrazione 1.  I membri della segretaria della Commissione sono nominati dal direttore generale con l’approvazione del presidente del Comitato esecutivo e sono amministrativamente responsabile verso il direttore generale. Il loro statuto e le loro condizioni d’impiego sono gli stessi di quelli del personale dell’Organizzazione.2.  Le spese della Commissione sono coperte da stanziamenti nel preventivo d’amministrazione, tranne quelle concernenti il personale, i servizi e i locali che l’Organizzazione mette a disposizione del medesimo. Le spese assunte dall’Organiz­zazione sono determinate e pagate dalla medesima nel quadro di un preventivo biennale, allestito dal direttore generale e approvato dalla Conferenza, conformemente alle disposizioni delle norme generali e del regolamento finanziario dell’Organizzazione.3.  Le spese per la partetecipazione di delegati, supplenti, periti e consiglieri alle sessioni della Commissione e dei comitati in qualità di rappresentanti governativi, come pure le spese relative alla partecipazione degli osservatori alle sessioni, sono pagate dai rispettivi governi e organizzazioni. Le spese dei periti invitati dalla Commissione o dai suoi comitati ad assistere alle riunioni a titolo personale sono a carico del preventivo della Commissione.Art. XIII Finanze 1.  Ogni membro s’impegna a pagare un contributo annuale alle spese amministra­tive preventivate, conformemente ad una tabella che la Commissione adotta con la maggioranza dei due terzi dei suoi membri, a norma delle disposizioni del suo regolamento finanziario.2.  Il contributo dei membri della Commissione ammessi a questa funzione nel-l’intervallo di due sessioni ordinarie della Commissione, è stabilito dal Comitato esecutivo conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario della Commissione; a tale fine, è tenuto conto di siffatti criteri che possono essere enunciati nel citato regolamento. Le decisioni del Comitato esecutivo in questa materia sono sottoposte per conferma alla Commissione in occasione della sua sessione ordinaria seguente.3.  I contributi annuali previsti nei numeri 1 e 2 qui sopra sono esigibili entro il termine del primo mese dell’anno per il quale sone dovuti.4.  Per il finanziamento di misure urgenti o l’attuazione di progetti speciali o di campagna di lotta, adottati o raccomandati, in virtù dell’articolo V, dalla Commissione o dal Comitato esecutivo, potranno essere accettati contributi suppletivi da uno o diversi membri, da organismi o da privati.5.  I contributi possono essere pagati anche nella moneta che la Commissione, d’intesa con ciascun membro interessato, avrà stabilito.6.  I contributi ricevuti vengono versati a un «Fondo di deposito», amministrato dal direttore generale dell’Organizzazione secondo le disposizioni del regolamento finanziario della medesima.7.  Alla chiusura di ogni esercizio finanziario, il saldo libero del preventivo d’amministrazione è accreditato a un fondo speciale, da usare per gli scopi indicati negli articoli IV e V.Art. XIV Emendamenti 1.  Il presente atto istitutivo può essere emendato se la Commissione lo decide a maggioranza dei due terzi dei suoi membri.2.  Ogni membro può fare delle proposte d’emendamento, comunicandole al presidente della Commissione e al direttore generale dell’Organizzazione. Quest’ultimo notifica immediatamente ai membri ogni proposta ricevuta.3.  Nessuna proposta d’emendamento può essere iscritta all’ordine del giorno di una sessione qualora il direttore generale dell’Organizzazione non ne sia stato avvisato almeno 120 giorni prima dell’apertura.4.  Gli emendamenti entrano in vigore soltanto previa approvazione da parte del Consiglio dell’Organizzazione.5.  Un emendamento non implicante nuovi obblighi per i membri ha effetto a far data dal giorno in cui il Consiglio si è pronunciato.6.  Un emendamento che, stando al parere della Commissione, causa obblighi supplementari ai membri, entra in vigore, previa approvazione da parte del Consiglio, per quei membri della Commissione che l’accettano, a contare dal giorno in cui il numero dei membri che l’avranno così accettato raggiunge i due terzi dei membri della Commissione; posteriormente a questa data, esso ha effetto per ciascun altro membro della Commissione a contare dal giorno in cui il direttore generale riceve dal membro interessato lo strumento d’accettazione di questo emendamento.7.  Gli strumenti d’accettazione degli emendamenti implicanti obblighi supplemen­tari sono depositati presso il direttore generale dell’Organizzazione il quali informa tutti i membri della Commissione del ricevimento di questi strumenti.8.  I diritti e gli obblighi di qualsiasi membro della Commissione che non ha accet­tato un emendamento implicante obblighi supplementari continuano, per un periodo non eccedente i due anni a far data dall’entrata in vigore dell’emendamento, ad essere retti dalle disposizioni dell’atto istitutivo in vigore prima della data in cui il citato emendamento ha effetto. Alla scadenza di questo periodo, ciascun membro della Commissione che non avrà accettato questo emendamento sarà sottoposto alle disposizioni dell’atto istitutivo così emendato.9.  Il direttore generale informa tutti i membri della Commissione sull’entrata in vigore di ciascun emendamento.Art. XV Adesione 1.  L’adesione al presente atto istitutivo avviene mediante la consegna di uno strumento d’adesione nelle mani del direttore generale dell’Organizzazione; essa ha effetto, per i membri dell’Organizzazione o dell’Ufficio, a contare dal momento in cui il direttore generale ha ricevuto il citato strumento; il direttore ne informa immediatamente ognuno dei membri della Commissione.2.  L’ammissione alla funzione di membro della Commissione per quanto concerne gli Stati che soddisfano le condizioni enunciate all’articolo I ma che non fanno parte dell’Organizzazione o dell’Ufficio, ha effetto a contare dalla data in cui la Commissione approva la domanda d’ammissione conformemente alle disposizioni dell’arti-colo I. Il direttore generale informa ciascun membro della Commissione sull’appro-vazione di qualsiasi domanda d’ammissione.3.  L’adesione al presente atto istitutivo può essere sottoposta a delle riserve. Il direttore generale notifica immediatamente a ciascun membro della Commissione il ricevimento di qualsiasi domanda d’ammissione o strumento d’adesione al presente atto contenente una riserva. Una riserva ha effetto soltanto dopo l’approvazione unanime dei membri della Commissione. La riserva è considerata accettata dai membri della Commissione che non avessero risposto entro un termine di tre mesi a contare dalla data di notificazione. Se una riserva non è approvata all’unanimità dal membri della Commissione, lo Stato che ha fatto questa riserva non diviene parte­cipe del presente atto istitutivo.Art. XVI Ritiro 1.  Ogni membro può ritirarsi dalla Commissione dopo un anno a contare dalla più recente delle due date seguenti: giorno dell’entrata in vigore del presente atto, oppure giorno dell’entrata in vigore dell’adesione. A quest’effetto il membro notifica per iscritto il suo ritiro al direttore generale dell’Organizzazione, il quale ne informa senza indugio tutti i membri della Commissione. Il ritiro diventa effettivo un anno dopo il ricevimento della sua notificazione.2.  I membri che non hanno versato i loro contributi per due anni consecutivi saranno considerati come se si fossero ritirati dalla Commissione.3.  I membri che, essendosi ritirati dall’Organizzazione o dall’Ufficio, non sono più membri nè dell’una nè dell’altro, sono considerati come se si fossero contemporaneamente ritirati anche dalla Commissione.Art. XVII Controversie 1.  In caso di divergenza sull’interpretazione o l’applicazione del presente atto, il membro o i membri interessati possono chiedere al direttore generale dell’Organiz-zazione di designare un comitato incaricato d’esaminare la controversia.2.  Il direttore generale, sentiti i membri interessati, designa un comitato peritale comprendente dei rappresentanti di detti membri. Il comitato esamina la controversia servendosi di tutti i documenti ed elementi probatori esibiti dalle parti. Esso presenta un rapporto al direttore generale dell’Organizzazione, il quale lo comunica ai membri interessati come anche agli altri membri della Commissione.3.  I membri, ancorché non riconoscano alle raccomandazioni del comitato peritale alcun valore obbligatorio, convengono tuttavia che esse dovranno servire di fondamento per un nuovo esame della controversia da parte degli interessati.4.  Questi ultimi assumono in parti uguali le spese risultanti dall’attività del comitato peritale.Art. XVIII Liquidazione 1.  Può essere posto fine al presente atto con una decisione della Commissione, presa con la maggioranza dei tre quarti del numero totale dei membri. L’atto decade senz’altro quando, in seguito a ritiri, il numero dei membri della Commissione divenisse inferiore a sei.2.  Cessato che sia il presente atto, il direttore generale dell’Organizzazione provvederà a liquidare i beni della Commissione, coprendo il passivo e distribuendo poscia il saldo ai membri, secondo la proporzione data dalla tabella dei contributi allora in vigore. Gli Stati che non avessero versato i contributi per due anni consecutivi e che pertanto, in virtù del numero 2 dell’articolo XVI, sono considerati come ritirati, non avranno nessun diritto a partecipare alla spartizione del saldo.Art. XIX Entrata in vigore 1.  Il presente atto entrerà in vigore non appena il direttore generale avrà ricevuto gli avvisi d’accettazione di sei Stati membri dell’Organizzazione o dell’Ufficio, purché il contributo globale di detti Stati rappresenti almeno il 30 per cento dell’ammontare del preventivo d’amministrazione, stabilito nel numero 1 dell’articolo XIII.2.  Agli Stati che avranno depositato degli strumenti d’adesione, il direttore generale comunicherà la data dell’entrata in vigore.3.  Il presente atto, redatto in inglese, francese e spagnolo, i cui testi fanno ugualmente fede, è stato approvato dalla conferenza dell’Organizzazione l’11 dicembre 1953.4.  Due esemplari del presente atto, autenticati dalle firme del presidente della conferenza e del direttore generale dell’Organizzazione, saranno depositati, l’uno presso il segretario generale delle Nazioni Unite e l’altro negli archivi dell’Organizzazione. Delle copie, certificate conformi dal direttore generale, saranno inviate a tutti i membri della Commissione, corredate dell’indicazione della data in cui il presente atto entra in vigore.Campo d’applicazione il 27 luglio 20185 5 RU 1975 1469, 1983 328, 1985 310, 1986 1428, 2010 3617 e 2018 2945. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati).Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Entrata in vigoreAlbania25 novembre198625 novembre1986Austria  1° dicembre1955  1° dicembre1955Belgio24 settembre1959 A24 settembre1959Bosnia ed Erzegovina10 ottobre2011 A10 ottobre2011Bulgaria  2 novembre1971  2 novembre1971Ceca, Repubblica  6 aprile1994 S  1° gennaio1993Cipro11 gennaio197111 gennaio1971Croazia17 gennaio1995 A17 gennaio1995Danimarca  4 febbraio195412 giugno1954Estonia  2 marzo2010  2 marzo2010Finlandia  5 marzo1968  5 marzo1968Francia28 febbraio1984 A28 febbraio1984Georgia23 luglio201323 luglio2013Germania26 marzo197326 marzo1973Grecia23 marzo195923 marzo1959Irlanda16 dicembre195312 giugno1954Islanda17 gennaio195517 gennaio1955Israele  4 settembre1990  4 settembre1990Italia29 settembre195529 settembre1955Lettonia28 gennaio2008 A28 gennaio2008Lituania27 maggio199327 maggio1993Lussemburgo  1° giugno1959 A  1° giugno1959Macedonia24 febbraio199724 febbraio1997Malta13 marzo1970 A13 marzo1970Montenegro18 dicembre2017 A18 dicembre2017Norvegia11 dicembre195312 giugno1954Paesi Bassi12 giugno195412 giugno1954Polonia  4 gennaio1984 A  4 gennaio1984Portogallo  6 ottobre1955  6 ottobre1955Regno Unito  1° marzo195412 giugno1954Romania  4 febbraio1993 A  4 febbraio1993Serbia14 dicembre195312 giugno1954Slovacchia31 maggio200631 maggio2006Slovenia25 luglio199525 luglio1995Spagna20 dicembre197820 dicembre1978Svezia13 dicembre196313 dicembre1963Svizzera23 febbraio1961 A23 febbraio1961Turchia27 settembre195527 settembre1955Ungheria  7 aprile1970  7 aprile1970
6,406
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642.118.2 Ordinanza del DFFsull’imposta alla fonte nel quadro dell’imposta federale diretta(Ordinanza sull’imposta alla fonte, OIFo)dell’11 aprile 2018 (Stato 1° gennaio 2021)Il Dipartimento federale delle finanze (DFF),visti gli articoli 89 capoverso 2, 92 capoverso 5, 99a capoverso 3, 99b capoverso 2 e 161 capoverso 1 della legge federale del 14 dicembre 19901 sull’imposta federale diretta (LIFD);visto l’articolo 1 lettera b dell’ordinanza del 18 dicembre 19912 su deleghe di competenza al Dipartimento delle finanze per quanto concerne l’imposta federale diretta,ordina:1 RS 642.112 RS 642.118Sezione 1: Disposizioni generali Art. 1 Tariffe dell’imposta alla fonte applicabili 1 Per la ritenuta d’imposta alla fonte, alle persone indicate di seguito sono attribuiti i seguenti tariffari:a.tariffario A: persone celibi o nubili, divorziate, separate legalmente o di fatto o vedove, che non vivono in comunione domestica con figli o persone bisognose di sostentamento;b.tariffario B: coniugi non separati legalmente o di fatto, nel caso in cui uno solo dei coniugi eserciti un’attività lucrativa;c.tariffario C: coniugi non separati legalmente o di fatto che esercitano entrambi un’attività lucrativa;d.tariffario D: persone che ricevono prestazioni ai sensi dell’articolo 18 capoverso 3 della legge federale del 20 dicembre 19463 sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti;e.tariffario E: persone con imposizione secondo la procedura di conteggio semplificata di cui agli articoli 21–24;f.tariffario F: lavoratori frontalieri secondo l’Accordo del 3 ottobre 19744 tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine che risiedono in un Comune italiano di confine e il cui coniuge esercita un’attività lucrativa al di fuori della Svizzera;g.tariffario G: persone assoggettate all’imposta alla fonte che percepiscono proventi compensativi di cui all’articolo 3 che non sono versati tramite il datore di lavoro;h.tariffario H: persone celibi o nubili, divorziate, separate legalmente o di fatto o vedove, che vivono in comunione domestica con figli o persone bisognose al cui sostentamento provvedono in modo essenziale;i.tariffario L: frontalieri secondo la Convenzione dell’11 agosto 19715 tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica federale di Germania per evitare la doppia imposizione in materia di imposte sul reddito e sulla sostanza (CDI‑D) che adempiono le condizioni richieste per il tariffario A;j.tariffario M: frontalieri secondo la CDI-D che adempiono le condizioni richieste per il tariffario B;k.tariffario N: frontalieri secondo la CDI-D che adempiono le condizioni richieste per il tariffario C;l.tariffario P: frontalieri secondo la CDI-D che adempiono le condizioni richieste per il tariffario H;m.tariffario Q: frontalieri secondo la CDI-D che adempiono le condizioni richieste per il tariffario G.2 L’aliquota per i proventi assoggettati all’imposta alla fonte secondo il capoverso 1 lettere d e g è stabilita nei numeri 1 e 2 dell’allegato.3 RS 831.104 RS 0.642.045.435 RS 0.672.913.62Art. 2 Scadenza e calcolo dell’imposta alla fonte 1 L’imposta alla fonte scade al momento del pagamento, del versamento, dell’ac­cre­ditamento o della compensazione della prestazione imponibile. Il debitore della prestazione imponibile deve trattenere l’imposta alla fonte senza tener conto di eventuali contestazioni (art. 137 LIFD) o pignoramenti del salario.2 L’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC) definisce, in collaborazione con i Cantoni, metodi e procedure di calcolo dell’imposta alla fonte applicabili in tutta la Svizzera.3 Per il calcolo dell’imposta alla fonte si applica per analogia l’articolo 40 capo­verso 3 LIFD.Art. 3 Proventi compensativi Sono assoggettati all’imposta alla fonte tutti i proventi sostitutivi del reddito da attività lucrativa derivanti da un rapporto di lavoro nonché dall’assicurazione malattie, dall’assicurazione contro gli infortuni, dall’assicurazione per l’invalidità e dall’assicurazione contro la disoccupazione. Ne fanno parte in particolare le indennità giornaliere, le indennità, le rendite parziali e le prestazioni in capitale versate in loro vece.Art. 4 Tassazione ordinaria in caso di rimunerazioni dall’estero 1 Se riceve rimunerazioni da un debitore della prestazione imponibile non residente in Svizzera, il contribuente è tassato secondo la procedura ordinaria.2 Tuttavia il contribuente è assoggettato all’imposta alla fonte in Svizzera se:a.la rimunerazione della prestazione è a carico di uno stabilimento d’impresa o di una sede fissa del datore di lavoro in Svizzera;b.viene effettuato un distacco di lavoratori tra società collegate e la società con sede in Svizzera è considerata il datore di lavoro effettivo; oc.un prestatore estero di personale fornisce, in violazione dell’articolo 12 capoverso 2 della legge del 6 ottobre 19896 sul collocamento, personale a prestito a un’impresa acquisitrice in Svizzera e la rimunerazione della prestazione è a carico di tale impresa acquisitrice.6 RS 823.11Art. 5 Obblighi di comunicazione 1 I datori di lavoro hanno l’obbligo di comunicare all’autorità fiscale competente l’impiego di persone assoggettate all’imposta alla fonte secondo gli articoli 83 o 91 LIFD entro otto giorni dall’inizio della loro attività, utilizzando il modulo appo­sito.2 Se trasmette elettronicamente il conteggio dell’imposta alla fonte, il datore di lavoro può comunicare le nuove assunzioni insieme al conteggio mensile.3 I lavoratori devono comunicare al datore di lavoro ogni modifica di un fatto determinante per la riscossione dell’imposta alla fonte. Il datore di lavoro comunica le modifiche all’autorità fiscale competente entro le scadenze di cui ai capoversi 1 e 2.Art. 6 Provvigione di riscossione 1 I Cantoni stabiliscono l’aliquota e le modalità della provvigione di riscossione. Possono graduare la provvigione a seconda della natura e dell’ammontare dei proventi imponibili e a seconda della procedura di conteggio scelta dal debitore della prestazione imponibile.2 L’autorità fiscale competente può ridurre o revocare la provvigione di riscossione se il debitore della prestazione imponibile viola gli obblighi procedurali.Art. 7 Restituzione Se il debitore della prestazione imponibile ha effettuato una ritenuta d’imposta alla fonte troppo elevata e ha già consegnato i conteggi alla competente autorità fiscale, questa può restituire la somma eccedente direttamente al contribuente.Art. 8 Quota dell’imposta federale diretta nel caso dei frontalieri dalla Germania Per quanto riguarda le persone assoggettate all’imposta alla fonte sulla base del tariffario L, M, N, P o Q, la quota dell’imposta federale diretta ammonta al 10 per cento dell’importo complessivo dell’imposta alla fonte.Sezione 2: Persone fisiche con domicilio o dimora fiscale in Svizzera Art. 9 Tassazione ordinaria ulteriore obbligatoria 1 Una persona è tassata secondo la procedura ordinaria ulteriore ai sensi dell’arti­colo 89 capoverso 1 lettera a LIFD se il suo reddito lordo da attività lucrativa dipendente ammonta almeno a 120 000 franchi nel corso di un anno fiscale.2 Sono considerati reddito lordo da attività lucrativa dipendente i proventi di cui all’articolo 84 capoverso 2 lettere a e b LIFD.3 I coniugi con doppio reddito sono tassati secondo la procedura ordinaria ulteriore se il reddito lordo di uno di essi ammonta almeno a 120 000 franchi nel corso di un anno fiscale.4 La tassazione ordinaria ulteriore è mantenuta sino alla fine dell’assoggettamento all’imposta alla fonte, anche se il reddito lordo è temporaneamente o durevolmente inferiore all’importo minimo di 120 000 franchi, se i coniugi divorziano oppure si separano legalmente o di fatto.5 In caso di assoggettamento inferiore a un anno, l’importo minimo è calcolato secondo l’articolo 40 capoverso 3 LIFD.Art. 10 Tassazione ordinaria ulteriore su richiesta 1 La persona assoggettata all’imposta alla fonte può presentare all’autorità fiscale competente entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello fiscale una richiesta scritta di tassazione ordinaria ulteriore. Una volta presentata, la richiesta non può più essere ritirata. 2 Ai coniugi divorziati o separati legalmente o di fatto che su richiesta sono stati tassati secondo la procedura ordinaria ulteriore di cui all’articolo 89a LIFD si applica la tassazione ordinaria ulteriore fino al termine dell’assoggettamento all’imposta alla fonte.Art. 11 Disciplinamento dei casi di rigore 1 Su richiesta delle persone assoggettate all’imposta alla fonte che versano alimenti di cui all’articolo 33 capoverso 1 lettera c LIFD e a cui si applica il tariffario A, B, C o H, al fine di attenuare i casi di rigore nel calcolo dell’imposta alla fonte l’autorità fiscale può riconoscere deduzioni per i figli al massimo fino all’ammontare degli alimenti.2 Se nell’applicare uno di questi tariffari sono stati presi in considerazione gli alimenti, la tassazione ordinaria ulteriore è effettuata soltanto se la persona assogget­tata all’imposta alla fonte ne fa richiesta. In caso di richiesta di tassazione ordinaria ulteriore, questa è effettuata fino al termine dell’assoggettamento all’imposta alla fonte.Art. 12 Passaggio dall’imposizione alla fonte alla tassazione ordinaria 1 Una persona precedentemente assoggettata all’imposta alla fonte è tassata secondo la procedura ordinaria per l’intero periodo fiscale se:a.ottiene il permesso di domicilio;b.sposa una persona di cittadinanza svizzera o titolare di un permesso di domicilio.2 L’imposta alla fonte non è più dovuta a decorrere dal mese successivo al rilascio del permesso di domicilio o al matrimonio. L’imposta trattenuta alla fonte è computata senza interessi.Art. 13 Passaggio dalla tassazione ordinaria all’imposizione alla fonte 1 Se nel corso di un periodo fiscale un reddito è dapprima tassato secondo la procedura ordinaria e successivamente assoggettato all’imposta alla fonte, il contribuente è tassato secondo la procedura ordinaria ulteriore per tutto l’anno e fino al termine dell’assoggettamento all’imposta alla fonte.2 Il lavoratore straniero sprovvisto di permesso di domicilio è assoggettato nuovamente all’imposta alla fonte a contare dall’inizio del mese successivo al divorzio o alla separazione legale o di fatto da un coniuge di cittadinanza svizzera o titolare di un permesso di domicilio.3 Eventuali pagamenti anticipati effettuati prima del passaggio all’imposizione alla fonte e le imposte trattenute alla fonte sono computati.Sezione 3: Persone fisiche senza domicilio o dimora fiscale in Svizzera e persone giuridiche senza sede o amministrazione effettiva in Svizzera Art. 14 Tassazione ordinaria ulteriore in caso di quasi residenza 1 Le persone assoggettate all’imposta secondo l’articolo 5 capoverso 1 LIFD i cui proventi lordi mondiali, compresi i proventi lordi del coniuge, sono di regola imponibili in Svizzera almeno nella misura del 90 per cento (quasi residenza) possono presentare all’autorità fiscale competente entro il 31 marzo dell’anno successivo all’anno fiscale una richiesta scritta di tassazione ordinaria ulteriore. Una volta presentata, la richiesta non può più essere ritirata.2 Nell’ambito della procedura di tassazione l’autorità fiscale verifica se la persona assoggettata all’imposta alla fonte nell’anno fiscale soddisfa le condizioni della quasi residenza. A tal fine, determina secondo gli articoli 16–18 e 20–23 LIFD dapprima i proventi lordi mondiali e in seguito la quota dei proventi lordi imponibili in Svizzera.Art. 15 Tassazione ordinaria ulteriore d’ufficio 1 Le competenti autorità fiscali cantonali possono procedere d’ufficio a una tassazione ordinaria ulteriore se dagli atti emerge il fondato sospetto che si è in presenza di una situazione estrema a favore o a sfavore del contribuente.2 Per l’avvio di una procedura di tassazione ordinaria ulteriore d’ufficio si applica l’articolo 120 LIFD sulla prescrizione del diritto di tassare.Art. 16 Artisti, sportivi e conferenzieri 1 Sono considerati introiti giornalieri di artisti, sportivi e conferenzieri domiciliati all’estero i proventi lordi di cui all’articolo 92 capoverso 3 LIFD, divisi per il numero dei giorni di rappresentazione e di prova. Fanno parte degli introiti giornalieri segnatamente:a.i proventi lordi, comprensivi delle indennità e dei proventi accessori, nonché le prestazioni in natura; eb.tutte le spese, i costi e le imposte alla fonte pagati dall’organizzatore.2 Per i gruppi dove la quota di ogni membro non è nota o è difficile da stabilire, ai fini della determinazione di tale quota è calcolato il reddito medio pro capite giornaliero.3 Fanno parte degli introiti giornalieri anche le rimunerazioni che non sono versate direttamente alla persona assoggettata all’imposta alla fonte, bensì a una terza persona.Art. 17 Creditori ipotecari Sono considerati proventi imponibili di creditori ipotecari residenti all’estero i proventi lordi derivanti da crediti secondo l’articolo 94 LIFD. Ne fanno parte anche gli interessi che non sono versati direttamente alla persona assoggettata all’imposta alla fonte, bensì a una terza persona.Art. 18 Beneficiari di rendite previdenziali domiciliati all’estero 1 Fatte salve disposizioni contrarie di accordi internazionali, le rendite dei beneficiari domiciliati all’estero di cui agli articoli 95 e 96 LIFD soggiacciono all’imposta alla fonte.2 Se l’imposta alla fonte non viene riscossa perché l’imposizione spetta all’altro Stato contraente, il debitore della prestazione imponibile deve farsi confermare per scritto che il domicilio del beneficiario è all’estero e verificare periodicamente questa situazione.Art. 19 Beneficiari di prestazioni previdenziali in capitale domiciliati all’estero 1 Nonostante le disposizioni di accordi internazionali, le prestazioni in capitale versate a beneficiari domiciliati all’estero di cui agli articoli 95 e 96 LIFD soggiacciono sempre all’imposta alla fonte. Il tariffario è stabilito nel numero 3 dell’alle­gato.2 L’imposta alla fonte trattenuta è rimborsata senza interessi, se il beneficiario della prestazione in capitale:a.presenta alla competente autorità fiscale cantonale la relativa domanda entro tre anni dal versamento della prestazione; eb.allega alla domanda una lettera di conferma dell’autorità fiscale competente dell’altro Stato contraente avente diritto secondo cui:1.essa è a conoscenza della prestazione in capitale, e2.il beneficiario della prestazione in capitale è una persona residente in tale altro Stato ai sensi della convenzione con la Svizzera per evitare la doppia imposizione.Art. 20 Importi minimi di riscossione Per le persone di cui agli articoli 16–19 l’imposta alla fonte non è riscossa se i proventi lordi imponibili sono inferiori agli importi stabiliti nel numero 4 dell’alle­gato.Sezione 4: Procedura di conteggio semplificata Art. 21 Diritto applicabile Se l’articolo 37a LIFD e le disposizioni della presente sezione non prevedono altrimenti, le disposizioni della LIFD sull’imposta alla fonte e le altre disposizioni della presente ordinanza si applicano per analogia alla procedura di conteggio semplificata.Art. 22 Base per l’imposizione L’imposta è riscossa sulla base del salario lordo dichiarato dal datore di lavoro alla cassa di compensazione AVS.Art. 23 Versamento dell’imposta alla fonte da parte del datore di lavoro 1 Le disposizioni dell’ordinanza del 31 ottobre 19477 sull’assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti relative alla procedura di conteggio semplificata si applicano per analogia al conteggio e al versamento dell’imposta alla fonte alla competente cassa di compensazione AVS.2 Se l’imposta non è versata nonostante diffida della cassa di compensazione AVS, quest’ultima ne informa l’autorità fiscale del Cantone in cui ha sede o domicilio il datore di lavoro. L’autorità fiscale riscuote l’imposta conformemente alle prescrizioni della legislazione fiscale.7 RS 831.101Art. 24 Versamento dell’imposta alla fonte alle autorità fiscali Dopo aver dedotto la provvigione cui ha diritto, la cassa di compensazione AVS versa le imposte incassate all’autorità fiscale del Cantone in cui la persona assoggettata all’imposta alla fonte ha il proprio domicilio.Sezione 5: Disposizioni finali Art. 25 Abrogazione di un altro atto normativo L’ordinanza del 19 ottobre 19938 sull’imposta alla fonte è abrogata.8 [RU 1993 3324, 1994 394 1788, 2001 1055, 2007 373 all. n. 1, 2010 4481, 2011 4329, 2013 783]Art. 26 Modifica di un altro atto normativo ...99 La mod. può essere consultata alla RU 2018 1829.Art. 27 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2021.Allegato (art. 1 cpv. 2, 19 cpv. 1 e 20)Tariffe dell’imposta alla fonte 1.L’imposta alla fonte delle persone che rientrano nel tariffario D ammonta all’1 per cento dei proventi lordi.2.L’imposta alla fonte sui proventi compensativi cui si applica il tariffario G è fissata come segue:franchifino a18 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più         0.00         0.80;per36 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più     144.00         2.50 in più;per60 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più     744.00         4.50 in più;per90 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più  2 094.00         8.00 in più;per120 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più  4 494.00       11.00 in più;per180 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 in più11 094.00       13.00 in più;per819 000 franchi di proventi lordi annuie per ogni 100 franchi in più94 164.00       11.50 in più.3.a.Per le persone sole l’imposta alla fonte riscossa sull’ammontare lordo delle prestazioni in capitale secondo l’articolo 19 capoverso 1 è fissata come segue:–per un importo fino a25 000 franchi0,00 %–per un importo superiore a 25 000 e fino a50 000 franchi0,35 %–per un importo superiore a 50 000 e fino a75 000 franchi0,65 %–per un importo superiore a 75 000 e fino a100 000 franchi1,30 %–per un importo superiore a 100 000 e fino a125 000 franchi1,70 %–per un importo superiore a 125 000 e fino a150 000 franchi2,00 %–per un importo superiore a 150 000 e fino a750 000 franchi2,60 %–per un importo superiore a750 000 franchi2,30 %b.Per le persone coniugate l’imposta alla fonte riscossa sull’ammontare lordo delle prestazioni in capitale secondo l’articolo 19 capoverso 1 è fissata come segue:–per un importo fino a 25 000 franchi0,00 %–per un importo superiore a 25 000 e fino a50 000 franchi0,20 %–per un importo superiore a 50 000 e fino a75 000 franchi0,50 %–per un importo superiore a 75 000 e fino a100 000 franchi0,90 %–per un importo superiore a 100 000 e fino a125 000 franchi1,25 %–per un importo superiore a 125 000 e fino a150 000 franchi2,00 %–per un importo superiore a 150 000 e fino a900 000 franchi2,60 %–per un importo superiore a900 000 franchi2,30 %4.Conformemente all’articolo 20 l’imposta alla fonte non è riscossa se i proventi lordi imponibili sono inferiori a:–per artisti, sportivi e conferenzieri (art. 92 LIFD)300 franchiper quanto riguarda le prestazioni versate da un debitore della prestazione imponibile per una manifestazione;–per amministratori (art. 93 LIFD)300 franchiper quanto riguarda le prestazioni complessive versate da un debitore della prestazione imponibile nel corso di un anno fiscale;–per creditori ipotecari (art. 94 LIFD)300 franchiper anno fiscale;–per beneficiari di rendite (art. 95 e 96 LIFD)1000 franchiper anno fiscale.
5,366
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it
legislation
Switzerland
0.360.487.1  RU 2007 19; FF 2005 3581Traduzione1Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica di Lettonia sulla cooperazione di polizia nella lotta contro la criminalitàConcluso il 23 maggio 2005Approvato dall’Assemblea federale il 24 marzo 20062Entrato in vigore con scambio di note il 26 luglio 2006 (Stato 3  gennaio 2007)1 Il testo originale tedesco è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.2 RU 2007 17La Confederazione Svizzeraela Repubblica di Lettoniaqui di seguito le «Parti»nell’intento di contribuire allo sviluppo dei rapporti bilaterali,nel convincimento che la cooperazione di polizia in materia di lotta e di prevenzione efficace contro la criminalità, segnatamente la criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti, di sostanze psicotrope e di precursori nonché contro il terrorismo è di essenziale importanza,nell’intento di realizzare e perfezionare la cooperazione di polizia esistente tra le autorità lettoni e svizzere,nel rispetto dei diritti e dei doveri dei loro cittadini ein osservanza degli impegni internazionali e delle disposizioni legali nazionali,hanno convenuto quanto segue:Titolo I Scopo dell’Accordo Art. 1 Il presente Accordo si prefigge di rafforzare la cooperazione bilaterale di polizia tra le Parti per prevenire, scoprire e chiarire i reati, segnatamente mediante lo scambio di informazioni di natura strategica e operativa nonché mediate contatti periodici tra le Parti a tutti i livelli.Titolo II Campo d’applicazione Art. 2 Forme di criminalità contemplate dall’Accordo La cooperazione ai sensi del presente Accordo si riferisce a tutte le forme di crimi­na­lità, segnatamente a:a.criminalità organizzata;b.terrorismo e altri reati ad esso connessi;c.tratta di esseri umani e traffico di migranti;d.reati sessuali su minori;e.traffico di stupefacenti, sostanze psicotrope e precursori;f.acquisto, possesso e traffico illegale di armi, munizioni, sostanze esplosive, materiali chimici, biologici, radioattivi e nucleari, beni e tecnologie di impor­tanza strategica o tecnologia militare;g.reati contro oggetti di valore storico-culturale;h.falsificazione o contraffazione di denaro, mezzi di pagamento e documenti;i.criminalità economica;j.riciclaggio di denaro;k.reati connessi con veicoli a motore;l.corruzione;m.criminalità informatica.Art. 3 Rifiuto di cooperare 1.  Se ritiene che l’esecuzione di una richiesta di assistenza o di un’altra misura ai sensi del presente Accordo possa compromettere la propria sovranità, minacciare la propria sicurezza o altri interessi essenziali oppure violare la propria legislazione o i propri obblighi derivanti da accordi internazionali, una Parte può in un caso concreto rifiutare, del tutto o in parte, l’assistenza o l’esecuzione delle misure oppure vinco­larle all’adempimento di determinate condizioni, che l’altra Parte è tenuta a rispet­tare.2.  La Parte richiesta comunica senza indugio per iscritto alla Parte richiedente il rifiuto totale o parziale della domanda, indicando brevemente i motivi.Art. 4 Diritto applicabile La cooperazione ai sensi del presente Accordo è disciplinata dalla legislazione nazionale delle Parti e dalle disposizioni del diritto internazionale.Titolo III Forme della cooperazione Art. 5 Scambio di informazioni Le Parti si aiutano vicendevolmente con lo scambio di dati personali e di dati e materiale in generale, segnatamente mediante:a.la comunicazione di informazioni inerenti ai reati, agli autori e ad altre persone coinvolte nonché alle modalità del reato e alle misure adottate;b.lo scambio di mezzi di prova o di informazioni su oggetti che presentano una relazione con un reato;c.la comunicazione di esperienze fatte e di informazioni raccolte in merito a nuove forme di criminalità;d.lo scambio regolare di rapporti generali sulla situazione;e.l’informazione in merito a operazioni e a interventi speciali previsti, che sono d’interesse per l’altra Parte;f.l’informazione reciproca su disposizioni della legislazione nazionale, rile­vanti ai fini della cooperazione.Art. 6 Gruppi di lavoro comuni Le autorità competenti delle Parti possono costituire, se necessario, gruppi di lavoro operativi in cui gli agenti di una Parte partecipano a interventi sul territorio dell’altra Parte, fornendo consulenza e assistenza, ma senza assumere competenze ufficiali.Art. 7 Coordinazione della cooperazione 1.  Le autorità competenti delle Parti assicurano, se necessario, nei loro rispettivi territori un procedimento coordinato per pianificare e attuare particolari tecniche investigative e interventi operativi quali la consegna sorvegliata, l’osservazione e l’inchiesta mascherata.2.  Nell’ambito delle loro competenze le autorità coordinano le misure per garantire la protezione dei testimoni, delle vittime e di altre persone, al fine di prevenire in casi specifici un pericolo per la vita, l’integrità personale, la salute, la libertà, la libera formazione della volontà e la possibilità di agire di conseguenza.3.  Le autorità competenti coordinano la pianificazione e l’attuazione di programmi comuni per la prevenzione dei reati.4.  In casi specifici le autorità competenti decidono di comune accordo se l’appli­cazione del presente articolo giustifica una ripartizione speciale dei costi.Art. 8 Formazione e perfezionamento professionale 1.  Le Parti si aiutano vicendevolmente per attuare misure nel settore della formazione e del perfezionamento professionale, segnatamente mediante:a.lo svolgimento di seminari, esercitazioni e corsi d’allenamento comuni;b.la formazione di specialisti;c.lo scambio di esperti e di programmi di formazione;d.la partecipazione di osservatori alle esercitazioni.2.  Per quanto possibile, le Parti organizzano la formazione e il perfezionamento professionale nella lingua dell’altra Parte o in inglese.Art. 9 Procedura e costi 1.  Le richieste d’informazione, di coordinazione di misure o altre richieste di assistenza sono presentate e motivate in forma scritta. In casi urgenti la richiesta può essere presentata anche oralmente; in tal caso la conferma scritta segue senza indugio.2.  Le autorità competenti si forniscono direttamente assistenza, salvo nel caso in cui la legislazione nazionale riserva alle autorità giudiziarie la richiesta o la sua esecuzione. Se non è competente per l’esecuzione, l’autorità di polizia richiesta trasmette la domanda di assistenza all’autorità competente.3.  In casi specifici le autorità competenti si comunicano spontaneamente le informazioni che sembrano necessarie per sostenere il destinatario nella prevenzione di minacce concrete alla sicurezza e all’ordine pubblici o nella lotta contro i reati.4.  Le autorità competenti della Parte richiesta rispondono senza indugio a una richiesta presentata ai sensi del capoverso 1. Se necessario, l’autorità richiesta può richiedere ulteriori informazioni.5.  I costi per il trattamento e l’esecuzione di una richiesta sono a carico della Parte richiesta. È fatto salvo l’articolo 7 capoverso 4 del presente Accordo.Titolo IV Addetti di polizia Art. 10 1.  Le autorità competenti delle Parti possono inviare di comune accordo, a tempo determinato o indeterminato, sul territorio dell’altra Parte addetti di polizia con lo statuto di agenti diplomatici ai sensi della Convenzione di Vienna del 18 aprile 19613 sulle relazioni diplomatiche.2.  L’invio di addetti di polizia ha lo scopo di promuovere e accelerare la cooperazione, segnatamente mediante il sostegno in caso di assistenza di polizia e giudiziaria in materia penale.3.  Gli addetti di polizia forniscono consulenza e assistenza senza assumere competenze ufficiali. Non sono autorizzati a eseguire autonomamente misure di polizia. Forniscono informazioni e svolgono i loro compiti nell’ambito delle direttive impartite dalla Parte che li ha inviati.3 RS 0.191.01Titolo V Protezione dei dati, classificazione e trasmissione di dati a Stati terzi Art. 11 Protezione dei dati La protezione dei dati personali trasmessi in virtù del presente Accordo è disciplinata, nel rispetto delle vigenti legislazioni nazionali e degli obblighi internazionali, dalle disposizioni seguenti:a.I dati sensibili su singole persone e i profili della personalità ai sensi dell’articolo 6 della Convenzione per la protezione delle persone in relazione all’elaborazione automatica dei dati a carattere personale (Strasburgo, 28 gennaio 19814) possono essere trasmessi unicamente se strettamente necessario e solo insieme ad altri dati.b.L’uso dei dati da parte della Parte destinataria è consentito unicamente per gli scopi indicati nel presente Accordo e alle condizioni stabilite dalla Parte mittente. L’uso dei dati per altri scopi da parte della Parte destinataria è possibile solo previo consenso scritto della Parte mittente.c.Su richiesta della Parte mittente, la Parte destinataria informa in merito all’uso dei dati comunicati e ai risultati ottenuti con il loro aiuto.d.I dati possono essere utilizzati esclusivamente da autorità giudiziarie, di polizia o da un’altra autorità preposta dalle Parti alla lotta contro la criminalità. Le Parti si trasmettono vicendevolmente gli elenchi. La trasmissione di dati ad altre autorità è possibile solo previo consenso scritto della Parte mittente.e.La Parte mittente veglia sull’esattezza dei dati da trasmettere nonché sulla necessità e proporzionalità tenendo conto dello scopo perseguito. Se risulta che sono stati trasmessi dati inesatti o dati che non avrebbero dovuto essere trasmessi, se ne informa immediatamente il destinatario. Quest’ultimo rettifica o distrugge immediatamente i dati.f.La persona interessata dalla trasmissione di dati ha il diritto di informarsi in merito ai dati che la riguardano e all’uso previsto. Per il rilascio di informazioni è applicabile la legislazione nazionale della Parte a cui è presentata la richiesta. Una richiesta è accolta soltanto previo consenso scritto dell’altra Parte.g.Se necessario, in occasione della trasmissione la Parte mittente notifica i termini di distruzione vigenti secondo la propria legislazione nazionale. Indipendentemente da questi termini, i dati trasmessi sono distrutti appena non sono più necessari allo scopo per cui sono stati trasmessi. La Parte destinataria informa la Parte mittente della distruzione dei dati e dei relativi motivi. In caso di abrogazione del presente Accordo, tutti i dati trasmessi in virtù dello stesso sono distrutti.h.Le Parti registrano agli atti la trasmissione, la ricezione e la distruzione di dati.i.Nel quadro della propria responsabilità ai sensi della legislazione nazionale, una Parte non può avvalersi a suo discarico, nei confronti della persona lesa, del fatto che l’altra Parte ha trasmesso dati inesatti o dati che non avrebbero dovuto essere trasmessi. Se la Parte destinataria risarcisce un danno causato dall’uso di dati inesatti o trasmessi illecitamente, la Parte mittente le rimborsa l’importo totale del risarcimento versato.j.Le Parti proteggono efficacemente i dati trasmessi dall’accesso, dalla modifica e dalla comunicazione non autorizzati.4 RS 0.235.1Art. 12 Protezione di informazioni classificate e trasmissione a Stati terzi 1.  In caso di trasmissione di informazioni classificate in virtù della propria legislazione nazionale, la Parte mittente stabilisce le condizioni per il loro uso. L’altra Parte garantisce la protezione richiesta.2.  Le informazioni classificate sono trasmesse a Stati terzi solo previo consenso scritto della Parte mittente.Titolo VI Disposizioni finali Art. 13 Autorità competenti 1.  Per l’esecuzione del presente Accordo sono competenti, per la Repubblica di Lettonia, il Ministero dell’Interno e per la Confederazione Svizzera, l’Ufficio federale di polizia del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Queste autorità sono autorizzate a cooperare direttamente e a livello operativo in base alle relative competenze.2.  Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del presente Accordo le Parti si trasmettono reciprocamente gli indirizzi importanti, i numeri di telefono e telefax ed eventuali altri collegamenti, se possibile con la menzione di una persona di contatto che conosca la lingua dell’altra Parte.3.  Le autorità competenti si notificano reciprocamente ogni modifica di competenza o di denominazione delle autorità di cui ai capoversi 1 e 2.Art. 14 Lingua Salvo intesa di tenore diverso, per l’esecuzione del presente Accordo è impiegata la lingua inglese.Art. 15 Riunione di esperti Un gruppo comune di esperti, costituito da eminenti rappresentanti delle Parti, si riunisce regolarmente ed esamina l’applicazione del presente Accordo e la qualità della cooperazione, elabora strategie nuove e determina l’eventuale necessità di disposizioni complementari o di un ulteriore sviluppo.Art. 16 Accordi aggiuntivi Sulla base e nel rispetto del presente Accordo, le autorità competenti delle Parti possono stipulare ulteriori accordi per lo svolgimento e la promozione della cooperazione.Art. 17 Rapporto con altre convenzioni internazionali Il presente Accordo non pregiudica gli obblighi delle Parti derivanti da altre convenzioni internazionali, bilaterali o multilaterali, delle quali esse sono parti contraenti.Art. 18 Entrata in vigore e denuncia 1.  Il presente Accordo entra in vigore il giorno successivo la ricezione dell’ultima notifica in cui le Parti si informano che sono soddisfatte le condizioni legali neces­sarie a livello nazionale per l’entrata in vigore.2.  Il presente Accordo è concluso a tempo indeterminato. Ciascuna Parte può denunciare il presente Accordo in ogni momento, mediante notificazione scritta per via diplomatica. Esso è abrogato sei mesi dopo la ricezione di una tale notificazione.Fatto a Riga il 23 maggio 2005, in due esemplari, nelle lingue tedesca e lettone, entrambi i testi facenti parimenti fede.Per la Confederazione Svizzera:Per laRepubblica di Lettonia:Christoph BlocherĒriks Jēkabsons
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0.854.917.2 CS 14 120Traduzione1Dichiarazionefra la Svizzera e il Belgio circa l’assistenza e il rimpatrio degli indigenti di ambedue i paesiFirmata il 12 novembre 1896Entrata in vigore il 1° dicembre 18961 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.Il Consiglio federale svizzeroeil Governo belgahanno convenuto quanto segue circa l’assistenza e il rimpatrio degli indigenti di ambedue i paesi.Art. 1 Ognuna delle due Parti contraenti s’impegna di prestare, dentro i confini del suo territorio, agli indigenti dell’altra Parte i soccorsi che accorda ai suoi propri indi­genti in virtù delle disposizioni legali sull’assistenza pubblica.Se l’una delle Parti fa ricondurre o rimanda al suo paese un indigente dell’altra Parte, sarà suo obbligo di fornirgli i mezzi necessari per raggiungere il confine.Art. 2 Il rimpatrio d’un indigente sarà differito, se il suo stato di salute lo richiede e finchè lo richieda. Le donne non potranno essere separate dai loro mariti, nè i fanciulli di età minore di sedici anni dai loro genitori, eccetto i casi previsti nell’articolo seguente.Art. 3 Gli indigenti che per il loro stato di salute o per l’età non fossero in grado di guadagnarsi la vita, gli orfani, i fanciulli abbandonati e i dementi, non saranno rim-patriati, quando siano mantenuti o curati a spese della beneficenza pubblica, se non su domanda diretta in via diplomatica dall’uno dei due Governi all’altro.Art. 4 La domanda di rimpatrio non può esser respinta sotto pretesto che l’indigente di cui si tratta ha perduto la sua nazionalità, purchè non ne abbia acquistata un’altra. Parimente le persone espulse o ricondotte al confine della loro patria, le quali avessero perduto la loro nazionalità senza averne acquistata una nuova, non po­tranno esser respinte dallo Stato di cui sono oriundi.Art. 5 Gli indigenti svizzeri da rimpatriare saranno consegnati dalle autorità belghe competenti al Dipartimento di polizia in Basilea, e gli indigenti da rimpatriare d’ori-gine belga saranno consegnati dalle autorità svizzere al commissariato centrale di polizia in Arlon. La designazione del luogo in cui deve farsi la consegna potrà esser modificata col consenso di ambedue le parti.Art. 6 Il rimborso delle spese fatte, in conformità degli articoli precedenti, pei soccorsi, il mantenimento, la cura medica o il rimpatrio di indigenti, non potrà esser chiesto nè alla cassa di Stato, nè a quella del comune, nè a qualsiasi altra cassa pubblica del paese a cui appartengono i detti indigenti. Lo stesso vale, al caso, per le spese di sepoltura.Art. 7 Il rimpatrio potrà non aver luogo se gli interessati restano intesi che l’indigente continuerà a ricevere dei soccorsi nel luogo di sua residenza, mediante il rimborso delle spese da parte di chi ne ha l’obbligo.Art. 8 Se la persona soccorsa o altre persone civilmente obbligate, in particolare i parenti tenuti a passarle gli alimenti, sono in grado di pagare le spese in questione, resta riservato il diritto di chieder loro il rimborso di queste spese. Ciascuno dei due Governi s’impegna a prestare all’altro i suoi buoni uffici, nei limiti della propria legislazione, per facilitare il rimborso di dette spese a coloro che le hanno anticipate.Art. 9 Ciascuna delle Parti contraenti si riserva il diritto di disdire la presente Convenzione dandone avviso sei mesi prima.Art. 10 Le disposizioni che precedono saranno messe in vigore il 1° dicembre 1896.In fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno firmato la presente Dichiarazione in doppio originale, a Berna, il dodici di novembre del milleotto­centonovantasei (12 novembre 1896) e vi hanno apposto i loro sigilli.Firme(Seguono le firme)
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175.100 Ordinanza concernente la vigilanza finanziaria sui comuni (OVFC) del 30.06.2015 (stato 01.07.2018) emanata dal Governo il 30 giugno 2015 visti l'art. 45 cpv. 1, l'art. 47 n. 5 e l'art. 67 della Costituzione cantonale[1], l'art. 81 della legge sui comuni[2], nonché l'art. 32 cpv. 2 della legge sulla gestione finanziaria[3] * Art. 1 Campo d'applicazione, oggetto, scopo 1 L'ordinanza si applica ai comuni nonché per analogia ai comuni patriziali, alle regioni, alle corporazioni di comuni e ai rimanenti enti responsabili di compiti comunali esternalizzati, se essi non sono soggetti ad altre disposizioni di vigilanza specifiche. 2 Essa concretizza i diritti e i doveri dei comuni e per analogia degli altri enti conformemente al capoverso 1 nonché dell'Ufficio per i comuni (Ufficio) quale organo di vigilanza in particolare nel quadro della vigilanza finanziaria. 3 L'attività dell'Ufficio deve contribuire affinché i comuni e gli altri enti conformemente al capoverso 1 siano in grado di riconoscere tempestivamente possibili sviluppi indesiderati nel loro bilancio pubblico. Una situazione finanziaria sana deve essere garantita con l'adozione di misure opportune e, per quanto necessario, ripristinata in tempi possibilmente rapidi. Art. 2 Doveri dei comuni 1 I comuni provvedono alla tenuta di un bilancio ordinato. 2 I comuni sono tenuti a collaborare alla vigilanza. Essi consegnano all'Ufficio in particolare i documenti necessari all'esercizio della vigilanza finanziaria e forniscono a esso tutte le informazioni necessarie a tale scopo. 3 La Commissione della gestione del comune o l'ufficio di revisione esterno verifica se i principi di gestione finanziaria riconosciuti vengono rispettati e se la tenuta della contabilità corrisponde alle norme determinanti. Art. 3 Ufficio a) Vigilanza finanziaria 1 Su incarico del Dipartimento, l'Ufficio esercita la vigilanza finanziaria sui comuni conformemente agli articoli 81 segg. della legge sui comuni. Esso fornisce consulenza ai comuni riguardo a questioni fondamentali relative alla gestione finanziaria e al controllo della gestione. Esso può mettere a disposizione dei comuni istruzioni e simili mezzi ausiliari, nonché in ogni momento rendere visita ai comuni a scopi di controllo. * 2 Il Governo va regolarmente informato in maniera adeguata in merito all'attività di vigilanza e ai rispettivi risultati. Art. 4 b) Statistica delle finanze comunali 1 L'Ufficio tiene una statistica delle finanze comunali e pubblica i risultati regolarmente in forma opportuna. 2 Nel rispetto delle disposizioni di diritto in materia di protezione dei dati e della personalità, l'Ufficio può analizzare e pubblicare altri dati utili. Art. 5 c) Ulteriore vigilanza, indipendenza 1 L'Ufficio esercita l'ulteriore vigilanza cantonale sui comuni, se disposizioni particolari non ne incaricano altri servizi cantonali. Esso fornisce consulenza ai comuni riguardo a questioni amministrative generali e collabora alla formazione e al perfezionamento professionale, nonché ad aggregazioni di comuni. 2 Tutti i servizi cantonali che esercitano funzioni di vigilanza si informano a vicenda in merito a eventi essenziali se un altro servizio cantonale è interessato dalla fattispecie. 3 I collaboratori dell'Ufficio non possono far parte né della Commissione della gestione o dell'ufficio di revisione, né del municipio di un comune. Il Dipartimento decide in funzione del coinvolgimento del collaborare se quest'ultimo può entrare a far parte di altre autorità o commissioni di un comune. Art. 6 d) Vigilanza finanziaria in particolare 1. Attività di verifica generale 1 L'Ufficio verifica se le disposizioni della legge sui comuni, della legge sulla gestione finanziaria e dell'ordinanza sulla gestione finanziaria per i comuni vengono rispettate. 2 Di regola, la verifica avviene in modo sommario. Le operazioni di verifica formali e materiali, nonché i risultati della verifica della Commissione della gestione o dell'ufficio di revisione possono essere inclusi nella valutazione. Art. 7 2. Controllo della ricezione dei conti annuali 1 L'Ufficio controlla la ricezione dei conti annuali e dei rapporti di verifica con riguardo al rispetto dei termini e alla completezza. Art. 8 3. Rapporto sulla vigilanza finanziaria 1 Il risultato della valutazione del conto annuale di ciascun comune viene annotato in un rapporto non ufficiale sulla vigilanza finanziaria. 2 Su richiesta, il rapporto sulla vigilanza finanziaria viene recapitato e spiegato al municipio e alla Commissione della gestione. Il recapito avviene d'ufficio se è necessario un intervento di diritto di vigilanza conformemente all'articolo 82 della legge sui comuni o se vengono constatate considerevoli lacune in materia di diritto di gestione finanziaria. * 3 Se nel corso della valutazione del conto annuale sorgono delle incertezze, inesatezze o simili, l'Ufficio può svolgere ulteriori accertamenti presso il comune e richiedere documentazione complementare, in particolare altri rapporti della Commissione della gestione o dell'ufficio di revisione esterno. Art. 9 Accertamento della situazione finanziaria 1 L'Ufficio procede a un accertamento della situazione finanziaria non pubblico se: a) * si verificano evidentemente o presumibilmente le fattispecie secondo l'articolo 82 capoverso 1 della legge sui comuni e se i problemi non possono essere risolti in maniera diversa; b) si verificano altre fattispecie che evidentemente o presumibilmente comportano uno squilibrio finanziario per il comune. 2 L'accertamento della situazione finanziaria contiene informazioni in merito alla questione se e in quale misura siano soddisfatte le fattispecie di cui all'articolo 82 della legge sui comuni, nonché in merito alle misure che il comune intende adottare per ripristinare l'equilibrio finanziario. * 3 Il piano delle misure del comune contiene in particolare termini e misure vincolanti volti a garantire l'equilibrio della gestione finanziaria nel rispetto dei principi della gestione finanziaria e della presentazione dei conti. 4 L'Ufficio può richiedere ai servizi cantonali ulteriori informazioni utili. Art. 10 Fattispecie a) Indebitamento 1 Se viene superato un indebitamento netto di 5000 franchi per abitante, sulla base di un accertamento della situazione finanziaria il Governo può assoggettare un comune a un livello di intervento ai sensi dell'articolo 83 della legge sui comuni. Se il valore non corrisponde ai principi di valutazione generalmente validi, esso viene rettificato, posto in rapporto al potenziale di risorse conformemente al più recente calcolo della perequazione finanziaria disponibile e, di conseguenza, ridotto o aumentato conformemente all'indice delle risorse. * 2 Il presupposto per una possibile misura secondo il capoverso 1 è anche dato se: a) estrapolando la percentuale di incremento degli ultimi due anni, il valore critico verrebbe raggiunto entro un anno; b) uscite o rinunce a entrate previste portano a un aumento dell'indebitamento netto a valori critici. 3 Sulla base della sua valutazione, l'Ufficio richiama l'attenzione di un comune a rischio sul suo dovere secondo l'articolo 82 capoverso 2 della legge sui comuni. * Art. 11 b) Disavanzo di bilancio 1 Se viene dichiarato un disavanzo di bilancio, sulla base di un accertamento della situazione finanziaria il Governo può assoggettare un comune a un livello di intervento ai sensi dell'articolo 83 della legge sui comuni. Il valore viene rettificato se esso non corrisponde ai principi di valutazione generalmente validi. * 2 Il presupposto per una possibile misura ai sensi del capoverso 1 è dato anche se, estrapolando lo sviluppo degli ultimi due anni, entro un anno verrebbe presumibilmente presentato un disavanzo di bilancio. Art. 12 c) Inosservanza dei principi della gestione finanziaria e della presentazione dei conti 1 Se i principi della gestione finanziaria e della presentazione dei conti vengono disattesi in misura considerevole, sulla base di un accertamento della situazione finanziaria il Governo può assoggettare un comune a un livello di intervento ai sensi dell'articolo 83 della legge sui comuni. * 2 I principi della gestione finanziaria e della presentazione dei conti vengono disattesi in misura considerevole se in maniera evidente e in misura grave vengono disattesi o non osservati in misura sufficente. Art. 13 Livelli di intervento a) Consulenza e assistenza 1 Nel quadro del primo livello di intervento l'Ufficio fornisce consulenza al comune in particolare riguardo alla gestione finanziaria e alla presentazione dei conti, nonché in caso di decisioni relative a investimenti. 2 Su disposizione del Governo, l'Ufficio può essere incaricato della revisione dei conti e intensificare la vigilanza sulle attività del municipio e della Commissione della gestione. Art. 14 b) Assistenza con competenze di intervento ampliate 1 Nel quadro del secondo livello di intervento, il comune deve sottoporre all'Ufficio per l'approvazione un preventivo con conto economico equilibrato, nonché una pianificazione degli investimenti e una pianificazione finanziaria limitata allo stretto necessario. L'Ufficio può disporre misure ed emanare direttive volte a facilitare il raggiungimento degli obiettivi del risanamento delle finanze pubbliche. 2 Sono considerate decisioni di ampia portata finanziaria le decisioni che comportano uscite non preventivate superiori a 10 000 franchi. Esse devono essere approvate dall'Ufficio. 3 Sono considerate decisioni inoltre tutte le misure e tutti gli atti giuridici correlati a corrispondenti uscite, come ad esempio l'emanazione e la modifica di leggi e ordinanze comunali, la stipulazione di contratti, l'adesione a corporazioni e organizzazioni con partecipazione permanente alle spese o l'esternalizzazione di compiti comunali. 4 Se le direttive non vengono rispettate o se le misure disposte non generano l'effetto desiderato o lo generano solo in misura insufficiente, il Governo può disporre esecuzioni sostitutive. Esso può in particolare stabilire tassi fiscali e tariffe. Art. 15 c) Curatela 1 Se nel quadro del secondo livello di intervento le misure non hanno buon esito o se le disposizioni del Governo non vengono rispettate, il comune interessato viene posto sotto curatela. 2 L'articolo 85 della legge sui comuni si applica per analogia. * Art. 16 Cessazione o modifica dell'intervento 1 Sulla base del resoconto dell'Ufficio, il Governo decide la cessazione o la modifica dell'intervento. 2015-022
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412.103.1 Ordinanzasulla maturità professionale federale(Ordinanza sulla maturità professionale, OMPr)del 24 giugno 2009 (Stato 23  agosto 2016)Il Consiglio federale svizzero,visto l’articolo 25 capoverso 5 della legge del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale (LFPr),ordina:1 RS 412.10Sezione 1: Disposizioni generali Art. 1 Oggetto La presente ordinanza disciplina nell’ambito della maturità professionale federale in particolare:a.la struttura dell’insegnamento;b.i requisiti dei cicli di formazione;c.la valutazione delle prestazioni durante la formazione;d.l’esame di maturità professionale;e.il riconoscimento dei cicli di formazione da parte della Confederazione.Art. 2 Maturità professionale federale La maturità professionale federale comprende:a.una formazione professionale di base certificata da un attestato federale di capacità; eb.una formazione generale approfondita complementare alla formazione professionale di base.Art. 3 Obiettivi 1 Chi ha conseguito la maturità professionale è in particolare in grado di:a.intraprendere gli studi presso una scuola universitaria professionale per prepararsi a svolgere un compito impegnativo nell’economia e nella società;b.conoscere e capire il mondo del lavoro con i suoi complessi processi e integrarvisi;c.riflettere sulle proprie attività ed esperienze professionali in relazione con la natura e la società;d.assumersi responsabilità nei confronti di se stesso, degli altri, della società, dell’economia, della cultura, della tecnica e della natura;e.accedere a nuovi saperi, sviluppare le proprie capacità di immaginazione e di comunicazione;f.mettere in relazione i saperi acquisiti con le esperienze professionali e generali e avvalersene per lo sviluppo della propria carriera;g.esprimersi in due lingue nazionali e in una terza lingua e comprendere il contesto culturale relativo a ciascuna lingua.2 L’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale sostiene lo sviluppo di strutture sistematiche di conoscenze sulla base delle competenze orientate alla professione e delle esperienze professionali delle persone in formazione e porta queste ultime ad acquisire apertura mentale e maturità personale. Favorisce l’appren­dimento autonomo e durevole nonché lo sviluppo globale e l’approccio interdisciplinare delle persone in formazione.Art. 4 Acquisizione della formazione 1 La formazione generale approfondita per la maturità professionale è acquisita in cicli di formazione riconosciuti.2 L’esame federale di maturità professionale per i titolari di un attestato federale di capacità che non hanno frequentato un ciclo di formazione riconosciuto è discipli­nato dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI)2.32 La designazione dell’unità amministrativa è stata adattata in applicazione dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sulle pubblicazioni ufficiali (RU 2004 4937), con effetto dal 1° gen. 2013. Di detta mod. è tenuto conto in tutto il presente testo.3 Correzione del 23 ago. 2016 (RU 2016 2965).Art. 5 Durata della formazione 1 La maturità professionale federale comprende complessivamente almeno:a.5700 ore di studio per una formazione professionale di base di tre anni;b.7600 ore di studio per una formazione professionale di base di quattro anni;2 Delle ore di studio almeno 1800 sono dedicate alla formazione generale approfondita.3 Le ore di studio comprendono:a.la formazione professionale pratica;b.i corsi interaziendali;c.le ore di presenza scolastica;d.il tempo medio richiesto per lo studio individuale e per lavori individuali o di gruppo;e.le verifiche dell’apprendimento e le procedure di qualificazione.4 L’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale comprende almeno 1440 lezioni.Art. 6 Inammissibilità delle deduzioni salariali e computo dell’orario di lavoro. 1 Non sono ammesse deduzioni salariali per la frequenza dell’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale durante la formazione professionale di base.2 L’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale durante la formazione professionale di base rientra nell’orario di lavoro. Questa regola si applica anche se le lezioni si svolgono al di fuori dell’usuale orario di lavoro.Sezione 2: Insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale Art. 7 Articolazione dell’insegnamento 1 L’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale comprende:a.un ambito fondamentale;b.un ambito specifico;c.un ambito complementare.2 Esso include inoltre l’elaborazione o la realizzazione, guidata e assistita, di un progetto didattico interdisciplinare.3 Nell’ambito specifico e in quello complementare le scuole offrono le due materie che corrispondono all’orientamento delle formazioni professionali di base seguite dalle persone in formazione.Art. 8 Ambito fondamentale 1 Le materie dell’ambito fondamentale sono:a.prima lingua nazionale;b.seconda lingua nazionale;c.terza lingua;d.matematica.2 I Cantoni definiscono le lingue d’insegnamento.3 Gli obiettivi di formazione nelle materie dell’ambito fondamentale sono orientati e differenziati in funzione dei requisiti delle formazioni professionali di base e dei settori di studio affini delle scuole universitarie professionali.Art. 9 Ambito specifico 1 L’ambito specifico serve ad ampliare e a approfondire i saperi e le conoscenze in vista degli studi in una scuola universitaria professionale in un settore di studio affine alla professione.2 Le materie dell’ambito specifico sono:a.contabilità analitica e finanziaria;b.creazione, arte, cultura;c.informazione e comunicazione;d.matematica;e.scienze naturali;f.scienze sociali;g.economia e diritto.3 Di norma l’insegnamento deve essere seguito in due materie.4 Le materie sono orientate alle formazioni professionali di base e ai settori di studio affini delle scuole universitarie professionali.5 Il programma quadro indica le materie previste in funzione dell’orientamento delle formazioni professionali di base e dei settori di studio affini.Art. 10 Ambito complementare 1 L’ambito complementare trasmette le capacità operativa e di orientamento nelle materie di cui al capoverso 2.2 Le materie dell’ambito complementare sono offerte di norma come complemento alle materie dell’ambito specifico e comprendono:a.storia e politica;b.tecnica e ambiente;c.economia e diritto.3 L’insegnamento deve essere seguito in due materie.4 Il programma quadro indica le materie previste in funzione dell’orientamento delle formazioni professionali di base e dei settori di studio affini.Art. 11 Approccio interdisciplinare 1 Il dieci per cento dell’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale e delle ore di studio complessive è dedicato allo sviluppo di competenze metodologiche di riflessione interdisciplinare e di risoluzione di problemi.2 L’approccio interdisciplinare è promosso e esercitato regolarmente nelle lezioni di tutti e tre i settori, in particolare nell’ambito di piccoli progetti, di prestazioni di trasferimento, di gestione di progetti e di comunicazione.3 Le prestazioni relative all’approccio interdisciplinare sono espresse in note sepa­rate. Esse confluiscono nella nota attribuita all’approccio interdisciplinare di cui all’articolo 24 capoverso 5.4 Verso la fine del ciclo di formazione le persone in formazione elaborano o realizzano un progetto didattico interdisciplinare. Esso è parte integrante dell’esame di maturità professionale e fa riferimento a:a.il mondo del lavoro; eb.almeno due materie dell’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale.Sezione 3: Requisiti per i cicli di formazione Art. 12 Programma quadro 1 La SEFRI emana un programma quadro.2 Il programma quadro comprende:a.gli obiettivi di formazione nelle materie dell’ambito fondamentale, specifico e complementare, orientati alle formazioni professionali di base e ai settori di studio affini delle scuole universitarie professionali;b.la ripartizione delle ore di studio tra le singole materie e il numero di lezioni per ogni materia;c.le direttive concernenti l’approccio interdisciplinare e il progetto didattico interdisciplinared.le forme degli esami finali;e.le direttive concernenti la maturità professionale plurilingue.3 I Cantoni, le organizzazioni del mondo del lavoro, le scuole professionali e le scuole universitarie professionali collaborano all’elaborazione del programma quadro.Art. 13 Organizzazione dei cicli di formazione 1 L’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale può essere frequentato:a.durante la formazione professionale di base;b.al termine della formazione professionale di base, sia parallelamente all’attività professionale o sia in un’offerta scolastica a tempo pieno.2 I cicli di formazione frequentati durante la formazione professionale di base devono essere coordinati con le lezioni dell’insegnamento professionale.3 In tali cicli di formazione l’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale non può essere offerto in blocco all’inizio della formazione professionale di base.4 Quale offerta scolastica a tempo pieno al termine della formazione professionale di base, l’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale dura almeno due semestri.Art. 14 Condizioni e procedure di ammissione 1 Le condizioni e le procedure di ammissione all’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale sono decise dai Cantoni.2 Al riguardo i Cantoni si basano sulle condizioni e le procedure che disciplinano l’accesso alle altre offerte scolastiche del livello secondario II.3 Chi ha superato la procedura di ammissione nel Cantone di domicilio è ammesso all’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale anche in un altro Cantone; sono fatte salve le disposizioni cantonali derogatorie in materia di libera circolazione.Art. 15 Computo delle conoscenze già acquisite 1 La scuola può dispensare dalla frequenza delle lezioni in una determinata materia chi dispone delle conoscenze e delle capacità richieste. Nella pagella semestrale è riportata la dicitura «dispensato».2 L’autorità cantonale può dispensare dall’esame finale in una determinata materia chi dimostra di possedere le conoscenze e le capacità richieste. Nell’attestato di maturità professionale è riportata la dicitura «acquisito».Sezione 4: Valutazione delle prestazioni e promozione Art. 16 Valutazione delle prestazioni e calcolo delle note 1 Le prestazioni sono valutate con note secondo l’articolo 34 capoverso 1 dell’ordi­nanza del 19 novembre 20034 sulla formazione professionale.2 Le note date dalla media delle valutazioni di diverse prestazioni sono arrotondate al punto o al mezzo punto.3 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, di tutte le note prese in considerazione.4 RS 412.101Art. 17 Promozione 1 Alla fine di ogni semestre la scuola documenta mediante note le prestazioni fornite nelle materie d’insegnamento e nell’approccio interdisciplinare. La scuola rilascia una pagella. 2 Alla fine di ogni semestre la scuola decide la promozione al semestre successivo in base alla pagella.3 Le note delle materie d’insegnamento sono determinanti per la promozione; la nota dell’approccio interdisciplinare non è determinante.4 La promozione avviene se:a.la nota complessiva raggiunge almeno il 4;b.lo scarto tra le note insufficienti e il 4 non supera complessivamente 2 punti; ec.non sono state attribuite più di due note inferiori al 4.5 Chi non soddisfa le condizioni di promozione:a.è promosso una prima volta in via provvisoria, se frequenta l’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale durante la formazione professionale di base; la seconda volta è escluso da tale insegnamento;b.è escluso dall’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale, se frequenta il ciclo di formazione dopo il termine della formazione professionale di base.6 La ripetizione dell’anno è ammessa una sola volta.Art. 18 Insegnamento plurilingue per l’ottenimento della maturità professionale Se una parte dell’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale, ad eccezione delle materie linguistiche, si svolge in lingue diverse dalla prima lingua nazionale, la pagella semestrale lo menziona, specificando le lingue utilizzate.Sezione 5: Esame di maturità professionale Art. 19 Definizione L’esame di maturità professionale comprende l’intera procedura di qualificazione relativa alla formazione generale approfondita.Art. 20 Disciplina, preparazione e svolgimento 1 I Cantoni provvedono affinché sul loro territorio siano applicate disposizioni uniformi in materia di esami.2 I docenti che hanno impartito l’insegnamento preparano e curano lo svolgimento dell’esame di maturità professionale.Art. 21 Esami finali 1 Gli esami finali concernono:a.le quattro materie dell’ambito fondamentale; eb.le due materie dell’ambito specifico.2 Per la valutazione degli esami finali i Cantoni si avvalgono di periti.3 Gli esami finali scritti sono preparati e validati a livello regionale.4 Le scuole universitarie professionali sono coinvolte in modo appropriato nella preparazione e nello svolgimento degli esami finali.Art. 22 Periodo di svolgimento degli esami finali 1 Gli esami finali si svolgono alla fine del ciclo di formazione.2 L’esame può essere anticipato al massimo in tre materie.3 Per le formazioni di base ad impostazione scolastica che prevedono periodi di pratica al termine della formazione, gli esami finali possono tenersi prima dell’inizio della pratica. Il progetto didattico interdisciplinare viene elaborato verso la fine del periodo di pratica.Art. 235 Diplomi di lingue straniere riconosciuti 1 La SEFRI può riconoscere i diplomi di lingue straniere.2 Per i candidati che sostengono un esame per l’ottenimento di un diploma di lingue straniere riconosciuto tale esame sostituisce l’esame finale nella materia corrispondente. Ciò vale anche nel caso in cui il diploma, riconosciuto all’inizio dell’insegna­mento per l’ottenimento della maturità professionale, perda tale riconoscimento in un secondo tempo.3 Le scuole professionali convertono il risultato dell’esame di lingue straniere nella nota d’esame conformemente all’articolo 24 capoverso 1.4 L’esame di lingue straniere sostenuto prima dell’inizio dell’insegnamento per l’ottenimento della maturità professionale sostituisce l’esame finale solo se:a.il diploma di lingue straniere è stato effettivamente conseguito; eb.quando si è svolto il diploma di lingue straniere era riconosciuto dalla SEFRI.5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 giu. 2016, in vigore dal 1° ago. 2016 (RU 2016 2645).Art. 24 Calcolo delle note 1 Nelle materie in cui sono svolti gli esami finali, la nota si compone in parti uguali della nota d’esame e della nota finale della materia.2 La nota d’esame corrisponde alla prestazione o alla media delle prestazioni d’esame nella materia corrispondente.3 La nota finale della materia è data dalla media di tutte le note delle pagelle semestrali nella materia corrispondente o nell’approccio interdisciplinare.4 Le note attribuite nelle materia dell’ambito complementare corrispondono a quelle finali.5 Nell’approccio interdisciplinare la nota si compone in parti uguali della nota del progetto didattico interdisciplinare e della nota finale.6 La nota del progetto didattico interdisciplinare risulta dalla valutazione del pro­cesso di elaborazione, del prodotto e della presentazione.7 L’articolo 16 si applica per analogia alla valutazione delle prestazioni e al calcolo delle note.Art. 25 Superamento dell’esame 1 Ai fini del superamento dell’esame di maturità professionale sono considerate:a.le note nelle materie dell’ambito fondamentale;b.le note nelle materie dell’ambito specifico;c.le note nelle materie dell’ambito complementare;d.la nota ottenuta nell’approccio interdisciplinare.2 Le condizioni per la promozione di cui all’articolo 17 capoverso 4 si applicano per analogia.Art. 26 Ripetizione 1 Se non è superato, l’esame di maturità professionale può essere ripetuto una volta.2 La ripetizione verte solo sulle materie nelle quali al primo tentativo è stata ottenuta una nota insufficiente.3 Nelle materie dell’ambito fondamentale e dell’ambito specifico in cui l’esame è ripetuto la nota d’esame fa stato e non è tenuto conto della nota finale della materia.4 In caso di ripetizione, è sostenuto un esame anche nelle materie dell’ambito complementare. Solo la nota d’esame fa stato.5 Se la nota dell’approccio interdisciplinare è insufficiente, per la ripetizione si applicano le regole seguenti:a.il progetto didattico interdisciplinare insufficiente deve essere rielaborato;b.se la nota finale della materia è insufficiente, si deve sostenere un esame orale sull’approccio interdisciplinare;c.una nota finale sufficiente ottenuta nella materia è considerata.6 Se nella preparazione alla ripetizione dell’esame vengono frequentate le lezioni per almeno due semestri, nel calcolo delle note si considerano solo le nuove note finali della materia.7 L’autorità cantonale decide la data di ripetizione dell’esame.Art. 27 Conseguenze dell’insuccesso dell’esame 1 Chi non ha superato l’esame di maturità professionale al termine di un ciclo di formazione seguito durante la formazione professionale di base consegue l’attestato federale di capacità, purché le condizioni per il suo ottenimento siano soddisfatte.2 L’autorità cantonale disciplina la portata e lo svolgimento degli esami sostituitivi necessari e emana disposizioni sulle situazioni particolari.Art. 28 Attestato federale di maturità professionale 1 Nel certificato delle note che accompagna l’attestato federale di maturità professionale sono riportate:a.la nota complessiva;b.le note delle materie dell’ambito fondamentale;c.le note delle materie dell’ambito specifico;d.le note delle materie dell’ambito complementare;e.la nota ottenuta nell’approccio interdisciplinare;f.la nota e il tema del progetto didattico interdisciplinare;g.l’indirizzo della maturità professionale secondo il programma quadro;h.il titolo protetto riportato nell’attestato federale di capacità professionale.2 Se una parte dell’esame di maturità professionale, ad eccezione delle materie linguistiche, è stata sostenuta in lingue diverse dalla prima lingua nazionale, il certificato delle note lo menziona, specificando le lingue utilizzate.3 La SEFRI assicura l’uniformità degli attestati federali di maturità professionale rilasciati in tutta la Svizzera.Sezione 6: Riconoscimento dei cicli di formazione Art. 29 Principio, condizioni e procedura 1 I cicli di formazione degli operatori della maturità professionale federale necessitano del riconoscimento della Confederazione.2 I cicli di formazione sono riconosciuti se:a.sono conformi alle disposizioni della presente ordinanza e del programma quadro;b.è emanato un programma d’insegnamento per il ciclo di formazione;c.sono previste adeguate procedure di qualificazione;d.sono disponibili strumenti adeguati per la garanzia e lo sviluppo della qua­lità;e.i docenti sono sufficientemente qualificati.3 Le domande di riconoscimento sono presentate alla SEFRI dall’autorità cantonale.4 La SEFRI decide, previa consultazione della Commissione federale di maturità professionale.Art. 30 Revoca del riconoscimento 1 Se un ciclo di formazione riconosciuto dalla Confederazione non soddisfa più i requisiti, la SEFRI fissa un termine per porre rimedio alle lacune.2 Se questo termine non è rispettato oppure le lacune non sono eliminate conformemente alle prescrizioni, la SEFRI revoca il riconoscimento.3 La SEFRI consulta previamente la competente autorità cantonale e la Commissione federale di maturità professionale.Art. 31 Qualifiche dei docenti Per la qualifica dei docenti dei cicli di formazione per la maturità professionale federale si applicano i requisiti minimi di cui agli articoli 40, 42, 43, 46, 48 e 49 dell’ordinanza del 19 novembre 20036 sulla formazione professionale.6 RS 412.101Sezione 7: Esecuzione Art. 32 Confederazione La SEFRI ha i compiti e le attribuzioni seguenti:a.esercita l’alta vigilanza sulla maturità professionale federale;b.provvede al coordinamento a livello svizzero;c.decide in merito a progetti pilota e a richieste delle autorità cantonali concernenti deroghe alle disposizioni della presente ordinanza o al programma quadro.Art. 33 Commissione federale di maturità professionale 1 La Commissione federale di maturità professionale è composta al massimo di quindici rappresentanti dei Cantoni, delle organizzazioni del mondo del lavoro, delle scuole professionali e delle scuole universitarie professionali.72 Essa si costituisce autonomamente.3 Essa svolge i compiti e le funzioni secondo l’articolo 71 LFPr.4 Essa può presentare proposte alla SEFRI, in particolare per lo sviluppo della matu­rità professionale.5 Essa collabora con altre commissioni della formazione professionale, in particolare con la Commissione federale della formazione professionale e con la Commissione federale per i responsabili della formazione professionale.7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 4 set. 2013, in vigore dal 1° ott. 2013 (RU 2013 3093)Art. 34 Cantoni L’esecuzione della presente ordinanza compete ai Cantoni, salvo diversa disposi­zione della stessa.Sezione 8: Disposizioni finali Art. 35 Abrogazione e modifica del diritto vigente 1 L’ordinanza del 30 novembre 19988 sulla maturità professionale è abrogata.2 …98 [RU 1999 1367, 2004 5041]9 La mod. può essere consultata alla RU 2009 3447.Art. 3610 Disposizioni transitorie 1 Ai maturandi che hanno iniziato la formazione di maturità professionale prima del 1° gennaio 2015 si applica il diritto anteriore.2 La ripetizione dell’esame di maturità professionale secondo il diritto anteriore si svolge per l’ultima volta nel 2019.3 Il programma quadro è emanato entro il 31 dicembre 2012.4 Le prescrizioni cantonali sono adeguate alla presente ordinanza entro il 31 dicem­bre 2014.5 I programmi d’insegnamento per cicli di formazione riconosciuti sono adeguati entro il 31 dicembre 2014.10 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 3 lug. 2013, in vigore dal 1° ago. 2013 (RU 2013 2315).Art. 37 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° agosto 2009.
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954.1Legge federalesugli istituti finanziari(Legge sugli istituti finanziari, LIsFi)del 15 giugno 2018 (Stato 1° agosto 2021)L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,visti gli articoli 95 e 98 capoversi 1 e 2 della Costituzione federale1;visto il messaggio del Consiglio federale del 4 novembre 20152,decreta:1 RS 1012 FF 2015 7293Capitolo 1: Disposizioni generali Sezione 1: Oggetto, scopo e campo d’applicazione Art. 1 Oggetto e scopo 1 La presente legge disciplina i requisiti per l’esercizio dell’attività degli istituti finanziari.2 Essa ha lo scopo di proteggere gli investitori e i clienti degli istituti finanziari e di garantire la funzionalità del mercato finanziario.Art. 2 Campo d’applicazione 1 Per istituti finanziari ai sensi della presente legge si intendono, a prescindere dalla loro forma giuridica:a. i gestori patrimoniali (art. 17 cpv. 1);b. i trustee (art. 17 cpv. 2);c. i gestori di patrimoni collettivi (art. 24);d. le direzioni dei fondi (art. 32);e. le società di intermediazione mobiliare (art. 41).2 Non sottostanno alla presente legge:a. le persone che gestiscono esclusivamente valori patrimoniali di persone con cui hanno legami economici o familiari;b. le persone che gestiscono esclusivamente valori patrimoniali nell’ambito di piani di partecipazione dei lavoratori;c. gli avvocati, i notai e i loro ausiliari, vincolati dal segreto professionale secondo l’articolo 321 del Codice penale3 o l’articolo 13 della legge del 23 giugno 20004 sugli avvocati, come pure la persona giuridica nella quale questi sono organizzati;d. le persone che gestiscono patrimoni nell’ambito di un mandato disciplinato dalla legge;e. la Banca nazionale svizzera e la Banca dei regolamenti internazionali;f. gli istituti di previdenza e altri istituti dediti alla previdenza professionale (istituti di previdenza), le fondazioni padronali (fondi padronali di previdenza), i datori di lavoro che amministrano il patrimonio del loro istituto di previdenza e le associazioni di datori di lavoro e di salariati che amministrano il patrimonio dell’istituto di previdenza della loro associazione;g. gli istituti delle assicurazioni sociali e le casse di compensazione;h. le imprese di assicurazione ai sensi della legge del 17 dicembre 20045 sulla sorveglianza degli assicuratori;i. gli istituti d’assicurazione di diritto pubblico ai sensi dell’articolo 67 capoverso 1 della legge federale del 25 giugno 19826 sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità;j. le banche ai sensi della legge dell’8 novembre 19347 sulle banche (LBCR).3 RS 311.04 RS 935.615 RS 961.016 RS 831.407 RS 952.0Art. 3 Carattere professionale È svolta a titolo professionale ai sensi della presente legge l’attività economica indipendente diretta al conseguimento di un guadagno durevole.Art. 4 Società madri e società del gruppo importanti 1 Sottostanno alle misure in materia di insolvenza ai sensi dell’articolo 67 capo­verso 1, sempre che non siano soggette alla competenza in materia di fallimento del­l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) nel quadro della vigilanza sul singolo istituto:a. le società madri di un gruppo finanziario o di un conglomerato finanziario aventi sede in Svizzera;b. le società del gruppo con sede in Svizzera che svolgono funzioni importanti ai fini delle attività soggette ad autorizzazione (società del gruppo impor­tanti).2 Il Consiglio federale disciplina i criteri di valutazione dell’importanza.3 La FINMA designa le società del gruppo importanti e ne stila un elenco. Que­st’ultimo è accessibile al pubblico.Sezione 2: Disposizioni comuni Art. 5 Obbligo di autorizzazione 1 Gli istituti finanziari di cui all’articolo 2 capoverso 1 necessitano di un’autoriz­zazione della FINMA.2 Non possono essere iscritti nel registro di commercio prima di aver ottenuto l’auto­rizzazione.3 Sono esentati dall’obbligo di autorizzazione gli istituti finanziari di cui all’artico­lo 2 capoverso 1 lettera c che in Svizzera sono già sottoposti a una vigilanza statale equivalente.Art. 6 Concomitanza delle autorizzazioni 1 L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di banca ai sensi della LBCR8 permette di esercitare anche l’attività di società di intermediazione mobiliare, di gestore di patrimoni collettivi, di gestore patrimoniale e di trustee.2 L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di società di intermediazione mobiliare secondo l’articolo 41 lettera a permette di esercitare anche l’attività di gestore di pa­trimoni collettivi, di gestore patrimoniale e di trustee.93 L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di direzione del fondo permette di esercitare anche l’attività di gestore di patrimoni collettivi e di gestore patrimoniale.4 L’autorizzazione all’esercizio dell’attività di gestore di patrimoni collettivi permette di esercitare anche l’attività di gestore patrimoniale.8 RS 952.09 Nuovo testo giusta il n. I 7 della LF del 25 set. 2020 sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi della tecnologia di registro distribuito, in vigore dal 1° ago. 2021 (RU 2021 33, 399; FF 2020 221).Art. 7 Condizioni di autorizzazione 1 Ottiene l’autorizzazione chiunque adempie le condizioni della presente sezione e le condizioni particolari applicabili ai singoli istituti finanziari.2 Unitamente alla richiesta di autorizzazione, i gestori patrimoniali e i trustee devono fornire la prova di essere sottoposti alla vigilanza di un organismo di vigilanza ai sensi dell’articolo 43a della legge del 22 giugno 200710 sulla vigilanza dei mercati finanziari (LFINMA).3 Se necessario per l’attuazione di standard internazionali riconosciuti, il Consiglio federale può stabilire condizioni di autorizzazione supplementari.10 RS 956.1Art. 8 Mutamento dei fatti 1 L’istituto finanziario comunica alla FINMA ogni mutamento dei fatti su cui si fonda l’autorizzazione.2 Se il mutamento è di grande importanza, per proseguire la propria attività l’istituto finanziario deve ottenere previamente l’autorizzazione della FINMA.Art. 9 Organizzazione 1 L’istituto finanziario stabilisce regole adeguate di conduzione dell’impresa e si organizza in modo tale da poter adempiere gli obblighi legali.2 Esso identifica, misura, gestisce e sorveglia i propri rischi, compresi i rischi giuridici e di reputazione, e provvede a istituire efficaci controlli interni.3 Il Consiglio federale stabilisce i requisiti minimi in materia di organizzazione per gli istituti finanziari tenendo conto segnatamente della diversità delle attività e delle dimensioni, nonché dei rischi degli istituti finanziari.Art. 10 Luogo della direzione 1 L’istituto finanziario deve essere effettivamente diretto dalla Svizzera. Sono eccettuate le istruzioni generali e le decisioni riguardanti la vigilanza sui gruppi, sempre che l’istituto finanziario faccia parte di un gruppo finanziario sottoposto a un’ade­guata vigilanza su base consolidata da parte delle autorità estere di vigilanza.2 Le persone incaricate della gestione dell’istituto finanziario devono avere il loro domicilio in un luogo dal quale possono esercitare effettivamente la gestione.Art. 11 Garanzia 1 L’istituto finanziario e le persone incaricate della sua amministrazione e gestione devono offrire la garanzia di un’attività irreprensibile.2 Le persone incaricate dell’amministrazione e della gestione dell’istituto finanziario devono inoltre godere di buona reputazione e disporre delle qualifiche professionali necessarie alla funzione.3 Le persone che detengono una partecipazione qualificata in un istituto finanziario devono parimenti godere di buona reputazione e garantire che l’influenza da loro esercitata non pregiudichi un’attività prudente e solida.4 Per persona che detiene una partecipazione qualificata in un istituto finanziario s’intende chiunque partecipi direttamente o indirettamente allo stesso con almeno il 10 per cento del capitale o dei diritti di voto o chiunque possa influenzarne altri­menti in maniera determinante l’attività.5 Chiunque acquista o aliena direttamente o indirettamente una partecipazione qualificata ai sensi del capoverso 4 in un istituto finanziario, deve previamente comunicarlo alla FINMA. Tale obbligo di comunicazione sussiste anche se una partecipazione qualificata viene aumentata o ridotta in modo tale da raggiungere, superare o scendere al di sotto della soglia del 20, 33 o 50 per cento del capitale o dei diritti di voto.6 L’istituto finanziario comunica alla FINMA le persone che adempiono le condizioni di cui al capoverso 5 non appena ne ha notizia.7 I capoversi 5 e 6 non si applicano ai gestori patrimoniali e ai trustee.8 Chi detiene una partecipazione qualificata in un gestore patrimoniale o trustee può esercitarne la gestione.Art. 12 Offerta pubblica di valori mobiliari sul mercato primario Chi opera prevalentemente nel settore finanziario può esercitare le seguenti attività soltanto se dispone di un’autorizzazione all’esercizio dell’attività di società di intermediazione mobiliare secondo la presente legge o un’autorizzazione di operare come banca secondo la LBCR11:a. assumere a titolo professionale valori mobiliari emessi da terzi e offrirli pub­blicamente sul mercato primario;b. creare a titolo professionale derivati sotto forma di valori mobiliari e offrirli pubblicamente sul mercato primario.11 RS 952.0Art. 13 Protezione dalle denominazioni confuse o ingannevoli 1 La denominazione dell’istituto finanziario non deve dare adito a confusione o essere ingannevole.2 Le denominazioni «gestore patrimoniale», «trustee», «gestore di patrimoni collettivi», «direzione del fondo» e «società di intermediazione mobiliare», isolate o in una parola composta, possono essere utilizzate nella ragione sociale, nella descri­zione dello scopo sociale o in documenti aziendali soltanto da persone in possesso della relativa autorizzazione. Sono fatti salvi gli articoli 52 capoverso 3 e 58 capoverso 3.Art. 14 Delega di compiti 1 L’istituto finanziario può delegare compiti soltanto a terzi che dispongono delle capacità, delle conoscenze e dell’esperienza indispensabili a tale scopo nonché delle autorizzazioni necessarie. Istruisce e sorveglia accuratamente i terzi di cui si avvale.2 La FINMA può far dipendere la delega di decisioni di investimento a una persona all’estero dalla conclusione di un accordo sulla collaborazione e lo scambio di infor­mazioni tra la FINMA e la competente autorità estera di vigilanza, segnatamente se il diritto estero richiede la conclusione di un simile accordo.Art. 15 Attività all’estero L’istituto finanziario effettua una comunicazione alla FINMA prima di:a. istituire, acquistare o cedere una filiale, una succursale o una rappresentanza all’estero;b. acquistare o cedere una partecipazione qualificata in una società estera.Art. 1612 Organo di mediazione Al più tardi all’inizio della loro attività, gli istituti finanziari che forniscono servizi finanziari secondo l’articolo 3 lettera c della legge del 15 giugno 201813 sui servizi finanziari (LSerFi) devono affiliarsi a un organo di mediazione secondo le disposizioni contenute nel titolo quinto della LSerFi; sono eccettuati da tale obbligo gli istituti finanziari che forniscono tali servizi unicamente a clienti professionali o istituzionali ai sensi dell’articolo 4 capoversi 3 e 4 LSerFi.12 Nuovo testo giusta il n. I 7 della LF del 25 set. 2020 sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi della tecnologia di registro distribuito, in vigore dal 1° feb. 2021 (RU 2021 33; FF 2020 221).13 RS 950.1Capitolo 2: Istituti finanziari Sezione 1: Gestori patrimoniali e trustee Art. 17 Definizioni 1 Per gestore patrimoniale s’intende chiunque, a nome e per conto di un cliente, può disporre, su mandato e a titolo professionale, dei valori patrimoniali del cliente con­formemente all’articolo 3 lettera c numeri 1–4 LSerFi14.2 Per trustee s’intende chiunque, in base all’atto che istituisce un trust ai sensi della Convenzione del 1° luglio 198515 relativa alla legge applicabile ai trust ed al loro riconoscimento, gestisce a titolo professionale un patrimonio distinto nell’interesse di un beneficiario o per un fine determinato oppure ne dispone.14 RS 950.115 RS 0.221.371Art. 18 Forma giuridica 1 I gestori patrimoniali e i trustee con sede o domicilio in Svizzera rivestono una delle seguenti forme giuridiche:a. impresa individuale;b. società commerciale;c. società cooperativa.2 I gestori patrimoniali e i trustee sono tenuti a farsi iscrivere nel registro di commercio.Art. 19 Compiti 1 Il gestore patrimoniale gestisce portafogli individuali.2 Il trustee gestisce il patrimonio distinto, provvede a salvaguardarne il valore e lo utilizza conformemente alla sua destinazione.3 I gestori patrimoniali e i trustee possono inoltre fornire in particolare i seguenti ser­vizi:a. consulenza in investimenti;b. analisi di portafoglio;c. offerta di strumenti finanziari.Art. 20 Persone qualificate incaricate della gestione 1 La gestione dei gestori patrimoniali e dei trustee deve essere esercitata da almeno due persone qualificate.2 È sufficiente una persona qualificata se è fornita la prova che la continuità d’eser­cizio è garantita.3 È considerato qualificato per la gestione chi dispone di una formazione adeguata per l’attività di gestore patrimoniale o trustee e di un’esperienza professionale sufficiente nell’ambito della gestione patrimoniale per conto di terzi o nell’ambito di un trust nel momento in cui assume la gestione. Il Consiglio federale disciplina i dettagli.Art. 21 Gestione dei rischi e controllo interno 1 I gestori patrimoniali e i trustee devono disporre di una gestione dei rischi adeguata e di un controllo interno efficace, tali da garantire in particolare il rispetto delle pre­scrizioni legali e delle direttive interne dell’impresa (conformità alle norme).2 I compiti della gestione dei rischi e del controllo interno possono essere svolti da una persona qualificata incaricata della gestione oppure delegati a collaboratori dotati di qualifiche equivalenti o a un organo esterno qualificato.3 Chi svolge compiti della gestione dei rischi o del controllo interno non può essere coinvolto nelle attività da lui sorvegliate.Art. 22 Capitale minimo e garanzie 1 Il capitale minimo dei gestori patrimoniali e dei trustee deve ammontare a 100 000 franchi ed essere versato in contanti. Va mantenuto durevolmente.2 I gestori patrimoniali e i trustee devono inoltre disporre di adeguate garanzie oppure concludere un’assicurazione di responsabilità civile professionale.3 Il Consiglio federale stabilisce gli importi minimi delle garanzie e la somma assicurata dell’assicurazione di responsabilità civile professionale.Art. 23 Fondi propri 1 I gestori patrimoniali e i trustee devono disporre di fondi propri adeguati.2 I fondi propri devono ammontare costantemente ad almeno un quarto dei costi fissi dell’ultimo conto annuale, fino a un massimo di 10 milioni di franchi.Sezione 2: Gestori di patrimoni collettivi Art. 24 Definizione 1 Per gestore di patrimoni collettivi s’intende chiunque gestisce a titolo professionale valori patrimoniali, a nome e per conto di:a. investimenti collettivi di capitale;b. istituti di previdenza.2 Sono tuttavia considerati gestori patrimoniali ai sensi dell’articolo 17 capoverso 1:a. i gestori di patrimoni collettivi secondo il capoverso 1 lettera a i cui investitori sono qualificati ai sensi dell’articolo 10 capoverso 3 o 3ter della legge del 23 giugno 200616 sugli investimenti collettivi e che soddisfano una delle condizioni seguenti:1. i valori patrimoniali degli investimenti collettivi di capitale gestiti, compresi i valori patrimoniali acquisiti mediante strumenti finanziari con effetto leva, non superano complessivamente i 100 milioni di franchi,2. i valori patrimoniali degli investimenti collettivi di capitale gestiti non superano complessivamente i 500 milioni di franchi e non contengono strumenti finanziari con effetto leva; gli investimenti collettivi di capitale non prevedono un diritto di riscatto per i primi cinque anni a contare dall’investimento iniziale;b. i gestori di patrimoni collettivi secondo il capoverso 1 lettera b che gestiscono valori patrimoniali di istituti di previdenza che non superano complessivamente i 100 milioni di franchi e, nell’ambito della previdenza obbligatoria, il 20 per cento dei valori patrimoniali di un singolo istituto di pre­videnza.3 Un gestore patrimoniale secondo il capoverso 2 può chiedere l’autorizzazione quale gestore di patrimoni collettivi se lo esige lo Stato in cui l’investimento collettivo di capitale è costituito od offerto o in cui l’istituto di previdenza è gestito. Il Consiglio federale disciplina i dettagli.16 RS 951.31Art. 25 Forma giuridica I gestori di patrimoni collettivi con sede in Svizzera rivestono la forma giuridica di una società commerciale.Art. 26 Compiti 1 Il gestore di patrimoni collettivi garantisce la gestione del portafoglio e la gestione dei rischi per i valori patrimoniali che gli sono affidati.2 Il gestore di patrimoni collettivi può inoltre esercitare in particolare l’attività del fondo per investimenti collettivi di capitale esteri. Se il diritto estero richiede la conclusione di un accordo sulla collaborazione e lo scambio di informazioni tra la FINMA e le autorità estere di vigilanza rilevanti per l’attività del fondo, il gestore di patrimoni collettivi può esercitare tale attività soltanto se è stato concluso un simile accordo.3 Il gestore di patrimoni collettivi può inoltre esercitare attività amministrative nell’ambito di questi compiti.Art. 27 Delega di compiti 1 Il gestore di patrimoni collettivi può delegare compiti a terzi sempre che tale delega sia nell’interesse di una gestione adeguata.2 Chi delega la gestione del patrimonio di un istituto di previdenza o di un investimento collettivo di capitale a un gestore di patrimoni collettivi rimane responsabile dell’osservanza delle relative prescrizioni di investimento applicabili.Art. 28 Capitale minimo e garanzie 1 Il gestore di patrimoni collettivi deve disporre del capitale minimo richiesto. Quest’ultimo deve essere integralmente liberato.2 La FINMA può autorizzare i gestori di patrimoni collettivi che rivestono la forma di società di persone a fornire adeguate garanzie al posto del capitale minimo.3 Il Consiglio federale stabilisce l’importo del capitale minimo e delle garanzie. Può inoltre subordinare il rilascio dell’autorizzazione alla conclusione di un’assicura­zione di responsabilità civile professionale.Art. 29 Fondi propri 1 Il gestore di patrimoni collettivi deve disporre di fondi propri adeguati.2 Il Consiglio federale stabilisce l’importo dei fondi propri in funzione dell’attività e dei rischi.Art. 30 Vigilanza sui gruppi e sui conglomerati Sempre che standard internazionali riconosciuti lo prevedano, la FINMA può assoggettare alla vigilanza sui gruppi o sui conglomerati un gruppo finanziario o un conglomerato finanziario dominato da un gestore di patrimoni collettivi.Art. 31 Cambiamento del gestore di patrimoni collettivi Il gestore di patrimoni collettivi comunica previamente l’assunzione dei suoi diritti e dei suoi obblighi da parte di un altro gestore di patrimoni collettivi all’autorità com­petente per la vigilanza dell’investimento collettivo di capitale o dell’istituto di pre­videnza.Sezione 3: Direzioni dei fondi Art. 32 Definizione Per direzione del fondo s’intende chiunque gestisce autonomamente fondi di investimento in nome proprio e per conto degli investitori.Art. 33 Forma giuridica e organizzazione 1 La direzione del fondo è una società anonima con sede e amministrazione principale in Svizzera.2 Il capitale azionario è suddiviso in azioni nominative.3 Le persone responsabili della direzione del fondo e della banca depositaria sono reciprocamente indipendenti.4 Lo scopo principale della direzione del fondo è l’esercizio dell’attività del fondo di investimento; essa consiste nell’offerta di quote del fondo di investimento, nella sua direzione e nella sua amministrazione.Art. 34 Compiti Oltre a esercitare le attività secondo la presente legge, la direzione del fondo può fornire in particolare le seguenti prestazioni di servizi:a. custodia e gestione tecnica di investimenti collettivi di capitale;b. amministrazione di una società di investimento a capitale variabile (SICAV).Art. 35 Delega di compiti 1 La direzione del fondo non può delegare la direzione del fondo di investimento a terzi. Può tuttavia delegare a terzi le decisioni di investimento e altri compiti par­ziali, sempre che tale delega sia nell’interesse di una gestione adeguata.2 Le decisioni di investimento concernenti investimenti collettivi di capitale le cui quote sono offerte in modo agevolato nell’Unione europea in virtù di un accordo non possono essere delegate né alla banca depositaria né ad altre imprese i cui interessi possano collidere con quelli del gestore di patrimoni collettivi, della direzione del fondo o degli investitori.Art. 36 Capitale minimo 1 La direzione del fondo deve disporre del capitale minimo richiesto. Quest’ultimo deve essere integralmente liberato.2 Il Consiglio federale stabilisce l’importo del capitale minimo.Art. 37 Fondi propri 1 Tra i fondi propri della direzione del fondo e il patrimonio complessivo degli in­vestimenti collettivi di capitale da essa gestiti deve sussistere un adeguato rapporto. Il Consiglio federale disciplina tale rapporto.2 In casi particolari la FINMA può accordare agevolazioni, sempre che ciò non pregiudichi le finalità di tutela della presente legge, oppure disporre requisiti più severi.3 La direzione del fondo non può investire i fondi propri prescritti in quote di fondi che ha emesso essa stessa, né prestarli ai suoi azionisti o a persone fisiche e giuridiche con cui questi ultimi hanno legami economici o familiari. La detenzione di liquidità presso la banca depositaria non è considerata un prestito.Art. 38 Diritti 1 La direzione del fondo ha diritto:a. alle rimunerazioni previste dal contratto del fondo;b. alla liberazione dagli impegni assunti nell’esecuzione regolare dei suoi compiti;c. al rimborso degli oneri sostenuti per adempiere tali impegni.2 Queste pretese sono soddisfatte con mezzi provenienti dal fondo di investimento. La responsabilità personale degli investitori è esclusa.Art. 39 Cambiamento della direzione del fondo 1 I diritti e gli obblighi della direzione del fondo possono essere trasferiti a un’altra direzione del fondo.2 Per essere valido, il contratto di trasferimento deve avere la forma scritta o un’altra forma che ne consenta la prova per testo e ottenere l’accordo della banca depositaria e l’approvazione della FINMA.3 Prima dell’approvazione da parte della FINMA, la precedente direzione del fondo rende noto negli organi di pubblicazione il previsto trasferimento.4 Nelle pubblicazioni occorre indicare agli investitori la possibilità di fare valere le loro obiezioni alla FINMA entro 30 giorni dalla pubblicazione. La procedura è retta dalla legge federale del 20 dicembre 196817 sulla procedura amministrativa.5 La FINMA approva il cambiamento della direzione del fondo se le prescrizioni le­gali sono rispettate e se la continuazione del fondo di investimento è nell’interesse degli investitori.6 Essa pubblica la sua decisione negli organi di pubblicazione.17 RS 172.021Art. 40 Scorporo del patrimonio del fondo 1 In caso di fallimento della direzione del fondo i beni e i diritti appartenenti al fondo di investimento sono scorporati in favore degli investitori. Sono fatte salve le pretese della direzione del fondo di cui all’articolo 38.2 I debiti della direzione del fondo che non risultano dal contratto del fondo non pos­sono essere compensati con crediti appartenenti al fondo di investimento.Sezione 4: Società di intermediazione mobiliare Art. 41 Definizione Per società di intermediazione mobiliare s’intende chiunque, a titolo professionale:a. negozia in nome proprio valori mobiliari per conto di clienti;b. negozia per conto proprio e a breve scadenza valori mobiliari, è attivo principalmente sul mercato finanziario e:1. potrebbe in tal modo compromettere la funzionalità di tale mercato, o2. opera quale membro di una sede di negoziazione, o3.18 gestisce un sistema organizzato di negoziazione secondo l’articolo 42 della legge del 19 giugno 201519 sull’infrastruttura finanziaria; oc. negozia per conto proprio e a breve scadenza valori mobiliari e fissa i corsi di singoli valori mobiliari pubblicamente e durevolmente oppure su richiesta (market maker).18 Introdotto dal n. I 7 della LF del 25 set. 2020 sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi della tecnologia di registro distribuito, in vigore dal 1° ago. 2021 (RU 2021 33, 399; FF 2020 221).19 RS 958.1Art. 42 Forma giuridica Le società di intermediazione mobiliare con sede in Svizzera rivestono la forma giuridica di una società commerciale.Art. 43 Società di intermediazione mobiliare sotto dominio straniero Le disposizioni della LBCR20 relative alle banche sotto dominio straniero si applicano per analogia.20 RS 952.0Art. 44 Compiti 1 La società di intermediazione mobiliare può in particolare:a. nell’ambito delle attività secondo l’articolo 41, tenere personalmente o presso terzi conti per il commercio di valori mobiliari per conto di clienti;b. conservare personalmente, o in nome proprio presso terzi, valori mobiliari dei clienti;c. assumere definitivamente o riprendere su commissione, a titolo professionale, valori mobiliari emessi da terzi e offrirli pubblicamente sul mercato primario;d. creare, a titolo professionale, derivati che offre pubblicamente sul mercato primario per conto proprio o per conto di terzi.2 Nell’ambito della sua attività secondo il capoverso 1 lettera a, può accettare depositi del pubblico a titolo professionale.3 Il Consiglio federale può emanare disposizioni sull’impiego dei depositi del pubblico.Art. 45 Capitale minimo e garanzie 1 La società di intermediazione mobiliare deve disporre del capitale minimo richiesto. Quest’ultimo deve essere integralmente liberato.2 La FINMA può autorizzare la società di intermediazione mobiliare che riveste la forma di società di persone a fornire adeguate garanzie al posto del capitale minimo.3 Il Consiglio federale stabilisce l’importo del capitale minimo e delle garanzie.Art. 46 Fondi propri, liquidità e ripartizione dei rischi 1 La società di intermediazione mobiliare deve disporre, su base individuale e consolidata, di fondi propri e liquidità adeguati.2 Deve ripartire in maniera adeguata i propri rischi.3 Il Consiglio federale disciplina i requisiti in materia di ripartizione dei rischi. Stabilisce l’importo dei fondi propri e delle liquidità in funzione dell’attività e dei rischi.4 In casi motivati, la FINMA può accordare agevolazioni, sempre che ciò non pregiudichi le finalità di tutela della presente legge, oppure disporre requisiti più severi.5 La FINMA è autorizzata a emanare disposizioni di esecuzione.Art. 47 Capitale supplementare Le disposizioni della LBCR21 relative al capitale supplementare si applicano per analogia.21 RS 952.0Art. 48 Presentazione dei conti Le disposizioni della LBCR22 relative alla presentazione dei conti si applicano per analogia.22 RS 952.0Art. 49 Vigilanza sui gruppi e sui conglomerati 1 Due o più imprese sono considerate gruppo finanziario dominato da una società di intermediazione mobiliare se:a. almeno una è attiva come società di intermediazione mobiliare;b. sono attive principalmente nel settore finanziario; ec. formano un’unità economica o, a causa di altre circostanze, si può presumere che una o più imprese soggette alla vigilanza individuale siano giuridicamente obbligate o di fatto costrette a prestare assistenza ad altre società del gruppo.2 È considerato conglomerato finanziario dominato da una società di intermediazione mobiliare un gruppo finanziario ai sensi del capoverso 1 che è attivo principalmente nel settore dell’intermediazione mobiliare e a cui appartiene almeno un’im­presa di assicurazione di notevole importanza economica.3 Le disposizioni della LBCR23 relative ai gruppi finanziari e ai conglomerati finanziari si applicano per analogia.23 RS 952.0Art. 50 Obbligo di registrazione La società di intermediazione mobiliare registra i mandati e le operazioni da essa effettuate, nonché tutte le indicazioni necessarie alla loro verificabilità e alla sorveglianza delle sue attività.Art. 51 Obbligo di comunicazione 1 La società di intermediazione mobiliare provvede alle comunicazioni necessarie per la trasparenza della negoziazione di valori mobiliari.2 La FINMA disciplina le informazioni che devono essere comunicate, la loro forma e i destinatari.3 Se lo scopo della presente legge lo esige, il Consiglio federale può sottoporre all’obbligo di comunicazione secondo il capoverso 1 anche le persone e le società che acquistano e alienano a titolo professionale valori mobiliari senza il concorso di una società di intermediazione mobiliare. Le società sono tenute a incaricare una società di audit abilitata dall’Autorità federale di sorveglianza dei revisori conformemente all’articolo 9a capoverso 1 della legge del 16 dicembre 200524 sui revisori (LSR) di controllare l’osservanza di questo obbligo e a comunicare alla FINMA le informazioni richieste.24 RS 221.302Sezione 5: Succursali Art. 52 Obbligo di autorizzazione 1 Gli istituti finanziari con sede all’estero (istituti finanziari esteri) necessitano di un’autorizzazione della FINMA per istituire una succursale in Svizzera nella quale prevedono di occupare persone che, in nome dell’istituto finanziario estero interes­sato, a titolo professionale e permanente, in Svizzera o dalla Svizzera:a. gestiscono valori patrimoniali o svolgono l’attività di trustee;b. esercitano la gestione patrimoniale per investimenti collettivi di capitale o istituti di previdenza;c. negoziano valori mobiliari;d. concludono affari; oe. tengono conti della clientela.2 Le direzioni dei fondi estere non possono istituire succursali in Svizzera.3 Il Consiglio federale può concludere trattati internazionali che prevedono che gli istituti finanziari degli Stati contraenti possano aprire una succursale senza l’auto­rizzazione della FINMA se entrambi gli Stati contraenti riconoscono come equivalenti le rispettive normative riguardanti l’attività degli istituti finanziari e le misure nel settore della vigilanza.Art. 53 Condizioni di autorizzazione La FINMA accorda all’istituto finanziario estero l’autorizzazione per l’istituzione di una succursale se:a. l’istituto finanziario estero:1. dispone di un’organizzazione appropriata, di sufficienti risorse finanziarie e di personale qualificato per gestire una succursale in Svizzera,2. è sottoposto a una vigilanza adeguata e che include la succursale, e3. fornisce la prova che la ditta della succursale può essere iscritta nel registro di commercio;b. le competenti autorità estere di vigilanza:1. non sollevano obiezioni quanto all’istituzione di una succursale,2. si impegnano a comunicare immediatamente alla FINMA l’insorgere di avvenimenti che potrebbero seriamente pregiudicare gli interessi degli investitori o dei clienti, e3. prestano assistenza amministrativa alla FINMA;c. la succursale:1. adempie le condizioni stabilite agli articoli 9–11 e dispone di un regolamento che definisce esattamente il suo campo d’attività e che prevede un’organizzazione amministrativa o aziendale corrispondente a questa attività, e2. adempie le condizioni di autorizzazione supplementari di cui agli articoli 54–57.Art. 54 Reciprocità La FINMA può subordinare il rilascio dell’autorizzazione per l’istituzione di una succursale di un istituto finanziario estero alla garanzia della reciprocità da parte degli Stati nei quali hanno domicilio o sede detto istituto o gli stranieri che detengono partecipazioni qualificate.Art. 55 Gruppi finanziari e conglomerati finanziari Se l’istituto finanziario estero fa parte di un gruppo finanziario o di un conglomerato finanziario, la FINMA può subordinare il rilascio dell’autorizzazione alla condizione che tale istituto sia sottoposto a un’adeguata vigilanza su base consolidata da parte delle autorità estere di vigilanza.Art. 56 Garanzie Se la protezione degli investitori o dei clienti lo esige, la FINMA può subordinare il rilascio dell’autorizzazione per l’istituzione di una succursale di un gestore patrimoniale estero, di un trustee estero o di un gestore estero di patrimoni collettivi alla fornitura di una garanzia.Art. 57 Eccezioni Il Consiglio federale può prevedere che le succursali di istituti finanziari esteri siano esentate dall’osservanza di determinate disposizioni della presente legge.Sezione 6: Rappresentanze Art. 58 Obbligo di autorizzazione 1 Gli istituti finanziari esteri necessitano di un’autorizzazione della FINMA per occupare in Svizzera persone che, a titolo professionale e permanente, in Svizzera o dalla Svizzera sono attive per loro diversamente da quanto prevede l’articolo 52 capoverso 1, in particolare se queste persone trasmettono loro mandati di clienti o li rappresentano a scopo di pubblicità o per altri scopi.2 Le direzioni dei fondi estere non possono istituire rappresentanze in Svizzera.3 Il Consiglio federale può concludere trattati internazionali che prevedono che gli istituti finanziari degli Stati contraenti possano aprire una rappresentanza senza l’autorizzazione della FINMA se entrambi gli Stati contraenti riconoscono come equivalenti le rispettive normative riguardanti l’attività degli istituti finanziari e le misure nel settore della vigilanza.Art. 59 Condizioni di autorizzazione 1 La FINMA accorda all’istituto finanziario estero l’autorizzazione per l’istituzione di una rappresentanza se:a. l’istituto finanziario estero è sottoposto a una vigilanza adeguata;b. le competenti autorità estere di vigilanza non sollevano obiezioni quanto all’istituzione della rappresentanza;c. le persone incaricate della direzione della rappresentanza offrono la garanzia di un’attività irreprensibile.2 La FINMA può subordinare il rilascio dell’autorizzazione alla garanzia della reciprocità da parte dello Stato nel quale ha sede l’istituto finanziario estero.Art. 60 Eccezioni Il Consiglio federale può prevedere che le rappresentanze di istituti finanziari esteri siano esentate dall’osservanza di determinate disposizioni della presente legge.Capitolo 3: Vigilanza Art. 61 Competenze 1 I gestori patrimoniali e i trustee sottostanno alla vigilanza della FINMA in cooperazione con un organismo di vigilanza ai sensi della LFINMA25. È fatta salva la vigilanza consolidata da parte della FINMA in virtù degli articoli 30 e 49 della presente legge o delle leggi sui mercati finanziari di cui all’articolo 1 capoverso 1 LFINMA.2 La vigilanza continua sui gestori patrimoniali e sui trustee è esercitata dagli organismi di vigilanza autorizzati dalla FINMA.3 I gestori di patrimoni collettivi, le direzioni dei fondi e le società di intermedia­zione mobiliare sottostanno alla vigilanza della FINMA.4 Se non è istituito un organismo di vigilanza ai sensi del capoverso 1, la vigilanza è esercitata dalla FINMA.25 RS 956.1Art. 62 Verifica dei gestori patrimoniali e trustee 1 I gestori patrimoniali e i trustee devono incaricare una società di audit secondo l’articolo 43k capoverso 1 LFINMA26 di effettuare una verifica annuale se quest’ul­tima non è effettuata direttamente dall’organismo di vigilanza interessato.2 L’organismo di vigilanza può estendere a un massimo di quattro anni la periodicità della verifica tenendo conto dell’attività degli assoggettati alla vigilanza e dei rischi a essa connessi.3 Negli anni in cui non ha luogo alcuna verifica periodica, i gestori patrimoniali e i trustee presentano all’organismo di vigilanza un rapporto sulla conformità della loro attività alle disposizioni di legge. Il rapporto può essere presentato in forma standardizzata.26 RS 956.1Art. 63 Verifica dei gestori di patrimoni collettivi, direzioni dei fondi, società di intermediazione mobiliare, gruppi finanziari e conglomerati finanziari 1 I gestori di patrimoni collettivi, le direzioni dei fondi, le società di intermediazione mobiliare, i gruppi finanziari e i conglomerati finanziari devono:a. incaricare una società di audit abilitata dall’Autorità federale di sorveglianza dei revisori conformemente all’articolo 9a capoverso 1 LSR27 di effettuare una verifica annuale secondo l’arti­colo 24 LFINMA28;b. far verificare il loro conto annuale e, se del caso, il loro conto di gruppo da un’impresa di revisione sotto sorveglianza statale secondo i principi della revisione ordinaria del Codice delle obbligazioni29.2 La FINMA può prevedere che la verifica di cui al capoverso 1 lettera a abbia periodicità pluriennale, tenendo conto dell’attività degli assoggettati alla vigilanza e dei rischi a essa connessi.3 Negli anni in cui non ha luogo alcuna verifica periodica, gli istituti finanziari secondo il capoverso 1 presentano alla FINMA un rapporto sulla conformità della loro attività alle disposizioni di legge. Il rapporto può essere presentato in forma standardizzata.4 La direzione del fondo incarica la medesima società di audit per se stessa e per i fondi di investimento che dirige.5 La FINMA può effettuare essa stessa verifiche dirette.27 RS 221.30228 RS 956.129 RS 220Art. 64 Obbligo d’informazione e di notifica in caso di delega di funzioni importanti 1 Se un istituto finanziario delega funzioni importanti ad altre persone, queste sono sottoposte all’obbligo d’informazione e di notifica di cui all’articolo 29 LFINMA30.2 La FINMA può effettuare in ogni momento verifiche presso queste persone.30 RS 956.1Art. 65 Sospensione del diritto di voto Al fine di far rispettare l’articolo 11 capoversi 3 e 5, la FINMA può sospendere il diritto di voto vincolato ad azioni o quote detenute da persone con una partecipa­zione qualificata.Art. 66 Liquidazione 1 Se la FINMA revoca l’autorizzazione a un istituto finanziario, ciò determina lo scioglimento delle persone giuridiche e delle società in nome collettivo e in accomandita e la radiazione dal registro di commercio delle imprese individuali.2 La FINMA designa il liquidatore e ne sorveglia l’attività.3 Sono fatte salve le disposizioni in materia di insolvenza.Art. 67 Misure in materia di insolvenza 1 Le disposizioni della LBCR31 relative alle misure in caso di rischio d’insolvenza e al fallimento di banche si applicano per analogia alle direzioni dei fondi e alle società di intermediazione mobiliare.2 Le disposizioni della LBCR relative alla garanzia dei depositi e agli averi non rivendicati si applicano per analogia alle società di intermediazione mobiliare secondo l’articolo 41 lettera a.3231 RS 952.032 Nuovo testo giusta il n. I 7 della LF del 25 set. 2020 sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi della tecnologia di registro distribuito, in vigore dal 1° ago. 2021 (RU 2021 33, 399; FF 2020 221).Capitolo 4: Responsabilità e disposizioni penali Sezione 1: Responsabilità Art. 68 1 La responsabilità degli istituti finanziari e dei loro organi è retta dalle disposizioni del Codice delle obbligazioni33.2 L’istituto finanziario che delega a un terzo l’adempimento di un compito è responsabile del danno da questo cagionato, in quanto non provi di aver adoperato tutta la diligenza richiesta dalle circostanze nello sceglierlo, nell’istruirlo e nel vigilarlo. Il Consiglio federale può stabilire le esigenze relative alla vigilanza.3 La direzione del fondo risponde degli atti dei terzi cui ha delegato compiti secondo l’articolo 35 capoverso 1 come fossero suoi propri atti.33 RS 220Sezione 2: Disposizioni penali Art. 69 Violazione del segreto professionale 1 È punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria chiunque, intenzionalmente:a. rivela un segreto che gli è confidato o di cui ha notizia nella sua qualità di membro di un organo, impiegato, mandatario o liquidatore di un istituto finanziario;b. tenta di indurre a siffatta violazione del segreto professionale;c. divulga un segreto che gli è stato rivelato ai sensi della lettera a oppure lo sfrutta per sé o per altri.2 È punito con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria chiunque procura a sé o ad altri un vantaggio patrimoniale con un atto di cui al capo­verso 1 lettera a o c.3 Chi agisce per negligenza è punito con la multa sino a 250 000 franchi.4 La violazione del segreto professionale è punibile anche dopo la cessazione della carica, della funzione o dell’esercizio della professione.5 Sono fatte salve le disposizioni della legislazione federale e cantonale sull’obbligo di testimoniare in giudizio e sull’obbligo di fornire informazioni a un’autorità.6 Il perseguimento e il giudizio delle azioni punibili in conformità delle presenti dis­posizioni competono ai Cantoni.Art. 70 Violazione delle disposizioni sulle denominazioni confuse o ingannevoli e degli obblighi di comunicazione È punito con la multa sino a 500 000 franchi chiunque, intenzionalmente:a. viola le disposizioni sulle denominazioni confuse o ingannevoli (art. 13);b. non effettua le comunicazioni di cui agli articoli 11 e 15 oppure le effettua con indicazioni inesatte o in ritardo.Art. 71 Violazione degli obblighi di registrazione e di comunicazione È punito con la multa sino a 500 000 franchi chiunque, intenzionalmente:a. viola l’obbligo di registrazione di cui all’articolo 50;b. viola l’obbligo di comunicazione di cui all’articolo 51.Capitolo 5: Disposizioni finali Art. 72 Disposizioni di esecuzione Il Consiglio federale emana le disposizioni di esecuzione.Art. 73 Abrogazione e modifica di altri atti normativi L’abrogazione e la modifica di altri atti normativi sono disciplinate nell’allegato.Art. 74 Disposizioni transitorie 1 Gli istituti finanziari che all’entrata in vigore della presente legge dispongono di un’autorizzazione secondo una legge sui mercati finanziari di cui all’articolo 1 capo­verso 1 LFINMA34, per la relativa attività non necessitano di una nuova autoriz­zazione. Devono adempiere i requisiti previsti dalla presente legge entro un anno dalla sua entrata in vigore.2 Gli istituti finanziari che non sottostavano all’obbligo di autorizzazione secondo il diritto anteriore ma che sottostanno a tale obbligo in virtù della presente legge devono annunciarsi alla FINMA entro sei mesi dalla sua entrata in vigore. Entro tre anni dalla stessa data devono adempiere i requisiti previsti dalla presente legge e presentare una richiesta di autorizzazione. Possono proseguire la loro attività fino alla decisione concernente l’autorizzazione, a condizione che siano affiliati a un organismo di autodisciplina secondo l’articolo 24 della legge del 10 ottobre 199735 sul riciclaggio di denaro (LRD) e che lo stesso vigili sul rispetto, da parte loro, degli obblighi in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro.3 I gestori patrimoniali e i trustee che avviano la loro attività entro un anno dall’en­trata in vigore della presente legge devono annunciarsi senza indugio alla FINMA e soddisfare le condizioni per l’autorizzazione, ad eccezione dell’articolo 7 capoverso 2, sin dall’avvio dell’attività. Entro un anno dopo che la FINMA ha autorizzato un organismo di vigilanza secondo l’articolo 43a LFINMA, essi devono affiliarsi a tale organismo e presentare una richiesta di autorizzazione. Possono esercitare la loro attività fino alla decisione concernente l’autorizzazione, a condizione che siano affiliati a un organismo di autodisciplina secondo l’articolo 24 LRD e che lo stesso vigili sul rispetto, da parte loro, degli obblighi in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro.4 In casi particolari la FINMA può prorogare i termini di cui ai capoversi 1 e 2.34 RS 956.135 RS 955.0Art. 74a36 Coordinamento con la modifica della legge sul riciclaggio di denaro nel quadro della legge federale del 29 settembre 2017 sui giochi ...3736 Introdotto dalla correzione della Commissione di redazione dell’AF del 24 sett. 2019 (RU 2019 5065). Correzione della Commissione di redazione dell’AF del 31 gen. 2020, pubblicata il 18 feb. 2020 (RU 2020 501).37 La mod. può essere consultata alla RU 2019 5065, 2020 501. Art. 75 Referendum ed entrata in vigore 1 La presente legge sottostà a referendum facoltativo.2 Il Consiglio federale ne determina l’entrata in vigore.3 La presente legge entra in vigore soltanto unitamente alla LSerFi38.4 Il Consiglio federale può anticipare l’entrata in vigore delle disposizioni seguenti:a. la modifica della legge federale del 23 marzo 200139 sul credito al consumo (all. n. 2);b. l’articolo 9a capoverso 4bis LSR40 (all. n. 3);c. gli articoli 1a, 1b, 47 capoverso 1 lettera a e 52a LBCR41 (all. n. 14);d. l’articolo 2 capoverso 2 lettera a LRD42 (all. n. 15);e. gli articoli 4, 5 e 15 capoverso 2 lettera a LFINMA43 (all. n. 16).5 L’articolo 15 capoverso 2 lettera a LFINMA ha effetto fino all’entrata in vigore dell’articolo 15 capoverso 2 lettera abis LFINMA (all. n. 16).Data dell’entrata in vigore: 1° gennaio 20204438 RS 950.139 RS 221.214.140 RS 221.30241 RS 952.042 RS 955.043 RS 956.144 O del 6 nov. 2019 concernente l’entrata in vigore integrale della legge sugli istituti finanziari (RU 2019 4631).Allegato (art. 73)Abrogazione e modifica di altri atti normativi ILa legge del 24 marzo 199545 sulle borse è abrogata.IIGli atti normativi qui appresso sono modificati come segue:...4645 RU 1997 68 2044, 2005 5269 all. n. II 7, 2006 2197 all. n. 146, 2008 5207 all. n. 16 6257, 2012 6679 all. n. 8, 2013 1103, 2014 4073 all. n. 6, 2015 1535 n. I 3 5339 all. n. 1146 Le mod. possono essere consultate alla RU 2018 5247.
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0.946.293.761  RU 1955 415Traduzione1Accordo commercialetra la Confederazione Svizzera e la Repubblica di GuatemalaConchiuso il 1° aprile 1955Entrato in vigore provvisoria l’11 aprile 1955 (Stato 11  aprile 1955)1 Dal testo originale francese.Il Governo della Confederazione Svizzera e il Governo della Repubblica di Guatemala,animati dal desiderio di rafforzare i vincoli tradizionali d’amicizia esistenti tra i due paesi e di promuovere le loro relazioni commerciali mediante l’applicazione del principio della parità di trattamento che prevede la concessione incondizionata e illimitata del trattamento della nazione più favorita, hanno convenuto di conchiudere il presente accordo commerciale e, al tale uopo, hanno nominato i loro Plenipotenziari rispettivi:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)Questi, dopo essersi scambiati i loro pieni poteri, trovati in buona e debita forma, hanno convenuto le seguenti disposizioni:Art. 1 Le Alte Parti Contraenti s’impegnano reciprocamente a estendere immediatamente e incondizionatamente ai prodotti originari dell’altra Parte Contraente o destinati a essa tutti i vantaggi, favori, privilegi o immunità che sono o saranno concessi per i prodotti analoghi originari o destinati a un terzo paese. Questa disposizione si riferisce: (1) ai dazi, alle tasse e contribuzioni di qualsiasi natura che gravano le importazioni e le esportazioni; (2) ai diritti e alle tasse che gravano i trasferimenti inter­nazionali di fondi destinati a pagare le importazioni e le esportazioni; e (3) ai modi di riscossione di tali tasse e alle formalità cui sono sottoposte le importazioni e le esportazioni.Art. 2 In applicazione delle disposizioni dell’articolo 1 del presente accordo, i prodotti d’origine o di provenienza svizzera importati nel Guatemala sono messi, in quel paese, al beneficio delle tasse più ridotte che il Guatemala applica o potrà applicare in futuro ai prodotti analoghi di ogni altro paese. I prodotti di origine o di provenienza guatemalteca importati in Svizzera sono sottoposti, in questo paese, ai diritti e alle tasse più ridotti che la Svizzera applica o potrà applicare in futuro ai prodotti analoghi di ogni altre paese.Art. 3 Le Alte Parti Contraenti s’impegnano a non applicare, sul mercato interno, ai prodotti importati dal territorio dell’altra Parte, diritti, tasse e contribuzioni interne diversi o più elevati di quelli che sono o saranno riscossi in futuro sui prodotti d’origine nazionale.I prodotti originari del territorio di una delle Alte Parti Contraenti non sono soggetti, nel territorio dell’altra Parte, a un trattamento meno favorevole che i prodotti analoghi di un altro paese, per quanto concerne le disposizioni legali e regolamentari in materia di acquisto, di vendita, di trasporto e di uso di questi prodotti.Art. 4 Per quanto concerne tutti i diritti e tutte le imposizioni, tutti i pagamenti e tutte le formalità applicabili al transito, le Alti Parti Contraenti concedono per il traffico di transito un trattamento non meno favorevole di quello concesso per il traffico di transito di prodotti provenienti da un terzo paese o destinati ad esso.Art. 5 Il trattamento della nazione più favorita non si applica: (a) ai vantaggi speciali concessi dalle Alte Parti Contraenti per facilitare il traffico di confine; (b) ai vantaggi che sono o saranno concessi in futuro da una delle Alte Parti Contraenti ad altri Stati all’atto dell’istituzione di un’unione doganale o di una zona di commercio franca; © ai vantaggi speciali che il Guatemala ha concesso o concederà in futuro ai paesi che formavano con esso la «Federaciòn de Centro America» (El Salvador, Honduras, Nicaragua e Costa Rica).Art. 6 Non sono colpite dalle disposizioni del presente accordo le misure di controllo che sono legalmente applicabili sui territori delle Alte Parti Contraenti per motivi sani­tari, di sicurezza e di polizia.Art. 7 Il Governo di ciascuna delle Alte Parti Contraenti esaminerà con benevolenza qualsiasi domanda che il Governo dell’altra Alta Parte Contraente potesse sottoporgli circa l’applicazione delle disposizioni del presente accordo.Art. 8 Il presente accordo sarà parimente applicabile al Principato del Liechtenstein fino a tanto che questo sarà vincolato alla Svizzera da un trattato d’unione doganale.22 RS 0.631.112.514Art. 9 Il presente accordo sarà ratificato conformemente alle leggi costituzionali delle Alte Parti Contraenti e lo scambio degli strumenti di ratificazione avrà luogo a Guatemala-City.Riservate le ratificazioni rispettive e lo scambio degli strumenti corrispondenti, il presente accordo entrerà provvisoriamente in vigore 10 giorni dopo la firma e resterà in vigore un anno, alla fine del quale, se non è stato disdetto da una delle Alte Parti Contraenti, sarà considerato prorogato automaticamente per una durata indefinita, fino a tanto che una delle Alte Parti Contraenti non avrà manifestato all’altra, con un preavviso di tre mesi, il suo desiderio di disdirlo.FirmeIn fede di che, i Plenipotenziari sottoscritti firmano e sigillano il presente accordo, in due esemplari redatti in lingua spagnuola e francese, i cui testi fanno parimente fede, a Guatemala-City, il 1° aprile 1955.Per il Governodella Confederazione Svizzera:Robert FischerPer il Governodella Repubblica di Guatemala:Domingo Goicolea Villacorta
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0.748.125.194.5421ru Testo originaleProtocollo aggiuntivoall’Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica Italianaconcernente il coordinamento delle operazioni di ricercae soccorso di aeromobiliConcluso l’11 ottobre 1989Ratificato con strumenti scambiati il 1° luglio 1994Entrato in vigore il 1° luglio 19941 RU 1995 3178Il Consiglio federale svizzeroedil Governo della Repubblica Italiana,premesso che i due Governi hanno firmato in data 27 ottobre 19862 un accordo per il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso di aeromobili; ritenuto opportuno, ad integrazione e specificazione di detto accordo e, in partico­lare dell’arti­colo 9 paragrafo 2, indicare le forme di assistenza che saranno fornite sugli aeroporti di ciascun Paese agli aerei militari e civili dell’altro Paese, nonché fissare la ripartizione e le modalità di pagamento delle spese inerenti a tali forme di assistenza nel corso delle operazioni di ricerca e soccorso e delle esercitazioni in comune, rinviando al «Manuale di Operazioni SAR» la determinazione delle altre moda­lità tecniche,hanno convenuto quanto segue:2 SR 0.748.125.194.54Art. 1 Forme di assistenza Ciascuna delle due Parti contraenti si impegna a fornire agli aerei militari e civile SAR (e a quelli indicati dagli RCC) dell’altra Parte contraente, che fanno scalo nei suoi aeroporti, nel quadro dell’Accordo di Roma del 27 ottobre 19863, le seguenti forme di assistenza in occasione di operazioni ed esercitazioni SAR:1)utilizzazione degli aeroporti;2)utilizzazione degli aiuti alla navigazione ed alla circolazione aerea;3)rifornimento carburanti e lubrificanti;4)manutenzione di primo livello;5)riparazione di materiale danneggiato;6)cessione e messa in opera di materiali aerei;7)pasti;8)alloggio;9)trasmissioni;10)trasporti;11)vestiario;12)assistenza medica ed ospedaliera;13)pratiche per danni a terzi.3 SR 0.748.127.194.542Art. 2 Modalità di pagamento Le assistenze possono essere fornite:–a titolo gratuito;–dietro pagamento in contanti;–dietro rimborso;–con restituzione.Art. 3 Assistenze a titolo gratuito Le seguenti assistenze sono fornite gratuitamente:1)utilizzazione degli aeroporti civili e militari (tasse e canoni di atterraggio, di sosta, di ricovero, utilizzazione delle infrastrutture e dei mezzi di sicurezza di pista);2)utilizzazione degli aiuti alla navigazione e alla circolazione aerea;3)rifornimento di carburanti e lubrificanti ed ingredienti sugli aeroporti civile e militari;4)utilizzazione di materiali di servizio a terra sugli aeroporti militari;5)manutenzione di primo livello agli aerei civili e militari;6)comunicazioni di servizio sulle reti militari;7)trasporti aeroporto–città–aeroporto;8)servizi medici presso le infermerie aeroportuali;9)vitto e alloggio agli equipaggi presso gli aeroporti militari.Art. 4 Assistenze dietro pagamento in contanti Le seguenti assistenze sono fornite dietro pagamento in contanti:1)alloggio in albergo in caso di indisponibilità presso le basi militari;2)comunicazioni telefoniche private;3)trasporti urbani;4)assistenza medica ed ospedaliera presso strutture sanitarie private.Art. 5 Assistenze dietro rimborso Le seguenti forniture saranno regolate dietro rimborso:1)utilizzazione, per cause di forza maggiore, degli aeroporti civili non autoriz­zati;2)riparazioni di materiale danneggiato;3)cessione e messa in opera eventuale di materiali;4)pagamento di danni a terzi per incidenti di volo o manovra a terra;5)prestazioni mediche od ospedaliere presso le strutture sanitarie pubbliche;6)forniture diverse non previste nel presente Protocollo o per le quali non sono applicabili le disposizioni in esso contenute.Art. 6 Assistenze con restituzione Le Amministrazioni competenti definiranno di volta in volta le forniture di partico­lari materiali che dovranno essere regolate a mezzo di restituzione degli stessi.Art. 7 Procedure amministrative Le Amministrazioni competenti definiranno nel «Manuale di Operazioni SAR» ade­guate procedure amministrative per la concessione delle assistenze di cui agli articoli 3, 4, 5 e 6 del presente Protocollo aggiuntivo.Art. 8 Disposizioni finali 1.  Il presente Protocollo aggiuntivo entra in vigore giusta la procedura di cui all’articolo 20 capoverso 1 dell’Accordo concernente il coordinamento delle opera­zioni di ricerca e soccorso di aeromobili, firmato a Roma il 27 ottobre 19864 e rimane in vigore per la durata dello stesso, con riserva della disposizione del capoverso seguente.2.  Il presente Protocollo aggiuntivo può essere denunciato, in ogni momento, da cia­scuna Parte contraente con un preavviso di almeno sei mesi.Fatto a Roma, 1’11 ottobre 1989, in due esemplari originali in lingua italiana.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodella Repubblica Italiana:Rolf BodenmüllerFrancesco Aloisi de Larderel4 RS 0.748.125.194.54
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0.741.619.314 RU 1982 1921Traduzione1Accordotra il Consiglio federale svizzeroe il Governo del Regno di Danimarcaconcernente i trasporti internazionali su stradaConchiuso il 27 agosto 1981Entrato in vigore con scambio di note il 25 marzo 19821 Il testo originale francese è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.Il Consiglio federale svizzeroeIl Governo del Regno di Danimarca,animati dal desiderio di facilitare i trasporti su strada di persone e di merci tra i due Paesi, come pure i trasporti in transito sul rispettivo territorio,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Campo d’applicazione Le disposizioni del presente Accordo s’applicano ai trasporti di persone e di merci provenienti dal o destinati al territorio di una delle Parti contraenti o attraverso il loro territorio, eseguiti mediante veicoli immatricolati nel territorio dell’altra Parte contraente.Art. 2 Definizioni 1.  Il termine «vettore» designa una persona fisica o giuridica che, tanto in Svizzera quanto in Danimarca, ha il diritto di eseguire trasporti di persone o di merci su strada, conformemente alle disposizioni in vigore nel suo Paese.2.  Il termine «veicolo» designa un veicolo stradale a propulsione meccanica, come pure il rimorchio o il relativo semi-rimorchio, adibiti al trasporto:a)di più di 8 persone sedute, non compreso l’autista;b)di merci.3.  Il termine «autorizzazione» designa ogni licenza, concessione o autorizzazione richiesta in virtù delle disposizioni applicabili da ogni Parte contraente.Art. 3 Trasporti di persone 1.  I trasporti di persone sono soggetti ad autorizzazione rilasciata preventivamente.2.  I trasporti occasionali di persone che soddisfano alle condizioni seguenti sono pertanto esenti da autorizzazione:a)il trasporto delle stesse persone con il medesimo veicolo durante tutto il viaggio che inizia e termina nel territorio del Paese d’immatricolazione del veicolo, senza che siano fatti scendere o presi a bordo altri viaggiatori, né lungo il percorso né a fermate situate fuori di detto Paese (circuito a porte chiuse); ob)il trasporto di un gruppo di persone da una località situata nel Paese d’immatricolazione del veicolo in una località situata nell’altra Parte contraente, con ritorno del veicolo a vuoto; oc)il trasporto di persone in transito attraverso il territorio dell’altra Parte contraente, ad eccezione delle corse navetta effettuate regolarmente a intervalli inferiori a 16 giorni.3.  Nel caso di un transito a vuoto, il vettore deve giustificare il fatto che attraversa a vuoto il territorio dell’altra Parte contraente.Art. 4 Trasporti di merci 1.  Ogni vettore di una Parte contraente ha il diritto d’importare temporaneamente un veicolo vuoto o carico nel territorio dell’altra Parte contraente per trasportare merci:a)fra qualsiasi luogo dei territorio di una Parte contraente e qualsiasi luogo del territorio dell’altra Parte contraente; ob)in transito attraverso il territorio dell’altra Parte contraente.2.  Sono soggetti ad autorizzazione i trasporti in provenienza da un Paese terzo a destinazione dell’altra Parte contraente o in provenienza dall’altra Parte contraente a destinazione di un Paese terzo.Art. 5 Applicazione della legislazione nazionale Per tutte le questioni non disciplinate dal presente Accordo, i vettori e i conducenti di veicoli di una Parte contraente che si trovano sul territorio dell’altra Parte contraente sottostanno alle prescrizioni nazionali in vigore sul territorio dell’altra Parte contraente.Art. 6 Trasporti interni I vettori di una Parte contraente non sono autorizzati a eseguire trasporti stradali di persone o merci tra due luoghi situati nel territorio dell’altra Parte contraente.Art. 7 Infrazioni 1.  Le autorità competenti delle Parti contraenti vigilano affinché i vettori rispettino le disposizioni del presente accordo.2.  I vettori ed i conducenti di veicoli che, sul territorio dell’altra Parte contraente, hanno commesso infrazioni alle disposizioni del presente accordo o di leggi e regolamenti in rapporto con i trasporti stradali e con la circolazione stradale in vigore sul citato territorio possono, a richiesta delle autorità competenti di questo Paese, essere oggetto dei provvedimenti citati qui appresso che saranno presi dalle autorità del Paese d’immatricolazione del veicolo:a)avvertimento;b)revoca parziale o totale, a titolo temporaneo, del diritto di eseguire trasporti sul territorio della Parte contraente dove è stata commessa l’infrazione.3.  L’autorità che ha preso un simile provvedimento ne informa l’autorità competente dell’altra Parte contraente.4.  Sono riservate le sanzioni applicabili, in virtù della legislazione nazionale, dai tribunali, oppure dalle autorità competenti della Parte contraente sul cui territorio sono state commesse le infrazioni.Art. 8 Autorità competenti Le Parti contraenti si comunicano reciprocamente quali sono le autorità incaricate dell’applicazione del presente Accordo. Le autorità mantengono rapporti diretti.Art. 9 Modalità d’applicazione Le autorità competenti delle Parti contraenti concordano il modo di applicare il presente Accordo mediante un protocollo2 allestito contemporaneamente.2 Non pubblicato nella RU. Può essere consultato presso l’Ufficio federale dei trasporti.Art. 10 Commissione mista 1.  Le Parti contraenti istituiscono una Commissione Mista specializzata per trattare le questioni inerenti all’applicazione del presente Accordo.2.  Questa Commissione è competente per modificare il Protocollo di cui all’arti­colo 9.3.  Le autorità competenti di una Parte contraente possono chiedere la riunione della Commissione Mista che si terrà alternativamente sul territorio delle Parti contraenti.Art. 11 Applicazione al Principato del Liechtenstein Conformemente alla richiesta formale dei Principato del Liechtenstein, gli effetti dell’Accordo sono estesi al suddetto Paese fino a quando sarà vincolato alla Confederazione Svizzera da un trattato d’unione doganale3.3 RS 0.631.112.514Art. 12 Entrata in vigore e durata di validità 1.  Il presente Accordo entra in vigore non appena ciascuna Parte contraente avrà notificato all’altra d’essersi conformata alle prescrizioni costituzionali relative alla conclusione ed alla messa in vigore di accordi internazionali.2.  L’Accordo è valevole un anno a contare dalla sua entrata in vigore e sarà prorogato tacitamente di anno in anno se non sarà disdetto da una delle Parti contraenti almeno tre mesi prima della scadenza del periodo in corso.3.  Alla data d’entrata in vigore del presente Accordo, sono abrogati gli scambi di note tra i due Paesi, del 14 agosto 19634 e 26 luglio 19685, concernenti i trasporti su strada.4 [RU 1963 825]5 [RU 1968 1303]FirmeIn fede di che, i sottoscritti debitamente autorizzati dai loro Governi rispettivi hanno firmato il presente accordo.Fatto a Copenhagen, il 27 agosto 1981, in due esemplari originali in lingua francese.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governodel Regno di Danimarca:Max FischerK. Junge Pedersen
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0.973.242.72  RU 1979 324Traduzione1Accordotra il Governo della Confederazione Svizzera e il Governo della Repubblica d’Indonesia concernente l’apertura di crediti di trasferimentoConchiuso il 22 gennaio 1979Entrato in vigore il 22 gennaio 1979 (Stato 22  gennaio 1979)1 Dal testo originale tedesco.Desiderosi di facilitare all’Indonesia l’acquisto di beni d’equipaggiamento e di ser­vizi svizzeri per il suo sviluppo economico, i Governi della Confederazione svizzera edella Repubblica d’Indonesiahanno convenuto d’aprire dei crediti di trasferimento (qui appresso «i crediti di trasferimento») per il finanziamento di forniture e presta­zioni di servizi in relazione con i progetti figuranti nell’elenco delle priorità dello sviluppo economico indonesiano.All’uopo i due Governi hanno convenuto quanto segue:1. a. L’ammontare totale delle forniture svizzere di beni d’equipaggiamento e di servizi che possono dar luogo all’attribuzione di crediti di trasferimento è fissato a trecento milioni di franchi svizzeri. Il Governo della Repubblica d’Indonesia non è tenuto a utilizzare esaustivamente il credito accordato.b.Il presente accordo impegna il Governo della Repubblica d’Indonesia, a rimborsare unicamente i crediti di trasferimento conformemente all’articolo 8 del presente accordo.c.I crediti di trasferimento accordati al Governo della Repubblica d’Indonesia da parte del Consorzio di banche svizzere fruttano interessi. Non saranno riscosse né tasse d’impegno né altre spese.2. Sono considerati crediti di trasferimento, giusta il presente accordo, i crediti accordati dal Consorzio di banche svizzere al Governo della Repubblica d’Indonesia e, per i quali, il Governo della Confederazione svizzera assume la garanzia contro i rischi all’esportazione.3. E conchiusa, tra il Consorzio di banche svizzere da un lato e il Governo indone­siano, dall’altro, una convenzione sulla procedura da seguire per l’attribuzione di crediti di trasferimento in relazione con l’acquisto di beni d’equipaggiamento e di servizi, innanzi menzionati.4. a. L’acquisto di beni d’equipaggiamento e di servizi per progetti finanziati dai crediti di trasferimento avverrà in seguito a licitazione internazionale, come richiesto dalle direttive del Governo indonesiano.b.Tutti i contratti di fornitura finanziati tramite il presente accordo di credito devono beneficiare di un’autorizzazione della Divisione del commercio2 del Dipartimento federale dell’economia pubblica3, da parte svizzera e del Governo della Repubblica d’Indonesia, da parte indonesiana.5. Il Governo della Confederazione svizzera agevolerà, entro i limiti delle sue attri­buzioni legali, la conclusione di contratti di fornitura.6. I due Governi hanno convenuto che tutti gli affari attinenti al presente accordo saranno sottoposti alle condizioni uniformi seguenti:a.Salvo accordo preliminare contrario, l’acquirente indonesiano verserà al for­nitore svizzero, in franchi svizzeri, liberi effettivi,(i)il cinque per cento del valore totale del contratto di fornitura non appena ricevuto conferma dell’approvazione delle autorità di entrambi i Paesi menzionati nel numero 4b del presente ac­cordo e che la conven­zione di cui al numero 3 è entrata in vigore;(ii)il dieci per cento del valore totale della fornitura il giorno della spedi­zione o, in caso di fornitura parziale, il dieci per cento di ciascuna for­nitura parziale il giorno della spedizione, contro presentazione della fattura dei documenti di spedizione.b.Il Consorzio di banche svizzere versa ai fornitori l’85 per cento del valore totale del contratto di fornitura previa presentazione della fattura e dei documenti di spedizione mediante somme direttamente imputate al credito del Governo della Repubblica d’Indonesia. Detto credito può toccare un mas­simo di duecentocinquantacinque milioni di franchi svizzeri.7. Il Governo della Repubblica d’Indonesia oppure l’istanza da esso designata, s’im­pegna, per tutte le forniture effettuate in virtù del presente accordo e beneficianti di crediti di trasferimento, ad assicurare il versamento degli interessi contrattuali e il rimborso di capitali alla scadenza prevista e in franchi svizzeri liberi effettivi al Con­sorzio di banche svizzere.8. Il Governo della Repubblica d’Indonesia rimborserà tutti i crediti di trasferimento entro dodici anni mediante rate semestrali uguali e regolari, di cui, la prima, sarà dovuta e pagata sei mesi dopo la messa in funzione del progetto considerato.9. Ciascuna delle autorità competenti può, per il tramite dell’Ambasciata di Sviz­zera a Djakarta, proporre di sottoporre al presente accordo un contratto di fornitura svizzero.10. Tutte le domande di sottomissione all’accordo di contratti di fornitura devono essere presentate alle autorità svizzere menzionate sotto numero 4 b) del presente accordo entro trentasei mesi a decorrere dall’entrata in vigore dell’accordo.11. Il presente accordo entra in vigore il giorno della firma.12. Ciascuna parte contraente può notificare, in ogni momento, all’altra parte, la propria intenzione di disdire l’accordo. Esso diverrà caduco tre mesi dopo tale noti­ficazione. L’accordo resta nondimeno applicabile a tutti i contratti conchiusi durante la sua validità, sino alla loro completa esecuzione.Fatto in due esemplari a Berna, il 22 gennaio 1979, nelle lingue tedesca e inglese. I due testi fanno parimenti fede, tuttavia, in caso di controversia prevarrà il testo inglese.Per il Governodella Confederazione svizzera:K. JacobiPer il Governo della Repubblica d’Indonesia:W. Sukawati2 Oggi: Segreteria di Stato dell’economia (SECO).3 Oggi: Dipartimento federale dell’economia (DFE).
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0.748.131.916.311ru Traduzione2Accordotra la Confederazione Svizzera e la Repubblica d’Austria concernente gli effetti dell’esercizio degli aerodromi situati in prossimità del confine sul territorio nazionale dell’altra Parte contraenteConcluso il 23 luglio 1991Ratificato con strumenti scambiati il 30 gennaio 1992Entrato in vigore il 1o febbraio 19921 RU 1992 9792 Il testo originale tedesco è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.La Confederazione Svizzeraela Repubblica d’Austriadette qui di seguito Parti contraenti,–riconoscendo la necessità di proteggere dagli effetti nocivi risultanti dal­l’eser­cizio dell’aerodromo di Altenrhein gli abitanti delle zone circostanti,–nell’intento di disciplinare le operazioni di volo in base a regole giuridiche comuni,–coscienti che, per l’aerodromo di Altenrhein, ciò è possibile unicamente mediante l’uso comune dello spazio aereo austriaco,–considerato che la Repubblica d’Austria si adopera per stabilire e mantenere un collegamento aereo regolare tra Altenrhein e Vienna,–tenendo conto dell’importanza della riserva naturale del delta del Reno per la Repubblica d’Austria,–nell’intento di concedere reciprocità quanto agli effetti dell’esercizio del­l’aero­­dromo di Hohenems,–memori della loro appartenenza all’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (OACI),hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Uso dello spazio aereo austriaco (1)  Nell’ambito del presente accordo e della convenzione di cui all’articolo 6, l’uso dello spazio aereo austriaco al di sopra del delta del Reno è autorizzato per avvicinamenti all’aerodromo di Altenrhein e decolli dal medesimo. Il numero massimo di sorvoli annui che gli aeromobili svizzeri di Stato possono effettuare senza un’auto­rizzazione particolare da parte dell’Austria è fissato a settantacinque.(2)  L’uso dello spazio aereo austriaco al di sopra del delta del Reno per i voli interni da e a destinazione dell’aerodromo di Altenrhein è autorizzato senza che sia necessario consegnare un piano di volo OACI.(3)  La Repubblica d’Austria riconosce quali autorizzazioni aeronautiche ufficiali nella circolazione d’aerodromo di Altenrhein le tessere d’allievo rilasciate dalla Svizzera agli allievi piloti.Art. 2 Struttura dello spazio aereo Allo scopo di proteggere i voli a vista e i voli strumentali, le Parti contraenti creano, sotto forma di zona dì circolazione d’aerodromo (ATZ) o di spazio aereo controllato, uno spazio aereo internazionale per l’aerodromo di Altenrhein, la cui struttura tecnica risponda alle norme di sicurezza aerea. Le modalità sono fissate nella conven­zione di cui all’articolo 6.Art. 3 Procedure di avvicinamento e di decollo (1)  L’Ufficio federale svizzero dell’aviazione civile deve rendere note le procedure di avvicinamento e di decollo concernenti l’aerodromo di Altenrhein all’autorità austriaca dell’aviazione civile e alla commissione mista (art. 9), sempre che tali procedure interessino lo spazio aereo austriaco. Se la Repubblica d’Austria non solleva obiezioni entro due mesi, il suo consenso si considera acquisito.(2)  Le procedure di volo a vista e di volo strumentale ovest vigenti al momento della firma del presente accordo si considerano approvate.(3)  Sempre che le condizioni meteorologiche lo consentano e non vi si oppongano ragioni di sicurezza aerea, occorre atterrare da ovest e decollare verso ovest. Nei circuiti d’aerodromo occorre decollare verso ovest, sempre che la componente del vento di poppa non sia superiore al massimo consentito.Art. 4 Esposizione al rumore (1)  L’esposizione al rumore risultante dall’esercizio dell’aerodromo di Altenrhein è determinata e valutata secondo il diritto svizzero, per il territorio svizzero, e secondo il diritto austriaco, per il territorio austriaco. Se del caso, provvedimenti tecnici necessari al risanamento fonico sono retti parimenti dalle presenti disposizioni.(2)  Il capoverso 1 non concerne le altre disposizioni del presente accordo e della convenzione di cui all’articolo 6, intese a ridurre il rumore.Art. 5 Reciprocità per l’aerodromo di Hohenems (1)  Sempre che, nell’ambito di un eventuale ampliamento dell’aerodromo di Hohen­ems, fosse necessario usare lo spazio aereo svizzero per avvicinamenti o decolli, la Svizzera darà il proprio consenso alle stesse condizioni di quelle previste per l’uso dello spazio aereo austriaco per avvicinamenti e decolli da e a destinazione di Altenrhein.(2)  L’articolo 4 si applica per analogia all’aerodromo di Hohenems.Art. 6 Esecuzione dell’accordo Le modalità di esecuzione del presente accordo saranno precisate in una conven­zione conclusa tra il Dipartimento federale svizzero dei trasporti, delle comunica­zioni e delle energie e il Ministero federale dell’economia pubblica e dei trasporti della Repubblica d’Austria.Art. 7 Assistenza giudiziaria e amministrativa Le Parti contraenti si accordano assistenza reciproca in campo giudiziario ed amministrativo nel perseguire le violazioni delle prescrizioni di diritto aeronautico connesse a voli verso e dagli aerodromi di Altenrhein e Hohenems e nell’eseguire le decisioni relative a tali violazioni. In tal caso, le autorità competenti possono mettersi direttamente in contatto tra di loro.Art. 8 Parità di condizioni per un’impresa austriaca di trasporti aerei Un’impresa austriaca di trasporti aerei che assicura il collegamento regolare tra punti all’interno del Paese e Altenrhein può far uso dell’aerodromo di Altenrhein e delle relative infrastrutture tecniche e operative a condizioni non meno favorevoli di quelle concesse a un’impresa svizzera che assicura il servizio di linea.Art. 9 Commissione mista (1)  Le Parti contraenti formano una commissione mista incaricata di:a)discutere ogni questione risultante dall’interpretazione e dall’applicazione del presente accordo e della convenzione di cui all’articolo 6, o che si ponesse in tale contesto, e definire i provvedimenti da adottare;b)proporre eventuali modifiche del presente accordo e della convenzione di cui all’articolo 6;c)formulare raccomandazioni alle autorità competenti circa i punti a) e b).(2)  La commissione si compone di tre membri svizzeri e di tre membri austriaci che possono farsi accompagnare da periti. Ogni Parte contraente designa un membro della propria delegazione per presiederla. Ciascun presidente di delegazione può, mediante richiesta rivolta al presidente dell’altra delegazione, convocare la commissione, che si riunirà al più tardi due mesi dopo il ricevimento della domanda.(3)  La commissione decide all’unanimità e si dota di un regolamento interno.(4)  Se una delegazione lo richiede, le sarà concessa, nell’osservanza delle prescrizioni legali, la possibilità di consultare la documentazione sulle operazioni di volo degli aerodromi di Altenrhein e di Hohenems, necessaria per l’adempimento dei suoi compiti. Art. 10 Divergenze d’opinione (1)  Le divergenze d’opinione riguardanti l’interpretazione o l’applicazione del presente accordo o della convenzione di cui all’articolo 6 sono, se possibile, composte dalla commissione mista.(2)  Le divergenze che non potessero essere composte dalla commissione mista sono sottoposte ad arbitrato su richiesta di una delle Parti contraenti.(3)  Il tribunale arbitrale è costituito di caso in caso; ciascuna Parte contraente nomina un membro e i due membri designano di comune intesa un cittadino di uno Stato terzo come presidente, che sarà nominato dai governi delle Parti contraenti. I membri devono essere nominati nel termine di due mesi, il presidente nel termine di tre mesi dal momento in cui una delle Parti contraenti ha comunicato all’altra di voler sottoporre la divergenza ad un tribunale arbitrale.(4)  Ove i termini menzionati nel capoverso 3 non fossero rispettati, ciascuna Parte contraente può, salvo patto contrario, invitare il presidente del Consiglio dell’OACI a procedere alle necessarie designazioni. Se il presidente possiede la cittadinanza di una delle Parti o se, per un altro motivo, si trova impedito, il suo sostituto procede alle designazioni.(5)  Il tribunale arbitrale decide a maggioranza dei voti. Le sue decisioni sono vincolanti. Ciascuna Parte contraente sopporta i costi dell’arbitro da essa nominato e i propri costi di patrocinio nella procedura dinanzi al tribunale arbitrale; i costi del presidente e gli altri costi sono sopportati in parti uguali dalle due Parti contraenti. Per altro, il tribunale arbitrale disciplina da se la propria procedura.(6)  Per ciò che riguarda la citazione e l’audizione di testimoni e periti, i tribunali e le autorità amministrative delle Parti contraenti prestano al tribunale arbitrale, se ne fa domanda al relativo governo, l’assistenza giudiziaria e amministrativa normalmente concessa ai tribunali civili esteri.Art. 11 Disposizioni finali (1)  Il presente accordo soggiace a ratificazione. Gli strumenti di ratificazione saranno scambiati a Berna non appena possibile.(2)  Il presente accordo entra in vigore il primo giorno del mese seguente a quello in cui gli strumenti di ratificazione sono stati scambiati. Alla stessa data, è abolito lo scambio di note del 21 dicembre 1956 tra i Governi svizzero e austriaco concernente l’uso eccezionale del territorio austriaco per aeromobili svizzeri di Stato.(3)  Il presente accordo è concluso per un periodo di tempo indeterminato. Può essere denunciato in ogni momento per iscritto e per via diplomatica e decadrà un anno dopo la denuncia.(4)  Nel caso di denuncia, le Parti contraenti avviano immediatamente trattative in vista di un nuovo disciplinamento comune degli effetti dell’esercizio dei loro aerodromi situati in prossimità del confine.Fatto a Bregenz, il 23 luglio 1991, in due originali.Per laConfederazione Svizzera:Per laRepubblica d’Austria:René FelberAlois Mock
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0.362.380.039 RU 2010 3121Scambio di note del 17 dicembre 2009tra la Svizzera e l’Unione europea concernente il recepimento della decisione 2009/876/CE della Commissione del 30 novembre 2009 che adotta le misure necessarie alla realizzazione tecnica nell’ambito del sistema d’informazione visti(Sviluppo dell’acquis di Schengen)Entrato in vigore l'8 aprile 2010 (Stato 8  aprile 2010)Traduzione1Missione della Svizzera presso l’Unione europeaBruxelles, 17 dicembre 2009Commissione europeaSegretariato generaleSG.A.3BruxellesLa Missione della Svizzera presso l’Unione europea porge i complimenti al Segretariato generale della Commissione europea e ha l’onore di accusare ricezione della notifica della Commissione del 1° dicembre 2009, emessa in virtù dell’articolo 7 paragrafo 2 lettera a primo periodo dell’Accordo tra la Confederazione Svizzera, l’Unione europea e la Comunità europea, firmato a Lussemburgo il 26 ottobre 20042, riguardante l’associazione della Svizzera all’attuazione, all’applicazione e allo sviluppo dell’acquis di Schengen (qui di seguito Accordo di associazione), dal tenore seguente:«Decisione della Commissione del 30 novembre 2009 che adotta le misure necessarie alla realizzazione tecnica per quanto riguarda l’inserimento dei dati e il collegamento delle domande, l’accesso ai dati, la modifica, la cancellazione e la cancellazione anticipata dei dati, la registrazione delle operazioni di trattamento dei dati e il relativo accesso nell’ambito del sistema d’informazione visti»3La presente decisione è stata notificata alla Svizzera con il numero C(2009)9402 definitivo.Conformemente all’articolo 7 paragrafo 2 lettera a secondo periodo dell’Accordo di associazione, la Missione della Svizzera presso l’Unione europea informa il Segretariato generale della Commissione europea che la Svizzera accetta e si impegna a trasporre nel proprio ordinamento giuridico interno il contenuto dell’atto annesso alla notifica della Commissione. L’atto in questione costituisce parte integrante della presente nota di risposta.Conformemente all’articolo 7 paragrafo 3 dell’Accordo di associazione, la notifica della Commissione europea del 1° dicembre 2009 e la presente nota di risposta instaurano diritti e obblighi tra la Svizzera e l’Unione europea e costituiscono pertanto un accordo tra la Svizzera e l’Unione europea.Il presente accordo entrerà in vigore alla data in cui la Svizzera avrà comunicato l’adempimento dei requisiti costituzionali relativi allo scambio di note tra la Sviz­zera e la Comunità europea del 21 agosto 2008 concernente il recepimento del regolamento VIS (regolamento (CE) n. 767/2008) e potrà essere denunciato alle condizioni previste negli articoli 7 e 17 dell’Accordo di associazione.Una copia della presente nota è trasmessa al Segretariato generale del Consiglio dell’Unione europea, Direzione generale H, Giustizia e affari interni, Bruxelles.La Missione della Svizzera presso l’Unione europea coglie l’occasione per rinnovare al Segretariato generale della Commissione europea le assicurazioni della più alta considerazione.1 Il testo originale francese è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.2 RS 0.362.313 Decisione della Commissione del 30 nov. 2009 che adotta le misure necessarie alla realizzazione tecnica per quanto riguarda l’inserimento dei dati e il collegamento delle domande, l’accesso ai dati, la modifica, la cancellazione e la cancellazione anticipata dei dati, la registrazione delle operazioni di trattamento dei dati e il relativo accesso nell’ambito del sistema d’informazione visti, GU L 315 del 2.12.2009, pag. 30
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143.116 Ordinanzadel DFAE concernente l’ordinanza sui documenti d’identità(O-ODI-DFAE)del 13 novembre 2002 (Stato 1° marzo 2012)Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE),visti gli articoli 55 capoverso 3 e 56 dell’ordinanza del 20 settembre 20021 suidocumenti d’identità (ODI),ordina:1 RS 143.11Capitolo 1: Disposizioni generali Art. 1 Passaporti diplomatici e di servizio 1 Passaporti diplomatici o di servizio possono essere consegnati d’ufficio a persone che, in virtù della loro funzione o su incarico della Confederazione, sono incaricate di tutelare gli interessi svizzeri all’estero.2 I passaporti diplomatici e di servizio hanno l’unico scopo di:a.facilitare il passaggio di confine in uno Stato estero;b.consentire l’annuncio nello Stato accreditatario.3 Essi non danno diritto a nessun privilegio di natura consolare o diplomatica.4 Passaporti diplomatici sono rilasciati a persone incaricate di tutelare interessi diplomatici o consolari; negli altri casi sono rilasciati passaporti di servizio.Art. 2 Passaporti ordinari e provvisori2 1 Un passaporto diplomatico o di servizio ordinario è rilasciato per la durata del mandato, della carica, della funzione o di una missione.2 Un passaporto diplomatico o di servizio provvisorio è rilasciato soltanto in casi urgenti se non vi è tempo sufficiente per rilasciare un passaporto ordinario.3 ...32 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).3 Introdotto dal n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007 (RU 2007 871). Abrogato dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 3 Cittadinanza svizzera Passaporti diplomatici e di servizio possono essere rilasciati soltanto a persone in possesso della cittadinanza svizzera.Art. 4 Impiegati in prova Agli impiegati in prova non sono rilasciati passaporti diplomatici e di servizio.Art. 5 Autorità competenti 1 La Direzione delle risorse del DFAE (Direzione) è l’autorità richiedente e l’auto­rità di rilascio ai sensi della legge del 22 giugno 20014 sui documenti d’identità (LDI).52 Essa decide in merito al rilascio, alla restituzione e al ritiro di un passaporto diplomatico o di servizio (documenti d’identità ufficiali).3 Essa può derogare, in via eccezionale, alle disposizioni della presente ordinanza:a.su domanda;b.in presenza di motivi importanti; ec.se la deroga è indispensabile al fine di tutelare interessi nazionali.4 RS 143.15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Capitolo 2: Titolari del passaporto Sezione 1: Passaporto diplomatico Art. 6 Impiegati del DFAE Un passaporto diplomatico può essere rilasciato e consegnato durante il rapporto d’impiego per una durata illimitata:a.6agli impiegati del DFAE soggetti all’obbligo di trasferimento;b.agli altri impiegati del DFAE che adempiono funzioni intese a tutelare gli interessi diplomatici e consolari;c.agli altri impiegati del DFAE occupati all’estero o incaricati di una missione all’estero, sempreché sia necessario per importanti ragioni di servizio o di altra natura e sia stato autorizzato dalla Direzione dopo aver sentito la divisione politica competente nel caso singolo oppure per determinati luoghi di lavoro in generale;d.7agli altri impiegati del DFAE, sempre che esercitino una funzione corrispondente alle classi di salario 18 e superiori e che sia necessario per importanti ragioni di servizio o di altra natura.6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).7 Introdotta dal n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007, in vigore dal 1° apr. 2007 (RU 2007 871).Art. 7 Impiegati di altri Dipartimenti Un passaporto diplomatico può essere rilasciato e consegnato durante il rapporto d’impiego per una durata illimitata:a.agli impiegati degli altri Dipartimenti occupati all’estero che sono distaccati presso il DFAE e adempiono funzioni intese a tutelare gli interessi diplomatici o consolari;b.agli impiegati degli altri Dipartimenti aventi rango di segretario di Stato, ambasciatore o ministro;c.8ai direttori degli uffici federali.8 Introdotta dal n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007, in vigore dal 1° apr. 2007 (RU 2007 871).Art. 8 Magistrati della Confederazione Un passaporto diplomatico è rilasciato e consegnato per una durata illimitata:a.ai consiglieri federali in carica o in pensione;b.al cancelliere in carica e ai cancellieri in pensione.Art. 9 Altre persone Un passaporto diplomatico può essere rilasciato e consegnato per la durata del mandato, della carica, della funzione o di una missione:a.al presidente del Consiglio nazionale;b.al presidente del Consiglio degli Stati;c.ai membri delle Camere federali che rappresentano la Svizzera presso il Consiglio d’Europa;d.ai membri delle Camere federali che siedono in commissioni internazionali;e.al presidente del Tribunale federale;f.ai membri delle Camere federali che viaggiano all’estero per conto del Parlamento;g.agli impiegati dei Servizi del Parlamento che accompagnano all’estero i membri di Commissioni parlamentari o una delegazione ufficiale;h.al procuratore generale della Confederazione;i.agli impiegati superiori presso le organizzazioni internazionali a partire dalla classe D1 in avanti;j.ai delegati svizzeri e ai loro supplenti nella commissione centrale per la navigazione sul Reno;k.ai giudici svizzeri alla Corte internazionale di giustizia dell’Aia, alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, alla Camera d’appello della commissione centrale per la navigazione sul Reno e presso gli organi internazionali di giustizia, arbitrato, inchiesta o conciliazione;l.alle persone incaricate per una durata limitata dal Consiglio federale di adempiere una missione ufficiale presso un governo estero, un’organizza­zione o una conferenza internazionali;m.al presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e ai membri e delegati della CICR nella categoria fuori classe I;n.ai collaboratori della CICR nella categoria fuori classe II;o.agli altri collaboratori e delegati della CICR, purché necessario per motivi di sicurezza o per altri motivi importanti;p.al presidente e al medico capo della Croce Rossa svizzera.Sezione 2: Passaporto di servizio Art. 10 Impiegati del DFAE Un passaporto di servizio può essere rilasciato e consegnato durante il rapporto d’impiego per una durata illimitata:a.9agli impiegati del DFAE, se la loro funzione lo richiede per motivi impor­tanti;b.ai membri onorari ai quali la Direzione ha conferito un titolo consolare.9 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 11 Impiegati di altri Dipartimenti Un passaporto di servizio può essere rilasciato e consegnato durante il rapporto d’impiego per una durata illimitata agli impiegati degli altri Dipartimenti occupati all’estero, sempreché questi siano distaccati presso il DFAE e non ricevano un passaporto diplomatico.Art. 12 Altre persone Un passaporto di servizio può essere rilasciato e consegnato per la durata della missione ufficiale all’estero:a.alle persone incaricate dal Consiglio federale o dal capo del DFAE di adempiere una missione temporanea all’estero che non si svolge presso un governo straniero, un’organizzazione internazionale o una conferenza internazionale;b.ai delegati della Croce Rossa svizzera per i loro impieghi all’estero;c.al presidente, al direttore, ai sostituti-direttori e agli impiegati in servizio esterno dell’Ufficio svizzero per l’espansione commerciale (OSEC);d.al presidente, al vicepresidente e al direttore della fondazione Pro Helvetia come pure ai capi delle agenzie estere della fondazione Pro Helvetia;e.al presidente e al direttore di Svizzera Turismo, ai capi delle agenzie estere di Svizzera Turismo come pure agli impiegati di queste agenzie.Sezione 3: Passaporti per congiunti Art. 1310 Passaporto diplomatico Un passaporto diplomatico può essere rilasciato e consegnato per una durata illimi­tata:a.al coniuge o al partner registrato del titolare del passaporto secondo gli articoli 6, 7 lettere a–b e 8;b.al partner del titolare del passaporto secondo gli articoli 6 lettere a–c e 7 lettera a per la durata dell’impiego all’estero del titolare del passaporto;c.ai figli del titolare del passaporto secondo gli articoli 6 lettere a–c, 7 lettera a e 8 fino al compimento del 18° anno di età;d.ai figli in formazione del titolare del passaporto secondo gli articoli 6 lette­re a–c e 7 lettera a aventi un’età compresa tra 18 e 25 anni, a scopo di visita o viaggi in comune, per la durata dell’impiego all’estero del titolare del passaporto.10 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007, in vigore dal 1° apr. 2007 (RU 2007 871).Art. 1411 Passaporto di servizio Un passaporto di servizio può essere rilasciato e consegnato per una durata illimi­tata:a.al coniuge o al partner registrato del titolare del passaporto secondo gli articoli 10 lettera a e 11;b.al partner del titolare del passaporto secondo gli articoli 10 lettera a e 11 per la durata dell’impiego all’estero del titolare del passaporto;c.ai figli del titolare del passaporto secondo gli articoli 10 lettera a e 11 fino al compimento del 18° anno di età;d.ai figli in formazione del titolare del passaporto secondo gli articoli 10 let­tera a e 11 aventi un’età compresa tra 18 e 25 anni, a scopo di visita o viaggi in comune, per la durata dell’impiego all’estero del titolare del passaporto.11 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007, in vigore dal 1° apr. 2007 (RU 2007 871).Art. 15 Partner 1 È considerato partner la persona con la quale il titolare del passaporto convive.2 Vi è convivenza quando:a.il partner e il titolare del passaporto vivono in economia domestica comune; eb.il partner prende parte con il titolare del passaporto a un impiego all’estero.3 Il partner che vuole ricevere un passaporto diplomatico o di servizio deve attestare alla Direzione per scritto l’effettiva esistenza e la durata della convivenza.Sezione 4: Eccezioni alla consegna dei passaporti per una durata limitata Art. 16 Eccezioni La Direzione può rilasciare a persone che devono intraprendere più viaggi all’anno per adempiere missioni ufficiali passaporti diplomatici o di servizio secondo gli articoli 9 e 12 per una durata illimitata.Capitolo 3: Validità dei passaporti Art. 17 1 I passaporti diplomatici e di servizio ordinari sono validi:a.dieci anni al massimo per persone che, al momento della domanda, hanno compiuto il 18° anno di età;b.12cinque anni al massimo per persone che, al momento della domanda, non hanno ancora compiuto il 18° anno d’età;c.13...1bis ...142 I passaporti diplomatici e di servizio provvisori sono validi al massimo 12 mesi.3 La Direzione stabilisce la durata di validità del passaporto al momento del rilascio.4 La validità si calcola in mesi e decorre a partire dalla data di emissione del documento.5 La durata di un passaporto diplomatico o di servizio non è prorogabile.6 Se per un lungo periodo non è possibile la produzione dei passaporti diplomatici e di servizio, la durata dei passaporti validi può essere prorogata fino a un massimo di 3 anni e i passaporti provvisori possono essere rilasciati con una validità di 3 anni.12 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).13 Abrogata dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).14 Introdotto dal n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007 (RU 2007 871). Abrogato dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Capitolo 4: Rilascio, perdita e restituzione Sezione 1: Procedura di richiesta e di rilascio Art. 1815 Richiesta 1 Per la procedura di rilascio di un passaporto diplomatico o di servizio sono applicabili per analogia gli articoli 9–14a ODI.2 La Direzione può predisporre moduli complementari secondo cui allestire il modulo di richiesta ordinario.15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 1916 16 Abrogato dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 2017 Presenza personale 1 Il richiedente deve presentarsi personalmente alla Direzione, portare i documenti eventualmente richiesti da quest’ultima e dimostrare la propria identità.2 La Direzione verifica l’identità del richiedente.3 Il richiedente può presentarsi personalmente presso una rappresentanza svizzera all’estero se la Direzione ha previamente dato il suo consenso.17 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, in vigore dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 2118 18 Abrogato dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 22 Contenuto dei passaporti Nei passaporti diplomatici e di servizio possono essere iscritti, oltre ai dati secondo l’articolo 14 ODI, la descrizione della funzione e altri dati necessari per svolgere una missione, una carica, un mandato o un’attività.Art. 23 Passaporti sostitutivi 1 In presenza di gravi motivi, la Direzione può rilasciare al titolare di un passaporto diplomatico o di servizio ulteriori passaporti (passaporti sostitutivi).2 Venuti meno i gravi motivi, i passaporti sostitutivi devono essere restituiti immediatamente e spontaneamente alla Direzione. Art. 24 Deposito dei passaporti svizzeri ordinari 1 Alla consegna di un passaporto diplomatico o di servizio, eventuali altri passaporti svizzeri validi già rilasciati devono essere depositati presso la Direzione.192 La Direzione può permettere che tali passaporti siano depositati altrove, sempreché sia escluso ogni abuso.19 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del DFAE del 22 feb. 2007, in vigore dal 1° apr. 2007 (RU 2007 871).Art. 25 Deposito dei passaporti diplomatici e di servizio Il titolare di un passaporto diplomatico o di servizio deve depositarlo presso la Direzione quando fa domanda per ottenere un passaporto svizzero ordinario.Art. 26 Consegna 1 Dopo la loro produzione, i passaporti diplomatici e di servizio sono consegnati alla Direzione.2 La Direzione li inoltra ai rispettivi titolari.Sezione 2: Perdita Art. 27 Denuncia della perdita 1 Il titolare di un passaporto diplomatico o di servizio deve notificarne immediatamente la perdita alla Direzione.2 La Direzione mette a disposizione un modulo per notificare la perdita.3 Il titolare del passaporto deve allegare alla notifica della perdita, per quanto possibile, un rapporto del posto di polizia competente per territorio.4 La Direzione segnala i passaporti di cui è stata notificata la perdita all’Ufficio federale di polizia affinché siano iscritti nella ricerca d’oggetti RIPOL.Art. 28 Passaporti perduti e ritrovati 1 La Direzione dichiara non validi i passaporti diplomatici o di servizio di cui è stata notificata la perdita.2 I passaporti ritrovati devono essere restituiti alla Direzione. Questa informa l’Ufficio federale di polizia.Sezione 3: Restituzione, ritiro e dichiarazione di nullità Art. 29 Restituzione e ritiro 1 Un passaporto diplomatico o di servizio deve essere restituito o è ritirato dalla Direzione se:a.le condizioni necessarie per il rilascio non sono o non sono più adempiute (art. 7 cpv. 1 lett. a LDI20);b.un’identificazione chiara del titolare del passaporto non è più possibile (art. 7 cpv. 1 lett. b LDI);c.contiene iscrizioni false o non ufficiali o è stato altrimenti modificato (art. 7 cpv. 1 lett. c LDI);d.non è più valido;e.si tratta di un passaporto per congiunti che vivono separati dall’impiegato non per motivi di salute o di servizio;f.il titolare riceve un congedo non pagato superiore a 30 giorni civili; se il titolare è impiegato presso il DFAE ed è distaccato presso un altro Dipartimento durante il congedo, la Direzione può rinunciare a ritirargli il passaporto per la durata del distacco.2 Un passaporto diplomatico o di servizio deve essere restituito o può essere ritirato dalla Direzione se:a.il titolare è penalmente perseguito in Svizzera per un crimine o un delitto o è stato condannato da un tribunale svizzero con sentenza passata in giudicato (art. 7 cpv. 2 LDI);b.si tenta in modo illecito o abusivo di trarre vantaggi dal passaporto;c.il titolare svolge all’estero un’occupazione remunerata che potrebbe danneggiare gli interessi della Confederazione svizzera.20 RS 143.1Art. 30 Dichiarazione di nullità Se il titolare di un passaporto diplomatico o di servizio non dà alcun seguito all’invito di restituirlo o se si oppone al ritiro, la Direzione può dichiarare non valido il passaporto e ordinarne l’iscrizione nella ricerca d’oggetti RIPOL.Capitolo 5: Emolumenti e spese Art. 31 Emolumenti I passaporti diplomatici e di servizio sono consegnati gratuitamente.Art. 32 Spese 1 Le spese possono essere addebitate al titolare di un passaporto diplomatico o di servizio.2 Esse sono calcolate secondo i costi effettivi.3 Sono spese i costi secondo l’articolo 49 capoverso 2 ODI.Capitolo 6: Disposizioni finali Art. 33 Diritto previgente: abrogazione Il regolamento del DFAE del 28 ottobre 199821 sui passaporti diplomatici, di servizio e speciali è abrogato.21 Non pubblicato nella RU.Art. 3422 22 Abrogato dal n. I dell’O del DFAE del 31 gen. 2012, con effetto dal 1° mar. 2012 (RU 2012 697).Art. 35 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2003.
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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0.631.20Tradu­zione1Convenzione internazionaleper la semplificazione e l’armonizzazionedei sistemi doganali2Conchiusa a Kyoto il 18 maggio 1973Approvata dall’Assemblea federale il 17 marzo 19763Istrumento di ratificazione depositato dalla Svizzera il 13 aprile 1977Entrata in vigore per la Svizzera il 13 luglio 1977 (Stato 3  febbraio 2006)1RU 1977 1437; FF 1975 II 713 Il testo originale francese è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.2 La presente convenzione è ancora applicabile per la Svizzera nei suoi rapporti con le Parti contraenti che non fanno parte del Prot. di emendamento del 26 giu. 1999 (RS 0.631.21)3 Art. 1 del DF del 17 mar. 1976 (RU 1977 1436)IngressoLe Parti contraenti della presente Convenzione, elaborata sotto gli auspici del Con­siglio di cooperazione doganale,accertato che le discrepanze fra i sistemi doganali dei Paesi possono intralciare gli scambi internazionali,considerato che è nell’interesse di tutti i Paesi di favorire questi scambi e la coope­razione internazionale,considerato che la semplificazione e l’armonizzazione dei loro sistemi doganali pos­sono contribuire efficacemente allo sviluppo del commercio internazionale e d’altre forme di scambi internazionali,convinte che uno strumento internazionale, contenente disposizioni che i Paesi si obbligano ad applicare non appena ne hanno la possibilità, consentirebbe di giun­gere progressivamente ad un alto grado di semplificazione e di armonizzazione dei sistemi doganali, ciò che costituisce uno degli obiettivi essenziali dei Consiglio di cooperazione doganale, hanno convenuto quanto segue:Capitolo I Definizioni Art. 1 Per l’applicazione della presente Convenzione s’intende:a)per «Consiglio», l’organizzazione stabilita dalla Convenzione istitutiva di un Consiglio di cooperazione doganale, conclusa a Bruxelles il 15 dicembre 19504;b)per «Comitato tecnico permanente», il Comitato tecnico permanente del Consiglio;c)per «ratificazione», la ratificazione propriamente detta, l’accettazione o l’approvazione.4 RS 0.631.121.2Capitolo II Campo d’applicazione della Convenzione e struttura degli allegati Art. 2 Ciascuna Parte contraente si obbliga a promuovere la semplificazione e l’armonizza­zione dei sistemi doganali e, a tale scopo, a conformarsi, alle condizioni previste nella presente Convenzione, alle norme ed alle prassi raccomandate, costituenti l’oggetto degli allegati alla presente Convenzione. Nondimeno, a ciascuna Parte contraente è conferita libertà d’accordare agevolazioni maggiori di quelle previste nella Convenzione ed è raccomandato di concedere siffatte agevolazioni in tutto il limite possibile.Art. 3 Le disposizioni della presente Convenzione non ostano all’applicazione di divieti e restrizioni procedenti dalla legislazione nazionale.Art. 4 Ciascun allegato alla presente Convenzione è composto di norma:a)di una introduzione costituente la sintesi delle diverse questioni trattate nell’allegato;b)di definizioni dei principali termini doganali utilizzati nell’allegato;c)di norme rappresentanti disposizioni la cui applicazione generale è ricono­sciuta necessaria per giungere all’armonizzazione dei sistemi doganali e alla loro semplificazione;d)di prassi raccomandate, ossia di disposizioni delle quali è riconosciuto che costituiscono un progresso verso l’armonizzazione e la semplificazione dei sistemi doganali e la cui applicazione, per quanto possibile generalizzata, è giudicata auspicabile;e)di note destinate a indicare talune possibilità di cui tener conto per l’applica­zione della norma o della prassi raccomandata corrispondente.Art. 5 1.  Ciascuna Parte contraente che accetta un allegato è considerata accettare tutte le norme e prassi raccomandate figuranti in questo allegato, a meno che essa notifica al Segretario generale del Consiglio, nel momento dell’accettazione del suddetto alle­gato o successivamente, la o le norme e le prassi raccomandate, per le quali essa esprime riserve, indicando le discrepanze esistenti fra le disposizioni della sua legi­slazione nazionale e quelle delle norme e delle prassi raccomandate in causa. Qual­siasi Parte contraente, che ha formulato riserve, può, in ogni momento, toglierle, in tutto o in parte, mediante notificazione al Segretario generale, indicando la data in cui dette riserve sono tolte.2.  Ciascuna Parte contraente vincolata da un allegato, esamina, almeno ogni trien­nio, le norme e le prassi raccomandate figuranti in questo allegato e riguardo alle quali essa ha espresso riserve, le compara alle disposizioni della sua legislazione nazionale e notifica al Segretario generale del Consiglio i risultati di questa disa­mina.Capitolo III Compito del Consiglio e del Comitato tecnico permanente Art. 6 1.  Il Consiglio bada, nel quadro della presente Convenzione, alla gestione e allo sviluppo di quest’ultima. Esso risolve segnatamente d’incorporarvi nuovi allegati.2.  A tale scopo, il Comitato tecnico permanente esercita, sotto l’autorità del Consi­glio e secondo le sue direttive, le funzioni seguenti:a)prepara nuovi allegati e propone al Consiglio di approvarli allo scopo di incorporarli nella Convenzione;b)propone al Consiglio i disegni d’emendamento della presente Convenzione o degli allegati, che giudica necessari e, segnatamente, i disegni intesi a modi­ficare il testo delle norme e delle prassi raccomandate o a trasformare le prassi raccomandate in norme;c)fornisce pareri riguardo a qualsiasi problema concernente l’applicazione della Convenzione;d)adempie le mansioni che il Consiglio potrebbe affidargli per quanto con­cerne le disposizioni della Convenzione.Art. 7 Per il voto in sede di Consiglio e di Comitato tecnico permanente, ciascun allegato è considerato costituente una convenzione distinta.Capitolo IV Disposizioni diverse Art. 8 Per l’applicazione della presente Convenzione, l’allegato o gli allegati vigenti ri­spetto a una Parte contraente costituiscono parte integrante della Convenzione; per quanto concerne detta Parte contraente, qualsiasi riferimento alla Convenzione s’applica pertanto pure a questo allegato o a questi allegati.Art. 9 Le Parti contraenti, costituenti un’unione doganale o economica, possono notificare al Segretario generale del Consiglio che, per l’applicazione di un determinato alle­gato alla presente Convenzione, i loro territori devono essere considerati un unico territorio. In tutti i casi in cui, a cagione d’una siffatta notificazione, esisto no di­screpanze fra le disposizioni di questo allegato e quelle della legislazione applicabile sui territori delle Parti contraenti, gli Stati interessati esprimono, in applicazione dell’articolo 5 della presente Convenzione, una riserva riguardo alla norma oppure alla prassi raccomandata in questione.Capitolo V Disposizioni finali Art. 10 1.  Qualsiasi vertenza fra due o più Parti contraenti per quanto concerne l’inter­pretazione o l’applicazione della presente Convenzione è composta, per quanto possibile, mediante negoziati diretti tra le Parti.2.  Le vertenze che non sono risolte mediante negoziati diretti sono presentate dalle Parti interessate al Comitato tecnico permanente, il quale le esamina e fa raccoman­dazioni per risolverle.3.  La vertenza, se non può essere risolta dal Comitato tecnico permanente, è propo­sta al Consiglio il quale fa raccomandazioni conformemente all’articolo III lettera e della convenzione istitutiva del Consiglio5.4.  Le Parti alla vertenza possono convenire d’accettare le raccomandazioni del Comitato tecnico permanente o del Consiglio.5 RS 0.631.121.2Art. 11 1.  Qualsiasi membro del Consiglio e qualsiasi Stato membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite o delle sue istituzioni specializzate può divenire partecipe della presente Convenzione:a)firmandola senza riserva di ratificazione;b)depositando uno strumento di ratificazione, dopo averlo firmato con riserva di ratificazione; oppurec)aderendovi.2.  La presente Convenzione è aperta fino al 30 giugno 1974, alla sede del Consiglio a Bruxelles, alla firma degli Stati menzionati nel paragrafo 1 del presente articolo. Dopo questa data, la Convenzione è aperta all’adesione.3.  Qualsiasi Stato non membro delle organizzazioni di cui al paragrafo 1 del pre­sente articolo, cui il Segretario generale del Consiglio, a domanda del Consiglio, trasmette un invito a tale scopo, può divenire Parte contraente della presente Con­venzione, aderendovi dopo la sua entrata in vigore.4.  Ciascuno Stato di cui ai paragrafi 1 o 3 del presente articolo specifica, al mo­mento della firma o della ratificazione della presente Convenzione o dell’adesione, l’allegato o gli allegati che accetta, restando inteso che deve accettare almeno un allegato. Esso può ulteriormente notificare al Segretario generale del Consiglio che accetta uno o più allegati.5.  Gli strumenti di ratificazione o d’adesione sono depositati presso il Segretario generale del Consiglio.6.  Qualsiasi nuovo allegato, che il Consiglio decide d’incorporare nella presente Convenzione, è comunicato dal Segretario generale del Consiglio alle Parti con­traenti alla presente Convenzione, agli altri Stati firmatari, agli Stati membri del Consiglio che non sono partecipi della presente Convenzione e al Segretario gene­rale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Le Parti contraenti che accettano que­sto nuovo allegato lo notificano al Segretario generale del Consiglio, conforme­mente al paragrafo 4 dei presente articolo.7.  Le disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo sono parimente applicabili alle unioni doganali o economiche, di cui all’articolo 9 della presente Convenzione, nella misura in cui gli obblighi derivanti dagli strumenti istitutivi di queste unioni doganali o economiche impongono agli organi competenti delle medesime di stipu­lare in proprio nome. Questi organi non dispongono però del diritto di voto.Art. 12 1.  La presente Convenzione entra in vigore tre mesi dopo che cinque degli Stati indicati nel paragrafo 1 dell’articolo 11 precedente hanno firmato la Convenzione senza riserva di ratificazione o hanno depositato il loro strumento di ratificazione o d’adesione.2.  Rispetto a qualsiasi Stato che firma la presente Convenzione senza riserva di ratificazione, che la ratifica o vi aderisce, dopo che 5 Stati hanno firmato la Conven­zione senza riserva di ratificazione oppure hanno depositato il rispettivo strumento di ratificazione o d’adesione, la Convenzione entra in vigore 3 mesi dopo che detto Stato ha firmato senza riserva di ratificazione o depositato il suo strumento di ratifi­cazione o d’adesione.3.  Qualsiasi allegato alla presente Convenzione entra in vigore 3 mesi dopo che 5 Parti contraenti hanno accettato il suddetto allegato.4.  Rispetto a qualsiasi Stato, che accetta un allegato dopo che 5 Stati l’hanno accettato, l’allegato in questione entra in vigore 3 mesi dopo che questo Stato ha noti­ficato la sua accettazione.Art. 13 1.  Qualsiasi Stato può, sia al momento della firma senza riserva di ratificazione, o della ratificazione oppure dell’adesione, sia successivamente, notificare al Segretario generale del Consiglio che la presente Convenzione s’allarga all’insieme o a taluni dei territori, le cui relazioni internazionali sono poste sotto la sua responsabilità. Questa notificazione ha effetto 3 mesi dopo la data in cui il Segretario generale la riceve. Nondimeno, la Convenzione non può divenire applicabile ai territori desi­gnati nella notificazione, prima che essa sia entrata in vigore rispetto allo Stato inte­ressato.2.  Qualsiasi Stato che, in applicazione del paragrafo 1 del presente articolo, ha notificato che la presente Convenzione s’allarga a un territorio, le cui relazioni interna­zionali sono poste sotto la sua responsabilità, può notificare al Segretario generale del Consiglio, nelle condizioni previste all’articolo 14 della presente Convenzione, che questo territorio cesserà d’applicare la Convenzione.Art. 14 1.  La presente Convenzione è conchiusa per una durata illimitata. Nondimeno, qualsiasi Parte contraente può disdirla in ogni momento dopo la data dell’entrata in vigore, stabilita conformemente all’articolo 12 della presente Convenzione.2.  La disdetta è notificata per scritto al Segretario generale del Consiglio.3.  La disdetta ha effetto 6 mesi dopo la ricezione dello strumento di disdetta da parte del Segretario generale del Consiglio.4.  Le disposizioni dei paragrafi 2 e 3 del presente articolo sono parimente applica­bili per quanto concerne gli allegati della Convenzione, tenuto conto che qualsiasi Parte contraente può, in ogni momento dopo la data dell’entrata in vigore stabilita conformemente all’articolo 12, ritirare l’accettazione di uno o più allegati. La Parte contraente che ritira l’accettazione di tutti gli allegati è considerata come avente disdetto la Convenzione.Art. 15 1.  Il Consiglio può raccomandare modificazioni della presente Convenzione. Qual­siasi Parte contraente della presente Convenzione è invitata, dal Segretario generale del Consiglio, a partecipare alla discussione su qualsiasi proposta intesa a modifi­care la presente Convenzione.2.  Il testo di qualsiasi emendamento così raccomandato è comunicato dal Segretario generale del Consiglio alle Parti contraenti alla presente Convenzione, agli altri Stati firmatari e agli Stati membri del Consiglio che non sono Parti contraenti della pre­sente Convenzione.3.  Entro un termine di 6 mesi a contare dalla data della comunicazione della modifi­cazione raccomandata, qualsiasi Parte contraente oppure, ove trattisi di un emenda­mento concernente un allegato vigente, qualsiasi Parte contraente vincolata da que­sto allegato può comunicare al Segretario generale del Consiglio:a)sia che muove un’obiezione all’emendamento raccomandato;b)sia che, ancorché abbia l’intenzione di accettare l’emendamento raccoman­dato, le condizioni necessarie all’accettazione non sono ancora adempiute nel suo Paese.4.  Una Parte contraente, che ha trasmesso la comunicazione prevista nel paragrafo 3 b) del presente articolo, finché non abbia notificato la sua accettazione al Segretario generale del Consiglio può, durante un periodo di 9 mesi a contare dalla scadenza del termine di 6 mesi previsto nel paragrafo 3 del presente articolo, presentare un’obiezione all’emendamento raccomandato.5.  Se un’obiezione all’emendamento raccomandato è espressa alle condizioni previ­ste nei paragrafi 3 e 4 del presente articolo, l’emendamento è considerato come se non fosse stato accettato e permane senza effetti.6.  Se nessuna obiezione all’emendamento raccomandato è stata espressa secondo i paragrafi 3 e 4 del presente articolo, l’emendamento è considerato accettato alla data seguente:a)se nessuna Parte contraente ha inviato comunicazioni in applicazione del paragrafo 3 b) del presente articolo, alla scadenza del termine di sei mesi indi­cato nel paragrafo 3;b)se una o più Parti contraenti hanno inviato una comunicazione in applica­zione del paragrafo 3 b) del presente articolo, alla più vicina delle due date seguenti:i)data in cui tutte le Parti contraenti, che hanno inviato una siffatta comunicazione, hanno notificato al Segretario generale del Consiglio la loro accettazione dell’emendamento raccomandato, tenuto però conto che questa data viene fissata alla scadenza del termine di 6 mesi di cui al paragrafo 3 del presente articolo, se tutte le accettazioni sono state notificate anteriormente a questa scadenza;ii)data di scadenza del termine di nove mesi di cui al paragrafo 4 del pre­sente articolo.7.  Qualsiasi emendamento considerato accettato entra in vigore 6 mesi dopo la data in cui è stato considerato accettato oppure, se l’emendamento raccomandato è asso­ciato ad un termine d’entrata in vigore diverso, alla scadenza di questo termine, in base alla data in cui è considerato accettato.8.  Il Segretario generale del Consiglio notifica, il più presto possibile, alle Parti contraenti della presente Convenzione e agli Stati firmatari, qualsiasi obiezione all’emendamento raccomandato, espressa conformemente al paragrafo 3 a) del pre­sente articolo, come anche qualsiasi comunicazione inviata conformemente al para­grafo 3 b). Esso comunica successivamente alle Parti contraenti e agli altri Stati fir­matari se la o le Parti contraenti, che hanno inviato una siffatta comunicazione, muovono obiezioni all’emendamento raccomandato oppure l’accettano.Art. 16 1.  Indipendentemente dalla procedura d’emendamento previsto all’articolo 15 della presente Convenzione, qualsiasi allegato può, ad eccezione delle definizioni che contiene, essere modificato mediante decisione del Consiglio. Qualsiasi Parte con­traente della presente Convenzione è invitata, dal Segretario generale del Consiglio, a partecipare alla discussione riguardante qualsiasi proposta intesa a emendare un allegato. Il testo di ogni emendamento così deciso è comunicato dal Segretario gene­rale del Consiglio alle Parti contraenti della presente Convenzione, agli altri Stati firmatari e agli Stati membri del Consiglio che non sono partecipi della presente Convenzione.2.  Gli emendamenti che costituiscono l’oggetto di una decisione in applicazione del paragrafo 1 del presente articolo entrano in vigore 6 mesi dopo la comunicazione da parte del Segretario generale del Consiglio. Ciascuna Parte contraente, vincolata dall’allegato che costituisce l’oggetto di siffatti emendamenti, è considerata avente accettato questi emendamenti, salvo nel caso in cui essa esprime riserve alle condi­zioni previste nell’articolo 5 della presente Convenzione.Art. 17 1.  Qualsiasi Stato che ha ratificato la presente Convenzione o vi ha aderito è consi­derato accettante gli emendamenti entrati in vigore alla data del deposito del suo strumento di ratificazione o d’adesione.2.  Uno Stato che accetta un allegato è considerato, salvo nel caso in cui esprime riserve conformemente alla disposizione dell’articolo 5 della presente Convenzione, come avente accettato gli emendamenti di questo allegato, che vigono alla data in cui esso notifica la sua accettazione al Segretario generale dei Consiglio.Art. 18 Il Segretario generale del Consiglio notifica alle Parti contraenti della presente Con­venzione, agli altri Stati firmatari, agli Stati membri del Consiglio che non sono partecipi della presente Convenzione e al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite:a)le firme, le ratificazioni e le adesioni, di cui l’articolo Il della presente Con­venzione;b)la data in cui la presente Convenzione e ciascuno dei suoi allegati entrano in vigore conformemente all’articolo 12;c)le notificazioni ricevute conformemente agli articoli 9 e 13;d)le notificazioni e comunicazioni ricevute conformemente agli articoli 5, 16 e 17;e)le disdette ricevute conformemente all’articolo 14;f)gli emendamenti considerati accettati conformemente all’articolo 15 come anche la data della loro entrata in vigore;g)gli emendamenti agli allegati adottati dal Consiglio conformemente all’arti­colo 16 come anche la data della loro entrata in vigore.Art. 19 Conformemente all’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite6, la presente Con­venzione è registrata presso la Segreteria delle Nazioni Unite, a domanda del Segre­tario generale del Consiglio.6 RS 0.120FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno firmato la presente Con­venzione.Fatta a Kyoto, il 18 maggio 1973, nelle lingue francese e inglese, i due testi facenti parimente fede, in un solo esemplare che verrà depositato presso il Segretario gene­rale del Consiglio, il quale ne trasmetterà copie certificate conformi a tutti gli Stati indicati nel paragrafo 1 dell’articolo 11 della presente Convenzione.(Seguono le firme)Elenco degli allegati vincolanti la Svizzera7 7 Il testo degli allegati, con le riserve svizzere circa talune loro disposizioni, può essere consultato presso la Direzione generale delle dogane, Sezione degli affari internazionali, 3003 Berna.Allegato A. 1–Allegato concernente le formalità doganali anteriori al deposito della dichiarazione delle merciAllegato A. 2–Allegato concernente il deposito temporaneo delle merciAllegato A. 3–Allegato concernente le formalità doganali applicabili ai mezzi di trasporto d’uso commercialeAllegato B. 1–Smercio al consumoAllegato B. 2–Allegato concernente l’ammissione in franchigia dei diritti e tasse all’importazione di merci dichiarate per il consumoAllegato B. 3–Allegato concernente la reimportazione immutataAllegato C. 1–Allegato concernente l’esportazione definitivaAllegato D. 1–Allegato concernente le norme d’origine (FF 1975 II 769)Allegato D. 2–Allegato concernente le prove documentarie dell’origine (FF 1975 II 777)Allegato D. 3–Allegato concernente il controllo delle prove documentarie dell’origineAllegato E. 1–Allegato concernente il transito doganaleAllegato E. 3–Depositi doganali (FF 1975 II 730)Allegato E. 4–Drawback (FF 1975 II 737)Allegato E. 5–Ammissione temporanea con riesportazione immutata(FF 1975 II 741)Allegato E. 6–Allegato concernente l’ammissione temporanea per ilperfeziona­mento attivo (FF 1975 II 751)Allegato E. 8–Allegato concernente l’esportazione temporanea perperfeziona­mento passivoAllegato F. 1–Allegato concernente le zone francheAllegato F. 8–Allegato concernente le facilitazioni doganali applicabili aiviag­giatoriAllegato F. 49–Allegato concernente le formalità doganali applicabili al traffico postaleAllegato F. 5–Allegato concernente gli invii urgentiAllegato F. 6–Allegato concernente il rimborso dei diritti e delle tasse all’importazione (FF 1975 II 790)Allegato G. 1–Allegato concernente le informazioni delle autorità doganaliAllegato G. 2–Allegato concernente le relazioni tra le autorità doganali e i terziAllegato H. 1–Allegato concernente i ricorsi in materia doganaleCampo d’applicazione della convenzione il 26 aprile 2005 Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Firmato senza riserva di ratificazione (F)Entrata in vigoreAlgeria12 ottobre1976 A12 gennaio1977Arabia Saudita18 marzo1985 A18 giugno1985Australia  3 dicembre1974 A  3 marzo1975Austria*11 giugno1974 F25 settembre1974Belgio20 ottobre197520 gennaio1976Botswana  5 luglio1991 A  5 ottobre1991Bulgaria20 aprile1982 A20 luglio1982Burundi25 giugno1974 F25 settembre1974Camerun12 gennaio1977 A12 aprile1977Canada19 aprile1974 F25 settembre1974Cina  9 maggio1988 A  9 agosto1988Cipro25 ottobre1976 A25 gennaio1977Comunità europea (CE/UE/CEE)26 giugno1974 F26 settembre1974Congo (Kinshasa)24 ottobre1977 A24 gennaio1978Corea (Sud)15 luglio1983 A15 ottobre1983Croazia29 settembre1994 A29 dicembre1994Cuba  3 novembre1995 A  3 febbraio1996Côte d’Ivoire  2 giugno1978 A  2 settembre1978Danimarca28 giugno1974 F28 settembre1974Finlandia*23 novembre197723 febbraio1978Francia28 giugno1974 F28 settembre1974Gambia16 gennaio1974 F25 settembre1974Germania11 giugno1974 F25 settembre1974Giappone10 giugno197610 settembre1976Grecia15 luglio1988 A15 ottobre1988India18 ottobre1976 A18 gennaio1977Irlanda27 giugno1974 F27 settembre1974Israele31 marzo1977 A30 giugno1977Italia28 giugno1974 F28 settembre1974Kenya31 agosto1983 A1° dicembre1983Lesotho14 maggio1982 A14 agosto1982Lettonia10 dicembre1998 A10 marzo1999Liechtenstein13 aprile197713 luglio1977Lituania14 febbraio2003 A15 maggio2003Lussemburgo28 giugno1974 F28 settembre1974Malawi29 marzo1993 A29 giugno1993Malaysia  8 giugno1983 A  8 settembre1983Marocco  2 giugno1987  2 settembre1987Nigeria  6 luglio1976 A  6 ottobre1976Norvegia  5 agosto1975  5 novembre1975Nuova Zelanda*20 agosto197520 novembre1975Paesi Bassi  8 giugno1977  8 settembre1977Pakistan  9 gennaio1981 A  9 aprile1981Polonia11 febbraio1980 A11 maggio1980Portogallo  2 febbraio1982 A  2 maggio1982Regno Unito27 giugno1974 F27 settembre1974Isola di Man14 maggio1975 A14 agosto1975Isole del Canale14 maggio1975 A14 agosto1975Repubblica Ceca1° gennaio1993 S18 marzo1991Ruanda22 aprile1981 A22 luglio1981Senegal18 maggio1983 A18 agosto1983Serbia e Montenegro21 ottobre1993 A12 febbraio1983Slovacchia  5 febbraio1993 S18 marzo1991Slovenia23 novembre1992 A23 febbraio1993Spagna  4 dicembre1979  4 marzo1980Sri Lanka19 dicembre1984 A19 marzo1985Stati Uniti28 ottobre1983 A28 gennaio1984Sudafrica 19 maggio1981 A19 agosto1981Svezia31 agosto197630 novembre1976Svizzera*13 aprile197713 luglio1977Turchia15 maggio1995 A15 agosto1995Uganda11 luglio1989 A11 ottobre1989Ungheria18 dicembre1981 A18 marzo1981Vietnam  4 luglio1997 A  4 ottobre1997Zambia21 maggio1984 A21 agosto1984Zimbabwe20 giugno1988 A20 settembre1988*Riserve e dichiarazioni.Le riserve e le dichiarazioni, ad eccezione di quelle della Svizzera, non sono pubblicate nella RU. Possono essere consultate sul sito internet dell’Organizzazione mondiale delledogane http://www.wcoomd.org/ie/fr/Conventions/conventions.html oppure ottenutipresso la Direzione generale delle dogane, Sezioni Affari internazionali, 3003 Berna.Riserve e dichiarazioni SvizzeraLa convenzione s’estende al Liechtenstein fintanto che resta vincolato alla Confede­razione da un trattato d’unione doganale.1010 RS 0.631.112.514Campo d’applicazione degli allegati11 il 26 aprile 200512 11 Il campo d’applicazione degli All. non è pubblicato nella RU. I testi francese e inglese possono essere consultati sul sito Internet dell’Organizzazione mondiale delle dogane http://www.wcoomd.org/ie/fr/Conventions/conventions.html oppure ottenuti presso la Direzione generale delle dogane, Sezioni Affari internazionali, 3003 Berna.12 Vedi RU 2005 22298 Modificato dalle dec. n. 241 e 248 del Consiglio di cooperazione doganale, in vigore dall’11 ago. 1987 (RU 1987 1358).9 Modificato dalle dec. n. 241 e 248 del Consiglio di cooperazione doganale, in vigore dall’11 ago. 1987 (RU 1987 1358).
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Switzerland_it_legislation
it
legislation
Switzerland
0.975.282.3 RU 1998 2607Traduzione1Accordotra la Confederazione Svizzera e la Repubblica di Zambia concernente la promozione e la protezione reciproche degli investimentiConcluso il 3 agosto 1994Entrato in vigore mediante scambio di lettere il 7 marzo 1995 (Stato 7  marzo 1995)1 Dal testo originale francese.PreamboloIl Consiglio federale svizzeroeil Governo della Repubblica di Zambia,animati dal desiderio di rafforzare la cooperazione economica nel reciproco interesse dei due Stati,nell’intento di creare e mantenere condizioni favorevoli agli investimenti effettuati da investitori di una Parte contraente sul territorio dell’altra Parte,consapevoli della necessità di incoraggiare e proteggere gli investimenti esteri allo scopo di promuovere la prosperità economica dei due Stati,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo:(1)  Il termine «investitore» designa, per quanto concerne ciascuna Parte contraente:a)le persone fisiche che, secondo la legislazione di detta Parte, hanno la citta­di­nanza della medesima;b)gli enti giuridici, comprese le società, le società registrate, le società di per­sone o altri enti costituiti o organizzati altrimenti conformemente alla legi­slazione di detta Parte contraente, che hanno sede, contemporaneamente ad attività econo­miche reali, sul territorio di questa stessa Parte;c)gli enti giuridici, costituiti secondo la legislazione di un qualsiasi Paese, diret­tamente o indirettamente controllati da cittadini di questa Parte contraente o da enti giuridici aventi sede, contemporaneamente ad attività economiche reali, sul territorio di detta Parte.(2)  Il termine «investimenti» comprende ogni tipo di averi e in particolare:a)la proprietà di beni mobili e immobili, come anche qualsiasi altro diritto reale, come servitù, oneri fondiari, pegni immobiliari e mobiliari;b)le azioni, quote sociali e altre forme di partecipazione a società;c)i crediti monetari e i diritti a qualsiasi prestazione di valore economico;d)i diritti d’autore, i diritti di proprietà industriale (quali brevetti di inven­zione, modelli d’utilità, disegni o modelli industriali, marchi di fabbrica o di commer­cio, marchi di servizio, nomi commerciali, indicazioni di prove­nienza), il know-how e la clientela;e)le concessioni di diritto pubblico, comprese le concessioni di ricerca, di estra­zione o sfruttamento di risorse naturali, nonché altri diritti conferiti per legge, per contratto o per decisione dell’autorità, conformemente alla legge.(3)  Il termine «territorio» comprende le zone marittime adiacenti allo Stato costiero che può, in conformità del diritto internazionale, esercitare su di esse la sua sovra­nità o la sua giurisdizione.Art. 2 Promozione, ammissione (1)  Nei limiti del possibile, ciascuna Parte contraente promuove gli investimenti effettuati sul proprio territorio da investitori dell’altra Parte contraente e ammette ta­li investimenti in conformità delle proprie leggi e regolamenti.(2)  Dopo aver ammesso un investimento sul proprio territorio, ciascuna Parte con­traente rilascia le necessarie autorizzazioni, comprese quelle per l’esecuzione di contratti di licenza, d’assistenza tecnica, commerciale o amministrativa. Ogniqual­volta risulti necessario, ciascuna Parte contraente si adopera per rilasciare le autoriz­zazioni richieste per le attività di consulenti o di altre persone qualificate di citta­di­nanza estera.Art. 3 Protezione, trattamento (1)  Ciascuna Parte contraente protegge, sul proprio territorio, gli investimenti effet­tuati, in conformità delle proprie leggi e regolamenti, da investitori dell’altra Parte contraente e non ostacola, con provvedimenti ingiustificati o discriminatori, la gestione, il mantenimento, l’uso, il godimento, l’estensione, la vendita e se del caso la liquidazione di tali investimenti. In particolare, ogni Parte contraente rilascia le au­torizzazioni di cui all’articolo 2 paragrafo (2) del presente Accordo.(2)  Ogni Parte contraente garantisce sul proprio territorio un trattamento giusto ed equo agli investimenti effettuati dagli investitori dell’altra Parte contraente. Questo trattamento non dev’essere meno favorevole di quello accordato da ogni Parte con­traente agli investimenti effettuati sul proprio territorio dai propri investitori o di quello accordato da ogni Parte contraente agli investimenti effettuati sul proprio ter­ritorio da investitori della nazione più favorita, se quest’ultimo trattamento è più favorevole.(3)  Il trattamento della nazione più favorita non si applica ai privilegi che ciascuna Parte contraente accorda agli investitori di uno Stato terzo in virtù della propria par­tecipazione o associazione a una zona di libero scambio, a un’unione doganale o a un mercato comune o in virtù di un accordo per evitare la doppia imposizione.Art. 4 Libero trasferimento Ciascuna Parte contraente sul cui territorio sono stati effettuati investimenti da inve­stitori dell’altra Parte contraente accorda a questi ultimi il libero trasferimento dei relativi pagamenti, in particolare:a)gli interessi, i dividendi, gli utili e altri introiti correnti;b)i rimborsi di prestiti;c)gli importi destinati a coprire le spese relative alla gestione degli investi­menti;d)i canoni e gli altri pagamenti derivanti dai diritti di cui all’articolo 1 para­grafo (2) lettere c), d) ed e)del presente Accordo;e)i conferimenti supplementari di capitali necessari alla gestione e allo svi­luppo degli investimenti;f)il ricavo della vendita o della liquidazione parziale o totale di un investi­mento, compresi gli eventuali plusvalori.Art. 5 Espropriazione, indennizzo (1)  Nessuna Parte contraente prende, direttamente o indirettamente, provvedimenti di espropriazione o nazionalizzazione, né provvedimenti analoghi o equivalenti nei confronti degli investimenti di investitori dell’altra Parte contraente, tranne che per ragioni di interesse pubblico e a condizione ch’essi siano presi su base non discrimi­natoria, siano conformi alle prescrizioni legali e implichino un indennizzo effettivo e adeguato. L’ammontare dell’indennizzo, interesse compreso, è stabilito nella valuta del Paese d’origine dell’investimento e versato senza indugio all’avente diritto, indipendentemente dal suo luogo di residenza o di sede.(2)  Gli investitori di una Parte contraente i cui investimenti abbiano subìto perdite a seguito di una guerra o di qualsiasi altro conflitto armato, rivoluzione, stato di emer­genza o rivolta sopraggiunti sul territorio dell’altra Parte contraente, fruiscono, da parte di quest’ultima, di un trattamento conforme all’articolo 3 paragrafo (2) del pre­sente Accordo per quanto concerne la restituzione, l’indennizzo, la compensazione o ogni altra pertinente contropartita.Art. 6 Investimenti anteriori all’Accordo Il presente Accordo si applica anche agli investimenti effettuati da investitori di una Parte contraente sul territorio dell’altra, conformemente alle sue leggi e ai suoi regolamenti, prima dell’entrata in vigore dell’Accordo.Art. 7 Condizioni più favorevoli Le condizioni previste dal presente Accordo non ostano all’applicazione di condi­zioni più favorevoli convenute o da convenirsi da una Parte contraente con gli inve­stitori dell’altra Parte contraente.Art. 8 Surrogazione Se una Parte contraente ha accordato una garanzia finanziaria contro i rischi non commerciali a un investimento effettuato da un investitore sul territorio dell’altra Parte, quest’ultima, in virtù del principio di surrogazione, riconosce la cessione dei diritti dell’investitore alla prima Parte contraente nel caso in cui un pagamento sia stato effettuato in virtù di tale garanzia.Art. 9 Controversie tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente (1)  Onde trovare una soluzione alle controversie in merito agli investimenti tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente e impregiudicato l’arti­colo 10 del presente Accordo (Controversie tra Parti contraenti), le parti interessate procedono a consultazioni.(2)  Se queste consultazioni non sfociano in alcuna intesa nel termine di dodici mesi e se l’investitore vi acconsente per scritto, la controversia è sottoposta per arbitrato al Centro internazionale per la composizione delle controversie relative agli investi­menti, istituito dalla Convenzione di Washington del 18 marzo 19652 per la compo­sizione delle controversie relative agli investimenti tra Stati e cittadini di altri Stati.Ciascuna Parte, su richiesta indirizzata al Segretario generale del Centro, può avviare la procedura di cui agli articoli 28 e 36 della Convenzione. Se le parti in causa non si accordano sul fatto che la conciliazione o l’arbitrato è la procedura più appropriata, la scelta spetta all’investitore in causa. La Parte contraente che è parte in causa non può, in nessun momento della procedura di composizione o di esecuzione della sentenza, eccepire il fatto che l’investitore ha ottenuto, in virtù di un contratto di assicurazione, un indennizzo a copertura totale o parziale del danno subìto.(3)  Una società che è stata incorporata o costituita conformemente alle leggi in vigore sul territorio della Parte contraente, e che prima dell’insorgere della controver­sia era controllata da cittadini o da società dell’altra Parte contraente, è considerata, ai sensi della Convenzione di Washington e conformemente all’articolo 25 paragrafo (2) lettera b della stessa, come una società dell’altra Parte contraente.(4)  Nessuna delle Parti contraenti proporrà un’azione in via diplomatica per una controversia sottoposta al Centro per arbitrato, salvo che:a)il Segretario generale del Centro o una commissione di conciliazione o un tri­bunale arbitrale istituito dal Centro decida che la controversia non rientra nel campo della competenza di quest’ultimo; o cheb)l’altra Parte contraente rifiuti di conformarsi alla sentenza pronunciata da un tribunale arbitrale.2 RS 0.975.2Art. 10 Controversie tra Parti contraenti (1)  Le controversie tra Parti contraenti in merito all’interpretazione o all’applica­zione delle disposizioni del presente Accordo sono composte in via diplomatica.(2)  Se le due Parti contraenti non giungono a un’intesa entro dodici mesi dall’in­sorgere della controversia, quest’ultima è sottoposta, a richiesta dell’una o dell’altra Parte, a un tribunale arbitrale di tre membri. Ciascuna Parte contraente designa un arbitro. I due arbitri così designati nominano un presidente, che deve essere cittadino di uno Stato terzo.(3)  Se una Parte contraente non ha designato il proprio arbitro e non ha dato seguito all’invito rivoltole dall’altra Parte di procedere entro due mesi a tale designazione, l’arbitro è nominato, a richiesta di quest’ultima Parte, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(4)  Se i due arbitri non si accordano sulla scelta del presidente nei due mesi succes­sivi alla loro designazione, quest’ultimo è nominato, a richiesta dell’una o dell’altra Parte, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(5)  Se, nei casi previsti nei paragrafi (3) e (4) del presente articolo, il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia è impedito di esercitare il suo mandato o è cittadino di una Parte contraente, le nomine sono fatte dal Vicepresidente o, se quest’ultimo fosse impedito o fosse cittadino di una Parte contraente, dal membro più anziano della Corte che non sia cittadino di una Parte contraente.(6)  Salvo disposizione contraria delle Parti contraenti, il tribunale stabilisce la pro­pria procedura.(7)  Le decisioni del tribunale sono definitive e vincolanti per le Parti contraenti.Art. 11 Osservanza degli impegni Ciascuna Parte contraente assicura in ogni momento l’osservanza degli impegni assunti nei confronti degli investimenti effettuati dagli investitori dell’altra Parte con­traente.Art. 12 Disposizioni finali (1)  Il presente Accordo entrerà in vigore il giorno in cui i due Governi si saranno reciprocamente notificato l’adempimento delle formalità costituzionali richieste per la conclusione e la messa in vigore di accordi internazionali e rimarrà in vigore per un periodo di dieci anni. Sarà tacitamente rinnovato di volta in volta per un periodo di due anni, alle stesse condizioni, sempreché non venga denunziato per scritto, con preavviso di sei mesi.(2)  In caso di denunzia, le disposizioni degli articoli 1–11 si applicheranno ancora per dieci anni agli investimenti effettuati prima della denunzia medesima.Fatto a Lusaka, il 3 agosto 1994, in due originali, ciascuno dei quali in lingua fran­cese e in lingua inglese, ogni testo facente parimenti fede.Per ilConsiglio federale svizzero:R. JekerPer il Governodella Repubblica di Zambia:D. Patel
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Switzerland
0.748.06 RU 2013 1555Traduzione1Trattatoconcernente l’istituzione del blocco funzionale di spazio aereo «Europe Central» fra la Repubblica federale di Germania, il Regno del Belgio, la Repubblica francese, il Granducato del Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassie la Confederazione SvizzeraConcluso a Bruxelles il 2 dicembre 2010Strumento di ratifica depositato dalla Svizzera il 13 marzo 2012Entrato in vigore per la Svizzera il 1° giugno 2013 (Stato 1° giugno 2013)1 I testi originale francese e tedesco sono pubblicati sotto lo stesso numero nell’ediz. franc., rispettivamente ted., della presente Raccolta.La Repubblica federale di Germania, il Regno del Belgio, la Repubblica francese, il Granducato del Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassiela Confederazione SvizzeraGli Stati contraenti, visti i regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea relativi al cielo unico europeo, le corrispondenti disposizioni esecutive, la dichiarazione degli Stati membri sulle questioni militari connesse con il cielo unico europeo e l’Accordo tra la Comunità europea e la Confederazione Svizzera sul trasporto aereo;visto lo studio di fattibilità relativo al blocco funzionale di spazio aereo «Europe Central» (Functional Airspace Block Europe Central, FABEC) del 18 settembre 2008;vista la dichiarazione comune d’intenti concernente la creazione di un blocco funzionale di spazio aereo «Europe Central» del 18 novembre 2008;considerando che lo spazio aereo al di sopra del territorio degli Stati contraenti del FABEC e lo spazio aereo sotto la loro responsabilità rappresentano una delle zone di traffico aereo più complesse d’Europa;considerando che un approccio più fortemente integrato alla gestione del traffico aereo costituisce un passo essenziale per rispondere alle esigenze del traffico aereo civile e militare in questa zona;considerando che una stretta collaborazione fra gli operatori di servizi di sicurezza aerea risponde alle esigenze del traffico aereo civile e militare in questa zona;considerando che l’istituzione del FABEC comporta necessariamente un miglioramento e un aumento dell’erogazione transfrontaliera di servizi di sicurezza aerea;considerando la cultura del sistema di segnalazione non sanzionatorio (Just Culture) contenuta nella legislazione europea e internazionale;considerando che gli Stati contraenti, con l’istituzione del FABEC, a prescindere dalla frontiere esistenti, mirano a ottimizzare la capacità, l’efficacia e l’efficienza della rete di gestione del traffico aereo mantenendo un elevato livello di sicurezza;nella convinzione che l’istituzione del FABEC comporti un valore aggiunto sotto il profilo dello sviluppo sostenibile,hanno convenuto quanto segue:Capitolo I: Principi generali Art. 1 Definizioni Ove non stabilito diversamente, i termini utilizzati nel presente Trattato hanno il significato loro attribuito dalle pertinenti disposizioni dei regolamenti sul cielo unico europeo in vigore negli Stati contraenti. Per l’applicazione del presente Trattato:a)«Trattato» indica, ove non stabilito diversamente, il presente Trattato e i suoi emendamenti;b)«spazio aereo interessato» indica lo spazio aereo al di sopra del territorio degli Stati contraenti e lo spazio aereo sotto la loro responsabilità conformemente alle regole dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (OACI), come stabilito nell’articolo 3;c)«Convenzione di Chicago» indica la Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 19442, e include:–tutti gli emendamenti ratificati dagli Stati contraenti e applicati in virtù dell’articolo 94 lettera a della Convenzione di Chicago, e–tutti gli allegati e gli emendamenti adottati in virtù dell’articolo 90 della Convenzione di Chicago, nella misura in cui le norme internazionali secondo l’articolo 37 della Convenzione di Chicago e contenute in tali allegati e tali emendamenti siano in vigore in tutti gli Stati contraenti;d)«zona transfrontaliera» indica lo spazio aereo al di sopra di confini internazionali, riservato per un periodo determinato all’utilizzazione esclusiva di determinati utenti;e)«blocco funzionale di spazio aereo ‹Europe Central› (FABEC)» indica il blocco funzionale di spazio aereo istituito dagli Stati contraenti sulla base del presente Trattato;f)«traffico aereo operativo» indica voli che non soddisfano le disposizioni vigenti per il traffico aereo generale e per i quali sono state stabilite regole e procedure dalle autorità nazionali competenti. Il traffico aereo operativo può comprendere anche voli civili come, per esempio, voli sperimentali, che richiedono determinate deroghe alle regole dell’OACI per poter soddisfare i loro requisiti operativi;g)«aeromobili di Stato» indica aeromobili utilizzati in servizi militari, doganali e di polizia;h)«servizio di controllo tattico» indica la predisposizione di servizi di supporto al traffico aereo operativo da parte dell’esercito allo scopo di portare a termine la missione assegnata e di assicurare che siano mantenute in ogni momento distanze sufficienti fra gli aeromobili;i)«territorio» indica le regioni terrestri e le acque territoriali adiacenti che, in base al diritto internazionale, ricadono sotto la sovranità di uno Stato contraente.2 RS 0.748.0Art. 2 Oggetto del presente Trattato (1)  Il presente Trattato istituisce il FABEC e il Consiglio del FABEC per assicurarne la direzione. (2)  Il presente Trattato non istituisce alcuna organizzazione internazionale dotata di personalità giuridica internazionale.(3)  Il presente Trattato definisce le condizioni e i principi di direzione generali in base a cui gli Stati contraenti devono assicurare la gestione del traffico aereo e l’erogazione di servizi di sicurezza aerea nello spazio aereo interessato.(4)  Il presente Trattato definisce il quadro in cui devono essere definiti i singoli accordi tecnici e operativi per gli ambiti di attività degli operatori di servizi di sicurezza aerea.Art. 3 Campo d’applicazione geografico (1)  Il presente Trattato si applica allo spazio aereo interessato, che comprende le regioni d’informazione di volo (Flight Information Region, FIR) e le regioni superiori d’informazione di volo (Upper Information Region, UIR) dell’Europa continentale seguenti:a)FIR Bremen;b)FIR Langen;c)FIR München;d)UIR Hannover;e)UIR Rhein;f)FIR/UIR Bruxelles;g)FIR Bordeaux;h)FIR Brest;i)FIR Marseille;j)FIR Paris;k)FIR Reims;l)UIR France;m)FIR Amsterdam;n)FIR/UIR Switzerland.(2)  Per la Repubblica francese, il presente Trattato si applica unicamente ai Dipartimenti della Repubblica francese situati in Europa.(3)  Per il Regno dei Paesi Bassi, il presente Trattato si applica unicamente alla parte del Regno dei Paesi Bassi situata in Europa.Art. 4 Sovranità (1)  Se un FIR o un UIR si estende nello spazio aereo situato al di sopra del territorio di un altro Stato contraente, la sovranità di tale Stato contraente in relazione alla parte di spazio aereo situata al di sopra del suo territorio non viene toccata.(2)  Le disposizioni del presente Trattato si applicano senza pregiudicare le competenze degli Stati contraenti in relazione a interessi militari e della sicurezza.Art. 5 Aeromobili di Stato (1)  Ove non concordato o regolamentato diversamente, l’articolo 3 lettera c della Convenzione di Chicago si applica interamente agli aeromobili di Stato.(2)  Gli Stati contraenti si impegnano a introdurre una procedura semplificata per il rilascio di autorizzazioni di ingresso e di sorvolo diplomatiche o autorizzazioni speciali per le attività militari di addestramento svolte nello spazio aereo interessato.Art. 6 Obiettivo del FABEC Il FABEC ha quale obiettivo di raggiungere performance ottimali per quanto riguarda la sicurezza, lo sviluppo sostenibile, la capacità, l’efficienza dei costi, l’efficienza dei voli e l’efficacia delle missioni militari, attraverso l’organizzazione dello spazio aereo e della gestione del traffico aereo nello spazio aereo interessato.Art. 7 Obblighi degli Stati contraenti (1)  Per raggiungere l’obiettivo del FABEC, gli Stati contraenti si impegnano a collaborare e ad adottare misure adeguate, conformemente alle loro procedure nazionali, in particolare nei seguenti settori:a)spazio aereo;b)armonizzazione di norme e procedure;c)erogazione di servizi di sicurezza aerea;d)collaborazione fra organi civili e militari;e)tasse;f)vigilanza;g)performance;h)direzione.(2)  Gli Stati contraenti attuano le decisioni adottate dal Consiglio del FABEC e si impegnano a definire le necessarie norme e procedure nazionali.(3)  Gli Stati contraenti assicurano l’esecuzione del presente Trattato.Capitolo II: Spazio aereo Art. 8 Spazio aereo del FABEC (1)  Gli Stati contraenti assicurano congiuntamente l’organizzazione e la gestione di uno spazio aereo senza soluzione di continuità nonché il coordinamento dei flussi di traffico e la gestione delle capacità, tenendo adeguatamente conto delle procedure per la collaborazione a livello internazionale, indipendentemente dai confini esi­stenti.(2)  Gli Stati contraenti assicurano, in particolare:a)lo sviluppo di una politica comune dello spazio aereo, in stretta collaborazione fra autorità civili e militari;b)l’organizzazione della struttura dello spazio aereo interessato, per favorirne la deframmentazione e la settorizzazione dinamica;c)l’esame delle modifiche relative allo spazio aereo interessato che si ripercuotono sulla perfomance a livello del FABEC;d)il coordinamento con EUROCONTROL;e)la consultazione degli utenti dello spazio aereo, se necessario congiunta­mente;f)l’istituzione coordinata di zone transfrontaliere.Art. 9 Utilizzazione flessibile dello spazio aereo (1)  Gli Stati contraenti collaborano sul piano giuridico, operativo e tecnico all’appli­cazione efficiente e coerente del concetto di utilizzazione flessibile dello spazio aereo, tenendo conto sia delle esigenze civili, sia di quelle militari.(2)  Gli Stati contraenti assicurano che i fornitori civili e militari di servizi di controllo del traffico aereo sottoscrivano accordi e definiscano procedure comuni.(3)  Gli Stati contraenti assicurano che le autorità civili e militari coordinino la gestione dello spazio aereo a livello strategico.(4)  Gli Stati contraenti assicurano la creazione di una funzione comune di gestione dello spazio aereo fra fornitori di servizi civili e militari di controllo del traffico aereo, a livello pretattico.(5)  Gli Stati contraenti assicurano il coordinamento fra le unità dei fornitori di servizi di controllo del traffico aereo e le unità militari di controllo, a livello tattico.Capitolo III: Armonizzazione Art. 10 Armonizzazione delle regole e delle procedure (1)  Gli Stati contraenti si impegnano ad armonizzare le loro norme di diritto materiale e procedurale rilevanti ai fini del FABEC.(2)  A questo scopo gli Stati contraenti si consultano regolarmente per rilevare ed eliminare le differenze fra le loro rispettive normative.(3)  Gli Stati contraenti assicurano che i fornitori di servizi di controllo del traffico aereo dello spazio aereo interessato sviluppino e applichino un sistema globale comune di gestione della sicurezza.(4)  Gli Stati contraenti coordinano la classificazione delle diverse parti dello spazio aereo interessato in conformità con le specifiche europee e vegliano a ridurre le differenze esistenti fra loro nella prassi.Capitolo IV: Erogazione di servizi di sicurezza aerea Art. 11 Servizi di sicurezza aerea Gli Stati contraenti assicurano l’erogazione dei seguenti servizi di sicurezza aerea:a)servizi di controllo del traffico aereo;b)servizi di comunicazione, di navigazione e di sorveglianza;c)servizi di informazione aeronautica;d)servizi meteorologici.Art. 12 Servizi di controllo del traffico aereo (1)  Gli Stati contraenti designano congiuntamente, in un accordo comune, i fornitori di servizi di controllo del traffico aereo nello spazio aereo interessato.(2)  I fornitori di servizi di controllo del traffico aereo nello spazio aereo interessato che non sono stati designati ai sensi del paragrafo 1, vengono designati congiuntamente dagli Stati contraenti dopo notifica da parte dello Stato contraente interessato, se erogano esclusivamente uno o più di uno dei seguenti servizi:a)servizi di informazione di volo d’aerodromo;b)servizi di controllo del traffico aereo limitati a una zona di controllo degli aerodromi; oppurec)servizi di controllo del traffico aereo sotto vigilanza militare.(3)  I paragrafi 1 e 2 non pregiudicano gli eventuali accordi sull’erogazione di servizi di controllo del traffico aereo stipulati prima dell’entrata in vigore del presente Trattato fra Stati contraenti o fra uno Stato contraente e uno Stato terzo.(4)  Gli Stati contraenti s’informano reciprocamente sui diritti e i doveri dei fornitori di servizi di controllo del traffico aereo designati esistenti a livello nazionale e sulle eventuali modifiche concernenti la loro certificazione o il loro statuto giuridico.(5)  Gli Stati contraenti informano congiuntamente la Commissione europea e gli altri Stati membri su tutte le decisioni concernenti la designazione dei fornitori di servizi di controllo del traffico aereo adottate sulla base del presente articolo.(6)  Gli Stati contraenti promuovono una stretta collaborazione fra fornitori di servizi di controllo del traffico aereo.Art. 13 Servizi di comunicazione, di navigazione e di sorveglianza Gli Stati contraenti lavorano all’implementazione di sistemi tecnici unitari e all’impiego economicamente efficiente di un’infrastruttura destinata all’erogazione di servizi di comunicazione, di navigazione e di sorveglianza da parte di operatori di servizi di sicurezza aerea civili.Art. 14 Servizi di informazione aeronautica Gli Stati contraenti collaborano nel settore dell’informazione aeronautica e coordinano l’erogazione di servizi di informazione aeronautica.Art. 15 Servizi meteorologici (1)  Gli Stati contraenti assicurano la collaborazione fra i fornitori di servizi meteorologici aeronautici.(2)  Ogni Stato contraente designa esclusivamente un fornitore di servizi meteorologici aeronautici e ne informa il Consiglio del FABEC.Art. 16 Relazioni fra fornitori di servizi (1)  Gli Stati contraenti assicurano che gli operatori di servizi di sicurezza aerea formalizzino attraverso accordi scritti o altri accordi legalmente equivalenti le relazioni di lavoro ritenute necessarie per il coordinamento dei loro servizi nello spazio aereo interessato.(2)  Gli accordi scritti o gli altri accordi legalmente equivalenti fra fornitori di servizi di controllo del traffico aereo concernenti servizi transfrontalieri nello spazio aereo interessato sono approvati dagli Stati contraenti interessati previa consultazione del Consiglio del FABEC. Dopo la loro approvazione, sono comunicati al Consiglio del FABEC.(3)  In caso di accordi scritti o di altri accordi legalmente equivalenti con Stati confinanti concernenti l’erogazione di servizi di controllo del traffico aereo al di fuori dello spazio aereo interessato, lo Stato contraente interessato assicura o gli Stati contraenti interessati assicurano che tali accordi scritti o tali accordi legalmente equivalenti non costituiscano pregiudizio per il presente Trattato e che siano comunicati al Consiglio del FABEC.Capitolo V: Principi di collaborazione fra organi civili e militari Art. 17 Attività militari (1)  Tenendo in adeguata considerazione i principi dell’utilizzazione flessibile dello spazio aereo e in conformità con le normative nazionali e le convenzioni internazionali applicabili, gli Stati contraenti interessati stipulano, se del caso, accordi scritti per consentire attività di addestramento militare nello spazio aereo interessato a prescindere dai confini nazionali esistenti.(2)  Gli Stati contraenti interessati autorizzano l’erogazione di servizi di controllo del traffico aereo transfrontalieri da parte di un fornitore di servizi di controllo del traffico aereo civile o militare di un altro Stato contraente interessato per gli aeromobili di Stato utilizzati nel traffico aereo generale o in quello operativo, conformemente ai corrispondenti accordi scritti comunicati al Consiglio del FABEC.(3)  Gli Stati contraenti interessati autorizzano l’erogazione di servizi di controllo tattico per il traffico aereo operativo da parte delle organizzazioni di difesa aerea e dei servizi di condotta dell’impiego di un altro Stato contraente interessato, conformemente ai corrispondenti accordi scritti comunicati al Consiglio del FABEC.(4)  Per l’erogazione di servizi transfrontalieri nello spazio aereo interessato, gli Stati contraenti promuovono una stretta collaborazione fra gli operatori di servizi di sicurezza aerea civili e militari e le rispettive organizzazioni di difesa aerea e i rispettivi servizi di condotta dell’impiego.(5)  Per semplificare la collaborazione fra organi civili e militari, in particolare nel settore della sicurezza, gli Stati contraenti operano per armonizzare i pertinenti accordi civili o militari.Capitolo VI: Tasse Art. 18 Tassazione (1)  Gli Stati contraenti sviluppano e applicano principi comuni per la tassazione all’interno dello spazio aereo interessato, tenendo conto della possibilità di eccezioni nazionali.(2)  Gli Stati contraenti hanno l’intenzione di applicare un’aliquota unitaria per i voli in rotta nello spazio aereo interessato e si adoperano per istituirvi una zona tariffaria comune.(3)  Il Consiglio del FABEC decide in merito all’introduzione, alle condizioni e all’applicazione di un’aliquota unitaria per i voli in rotta nello spazio aereo interessato nonché all’istituzione, in questo spazio aereo, di una zona tariffaria comune.(4)  L’aliquota unitaria proposta congiuntamente per i voli in rotta nello spazio aereo interessato è sottoposta, dopo la decisione del Consiglio del FABEC, al competente organo di EUROCONTROL per fissazione.(5)  Prima dell’introduzione e dell’applicazione di un’aliquota unitaria per i voli in rotta nello spazio aereo interessato, gli Stati contraenti coordinano le loro aliquote per i voli in rotta nello spazio aereo interessato a livello del Consiglio del FABEC.(6)  Gli Stati contraenti, in particolare:a)adempiono congiuntamente i necessari obblighi derivanti da una zona tariffaria comune per i voli in rotta nello spazio aereo interessato;b)prendono le disposizioni necessarie per assicurare coerenza e unitarietà nell’applicazione delle regole e delle prescrizioni in materia di tasse;c)assicurano, per quanto necessario, il coordinamento comune con EURO­CONTROL.Capitolo VII: Vigilanza Art. 19 Vigilanza sugli operatori di servizi di sicurezza aerea (1)  Gli Stati contraenti assicurano che le loro autorità nazionali di vigilanza collaborino strettamente nella vigilanza sugli operatori di servizi di sicurezza aerea nello spazio aereo interessato e che armonizzino le loro regole procedurali.(2)  Gli Stati contraenti riconoscono reciprocamente i compiti delle loro autorità nazionali di vigilanza e i risultati dell’adempimento di tali compiti.(3)  Gli Stati contraenti assicurano che le loro autorità nazionali di vigilanza stipulino accordi per la collaborazione descritta al paragrafo 1, compreso un accordo sulla procedura da adottare nei casi di mancato rispetto dei requisiti comuni applicabili e sul riconoscimento reciproco dei compiti di vigilanza, nonché sui risultati del­l’adempimento di tali compiti. Questi accordi possono anche comprendere una convenzione sulla suddivisione delle competenze in relazione ai compiti di vigilanza. Gli accordi sono comunicati al Consiglio del FABEC dalle autorità di vigilanza nazionali interessate.(4)  L’autorità nazionale di vigilanza che ha certificato l’operatore di servizi di sicurezza aerea che eroga servizi transfrontalieri nello spazio aereo interessato è competente per la vigilanza su questo operatore di servizi di sicurezza aerea, in stretta collaborazione con l’autorità nazionale di vigilanza dell’altro Stato contraente interessato, ovvero con le autorità nazionali di vigilanza degli altri Stati contraenti interessati.(5)  Se lo Stato contraente sul cui territorio sono erogati i servizi di sicurezza aerea di cui al paragrafo 4 chiede che la vigilanza sia esercitata dalla propria autorità nazionale di vigilanza, le autorità di vigilanza nazionali interessate si accordano sulle condizioni di tale vigilanza.(6)  Gli Stati contraenti interessati assicurano che le proprie autorità nazionali di vigilanza istituiscano un meccanismo comune per lo scambio di informazioni, la consultazione e il coordinamento nell’erogazione di servizi transfrontalieri, in modo da garantire che le misure correttive eventualmente necessarie siano adottate senza indugio.(7)  Gli Stati contraenti assicurano che le decisioni prese in virtù del presente articolo siano attuate.(8)  Come ultima possibilità, ogni Stato contraente si riserva il diritto di sospendere o di revocare l’approvazione accordata in virtù dell’articolo 16 paragrafo 2, dopo averne dato regolare comunicazione allo Stato contraente interessato e al Consiglio del FABEC.Capitolo VIII: Performance Art. 20 Sistema di performance (1)  Gli Stati contraenti attuano un sistema di performance per il FABEC e applicano un piano di performance per il FABEC compatibile con gli obiettivi di performance dell’Unione europea e che tenga conto delle esigenze militari. Questo piano di performance deve essere approvato dal Consiglio del FABEC.(2)  Il piano di performance contiene obiettivi di performance per il FABEC che comprendano almeno i seguenti ambiti fondamentali:a)sicurezza;b)ambiente;c)capacità;d)efficienza dei costi;e)efficacia delle missioni militari.(3)  Il piano di performance contiene una serie di indicatori chiave di performance chiari e misurabili per gli ambiti fondamentali e per un periodo di riferimento defi­nito.(4)  Il piano di performance comporta meccanismi di incentivazione per il FABEC.(5)  Il Consiglio del FABEC decide l’attuazione e gli elementi del piano di performance per il FABEC.(6)  Prima dell’applicazione del piano di performance per il FABEC, il Consiglio del FABEC definisce obiettivi di performance a livello del FABEC e coordina i piani di performance nazionali.(7)  L’elaborazione del piano di performance è oggetto di consultazioni con le parti interessate.(8)  Gli Stati contraenti assicurano che l’attuazione del piano di performance per il FABEC sia verificata e che siano adottate, se necessario, misure correttive.(9)  Gli Stati contraenti effettuano una valutazione periodica dell’organizzazione e del funzionamento del sistema di performance per il FABEC e adottano, se necessario, misure correttive.Capitolo IX: Direzione Art. 21 Il Consiglio del FABEC (1)  Il Consiglio del FABEC è composto dai seguenti rappresentanti di ciascuno Stato contraente:a)un rappresentante dell’autorità competente in materia di aviazione civile; eb)un rappresentante dell’autorità competente in materia di aviazione militare.(2)  Su invito del Consiglio del FABEC altri partecipanti possono assistere alle sue sedute in qualità di osservatori.Art. 22 Compiti del Consiglio del FABEC (1)  Il Consiglio del FABEC dirige il FABEC.(2)  Affinché gli obblighi derivanti agli Stati contraenti dal presente Trattato siano adempiuti, il Consiglio del FABEC ha il compito di adottare decisioni per:a)assicurare l’esecuzione del presente Trattato e il raggiungimento degli obiettivi del FABEC in generale;b)stabilire lo sviluppo della collaborazione fra organi civili e militari;c)concordare una strutturazione e un modo di procedere comuni per lo spazio aereo interessato;d)definire le modalità di collaborazione nell’applicazione del modello di utilizzazione flessibile dello spazio aereo;e)sostenere l’armonizzazione delle regole in materia di diritto materiale e procedurale;f)semplificare la procedura di designazione comune dei fornitori di servizi di controllo del traffico aereo;g)approvare il sistema di tariffazione applicabile nello spazio aereo interessato e fissare una tariffa unitaria per i voli in rotta nello spazio aereo interessato;h)sostenere lo sviluppo e l’attuazione di un sistema di gestione della sicurezza comune completo;i)fissare obiettivi strategici per lo sviluppo del FABEC, valutare i risultati raggiunti ed eventualmente adottare misure opportune;j)approvare il piano di performance e i relativi obiettivi di performance;k)approvare il proprio regolamento interno e quelli dei comitati, dei gruppi di lavoro e della Commissione consultiva per i servizi di sicurezza aerea;l)istituire comitati diversi da quelli previsti dal presente Trattato e gruppi di lavoro che lo sostengano in determinate questioni, e approvare le proposte di questi comitati e gruppi di lavoro;m)assicurare il coordinamento del FABEC con blocchi funzionali di spazio aereo confinanti, tenendo conto dell’efficienza delle interfacce;n)coordinare i punti di vista degli Stati contraenti in relazione all’applicazione di accordi internazionali, in particolare in relazione al lavoro dell’OACI, di EUROCONTROL, della Commissione europea, dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea e delle imprese comuni nel settore della gestione del traffico aereo;o)facilitare la composizione di controversie fra Stati contraenti;p)adottare le misure necessarie in caso di adesione di uno Stato al presente Trattato;q)adottare le misure necessarie in caso di denuncia del presente Trattato da parte di uno Stato contraente;r)valutare la compatibilità del presente Trattato con le modifiche dei regolamenti concernenti il cielo unico europeo;s)proporre emendamenti del presente Trattato;t)assicurare, se del caso, la consultazione degli operatori di servizi di sicurezza aerea, degli utenti dello spazio aereo e di altri soggetti coinvolti.Art. 23 Funzionamento (1)  La presidenza del Consiglio del FABEC è assunta a turno da uno Stato contra­ente.(2)  Le decisioni del Consiglio del FABEC sono prese all’unanimità. Ogni Stato contraente dispone di un voto. Le decisioni del Consiglio del FABEC sono considerate decisioni dei rappresentanti degli Stati contraenti.(3)  Le decisioni entrano in vigore due mesi dopo la loro approvazione, salvo che uno Stato contraente comunichi agli altri Stati contraenti, entro due mesi dall’appro­vazione della decisione, che esso può attuare tale decisione solo con il consenso dei suoi organi legislativi. In questo caso la decisone entra in vigore il giorno dopo che l’ultimo Stato contraente interessato ha comunicato agli altri Stati contraenti che i suoi organi legislativi hanno dato il loro consenso.(4)  Il regolamento interno emanato dal Consiglio del FABEC contiene in particolare disposizioni in merito alla convocazione delle sedute, alla trasmissione preventiva dell’ordine del giorno, alla nomina e alla durata della carica del presidente, nonché alla procedura di voto, compresa la possibilità di prendere decisioni mediante scambio di corrispondenza.(5)  Il Consiglio del FABEC si riunisce su invito del presidente almeno due volte l’anno e in caso di necessità. Ciascuno Stato contraente è autorizzato a chiedere la convocazione di una seduta.Art. 24 Comitati e gruppi di lavoro (1)  Per raggiungere lo scopo del FABEC e a sostegno del Consiglio del FABEC sono istituiti un Comitato «Spazio aereo», un Comitato «Armonizzazione e consulenza», un Comitato «Finanze e performance» e un Comitato «Autorità di vigilanza nazionali». Il Consiglio del FABEC può istituire altri comitati e gruppi di lavoro.(2)  I comitati e i gruppi di lavoro sono composti da esperti civili e militari nominati dagli Stati contraenti.(3)  Su invito dei comitati o dei gruppi di lavoro, altri partecipanti possono assistere alle sedute in qualità di osservatori.(4)  Se non stabilito diversamente dal regolamento interno o da una decisione del Consiglio del FABEC, i comitati e i gruppi di lavoro riferiscono direttamente ed esclusivamente al Consiglio del FABEC.Art. 25 Comitato «Spazio aereo» Il Comitato «Spazio aereo» sostiene il Consiglio del FABEC nell’esecuzione degli articoli 8 e 9 e svolge altri compiti attribuitigli dal Consiglio del FABEC.Art. 26 Comitato «Armonizzazione e consulenza» Il Comitato «Armonizzazione e consulenza» sostiene il Consiglio del FABEC nell’esecuzione degli articoli 10 e 12 e svolge altri compiti attribuitigli dal Consiglio del FABEC.Art. 27 Comitato «Finanze e performance» Il Comitato «Finanze e performance» sostiene il Consiglio del FABEC nell’ese­cuzione dell’articolo 18 e, se del caso, dell’articolo 20 e svolge altri compiti attribuitigli dal Consiglio del FABEC.Art. 28 Comitato «Autorità di vigilanza nazionali» Senza pregiudizio dell’articolo 24 paragrafo 4 e delle competenze direttamente trasferite alle autorità di vigilanza nazionali, il Comitato «Autorità di vigilanza nazionali» sostiene il Consiglio del FABEC nell’esecuzione dell’articolo 19 e, se del caso, dell’articolo 20 e svolge altri compiti attribuitigli dal Consiglio del FABEC.Capitolo X: Consultazione degli operatori di servizi di sicurezza aerea Art. 29 Commissione consultiva per i servizi di sicurezza aerea (1)  È istituita una Commissione consultiva per i servizi di sicurezza aerea per assicurare la consultazione degli operatori di servizi di sicurezza aerea sulle questioni inerenti l’erogazione dei servizi all’interno del FABEC.(2)  La Commissione consultiva per i servizi di sicurezza aerea è composta da:a)rappresentanti del Consiglio del FABEC; eb)rappresentanti degli operatori di servizi di sicurezza aerea.(3)  Su invito del Consiglio del FABEC, altri partecipanti possono assistere alle sedute in qualità di osservatori.(4)  I verbali delle sedute della Commissione consultiva per i servizi di sicurezza aerea sono trasmessi al Consiglio del FABEC.Capitolo XI: Responsabilità civile Art. 30 Regime di responsabilità civile (1)  Uno Stato contraente rifonde un danno conformemente al paragrafo 4, se tale danno:a)si è verificato nello spazio aereo al di sopra del suo territorio o nello spazio aereo sotto la sua responsabilità secondo le regole dell’OACI; eb)è stato causato per colpa di un fornitore di servizi di controllo del traffico aereo designato conformemente all’articolo 12, dai suoi dipendenti o da altre persone agenti su suo mandato, escluso il fornitore la cui sede operativa principale si trova nel territorio dello Stato contraente interessato.Il fornitore di servizi di controllo del traffico aereo indicato alla lettera b è designato, nel seguito, «fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo».(2)  Le richieste di risarcimento non possono essere fatte valere direttamente nei confronti del fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo, dei suoi dipendenti o di altre persone agenti su suo mandato.(3)  Il diritto alla rifusione dei danni conformemente al paragrafo 1 si estingue se non viene intentata alcuna azione entro due anni dalla data della decisione giudiziaria definitiva di cui al paragrafo 4.(4)  La rifusione dei danni conformemente al paragrafo 1 può essere fatta valere soltanto per i danni non indennizzati sulla base di decisioni giudiziarie definitive emanate in conformità con una legislazione o con una regolamentazione nazionale o internazionale determinante. Una decisione è considerata definitiva se, conformemente al diritto nazionale, internazionale o ad altre prescrizioni, non è più disponibile alcuno strumento di ricorso.(5)  Il diritto alla rifusione dei danni conformemente ai paragrafi 1 e 4 deve essere fatto valere nello Stato contraente interessato. L’autorità competente esamina la richiesta e decide in conformità con le norme e le disposizioni sostanziali rilevanti dello Stato contraente interessato. Se non si giunge a un accordo in merito alla richiesta, decide il tribunale competente dello Stato contraente interessato, in conformità con le sue norme e disposizioni sostanziali rilevanti.(6)  Il fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo rimborsa allo Stato contraente interessato l’importo da esso pagato a titolo di rifusione dei danni ai sensi del paragrafo 1 o i costi sostenuti ai sensi del paragrafo 1. Lo Stato contraente del fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo assicura che quest’ultimo rispetti tale obbligo e in caso di inadempienza gli subentra a partire dalla prima richiesta di rimborso presentata. (7)  Controversie in merito al rimborso di cui al paragrafo 6 fra lo Stato contraente del fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo e lo Stato contraente di cui al paragrafo 1 possono essere sottoposte da ciascuno dei due Stati contraenti a una procedura arbitrale secondo le regole facoltative della Corte arbitrale permanente per le controversie fra due Stati (Permanent Court of Arbitration Optional Rules for Arbitrating Disputes between Two States). Alla controversia si applicano le norme e le disposizioni sostanziali rilevanti di cui al paragrafo 5. Si applica inoltre l’articolo 32 paragrafi 3 e 4.(8)  Il presente Trattato non esclude che lo Stato contraente ai sensi del paragrafo 1 e lo Stato contraente del fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo convengano di suddividersi i costi derivanti da un danno ai sensi del paragrafo 1.(9)  Il presente Trattato non limita il diritto di regresso di uno Stato contraente o di un fornitore effettivo di servizi di controllo del traffico aereo nei confronti di altre persone fisiche o giuridiche.(10)  Gli Stati contraenti si informano reciprocamente non appena vengono a conoscenza di una richiesta di rifusione dei danni conformemente ai paragrafi 1 e 4 e non appena una simile richiesta è regolata in via definitiva.(11)  I fornitori di servizi di controllo del traffico aereo designati devono disporre di un’adeguata copertura per le richieste di rifusione dei danni ai sensi del presente Trattato, in modo da poter rispettare l’obbligo di cui al paragrafo 6.(12)  Il presente articolo non pregiudica gli accordi di diritto internazionale sui danni causati dalle forze militari di uno Stato contraente sul territorio di un altro Stato contraente.(13)  Il presente articolo prevale sulle disposizioni in materia di responsabilità civile contenute in accordi fra due Stati contraenti concernenti l’erogazione di servizi di controllo del traffico aereo.Capitolo XII: Incidenti e gravi inconvenienti Art. 31 Inchieste su incidenti e gravi inconvenienti (1)  In caso di incidenti o gravi inconvenienti ai sensi della Convenzione di Chicago che si verificano nello spazio aereo interessato, lo Stato contraente che effettua le inchieste informa immediatamente il Consiglio del FABEC in merito alle carenze eventualmente riscontrate a livello del FABEC.(2)  Le comunicazioni, le notifiche e i rapporti in merito alle inchieste sugli incidenti e i gravi inconvenienti sono redatti in lingua inglese, oppure sono redatti in una delle lingue nazionali degli Stati contraenti e accompagnati da una traduzione in lingua inglese.(3)  In caso di divergenze fra il presente articolo e disposizioni concernenti le inchieste su incidenti e gravi inconvenienti contenute in accordi fra due Stati contraenti in merito all’erogazione di servizi di sicurezza aerea, prevale il presente articolo.Capitolo XIII: Disposizioni finali Art. 32 Composizione delle controversie (1)  Le controversie fra gli Stati contraenti in merito all’interpretazione, all’applica­zione o all’esecuzione del presente Trattato, che non possono essere composte entro sei mesi attraverso negoziati diretti fra gli Stati contraenti interessati o in altro modo, sono sottoposte al Consiglio del FABEC.(2)  Se la controversia non può essere composta dal Consiglio del FABEC entro tre mesi dal suo intervento, ciascuno degli Stati contraenti interessati è autorizzato a sottoporre tale controversia a una procedura arbitrale secondo le regole facoltative della Corte arbitrale permanente per le controversie fra due Stati (Permanent Court of Arbitration Optional Rules for Arbitrating Disputes between Two States). (3)  I costi comuni della procedura arbitrale sono suddivisi in parti uguali fra gli Stati contraenti che partecipano a tale procedura.(4)  Le decisioni del tribunale arbitrale sono vincolanti per gli Stati contraenti coinvolti nella controversia.Art. 33 Adesione al presente Trattato (1)  Il presente Trattato è aperto all’adesione. Lo Stato che desidera divenire parte contraente del Trattato inoltra la sua domanda di adesione al Depositario.(2)  Le condizioni per l’adesione e gli emendamenti del presente Trattato che ne derivano sono oggetto di un accordo fra gli Stati contraenti e lo Stato che chiede l’adesione. L’accordo concernente l’adesione è ratificato dagli Stati contraenti e dallo Stato che chiede l’adesione, dopo che sono state soddisfatte le loro rispettive esigenze costituzionali al riguardo.(3)  L’accordo concernente l’adesione entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo al deposito dell’ultimo atto di ratifica presso il Depositario.(4)  Il Consiglio del FABEC adotta tutte le misure che un’adesione rende necessarie.Art. 34 Denuncia del presente Trattato (1)  In caso di denuncia del presente Trattato da parte di uno Stato contraente, quest’ultimo ne in forma il Consiglio del FABEC e notifica la sua decisione al Depositario.(2)  La denuncia diventa effettiva un anno dopo la ricezione della notifica da parte del Depositario.(3)  Il Consiglio del FABEC adotta tutte le misure che una denuncia rende necessarie.(4)  Lo Stato contraente che denuncia il presente Trattato sostiene, di regola, i costi che derivano dalla denuncia. Le conseguenze finanziarie derivanti dalla denuncia vengono regolate in un accordo speciale da stipularsi fra tale Stato contraente e gli altri Stati contraenti. Ciò non costituisce pregiudizio per il diritto di denuncia dello Stato contraente.(5)  La denuncia non esonera lo Stato contraente denunciante dal rispetto del paragrafo 4 e dell’articolo 32.Art. 35 Emendamenti del presente Trattato (1)  Se uno Stato contraente desidera emendare il presente Trattato, ne informa debitamente il Consiglio del FABEC.(2)  Gli emendamenti del presente Trattato sono decisi dagli Stati contraenti su proposta del Consiglio del FABEC.(3)  Gli emendamenti del presente Trattato devono essere ratificati dagli Stati contraenti, dopo che sono state soddisfatte le loro rispettive esigenze costituzionali al riguardo.(4)  Gli emendamenti del presente Trattato entrano in vigore il primo giorno del secondo mese successivo al deposito dell’ultimo atto di ratifica presso il Depositario.Art. 36 Estinzione e sospensione del presente Trattato (1)  In ogni momento, gli Stati contraenti possono decidere all’unanimità di porre fine al presente Trattato.(2)  L’estinzione ha luogo con il deposito presso il Depositario di una dichiarazione scritta degli Stati contraenti in cui si attesta che il presente Trattato cessa di valere a decorrere da una data stabilita dagli Stati contraenti stessi.(3)  Gli Stati contraenti determinano e si suddividono di comune accordo i costi derivanti dall’estinzione.(4)  Ciascuno Stato contraente ha il diritto di sospendere immediatamente, in tutto o in parte, l’applicazione del presente Trattato per ragioni di sicurezza nazionale. Lo Stato contraente che sospende, in tutto o in parte, l’applicazione del presente Trat­tato informa immediatamente gli altri Stati contraenti della sua decisione e la notifica al Depositario.(5)  Lo Stato contraente che sospende, in tutto o in parte, l’applicazione del presente Trattato si adopera per porre termine al più presto alla sospensione. Informa immediatamente gli altri Stati contraenti della sua decisione e la notifica al Depositario.(6)  Lo Stato contraente che sospende, in tutto o in parte, l’applicazione del presente Trattato sostiene, di regola, i costi che derivano dalla sospensione. Le conseguenze finanziarie derivanti dalla sospensione vengono regolate in un accordo speciale da stipularsi fra tale Stato contraente e gli altri Stati contraenti.(7)  Estinzione e sospensione non esonerano gli Stati contraenti dal rispetto dell’arti­colo 32.Art. 37 Registrazione presso l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale Il presente Trattato e i successivi emendamenti sono registrati presso l’OACI conformemente all’articolo 83 della Convenzione di Chicago.Art. 38 Entrata in vigore del presente Trattato Il presente Trattato entra in vigore il primo giorno del secondo mese dopo il deposito dell’ultimo strumento di ratifica presso il Depositario.Art. 39 Il Depositario e i suoi compiti (1)  Il Governo del Regno del Belgio è Depositario del presente Trattato. Gli strumenti di ratifica sono depositati presso il Governo del Regno del Belgio.(2)  Il Depositario:a)informa gli Stati contraenti in merito:–al deposito di ogni strumento di ratifica e alla data del deposito,–alla data di entrata in vigore del presente Trattato e dei suoi emendamenti,–a ogni richiesta di uno Stato di aderire al presente Trattato,–a ogni denuncia del presente Trattato da parte di uno Stato contraente, alla data di tale denuncia e alla data in cui il Trattato cessa di avere effetto per lo Stato contraente interessato;b)registra il presente Trattato e ogni successivo emendamento presso l’OACI;c)informa la Commissione europea in merito alla data di entrata in vigore del presente Trattato e di successivi emendamenti;d)informa l’OACI e la Commissione europea in merito:–a ogni adesione al presente Trattato e alla data di adesione,–a ogni denuncia del presente Trattato e alla data di denuncia,–a ogni sospensione o sospensione parziale del presente Trattato e alla data di sospensione,–all’estinzione del presente Trattato e alla data di estinzione;e)mette a disposizione degli Stati contraenti copie autenticate del presente Trattato;f)svolge altri compiti abitualmente attribuiti al Depositario.FirmeIn fede di che i sottoscritti, debitamente autorizzati, hanno firmato il presente Trat­tato.Fatto a Bruxelles il 2 dicembre 2010, in un unico originale nelle lingue tedesca, francese e olandese, ogni testo facente ugualmente fede.(Seguono le firme)Campo d’applicazione il 17 maggio 2013 Stati partecipantiRatificaEntrata in vigoreBelgio30 aprile2013  1° giugno2013Francia31 ottobre2012  1° giugno2013Germania  1° ottobre2012  1° giugno2013Lussemburgo24 gennaio2012  1° giugno2013Paesi Bassi26 ottobre2012  1° giugno2013Svizzera13 marzo2012  1° giugno2013
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Switzerland
0.451.41TraduzioneConvenzioneper la protezionedel patrimonio mondiale culturale e naturaleConchiusa a Parigi il 23 novembre 1972Approvata dall’Assemblea federale il 19 giugno 19751Istrumento di ratificazione depositato il 17 settembre 1975Entrata in vigore per la Svizzera il 17 dicembre 1975 (Stato 7  aprile 2020)1RU 1975 2223; FF 1974 II 541 Art. 1 cpv. 1 del DF del 19 giu. 1975 (RU 1975 2221).La Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, riunita a Parigi dal 17 ottobre al 21 novembre 1972 in dicias­settesima sessione,constatato che il patrimonio culturale e il patrimonio naturale sono vieppiù minac­ciati di distruzione non soltanto dalle cause tradizionali di degradazione, ma anche dall’evoluzione della vita sociale ed economica che l’aggrava con fenomeni d’altera­zione o distruzione ancora più temibili;considerato che la degradazione o la sparizione di un bene del patrimonio culturale e naturale è un appoverimento nefasto del patrimonio di tutti i popoli del mondo;considerato che la protezione di questo patrimonio su scala nazionale rimane spesso incompleta per l’ampiezza dei mezzi necessari a tal fine e su l’insufficienza delle risorse economiche, scientifiche e tecniche del paese sul cui territorio il bene da tutelare si trova;ricordando che l’Atto costitutivo dell’Organizzazione prevede che questa aiuterà il mantenimento, il progresso e la diffusione del sapere vegliando alla conservazione e protezione del patrimonio universale e raccomandando ai popoli interessati conven­zioni internazionali a tal fine;considerato che le convenzioni, raccomandazioni e risoluzioni internazionali esi­stenti in favore dei beni culturali e naturali dimostrano l’importanza, per tutti i po­poli del mondo, della tutela di questi beni unici e insostituibili indipendentemente dal popolo cui appartengono;considerato che certi beni del patrimonio culturale naturale offrono un interesse eccezionale che esige la loro preservazione come elementi del patrimonio mondiale dell’umanità;considerato che dinanzi all’ampiezza e alla gravità dei nuovi pericoli spetta alla collettività internazionale di partecipare alla protezione del patrimonio culturale e naturale di valore universale eccezionale mediante un’assistenza collettiva che, senza sostituirsi all’azione dello Stato interessato, la completerà efficacemente;considerato che è indispensabile adottare a tal fine nuove disposizioni convenzionali per attuare un efficace sistema di protezione collettiva del patrimonio culturale di valore universale eccezionale, organizzato permanentemente e secondo metodi scien­­tifici e moderni;dopo aver deciso nella sedicesima sessione che questo problema sarebbe stato oggetto di una Convenzione internazionale,adotta in questo sedicesimo giorno di novembre 1972 la presente Convenzione.I. Definizioni del patrimonio culturale e naturale Art. 1 Ai fini della presente Convenzione sono considerati «patrimonio culturale»:–i monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di va­lore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico,–gli agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dal­l’aspetto storico, artistico o scientifico,–i siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.Art. 2 Ai fini della presente Convenzione sono considerati «patrimonio naturale»:–i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico,–le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costi­tuenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale ecce­zionale dall’aspetto scientifico o conservativo,–i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale ecce­zionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale.Art. 3 Spetta a ciascuno Stato partecipe della presente Convenzione di identificare e deli­mitare i differenti beni situati sul suo territorio e menzionati negli articoli 1 e 2 qui sopra.II. Protezione nazionale e protezione internazionale del patrimonio culturale e naturale Art. 4 Ciascuno Stato partecipe della presente Convenzione riconosce che l’obbligo di garantire l’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di cui agli articoli 1 e 2, situato sul suo territorio, gli incombe in prima persona. Esso si sforza di agire a tal fine sia direttamente con il massimo delle sue risorse disponibili, sia, all’occorrenza, per mezzo dell’assistenza e della cooperazione internazionale di cui potrà bene­fi­ciare, segnatamente a livello finanziario, artistico, scientifico e tecnico.Art. 5 Per garantire una protezione e una conservazione le più efficaci possibili e una valo­rizzazione la più attiva possibile del patrimonio culturale e naturale situato sul loro territorio, gli Stati partecipi della presente Convenzione, nelle condizioni appro­priate ad ogni paese, si sforzano quanto possibile:a.di adottare una politica generale intesa ad assegnare una funzione al patri­monio culturale e naturale nella vita collettiva e a integrare la protezione di questo patrimonio nei programmi di pianificazione generale;b.di istituire sul loro territorio, in quanto non ne esistano ancora, uno o più servizi di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio cultu­rale e naturale, dotati di personale appropriato, provvisto dei mezzi necessari per adempiere i compiti che gli incombono;c.di sviluppare gli studi e le ricerche scientifiche e tecniche e perfezionare i metodi di intervento che permettono a uno Stato di far fronte ai pericoli che minacciano il proprio patrimonio culturale o naturale;d.di prendere i provvedimenti giuridici, scientifici, tecnici, amministrativi e finanziari adeguati per l’identificazione, protezione, conservazione, valorizza­zione e rianimazione di questo patrimonio; ee.di favorire l’istituzione o lo sviluppo di centri nazionali o regionali di for­mazione nel campo della protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale e promuovere la ricerca scientifica in questo campo.Art. 6 1.  Nel pieno rispetto della sovranità degli Stati sul cui territorio è situato il patrimo­nio culturale e naturale di cui agli articoli 1 e 2 e impregiudicati i diritti reali previsti dalla legislazione nazionale su detto patrimonio, gli Stati partecipi della presente Convenzione riconoscono che esso costituisce un patrimonio universale alla cui protezione l’intera comunità internazionale ha il dovere di cooperare.2.  Conseguentemente, gli Stati partecipi della presente Convenzione, conforme­mente alle disposizioni della medesima, s’impegnano a prestare il proprio concorso all’identificazione, protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio cultu­rale e naturale di cui ai paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11 sempre che lo Stato sul cui territorio è situato questo patrimonio lo richieda.3.  Ciascuno Stato partecipe alla presente Convenzione si impegna ad astenersi deli­beratamente da ogni provvedimento atto a danneggiare direttamente o indirettamente il patrimonio culturale e naturale di cui agli articoli 1 e 2 e situato sul territorio di altri Stati partecipi della presente Convenzione.Art. 7 Ai fini della presente Convenzione, per protezione internazionale del patrimonio mondiale, culturale e naturale, s’intende l’attuazione di un sistema di cooperazione e di assistenza internazionali, inteso a secondare gli Stati partecipi della presente Con­venzione negli sforzi da loro svolti per preservare ed identificare questo patrimonio.III. Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale Art. 8 1.  Presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura è istituito un Comitato intergovernativo per la protezione del patrimonio culturale e naturale di valore universale eccezionale denominato «Comitato del patrimonio mondiale». Esso è composto di 15 Stati partecipi della presente Conven­zione, eletti dagli Stati partecipi della presente Convenzione riuniti in assemblea generale nel corso di sessioni ordinarie della Conferenza generale dell’Or­ganizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il numero degli Stati membri del Comitato sarà portato a 21 a contare dalla sessione ordinaria della Conferenza generale successiva all’entrata in vigore della presente Convenzione per almeno 40 Stati.2.  L’elezione dei membri del Comitato deve garantire una rappresentanza equa delle differenti regioni e culture del mondo.3.  Assistono alle sedute del Comitato con voce consultiva un rappresentante del Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni naturali (Centro di Roma), un rappresentante del Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (ICOMOS), e un rappresentante dell’Unione internazionale per la conserva­zione della natura e delle risorse naturali (UICN), cui possono aggiungersi, a richie­sta degli Stati partecipi della presente Convenzione riuniti in assemblea generale nel corso delle sessioni ordinarie della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, rappresentanti d’altre orga­nizzazioni intergovernative o non governative con scopi analoghi.Art. 9 1.  Gli Stati membri del Comitato del patrimonio mondiale esercitano il loro man­dato a contare dalla fine della sessione ordinaria della Conferenza generale nel corso della quale sono stati eletti fino alla fine della terza sessione ordinaria successiva.2.  Tuttavia, il mandato di un terzo dei membri designati al momento della prima elezione termina alla fine della prima sessione ordinaria della Conferenza generale successiva a quella nel corso della quale è avvenuta l’elezione e il mandato di un secondo terzo dei membri designati simultaneamente, termina alla fine della seconda sessione ordinaria della Conferenza generale successiva a quella nel corso della quale è avvenuta l’elezione. I nomi di questi membri saranno estratti a sorte dal pre­sidente della Conferenza generale dopo la prima elezione.3.  Gli Stati membri del Comitato scelgono per rappresentarli persone qualificate nel campo del patrimonio culturale e del patrimonio naturale.Art. 10 1.  Il Comitato del patrimonio mondiale adotta il proprio regolamento interno.2.  Il Comitato può in ogni tempo invitare alle sue riunioni organismi pubblici o privati, come anche persone private, per consultarli su questioni particolari.3.  Il Comitato può istituire gli organi consultivi che ritenesse necessari per adem­piere il suo compito.Art. 11 1.  Ogni Stato partecipe della presente Convenzione sottopone, nella misura del pos­sibile, al Comitato del patrimonio mondiale un inventario dei beni del patrimonio culturale e naturale situati sul suo territorio e suscettibili di essere iscritti nell’elenco del paragrafo 2 del presente articolo. Questo inventario, che non è considerato esau­stivo, dev’essere corredato di una documentazione sul luogo dei beni di cui si tratta e sull’interesse da essi offerto.2.  In base agli inventari sottoposti dagli Stati in esecuzione del paragrafo 1 qui so­pra, il Comitato allestisce, aggiorna e diffonde, sotto il nome di «elenco del patrimo­nio mondiale», un elenco dei beni del patrimonio culturale e del patrimonio naturale, quali definiti negli articoli 1 e 2 della presente Convenzione, che considera di valore universale eccezionale in applicazione dei criteri da esso stabiliti. L’aggiornamento dell’elenco deve essere diffuso almeno ogni due anni.3.  L’iscrizione di un bene nell’elenco del patrimonio mondiale può avvenire sol­tanto col consenso dello Stato interessato. L’iscrizione di un bene situato su un ter­ritorio oggetto di rivendicazione di sovranità o di giurisdizione da parte di più Stati non pregiudica affatto i diritti delle parti contendenti.4.  Il Comitato allestisce, aggiorna e diffonde, ogni qualvolta le circostanze lo esi­gano, sotto il nome di «elenco del patrimonio mondiale in pericolo», un elenco dei beni menzionati nell’elenco del patrimonio mondiale per la cui salvaguardia sono necessari grandi lavori e per i quali è stata chiesta l’assistenza giusta la presente Convenzione. Questo elenco contiene una valutazione del costo delle operazioni. Su questo elenco possono essere iscritti soltanto beni del patrimonio culturale e naturale minacciati di gravi e precisi pericoli, come minaccia di sparizione dovuta a degrada­zione accelerata, progetti di grandi lavori pubblici o privati, rapido sviluppo urbano e turistico, distruzione dovuta a cambiamenti d’utilizzazione o di proprietà terriera, alterazioni profonde dovute a causa ignota, abbandono per ragioni qualsiasi, con­flitto armato o minaccia di un tale conflitto, calamità e cataclismi, grandi incendi, terremoti, scoscendimenti, eruzioni vulcaniche, modificazione del livello delle ac­que, inondazioni, maremoti. In caso d’urgenza, il Comitato può in qualsiasi mo­mento procedere ad una nuova iscrizione nell’elenco del patrimonio mondiale in pericolo e dare diffusione immediata.5.  Il Comitato definisce i criteri in base ai quali un bene del patrimonio culturale e naturale può essere iscritto nell’uno o nell’altro elenco di cui ai paragrafi 2 e 4 del presente articolo.6.  Prima di respingere una domanda d’iscrizione nell’uno o nell’altro elenco giusta i paragrafi 2 e 4 del presente articolo, il Comitato consulta lo Stato partecipe della presente Convenzione sul cui territorio è situato il bene del patrimonio culturale o naturale di cui si tratta.7.  Il Comitato, d’intesa con gli Stati interessati, coordina e promuove gli studi e le ricerche necessarie alla costituzione degli elenchi di cui ai paragrafi 2 e 4 del pre­sente articolo.Art. 12 Il fatto che un bene del patrimonio culturale e naturale non sia stato iscritto nell’uno o nell’altro elenco giusta i paragrafi 2 e 4 dell’articolo Il non significa in alcun modo ch’esso non abbia un valore universale eccezionale a fini diversi da quelli risultanti dall’iscrizione in questi elenchi.Art. 13 1.  Il Comitato del patrimonio mondiale riceve ed esamina le domande d’assistenza internazionale formulate dagli Stati partecipi della presente Convenzione per quanto concerne i beni del patrimonio culturale e naturale situati sul loro territorio, iscritti o suscettivi d’essere iscritti negli elenchi di cui ai paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11. Que­ste domande possono vertere sulla protezione, la conservazione, valorizzazione o rianimazione di questi beni.2.  Le domande di assistenza internazionale in applicazione del paragrafo 1 del pre­sente articolo possono parimente vertere sull’identificazione di beni del patrimonio culturale e naturale definito negli articoli 1 e 2 quando ricerche preliminari abbiano permesso d’accertare che quest’ultime meritano d’essere proseguite.3.  Il Comitato decide circa il seguito da dare a queste domande, determina all’occorrenza la natura e l’entità del suo aiuto e autorizza la conclusione in suo nome degli accordi necessari con il governo interessato.4.  Il Comitato stabilisce un ordine di priorità d’intervento. Esso lo fa tenendo conto dell’importanza rispettiva dei beni da tutelare per il patrimonio mondiale, culturale e naturale, della necessità di garantire l’assistenza internazionale ai beni più rappre­sentativi della natura o del genio e della storia dei popoli del mondo e dell’urgenza dei lavori da intraprendere, dell’importanza delle risorse degli Stati sul cui territorio si trovano i beni minacciati e in particolare della misura in cui essi potrebbero ga­rantire la tutela di questi beni con i loro propri mezzi.5.  Il Comitato stabilisce, aggiorna e diffonde un elenco dei beni per cui un’as­si­stenza internazionale è stata fornita.6.  Il Comitato decide circa l’impiego delle risorse del fondo istituito giusta l’arti­colo 15 della presente Convenzione. Essa cerca i mezzi per aumentarne le ri­sorse e prende tutti i provvedimenti utili a tal fine.7.  Il Comitato coopera con le organizzazioni internazionali e nazionali, governative e non governative, con scopi. analoghi a quelli della presente Convenzione. Per l’at­tua­zione dei suoi programmi e l’esecuzione dei suoi progetti, il Comitato può fare appello a queste organizzazioni, segnatamente al Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Centro di Roma), al Consiglio inter­nazionale dei monumenti e dei siti (ICOMOS) e all’Unione internazionale per la conservazione della natura e delle risorse naturali (UICN), come anche ad altri organismi pubblici o privati e a persone private.8.  Le decisioni del Comitato sono prese alla maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti. Il quorum è costituito dalla maggioranza dei membri del Co­mitato.Art. 14 1.  Il Comitato del patrimonio mondiale è assistito da una segreteria nominata dal Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.2.  Il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazione Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, impiegando il più possibile i servizi del Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Centro di Roma), del Consiglio internazionale dei monumenti dei siti (ICOMOS) e dell’Unione inter­nazionale per la protezione della natura e delle risorse naturali (UICN), nei campi delle loro competenze e possibilità rispettive, prepara la documentazione e l’ordine del giorno delle riunioni del Comitato e garantisce l’esecuzione delle costei decisioni.IV. Fondo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale Art. 15 1.  È istituito un fondo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e natu­rale di valore universale eccezionale, denominato «Fondo del patrimonio mondiale».2.  Il Fondo è costituito di fondi di deposito, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.3.  Le risorse del Fondo sono costituite da:a.i contributi obbligatori e i contributi volontari degli Stati partecipi della pre­sente Convenzione;b.i pagamenti, doni o legati che potranno fare:(i)altri Stati,(ii)l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, le altre organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, segna­tamente il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e altre organiz­zazioni intergovernative,(iii)organismi pubblici o privati o persone private;c.qualsiasi interesse dovuto sulle risorse del Fondo;d.il provento delle collette e manifestazioni organizzate in favore del Fondo; ee.qualsiasi altra risorsa autorizzata dal regolamento elaborato dal Comitato del patrimonio mondiale.4.  I contribuenti al Fondo e le altre forme di assistenza prestate al Comitato possono essere destinati unicamente agli scopi da esso definiti. Il Comitato può accettare contributi vincolati ad un dato programma o progetto particolare alla condizione che l’at­tuazione di questo programma o l’esecuzione di questo progetto sia stata decisa dal Comitato. I contributi al Fondo non possono essere corredati di alcuna condi­zione politica.Art. 16 1.  Impregiudicato qualsiasi contributo volontario completivo, gli Stati partecipi della presente Convenzione si impegnano a pagare periodicamente, ogni due anni, al Fondo del patrimonio mondiale contributi il cui ammontare, calcolato secondo una percentuale uniforme applicabile a tutti gli Stati, sarà deciso dall’assemblea generale degli Stati partecipi della Convenzione, riuniti nel corso di sessioni della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Questa decisione dell’assemblea generale dev’essere presa alla maggioranza degli Stati partecipi presenti e votanti che non hanno fatto la dichiarazione prevista nel paragrafo 2 del presente articolo. In nessun caso, il contributo obbligatorio degli Stati partecipi della Convenzione potrà superare l’1 per cento del loro contributo al bilancio ordinario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.2.  Tuttavia, ogni Stato di cui all’articolo 31 o all’articolo 32 della presente Conven­zione può, al momento del deposito degli strumenti di ratificazione, accettazione o adesione, dichiarare che non sarà vincolato dalle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo.3.  Lo Stato partecipe della Convenzione che ha fatto la dichiarazione prevista nel paragrafo 2 del presente articolo può in ogni momento ritirarla mediante notifica­zione al Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Tuttavia, il ritiro della dichiarazione ha effetto sul contributo obbligatorio di questo Stato soltanto a contare dalla data dell’assemblea generale successiva degli Stati partecipi della Convenzione.4.  Affinché il Comitato sia in grado di prevedere efficacemente le proprie opera­zioni, i contributi degli Stati partecipi della presente Convenzione che hanno fatto la dichiarazione prevista nel paragrafo 2 del presente articolo devono essere pagati periodicamente, almeno ogni due anni, e non dovrebbero essere inferiori ai contributi ch’essi avrebbero dovuto pagare se fossero stati vincolati dalle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo.5.  Ogni Stato partecipe della Convenzione in mora nel pagamento del proprio con­tributo obbligatorio o volontario per quanto concerne l’anno in corso e l’anno civile immediatamente precedente non è eleggibile al Comitato del patrimonio mondiale, fermo restando che questa disposizione non s’applica alla prima elezione. Il mandato di un tale Stato già membro del Comitato cesserà al momento di qualsiasi elezione prevista nell’articolo 8 paragrafo 1 della presente Convenzione.Art. 17 Gli Stati partecipi della presente Convenzione prevedono o promuovono l’istitu­zione di fondazioni o associazioni nazionali pubbliche e private intese a incorag­giare le liberalità in favore della protezione del patrimonio culturale e naturale defi­nito negli articoli 1 e 2 della presente Convenzione.Art. 18 Gli Stati partecipi della presente Convenzione cooperano alle campagne internazio­nali di colletta organizzate in favore del Fondo del patrimonio mondiale sotto gli auspici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Essi facilitano le collette fatte a tal fine dagli organismi menzionati nel para­grafo 3 dell’articolo 15.V. Condizioni e modalità dell’assistenza internazionale Art. 19 Ogni Stato partecipe della presente Convenzione può domandare un’assistenza internazionale in favore di beni del patrimonio culturale o naturale di valore universale eccezionale situati sul suo territorio. Deve allegare alla domanda gli elementi d’informazione e i documenti previsti nell’articolo 21 di cui dispone e di cui il Comitato ha bisogno per decidere.Art. 20 Riservate le disposizioni del paragrafo 2 dell’articolo 13, del capoverso c dell’arti­colo 22 e dell’articolo 23, l’assistenza internazionale prevista dalla presente Con­venzione può essere connessa soltanto a beni del patrimonio culturale e naturale che il Comitato del patrimonio mondiale ha deciso o decide di far iscrivere in un elenco di cui ai paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11.Art. 21 1.  Il Comitato del patrimonio mondiale definisce la procedura d’esame delle domande di assistenza internazionale che è chiamato a prestare e precisa segnatamente gli elementi a sostegno della domanda, la quale deve descrivere l’operazione pre­vista, i lavori necessari, una valutazione del costo, l’urgenza e i motivi per cui le risorse dello Stato richiedente non permettono di far fronte alla totalità delle spese. Le domande, qualora sia possibile, devono fondarsi sul parere di esperti.2.  Visto che certi lavori dovranno essere intrapresi senza ritardo, le domande fon­date su calamità naturali o catastrofi devono essere esaminate d’urgenza e in priorità dal Comitato, il quale deve disporre di un fondo di riserva per tali eventualità.3.  Prima di decidere, il Comitato procede agli studi e alle consultazioni che rite­nesse necessari.Art. 22 L’assistenza accordata dal Comitato del patrimonio mondiale può assumere le forme seguenti:a.studi sui problemi artistici, scientifici e tecnici posti dalla protezione, con­servazione, valorizzazione e rianimazione del patrimonio culturale e natu­rale, quale definito nei paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11 della presente Con­venzione;b.assegnazione di periti, tecnici e mano d’opera qualificata per vegliare alla buona esecuzione del progetto approvato;c.formazione di specialisti di tutti i livelli nel campo dell’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazione e rianimazione del patrimonio cultu­rale e naturale;d.fornitura dell’attrezzatura che lo Stato interessato non possiede o non è in grado di acquistare;e.mutui a debole interesse, senza interesse, o rimborsabili a lungo termine;f.concessione, in casi eccezionali e specialmente motivati, di sussidi non rim­borsabili.Art. 23 Il Comitato del patrimonio mondiale può parimente prestare un’assistenza inter­nazionale a centri nazionali o regionali di formazione di specialisti di tutti i livelli nel campo dell’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazione e rianima­zione del patrimonio culturale e naturale.Art. 24 Un’assistenza internazionale assai importante può essere concessa soltanto dopo uno studio scientifico, economico e tecnico particolareggiato. Questo studio deve fare appello alle tecniche più avanzate di protezione, conservazione, valorizzazione e rianimazione del patrimonio culturale e naturale e corrispondere agli scopi della presente Convenzione. Lo studio deve pure ricercare i mezzi per impiegare razional­mente le risorse disponibili dello Stato interessato.Art. 25 Il finanziamento dei lavori necessari deve di regola incombere soltanto in parte alla Comunità internazionale. La partecipazione dello Stato che beneficia dell’assistenza internazionale salvo che le sue proprie risorse non glielo permettano, deve costituire una parte sostanziale delle risorse necessarie ad ogni programma o progetto.Art. 26 Il Comitato del patrimonio mondiale e lo Stato beneficiario definiscono in un ac­cordo le condizioni in cui sarà eseguito il programma o progetto per il quale è for­nita una assistenza internazionale giusta la presente Convenzione. Lo Stato che ri­ceve questa assistenza internazionale deve continuare a proteggere, conservare e valorizzare i beni così tutelati, conformemente alle condizioni definite nell’accordo.VI. Programmi educativi Art. 27 1.  Gli Stati partecipi della presente Convenzione si sforzano con tutti i mezzi ap­propriati, segnatamente con programmi d’educazione e informazione, di consolidare il rispetto e l’attaccamento dei loro popoli al patrimonio culturale e naturale definito negli articoli 1 e 2 della Convenzione.2.  Essi si impegnano a informare ampiamente il pubblico sulle minacce incombenti su questo patrimonio e sulle attività intraprese in applicazione della presente Con­venzione.Art. 28 Gli Stati partecipi della presente Convenzione che ricevono una assistenza inter­nazionale in applicazione della Convenzione prendono i provvedimenti necessari per far conoscere l’importanza dei beni oggetto di questa assistenza e la portata di quest’ul­tima.VII. Rapporti Art. 29 1.  Gli Stati partecipi della presente Convenzione indicano nei rapporti che presente­ranno alla Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, alle date e nella forma da questa determinate, le disposizioni legislative e regolamentari e gli altri provvedimenti presi per l’appli­cazione della Convenzione, come anche l’esperienza acquisita in questo campo.2.  Questi rapporti sono resi noti al Comitato del patrimonio mondiale.3.  Il Comitato presenta un rapporto sulle sue attività a ciascuna delle sessioni ordi­narie della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’edu­cazione, la scienza e la cultura.VIII. Clausole finali Art. 30 La presente Convenzione è redatta nelle lingue inglese, araba, spagnola, francese e russa, i cinque testi facenti parimente fede.Art. 31 1.  La presente Convenzione è sottoposta alla ratificazione o all’accettazione degli Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, conformemente alle loro procedure costituzionali rispettive.2.  Gli strumenti di ratificazione o d’accettazione saranno depositati presso il Diret­tore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.Art. 32 1.  La presente Convenzione è aperta all’adesione di qualsiasi Stato non membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, invitato ad aderirvi dalla Conferenza generale dell’Organizzazione.2.  L’adesione avviene mediante il deposito di uno strumento d’adesione presso il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.Art. 33 La presente Convenzione entra in vigore 3 mesi dopo la data del deposito del vente­simo strumento di ratificazione, accettazione o adesione ma soltanto riguardo agli Stati che avranno depositato i propri strumenti rispettivi di ratificazione, accetta­zione o adesione à questa data o anteriormente. Per ogni altro Stato, essa entra in vigore 3 mesi dopo il deposito del rispettivo strumento di ratificazione, accettazione o adesione.Art. 34 Le seguenti disposizioni si applicano agli Stati partecipi della presente Convenzione a sistema costituzionale federalistico o non unitario:a.per quanto concerne le disposizioni della presente Convenzione la cui attua­zione spetta all’operato legislativo del potere legislativo federale o centrale, gli obblighi del governo federale o centrale sono i medesimi di quelli degli Stati partecipi della Convenzione non federalistici;b.per quanto concerne le disposizioni della presente Convenzione la cui appli­cazione spetta all’operato legislativo di ciascuno degli Stati, paesi, province o cantoni costituenti, che in virtù del sistema costituzionale della federa­zione, non sono tenuti a prendere misure legislative, il governo federale, con il proprio parere favorevole, rende note dette disposizioni alle autorità com­petenti degli Stati, paesi, province o cantoni.Art. 35 1.  Ogni Stato partecipe della presente Convenzione ha la facoltà di disdire la Convenzione.2.  La disdetta è notificata con strumento scritto depositato presso il Direttore ge­nerale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.3.  La disdetta ha effetto 12 mesi dopo la ricezione dello strumento di disdetta. Essa non modifica affatto gli obblighi finanziari da assumere dallo Stato disdicitore fino al giorno in cui il ritiro avrà effetto.Art. 36 Il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura informa gli Stati membri dell’Organizzazione, gli Stati non membri di cui all’articolo 32, come anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite del deposito di tutti gli strumenti di ratificazione, accettazione o adesione menzionati negli articoli 31 e 32, come anche delle disdette previste nell’articolo 35.Art. 37 1.  La presente Convenzione può essere riveduta dalla Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Tuttavia, la revisione vincolerà soltanto gli Stati che diverranno partecipi della Convenzione di revisione.2.  Nel caso in cui la Conferenza generale accettasse una nuova convenzione di revi­sione totale o parziale della presente Convenzione e salvo che la nuova convenzione non disponga altrimenti, la presente Convenzione cesserebbe d’essere aperta alla ratificazione, accettazione o adesione a contare dalla data dell’entrata in vigore della nuova convenzione di revisione.Art. 38 Conformemente all’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite2, la presente Con­venzione sarà registrata presso la Segreteria delle Nazioni Unite a richiesta del Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.Fatto a Parigi, il ventitrè novembre 1972, in due esemplari autentici firmati dal Presidente della Conferenza generale, riunita in diciassettesima sessione, e dal Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, che saranno depositati negli archivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura e le cui copie certificate conformi saranno consegnate a tutti gli Stati di cui agli articoli 31 e 32 come anche all’Organizzazione delle Nazioni Unite.Il Presidente della Conferenza generale:Toru HaguiwaraIl Direttore generale:René Maheu2 RS 0.120Campo d’applicazione il 7 aprile 20203 3 Completa quelli in RU 1975 2223, 1978 305, 1980 672, 1981 552, 1982 252 1312, 1983 141, 1984 230, 1985 743, 1986 514, 1987 840, 1989 183, 1990 1300, 2004 3899, 2006 3269, 2010 2187, 2013 1593, 2016 3531 e 2020 1323. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati).Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Entrata in vigoreAfghanistan20 marzo197920 giugno1979Albania10 luglio198910 ottobre1989Algeria24 giugno197417 dicembre1975Andorra  3 gennaio1997  3 aprile1997Angola  7 novembre1991  7 febbraio1992Antigua e Barbuda  1° novembre1983  1° febbraio1984Arabia Saudita  7 agosto1978  7 novembre1978Argentina23 agosto197823 novembre1978Armenia  5 settembre1993 S21 dicembre1991Australia22 agosto197417 dicembre1975Austria18 dicembre199218 marzo1993Azerbaigian16 dicembre199316 marzo1994Bahama15 maggio201415 agosto2014Bahrein28 maggio199128 agosto1991Bangladesh  3 agosto1983  3 novembre1983Barbados  9 aprile2002  9 luglio2002Belarus12 ottobre198812 gennaio1989Belgio24 luglio199624 ottobre1996Belize  6 novembre1990  6 febbraio1991Benin14 giugno198214 settembre1982Bhutan17 ottobre200117 gennaio2002Bolivia  4 ottobre1976  4 gennaio1977Bosnia e Erzegovina12 luglio1993 S  6 marzo1992Botswana23 novembre199823 febbraio1999Brasile a  1° settembre1977  1° dicembre1977Brunei12 agosto201112 novembre2011Bulgaria a  7 marzo197417 dicembre1975Burkina Faso  2 aprile1987  2 luglio1987Burundi19 maggio198219 agosto1982Cambogia28 novembre199128 febbraio1992Camerun  7 dicembre1982  7 marzo1983Canada23 luglio197623 ottobre1976Capo Verde a28 aprile198828 luglio1988Ceca, Repubblica26 marzo1993 S  1° gennaio1993Ciad23 giugno199923 settembre1999Cile20 febbraio198020 maggio1980Cina*12 dicembre198512 marzo1986    Hong Kong b  9 giugno1997  1° luglio1997    Macao c11 ottobre199920 dicembre1999Cipro13 agosto197517 dicembre1975Colombia24 maggio198324 agosto1983Comore27 settembre200027 dicembre2000Congo (Brazzaville)10 dicembre198710 marzo1988Congo (Kinshasa)23 settembre197417 dicembre1975Corea (Nord)21 luglio199821 ottobre1998Corea (Sud)14 settembre198814 dicembre1988Costa Rica23 agosto197723 novembre1977Côte d’Ivoire  9 gennaio1981  9 aprile1981Croazia  6 luglio1992 S  8 ottobre1991Cuba24 marzo198124 giugno1981Danimarca a25 luglio197925 ottobre1979Dominica  4 aprile1995  4 luglio1995Dominicana, Repubblica12 febbraio198512 maggio1985Ecuador16 giugno197517 dicembre1975Egitto  7 febbraio197417 dicembre1975El Salvador  8 ottobre1991  8 gennaio1992Emirati Arabi Uniti11 maggio200111 agosto2001Eritrea24 ottobre200124 gennaio2002Estonia27 ottobre199527 gennaio1996Eswatini30 novembre2005 A28 febbraio2006Etiopia  6 luglio1977  6 ottobre1977Figi21 novembre199021 febbraio1991Filippine19 settembre198519 dicembre1985Finlandia  4 marzo1987  4 giugno1987Francia a27 giugno197517 dicembre1975Gabon30 dicembre198630 marzo1987Gambia  1° luglio1987  1° ottobre1987Georgia  4 novembre1992 S21 dicembre1991Germania a23 agosto197623 novembre1976Ghana  4 luglio197517 dicembre1975Giamaica14 giugno198314 settembre1983Giappone30 giugno199230 settembre1992Gibuti30 agosto200730 novembre2007Giordania  5 maggio197517 dicembre1975Grecia17 luglio198117 ottobre1981Grenada13 agosto199813 novembre1998Guatemala16 gennaio197916 aprile1979Guinea18 marzo197918 giugno1979Guinea equatoriale10 marzo201010 giugno2010Guinea-Bissau28 gennaio2006 A28 aprile2006Guyana20 giugno197720 settembre1977Haiti18 gennaio198018 aprile1980Honduras  8 giugno1979  8 settembre1979India14 novembre197714 febbraio1978Indonesia  6 luglio1989  6 ottobre1989Iran26 febbraio197517 dicembre1975Iraq  5 marzo197417 dicembre1975Irlanda16 settembre199116 dicembre1991Islanda19 dicembre199519 marzo1996Isole Cook16 gennaio200916 aprile2009Isole Marshall24 aprile200224 luglio2002Israele*  6 ottobre1999  6 gennaio2000Italia23 giugno197823 settembre1978Kazakstan29 aprile199429 luglio1994Kenya  5 giugno1991  5 settembre1991Kirghizistan  3 luglio1995  3 ottobre1995Kiribati12 maggio200012 agosto2000Kuwait  6 giugno2002  6 settembre2002Laos20 marzo198720 giugno1987Lesotho25 novembre2003 A25 febbraio2004Lettonia10 gennaio199510 aprile1995Libano  3 febbraio1983  3 maggio1983Liberia28 marzo200228 giugno2002Libia13 ottobre197813 gennaio1979Lituania31 marzo199230 giugno1992Lussemburgo28 settembre198328 dicembre1983Macedonia del Nord30 aprile1997 S17 novembre1991Madagascar19 luglio198319 ottobre1983Malawi  5 gennaio1982  5 aprile1982Malaysia  7 dicembre1988  7 marzo1989Maldive22 maggio198622 agosto1986Mali  5 aprile1977  5 luglio1977Malta14 ottobre197814 gennaio1979Marocco28 ottobre197528 gennaio1976Mauritania  2 marzo1981  2 giugno1981Maurizio19 settembre199519 dicembre1995Messico23 febbraio198423 maggio1984Micronesia22 luglio200222 ottobre2002Moldova a23 settembre200223 dicembre2002Monaco  7 novembre1978  7 febbraio1979Mongolia  2 febbraio1990  2 maggio1990Montenegro26 aprile2007 S  3 giugno2006Mozambico27 novembre198227 febbraio1983Myanmar29 aprile199429 luglio1994Namibia  6 aprile2000  6 luglio2000Nepal20 giugno197820 settembre1978Nicaragua17 dicembre197917 marzo1980Niger23 dicembre197417 dicembre1975Nigeria23 ottobre197417 dicembre1975Niue23 gennaio200123 aprile2001Norvegia a12 maggio197712 agosto1977Nuova Zelanda22 novembre198422 febbraio1985Oman a  6 ottobre1981  6 gennaio1982Paesi Bassi26 agosto199226 novembre1992    Aruba22 marzo199316 dicembre1992    Curaçao26 agosto199226 novembre1992    Parte caraibica (Bonaire,    Sant’Eustachio e Saba)26 agosto199226 novembre1992    Sint Maarten26 agosto199226 novembre1992Pakistan23 luglio197623 ottobre1976Palau11 giugno200211 settembre2002Palestina  8 dicembre2011  8 marzo2012Panama  3 marzo1978  3 giugno1978Papua Nuova Guinea28 luglio199728 ottobre1997Paraguay27 aprile198827 luglio1988Perù24 febbraio198224 maggio1982Polonia29 giugno197629 settembre1976Portogallo30 settembre198030 dicembre1980Qatar12 settembre1984 A12 dicembre1984Regno Unito29 maggio198429 agosto1984    Akrotiri e Dhekelia29 maggio198429 agosto1984    Anguilla29 maggio198429 agosto1984    Bermuda29 maggio198429 agosto1984    Gibilterra29 maggio198429 agosto1984    Isola di Man29 maggio198429 agosto1984    Isole Caimane29 maggio198429 agosto1984    Isole Falkland e dipendenze    (Georgia del Sud e Isole    Sandwich del Sud)29 maggio198429 agosto1984    Isole Turche e Caicos29 maggio198429 agosto1984    Isole Vergini britanniche29 maggio198429 agosto1984    Jersey29 febbraio199629 maggio1996    Montserrat29 maggio198429 agosto1984    Sant’Elena e dipendenze     (Ascension e Tristan da Cunha)29 maggio198429 agosto1984    gruppo Pitcairn (Ducie, Oeno,    Henderson e Pitcairn)29 maggio198429 agosto1984Rep. Centrafricana22 dicembre198022 marzo1981Romania16 maggio199016 agosto1990Ruanda28 dicembre200028 marzo2001Russia12 ottobre198812 gennaio1989Saint Kitts e Nevis10 luglio198610 ottobre1986Saint Lucia14 ottobre199114 gennaio1992Saint Vincent e Grenadine  3 febbraio2003  3 maggio2003Salomone, Isole10 giugno199210 settembre1992Samoa28 agosto2001 A28 novembre2001San Marino18 ottobre199118 gennaio1992Santa Sede a  7 ottobre1982 A  7 gennaio1983São Tomé e Príncipe25 luglio200625 ottobre2006Seicelle  9 aprile1980  9 luglio1980Senegal13 febbraio197613 maggio1976Serbia11 settembre2001 S27 aprile1992Sierra Leone  7 gennaio2005  7 aprile2005Singapore19 giugno2012 A19 settembre2012Siria14 agosto197517 dicembre1975Slovacchia31 marzo1993 S  1° gennaio1993Slovenia  5 novembre1992 S25 giugno1991Spagna  4 maggio1982  4 agosto1982Sri Lanka  6 giugno1980  6 settembre1980Stati Uniti a  7 dicembre197317 dicembre1975Sudafrica a10 luglio199710 ottobre1997Sudan  6 giugno197417 dicembre1975Sudan del Sud*  9 marzo2016  9 giugno2016Suriname23 ottobre199723 gennaio1998Svezia22 gennaio198522 aprile1985Svizzera17 settembre197517 dicembre1975Tagikistan28 agosto1992 S21 dicembre1991Tanzania  2 agosto1977  2 novembre1977Thailandia17 settembre198717 dicembre1987Timor Est31 ottobre201631 gennaio2017Togo15 aprile199815 luglio1998Tonga  3 giugno2004 A  3 settembre2004Trinidad e Tobago16 febbraio200516 maggio2005Tunisia10 marzo197517 dicembre1975Turchia16 marzo198316 giugno1983Turkmenistan30 settembre1994 S26 dicembre1991Ucraina12 ottobre198812 gennaio1989Uganda20 novembre198720 febbraio1988Ungheria15 luglio198515 ottobre1985Uruguay  9 marzo1989  9 giugno1989Uzbekistan13 gennaio1993 S21 dicembre1991Vanuatu13 giugno200213 settembre2002Venezuela30 ottobre199030 gennaio1991Vietnam19 ottobre198719 gennaio1988Yemen   7 ottobre1980  7 gennaio1981Zambia  4 giugno1984  4 settembre1984Zimbabwe16 agosto198216 novembre1982*Riserve e dichiarazioniLe riserve e dichiarazioni non sono pubblicate nella RU. Il testo, francese ed inglese, può essere consultato sul sito Internet dell’Organizzazione delle Nazioni Unite: http://treaties.un.org/ > Enregistrement et Publication > Recueil des Traités des Nations Unies, oppure ottenuto presso la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione Trattati internazionali, 3003 Berna.a Questo Stato partecipante non si considera vincolato dalle disposizioni dell’art. 16 par. 1 della Conv.b Dal 29 ago. 1984 al 30 giu. 1997 la Conv. era applicabile a Hong Kong in base a una dichiarazione d’estensione territoriale del Regno Unito. Dal 1° lug. 1997 Hong Kong è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese.In virtù della dichiarazione cinese del 9 giu. 1997, la Conv. è applicabile anche alla RAS Hong Kong dal 1° lug. 1997.c Dal 30 lug. 1999 al 19 dic. 1999 la Conv. era applicabile a Macao in base a unadichiarazione d’estensione territoriale del Portogallo. Dal 20 dic. 1999 Macao è diventata una Regione amministrativa speciale (RAS) della Repubblica Popolare Cinese. In virtù della dichiarazione cinese del 11 ott. 1999, la Conv. è applicabile anche alla RAS Macao dal 20 dic. 1999.
10,384
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120.427 Ordinanza del DFIsui controlli di sicurezza relativi alle persone(OCSP-DFI)del 12 agosto 2013 (Stato 1° settembre 2013)Il Dipartimento federale dell’interno (DFI),visto l’articolo 9 capoverso 2 dell’ordinanza del 4 marzo 20111 sui controlli di sicurezza relativi alle persone (OCSP),ordina:1 RS 120.4Art. 1 Oggetto 1 La presente ordinanza definisce i livelli di controllo secondo l’articolo 9 capo­verso 1 OCSP per le funzioni in seno al DFI elencate nell’allegato 1 OCSP.2 I livelli di controllo sono definiti nell’allegato.Art. 2 Aggiornamento degli allegati 1 All’occorrenza la direzione della Segreteria generale del DFI sottopone al capo del Dipartimento l’aggiornamento dell’allegato.2 In caso di modifica dell’allegato 1 OCSP, la direzione della Segreteria generale del DFI propone le corrispondenti modifiche dell’allegato alla presente ordinanza entro sei mesi dall’entrata in vigore di tale modifica.Art. 3 Disposizione transitoria Nel caso di persone con funzioni per le quali finora non era imposto nessun con­trollo di sicurezza relativo alle persone o ne era imposto uno di livello inferiore, il controllo di sicurezza di livello superiore deve essere avviato entro un mese dall’entrata in vigore della presente ordinanza.Art. 4 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° settembre 2013.Allegato (art. 1 cpv. 2)Funzioni in seno al DFI per le quali è necessario un controllo di sicurezza relativo alle persone 1. Funzioni generali in seno al DFI FunzioniLivelli di controlloDirettori degli Uffici e loro sostituti12Segretario generale e suo sostituto12Collaboratori personali del capo del Dipartimento12Capo dell’informazione e suo sostituto11Segretari del capo del Dipartimento11Relatori e consulenti11Responsabili della protezione dei dati e della sicurezza delle informazioni11Responsabili della sicurezza informatica e della protezione delle opere11Utenti del Sistema informatizzato per i controlli di sicurezza relativi alle persone (SIBAD)10Gestore dei rischi del Dipartimento11Portavoce11Usciere del capo del Dipartimento11Autista del capo del Dipartimento11Membri dello stato maggiore per le situazioni straordinarie112. Funzioni supplementari in seno al DFI 2.1 SG-DFI FunzioniLivelli di controlloCapo del servizio Affari del Consiglio federale e del Parlamento, suo sosti­tuto e collaboratori112.2 Ufficio federale della sanità pubblica FunzioniLivelli di controlloQuadri delle Divisioni Sicurezza delle derrate alimentari, Radioprotezione e Prodotti chimici112.3 Archivio federale FunzioniLivelli di controlloTutte112.4 Ufficio federale di veterinaria FunzioniLivelli di controlloDirettore dell’Istituto di virologia e di immunologia (IVI) e suo sostituto11Responsabile della sicurezza biologica dell’IVI11
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0.631.252.913.694.0  RU 2011 3223 Traduzione1Accordotra il Dipartimento federale delle finanze della Confederazione Svizzerae il Ministero federale delle finanze della Repubblica federaledi Germania concernente l’istituzione di uffici a controlli nazionali abbinati al valico di confine di Trasadingen/ErzingenConcluso il 15 giugno 2010Entrato in vigore il 30 maggio 2011 (Stato 30  maggio 2011)1 Il testo originale tedesco è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. ted. della presente Raccolta.Il Dipartimento federale delle finanze della Confederazione Svizzera e il Ministero federale delle finanze della Repubblica federale di Germania, visto l’articolo 1 numero 3 della Convenzione del 1° giugno 19612 tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica federale di Germania relativa agli uffici a controlli nazionali abbinati e al controllo in corso di viaggio, hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.631.252.913.690Art. 1 1.  Presso il valico di confine di Trasadingen/Erzingen sono istituiti, sul territorio della Confederazione Svizzera e su quello della Repubblica federale di Germania, uffici a controlli nazionali abbinati.2.  I controlli svizzeri e tedeschi vengono effettuati temporaneamente in questi uffici sia sul territorio della Confederazione Svizzera sia su quello della Repubblica federale di Germania.Art. 2 1.  Sul territorio della Repubblica federale di Germania la zona comprende:a)la strada federale B34 da Trasadingen verso Erzingen, compreso il marciapiede a partire dal confine comune per una lunghezza di 100 metri, misurati dal punto d’intersezione tra il confine comune e l’asse della strada;b)lo spiazzo antistante l’ufficio doganale;c)i parcheggi situati a sinistra e a destra dell’ufficio doganale.2.  Sul territorio della Confederazione Svizzera la zona comprende:a)i locali utilizzati in comune o riservati all’uso esclusivo degli agenti tedeschi;b)la strada da Erzingen verso Trasadingen, compreso il marciapiede a partire dal confine comune fino a una distanza di 100 metri in direzione di Trasadingen, misurati dal punto d’intersezione tra il confine comune e l’asse della strada;c)i dintorni del posto guardie di confine e dell’ufficio doganale delimitati a est da una linea parallela alla linea ferroviaria, a una distanza di 8 metri, dall’ufficio doganale fino al confine comune;d)il parcheggio delimitato a nord dalla recinzione del fondo numero 29, a est dalla scarpata e a sud-ovest dall’ufficio doganale.Art. 3 1.  La Direzione delle dogane di Sciaffusa, da una parte, e la Direzione federale delle finanze Südwest nonché la Direzione federale di polizia di Stoccarda, dall’altra, disciplinano di comune accordo i dettagli.2.  I responsabili dei due uffici di controllo o gli agenti di grado più elevato degli organi di cui al paragrafo 1 in servizio presso gli uffici di controllo adottano, di comune accordo, i provvedimenti necessari a breve termine.Art. 4 Con l’entrata in vigore del presente Accordo è abrogato l’articolo 1 lettera h dell’Accordo del 6 ottobre 19663 tra la Confederazione Svizzera e la Repubblica federale di Germania concernente l’abbinamento temporaneo dei controlli ai varchi stradali.3 RS 0.631.252.913.695.1Art. 5 1.  L’Accordo è confermato e messo in vigore con uno scambio di note diplomatiche conformemente all’articolo 1 numero 4 della Convenzione del 1° giugno 1961.2.  L’Accordo può essere disdetto per via diplomatica per il primo giorno di un mese, con un preavviso di sei mesi.Fatto a Bonn, il 15 giugno 2010, in due originali in lingua tedesca.Per ilDipartimento federale delle finanzedella Confederazione Svizzera:Per ilMinistero federale delle finanze d’intesa con il Ministero federale dell’interno della Repubblica federale di Germania:Rudolf DietrichHans-Joachim Stähr
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0.946.291.361  RU 1978 757Traduzione1Scambio di lettere del 15 dicembre 1977tra la Confederazione Svizzerae la Repubblica federale di Germaniacirca le relazioni economiche tra i due PaesiEntrato in vigore il 15 dicembre 1977 (Stato 15  dicembre 1977)1 Dal testo originale tedesco.L’Ambasciatore di SvizzeraBonn, 15 dicembre 1977Signor Peter HermesSegretario di Stato agli Affari esteridella Repubblica federale di GermaniaBonnSignor segretario di Stato,Mi onoro di confermarle ricevuta la Sua lettera del 15 dicembre 1977, del seguente tenore:«Mi onoro di sottoporre la proposta seguente in nome del Governo della Repubblica federale di Germania:1.L’evoluzione della politica commerciale in questi ultimi anni, segnata­mente l’Accordo del 22 luglio 19722 tra la Comunità economica euro­pea e la Confederazione Svizzera, hanno privato d’oggetto l’Accordo commerciale del 2 dicembre 19543 concluso tra il Governo della Repubblica federale di Germania e il Governo della Confederazione Sviz­zera. Di comune intesa, l’Accordo è disdetto per il 31 dicembre 1977 e verrà sostituito, dal 1° gennaio 1978, con le disposizioni seguenti:2.Considerate l’intensità e l’importanza dei rapporti economici e la mar­cata incidenza delle politiche economiche dei nostri due Paesi su detti rapporti, lo scambio regolare di pareri sulle questioni economiche, che ha già fatto buona prova, dev’essere mantenuto. Verrà pertanto istituita una nuova Commissione governativa per le questioni economiche, composta di rappresentanti dei due Governi, che si adunerà di principio una volta l’anno, alternativamente nella Repubblica federale di Germa­nia e in Svizzera. La Commissione governativa tratterà problemi eco­nomici d’importanza generale, bilaterale o multilaterale interessanti le due Parti; essa si adopererà per trovare una base d’intesa per le diffi­coltà che potessero insorgere nei rapporti fra i due Paesi. Alle riunioni possono essere convocati dei periti; se necessario, la Commissione potrà istituire sottocommissioni.3.Le presenti disposizioni sono parimenti applicabili al Land Berlino sempreché il Governo della Repubblica federale di Germania non tra­smetta al Governo della Confederazione Svizzera, entro il termine di tre mesi dopo l’entrata in vigore delle presenti disposizioni, una dichiara­zione contraria.4.La durata di validità delle presenti disposizioni è illimitata, purché esse non vengano disdette con un preavviso di tre mesi.Nel caso in cui il Governo della Confederazione Svizzera accettasse le pro­poste di cui ai numeri 1 a 4, la presente nota e la nota di Sua Eccellenza manifestante l’accordo del Suo Governo verrebbero a costituire una convenzio­ne tra i due Governi, la quale entrerebbe in vigore con la data della Sua risposta. Gradisca, signor Ambasciatore, l’espressione della mia alta considerazione.»Sono in grado di comunicarle l’accettazione, da parte del Governo della Confedera­zione Svizzera, delle proposte espresse nella lettera testé riprodotta. In virtù della presente, la convenzione conclusa tra i nostri due Governi entra pertanto oggi in vigore.Gradisca, signor Segretario di Stato, l’espressione della mia alta considerazione. Michael Gelzer2 RS 0.632.4013 RU 1954 1319, 1955 1075, 1956 1571, 1958 126, 1959 1001, 1961 101, 1962 82, 1963 265, 1964 41, 1965 147, 1966 381, 1967 915, 1968 605, 1969 432, 1970 461, 1971 729, 1972 1720, 1973 1256, 1974 1171, 1975 1481, 1976 1802, 1978 755.
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747.201.3Ordinanzasui requisiti per i motori di battellinelle acque svizzere (OMBat)del 14 ottobre 2015 (Stato 8  dicembre 2020)Il Consiglio federale svizzero,visti gli articoli 11, 12 e 56 capoverso 1 della legge federale del 3 ottobre 19751 sulla navigazione interna, ordina:1 RS 747.201Sezione 1: Disposizioni generali Art. 1 Campo d’applicazione 1 La presente ordinanza contiene le prescrizioni sui gas di scarico e sulla fabbricazione dei motori ad accensione comandata e ad accensione per compressione per la propulsione di battelli e per la propulsione di generatori che producono energia elettrica. 2 Le prescrizioni della presente ordinanza si applicano per analogia anche ai motori a combustione che non vengono azionati con carburanti come la benzina o il gasolio.Art. 2 Definizioni Ai sensi della presente ordinanza s’intende per:a.gas di scarico: le sostanze espulse dall’apertura posta dopo il collettore di scappamento del motore di un battello;b.sistema di controllo delle emissioni: combinazione di tutte le parti che servono al controllo, alla programmazione e alla diminuzione dei gas di sca­rico;c.gas inquinanti: monossido di carbonio CO, idrocarburi HC (espressi come CH1.85; per la determinazione dei valori di riferimento per il controllo periodico dei gas di scarico come C6H14) e ossidi di azoto (espressi come equivalenti di NO2);d.controllo periodico dei gas di scarico: manutenzione periodica di tutti i sistemi rilevanti per i gas di scarico del motore, durante la quale il motore è regolato secondo le indicazioni del fabbricante, le parti importanti per i gas di scarico sono verificate e i necessari lavori di manutenzione eseguiti;e.motore: motore pronto per l’installazione i cui accessori, necessari per il funzionamento o in grado di influenzare le emissioni di gas di scarico, sono incorporati e in funzione;f.famiglia di motori: gruppo di motori che comprende motori di diversi tipi ma fabbricati secondo criteri unitari da un fabbricante;g.sistema diagnostico di bordo (OBD): sistema di controllo delle emissioni conformemente all’articolo 3 numero 9 del regolamento (CE) n. 715/20072 in combinato disposto con l’allegato XI del regolamento (CE) n. 692/20083 o a prescrizioni equivalenti;h.trasformazione rilevante di un motore: trasformazione del motore di battelli che può portare a un superamento dei valori limite di emissione o a un aumento maggiore del 15 per cento della potenza nominale del motore; i.regime nominale: numero di giri al quale il motore funziona alla potenza nominale;j.4potenza nominale: potenza continua in chilowatt (kW) per un numero di giri nominale, calcolata per motori su battelli impiegati per il trasporto professionale, secondo la norma «ISO 3046-1, 2002, Hubkolben-Verbrennungs­motoren – Leistungen – Teil 1: Angaben über Leistung, Kraftstoff-, Schmierölverbrauch und Prüfverfahren – Zusätzliche Anforderungen für Motoren für allgemeine Zwecke»5 e per motori su tutti gli altri battelli secondo la norma «SN EN ISO 8665-2018, Unità di piccole dimensioni – Motori marini alternativi a combustione interna per la propulsione – Misurazioni e dichiarazioni di potenza»6. A tal fine è misurata la potenza sul banco di prova all’estremità dell’albero motore, di un altro elemento equivalente o, per i motori fuoribordo, dell’albero portaelica; se la potenza massima risulta superiore al 110 per cento della potenza continua, è considerata come potenza nominale;k.fabbricante: qualsiasi persona fisica o giuridica che fabbrica o progetta un motore, o che lo fa fabbricare, e lo commercializza sotto il proprio nome o marchio;l.trasporto professionale: trasporto di persone o di merci per il quale sono adempiute per analogia le condizioni del trasporto professionale secondo l’articolo 2 capoverso 1 lettera b della legge del 20 marzo 20097 sul trasporto di viaggiatori e delle relative prescrizioni esecutive;m.messa a disposizione sul mercato: qualsiasi fornitura retribuita o non retribuita di un’imbarcazione sportiva nuova o usata, o di un componente di essa nuovo o usato, per la distribuzione o l’utilizzazione in Svizzera nell’ambito di un’attività commerciale;n.immissione in commercio: indica la prima messa a disposizione di un prodotto sul mercato secondo la lettera m;o.8sistema di post-trattamento dei gas di scarico: tutti i componenti che contribuiscono al rispetto dei valori limite dei gas di scarico imposti; tra questi rientrano, in particolare, i sistemi per la riduzione delle emissioni di particolato e di ossido d’azoto;p.9laboratorio di controllo tecnico: laboratorio di controllo designato, secondo il diritto nazionale o il regolamento (UE) 2016/162810 (regolamento UE-MMNS), quale servizio tecnico per l’effettuazione di prove e ispezioni su motori a combustione per conto dell’autorità di omologazione.2 Regolamento (CE) n. 715/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2007, relativo all’omologazione dei veicoli a motore riguardo alle emissioni dai veicoli passeggeri e commerciali leggeri (Euro 5 ed Euro 6) e all’ottenimento di informazioni sulla riparazione e la manutenzione del veicolo, GU L 171 del 29.6.2007, pag. 1; modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 45/2015, GU L 9 del 15.1.2015, pag. 1.3 Regolamento (CE) n. 692/2008 della Commissione, del 18 luglio 2008, recante attuazione e modifica del regolamento (CE) n. 715/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’omologazione dei veicoli a motore riguardo alle emissioni dai veicoli passeggeri e commerciali leggeri (EUR 5 ed EUR 6) e all’ottenimento di informazioni per la riparazione e la manutenzione del veicolo, GU L 199 del 28.7.2008; modificato da ultimo dal regolamento (UE) n. 136/2014, GU L 43 del 13.2.2014, pag. 12.4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).5 Questa norma può essere consultata od ottenuta presso l’Associazione svizzera di normazione (SNV), Sulzerallee 70, 8404 Winterthur, www.snv.ch.6 Questa norma può essere consultata od ottenuta presso l’Associazione svizzera di normazione (SNV), Sulzerallee 70, 8404 Winterthur, www.snv.ch.7 RS 745.18 Introdotta dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).9 Introdotta dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).10 Regolamento (UE) 2016/1628 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo alle prescrizioni in materia di limiti di emissione di inquinanti gassosi e particolato inquinante e di omologazione per i motori a combustione interna destinati alle macchine mobili non stradali, e che modifica i regolamenti (UE) n. 1024/2012 e (UE) n. 167/2013 e modifica e abroga la direttiva 97/68/CE, versione della GU L 252 del 16.9.2016, pag. 53.Sezione 2: Immissione in commercio, messa a disposizione sul mercato e messa in servizio Art. 311 Documenti di prova e certificati 1 Chiunque immette in commercio, mette a disposizione sul mercato o mette in servizio in Svizzera motori destinati alla propulsione di imbarcazioni da diporto e imbarcazioni sportive di cui all’articolo 2 capoverso 1 lettera a numeri 14 e 15 dell’ordinanza dell’8 novembre 197812 sulla navigazione interna deve presentare una dichiarazione di conformità di cui all’articolo 15 paragrafi 1–4 della direttiva 2013/53/UE13 (direttiva UE sulle imbarcazioni da diporto) o un certificato di omologazione di cui al capoverso 2 lettera c, d o e.2 Chiunque immette in commercio, mette a disposizione sul mercato o mette in servizio in Svizzera motori da utilizzare su battelli impiegati per il trasporto professionale deve presentare uno dei seguenti documenti di prova:14a.una dichiarazione di conformità in base alla direttiva UE sulle imbarcazioni da diporto per motori ad accensione comandata e ad accensione per compressione la cui potenza nominale è inferiore a 19 kW;b.una dichiarazione di conformità in base alla direttiva UE sulle imbarcazioni da diporto per motori fuoribordo ad accensione comandata e ad accensione per compressione la cui potenza nominale è pari o superiore a 19 kW;c.un certificato di omologazione per motori della categoria IWP15 di cui all’articolo 4 paragrafo 1 numero 5 del regolamento UE-MMNS16, che servono alla propulsione diretta o indiretta di un battello e la cui potenza nominale è pari o superiore a 19 kW;d.un certificato di omologazione per motori della categoria IWA17 di cui all’articolo 4 paragrafo 1 numero 6 del regolamento UE-MMNS, che servono alla propulsione di generatori, sempreché la loro energia elettrica non venga impiegata per la propulsione diretta o indiretta del battello, e la cui potenza nominale è pari o superiore a 19 kW;e.un certificato di omologazione per motori della categoria NRE18 di cui all’articolo 4 paragrafo 1 numero 1 lettera b del regolamento UE-MMNS, che servono alla propulsione diretta o indiretta di un battello o alla propulsione di generatori; la loro potenza nominale non può essere superiore a 560 kW.3 Per i motori impiegati su battelli dell’esercito, del corpo delle guardie di confine, delle autorità, della polizia o dei servizi di salvataggio come pure su battelli da lavoro, è consentito presentare uno dei documenti di prova di cui al capoverso 1 o 2.4 In caso di cambio di destinazione di un battello per il quale è già stata rilasciata un’autorizzazione di esercizio (licenza di navigazione), prima di rilasciarne una nuova è necessario presentare una dichiarazione di conformità o un certificato di omologazione di cui al capoverso 2 in funzione della nuova destinazione.11 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).12 RS 747.201.113 Direttiva 2013/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 novembre 2013, relativa alle imbarcazioni da diporto e alle moto d’acqua e che abroga la direttiva 94/25/CE, GU L 354, del 28.12.2013, pag. 90.14 La correzione dell’8 dic. 2020 concerne soltanto il testo tedesco (RU 2020 5369).15 IWP = Inland Waterway Propulsion; motori per la propulsione di battelli destinati al trasporto professionale.16 Cfr. nota a piè di pagina relativa all’art. 2 lett. p.17 IWA = Inland Waterway Auxiliary, motori per la propulsione di gruppi ausiliari su battelli destinati al trasporto professionale.18 NRE = Nonroad Engines; motori industriali con una potenza di riferimento inferiore a 560 kW utilizzati al posto di quelli rispondenti alla fase V delle categorie IWP e IWA.Art. 419 Equivalenza di altri documenti di prova 1 I requisiti di cui all’articolo 3 sono considerati adempiuti se per un motore è disponibile uno dei seguenti documenti di prova: a.un certificato di omologazione secondo il regolamento (CE) n. 595/200920 o la serie 06 del regolamento UNECE n. 4921;b.un rapporto di perizia di omologazione dei gas di scarico di cui all’allegato C del regolamento del 17 marzo 197622 della Navigazione sul lago di Costanza (RNC) emesso dopo il 1° gennaio 1996 per motori su imbarcazioni sportive o da diporto;c.una decisione valida di uno Stato membro della Commissione centrale per la navigazione sul Reno (CCNR), che consente l’installazione del motore su un battello della navigazione interna; la decisione deve essere rilasciata da un laboratorio di controllo tecnico di cui all’articolo 2 lettera p o da un’autorità sulla base di un certificato di omologazione secondo il regolamento UE-MMNS23;d.una decisione valida di un organismo riconosciuto autorizzato dalla CCNR, che consente l’installazione del motore su un battello della navigazione interna; la decisione deve essere rilasciata da un laboratorio di controllo tecnico di cui all’articolo 2 lettera p o da un’autorità sulla base di un certificato di omologazione secondo il regolamento UE-MMNS;e.un verbale di prova di un laboratorio di controllo tecnico per un motore della categoria NRE con potenza nominale superiore a 560 kW, dal quale si evince che i valori limite specifici per le sostanze nocive CO, HC e NOx come pure il particolato e il numero di particelle per motori della sottocategoria NRE-v/c-6 di cui all’allegato II, tabella II-1 del regolamento UE-MMNS non sono superati.2 Il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) può riconoscere dichiarazioni di conformità e certificati di omologazione rilasciati secondo altre prescrizioni, se tali prescrizioni limitano le emissioni di gas di scarico in misura uguale o più severa rispetto alle disposizioni di cui al capoverso 1 e all’articolo 3.19 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).20 Regolamento (CE) n. 595/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, relativo all’omologazione dei veicoli a motore e dei motori riguardo alle emissioni dei veicoli pesanti (euro VI) e all’accesso alle informazioni relative alla riparazione e alla manutenzione del veicolo e che modifica il regolamento (CE) n. 715/2007 e la direttiva 2007/46/CE e che abroga le direttive 80/1269/CEE, 2005/55/CE e 2005/78/CE, GU L 188 del 18.7.2009, pag. 1; versione della GU L 47 del 18.2.2014, pag. 1.21 La serie 06 del regolamento UNECE n. 49 può essere scaricata gratuitamente dal sito Internet della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE): www.unece.org > Our work > Transport > Areas of Work > Vehicle regulations > Agreement and regulations > UN Regulations 1958 > Regs 41-60.22 RS 747.223.123 Cfr. nota a piè di pagina relativa all’art. 2 lett. p.Art. 5 Modifica di motori con dichiarazione di conformità o certificato di omologazione 1 Se si eseguono trasformazioni rilevanti di motori di battelli che dispongono di una dichiarazione di conformità, deve essere effettuata una nuova valutazione della conformità. 2 Prima di eseguire, a un motore con certificato di omologazione valido o con un documento di prova di cui all’articolo 4 capoverso 1, modifiche che possono influire sulle caratteristiche del motore indicate in tale certificato o documento, l’utente deve chiarire presso il laboratorio di controllo tecnico di cui all’articolo 2 lettera p o presso l’autorità che ha rilasciato il certificato di omologazione se la validità di tale certificato o di tale documento di prova cessa una volta eseguita la modifica prevista. Se il laboratorio di controllo tecnico o l’autorità che ha rilasciato il certificato confermano la validità, la relativa attestazione deve essere presentata all’autorità competente per l’immatricolazione dei battelli.243 Se è necessario il rilascio di una nuova dichiarazione di conformità o di un nuovo certificato di omologazione, l’utente informa l’autorità competente per il rilascio dell’autorizzazione di esercizio del battello interessato e presenta la nuova dichiarazione o il nuovo certificato. 24 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).Art. 6 Procedura e prescrizioni di forma 1 Le dichiarazioni di conformità e i certificati di omologazione sono rilasciati dalle autorità autorizzate a tal fine dalle pertinenti prescrizioni. 2 Sono retti dalle pertinenti prescrizioni:a.la valutazione della conformità;b.il rilascio di dichiarazioni di conformità e certificati di omologazione come pure il loro contenuto e la loro forma;c.il segno distintivo del motore. Sezione 3: Prescrizioni sulla fabbricazione e il controllo della produzione Art. 7 Prescrizione generale di fabbricazione 1 Tutte le parti che potrebbero influenzare i gas di scarico devono essere concepite, fabbricate e installate in modo che, in condizioni normali di utilizzazione e malgrado l’influsso di variabili come il calore, il freddo, le ripetute accensioni a freddo e le vibrazioni, il motore sia conforme alle prescrizioni della presente ordinanza. 2 Nessun motore deve presentare elementi di costruzione che possono mettere in moto, regolare, rallentare o mettere fuori servizio importanti dispositivi per i gas di scarico, con lo scopo di ridurre l’efficacia delle prescrizioni previste nella presente ordinanza. Art. 8 Prescrizioni per l’installazione del motore Ogni motore dev’essere accompagnato da istruzioni scritte di installazione del fabbricante. Esse devono contenere tutti i dati che il fabbricante del battello dovrà rispettare all’atto dell’installazione del motore omologato, affinché le emissioni dei gas di scarico non vengano modificate. Art. 9 Limitazione dell’emissione di particolato 1 L’emissione di particolato di motori ad accensione per compressione la cui potenza nominale supera 37 kW su battelli impiegati per il trasporto professionale deve essere limitata con mezzi adeguati, anche nei casi di cambio di destinazione di un battello per il quale è già stata rilasciata un’autorizzazione di esercizio (licenza di navigazione) e che sarà adibito al trasporto professionale.252 Il numero delle particelle solide di diametro pari o superiore a 23 nm non deve superare il numero di particelle di 1x1012 per kWh. 3 Sono considerati mezzi adeguati per limitare l’emissione di particolato: a.un sistema per il quale è stato dimostrato, secondo il programma dell’UN/ECE sulla misurazione delle particelle26 (PMP) nei cicli rilevanti per i battelli di cui alla norma EN ISO 8178-4:199627 (Motori a pistone alternativi a combustione interna – misurazione di gas di scarico; Parte 4: Cicli di prova per diverse applicazioni dei motori), che non viene superato il numero di particelle solide menzionato al capoverso 2; b.un sistema di filtri antiparticolato compreso tra quelli indicati nell’elenco dei filtri28 dell’Ufficio federale dell’ambiente; c.filtri equivalenti per quanto concerne le emissioni.3bis Per i motori delle categorie IWP e IWA la cui potenza nominale è pari o superiore a 300 kW, il rispetto dei requisiti concernenti la limitazione dell’emissione di particolato è dimostrato se viene presentato un certificato di omologazione di cui al regolamento UE-MMNS29 dal quale si evince che i requisiti concernenti il numero di particelle di cui all’allegato II tabelle II-5 e II-6 dello stesso regolamento sono rispettati.303ter Per i motori della categoria NRE il rispetto dei requisiti concernenti la limitazione dell’emissione di particolato è dimostrato se viene presentato un certificato di omologazione di cui al regolamento UE-MMNS dal quale si evince che i requisiti concernenti il numero di particelle di cui all’allegato II tabella II-1 dello stesso regolamento sono rispettati.314 All’atto dell’installazione su un battello già immatricolato e impiegato per il trasporto professionale di un nuovo motore ad accensione per compressione (nuova motorizzazione) con potenza nominale superiore a 37 kW e il cui numero di particelle supera il valore limite di cui al capoverso 2, è possibile rinunciare all’installazione di un sistema per la riduzione dell’emissione di particolato se da una valutazione dell’autorità competente l’installazione risultasse tecnicamente non fattibile ed economicamente insostenibile.3225 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).26 Il programma può essere consultato gratuitamente alla pagina Internet della United Nations Economic Commission for Europe (UN/ECE) www.unece.org > Our work > Transport > Areas of work > Vehicle Regulations > Working parties and documents > Working party on pollution and energy (GRPE) > Informal groups > Particle Measurement Programme (PMP) > PMP Previous sessions > 22nd session.27 Questa norma può essere consultata gratuitamente od ottenuta a pagamento presso l’Associazione svizzera di normalizzazione (SNV), Sulzerallee 70, 8404 Winterthur; www.snv.ch.28 L’elenco attuale dei filtri antiparticolato è disponibile gratuitamente sul sito Internet dell’Ufficio federale dell’ambiente alla pagina: www.bafu.admin.ch > Aria > Misure > Traffico ferroviario, navale & aereo > Prescrizioni sui gas di scarico > Elenco dei filtri antiparticolato. 29 Cfr. nota a piè di pagina relativa all’art. 2 lett. p.30 Introdotto dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).31 Introdotto dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).32 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).Art. 9bis 33 Limitazione dell’emissione di ossidi di azoto 1 L’emissione di ossidi di azoto di motori su battelli impiegati per il trasporto professionale non deve superare i valori limite della fase V di cui all’articolo 18 paragrafo 2 del regolamento UE-MMNS34:a.per motori della categoria IWP: i valori di cui all’allegato II tabella II–5;b.per motori della categoria IWA: i valori di cui all’allegato II tabella II–6;c.per motori della categoria NRE: i valori di cui all’allegato II tabella II–1.2 I valori limite di cui al capoverso 1 si applicano anche nei casi di cambio di destinazione di un battello per il quale è già stata rilasciata un’autorizzazione di esercizio (licenza di navigazione) e che sarà adibito al trasporto professionale.3 Per motori delle categorie IWP, IWA e NRE il rispetto dei requisiti concernenti la limitazione dell’emissione di ossidi di azoto è dimostrato se viene presentato un certificato di omologazione di cui al regolamento UE-MMNS, dal quale si evince che i valori limite di cui allo stesso regolamento sono rispettati.4 All’atto dell’installazione su un battello, già immatricolato e impiegato per il trasporto professionale, di un nuovo motore ad accensione per compressione (nuova motorizzazione) con potenza nominale superiore a 37 kW e il cui numero di particelle supera il valore limite di cui al capoverso 2, è possibile rinunciare a un sistema per la riduzione dell’emissione di particolato se da una valutazione dell’autorità competente la sua installazione risultasse tecnicamente non fattibile.33 Introdotto dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).34 Cfr. nota a piè di pagina relativa all’art. 2 lett. p.Art. 1035 Istruzioni per la manutenzione e il funzionamento Ogni motore e ogni sistema di post-trattamento dei gas di scarico dev’essere accompagnato da istruzioni scritte del fabbricante sulla manutenzione e il funzionamento. Esse devono indicare la modalità d’uso del motore o del sistema di post-trattamento dei gas di scarico, tutti i dati necessari per garantire il corretto funzionamento dei sistemi di controllo delle emissioni nonché gli intervalli tra i lavori di manutenzione importanti per le emissioni e l’entità di tali lavori.. 35 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).Art. 11 Controllo della produzione 1 L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) può eseguire o disporre un controllo della produzione sui motori. Il controllo serve ad accertare se i motori sono conformi ai dati sui quali si basa il rilascio della dichiarazione di conformità o del certificato di omologazione. 2 Il controllo della produzione viene effettuato secondo le disposizioni per il rilascio della dichiarazione di conformità o del certificato di omologazione dei relativi motori. 3 Il fabbricante residente in Svizzera o l’importatore deve mettere a disposizione i motori previsti per il controllo della produzione e tutti i documenti necessari. Si assume tutti i costi fino al termine del controllo della produzione, in particolare quelli per il controllo tecnico ed eventualmente per l’onere amministrativo dell’UFT. Art. 12 Controllo della produzione non superato 1 Se il controllo della produzione non è superato, i motori o le famiglie di motori per i quali è stata rilasciata la dichiarazione di conformità o il certificato di omologazione non possono più essere immessi in commercio, messi a disposizione sul mercato, messi in servizio o mantenuti in servizio nel campo d’applicazione della presente ordinanza. 2 L’UFT informa le autorità competenti sulle relative constatazioni. Sezione 4: Manutenzione e controllo periodici dei gas di scarico Art. 13 In generale 1 La manutenzione dei motori e dei sistemi di post-trattamento dei gas di scarico di battelli immatricolati deve essere effettuata a intervalli regolari secondo le istruzioni del fabbricante.362 Tutti i motori di battelli immatricolati devono essere sottoposti a controlli periodici dei gas di scarico. 3 Se dal controllo risulta che il motore non è regolato secondo le indicazioni del fabbricante, occorre procedere ad una nuova regolazione. Le parti importanti per le emissioni, se difettose o non funzionanti, devono essere sostituite. 36 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).Art. 14 Esenzione dal controllo periodico dei gas di scarico I motori dotati del sistema diagnostico di bordo II o di un sistema diagnostico successivo sono esenti dal controllo periodico dei gas di scarico se l’utente è avvertito in modo chiaramente visibile di un funzionamento difettoso del motore e del sistema per il trattamento dei gas di scarico e la relativa informazione (rilevamento del funzionamento difettoso e dell’ora del suo riconoscimento) è memorizzata nel dispositivo di comando e può essere visualizzata in ogni momento. L’utente è tenuto, entro un mese dalla manifestazione del funzionamento difettoso, a fare riparare il motore in un’officina specializzata e autorizzata dal fabbricante. Art. 15 Controllo periodico dei sistemi di filtri antiparticolato 1 Su motori ad accensione per compressione dotati di filtri antiparticolato di cui all’articolo 9 devono essere effettuate, a intervalli regolari, misurazioni del numero delle particelle. In queste misurazioni non deve essere superato il valore comparativo di 2,5×105 particelle/cm3. 2 Se il numero di particelle misurato è superiore al valore comparativo menzionato al capoverso 1, devono essere adottate misure atte a ripristinare il regolare funzionamento del sistema per la riduzione dell’emissione di particolato di cui all’articolo 9 capoverso 3. Finché la loro attuazione non è conclusa, non è consentito mantenere in servizio tali motori. 3 Per la misurazione del numero di particelle è consentito impiegare solo strumenti di misurazione per nanoparticelle dei motori a combustione. Questi strumenti devono adempiere i requisiti dell’ordinanza del 15 febbraio 200637 sugli strumenti di misurazione e delle relative disposizioni esecutive del Dipartimento federale di giustizia e polizia.37 RS 941.210Sezione 5: Altre disposizioni Art. 16 Emolumenti dell’UFT Per l’esecuzione del controllo della produzione e per altri oneri ad esso connessi, l’UFT riscuote emolumenti. Questi ultimi sono fissati conformemente all’ordinanza del 25 novembre 199838 sugli emolumenti dell’UFT.38 RS 742.102Art. 17 Disposizioni penali Giusta l’articolo 48 della legge federale del 3 ottobre 1975 sulla navigazione interna, è punito con la multa: a.chiunque, intenzionalmente o per negligenza:1.mette in servizio un motore privo del certificato di omologazione per i gas di scarico o di modello non omologato,2.conduce un battello il cui motore è sprovvisto del certificato di omologazione dei gas di scarico, 3.quale proprietario o detentore, consente la conduzione di un battello dotato di un motore non omologato o intenzionalmente modificato,4.lascia decorrere i termini prescritti per il controllo periodico dei gas di scarico o per il controllo periodico dei sistemi di filtri antiparticolato secondo le disposizioni esecutive del DATEC,5.lascia decorrere il termine prescritto per correggere il funzionamento difettoso di motori dotati del sistema diagnostico di bordo II o di un sistema diagnostico successivo di cui all’articolo 14;b.chiunque modifica intenzionalmente motori omologati in modo che siano superati i valori limite delle emissioni. Sezione 6: Disposizioni finali Art. 18 Disposizioni esecutive 1 Il DATEC emana le disposizioni esecutive relative alla presente ordinanza, segnatamente per quanto concerne l’esecuzione dei controlli periodici dei gas di scarico, la misurazione del numero di particelle di motori dotati di un sistema di filtri antiparticolato e la loro periodicità. In casi particolari, esso può consentire deroghe a singole disposizioni, sempreché sia mantenuto il loro scopo.2 Il DATEC emana istruzioni relative all’esecuzione delle disposizioni concernenti l’equipaggiamento successivo con sistemi di post-trattamento dei gas di scarico in caso di nuova motorizzazione di battelli impiegati per il trasporto professionale.3939 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).Art. 19 Disposizioni transitorie 1 È consentito mantenere in servizio i motori di battelli immatricolati sempreché i controlli periodici dei gas di scarico non rivelino criticità, e:a.siano rispettate le condizioni in base alle quali sono stati rilasciati la necessaria dichiarazione di conformità o il certificato di omologazione per i gas di scarico; b.ai fini dell’immatricolazione, tali motori siano stati considerati come masserizie di trasloco secondo l’allegato 5 dell’ordinanza del 13 dicembre 199340 sulle prescrizioni in materia di gas di scarico dei motori di battelli nelle acque svizzere; oppurec.la potenza di tali motori sia uguale o inferiore a 3 kW, i motori siano stati importati o fabbricati in Svizzera prima del 1° giugno 2007 e non si tratti di motori ad accensione comandata a due tempi.2 I motori importati o fabbricati in Svizzera prima del 31 dicembre 1994 possono continuare a essere messi in servizio. Sono esclusi da tale disposizione i motori ad accensione comandata a due tempi.413 I motori che dispongono di una dichiarazione di conformità rilasciata in base alla direttiva 94/25/CE42 e che sono stati immessi in commercio o messi in servizio nell’UE o in Svizzera prima del 18 gennaio 2017, possono continuare a essere messi a disposizione sul mercato o messi in servizio in Svizzera.43 Sono esclusi da tale disposizione i motori ad accensione comandata a due tempi che non rispettano i valori limite dei gas di scarico stabiliti nella direttiva summenzionata per i motori ad accensione comandata a quattro tempi. 4 I motori fuoribordo ad accensione comandata con una potenza uguale o inferiore a 15 kW, che sono stati fabbricati da piccole o medie imprese e che dispongono di una dichiarazione di conformità rilasciata in base alla direttiva 94/25/CE, possono essere messi a disposizione sul mercato o messi in servizio in Svizzera fino al 18 gennaio 2020. Sono esclusi da tale disposizione i motori ad accensione comandata a due tempi che non rispettano i valori limite dei gas di scarico stabiliti nella direttiva summenzionata per i motori ad accensione comandata a quattro tempi.40 [RU 1993 3333, 1997 558, 1999 754, 2006 4705, 2007 2313, 2008 301]41 La correzione del 26 gen. 2016 concerne soltanto il testo francese (RU 2016 381).42 Direttiva 94/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 1994, sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri riguardanti le imbarcazioni da diporto, GU L 164 del 30.6.1994, pag. 15; modificata da ultimo dalla direttiva 2003/44/CE, GU L 214 del 26.8.2003, pag. 18.43 La correzione del 31 dic. 2015 concerne soltanto il testo francese (RU 2015 6003).Art. 19a44 Disposizioni transitorie della modifica del 19 febbraio 2020 1 È consentito mantenere in servizio i motori e i sistemi di post-trattamento dei gas di scarico messi in servizio prima dell’entrata in vigore delle modifiche del 1° aprile 2020 secondo le disposizioni previgenti della presente ordinanza sempreché rispettino i requisiti vigenti fino alla modifica.2 Per motori su battelli destinati a essere impiegati per il trasporto professionale e già impostati al momento dell’entrata in vigore delle modifiche del 1° aprile 2020 si applica il diritto previgente. 3 I motori che dispongono di un certificato di omologazione ai sensi della direttiva 97/68/CE45, del capitolo 8a del regolamento del 18 maggio 199446 per l’ispezione dei battelli del Reno (RIBR) per i motori ad accensione per compressione o dell’allegato C RNC e che sono stati immessi in commercio nell’UE prima dell’entrata in vigore delle modifiche del 1° aprile 2020 possono continuare a essere messi a disposizione sul mercato o messi in servizio in Svizzera fino al 31 marzo 2022. Sono fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 9 capoverso 4 concernenti l’equipaggiamento successivo con sistemi di filtri antiparticolato.4 I motori che dispongono di un certificato di omologazione ai sensi della direttiva 97/68/CE, del capitolo 8a RIBR per i motori ad accensione per compressione o dell’allegato C RNC e che sono stati immessi in commercio in Svizzera prima dell’entrata in vigore delle modifiche del 1° aprile 2020 possono continuare a essere messi a disposizione sul mercato o messi in servizio in Svizzera. Sono fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 9 capoverso 4 concernenti l’equipaggiamento successivo con sistemi di filtri antiparticolato.5 Se un motore ad accensione per compressione su un battello impiegato per il trasporto professionale, per il quale è già stata rilasciata un’autorizzazione di esercizio (licenza di navigazione), subisce un danno che ne rende necessaria la sostituzione a breve termine, si può rinunciare temporaneamente a installare un sistema di filtri antiparticolato qualora non sia possibile ottenerlo tempestivamente. Il sistema di filtri antiparticolato deve essere installato sul battello durante il periodo di manutenzione successivo, tuttavia entro un anno dalla messa in servizio del nuovo motore sul battello. Sono fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 9 capoverso 4 concernenti l’equipaggiamento successivo con sistemi di filtri antiparticolato.44 Introdotto dal n. I dell’O del 19 feb. 2020, in vigore dal 1° apr. 2020 (RU 2020 715).45 Direttiva 97/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1997, concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai provvedimenti da adottare contro l’emissione di inquinanti gassosi e particolato inquinante prodotti dai motori a combustione interna destinati all’installazione su macchine mobili non stradali, GU L 59 del 27.2.1998, pag. 1) (abrogata con Regolamento (UE) 2016/1628, GU L 252 del 16.9.2016, pag. 53).46 RS 747.224.131Art. 20 Abrogazione di un altro atto normativo L’ordinanza del 13 dicembre 199347 sulle prescrizioni in materia di gas di scarico dei motori di battelli nelle acque svizzere è abrogata.47 [RU 1993 3333, 1997 558, 1999 754 all. n. 7, 2006 4705 n. II 71, 2007 2313, 2008 301].Art. 21 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 15 febbraio 2016.
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(Stato 5  novembre 1999)0.632.294.541Nicht löschen bitte "1 " !! 0.632.294.541Traduzione2Protocolloconcernente l’entrata in vigore delle nuove concessioni tariffali e l’abrogazione dell’aggiunta del 14 luglio 1950al trattato di commercio del 27 gennaio 1923 tra la Svizzera e l’ItaliaConchiuso il 22 novembre 1958Entrato provvisoriamente in vigore il 1° gennaio 19601 RU 1959 20442 Il testo originale è pubblicato sotto lo stesso numero nell’ediz. franc. della presente Raccolta.Art. 1 L’aggiunta al trattato di commercio del 27 gennaio 1923 tra la Svizzera e l’Italia, firmata a Berna il 14 luglio 19503, e gli allegati alla medesima, saranno abrogati con l’entrata in vigore, per l’una e l’altra parte, delle concessioni tariffali convenute nei negoziati doganali, trattati a Ginevra in considerazione dell’adesione provvisoria della Svizzera all’Accordo generale su le tariffe doganali e il commercio4 5.3 [RU 1950 801 856, 1951 1327, 1958 240]4 [RU 1959 1808]. Questa dichiarazione è entrata in vigore il 1° gen. 1960.5 RS 0.632.21Art. 2 Se l’una delle Parti contraenti cessasse d’essere vincolata agli obblighi stabiliti nell’Accordo generale6 le concessioni tariffali che i due Paesi si sono accordate nell’ambito dei negoziati doganali, trattati a Ginevra dal 20 maggio a oggi, rimar­ranno in vigore per la durata di sei mesi.Tali concessioni, ove non fossero revocate tre mesi prima di quel termine, saranno mantenute in vigore, di tacita intesa, per un intervallo indeterminato, e potranno allora essere disdette in ogni tempo, rimanendo esecutive durante tre mesi a contare dal giorno della disdetta.6 RS 0.632.21Art. 3 Il presente Protocollo estenderà del pari i suoi effetti al Principato del Liechtenstein, fino a tanto che questo sarà vincolato con la Svizzera da un trattato d’unione doga­nale7.7 RS 0.631.112.514Art. 4 L’entrata in vigore del presente Protocollo è fatta dipendere dall’osservanza, dall’una e dall’altra parte, delle norme costituzionali dei due Paesi.Fatto a Ginevra, in doppio esemplare, il 22 novembre 1958.Firme(Seguono le firme)Scambio di lettere del 22 novembre 1958 Il PresidenteGinevra, 22 novembre 1958della Delegazione italianaSignor Presidente,Mi onoro di dichiararle ricevuta la sua lettera del seguente tenore:«Mi riferisco al penultimo capoverso dell’aggiunta al trattato di commercio del 27 gennaio 1923 tra la Svizzera e l’Italia, firmata a Berna il 14 luglio 19508, e mi pregio di confermarle che nel corso dei negoziati tariffali tra la Svizzera e l’Italia, conchiusi oggi, è stato convenuto per il caso in cui la nuova tariffa delle dogane svizzere9 dovesse entrare in vigore prima che la dichiarazione concernente l’adesione provvisoria della Confederazione Svizzera all’Accordo generale su le tariffe doganali e il commercio10 divenga applicabile alle relazioni tra la Svizzera e l’Italia, quanto segue:A contare dall’entrata in vigore della nuova tariffa delle dogane svizzere, all’elenco B dell’aggiunta del 14 luglio 1950 sarà sostituito l’elenco delle concessioni svizzere, convenute nei detti negoziati tariffali; ciò temporanea­mente, fino a tanto che non sia entrata in vigore quella dichiarazione d’adesione provvisoria.La prego di confermarmi il suo accordo su quanto precede».Nel confermarle il mio accordo su quanto precede, ho l’onore di comunicarle che, per quanto concerne il mettere in vigore le concessioni italiane, proporrò al mio Governo quanto segue:Nel caso in cui il Governo svizzero mettesse in vigore le concessioni tariffali accor­date all’Italia, prima che il Parlamento italiano abbia ratificato la dichiarazione con­cernente l’adesione provvisoria della Confederazione Svizzera all’Accordo generale su le tariffe doganali e il commercio, il Governo italiano, allo scopo di poter attuare provvisoriamente i dazi doganali italiani, convenuti a un’aliquota inferiore a quella presentemente applicata, presenterà una proposta in tale senso nella prima adunanza che la Commissione interparlamentare della tariffa doganale, competente in materia, terrà dopo che il Parlamento avrà approvato la legge intesa a prorogare al Governo la delegazione delle competenze circa alla sospensione o alla diminuzione delle ali­quote doganali.Gradite, signor Presidente, l’assicurazione della mia alta considerazione.Parboni8 [RU 1950 801 856, 1951 1327, 1958 240]9 La tariffa delle dogane svizzere (RS 632.10 allegato) è entrata in vigore il 1° gen. 1960.10 [RU 1959 1808]. Questa dichiarazione è entrata in vigore il 1° gen. 1960.
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420.231Ordinanzadell’Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione concernente i suoi sussidi e altri provvedimenti di sostegno(Ordinanza sui sussidi di Innosuisse)del 20 settembre 2017 (Stato 1° gennaio 2018)approvata dal Consiglio federale il 15 novembre 2017Il consiglio d’amministrazione dell’Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione (Innosuisse),visti gli articoli 7 capoverso 1 lettera e e 23 della legge del 17 giugno 20161 su Innosuisse (LASPI);visto l’articolo 12 capoverso 3 delle legge federale del 14 dicembre 20122 sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (LPRI);visto l’articolo 38 dell’ordinanza del 29 novembre 20133 sulla promozione della ricerca e dell’innovazione (O-LPRI),ordina:1 RS 420.22 RS 420.13 RS 420.11Capitolo 1: Oggetto Art. 1 La presente ordinanza disciplina i provvedimenti di promozione di Innosuisse se­guenti:a.la promozione di progetti d’innovazione (art. 19 LPRI);b.il sostegno all’imprenditorialità fondata sulla scienza, inclusi la costituzione e lo sviluppo di imprese la cui attività è fondata sulla scienza (art. 20 cpv. 1 e 2 LPRI);c.la promozione della valorizzazione del sapere e al trasferimento di sapere e tecnologie (art. 20 cpv. 3 LPRI);d.la promozione dell’informazione sulle possibilità di promozione e sulla presentazione di domande di sussidio (trasmissione di informazioni; art. 3 cpv. 4 LASPI);e.la promozione delle nuove leve nel settore dell’innovazione (art. 22 LPRI);f.le prestazioni di promozione nel quadro dei compiti affidati dal Consiglio federale concernenti la realizzazione di programmi di promozione tematici (art. 7 cpv. 3 LPRI);g.le prestazioni di promozione nel quadro di cooperazioni con organizzazioni od organismi di promozione esteri (art. 4 cpv. 1 LASPI).Capitolo 2: Promozione di progetti d’innovazione Sezione 1: Strumenti Art. 2 Innosuisse promuove i progetti d’innovazione mediante gli strumenti di promozione seguenti: a.sussidi per progetti d’innovazione con partner attuatori;b.sussidi per progetti d’innovazione senza partner attuatori; c.accrediti per studi preliminari (assegni per l’innovazione).Sezione 2: Sussidi per progetti d’innovazione con partner attuatori (art. 19 cpv. 2 LPRI; art. 29, 30 e 38 O-LPRI)Art. 3 Presentazione della domanda e condizioni per i richiedenti 1 La domanda di sussidio per progetti d’innovazione con partner attuatori è presentata a Innosuisse congiuntamente da almeno un partner di ricerca e almeno un partner attuatore.2 Possono essere partner di ricerca:a.i centri di ricerca universitari secondo l’articolo 4 lettera c LPRI;b.i centri di ricerca extrauniversitari a scopo non lucrativo secondo l’articolo 5 LPRI;c.le istituzioni di ricerca del settore pubblico secondo l’articolo 16 capoverso 3 LPRI, che devono svolgere propri progetti di ricerca per adempiere i loro compiti in modo appropriato;d.i centri federali di ricerca secondo l’articolo 17 LPRI.3 I partner attuatori sono strutture private o pubbliche oppure imprese che assicurano la valorizzazione del sapere.4 I partner di ricerca e i partner attuatori devono essere reciprocamente indipendenti riguardo a finanze e personale. Le disposizioni d’esecuzione del Consiglio dell’inno­vazione (disposizioni d’esecuzione) stabiliscono i criteri per valutare l’indipendenza.Art. 4 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:a.il contenuto innovativo rispetto allo stato attuale della ricerca e della concorrenza sul mercato; b.la qualità della pianificazione dell’iter di progetto, gli obiettivi quantitativi e il programma di attuazione per raggiungere i risultati di sfruttamento commerciale o utilità sociale perseguiti;c.le competenze dei collaboratori al progetto finalizzate alla sua realizzazione;d.il contributo allo sviluppo sostenibile.Art. 5 Calcolo dei sussidi per il progetto Per il calcolo dei sussidi di Innosuisse per il progetto sono computabili i seguenti costi del progetto preventivati:a.i costi per il personale di cui all’articolo 6;b.i costi materiali, purché siano necessari alla realizzazione del progetto, non riguardino la dotazione di base di un centro di ricerca e non siano coperti dalle prestazioni finanziarie fornite dal partner attuatore al partner di ricerca secondo l’articolo 7 capoverso 4; possono includere i costi per apparecchiature, materiale di consumo, prestazioni di terzi e viaggi; i costi materiali possono essere fatti valere come costi d’investimento o come costi di utilizzazione.Art. 6 Costi per il personale computati 1 Sono computabili i salari lordi effettivamente versati ai collaboratori al progetto per il tempo dedicato al progetto.2 Le disposizioni d’esecuzione prevedono importi massimi per i salari lordi computabili. Gli importi massimi possono essere superati soltanto se si dimostra che nei casi specifici il ricorso a collaboratori con una retribuzione più elevata è indispensabile ai fini della realizzazione del progetto.3 Oltre ai salari lordi sono computabili i contributi LAVS/LAI/LIPG, LPP, LADI e LAINF effettivamente versati dal datore di lavoro.4 Le disposizioni d’esecuzione stabiliscono come presentare e conteggiare i costi salariali secondo il capoverso 1 e i contributi del datore di lavoro secondo il capoverso 3. A tal fine tengono conto soprattutto delle peculiarità dei diversi tipi di centri di ricerca.5 Per i collaboratori al progetto la cui assunzione è già finanziata interamente dall’ente pubblico o da terzi non possono essere fatti valere costi per il personale.Art. 7 Partecipazione dei partner attuatori ai costi del progetto 1 I partner attuatori partecipano complessivamente ai costi del progetto con un importo pari almeno ai sussidi di Innosuisse per il progetto. Rimane salva una partecipazione inferiore del partner attuatore secondo l’articolo 30 O-LPRI.2 La partecipazione di ogni partner attuatore consiste in una prestazione propria e in una prestazione finanziaria fornita ai partner di ricerca.3 Sono computabili come prestazione propria i costi effettivi per il personale e i costi materiali del partner attuatore direttamente riconducibili al progetto. Se i costi effettivi per il personale superano gli importi massimi stabiliti nelle disposizioni d’esecu­zione secondo l’articolo 6 capoverso 2 valgono questi ultimi.4 La prestazione finanziaria fornita ai partner di ricerca ammonta complessivamente almeno al 10 per cento del sussidio per il progetto secondo l’articolo 5. Una prestazione finanziaria superiore viene computata nella partecipazione secondo il capo­verso 1 se è comprovato che serve alla copertura dei costi del progetto secondo gli articoli 5 e 6.5 In casi particolari se le capacità economiche dei partner attuatori non sono sufficienti Innosuisse può ammettere una quota inferiore al 10 per cento oppure rinunciare completamente alla prestazione finanziaria fornita dai partner attuatori ai partner di ricerca. A tal fine tiene conto del potenziale innovativo del progetto, dei rischi ad esso connessi e dell’onere finanziario derivante dalla realizzazione del progetto.6 Se a un progetto partecipano più partner attuatori, questi concordano le rispettive quote e informano Innosuisse sulla ripartizione.Art. 8 Sussidi overhead 1 I sussidi per costi indiretti di ricerca (overhead) sono calcolati in percentuale dei costi per il personale secondo l’articolo 6.2 La percentuale applicabile è stabilita ogni volta per l’anno civile successivo e pubblicata sulla pagina web di Innouisse4.3 La percentuale applicabile è quella in vigore all’atto della presentazione della domanda.4 I sussidi overhead sono versati unitamente alle rate dei sussidi per i costi diretti del progetto e secondo la medesima percentuale di ripartizione di questi ultimi.4 www.innosuisse.chArt. 9 Gestione dei sussidi 1 Se a un progetto partecipano più partner di ricerca, i sussidi versati sono amministrati da un servizio di gestione dei sussidi.2 I partner di ricerca sono tenuti a trasmettere al servizio di gestione dei sussidi tutte le notifiche prescritte contrattualmente come pure tutti i documenti e giustificativi. I partner di ricerca sono responsabili che ai fini del conteggio vengano trasmesse soltanto le spese ammissibili secondo le prescrizioni di Innosuisse.3 Al servizio di gestione dei sussidi spettano in particolare i seguenti compiti:a.gestire i sussidi;b.redigere i rapporti finanziari;c.informare senza indugio il partner di ricerca interessato in caso di constatazione di irregolarità o infrazioni delle prescrizioni e richiedere i correttivi corrispondenti; d.informare senza indugio Innosuisse in caso di conflitti e violazioni gravi delle prescrizioni sull’utilizzo dei sussidi;e.ricevere il rapporto sulla partecipazione dei partner attuatori secondo l’arti­colo 7.4 Innosuisse può controllare in qualsiasi momento sul posto il rispetto del presente articolo da parte del partner di ricerca e del servizio di gestione dei sussidi.Art. 10 Obbligo di informare sulla valorizzazione Per cinque anni dalla conclusione del progetto i partner attuatori sono tenuti su richiesta di Innosuisse a informarla sulla valorizzazione dei risultati del progetto.Sezione 3: Sussidi per progetti d’innovazione senza partner attuatori (art. 7 cpv. 3 e 19 cpv. 3 LPRI) Art. 11 Presentazione della domanda e condizioni per i richiedenti La domanda di sussidio per progetti d’innovazione senza partner attuatori è presentata a Innosuisse da uno o più partner di ricerca secondo l’articolo 3 capoverso 2.Art. 12 Tipi di progetto e criteri di valutazione 1 I sussidi per progetti senza partner attuatori possono essere concessi per studi di fattibilità, prototipi e impianti sperimentali come pure nel quadro di incarichi del Consiglio federale per la realizzazione di programmi di promozione tematici.2 I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:a.il potenziale innovativo superiore alla media;b.il livello dei rischi legati allo sfruttamento dell’innovazione sul mercato allo stato attuale della ricerca;c.la possibilità di interessare potenziali partner attuatori allo sfruttamento commerciale dei risultati della ricerca;d.le competenze dei collaboratori al progetto finalizzate in vista della sua realizzazione;e.il contributo allo sviluppo sostenibile.Art. 13 Calcolo e durata dei sussidi 1 Il calcolo dei sussidi per il progetto è disciplinato dagli articoli 5 e 6.2 Il calcolo dei sussidi overhead è disciplinato dall’articolo 8.3 Innosuisse può sostenere progetti senza partner attuatori per 18 mesi al massimo.4 Le disposizioni d’esecuzione relative a progetti concernenti incarichi del Consiglio federale per la realizzazione di programmi di promozione tematici possono preve­dere deroghe.Sezione 4: Accrediti per studi preliminari (assegni per l’innovazione) (art. 19 cpv. 4 LPRI)Art. 14 Scopo e contenuto Gli studi preliminari servono a valutare il potenziale di sfruttamento dei progetti d’innovazione delle imprese. Si tratta in particolare di:a.studio di idee e sviluppo di concetti; b.analisi del potenziale innovativo e di mercato di processi, prodotti, servizi o tecnologie.Art. 15 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di accredito per studi preliminari le piccole e medie imprese con sede in Svizzera. Art. 16 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:a.il contenuto innovativo rispetto allo stato attuale della ricerca e della concorrenza sul mercato;b.il beneficio potenziale per l’impresa risultante dallo studio preliminare.Art. 17 Accredito 1 Se la domanda è accettata Innosuisse emette un accredito a favore dell’impresa.2 L’accredito ammonta al massimo a 15 000 franchi.3 L’impresa può far valere l’accredito presso un partner di ricerca secondo l’arti­colo 3 capoverso 2.4 Un’impresa può ottenere al massimo un accredito ogni due anni.Capitolo 3: Promozione dell’imprenditorialità fondata sulla scienza Sezione 1: Strumenti Art. 18 Innosuisse promuove l’imprenditorialità fondata sulla scienza mediante i seguenti strumenti di promozione:a.provvedimenti di sensibilizzazione e formazione;b.accrediti per accompagnamento operativo («coaching»);c.offerte di informazione e di consulenza.Sezione 2: Provvedimenti di sensibilizzazione e formazione (art. 20 cpv. 1 lett. a LPRI) Art. 19 Provvedimenti di sensibilizzazione 1 Innosuisse offre provvedimenti di sensibilizzazione sotto forma di eventi, semi­nari, conferenze o pubblicazioni per la costituzione di un’impresa.2 I provvedimenti di sensibilizzazione sono diretti a persone che intendono costituire un’impresa con sede in Svizzera.3 Innosuisse può demandare l’attuazione dei provvedimenti di sensibilizzazione a istituzioni idonee.Art. 20 Provvedimenti di formazione 1 Innosuisse offre provvedimenti di formazione sotto forma di corsi, incontri, seminari, conferenze, materiale didattico o pubblicazioni per la costituzione e gestione di un’impresa nonché per la successione di un’impresa.2 I provvedimenti di formazione sono diretti a: a.persone con un’idea commerciale innovativa che intendono costituire o hanno appena costituito un’impresa con sede in Svizzera; oppureb.persone che intendono acquisire un’impresa con sede in Svizzera facendosi parzialmente o totalmente carico del rischio finanziario.3 Il Consiglio dell’innovazione può limitare la partecipazione riducendo la cerchia di destinatari. 4 Innosuisse può demandare l’attuazione dei provvedimenti di formazione a istituzioni idonee.5 Al termine del provvedimento di formazione i partecipanti ne valutano la qualità. Se l’attuazione di un provvedimento di formazione viene demandata a un’istituzione secondo il capoverso 4, essa presenta un rapporto sulla valutazione del corso a Inno­suisse secondo le direttive di quest’ultima.Sezione 3: Accrediti per accompagnamento operativo (art. 20 cpv. 2 lett. a LPRI)Art. 21 Scopo e contenuto L’accompagnamento operativo serve alle giovani imprese per:a.esaminare e sviluppare un progetto commerciale sotto il profilo dell’attuabi­lità e della possibilità di affermazione sul mercato; b.esaminare la redditività, sostenere lo sviluppo strategico e organizzativo, ottenere consulenza giuridica in particolare riguardo a protezione di beni immateriali, conclusione di contratti o fiscalità nonché ottenere sostegno per l’ingresso nel mercato;c.attuare la strategia di crescita, ricercare finanziamenti, interconnettersi e svilup­pare una struttura funzionale e organizzativa rivolta alla crescita.Art. 22 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di accredito per accompagnamento operativo i giovani imprenditori che:a.intendono costituire un’impresa con sede in Svizzera; b.hanno costituito un’impresa con sede in Svizzera da non più di cinque anni; in casi motivati, in particolare se si tratta di giovani imprese del settore farmaceutico e medico, da non più di dieci anni. Art. 23 Criteri di valutazione 1 I criteri determinanti per la concessione di un sostegno sono:a.il contenuto innovativo dell’idea commerciale rispetto allo stato attuale della scienza e della concorrenza sul mercato; b.il potenziale di mercato; c.il potenziale di sfruttamento dell’idea commerciale da parte del richiedente. 2 Per valutare le domande di prestazioni secondo l’articolo 21 lettera c, oltre ai criteri secondo il capoverso 1 si considerano anche il potenziale di crescita e le competenze raggiunte.Art. 24 Accredito 1 Se la domanda è accettata Innosuisse emette un accredito a favore del giovane imprenditore.2 L’accredito ammonta al massimo a:a.5000 franchi per le prestazioni di cui all’articolo 21 lettera a;b.50 000 franchi per le prestazioni di cui all’articolo 21 lettera b;c.75 000 franchi per le prestazioni di cui all’articolo 21 lettera c.3 I giovani imprenditori possono far valere l’accredito presso uno o più consulenti per l’accompagnamento operativo («coach», di seguito consulenti) qualificati secondo l’articolo 51 capo­verso 1. 4 Si può cambiare consulente soltanto con il consenso di Innosuisse.Sezione 4: Offerte di informazione e di consulenza (art. 20 cpv. 1 lett. b e 2 lett. c LPRI) Art. 25 Offerte di informazione 1 Le offerte di informazione di Innosuisse concernono l’imprenditorialità e la costituzione di imprese. 2 Innosuisse può incaricare della fornitura delle offerte di formazione istituzioni qualificate.Art. 26 Offerte di consulenza per l’internazionalizzazione di giovani imprese 1 Innosuisse offre consulenza specifica per l’internazionalizzazione di giovani imprese, in particolare tramite programmi di internazionalizzazione e agevolando la partecipazione a fiere internazionali. 2 La consulenza per l’internazionalizzazione è diretta a giovani imprese:a.la cui domanda di accompagnamento operativo secondo l’articolo 18 let­tera b è stata accettata;b.che puntano ad accedere a mercati internazionali per aumentare la creazione di valore aggiunto in Svizzera; ec.dalle quali ci si può attendere che riescano ad accedere a un mercato.3 I criteri determinanti per la concessione di sostegno sono:a.la qualità della strategia di internazionalizzazione della giovane impresa;b.la capacità di sviluppare il rispettivo mercato;c.il potenziale di creazione di valore aggiunto in Svizzera.4 Innosuisse può incaricare della fornitura delle offerte di consulenza per l’interna­lizzazione istituzioni qualificate.5 Innosuisse può emettere un accredito a favore dei giovani imprenditori affinché si avvalgano della consulenza di un’istituzione con un’offerta adeguata. Essa pubblica sul suo sito Internet un elenco delle istituzioni che propongono un’offerta di prestazioni corrispondente.6 Il valore del sostegno concesso a un giovane imprenditore per l’internazionalizza­zione ammonta al massimo a 20 000 franchi. Innosuisse può chiedere ai giovani imprenditori di assumersi una parte dei costi.Capitolo 4: Promozione della valorizzazione del sapere e del trasferimento di sapere e tecnologie (art. 20 cpv. 3 LPRI) Sezione 1: Strumenti Art. 27 Innosuisse sostiene la valorizzazione del sapere e il trasferimento di sapere e tecnologie, in particolare tra i centri di ricerca e l’economia, mediante i seguenti strumenti di promozione:a.accrediti per il mentorato («mentoring») per l’innovazione;b.sussidi per le reti tematiche nazionali;c.sussidi per incontri tematici.Sezione 2: Accrediti per il mentorato per l’innovazione Art. 28 Scopo e contenuto Il mentorato per l’innovazione serve a sostenere le imprese nello sfruttamento del loro potenziale innovativo. Si tratta in particolare di:a.analizzare progetti d’innovazione;b.sostenere lo sviluppo di partenariati di progetto, in particolare in relazione all’individuazione e all’acquisizione di partner di ricerca adeguati per la realiz­zazione dei progetti d’innovazione;c.sostenere le imprese nella definizione dei contenuti e dell’orientamento di progetti d’innovazione specifici;d.sostenere le imprese nell’ottimizzazione e nella finalizzazione di progetti d’innovazione specifici.Art. 29 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di accredito per il mentorato per l’innovazione le piccole e medie imprese con sede in Svizzera.Art. 30 Accredito 1 Viene emesso un accredito in favore delle imprese che dimostrano di avere necessità di mentorato. Esso ammonta al massimo a:a.2000 franchi per le prestazioni di cui all’articolo 28 capoverso a;b.5000 franchi per le restanti prestazioni di cui all’articolo 28.2 Le prestazioni di cui all’articolo 28 lettere a‒c sono cumulabili.3 L’impresa può far valere l’accredito presso un mentore qualificato secondo l’arti­colo 53.Sezione 3: Sussidi per le reti tematiche nazionali Art. 31 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di sussidio per le reti tematiche nazionali le organizzazioni senza fini di lucro dotate di personalità giuridica e con sede in Svizzera.Art. 32 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:a.il futuro potenziale del tema d’innovazione rappresentato dalla rete per l’eco­nomia e la società svizzere;b.l’importanza del tema d’innovazione per la ricerca orientata all’applicazione e per l’economia e la società svizzere;c.i metodi e i meccanismi per promuovere il trasferimento di sapere e tecnologie tra ricerca, economia e società;d.la capacità di elaborare a livello nazionale un tema d’innovazione importante sul piano internazionale;e.il budget, in particolare la plausibilità dei costi dichiarati, il rapporto costo-utilità, il livello di autofinanziamento e lo stanziamento di fondi da parte di terzi.Art. 33 Durata e calcolo dei sussidi 1 I sussidi sono concessi per quattro anni.2 I sussidi sono calcolati e versati annualmente conformemente al capoverso 3. Se una rete fallisce nettamente gli obiettivi la promozione può essere interrotta.3 Per ciascuna rete il sussidio annuale ammonta al massimo a 500 000 franchi. Si compone di tre parti:un contributo di base, per impostare e garantire il funzionamento di base della rete; una componente legata alle prestazioni, commisurata in particolare ai parte­nariati di progetto istituiti e alle domande di sussidi per progetti d’inno­vazione con partner attuatori che ne sono risultate; una componente che dipende dalla capacità della rete di raccogliere fondi di terzi.4 Il sostegno può essere prorogato una volta per quattro anni al massimo. Prima di un’eventuale proroga è verificato il diritto ai sussidi secondo i criteri di cui all’arti­colo 32.Sezione 4: Sussidi per incontri tematici Art. 34 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di sussidio per incontri tematici le organizzazioni senza fini di lucro.Art. 35 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:l’importanza del tema d’innovazione oggetto dell’evento tematico per l’economia e la società svizzere come pure la focalizzazione e la specificità del tema rispetto ad altre attività;l’adeguatezza dei metodi e delle strategie oggetto dell’evento tematico ai fini della pro­mozione del trasferimento di sapere e tecnologie tra ricerca, economia e società;la qualità del progetto dell’incontro;il budget, in particolare la plausibilità dei costi dichiarati, il rapporto costo-utilità, il livello di autofinanziamento e lo stanziamento di fondi da parte di terzi.Art. 36 Calcolo dei sussidi 1 I sussidi di Innosuisse ammontano al massimo alla metà delle spese dichiarate.2 Le disposizioni d’esecuzione stabiliscono i costi computabili.Capitolo 5: Promozione dell’informazione sulle possibilità di promozione (trasmissione di informazioni) (art. 3 cpv. 4 LASPI)Art. 37 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di sussidio per la promozione dell’informazione sulle possibilità di promozione le organizzazioni senza fini di lucro.Art. 38 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di sussidi sono:a.l’estensione e il ruolo dell’informazione sulle offerte di promozione di Innosuisse nel quadro dell’incontro o della pubblicazione;b.la qualità dell’informazione sull’offerta di promozione di Innosuisse;c.la definizione e le modalità di raggiungimento dei destinatari;d.l’importanza dell’incontro o della pubblicazione per i destinatari.Art. 39 Calcolo dei sussidi 1 I sussidi di Innosuisse ammontano al massimo al 25 per cento delle spese dichia­rate.2 Le disposizioni d’esecuzione stabiliscono i costi computabili. Capitolo 6: Promozione delle nuove leve (art. 22 LPRI) Art. 40 Borsa di studio e mutuo senza interessi 1 La borsa di studio di Innosuisse serve a coprire il costo della vita durante il periodo trascorso in un’istituzione ospitante secondo l’articolo 22 capoverso 2 LPRI.2 Il mutuo senza interessi di Innosuisse è un sussidio per la sussistenza durante il periodo trascorso in un’istituzione ospitante, soggetto a rimborso.Art. 41 Condizioni per i richiedenti Possono presentare domanda di promozione delle nuove leve i titolari di un diploma universitario impiegati presso una delle istituzioni seguenti:a.da almeno un anno come ricercatori presso un centro di ricerca di cui all’ar­ti­colo 4 lettera c o 5 LPRI; b.da almeno tre anni nel settore della ricerca e dello sviluppo presso un’im­presa pubblica o privata con sede in Svizzera.Art. 42 Criteri di valutazione I criteri determinanti per la concessione di una borsa di studio o di un mutuo senza interessi sono:a.le competenze acquisite dal richiedente;b.il presumibile sviluppo delle competenze in materia di innovazione fondata sulla scienza;c.il potenziale innovativo del progetto;d.la qualità tematica e metodologica del progetto;e.il valore aggiunto per l’istituzione ospitante ed eventualmente per l’istitu­zione datrice di lavoro.Art. 43 Durata, calcolo e gestione dei sussidi 1 La durata del periodo trascorso in un’istituzione ospitante deve essere di almeno sei mesi e non può eccedere i tre anni.2 L’importo della borsa di studio è calcolato in base al salario percepito dal richiedente fino a quel momento, ammonta però al massimo a 120 000 franchi all’anno per un’attività a tempo pieno.3 Se l’istituzione datrice di lavoro è un centro di ricerca di cui all’articolo 4 lettera c o 5 LPRI, oltre alla borsa di studio Innosuisse versa i contributi LAVS/LAI/LIPG, LPP, LADI e LAINF effettivi del datore di lavoro. Se l’istituzione datrice di lavoro è un’im­presa privata o pubblica i contributi del datore di lavoro sono a suo carico.4 L’importo annuale del mutuo senza interessi ammonta al massimo a 180 000 franchi. Con l’importo del mutuo vanno coperte le spese aggiuntive come quelle per il mate­riale o le apparecchiature nonché per le eventuali prestazioni assicurative e i contributi sociali.5 I sussidi sono versati su un conto bancario in Svizzera intestato al richiedente. Se il sussidio viene versato sotto forma di borsa di studio, il richiedente è responsabile del regolare pagamento dei contributi alle assicurazioni sociali.Art. 44 Partecipazione finanziaria delle imprese 1 Se l’istituzione datrice di lavoro del richiedente è un’impresa pubblica o privata, oltre a farsi carico dei contributi del datore di lavoro secondo l’articolo 43 capoverso 3 secondo periodo, essa partecipa almeno in misura del 50 per cento, al massimo però con un contributo annuo di 50 000 franchi, ai costi materiali diretti a carico dell’isti­tuzione ospitante e derivanti dalla realizzazione del progetto. I dettagli sono disci­plinati in una convenzione stipulata tra istituzione ospitante e impresa datrice di la­voro.2 Se il richiedente beneficia di una borsa di studio e l’istituzione ospitante è un’im­presa secondo l’articolo 22 capoverso 2 lettera a LPRI, quest’ultima si assume i costi materiali diretti e indiretti derivanti dalla realizzazione del progetto.3 Se il richiedente beneficia di un mutuo senza interessi l’impresa ospitante non è tenuta ad assumersi costi di progetto aggiuntivi.Art. 45 Rimborso di un mutuo senza interessi 1 All’atto della domanda il richiedente presenta un piano di rimborso.2 Una prima rata del rimborso pari ad almeno il 10 per cento del mutuo deve essere versata al più tardi entro dodici mesi dal termine del periodo trascorso in un’istituzione ospitante.3 Il rimborso deve essere completato al più tardi entro dieci anni dal termine del periodo trascorso in un’istituzione ospitante.Capitolo 7: Promozione nel quadro di cooperazioni con organizzazioni od organismi di promozione esteri (art. 4 cpv. 1 LASPI) Art. 46 1 I dettagli relativi allo svolgimento di cooperazioni con organizzazioni od organismi di promozione esteri sono disciplinati mediante convenzioni tra Innosuisse e le organizzazioni partner.2 Se parte dei sussidi concessi da Innosuisse per una cooperazione sono destinati ai lavori del progetto di un partner di ricerca estero, una convenzione tra il partner di ricerca svizzero e quello estero disciplina la quota di prestazioni di quest’ultimo.3 I sussidi sono calcolati per analogia secondo la presente ordinanza. Per gli oneri derivanti dal coordinamento e dai viaggi possono essere concessi sussidi aggiuntivi, se questi sono indispensabili per una proficua realizzazione del progetto transfrontaliero.Capitolo 8: Procedura di selezione di consulenti per l’accompagnamento operativo e mentori (art. 21 LPRI) Sezione 1: Disposizioni applicabili a consulenti per l’accompagnamento operativo e mentori Art. 47 Reclutamento di fornitori di prestazioni 1 Innosuisse informa il pubblico sulla possibilità di partecipare alla procedura di selezione di consulenti per l’accompagnamento operativo (consulenti) e mentori. Può anche rivolgersi direttamente alle persone in grado di svolgere la funzione di consulente o mentore e invitarle a porre la loro candidatura.2 Innosuisse garantisce che la selezione dei consulenti e mentori qualificati rappresenti adeguatamente gli ambiti particolarmente importanti per l’innovazione fondata sulla scienza, le diverse aree e regioni linguistiche del Paese come pure i generi.3 L’inserimento nell’elenco dei fornitori di prestazioni qualificati (art. 21 cpv. 2 LPRI) non costituisce un diritto.4 La qualifica di consulente o di mentore non dà diritto a un impiego in questa funzione.Art. 48 Obblighi dei fornitori di prestazioni Chi si candida come consulente o mentore, nello svolgimento dell’attività per Inno­suisse si impegna ad adempiere gli obblighi seguenti:a.pubblicare il profilo personale di consulente o mentore secondo le prescrizioni di Innosuisse;b.tutelare la confidenzialità delle informazioni raccolte nel quadro delle attività di accompagnamento operativo o mentorato;c.preservare la sua indipendenza;d.dichiarare le sue relazioni d’interesse;e.rendere conto delle sue attività;f.partecipare attivamente a provvedimenti di formazione continua e di networking;g.collaborare alla verifica qualitativa delle prestazioni di accompagnamento operativo o di mentorato.Art. 49 Verifica e durata della qualifica 1 I consulenti e i mentori sono seguiti nelle loro attività da esperti di Innosuisse. Questi ultimi possono prendere visione dello svolgimento di un accompagnamento operativo o di un mentorato e offrire consulenza.2 I giovani imprenditori che beneficiano delle prestazioni di accompagnamento ope­rativo di Innosuisse e le imprese che beneficiano delle prestazioni di mentorato di Innosuisse sono tenuti a valutare la qualità di tali prestazioni conformemente alle prescrizioni di Innosuisse. I giovani imprenditori sono inoltre tenuti a informare sullo sviluppo dell’impresa per un periodo di cinque anni dalla fine dell’acco­mpa­gnamento operativo.3 Almeno ogni due anni, i fornitori di prestazioni sono tenuti a sottoporsi a una valu­tazione esaustiva da parte di Innosuisse. Se non soddisfano più i requisiti qualitativi definiti da Innosuisse sono stralciati dall’elenco dei consulenti qualificati secondo l’articolo 21 capoverso 2 LPRI.4 Un fornitore di prestazioni può comparire nell’elenco per 12 anni al massimo.Art. 50 Esclusione dalla partecipazione finanziaria 1 Durante l’accompagnamento operativo e per un anno a decorrere dalla sua fine, i consulenti non possono partecipare finanziariamente, in via diretta o indiretta, alle giovani imprese che hanno coadiuvato.2 Durante il mentorato i mentori non possono partecipare finanziariamente, in via diretta o indiretta, alle imprese che hanno coadiuvato.Sezione 2: Qualificazione dei consulenti Art. 51 Categorie di consulenti 1 Innosuisse prevede le seguenti categorie di consulenti:a.consulenti che coadiuvano giovani imprenditori mediante prestazioni di cui all’articolo 21 lettere a e b;b.consulenti che coadiuvano giovani imprenditori mediante prestazioni di cui all’articolo 21 lettera c; c.consulenti speciali che in casi specifici mettono a disposizione dei giovani imprenditori le loro competenze nei settori di cui all’articolo 21 lettere b e c, in particolare per questioni in materia di regolamentazione, di strategia nell’ambito del diritto dei beni immateriali, di sviluppo organizzativo, di modelli di finanziamento, di diritto fiscale o di ricerca di investitori.2 Nel quadro delle sue procedure di selezione, per ogni categoria Innosuisse comunica il numero di consulenti da qualificare.Art. 52 Criteri di qualificazione 1 I consulenti di cui all’articolo 51 capoverso 1 lettere a e b devono disporre di espe­rienza pratica adeguata nella costituzione di imprese nel settore dell’innovazione fondata sulla scienza.2 La selezione dei consulenti avviene anche secondo i criteri seguenti:esperienza nella gestione di impresa e del personale ad alto livello manage­riale, in particolare nello sviluppo e nel risanamento di piccole e medie im­prese; esperienza adeguata nello sviluppo strategico e organizzativo;conoscenze teoriche adeguate ed esperienza nello sviluppo di modelli azien­dali, in ambito di gestione dell’innovazione, sviluppo di prodotti, marketing e vendita;esperienza nella gestione finanziaria e nelle questioni finanziarie;buone conoscenze del mercato nazionale e internazionale in uno o più settori;capacità di agevolare i contatti con potenziali investitori o partner d’affari in Svizzera e all’estero;esperienza e successo comprovati in ambito di consulenza e sostegno in un settore analogo e competenza metodologica dimostrata;buon inserimento nell’ecosistema delle start-up a livello svizzero e di preferenza anche a livello internazionale.3 I consulenti di cui all’articolo 51 capoverso 1 lettera b sono inoltre tenuti a dimo­strare esperienza nell’ambito dei processi di crescita delle giovani imprese. 4 I consulenti specialisti di cui all’articolo 51 capoverso 1 lettera c, invece dei criteri di cui ai capoversi 1 e 2, sono tenuti a dimostrare di aver svolto con successo attività di formazione o consulenza nel loro ambito specifico.5 I consulenti possono qualificarsi nel medesimo tempo per diversi tipi di accompa­gnamento operativo. Sezione 3: Qualificazione dei mentori Art. 53 La selezione dei mentori avviene secondo i criteri seguenti:esperienza adeguata nella ricerca, nello sviluppo o nella gestione dei prodotti;esperienza nella definizione e nell’implementazione di strategie relative a prodotti, prestazione di servizi e sviluppo di processi;esperienza maturata ad alto livello manageriale;ottimo inserimento nel settore svizzero della ricerca; buoni rapporti ed esperienze con i servizi cantonali e regionali preposti alla promozione economica nonché con le associazioni di settore e le associazioni industriali;ottime conoscenze a livello nazionale e internazionale nel campo del trasfe­rimento di sapere e tecnologie.Capitolo 9: Integrità scientifica e buona prassi scientifica (art. 12 cpv. 3 LPRI) Art. 54 Principio e obbligo di informare 1 Innosuisse non entra nel merito delle domande che violano le regole dell’integrità scientifica o della buona prassi scientifica.2 I richiedenti sono tenuti a informare Innosuisse su:a.procedimenti in corso, avviati nei loro confronti per sospetta violazione dell’integrità scientifica o della buona prassi scientifica;b.sanzioni in corso pronunciate nei loro confronti per violazioni secondo la lettera a.Art. 55 Sanzioni 1 In caso di violazione dell’integrità scientifica o della buona prassi scientifica Innosuisse applica le sanzioni seguenti:a.ammonimento scritto;b.avvertimento scritto;c.riduzione, blocco o restituzione dei sussidi;d.esclusione temporanea da altre procedure di domanda di sussidio.2 Innosuisse può infliggere le sanzioni singolarmente o in modo cumulativo.Capitolo 10: Disposizioni finali Art. 56 Abrogazione di un altro atto normativo Il regolamento del 13 novembre 20135 sui sussidi della Commissione per la tecnologia e l’innovazione è abrogato.5 [RU 2013 4627, 2016 4255]Art. 57 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2018.
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Switzerland
822.114 Ordinanza 4concernente la legge sul lavoro(OLL 4)(Aziende industriali, approvazione dei piani e permesso d’esercizio)1del 18 agosto 1993 (Stato 1° maggio 2015)1 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Il Consiglio federale svizzero,visti gli articoli 8 e 40 della legge federale del 13 marzo 19642 sul lavoronell’indu­stria, nell’artigianato e nel commercio (legge sul lavoro,di seguito «legge»),visto l’articolo 83 della legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni (LAINF)3,ordina:2 RS 822.113 RS 832.20Capitolo 1: Campo d’applicazione4 4 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 1 …5 1 La presente ordinanza stabilisce:a.le esigenze specifiche inerenti alla costruzione e alla trasformazione di aziende assoggettate all’approvazione dei piani e al permesso d’esercizio (art. 7 e 8 della legge);b.la procedura d’assoggettamento di aziende industriali alle prescrizioni spe­ciali;c.la procedura d’approvazione dei piani e del permesso d’esercizio.62 La procedura d’approvazione dei piani s’applica, oltre che alle aziende industriali, alle seguenti categorie di aziende non industriali:a.segherie;b.7aziende di smaltimento e riciclaggio di rifiuti;c.aziende di produzione chimico-tecnica;d.aziende per il taglio di pietre;e.aziende che fabbricano prodotti in calcestruzzo;f.fonderie per ferro, acciaio ed altri metalli;g.aziende per il trattamento di acque luride;h.aziende per la lavorazione del ferro;i.8aziende per il trattamento di superfici, quali zincherie, officine per la tempra, aziende di galvanizzazione e officine di anodizzazione;k.imprese d’impregnazione del legno;l.9aziende che hanno in deposito o che travasano prodotti chimici, combustibili liquidi o gassosi o altri liquidi o gas facilmente infiammabili, se gli impianti progettati consentono di superare i quantitativi soglia fissati nell’allegato 1.1 dell’ordinanza del 27 febbraio 199110 sulla protezione contro gli incidenti rilevanti;m.11aziende che utilizzano microrganismi dei gruppi 3 o 4 secondo l’articolo 3 capoverso 2 dell’ordinanza del 25 agosto 199912 sulla protezione dei lavora­tori dal pericolo derivante da microrganismi;n.13aziende dotate di depositi o locali nei quali la composizione dell’aria diffe­risce dallo stato naturale in modo potenzialmente nocivo, in particolare a causa di un tenore di ossigeno inferiore al 18 per cento;o.14aziende che utilizzano attrezzature di lavoro ai sensi dell’articolo 49 capoverso 2 numeri 1, 2 o 6 dell’ordinanza del 19 dicembre 198315 sulla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.3 La procedura d’approvazione dei piani e di permesso d’esercizio si estende alle parti di aziende e agli impianti a carattere industriale o alle aziende che rientrano nelle categorie menzionate al capoverso 2, come anche alle parti d’aziende e agli impianti direttamente connessi sul piano della costruzione o su quello materiale.5 Tit. abrogato dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, con effetto dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).8 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).9 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).10 RS 814.01211 Introdotta dall’art. 18 dell’O 25 ago. 1999 sulla protezione dei lavoratori dal pericolo derivante da microrganismi, in vigore dal 1° nov. 1999 (RU 1999 2826). Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).12 RS 832.32113 Introdotta dal n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).14 Introdotta dal n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).15 RS 832.30Capitolo 2: Costruzione e trasformazione di aziende con obbligo di approvazione dei piani16 16 Originario avanti art. 4. Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Sezione 1: Disposizioni generali17 17 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 2 Mandati a terzi Il datore di lavoro che affida a terzi la pianificazione, la costruzione, la modifica­zione o la ristrutturazione di impianti della propria azienda deve esplicitamente ren­derli attenti in merito alle esigenze dell’approvazione dei piani.Art. 3 Perizia tecnica Su richiesta dell’autorità, il datore di lavoro deve presentare una perizia tecnica qualora sussistano seri dubbi circa la resistenza dell’impianto progettato ai carichi e alle sollecitazioni che si producono durante un’utilizzazione conforme alle prescri­zioni.Sezione 2: Locali di lavoro18 18 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 4 Locali sotterranei o privi di finestre I posti di lavoro permanenti, sistemati in locali interrati o sprovvisti di finestre pos­sono essere autorizzati soltanto in casi eccezionali debitamente motivati.Art. 5 Altezza dei locali 1 L’altezza utile dei locali di lavoro dev’essere di almeno:a.2,75 metri per una superficie del suolo di 100 m2 al massimo;b.3,00 metri per una superficie del suolo di 250 m2 al massimo;c.3,50 metri per una superficie del suolo di 400 m2 al massimo;d.4,00 metri per una superficie del suolo di oltre 400 m2.2 Per superficie del suolo s’intende la superficie delimitata dalle pareti costruite per ragioni di statica, di sicurezza, di igiene, di protezione anti-incendio o di tecnica di produzione.3 Le autorità possono autorizzare altezze inferiori se:a.la profondità del locale, misurata perpendicolarmente alle finestre della fac­cia­ta, è relativamente esigua;b.il locale è provvisto di ventilazione artificiale e l’aria è introdotta da un sof­fitto sospeso;c.nel locale si lavora prevalentemente seduti senza eccessivi sforzi fisici e il pro­cedimento di lavoro non pregiudica affatto, o soltanto in modo insignifi­cante l’aria e il clima del locale.4 L’autorità prescrive altezze maggiori dei locali se motivi d’igiene o di sicurezza sul lavoro lo richiedono; essa può esigere altezze maggiori ove siano autorizzate dero­ghe in virtù dell’articolo 17 capoverso 3.Sezione 3: Passaggi19 19 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 6 Larghezza I passaggi principali all’interno degli edifici devono avere una larghezza minima di 1,20 metri.Art. 720 Rampe di scale e uscite 1 Le rampe di scale devono essere dotate di uscite che danno direttamente sull’esterno. 2 Devono essere predisposte le vie d’evacuazione seguenti:a.almeno una rampa di scale o un’uscita che dia direttamente sull’esterno per i piani con superfici massime fino a 900 m2;b.almeno due rampe di scale per i piani con superfici oltre i 900 m2.20 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 1° apr. 2015, in vigore dal 1° mag. 2015 (RU 2015 1085).Art. 821 Vie d’evacuazione 1 In caso di pericolo, i posti di lavoro, i locali, gli edifici e il sedime dell’azienda devono poter essere abbandonati in qualsiasi momento in modo rapido e sicuro. I passaggi che in caso d’emergenza servono da vie d’evacuazione devono essere segnalati in modo adeguato e vanno sempre mantenuti liberi da ostacoli.2 La via d’evacuazione è il tragitto più breve che una persona può percorrere da un qualsiasi posto nell’edificio o nell’impianto per recarsi all’aperto, in un luogo sicuro.3 Se le vie d’evacuazione portano a una rampa di scale o a un’uscita sull’esterno, la loro lunghezza massima è di 35 metri. Se le vie d’evacuazione portano ad almeno due rampe di scale o uscite distanziate tra loro e che danno sull’esterno, la lunghezza della via d’evacuazione è al massimo di 50 metri.4 La lunghezza di una via d’evacuazione è misurata in linea retta nei locali e lungo il tragitto nei corridoi. Non è misurato il tratto fra le rampe di scale e l’esterno.5 Ciascun punto del locale deve distare non più di 35 m dall’uscita più vicina che porta a un luogo sicuro all’esterno o a una rampa di scale. Se le uscite del locale non danno direttamente sull’esterno o su una rampa di scale, deve esserci un corridoio di collegamento. In questo caso, la lunghezza totale della via d’evacuazione è al massimo di 50 metri.226 I cortili interni in cui sbocca una rampa di scale o un’altra via d’evacuazione devono avere almeno un’uscita praticabile in piena sicurezza.7 Se la protezione dei lavoratori da pericoli particolari richiede misure supplemen­tari, l’azienda deve prevedere un maggior numero di vie d’evacuazione oppure abbreviarne la lunghezza.2321 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 set. 2006, in vigore dal 1° nov. 2006 (RU 2006 4183).22 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 1° apr. 2015, in vigore dal 1° mag. 2015 (RU 2015 1085).23 Introdotto dal n. I dell’O del 1° apr. 2015, in vigore dal 1° mag. 2015 (RU 2015 1085).Art. 9 Costruzione delle rampe di scale e dei corridoi 1 Numero, larghezza, forma e disposizione delle rampe di scale e dei corridoi devono essere adeguati all’estensione e all’uso previsto dell’edificio o di parti del medesimo, al numero dei piani, ai pericoli che presenta l’azienda e al numero delle persone. La larghezza utile delle scale e dei corridoi dev’essere di almeno 1,20 metri.242 La larghezza utile di scale e passerelle di servizio che danno accesso agli impianti tecnici dev’essere di almeno 0,80 metri.3 Le rampe di scale devono di regola essere diritte. L’altezza e la larghezza degli scalini devono consentire un passaggio agevole e sicuro. Per piani molto distanziati è opportuno prevedere pianerottoli.4 Scale, passerelle e pianerottoli che non toccano la parete devono essere provvisti di ringhiera sui due lati. Le scale che toccano le pareti devono essere provviste di cor­rimano sui due lati. Se la scala è di larghezza inferiore a 1,5 metri basta un solo cor­rimano.5 a 7 …2524 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 set. 2006, in vigore dal 1° nov. 2006 (RU 2006 4183).25 Abrogati dal n. I dell’O del 29 set. 2006, con effetto dal 1° nov. 2006 (RU 2006 4183).Art. 1026 Porte e uscite con accesso a vie d’evacuazione 1 Le porte sulle vie d’evacuazione devono sempre poter essere riconosciute come tali, essere aperte rapidamente nella direzione d’uscita senza ricorrere a strumenti ausiliari ed essere utilizzate in modo sicuro.272 Numero, larghezza, forma e disposizione delle uscite devono essere adeguati all’estensione e all’uso previsto dell’edificio o di parti del medesimo, al numero dei piani, ai pericoli che presenta l’azienda e al numero delle persone. La larghezza utile delle porte a un solo battente deve essere di almeno 0,90 metri. Nelle porte a due battenti, che si aprono in una sola direzione, un battente deve avere una larghezza utile di almeno 0,90 metri. Ciascuno dei due battenti delle porte volanti deve avere una larghezza utile di almeno 0,65 metri.3 La larghezza di porte, scale e corridoi con accesso a vie d’evacuazione non può essere ridotta al di sotto della dimensione minima prescritta né da costruzioni successive né da qualsiasi altra infrastruttura.26 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 set. 2006, in vigore dal 1° nov. 2006 (RU 2006 4183).27 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 29 ott. 2008, in vigore dal 1° dic. 2008 (RU 2008 5183).Art. 11 Scale a pioli fisse 1 Le scale a pioli fisse con un’altezza di caduta superiore ai 5 metri e sprovviste di appiglio di sicurezza devono essere dotate di protezione dorsale a partire da 3 metri. Devono essere sistemati pianerottoli di sosta a intervalli di 10 metri al massimo. Questa norma non è applicabile alle scale a pioli destinate ai pompieri.2 I montanti devono superare il piano d’appoggio di almeno 1 metro a mo’ di corri­mano.3 Le scale a pioli fisse collocate all’esterno devono essere di materiali resistenti alle intemperie.Art. 12 Parapetti, ringhiere I parapetti e le ringhiere devono avere un’altezza di almeno un metro e devono esse­re muniti di un listello intermedio e, se necessario, anche di un plinto.Art. 13 Binari 1 I binari per veicoli su rotaia devono essere disposti in modo da lasciare uno spazio libero fra l’ingombro del veicolo carico e gli edifici o gli ostacoli, eccettuate le rampe di carico. Questo spazio di sicurezza dev’essere almeno di:a.60 cm nei settori dove sono presenti esclusivamente lavoratori addetti al traf­fico ferroviario;b.1 metro nelle zone di traffico generale.2 Le piattaforme girevoli devono essere provviste di dispositivi d’arresto infossati.Art. 14 Marciapiede di carico Dev’essere predisposto uno spazio di sicurezza alto almeno 80 cm e profondo 80 cm sotto tutta la lunghezza dei marciapiedi di carico per i vagoni ferroviari che supe­rano i 10 metri di lunghezza e gli 80 cm di altezza dal profilo superiore delle rotaie.Art. 15 Impianti di trasporto Per il trasporto di materiali e oggetti pericolosi all’interno dell’azienda devono essere predisposti impianti e contenitori adeguati.Art. 16 Rampe La pendenza delle rampe va adeguata alla natura dei veicoli e dei carichi. Essa non deve superare il 10 per cento e, ove si tratti di veicoli a mano, il 5 per cento. Il ri­ve­stimento delle rampe dev’essere in materiale antisdrucciolevole.Sezione 4: Illuminazione e aerazione dei locali28 28 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 17 Finestre 1 Nel caso d’impiego di vetro trasparente normale, la superficie totale di finestre e lucernari deve costituire almeno un ottavo della superficie del suolo.2 Almeno la metà delle superfici vetrate prescritte al capoverso 1 dev’essere rea­liz­zata mediante finestre di facciata a vetri trasparenti. La disposizione delle fine­stre dev’essere tale da garantire ai lavoratori una vista sull’esterno dal posto di la­voro, sempreché gli impianti d’esercizio e la tecnica di produzione lo consentano.3 L’autorità può autorizzare una superficie di finestre minore specie se motivi di sicurezza o di tecnica di produzione lo esigono; l’autorizzazione può essere vinco­lata a condizioni specifiche al fine di garantire la protezione dei lavoratori.4 L’altezza del parapetto delle finestre dev’essere adeguata alla natura del lavoro e non deve comunque superare 1,2 metri.5 Devono essere evitati abbagliamenti e irradiazioni termiche fastidiose.6 In caso di ventilazione naturale, la superficie di finestre e lucernari che possono essere aperti per l’aerazione deve corrispondere di norma ad almeno 3 m2 per 100 m2 di superficie del suolo.Art. 18 Impianti di ventilazione 1 Gli impianti di ventilazione devono essere costruiti con materiali adeguati. In par­ticolare, gli impianti di evacuazione di gas, vapori, nebbie e materie solide combu­stibili devono essere realizzati con materiali incombustibili oppure, in determinate circostanze, almeno con materiali difficilmente combustibili e non devono provo­care la formazione di scintille.2 Gli orifizi d’evacuazione devono essere disposti in modo da escludere qualsiasi rischio d’infiammazione dovuto ad influssi esterni.3 I separatori a secco di materie solide combustibili devono essere collocati a ragio­nevole distanza dalle fonti d’infiammazione. Devono essere concepiti in modo che l’onda d’urto a seguito di un’eventuale esplosione non abbia ripercussioni dannose.4 I canali di ventilazione devono essere provvisti d’aperture di controllo e di pulizia facilmente accessibili e, all’occorrenza, di raccordi per l’immissione e l’evacuazione dell’acqua di risciacquo.Sezione 5: Aziende esposte a pericoli particolari29 29 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 19 Aziende esposte a pericoli d’incendio particolari a. Campo d’applicazione30 1 Le disposizioni della presente sezione si applicano alle aziende o parti d’azienda in cui sono prodotte, lavorate, manipolate o depositate sostanze aggravanti l’incendio, in maniera o in quantità pericolosa.2 Sono considerate sostanze aggravanti l’incendio:a.le sostanze altamente infiammabili, facilmente infiammabili e di rapida com­bustione;b.le sostanze che, riscaldate, sprigionano quantità considerevoli di gas combu­stibili o tossici;c.le sostanze comburenti come l’ossigeno, i composti ossigenati facilmente decomponibili e altri ossidanti.30 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 20 b. Costruzione31 1 Di norma, gli edifici o i locali devono essere costruiti con materiali resistenti al fuoco. Se la sicurezza dei lavoratori e del vicinato è garantita, gli edifici isolati a un solo piano possono essere edificati in costruzioni leggere con materiali incombu­sti­bili.2 Per garantire la protezione dei lavoratori, l’autorità può prescrivere, in funzione della natura e della quantità delle sostanze aggravanti l’incendio e dei procedimenti di lavoro impiegati:a.la suddivisione di edifici o locali in sezioni tagliafuoco oppure la costru­zione di edifici isolati o a un piano solo;b.l’osservanza di sufficienti distanze di sicurezza;c.lo svolgimento dei processi di produzione, lavorazione, manipolazione e deposito di sostanze aggravanti l’incendio in determinati piani o locali di un edi­fi­cio o in altri luoghi;d.una determinata lunghezza massima delle vie d’evacuazione dai singoli posti di lavoro alle uscite, tenendo conto del grado di pericolosità.3 A titolo eccezionale e sempreché sia garantita la sicurezza, possono essere autoriz­zati la produzione, la lavorazione, la manipolazione nonché il deposito in locali interrati di sostanze aggravanti l’incendio.31 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 21 c. Effettivo massimo dei lavoratori, installazioni d’esercizio e quan­tità di materie32 Per garantire la protezione dei lavoratori, l’autorità determina per particolari settori, in funzione della natura e della quantità delle sostanze aggravanti l’incendio e dei procedimenti di lavoro:a.il numero ammissibile dei lavoratori ivi occupati;b.le installazioni d’esercizio ammesse e la loro concezione;c.le quantità ammesse di materie che possono essere prodotte, lavorate, mani­po­late o depositate;d.i necessari provvedimenti organizzativi.32 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 22 Aziende esposte a pericoli d’esplosione a. Campo d’applicazione33 Le disposizioni della presente sezione si applicano alle aziende o parti d’azienda in cui:a.durante la produzione, la lavorazione, la manipolazione e il deposito di materie combustibili possono formarsi miscele esplosive a contatto con l’aria;b.sono custodite o possono formarsi materie esplodibili o miscele di materie esplosive;c.sono prodotte, lavorate, manipolate o depositate materie esplosive.33 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 23 b. Costruzione34 1 I locali di produzione devono, se necessario, essere provvisti di elementi di co­stru­zione leggeri al fine di ridurre, per quanto possibile, i rischi cui sono esposti i lavo­ratori che si trovano negli edifici, nei locali e nei passaggi adiacenti come anche nel vicinato dell’azienda in caso di deflagrazione.2 Tra gli edifici e per proteggere i passaggi e il vicinato vanno costruiti, se necessa­rio, bastioni o muri di protezione oppure adottate altre misure adeguate.3 Il rivestimento dei pavimenti dev’esser tale da impedire la formazione di scintille.34 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 24 c. Effettivo massimo dei lavoratori, installazioni d’esercizio e quan­tità di materie35 Per garantire la protezione dei lavoratori, l’autorità stabilisce per determinati settori, in funzione della natura e della quantità delle materie esplodibili nonché dei proce­dimenti di lavoro:a.il numero ammissibile dei lavoratori ivi occupati;b.le installazioni d’esercizio ammesse e la loro concezione;c.le quantità ammesse di materie che possono essere prodotte, lavorate, ma­ni­po­late o depositate;d.i necessari provvedimenti organizzativi.35 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 25 d. Disposizioni supplementari per le aziende che trattano materiali esplosivi36 1 Le aziende o parti d’azienda che producono, lavorano, manipolano o depositano materie esplosive devono essere suddivise in settori esposti a pericoli d’esplosione e in settori non esposti a pericoli d’esplosione.2 Provvedimenti tecnici o organizzativi devono consentire di ridurre al minimo o abolire la presenza di lavoratori nei settori particolarmente pericolosi.3 Ogni locale con posti di lavoro permanenti dev’esser dotato di almeno un’uscita prati­cabile in ogni momento che sbocchi direttamente all’esterno o in una zona sicu­ra.4 I passaggi all’aperto e gli accessi agli edifici devono essere sistemati in modo che i passanti non abbiano a lordare il pavimento.5 L’accesso all’area dell’azienda dev’essere impedito ai non addetti. Alle entrate, scritte ben visibili devono vietare l’accesso ai non addetti ai lavori.36 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Sezione 6: Direttive e autorizzazioni di deroga alle prescrizioni37 37 Introdotto dal n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 26 Direttive 1 La Segreteria di Stato dell’economia38 (Ufficio federale) può elaborare direttive concernenti le esigenze menzionate nella presente ordinanza e relative alla costru­zione e alla trasformazione di aziende nell’ambito dell’approvazione dei piani.392 Prima di emanare le direttive dev’essere consultata la Commissione federale del lavoro, le autorità cantonali, l’Istituto nazionale svizzero d’assicurazione contro gli infortuni (INSAI), la Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro come anche gli altri organismi interessati.3 Il datore di lavoro che applica le direttive è considerato adempiente agli obblighi in materia di costruzione e trasformazione della sua azienda. Può ottemperarvi in altro modo se fornisce la prova che i provvedimenti da lui adottati sono equivalenti.38 La designazione dell’unità amministrativa è stata adattata in applicazione dell’art. 16 cpv. 3 dell’O del 17 nov. 2004 sulle pubblicazioni ufficiali (RS 170.512.1).39 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).Art. 27 Autorizzazione di deroga alle prescrizioni 1 Su domanda del richiedente, l’autorità può concedere nei singoli casi deroghe alle prescrizioni della presente ordinanza se:a.è adottato un altro provvedimento altrettanto efficace; oppureb.l’applicazione della prescrizione provocherebbe rigori eccessivi e la deroga non compromette la protezione dei lavoratori.402 Prima di presentare la domanda, il datore di lavoro deve consentire ai lavoratori interessati o a una delegazione dei medesimi in seno all’impresa di esprimere il loro parere. Egli deve trasmettere all’autorità il risultato di questa consultazione.3 Prima di concedere deroghe, l’autorità cantonale consulta l’Ufficio federale. Se necessario, quest’ultimo sente il parere dell’INSAI.4140 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).41 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).Capitolo 3:42 Aziende industriali43 42 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).43 Originario avanti art. 6.Sezione 1: Disposizioni generali Art. 28 Definizioni 1 Fra le aziende che producono, trasformano o trattano beni, nel senso dell’articolo 5 capoverso 2 della legge, rientrano anche le aziende di incinerazione o trasforma­zione delle immondizie e quelle di approvvigionamento con acqua e di depurazione delle acque.2 Sono aziende che generano, trasformano o trasportano energia, in particolare le aziende del gas, le aziende elettriche, comprese le centrali sotterranee e le stazioni di convertitori e di trasformatori, gli impianti nucleari e le officine di pompaggio e di immagazzinamento negli impianti per il trasporto in condotta di combustibili e car­buranti liquidi o gassosi.Art. 29 Effettivo minimo di lavoratori 1 Per il calcolo dell’effettivo minimo di lavoratori sono presi in considerazione tutti i lavoratori occupati nei reparti industriali dell’azienda, anche se i singoli reparti sono situati in Comuni politici diversi, ma geograficamente vicini.2 Dal calcolo dell’effettivo minimo secondo il capoverso 1 sono esclusi:a.il personale d’ufficio tecnico e commerciale e gli altri lavoratori che non sono occupati per produrre, trasformare o trattare beni né per generare, tra­sformare o trasportare energia;b.gli apprendisti, i volontari, i praticanti e le persone che lavorano nell’azienda solo temporaneamente;c.i lavoratori occupati prevalentemente fuori dell’azienda industriale.Art. 30 Procedimenti automatizzati Un procedimento è automatizzato se apparecchiature tecniche provvedono da sole e secondo un programma al servizio, alla condotta e alla sorveglianza di impianti, cosicché, solitamente, durante l’esecuzione del programma risulta superfluo qualsiasi intervento dell’uomo.Art. 31 Aziende particolarmente pericolose Sono aziende che espongono a pericoli particolari la vita o la salute dei lavoratori (art. 5 cpv. 2 lett. c della legge) in particolare:a.le aziende, nelle quali materie esplosive, particolarmente infiammabili o particolarmente nocive sono trasformate o immagazzinate;b.le altre aziende, nelle quali il pericolo di infortuni, malattie e spossamento per i lavoratori è, secondo l’esperienza, particolarmente grande.Sezione 2: Procedura di assoggettamento Art. 3244 Principio 1 L’autorità cantonale accerta ogni azienda o parte di azienda che soddisfa le condizioni di un’azienda industriale e avvia la procedura di assoggettamento alle prescrizioni speciali sulle aziende industriali.2 L’INSAI può proporre all’autorità cantonale l’assoggettamento di un’azienda.3 Il datore di lavoro, rispondendo a un apposito questionario, deve fornire all’autorità cantonale le informazioni sui fatti determinanti per l’assoggettamento.44 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Art. 33 Decisione di assoggettamento 1 …452 L’assoggettamento rimane in vigore fino a quando è abrogato. Se l’azienda indu­striale è trasferita a un altro datore di lavoro, l’assoggettamento continua e la deci­sione è modificata di conseguenza.45 Abrogato dal n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, con effetto dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).Art. 3446 Abrogazione dell’assoggettamento 1 Se un’azienda non adempie più le condizioni per l’assoggettamento, l’autorità cantonale abroga l’assoggettamento.2 L’assoggettamento è in particolare abrogato se, nel caso previsto dall’articolo 5 capoverso 2 lettera a della legge, il numero di sei lavoratori nell’azienda:a.non è raggiunto da almeno un anno; ob.non è raggiunto da meno di un anno e presumibilmente non sarà più rag­giunto.3 L’INSAI può proporre l’abrogazione dell’assoggettamento.46 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Art. 3547 Notificazione della decisione 1 L’autorità cantonale notifica al datore di lavoro, con motivazione scritta, le decisioni concernenti l’assoggettamento.2 L’autorità cantonale trasmette all’Ufficio federale e all’INSAI una copia delle decisioni.47 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Art. 3648 Comunicazioni dell’Ufficio federale all’autorità cantonale L’Ufficio federale comunica all’autorità cantonale ogni fatto a sua conoscenza che possa riguardare un assoggettamento.48 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Capitolo 4:49 Approvazione dei piani e permesso d’esercizio50 49 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636).50 Originario avanti art. 17.Sezione 1: Procedura di approvazione dei piani Art. 37 Domanda di approvazione dei piani 1 La domanda di approvazione dei piani secondo l’articolo 7 capoverso 1 della legge è presentata all’autorità cantonale per scritto con i piani e la loro descrizione.2 Nel caso di una procedura secondo l’articolo 7 capoverso 4 della legge (procedura federale coordinata) la domanda è presentata all’autorità federale competente (auto­rità direttiva).3 Per gli impianti e gli edifici della Confederazione non approvati nella procedura federale coordinata la domanda di approvazione dei piani è presentata all’Ufficio federale.5151 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).Art. 38 Piani 1 I seguenti piani devono essere inoltrati in due esemplari:a.una planimetria della costruzione e dei dintorni, con orientazione, nella scala del piano catastale ma non minore di 1:1000;b.le piante di tutti i locali con indicazione della loro destinazione, compresi i soggiorni, i refettori, i lavandini, il pronto soccorso, i vestiari e i gabinetti, e l’ubicazione delle uscite, delle scale e delle uscite di soccorso;c.i piani delle facciate, con indicazione delle finestre;d.le sezioni longitudinali e le sezioni trasversali necessarie per giudicare la costruzione, di cui una per ogni tromba delle scale;e.se si tratta di trasformazioni, i piani della costruzione anteriore, qualora que­sta non risulti visibile dai nuovi piani.2 I piani secondo il capoverso 1 lettere b–d sono presentati nella scala di 1:50, 1:100 o 1:200, con le misure iscritte.3 I piani devono indicare in particolare l’ubicazione dei posti di lavoro, delle mac­chine e dei seguenti impianti tecnici:a.generatori di vapore, recipienti di vapore e recipienti a pressione;b.gli impianti di riscaldamento, i serbatoi per l’olio, gli impianti di aerazione, gli impianti di riscaldamento per scopi tecnici nonché gli impianti a gas e gli impianti di depurazione;c.gli impianti di trasporto meccanico;d.gli impianti per la lavorazione e l’immagazzinamento di mate­rie particolar­mente infiammabili, esplosive o nocive alla sa­lute;e.i sili e i serbatoi;f.gli impianti per la pittura alla pistola e i forni di essiccazione;g.gli impianti per la produzione di radiazioni ionizzanti;h.gli estintori e avvertitori d’incendio.Art. 39 Descrizione dei piani 1 La descrizione dei piani deve essere inoltrata in due esemplari e contenere le seguenti indicazioni:a.il genere dell’azienda progettata, la destinazione dei locali e, in quanto sia necessario per decidere sulla domanda, il processo di fabbricazione;b.il numero massimo di lavoratori presumibilmente occupati nei singoli locali;c.il materiale delle fondamenta, delle pareti, dei pavimenti, dei soffitti, del tetto, delle scale, delle porte e delle finestre;d.gli impianti tecnici dell’azienda secondo l’articolo 38 capoverso 3 e gli impianti di illuminazione;e.i locali e gli impianti per l’uso delle sostanze radioattive;f.il genere e la quantità di materie particolarmente infiammabili, esplosive o nocive;g.il genere e la localizzazione delle fonti di rumore aventi un notevole influsso sui lavoratori e sul sedime aziendale;h.il modo di imballaggio e di trasporto di materie particolarmente infiamma­bili, esplosive o nocive.2 Se le indicazioni di cui al capoverso 1 non possono ancora essere date nella descri­zione dei piani o non sono complete, sono fornite successivamente, ma al più tardi prima della sistemazione degli impianti cui si riferiscono.Art. 40 Approvazione dei piani 1 L’autorità competente decide sulla domanda di approvazione dei piani.2 Se la domanda è approvata, l’autorità competente comunica la decisione al richie­dente, con un esemplare dei piani approvati e della descrizione. Il secondo esem­plare è conservato dall’autorità competente per almeno dieci anni.3 L’autorità cantonale e le autorità federali trasmettono all’INSAI una copia delle loro approvazioni dei piani.5252 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Art. 41 Approvazione dei piani nella procedura federale coordinata 1 L’Ufficio federale è l’autorità specializzata ai sensi della procedura federale coordinata secondo gli articoli 62a-62c della legge del 21 marzo 199753 sull’organizza­zione del Governo e dell’Amministrazione (LOGA) per valutare se è necessaria un’approvazione dei piani secondo gli articoli 7 o 8 della legge.542 L’autorità direttiva consulta l’Ufficio federale in ogni procedura ordinaria di approvazione dei piani secondo l’articolo 62a LOGA; inoltre, lo invita a collaborare se:55a.costruzioni e impianti secondo gli articoli 7 o 8 della legge sono costruiti o trasformati nell’ambito della procedura federale coordinata;b.per la costruzione o la trasformazione di costruzioni e impianti assoggettati all’obbligo dell’approvazione dei piani e del permesso d’esercizio, durante la fase di costruzione, sono necessari officine o impianti quali ad esempio centrali di betonaggio, impianti di trasporto o di depurazione delle acque; oc.dopo la conclusione della procedura federale coordinata, dei lavoratori sono occupati all’interno oppure su queste costruzioni o questi impianti.3 Quale autorità specializzata, l’Ufficio federale esprime, all’indirizzo dell’autorità direttiva, un parere in merito alla domanda di approvazione dei piani ed è consultato per le discussioni relative ai piani, sempreché si tratti di questioni legate alla protezione dei lavoratori.564 Le altre prescrizioni sull’approvazione dei piani della legge e della presente ordi­nanza si applicano all’approvazione dei piani nell’ambito della procedura federale coordinata.53 RS 172.01054 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).55 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).56 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).Sezione 2: Procedura per il permesso d’esercizio Art. 42 Domanda Prima di iniziare l’attività aziendale, il datore di lavoro deve presentare all’autorità competente, secondo l’articolo 37, una domanda scritta per il rilascio del permesso d’esercizio. Art. 43 Permesso d’esercizio 1 L’autorità competente decide sulla domanda del permesso d’esercizio. Se motivi sufficienti esigono un inizio anticipato dell’attività aziendale, l’autorità competente può rilasciare un permesso provvisorio se sono state adottate le misure necessarie per proteggere la vita e la salute dei lavoratori.2 Se l’esame della domanda rivela lacune nella costruzione o nell’impianto dell’azienda, non prevedibili al momento dell’approvazione dei piani, l’autorità competente, sentito il datore di lavoro, può rilasciare il permesso subordinandolo a condizioni suppletive qualora le lacune accertate espongano a pericolo la vita o la salute dei lavoratori.3 L’autorità cantonale e le autorità federali trasmettono all’INSAI una copia dei loro permessi d’esercizio.5757 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 6 mag. 2009, in vigore dal 1° giu. 2009 (RU 2009 2401).Art. 44 Permesso d’esercizio nella procedura federale coordinata 1 La procedura si svolge conformemente all’articolo 41, sempreché tale articolo non disponga diversamente. 2 L’autorità direttiva consulta in ogni caso l’Ufficio federale:58a.se l’azienda intende iniziare anticipatamente l’attività aziendale;b.al momento del collaudo dell’azienda o dell’impianto. 3 Se il collaudo rivela lacune, l’autorità direttiva applica l’articolo 43 capoverso 2. Essa consulta l’Ufficio federale per stabilire le condizioni necessarie nel permesso d’esercizio per proteggere la vita e la salute dei lavoratori.5958 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).59 Nuovo testo giusta il n. II 1 dell’O del 24 apr. 2002, in vigore dal 1° giu. 2002 (RU 2002 1347).Sezione 3: Disposizioni particolari Art. 45 Trasformazione degli impianti interni È necessario chiedere l’approvazione dei piani e il permesso d’esercizio conforme­mente agli articoli 7 o 8 della legge anche per la trasformazione di impianti interni dell’azienda, in particolare tecnici, la riassegnazione di locali o la trasformazione di posti di lavoro, se ne deriva una modifica sostanziale o sono prevedibili accresciuti peri­coli per la vita o la salute dei lavoratori.Art. 46 Inconvenienti accertati durante l’esercizio 1 Se l’azienda ha iniziato la sua attività ed è accertato che l’impianto non soddisfa le prescrizioni federali, gli organi di esecuzione e di vigilanza ne rendono attento il datore di lavoro e gli intimano di porvi rimedio entro un termine stabilito.2 Se il datore di lavoro non si conforma all’intimazione, è applicabile la procedura prevista negli articoli 51 e 52 della legge.3 Se l’intimazione concerne la prevenzione degli infortuni e delle malattie professio­nali, una copia è trasmessa all’INSAI.Capitolo 5:60 Disposizioni finali61 60 Nuovo testo giusta il n. I dell’O del 10 mag. 2000, in vigore dal 1° ago. 2000 (RU 2000 1636). Le disp. fin. facevano parte del cap. 6.61 Originario avanti art. 19.Art. 47 Disposizione transitoria La procedura d’approvazione dei piani è applicabile ai progetti di costruzione di aziende non industriali assoggettate all’obbligo d’approvazione dei piani conforme­mente all’articolo 1 capoverso 2 lettera m, se:a.la domanda del permesso di costruzione non è ancora stata inoltrata al momento dell’entrata in vigore della modifica del 10 maggio 2000 della pre­sente ordinanza;b.pur essendo stata depositata la domanda del permesso di costruzione, i lavori di costruzione non sono ancora iniziati e motivi specifici di protezione dei lavoratori lo esigono.Art. 48 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° ottobre 1993.
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0.142.114.169  RU 2001 457Traduzione1Accordotra il Consiglio federale svizzero e il Governo della Regioneamministrativa speciale di Hong Kong, Repubblica popolare di Cinaconcernente la riammissione di persone in situazione irregolareConcluso il 31 marzo 2000Entrato in vigore il 1° maggio 2000 (Stato 1° maggio 2000)1 Dal testo originale inglese.Il Consiglio federale svizzeroeil Governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong,avendo ottenuto dal Governo centrale della Repubblica popolare di Cina l’autorizzazione formale di concludere il presente Accordo,(detti qui di seguito Parti contraenti)animati dal desiderio di mantenere e di intensificare i loro sforzi di solidarietà e la reciproca cooperazione,determinati a lottare contro l’immigrazione illegale,animati dal desiderio di agevolare la riammissione di persone in situazioneirrego­lare,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Ammissione di cittadini svizzeri (1)  Su richiesta del Governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, la Svizzera riammette sul proprio territorio, senza formalità, qualsiasi persona che non adempia o non adempia più le condizioni di entrata o di dimora applicabili sul territorio della Regione amministrativa speciale di Hong Kong, se è comprovato o verosimile che questa persona possiede la cittadinanza svizzera.(2)  La Regione amministrativa speciale di Hong Kong riammette alle medesime condizioni la persona in questione se da verifiche risulta che questa non possedeva la cittadinanza svizzera al momento di lasciare il territorio della Regione amministrativa speciale di Hong Kong.Art. 2 Ammissione di persone residenti a Hong Kong (1)  Su richiesta delle autorità svizzere, la Regione amministrativa speciale di Hong Kong riammette sul proprio territorio, senza formalità, qualsiasi persona che non adempia o non adempia più le condizioni d’entrata o di dimora applicabili sul terri­torio svizzero nella misura in cui sia comprovato o verosimile che detta persona risieda in permanenza a Hong Kong.(2)  La Svizzera riammette, alle medesime condizioni, la persona in questione se da verifiche risulta che questa non possedeva un permesso di dimora permanente nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong al momento di lasciare il territorio della Svizzera.Art. 3 Riammissione di cittadini soggetti ad altre giurisdizioni (1)  Ciascuna Parte contraente riammette sul proprio territorio, su richiesta dell’altra Parte e senza formalità, il cittadino soggetto ad un’altra giurisdizione, al quale la Parte richiesta ha accordato un permesso di dimora permanente oppure ha riconosciuto lo statuto di rifugiato.(2)  La Parte richiedente riammette ogni persona menzionata nel capoverso 1 se è comprovato che, al momento di lasciare il territorio della Parte richiesta, tale persona non era in possesso di un permesso di dimora permanente oppure sul territo­rio della Parte richiesta non le era stato riconosciuto lo statuto di rifugiato.Art. 4 Permesso di dimora permanente È considerato permesso di dimora permanente ai sensi dell’articolo 3 qualsiasi documento elencato nell’allegato del presente Accordo e rilasciato dalle autorità com­petenti delle Parti contraenti in applicazione del diritto interno.Art. 5 Termini (1)  La Parte contraente richiesta risponde immediatamente a qualsiasi richiesta di riammissione e, in ogni caso, entro otto giorni feriali.(2)  La Parte richiesta prende a carico immediatamente e, in ogni caso, entro un mese qualsiasi persona la cui riammissione sia stata convenuta. Questo termine può essere prorogato d’intesa con la Parte richiedente. Le autorità competenti di ogni Parte contraente convengono anticipatamente per scritto la data del trasferimento.(3)  Se risulta che uno straniero ha dimorato, a saputa di una Parte contraente, per più di un anno senza interruzione sul territorio di detta Parte, questa non può più fare valere la richiesta di riammissione.Art. 6 Protezione dei dati personali (1)  I dati personali necessari all’applicazione del presente Accordo sono raccolti, trattati e protetti in conformità delle disposizioni del diritto interno di ciascuna Parte contraente. Vanno osservati segnatamente i principi seguenti:(a)la Parte contraente che ha ricevuto i dati personali li utilizza unicamente ai fini previsti e alle condizioni fissate dalla Parte contraente che li ha comuni­cati;(b)la Parte contraente che ha ricevuto i dati informa l’altra Parte contraente, su richiesta, in merito all’utilizzazione dei dati personali che quest’ultima le ha comunicato;(c)i dati personali possono essere comunicati e utilizzati unicamente dalle auto­rità responsabili dell’applicazione del presente Accordo. I dati personali possono essere trasmessi ad altre persone soltanto previa autorizzazione scritta della Parte contraente che li ha comunicati;(d)la Parte contraente che ha comunicato i dati deve accertarsi dell’esattezza dei dati da trasmettere, come pure della necessità e della proporzionalità rispetto allo scopo perseguito con la comunicazione. Deve essere tenuto conto delle restrizioni di trasmissione vigenti secondo il diritto interno. Se risulta che sono stati trasmessi dati inesatti o che la trasmissione era indebita, il desti­natario deve esserne immediatamente avvertito. Quest’ultimo è tenuto a pro­cedere alla rettifica o alla distruzione necessaria;(e)su richiesta, ogni persona va informata in merito ai dati personali che la con­cernono e in merito all’utilizzazione prevista, secondo il diritto nazionale della Parte contraente cui è richiesta l’informazione;(f)i dati personali trasmessi sono conservati soltanto fino a quando lo esige lo scopo per il quale i dati sono stati comunicati. Ogni Parte contraente con­trolla il trattamento e l’utilizzazione di tali dati conformemente al suo diritto interno;(g)ciascuna Parte contraente è tenuta a proteggere contro l’accesso non autoriz­zato, contro le modifiche abusive e contro la comunicazione non autorizzata i dati personali trasmessi. In ogni caso, i dati trasmessi beneficiano almeno di un grado di protezione equivalente a quello di cui godono i dati del medesimo tipo nella legislazione della Parte contraente richiedente.(2)  I dati personali da comunicare in relazione alla riammissione di persone devono concernere esclusivamente:(a)i dati personali riguardanti la persona da riammettere e, eventualmente, quelli riguardanti membri della sua famiglia (cognome, nome, se del caso cognome precedente, soprannomi o pseudonimi, nomi fittizi, data e luogo di nascita, sesso e cittadinanze precedente e attuale);(b)la carta d’identità o il passaporto (segnatamente il numero, la validità, la data e il luogo di rilascio nonché l’autorità che ha rilasciato il documento);(c)gli altri dati necessari all’identificazione della persona da riammettere;(d)i luoghi di dimora e gli itinerari.Art. 7 Spese Le spese di trasporto delle persone sono a carico della Parte richiedente.Art. 8 Applicazione dell’Accordo Il Dipartimento federale di giustizia e polizia della Confederazione Svizzera e l’Im­migration Department del Governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong hanno convenuto i seguenti punti necessari all’applicazione del presente Accordo:(a)le autorità competenti e le modalità procedurali necessarie all’informazione reciproca nonché alla riammissione;(b)i documenti e le informazioni necessari per procedere alla riammissione;(c)le modalità di pagamento delle spese, conformemente all’articolo 7 del presente Accordo.Questi punti sono precisati nell’allegato che è parte integrante del presente Accordo.Art. 9 Altri obblighi Il presente Accordo non pregiudica altri obblighi derivanti per le Parti contraenti dal diritto internazionale, segnatamente in materia di estradizione e dei diritti dell’uomo.Art. 10 Principio della buona collaborazione Le Parti contraenti si aiutano vicendevolmente nella realizzazione e nell’interpre­tazione del presente Accordo. Esse si tengono costantemente informate reciproca­mente sulle condizioni richieste in materia di immigrazione per i cittadini soggetti ad altre giurisdizioni. Qualsiasi controversia concernente l’interpretazione, l’applica­zione o la realizzazione del presente Accordo è disciplinata mediante consultazione reciproca o scambio di opinioni, oralmente o per scritto, tra le autorità competenti delle Parti contraenti.Art. 11 Sospensione Ciascuna Parte contraente, dopo aver consultato l’altra Parte, può sospendere total­mente o parzialmente il presente Accordo per motivi attinenti all’ordine pubblico, alla salute o alla sicurezza. La sospensione deve essere comunicata immediatamente per scritto all’altra Parte contraente.Art. 12 Campo d’applicazione Il presente Accordo s’applica anche al territorio del Principato del Liechtenstein e ai suoi cittadini.Art. 13 Entrata in vigore e fine dell’Accordo (1)  Il presente Accordo entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo a quello della firma.(2)  Ciascuna Parte contraente può, in qualsiasi momento, porre fine al presente Accordo, mediante notificazione scritta indirizzata all’altra Parte. In tal caso, l’Accordo prende fine trenta giorni dopo che l’altra Parte ha ricevuto la notificazione.Fatto nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong, in lingua inglese e in due esemplari, il 31 marzo 2000.Per ilConsiglio federale svizzero:Per il Governo della Regione amministrativaspeciale di Hong Kong,Repubblica popolare di Cina:Peter VoglerAmbrose Siu Kwong LeeAllegato 1. Ad art. 1 dell’Accordo 1.1 La cittadinanza svizzera è comprovata mediante i seguenti documenti:–carta d’identità valida,–passaporto o documento sostitutivo del passaporto valido.Su presentazione di questi documenti, le autorità svizzere riconoscono la cittadinanza senza che siano richieste ulteriori verifiche.1.2 La cittadinanza svizzera è presunta, in particolare, sulla base dei seguenti elementi:–documento scaduto di cui al numero 1.1 del presente allegato,–libretto militare,–licenza di condurre,–atto di nascita,–dichiarazioni di testimoni,–indicazioni fornite dall’interessato stesso,–lingua parlata dall’interessato stesso.In siffatti casi, la cittadinanza svizzera è considerata provata, a meno che la Svizzera non l’abbia contestata.2. Ad art. 2 dell’Accordo 2.1 La dimora permanente della persona interessata nella Regione amministra­tiva speciale di Hong Kong è comprovata, in particolare, mediante i seguenti documenti:–passaporto valido della Regione amministrativa speciale di Hong Kong,–certificato d’identità valido rilasciato dalle autorità di Hong Kong,–carta d’identità permanente valida rilasciata dalle autorità di Hong Kong.Su presentazione di siffatti documenti, le autorità della Regione amministra­tiva speciale di Hong Kong riconoscono lo statuto di residente permanente della persona interessata senza che siano richieste ulteriori verifiche.2.2 Lo statuto di residente permanente di Hong Kong è presunto, in particolare, sulla base di uno dei seguenti elementi:–documento scaduto di cui al numero 2.1 del presente allegato,–licenza di condurre,–atto di nascita,–dichiarazioni di testimoni,–indicazioni fornite dall’interessato stesso,–lingua parlata dall’interessato stesso.In siffatti casi, lo statuto di residente permanente è considerato comprovato a meno che le autorità di Hong Kong non l’abbiano contestato.3. Ad art. 1 e 2 dell’Accordo 3.1 Se ritiene che la cittadinanza o lo statuto di dimorante permanente sia effet­tivamente stabilito, in applicazione dei numeri 1.2 o 2.2 del presente Ac­cordo, la Parte contraente richiedente trasmette per scritto alla Parte richiesta i dati seguenti sulla persona interessata:(a)cognomi e nomi, se del caso cognome da nubile,(b)data e luogo di nascita,(c)ultimo indirizzo conosciuto nello Stato d’origine,(d)fotocopia dei documenti che attestano la cittadinanza dell’interessato, la sua identità o il suo statuto di dimorante permanente di Hong Kong.La risposta è inviata nei termini più brevi e per scritto alla Parte richiedente.3.2 Trattandosi della riammissione di una persona che ha bisogno di cure medi­che, la Parte richiedente presenta inoltre un rapporto sul suo stato di salute, corredato all’occorrenza di un certificato medico, menzionante anche se l’interessato necessiti di un trattamento speciale, segnatamente d’ordine medico, se debba rimanere sotto osservazione medica oppure anche se debba essere trasportato in ambulanza.4. Ad art. 3 e 4 dell’Accordo 4.1 Conformemente all’articolo 3 dell’Accordo, qualsiasi richiesta di riammis­sione deve contenere le seguenti informazioni sulla persona interessata:(a)cognomi e nomi, se del caso cognome da nubile,(b)data e luogo di nascita,(c)cittadinanza,(d)ultimo indirizzo conosciuto nello Stato contraente richiesto,(e)tipo, numero, durata di validità del passaporto o di altri documenti di viaggio e particolari sull’autorità che ha rilasciato detti documenti come anche una fotocopia del documento in questione.4.2 La residenza permanente è stabilita in base a uno dei seguenti documenti:(a)sul territorio della Confederazione Svizzera:–permesso C valido, rilasciato dalla polizia cantonale degli stranieri che autorizza uno straniero a risiedere in modo permanente in Svizzera,–titolo valido di viaggio per rifugiati ai sensi della Convenzione del 28 luglio 19512 sullo statuto dei rifugiati (Convention travel docu­ment),–passaporto per stranieri valido;(b)sul territorio della Regione amministrativa speciale di Hong Kong:–carta d’identità permanente valida rilasciata dalle autorità di Hong Kong,–un attestato o una lettera rilasciati dall’Immigration Department del Governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong che conferma che la persona interessata adempie le condizioni per l’ottenimento di una carta d’identità permanente.4.3 I numeri 1.2 e 2.2 del presente allegato si applicano mutatis mutandis alla presunzione di residenza permanente. In siffatti casi, si procede alla riam­missione dell’interessato soltanto con il consenso palese della Parte con­traente richiesta, la quale risponde alla richiesta di riammissione entro 15 giorni feriali.2 RS 0.142.305. Ad art. 1 a 3 dell’Accordo 5.1 Le autorità seguenti sono competenti per presentare, ricevere e trattare le richieste di riammissione:(a)per la Confederazione Svizzera:Dipartimento federale di giustizia e poliziaUfficio federale dei rifugiati (UFR)3Indirizzo: Quellenweg 6, CH-3003 Berna-WabernTelefax:+41-31/325 85 31Telefono:+41-31/325 86 75(b)per la Regione amministrativa speciale di Hong Kong:Immigration DepartmentEnforcement and Liaison BranchIndirizzo: Immigration Tower, 7 Gloucester Road, Hong KongTelefax:+852-2824 1675Telefono:+852-2829 38385.2 La riammissione di persone avviene soltanto ai seguenti posti di confine:(a)per la Confederazione Svizzera:–Aeroporto internazionale di Zurigo-Kloten–Aeroporto internazionale di Ginevra-Cointrin(b)per la Regione amministrativa speciale di Hong Kong:–Hong Kong International Airport3 Ora: Segreteria di Stato della migrazione (SEM), Ambito direzionale, Divisione Ritorno. Indirizzo: Quellenweg 6, CH-3003 Berna-Wabern, Fax: ++41 /58 325 91 04, Tel: ++41 / 58 325 94 14 (vedi RU 2014 4451).6. Ad art. 5 dell’Accordo I termini stabiliti nel quadro dell’articolo 5 sono termini massimi. I termini decorrono dalla notificazione della richiesta di riammissione alla Parte con­traente richiesta.7. Ad art. 7 dell’Accordo Conformemente all’articolo 7 dell’Accordo, la Parte contraente richiedente paga le spese di riammissione entro trenta giorni dalla ricezione della fattura, versando la somma dovuta sul conto bancario del Dipartimento dell’altra Parte contraente.8. Le Parti contraenti possono convenire di modificare il presente allegato, me­diante notifica tra il Dipartimento federale di giustizia e polizia e l’Immigra­tion Department.
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412.101.221.88Ordinanza della SEFRIsulla formazione professionale di base Assistente verniciatrice/Assistente verniciatore con certificato federale di formazione pratica (CFP)del 24 ottobre 2012 (Stato 1° gennaio 2018)45305Assistente verniciatrice CFP/Assistente verniciatore CFPLackierassistentin EBA/Lackierassistent EBAAssistante vernisseuse AFP/Assisitant vernisseur AFPLa Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), visto l’articolo 19 della legge del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale;visto l’articolo 12 dell’ordinanza del 19 novembre 20032 sulla formazione professionale (OFPr);visto l’articolo 4 capoverso 4 dell’ordinanza del 28 settembre 20073 sulla protezione dei giovani lavoratori (OLL 5),ordina:4 1 RS 412.102 RS 412.1013 RS 822.1154 Nuovo testo giusta il n. I 137 dell’O della SEFRI del 24 nov. 2017 concernente la modifica delle ordinanze sulla formazione professionale in merito al divieto di svolgere lavori pericolosi, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7331).Sezione 1: Oggetto, orientamenti e durata Art. 1 Profilo professionale e orientamento 1 Gli assistenti verniciatori di livello CFP svolgono, in particolare, le seguenti atti­vità e si contraddistinguono per i seguenti comportamenti:a.svolgono attività legate ai lavori di verniciatura di pezzi di carrozzeria e prodotti industriali. Sono addetti al trattamento e alla pulizia di superfici prima della loro rivestitura ed eseguono lavori di mascheratura. Ricevono incarichi dai loro superiori e li eseguono in collaborazione con specialisti. Sono in grado di evadere autonomamente gli ordini più semplici;b.preparano le vernici di copertura miscelandole secondo le prescrizioni e applicandole su semplici componenti mediante pistole a spruzzo seguendo le istruzioni o conformemente all’incarico ricevuto. Nel settore della verniciatura industriale effettuano semplici lavori di verniciatura a polvere. Inoltre, svolgono lavori di finitura secondo le esigenze dei clienti come i lavori di verniciatura finale, la lucidatura delle superfici, i controlli delle funzioni con l’ausilio di una checklist e l’imballaggio a regola d’arte;c.sono in grado di eseguire, dietro istruzioni, semplici lavori di montaggio e smontaggio. Nel settore degli autoveicoli sono in grado di cambiare autonomamente le ruote e di fornire assistenza durante la sostituzione dei vetri. Utilizzano impianti d’officina specifici del ramo, macchine e apparecchi in modo accurato ed eseguono i relativi lavori di manutenzione;d.rispettano i criteri tipici del ramo, nonché le disposizioni legali, le direttive e gli standard relativi alla protezione della salute e dell’ambiente e sono consapevoli dell’importanza della professionalità nell’esercizio del loro lavoro. Al momento di applicare i materiali di base osservano le prescrizioni aziendali. Si comportano in maniera ecologica e proteggono la loro salute mediante l’impiego sicuro di strumenti e macchine, utilizzando i dispositivi di protezione individuale e badando alla sicurezza dei colleghi;e.sanno impiegare in modo razionale varie tecniche di lavoro; f.sono resistenti allo stress e corretti nei rapporti con i superiori e i collaboratori. Si comportano in modo responsabile, orientandosi alla qualità.2 La professione di assistente verniciatore di livello CFP prevede i seguenti orientamenti:a.carrozzeria;b.industria.3 L’orientamento viene riportato nel contratto di tirocinio prima dell’inizio della formazione professionale di base.Art. 2 Durata e inizio 1 La formazione professionale di base dura due anni.2 L’inizio della formazione professionale di base segue il calendario scolastico della relativa scuola professionale.Sezione 2: Obiettivi ed esigenze Art. 3 Contenuti formativi 1 Gli obiettivi e le esigenze della formazione professionale di base sono espressi sotto forma di competenze operative all’articolo 4.2 Le competenze operative comprendono competenze professionali, metodologiche, sociali e personali.3 Allo sviluppo delle competenze operative partecipano in stretta collaborazione tutti i luoghi di formazione coordinando i loro apporti.Art. 4 Competenze operative La formazione prevede, nei seguenti campi di competenze operative, le competenze operative qui elencate:a.preparazione dei lavori e pretrattamento dei componenti da verniciare:1.preparare i lavori,2.pretrattare i componenti,3.eseguire lavori di mascheratura, applicare i materiali di base,4.applicare le misure di sicurezza sul lavoro e di protezione del­l’ambiente;b.applicazione delle vernici di copertura ed esecuzione dei lavori di rifinitura:5.preparare le vernici di copertura,6.applicare le vernici di copertura,7.eseguire i lavori di finitura,8.preparare i componenti per la consegna;c.montaggio, utilizzo e manutenzione di impianti, macchine e attrezzi:9.eseguire lavori di montaggio e smontaggio,10.utilizzare impianti, macchine e attrezzi,11.eseguire i lavori di manutenzione.Sezione 3: Sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente Art. 55 1 All’inizio e durante la formazione gli operatori forniscono e spiegano alle persone in formazione le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente, in particolare quelle relative alla comunicazione dei pericoli (simboli di pericolo e di obbligo, pittogrammi).2 Dette prescrizioni e raccomandazioni sono fornite in tutti i luoghi di formazione e considerate nelle procedure di qualificazione.3 Tutti i luoghi di formazione sensibilizzano le persone in formazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’equilibrio tra interessi sociali, ecologici ed economici.4 In deroga all’articolo 4 capoverso 1 OLL 5 e secondo le prescrizioni dell’articolo 4 capoverso 4 OLL 5 è ammesso l’impiego di persone in formazione in conformità con il loro stato di formazione per le attività elencate in allegato al piano di formazione. 5 L’impiego di persone in formazione secondo il capoverso 4 presuppone che dette persone siano formate, istruite e sorvegliate in maniera adeguata al più elevato pericolo d’infortunio; tali precauzioni particolari sono fissate in allegato al piano di formazione sotto forma di misure di accompagnamento riguardanti la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute. 5 Nuovo testo giusta il n. II 137 dell’O della SEFRI del 24 nov. 2017 concernente la modifica delle ordinanze sulla formazione professionale in merito al divieto di svolgere lavori pericolosi, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 7331).Sezione 4: Parti svolte dai luoghi di formazione e lingua d’insegnamento Art. 6 Parti svolte dai luoghi di formazione 1 La formazione professionale pratica si svolge in media su quattro giorni alla settimana per tutta la durata della formazione professionale di base.2 L’insegnamento scolastico obbligatorio comprende 640 lezioni. Di queste, 80 sono dedicate all’insegnamento dello sport.3 I corsi interaziendali hanno una durata complessiva minima di 14 e massima di 18 giornate di otto ore. Nell’ultimo semestre della formazione professionale di base non si svolgono corsi interaziendali.Art. 7 Lingua d’insegnamento 1 La lingua d’insegnamento è di norma la lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola professionale. 2 I Cantoni possono autorizzare altre lingue d’insegnamento.Sezione 5: Piano di formazione e cultura generale Art. 8 Piano di formazione 1 Al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza è disponibile un piano di formazione redatto dalla competente organizzazione del mondo del lavoro e approvato dalla SEFRI.2 Il piano di formazione specifica le competenze operative di cui all’articolo 4 come segue: a.spiega la loro rilevanza per la formazione professionale di base; b.definisce il tipo di comportamento atteso in determinate situazioni operative sul posto di lavoro;c.precisa le competenze operative mediante obiettivi di valutazione concreti;d.rapporta coerentemente le competenze operative alle procedure di qualificazione, di cui precisa le modalità.3 Il piano di formazione stabilisce inoltre:a.la struttura curricolare della formazione professionale di base;b.l’organizzazione dei corsi interaziendali e la loro ripartizione sulla durata della formazione di base;c.le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente.4 Al piano di formazione è allegato l’elenco della documentazione concernente l’attuazione della formazione professionale di base con indicazione di titolo, data e centro di distribuzione.Art. 9 Cultura generale Per gli insegnamenti di cultura generale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20066 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.6 RS 412.101.241Sezione 6: Requisiti per gli operatori della formazione di base organizzata all’azienda Art. 10 Requisiti professionali minimi richiesti ai formatori I requisiti professionali minimi ai sensi dell’articolo 44 capoverso 1 lettere a e b OFPr sono soddisfatti se il formatore possiede una delle seguenti qualifiche:a.attestato federale di capacità di carrozziere verniciatore con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;b.attestato federale di capacità di verniciatore industriale con almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;c.attestato federale di capacità di una professione affine con le necessarie conoscenze professionali nel campo di attività dell’assistente verniciatore CFP e almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegna­mento;d.titolo della formazione professionale superiore in ambito pertinente.Art. 11 Numero massimo di persone in formazione 1 Una persona in formazione può svolgere il tirocinio in un’azienda se:a.vi è occupato al 100 per cento un formatore qualificato; oppure b.vi sono occupati due formatori qualificati, ciascuno almeno al 60 per cento.2 Quando una persona arriva all’ultimo anno della formazione professionale di base, un’altra persona in formazione può iniziare il tirocinio.3 Per ogni altro specialista occupato al 100 per cento o per ogni due specialisti in più occupati ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione in più.4 È considerato specialista il titolare di un attestato federale di capacità, oppure di un certificato federale di formazione pratica nel campo della persona in formazione o chi dispone di una qualifica equivalente.5 In casi particolari l’autorità cantonale può autorizzare il superamento del numero massimo di persone in formazione nelle aziende di tirocinio che da più anni svolgono la loro funzione di formazione con un successo superiore alla media.Sezione 7: Documentazione dell’apprendimento e delle prestazioni Art. 12 Formazione in azienda 1 La persona in formazione tiene una documentazione dell’apprendimento, in cui annota regolarmente i principali lavori eseguiti, le capacità acquisite e le esperienze fatte in azienda.2 Il formatore controlla e firma tale documentazione una volta al semestre. La dis­cute con la persona in formazione almeno una volta al semestre. 3 Alla fine di ogni semestre, il formatore rileva in un rapporto il livello raggiunto dalla persona in formazione.Art. 13 Formazione scolastica e formazione di base organizzata dalla scuola Gli operatori della formazione scolastica e della formazione di base organizzata dalla scuola documentano le prestazioni delle persone in formazione nelle materie insegnate e consegnano loro una pagella alla fine di ogni semestre.Sezione 8: Procedure di qualificazione Art. 14 Ammissione È ammesso alle procedure di qualificazione chi ha assolto la formazione professionale di base:a.secondo le disposizioni della presente ordinanza;b.in un istituto di formazione autorizzato dal Cantone; oc.al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato, se:1.ha maturato l’esperienza di cui all’articolo 32 OFPr;2.di tale esperienza professionale ha svolto almeno due anni nel campo dell’assistente verniciatore CFP; e3.rende verosimile il possesso dei requisiti per l’esame finale (art. 16).Art. 15 Oggetto Nelle procedure di qualificazione si deve dimostrare di aver acquisito le competenze operative di cui all’articolo 4.Art. 16 Durata e svolgimento della procedura di qualificazione con esame finale 1 Nella procedura di qualificazione con esame finale vengono esaminati i campi di qualificazione sotto elencati nel modo seguente: a.«lavoro pratico», sotto forma di lavoro pratico prestabilito della durata di 12 ore. L’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. La persona in formazione deve dimostrare di essere in grado di svol­gere le attività richieste in modo professionalmente corretto e adeguato alle necessità e alla situazione. È ammessa come ausilio la consultazione della documentazione dell’apprendimento e dei corsi interaziendali;b.«conoscenze professionali», della durata di due ore. L’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. L’esame è scritto oppure sia scritto sia orale. Se si svolge un esame orale, la durata massima è di mez­zora;c.«cultura generale». Per questo campo di qualificazione fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20067 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.2 Per ogni campo di qualificazione la valutazione è effettuata da almeno due periti d’esame.7 RS 412.101.241Art. 17 Superamento dell’esame finale, calcolo e ponderazione delle note 1 La procedura di qualificazione con esame finale è superata se:a.per il campo di qualificazione «lavoro pratico» viene attribuito il 4 o una nota superiore; e b.la nota complessiva raggiunge o supera il 4.2 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, delle note ponderate dei singoli campi di qualificazione dell’esame finale e della nota ponderata relativa all’insegnamento professionale.3 Per nota relativa all’insegnamento professionale si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto di tutte le note semestrali relative all’insegnamento professionale.4 Per il calcolo della nota complessiva valgono le note sotto elencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 50 per cento;b.conoscenze professionali: 15 per cento;c.cultura generale: 20 per cento;d.nota relativa all’insegnamento professionale: 15 per cento.Art. 18 Ripetizioni 1 La ripetizione della procedura di qualificazione è disciplinata dall’articolo 33 OFPr. Qualora debba essere ripetuto un campo di qualificazione, esso va ripetuto interamente.2 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente la scuola professionale, resta valida la nota relativa all’insegnamento professionale conseguita in precedenza. Se si ripetono almeno due semestri di insegnamento professionale, per il calcolo della nota relativa all’insegnamento professionale fanno stato solo le nuove note.Art. 19 Caso particolare 1 Per le persone che hanno assolto la formazione al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato e che hanno sostenuto l’esame finale secondo la presente ordinanza, viene meno la nota relativa all’insegnamento professionale.2 Per il calcolo della nota complessiva valgono le note sotto elencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 50 per cento;b.conoscenze professionali: 30 per cento;c.cultura generale: 20 per cento.Sezione 9: Attestazioni e titolo Art. 20 1 Chi ha superato una procedura di qualificazione consegue il certificato di formazione pratica (CFP).2 Il certificato federale di formazione pratica conferisce al titolare il diritto di avvalersi del titolo legalmente protetto di «assistente verniciatrice CFP»/«assistente verniciatore CFP».3 Se il certificato federale di formazione pratica è stato conseguito mediante procedura di qualificazione con esame finale, nel certificato delle note sono riportate:a.la nota complessiva; b.le note di ogni campo di qualificazione dell’esame finale e, fatto salvo l’arti­colo 19 capoverso 1, la nota relativa all’insegnamento professionale.Sezione 10: Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità per assistenti verniciatori CFP Art. 21 1 La Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità per assistenti verniciatori CFP comprende da cinque a nove rappresentanti delle tre associazioni professionali e ha la seguente composizione:a.da uno a tre rappresentanti dell’Unione svizzera dei carrozzieri (USIC);b.da uno a tre rappresentanti della Fédération des Carrossiers Romands (FCR);c.da uno a tre rappresentanti della Schweizerischen Vereinigung der Industrielackiermeister (SVILM);d.da uno a tre rappresentanti dei docenti di materie professionali; e.almeno un rappresentante, rispettivamente, della Confederazione e dei Cantoni.2 Le regioni linguistiche devono essere adeguatamente rappresentate.3 La Commissione si autocostituisce.4 La Commissione ha i seguenti compiti:a.adegua costantemente, ma almeno ogni cinque anni, il piano di formazione di cui all’articolo 8 agli sviluppi economici, tecnologici, ecologici e didattici. A tal fine tiene conto di eventuali nuovi aspetti organizzativi della forma­zione professionale di base. Gli adeguamenti devono essere approvati dai rappresentanti della Confederazione e dei Cantoni e convalidati dalla SEFRI;b.richiede alla SEFRI modifiche della presente ordinanza, qualora gli sviluppi osservati interessino disposizioni della stessa, segnatamente le competenze operative di cui all’articolo 4.Sezione 11: Entrata in vigore Art. 22 1 La presente ordinanza entra il vigore il 1° gennaio 2013.2 Le disposizioni concernenti le procedure di qualificazione, le attestazioni e il titolo (articoli 14–20) entrano in vigore il 1° gennaio 2015.
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0.631.252.945.461.2 (Stato 5  novembre 1999)Nicht löschen bitte "1 " !! 0.631.252.945.461.2Testo originaleAccordotra la Svizzera e l’Italiarelativo alla istituzione di un ufficio a controlli nazionali abbinatial valico autostradale turistico di BrogedaConcluso il 26 novembre 1971Entrato in vigore il 1° dicembre 19711 RU 1972 239Il Consiglio federale svizzeroeil Presidente della Repubblica Italiana,in applicazione dell’articolo 2, paragrafo 3, della Convenzione tra l’Italia e la Sviz­zera, relativa agli uffici a controlli nazionali abbinati ed al controllo in corso di viaggio dell’11 marzo 19612, dello Scambio di note del 13 ottobre 19673, hanno deciso di concludere un Accordo relativo all’istituzione di un ufficio a controlli nazionali abbinati al valico autostradale turistico di Brogeda ed hanno nominato a tal fine loro plenipotenziari:(Seguono i nomi dei plenipotenziari)i quali, dopo essersi scambiati i loro pieni poteri trovati in buona e debita forma, hanno convenuto le seguenti disposizioni:2 RS 0.631.252.945.4603 RS 0.631.252.945.461.21Art. 14 1.  Un ufficio a controlli nazionali abbinati è istituito, in territorio italiano, al valico autostradale turistico di Brogeda.2.  Presso detto ufficio sono effettuati i controlli italiani e svizzeri di entrata e di uscita relativi al traffico dei viaggiatori, cioè delle persone a bordo di veicoli, del loro bagaglio, dei veicoli stessi, degli effetti d’uso, dei campioni commerciali, delle piccole quantità di merci destinate ad uso privato o comunque di non rilevante valore, della valuta e delle carte‑valori che dette persone possono recare seco per esi­genze personali.3.  È pure ammesso il passaggio, ma solo nella direzione Nord‑Sud, di veicoli stradali pesanti, vuoti o trasportanti materiali d’imballaggio vuoti.4.  Ai sensi dell’articolo 4 paragrafo 1 della Convenzione dell’11 marzo 19615, l’ufficio svizzero situato in territorio italiano è aggregato al Comune di Chiasso.4 Nuovo testo in vigore dal 7 ago. 1985 (RU 1985 1321).5 RS 0.631.252.945.460Art. 26 1.  La zona prevista per i controlli italiani e svizzeri di entrata e di uscita è costituita da:a.un settore da utilizzare in comune dagli agenti dei due Stati che comprende:–le carreggiate autostradali, comprese le corsie di sicurezza o lo spartitraf­fico, a partire dalla linea del confine politico sul ponte internazionale fino ad una linea retta parallela alla facciata nord‑est dei padiglioni A‑G tracciata a 48 metri a nord‑est di detta facciata, con esclusione dell’edificio del corpo di guardia della Guardia di Finanza e dell’area circostante;–il piazzale coi posteggi delimitato a monte dal muro di sostegno della camionale e dal lato opposto dal muro di sostegno verso il Breggia;–i locali di visita del bagaglio situati al pianterreno dei padiglioni A e G;–i locali adibiti alla visita delle persone nei padiglioni A, C, E e F;–le scale del padiglione F;–i padiglioni sussidiari per i servizi doganali ai due estremi delle strisce dei posteggi poste sull’asse del padiglione F;–le rimesse per la visita dei veicoli al pianterreno dell’edificio per agli alloggi di servizio ed il passaggio che ad esse conduce quando utilizzati per detta visita;b.un settore riservato agli agenti svizzeri comprendente:–gli uffici della Dogana svizzera situati al pianterreno dei padiglioni A, C, E, F, G e il padiglione sussidiario ubicato a nord delle strisce dei posteggi poste sull’asse del padiglione F, usufruibili anche dalla Polizia svizzera;–gli uffici della Dogana e della Polizia svizzere situati al primo piano.2.  I limiti della zona, ove necessario, saranno contrassegnati da idonea segnaletica.3.  Una planimetria ufficiale della zona sarà affissa nell’ufficio italiano del padi­glione A e nell’ufficio svizzero del padiglione G.6 Nuovo testo in vigore dal 7 ago. 1985 (RU 1985 1321).Art. 3 1.  Gli agenti svizzeri possono entrare nella zona, in uniforme, con le loro armi regolamentari e con il loro veicolo, anche per prendere disposizioni relative alla rego­lazione del traffico in territorio svizzero per il passaggio della frontiera o per inver­tire il senso di marcia.2.  Gli agenti italiani, in uniforme, con le loro armi regolamentari e con il loro vei­colo possono entrare in territorio svizzero sull’autostrada, fino al primo passaggio aperto nello spartitraffico, per invertire il senso di marcia.3.  Gli agenti più elevati in grado della Dogana e della Polizia italiane in servizio in loco possono consentire e facilitare, di volta in volta, l’entrata nella zona alle per­sone incaricate della manutenzione e revisione delle attrezzature tecniche svizzere della zona, nonchè agli addetti ai servizi svizzeri di manutenzione e di soccorso autostradale, con i loro veicoli e i loro utensili.4.  Analogamente gli agenti più elevati in grado della Dogana e della Polizia sviz­zere in servizio in loco possono consentire e facilitare, di volta in volta, l’entrata in territorio svizzero sull’autostrada, fino al primo passaggio aperto nello spartitraffico, agli addetti ai servizi italiani di manutenzione e di soccorso autostradale con i loro veicoli e i loro utensili, ai fini della inversione del senso di marcia.Art. 4 1.  La Direzione delle Dogane del IV Circondario a Lugano e il Comando della Polizia del Canton Ticino a Bellinzona da una parte, e la Direzione della Circoscri­zione doganale a Como e l’Ufficio della Il Zona di Polizia di frontiera a Como dall’altra, regolano, di comune accordo, le questioni di dettaglio, in particolare quelle relative allo svolgimento del traffico e all’utilizzazione della zona.2.  Inoltre, gli agenti di grado più elevato in servizio in loco sono autorizzati ad adottere, di comune accordo, le misure ritenute necessarie al momento, o per brevi periodi, specialmente per eliminare le difficoltà che potessero sorgere in occasione del controllo; per contro, le decisioni di massima sono sempre concordemente adot­tate dalle Direzioni e dai Comandi citati al paragrafo 1, o dalle preposte Direzioni Centrali.Art. 5 Gli agenti svizzeri possono accedere al luogo di servizio nella zona e da essa ritor­nare seguendo i percorsi concordati dalle autorità di cui all’articolo 4, paragrafo 1.Art. 6 1.  Il presente Accordo entrerà in vigore il 1° dicembre 1971.2.  Ciascuno dei due Stati potrà denunciare il presente Accordo con l’osservanza di un termine di almeno sei mesi per il primo giorno di un mese.FirmeIn fede di che, i rispettivi plenipotenziari hanno firmato il presente Accordo.Fatto a Modena, il 26 novembre 1971, in due esemplari originali in lingua italiana.Per la Confederazione Svizzera:Per la Repubblica Italiana:LenzTomasone
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0.975.266.3  RU 1999 1613Traduzione1Accordotra la Confederazione Svizzera e il Governo della Romania concernente la promozione e la protezione reciproche degli investimentiConcluso il 25 ottobre 1993Entrato in vigore mediante scambio di note il 30 luglio 1994(Stato 30  luglio 1994)1 Dal testo originale francese.PreamboloIl Consiglio federale svizzeroeil Governo della Romania,detti qui di seguito «Parti contraenti»animati dal desiderio di rafforzare la cooperazione economica nel reciproco interesse dei due Stati,nell’intento di creare e mantenere condizioni favorevoli agli investimenti effettuati da investitori di una Parte contraente sul territorio dell’altra Parte,consapevoli della necessità di incoraggiare e proteggere gli investimenti esteri allo scopo di promuovere la prosperità economica dei due Stati,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo:(1)  Il termine «investitore» designa, per quanto concerne ciascuna Parte contraente:(a)le persone fisiche che, secondo la legislazione di detta Parte, hanno la citta­dinanza della medesima;(b)gli enti giuridici, comprese le società, le società registrate, le società di per­sone o altri enti costituiti o organizzati altrimenti conformemente alla legi­slazione di detta Parte contraente, che hanno sede, contemporaneamente ad attività economiche reali, sul territorio di questa stessa Parte;(c)gli enti giuridici, ovunque siano domiciliati, effettivamente controllati da cit­tadini di questa Parte contraente o da enti giuridici aventi sede, contempo­raneamente ad attività economiche reali, sul territorio di detta Parte.(2)  Il termine «investimenti» designa ogni tipo di averi e in particolare:(a)la proprietà di beni mobili e immobili, come anche qualsiasi altro diritto reale, come servitù, oneri fondiari, pegni immobiliari e mobiliari;(b)le azioni, quote sociali e altre forme di partecipazione a società;(c)i crediti monetari e i diritti a qualsiasi prestazione di valore economico;(d)i diritti di proprietà intellettuale e industriale quali diritti d’autore, brevetti di invenzione, modelli d’utilità, disegni o modelli industriali, marchi di fabbri­ca o di commercio, marchi di servizio, nomi commerciali, indicazioni di provenienza, nonché il know-how e la clientela; e(e)le concessioni, comprese le concessioni di ricerca, di estrazione o sfrutta­mento di risorse naturali, nonché altri diritti conferiti per legge, per contratto o per decisione dell’autorità, conformemente alla legge.La modifica della forma in cui gli averi sono investiti o reinvestiti non ne inficia la qualità d’investimento.(3)  Il termine «redditi» designa gli introiti da un investimento e comprende in parti­colare, ma non esclusivamente, gli interessi, utili, dividendi e proventi di capitale, canoni, onorari di management e di assistenza tecnica o altri, senza tener conto delle modalità di pagamento.(4)  Il termine «territorio» designa il territorio delle Parti contraenti, incluse le acque territoriali e la piattaforma continentale, sul quale lo Stato interessato esercita la sua sovranità in conformità del diritto internazionale.Art. 2 Promozione, ammissione (1)  Nei limiti del possibile, ciascuna Parte contraente promuove gli investimenti effettuati sul proprio territorio da investitori dell’altra Parte contraente e ammette tali investimenti in conformità delle proprie leggi e regolamenti.(2)  Dopo aver ammesso un investimento sul proprio territorio, ciascuna Parte con­traente rilascia, conformemente alle proprie leggi e regolamenti, le necessarie auto­rizzazioni in relazione con tale investimento, incluse quelle per l’assunzione, a scelta dell’investitore, di personale tecnico e amministrativo di alto livello, senza tener conto della nazionalità.Art. 3 Protezione, trattamento (1)  Ciascuna Parte contraente protegge, sul proprio territorio, gli investimenti effet­tuati in conformità delle proprie leggi e regolamenti da investitori dell’altra Parte contraente e non ostacola, con provvedimenti ingiustificati o discriminatori, la gestione, il mantenimento, l’uso, il godimento, l’estensione, la vendita o la liquidazio­ne di tali investimenti. In particolare, ogni Parte contraente, o le sue auto­rità com­petenti, rilascia le autorizzazioni di cui all’articolo 2 paragrafo (2) del presente Accordo.(2)  Ogni Parte contraente garantisce sul proprio territorio un trattamento giusto ed equo agli investimenti effettuati dagli investitori dell’altra Parte contraente. Questo tratta­mento non dev’essere meno favorevole di quello accordato da ogni Parte contraente agli investimenti effettuati sul proprio territorio dai propri investitori o di quello ac­cor­dato da ogni Parte contraente agli investimenti effettuati sul proprio territorio da inve­stitori di uno Stato terzo, se quest’ultimo trattamento è più favorevole.(3)  La clausola della nazione più favorita non viene interpretata in modo da costrin­gere una Parte contraente a estendere agli investitori e agli investimenti degli inve­stitori dell’altra Parte contraente privilegi risultanti da un’unione doganale o eco­nomica esistente o futura o da una zona di libero scambio di cui una delle Parti con­traenti è o diventerà membro. Questo trattamento non viene applicato neppure ai privilegi che ciascuna Parte contraente accorda agli investitori di uno Stato terzo in virtù di un accordo di doppia imposizione o di qualsiasi altro accordo concluso su base reciproca e concernente questioni relative all’imposizione.Art. 4 Libero trasferimento (1)  Ciascuna Parte contraente sul cui territorio sono stati effettuati investimenti da investitori dell’altra Parte contraente accorda a questi ultimi il libero trasferimento dei relativi pagamenti, in particolare:(a)i redditi di cui all’articolo 1 paragrafo (3) del presente Accordo;(b)gli importi relativi a prestiti e altri obblighi contrattati in considerazione del­l’investimento;(c)il ricavo della vendita totale o parziale, dell’alienazione o della liquidazione di un investimento.(2)  Salvo accordo contrario con l’investitore, i trasferimenti sono effettuati al tasso di cambio applicabile alla data del trasferimento in conformità della regolamenta­zione del cambio in vigore nella Parte contraente sul cui territorio l’investimento è stato effettuato.Art. 5 Spoliazione, indennizzo (1)  Nessuna Parte contraente prende, direttamente o indirettamente, provvedimenti di espropriazione o nazionalizzazione, né provvedimenti analoghi o equivalenti nei confronti degli investimenti di investitori dell’altra Parte contraente, tranne che per ragioni di interesse pubblico come definito dalla legge e a condizione ch’essi siano presi su base non discriminatoria, siano conformi alle prescrizioni legali e implichi­no un indennizzo effettivo e adeguato. L’ammontare dell’indennizzo, interesse com­preso, è stabilito in moneta convertibile e versato senza indugio all’avente di­ritto. I pagamenti che ne risultano sono trasferibili liberamente e senza indugio.(2)  Gli investitori di una delle Parti contraenti i cui investimenti abbiano subìto per­dite a seguito di una guerra o di qualsiasi altro conflitto armato, rivoluzione, stato di emergenza o rivolta sopraggiunti sul territorio dell’altra Parte contraente, fruiscono, da parte di quest’ultima, di un trattamento conforme all’articolo 3 paragrafo (2) del presente Accordo. In ogni caso hanno diritto a un indennizzo.Art. 6 Investimenti anteriori all’Accordo Il presente Accordo si applica anche agli investimenti effettuati da investitori di una Parte contraente sul territorio dell’altra, conformemente alle sue leggi e ai suoi regolamenti, prima dell’entrata in vigore dell’Accordo. Tuttavia, l’Accordo non si ap­plica alle controversie sorte prima della sua entrata in vigore.Art. 7 Altri obblighi (1)  Se la legislazione di una Parte contraente accorda agli investimenti degli inve­stitori dell’altra Parte contraente un trattamento più favorevole di quello previsto nel presente Accordo, tale legislazione prevale sul presente Accordo per quanto sia più favorevole.(2)  Ciascuna Parte contraente assicura l’osservanza di qualsiasi altro impegno assunto nei confronti degli investimenti effettuati sul proprio territorio dagli investitori dell’altra Parte contraente.Art. 8 Surrogazione Se una Parte contraente o un organismo da essa designato ha effettuato un paga­mento a uno dei propri investitori in virtù di una qualsiasi garanzia finanziaria con­tro i rischi non commerciali che ha accordato a un investimento effettuato sul territo­rio dell’altra Parte, quest’ultima, in virtù del principio di surrogazione, ricono­sce la cessione di ogni diritto o titolo dell’investitore alla prima Parte contraente o all’or­ganismo da essa designato. L’altra Parte contraente è abilitata a dedurre le im­poste e altri oneri pubblici dovuti e pagabili dall’investitore.Art. 9 Controversie tra una Parte contraente e un investitore dell’altra Parte contraente (1)  Per trovare una soluzione alle controversie tra una Parte contraente e un investi­tore dell’altra Parte contraente in merito agli investimenti, le parti interessate proce­dono a consultazioni in vista di risolvere il caso per quanto possibile in via amiche­vole e impregiudicato l’articolo 10 del presente Accordo (Controversie tra Parti contraenti).(2)  Se entro tre mesi dalla data della richiesta di composizione tali consultazioni non portassero ad alcuna soluzione, a scelta dell’investitore la controversia può essere sottoposta per arbitrato:(a)al tribunale competente della Parte contraente sul cui territorio è stato effet­tuato l’investimento;(b)al Centro internazionale per la composizione delle controversie relative agli investimenti, istituito dalla Convenzione per la composizione delle contro­versie relative agli investimenti fra Stati e cittadini di altri Stati, aperta alla firma a Washington il 18 marzo 19652;(c)a un tribunale arbitrale ad hoc, salvo accordo contrario delle parti in causa, costituito secondo le norme d’arbitrato della Commissione delle Nazioni Unite per il Diritto Commerciale Internazionale (UNCITRAL).(3)  Ciascuna Parte contraente consente con il presente atto di sottoporre a concilia­zione o arbitrato internazionale una controversia in merito a un investimento.(4)  La Parte contraente che è parte in causa non può, in nessun momento della pro­cedura relativa a controversie in merito agli investimenti, eccepire la propria immu­nità o il fatto che l’investitore ha ottenuto, in virtù di un contratto di assicura­zione, un indennizzo a copertura totale o parziale del danno o della perdita subìta.2 RS 0.975.2Art. 10 Controversie tra Parti contraenti (1)  Le controversie tra Parti contraenti in merito all’interpretazione o all’applicazione delle disposizioni del presente Accordo sono composte in via diplomatica.(2)  Se le due Parti contraenti non giungono a un’intesa entro dodici mesi dall’in­sorgere della controversia, quest’ultima è sottoposta, a richiesta dell’una o dell’altra Parte, a un tribunale arbitrale di tre membri. Ciascuna Parte contraente designa un arbitro. I due arbitri così designati nominano un presidente, che deve essere cittadi­no di uno Stato terzo.(3)  Se una Parte contraente non ha designato il proprio arbitro e non ha dato seguito all’invito rivoltole dall’altra Parte di procedere entro due mesi a tale designazione, l’arbitro è nominato, a richiesta di quest’ultima Parte, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(4)  Se i due arbitri non si accordano sulla scelta del presidente nei due mesi succes­sivi alla loro designazione, quest’ultimo è nominato, a richiesta dell’una o dell’altra Parte, dal Presidente della Corte Internazionale di Giustizia.(5)  Se, nei casi previsti nei paragrafi (3) e (4) del presente articolo, il Presidente della Corte Internazionale di Giustizia è impedito di esercitare il suo mandato o è cittadino di una Parte contraente, le nomine sono fatte dal Vicepresidente o, se quest’ultimo fosse impedito o fosse cittadino di una Parte contraente, dal membro più anziano della Corte che non sia cittadino di una Parte contraente.(6)  Salvo disposizione contraria delle Parti contraenti, il tribunale stabilisce la pro­pria procedura.(7)  Ciascuna Parte contraente assume le spese dell’arbitro che essa ha designato nonché quelle della sua rappresentanza nella procedura arbitrale. Le spese della pre­sidenza e le altre spese sono sostenute in parti uguali dalle due Parti contraenti.(8)  Le decisioni del tribunale sono definitive e vincolanti per le Parti contraenti.Art. 11 Disposizioni finali (1)  Il presente Accordo entrerà in vigore trenta giorni dopo che le Parti contraenti si saranno reciprocamente notificato l’adempimento delle formalità legali richieste per la messa in vigore. Rimarrà in vigore per un periodo iniziale di dieci anni. Sarà tacitamente rinnovato di volta in volta per un periodo di dieci anni, alle stesse condi­zioni, sempreché non venga denunziato ufficialmente con preavviso di sei mesi.(2)  In caso di denunzia, le disposizioni degli articoli 1-10 del presente Accordo si applicheranno ancora per dieci anni agli investimenti effettuati prima della denunzia medesima.FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai rispettivi Governi, hanno firmato il presente Protocollo.Fatto a Bucarest, il 25 ottobre 1993, in due originali in francese, rumeno e inglese, ogni testo facente parimenti fede. In caso di divergenze prevarrà il testo inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Flavio CottiPer ilGoverno della Romania:Florin GeorgescuProtocollo Firmando l’Accordo tra il Consiglio federale svizzero e il Governo della Romania concernente la promozione e la protezione reciproche degli investimenti, i plenipo­tenziari sottoscritti hanno inoltre convenuto le disposizioni seguenti, da considerarsi parte integrante dell’Accordo:Ad art. 1 A un investitore di cui all’articolo 1 paragrafo (1) lettera (c) può essere chiesto di fornire la prova di detto controllo per essere riconosciuto, dalla Parte contraente sul cui territorio è stato o sarà effettuato l’investimento, come investitore dell’altra Parte contraente.Ad art. 4 (1)  Benché il Governo rumeno abbia l’intenzione di creare un mercato libero di cambio, attualmente, in virtù della legislazione rumena, la conversione della moneta rumena in valuta deve effettuarsi presso la Banca rumena per il commercio esterno o altre banche autorizzate, alle seguenti condizioni:(a)gli utili in moneta locale degli investitori stranieri possono essere convertiti ogni anno in valuta liberamente convertibile in proporzione dell’8 al 15 per cento (secondo il settore economico) della loro partecipazione, versata in contanti o in natura, al capitale registrato;(b)gli importi ottenuti dagli investitori stranieri in moneta rumena in seguito a liquidazione dell’investimento possono essere convertiti in tre versamenti annuali.(2)  Dopo un periodo di tre anni a decorrere dall’entrata in vigore del presente Accordo e su richiesta di una Parte contraente, le condizioni summenzionate saranno discusse in vista di renderle meno rigide.(3)  Gli investitori svizzeri non subiranno comunque, in materia di trasferimento, un trattamento meno favorevole di quello concesso a investitori di uno Stato terzo.In fede di che, i sottoscritti, debitamente autorizzati dai rispettivi Governi, hanno firmato il presente Protocollo.Fatto a Bucarest, il 25 ottobre 1993, in due originali in francese, rumeno e inglese, ogni testo facente parimenti fede. In caso di divergenze prevarrà il testo inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Flavio CottiPer ilGoverno della Romania:Florin Georgescu
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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412.101.221.47 Ordinanza della SEFRI sulla formazione professionale di base Panettiera-pasticciera-confettiera/Panettiere-pasticciere-confettiere con attestato federale di capacità (AFC)del 27 ottobre 2010 (Stato 1° gennaio 2018)21104Panettiera-pasticciera-confettiera AFC/Panettiere-pasticciere-confettiere AFCBäckerin-Konditorin-Confiseurin EFZ/Bäcker-Konditor-Confiseur EFZBoulangère-pâtissière-confiseuse CFC/Boulanger-pâtissier-confiseur CFC21105Panetteria-pasticceria21106Pasticceria-confetteriaLa Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI),visto l’articolo 19 della legge federale del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale (LFPr); visto l’articolo 12 dell’ordinanza del 19 novembre 20032 sulla formazione professionale (OFPr);visto l’articolo 4 capoverso 4 dell’ordinanza del 28 settembre 20073 sulla protezione dei giovani lavoratori (OLL 5),4ordina:1 RS 412.102 RS 412.1013 RS 822.1154 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 1: Oggetto, indirizzi professionali e durata Art. 1 Profilo e indirizzi professionali 1 I panettieri-pasticcieri-confettieri di livello AFC svolgono, in particolare, le seguenti attività e si contraddistinguono per i seguenti comportamenti:5a.lavorano e trasformano materie prime e prodotti semifiniti in un’ampia gamma di prodotti di pasticceria di alta qualità e pronti al consumo e, a seconda dell’indirizzo professionale, anche di prodotti di panetteria o di confetteria;b.6svolgono i lavori con professionalità utilizzando tecniche, apparecchi, macchine e impianti adeguati, applicando i principi di una sana alimentazione, avvalendosi di procedimenti economici ed efficienti dal punto di vista energetico e producendo nelle giuste quantità;c.eseguono i calcoli relativi a ricette e prodotti e provvedono alla conservazione, all’utilizzo e alla preparazione di derrate alimentari, utensili e impianti in maniera professionale;d.ideano e creano prodotti originali e innovativi graditi alla clientela e che invogliano all’acquisto;e.rispettano le prescrizioni in materia d’igiene, sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente;f.dimostrano orientamento alla clientela, autonomia e scrupolosità e assicurano in questo modo l’alta qualità e affidabilità del loro lavoro.2 All’interno della professione di pasticciere-panettiere-confettiere a livello AFC si distinguono i seguenti indirizzi professionali:a.panetteria-pasticceria;b.pasticceria-confetteria.3 L’indirizzo professionale viene riportato nel contratto di tirocinio prima dell’inizio della formazione professionale di base.5 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).6 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 2 Durata e inizio 1 La formazione professionale di base dura tre anni.2 Ai titolari di un certificato federale di formazione pratica di panettiere-pasticcere-confettiere viene riconosciuto il primo anno della formazione professionale di base.3 L’inizio della formazione professionale di base segue il calendario scolastico della relativa scuola professionale.Sezione 2: Obiettivi ed esigenze Art. 3 Competenze operative 1 Gli obiettivi e le esigenze della formazione professionale di base sono espressi sotto forma di competenze operative agli articoli 4–6.2 Essi valgono per tutti i luoghi di formazione.Art. 4 Competenza professionale La competenza professionale comprende conoscenze e capacità nei seguenti ambiti:a.lavorazione artigianale e tecnologia;b.ideazione e creazione;c.economia aziendale;d.qualità e sicurezza.Art. 5 Competenza metodologica La competenza metodologica comprende conoscenze e capacità nei seguenti ambiti:a.tecniche di lavoro;b.approccio reticolare, orientato al processo, a livello teorico e operativo;c.strategie d’informazione e di comunicazione;d.strategie d’apprendimento;e.tecniche creative;f.tecniche di presentazione.Art. 6 Competenza sociale e personale La competenza sociale e personale comprende conoscenze e capacità nei seguenti ambiti:a.autonomia e senso di responsabilità;b.apprendimento continuo;c.capacità di comunicare;d.capacità di gestire i conflitti;e.capacità di lavorare in gruppo;f.forme comportamentali;g.capacità di lavorare sotto pressione;h.capacità di lavorare tutelando la propria salute.Sezione 3: Sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente Art. 77 1 All’inizio e durante la formazione gli operatori forniscono e spiegano alle persone in formazione le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente, in particolare quelle relative alla comunicazione dei pericoli (simboli di pericolo e di obbligo, pittogrammi).2 Dette prescrizioni e raccomandazioni sono fornite in tutti i luoghi di formazione e considerate nelle procedure di qualificazione.3 Tutti i luoghi di formazione sensibilizzano le persone in formazione allo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’equilibrio tra interessi sociali, ecologici ed economici.4 In deroga all’articolo 4 capoverso 1 OLL 5 e secondo le prescrizioni dell’articolo 4 capoverso 4 OLL 5 è ammesso l’impiego di persone in formazione in conformità con il loro stato di formazione per le attività elencate in allegato al piano di formazione. 5 L’impiego di persone in formazione secondo il capoverso 4 presuppone che dette persone siano formate, istruite e sorvegliate in maniera adeguata al più elevato pericolo d’infortunio; tali precauzioni particolari sono fissate in allegato al piano di formazione sotto forma di misure di accompagnamento riguardanti la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute.7 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 4: Parti svolte dai luoghi di formazione e lingua d’insegnamento Art. 8 Parti svolte dai luoghi di formazione 1 La formazione professionale pratica si svolge in media su quattro giorni alla settimana per tutta la durata della formazione professionale di base. 2 L’insegnamento scolastico obbligatorio comprende 1080 lezioni. Di queste, 120 sono dedicate all’insegnamento dello sport. 3 I corsi interaziendali hanno una durata complessiva minima di 8 e massima di 12 giornate di otto ore. Nell’ultimo semestre della formazione professionale di base non si svolgono corsi interaziendali.Art. 9 Lingua d’insegnamento 1 La lingua d’insegnamento è di norma la lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola professionale. 2 È raccomandato l’insegnamento bilingue nella lingua nazionale locale e in un’altra lingua nazionale o in inglese.3 I Cantoni possono autorizzare altre lingue d’insegnamento.Sezione 5: Piano di formazione e cultura generale Art. 10 Piano di formazione 1 Al momento dell’entrata in vigore della presente ordinanza sarà disponibile un piano di formazione, redatto dalla competente organizzazione del mondo del lavoro e approvato dalla SEFRI.2 Il piano di formazione:a.riporta i contenuti della formazione di base e le disposizioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente e deter­mina quali competenze operative vengono trasmesse e apprese in ciascun luogo di formazione;b.riporta la griglia delle lezioni della scuola professionale;c.designa l’ente responsabile dei corsi interaziendali e definisce l’organiz­zazione dei corsi e la loro ripartizione sulla durata della formazione professionale di base;d.rapporta coerentemente le competenze operative alle procedure di qualificazione, di cui precisa le modalità;e.riporta le misure di accompagnamento riguardanti la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute in un apposito allegato.83 Al piano di formazione è allegato l’elenco degli strumenti per la promozione della qualità della formazione professionale di base con indicazione del centro di distribuzione.94 ...108 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).9 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).10 Abrogato dal n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, con effetto dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 11 Cultura generale Per gli insegnamenti di cultura generale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 200611 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.11 RS 412.101.241Sezione 6: Requisiti per gli operatori della formazione di base organizzata dall’azienda Art. 12 Requisiti professionali richiesti ai formatori12 Il formatore soddisfa i requisiti professionali se possiede una delle qualifiche seguenti:13a.attestato federale di capacità di panettiere-pasticciere-confettiere con almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;b.attestato federale di capacità di panettiere-pasticciere qualificato con almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;c.attestato federale di capacità di pasticciere-confettiere qualificato con almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;d.diploma di formazione professionale superiore in ambito pertinente.12 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).13 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 13 Numero massimo di persone in formazione 1 Nelle aziende che impiegano un formatore al 100 per cento o due formatori ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione.142 Per ogni altro specialista impiegato al 100 per cento o per ogni due specialisti in più impiegati ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione in più.153 È considerato specialista il titolare di un attestato federale di capacità o di una qualifica equivalente nel campo della persona in formazione.164 Nelle aziende che possono impiegare soltanto una persona in formazione una seconda persona può iniziare il tirocinio quando la prima inizia l’ultimo anno della formazione professionale di base.175 In casi particolari l’autorità cantonale può autorizzare il superamento del numero massimo di persone in formazione nelle aziende di tirocinio che da più anni svolgono la loro funzione di formazione con un successo superiore alla media.14 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).15 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).16 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).17 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 7: Documentazione dell’apprendimento, rapporto di formazione e documentazione delle prestazioni18 18 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 1419 Documentazione dell’apprendimento 1 Nel corso della formazione professionale pratica la persona in formazione tiene una documentazione dell’apprendimento in cui annota regolarmente i principali lavori eseguiti in relazione alle competenze operative da acquisire.2 Almeno una volta al semestre il formatore controlla e firma la documentazione dell’apprendimento e la discute con la persona in formazione.19 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 14a20 Rapporto di formazione 1 Alla fine di ogni semestre, il formatore rileva in un rapporto il livello raggiunto dalla persona in formazione. A tal fine si basa sulle prestazioni nella formazione professionale pratica e sui resoconti delle prestazioni nella scuola professionale e nei corsi interaziendali. Discute il rapporto con la persona in formazione. 2 Se necessario, il formatore e la persona in formazione concordano misure per il raggiungimento degli obiettivi di formazione e fissano apposite scadenze. Le decisioni prese e le misure concordate sono annotate per iscritto.3 Dopo la scadenza prefissata il formatore verifica l’efficacia delle misure concor­date e ne riporta l’esito nel successivo rapporto di formazione.4 Se nonostante le misure concordate gli obiettivi non sono raggiunti o se è a rischio il buon esito della formazione, il formatore lo comunica per iscritto alle parti contraenti e all’autorità cantonale.20 Introdotto dal n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 15 Documentazione delle prestazioni nella formazione scolastica e formazione di base organizzata dalla scuola21 Gli operatori della formazione scolastica e della formazione di base organizzata dalla scuola documentano le prestazioni delle persone in formazione nelle materie insegnate e consegnano loro una pagella alla fine di ogni semestre.21 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 8: Procedure di qualificazione Art. 16 Ammissione 1 È ammesso alle procedure di qualificazione chi ha assolto la formazione professionale di base:a.secondo le disposizioni della presente ordinanza;b.in un istituto di formazione autorizzato dal Cantone; oc.al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato, se1.ha maturato l’esperienza professionale di cui all’articolo 32 OFPr;2.22 ha svolto almeno tre anni di tale esperienza professionale nel campo del panettiere-pasticciere-confettiere ACF, e3.23rende verosimile il possesso dei requisiti per la rispettiva procedura di qualificazione.22 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).23 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 17 Oggetto Nelle procedure di qualificazione si deve dimostrare di aver acquisito le competenze operative di cui agli articoli 4–6.Art. 18 Durata e svolgimento della procedura di qualificazione con esame finale 1 Nella procedura di qualificazione con esame finale vengono esaminati i campi di qualificazione sottoelencati nel modo seguente:24a.«lavoro pratico», sotto forma di lavoro pratico prestabilito della durata da 12 a 16 ore. L’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. La persona in formazione deve dimostrare di essere in grado di eseguire le attività richieste, in modo professionalmente corretto e adeguato alle necessità e alla situazione. È ammessa come ausilio la consultazione della documentazione dell’apprendimento e dei corsi interaziendali;b.25«conoscenze professionali», della durata di 4 ore e ½; l’esame ha luogo verso la fine della formazione professionale di base. L’esame è sia scritto sia orale; l’esame orale dura al massimo mezz’ora;c.«cultura generale». Per l’esame finale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 200626 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.2 Per ogni campo di qualificazione la valutazione è effettuata da almeno due periti d’esame.24 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).25 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).26 RS 412.101.241Art. 19 Superamento, calcolo e ponderazione delle note 1 La procedura di qualificazione con esame finale è superata se:27a.per il campo di qualificazione «lavoro pratico» viene attribuito il 4 o una nota superiore; eb.la nota complessiva raggiunge o supera il 4.2 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, delle note ponderate dei singoli campi di qualificazione dell’esame finale nonché della nota ponderata relativa all’insegnamento professionale.3 Per nota relativa all’insegnamento professionale si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle sei note delle pagelle semestrali relative all’insegnamento professionale.284 Per il calcolo della nota complessiva valgono le note sotto elencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 50 per cento;b.conoscenze professionali: 20 per cento;c.cultura generale: 20 per cento;d.nota relativa all’insegnamento professionale: 10 per cento.27 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).28 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 20 Ripetizioni 1 La ripetizione della procedura di qualificazione è disciplinata dall’articolo 33 OFPr. Qualora debba essere ripetuto un campo di qualificazione, esso va ripetuto interamente.2 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente la scuola professionale, resta valida la nota conseguita in precedenza. Se si ripetono almeno due semestri di insegnamento professionale, per il calcolo della nota relativa all’insegnamento professionale fanno stato solo le nuove note.Art. 21 Caso particolare 1 Per le persone che hanno assolto la formazione al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato e che hanno sostenuto l’esame finale secondo la presente ordinanza, viene meno la nota relativa all’insegnamento professionale.2 Per il calcolo della nota complessiva valgono le note sotto elencate con la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 50 per cento;b.conoscenze professionali: 30 per cento;c.cultura generale: 20 per cento.Sezione 9: Attestazioni e titolo Art. 22 1 Chi ha superato una procedura di qualificazione consegue l’attestato federale di capacità (AFC).2 L’attestato federale di capacità conferisce il diritto di avvalersi del titolo legal­mente protetto di «panettiera-pasticciera-confettiera AFC»/«panettiere-pasticciere-confettiere AFC».293 Nel certificato delle note relativo all’attestato federale di capacità conseguito con il superamento della procedura di qualificazione con esame finale sono riportate:a.la nota complessiva; b.le note di ogni campo di qualificazione dell’esame finale e, fatto salvo l’articolo 21 capoverso 1, la nota relativa all’insegnamento professionale;c.l’indirizzo professionale.29 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 10: Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione nelle professioni di produzione della panetteria‑pasticceria-confetteria30 30 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 23 1 La Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione nelle professioni di produzione della panetteria-pasticceria-confetteria è composta da:a.6–8 rappresentanti dell’Associazione svizzera mastri panettieri-confettieri;b.un rappresentante della scuola professionale Richemont;c.un rappresentante dei docenti di materie professionali;d.un rappresentante dell’Associazione Svizzera del Personale della Panetteria e Pasticceria (asppp);e.almeno un rappresentante della Confederazione e almeno uno dei Cantoni.312 Le regioni linguistiche devono essere adeguatamente rappresentate.3 La Commissione si autocostituisce.4 Essa svolge in particolare i compiti seguenti:a.verifica almeno ogni cinque anni la presente ordinanza e il piano di formazione in relazione agli sviluppi economici, tecnologici, ecologici e didattici; nella verifica tiene conto di eventuali nuovi aspetti organizzativi della formazione professionale di base;b.se osserva sviluppi che richiedono una modifica della presente ordinanza, chiede all’organizzazione del mondo del lavoro competente di proporre alla SEFRI la corrispondente modifica;c.se osserva sviluppi che richiedono una modifica del piano di formazione, presenta all’organizzazione del mondo del lavoro competente una proposta di adeguamento del piano di formazione;d.esprime un parere:1.riguardo agli strumenti per la validazione degli apprendimenti acquisiti,2.riguardo agli strumenti volti a garantire e attuare la formazione professionale di base nonché a promuovere la qualità, in particolare sulle disposizioni esecutive per la procedura di qualificazione con esame finale.3231 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).32 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Sezione 11: Disposizioni finali Art. 24 Diritto previgente: abrogazione 1 Sono abrogati: a.il regolamento del 20 agosto 199733 concernente il tirocinio e l’esame finale di tirocinio per panettieri-pasticcieri qualificati; b.il programma del 20 agosto 199734 per l’insegnamento professionale dei panettieri-pasticcieri qualificati;c.il regolamento del 5 febbraio 200135 concernente il tirocinio e l’esame finale di tirocinio per pasticcieri-confettieri qualificati;d.il programma del 5 febbraio 200136 per l’insegnamento professionale dei pasticcieri-confettieri qualificati.2 È revocata l’approvazione del regolamento del 24 novembre 1988 concernente i corsi d’introduzione per panettieri qualificati e apprendisti panettieri-pasticcieri.3 È revocata l’approvazione del regolamento del 19 maggio 2003 concernente i corsi d’introduzione per pasticcieri-confettieri qualificati e apprendisti pasticcieri-confet­tieri.33 FF 1997 IV 102634 FF 1997 IV 102635 FF 2001 130336 FF 2001 1303Art. 25 Disposizioni transitorie 1 Le persone che hanno iniziato la formazione di panettiere-pasticciere e di pasticciere-confettiere prima del 1o gennaio 2011 la portano a termine in base al diritto anteriore.2 Chi ripete l’esame finale di tirocinio per panettiere-pasticciere e pasticciere-confettiere entro il 31 dicembre 2015 viene valutato, su richiesta, in base al diritto previgente.Art. 25a37 Disposizioni transitorie relative alla modifica del 1° novembre 2017 1 Le persone che hanno iniziato la formazione di panettiere-pasticciere-confettiere prima dell’entrata in vigore della modifica del 1° novembre 2017, la portano a termine in base al diritto anteriore, al massimo però entro il 31 dicembre 2022.2 I candidati che ripetono la procedura di qualificazione con esame finale per panettiere-pasticciere-confettiere entro il 31 dicembre 2022, vengono valutati in base al diritto anteriore. I candidati che presentano un’apposita richiesta scritta vengono valutati in base al nuovo diritto.3 Le disposizioni dell’articolo 18 capoverso 1 lettera b si applicano dal 1° gennaio 2021.37 Introdotto dal n. I dell’O della SEFRI del 1° nov. 2017, in vigore dal 1° gen. 2018 (RU 2017 6569).Art. 26 Entrata in vigore 1 La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2011.2 Le disposizioni concernenti la procedura di qualificazione, le attestazioni e il titolo (art. 16–22) entrano in vigore il 1° gennaio 2014.
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0.831.109.573.11  RU 2019 125TraduzioneAccordo amministrativoconcernente l’applicazione della Convenzionedi sicurezza sociale tra la Confederazione Svizzera eil MontenegroConcluso il 7 ottobre 2010Entrato in vigore mediante scambio di note il 1° gennaio 2019 (Stato 1° gennaio 2019)In applicazione dell’articolo 26 numero 1 della Convenzione di sicurezza sociale tra la Confederazione Svizzera e il Montenegro1, detta in seguito «Convenzione», le autorità competenti, ossiaper la Confederazione Svizzera,l’Ufficio federale delle assicurazioni socialie per il Montenegro,il Ministero del lavoro, della salute e dell’assistenza socialehanno concordato le disposizioni seguenti:1 RS 0.831.109.573.1Titolo I Disposizioni generali Art. 1 Definizioni I termini usati nel presente Accordo amministrativo hanno lo stesso senso di quelli usati nella Convenzione.Art. 2 Organismi di collegamento e istituzioni competenti (1)  Sono designati come organismi di collegamento ai sensi dell’articolo 26 numero 2 della Convenzione:1.nel Montenegroil Ministero competente in materia di assicurazioni sociali;2.in Svizzera2.1per l’assicurazione malattie l’Istituzione comune LAMal a Soletta,2.2per l’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invaliditàla Cassa svizzera di compensazione a Ginevra (qui di seguito denominata «Cassa svizzera di compensazione»),2.3per l’assicurazione contro gli infortuni professionali e non professionali e per le malattie professionalil’Istituto nazionale svizzero di assicurazioni contro gli infortuni a Lucerna (qui di seguito denominato «INSAI»),2.4per gli assegni familiari nell’agricoltural’Ufficio federale delle assicurazioni sociali a Berna.(2)  Le istituzioni competenti sono:1.nel Montenegro1.1per l’assicurazione malattieil Fondo per l’assicurazione malattie del Montenegro,1.2per l’assicurazione pensionistica e d’invaliditàil Fondo per l’assicurazione pensionistica e d’invalidità del Monte­negro,1.3per gli infortuni e le malattie professionaliil Fondo per l’assicurazione pensionistica e d’invalidità del Montenegro e il Fondo per l’assicurazione malattie del Montenegro,1.4per gli assegni per i figli e per la maternitài centri di assistenza sociale competenti;2.in Svizzera2.1per l’assicurazione per la vecchiaia e i superstitila cassa di compensazione competente,2.2per l’assicurazione invaliditàl’ufficio AI competente,2.3per l’assicurazione contro gli infortuni professionali e non professionali e per le malattie professionalil’assicuratore contro gli infortuni competente,2.4per gli assegni familiari nell’agricolturala cassa di compensazione competente,2.5per l’assicurazione malattiel’assicuratore malattie competente.Art. 3 Moduli e scambio elettronico di dati (1)  Le autorità competenti dei due Stati contraenti o, con il loro consenso, gli organismi di collegamento, stabiliscono di comune accordo i moduli necessari all’appli­cazione della Convenzione.(2)  Per facilitare l’applicazione della Convenzione gli organismi di collegamento possono concordare misure volte a istituire e garantire lo scambio elettronico di dati.Titolo II Norme giuridiche applicabili Art. 4 Distacchi (1)  Nei casi di cui all’articolo 7 capoverso 1 primo periodo della Convenzione, le istituzioni dello Stato contraente indicate nel capoverso 2, le cui norme giuridiche restano applicabili, attestano, su richiesta, che la persona interessata rimane sottoposta a tali norme giuridiche.(2)  L’attestazione di cui al capoverso 1 è rilasciata sull’apposito modulo:1.nel Montenegro dall’istituzione competente per l’assicurazione malattie;2.in Svizzera, dalla cassa di compensazione dell’assicurazione per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità competente.(3)  Le domande volte a prorogare la durata del distacco devono essere inoltrate prima della scadenza dell’attestazione all’autorità competente dello Stato contraente dal cui territorio la persona è stata inviata. Se approva la domanda, detta autorità si accorda tramite scambio di lettere con l’autorità dell’altro Stato contraente e comunica la sua decisione al richiedente e alle istituzioni interessate del suo Paese.Art. 5 Persone occupate presso una rappresentanza diplomatica o consolare (1)  Le persone di cui all’articolo 8 capoverso 1 della Convenzione forniscono la prova che continuano ad essere sottoposte alla legislazione dello Stato d’invio, presentando un certificato in conformità con la Convenzione di Vienna sulle rela­zioni diplomatiche e consolari.(2)  Per esercitare il diritto di opzione previsto nell’articolo 8 capoversi 2 e 3 della Convenzione, i lavoratori comunicano la loro scelta:1.se sono impiegati nel Montenegro, alla Cassa federale di compensazione a Berna e all’agenzia di Berna dell’INSAI;2.se sono impiegati in Svizzera, all’istituzione competente per l’assicurazione malattie del Montenegro.(3)  Se i lavoratori di cui all’articolo 8 capoversi 2 e 3 della Convenzione optano a favore delle norme giuridiche dello Stato contraente rappresentato, l’istituzione competente o le istituzioni competenti di questo Stato rilasciano loro un’attestazione da cui risulta che sono sottoposti a queste norme giuridiche. L’attestazione va inoltrata agli organismi competenti dello Stato contraente in cui sono occupati.(4)  Nei casi di cui all’articolo 8 capoverso 6 della Convenzione, le persone interessate devono annunciarsi all’istituzione competente dello Stato in cui sono occupate, quando iniziano la loro attività lucrativa oppure quando entra in vigore la Convenzione, se in quel momento esercitano già un’attività lucrativa ma non sono assicu­rate.Art. 6 Familiari al seguito Nei casi di cui all’articolo 10 capoverso 2 della Convenzione, le persone interessate devono annunciarsi alla cassa di compensazione cantonale del Cantone sul cui territorio hanno risieduto da ultimo.Titolo III Disposizioni particolari Capitolo 1 Malattia e maternità Art. 7 Totalizzazione dei periodi di assicurazione da parte della Svizzera (1)  Per l’applicazione dell’articolo 11 della Convenzione, la persona interessata presenta all’assicuratore svizzero presso il quale richiede di affiliarsi un’attestazione che indichi la data dell’uscita dall’assicurazione malattie del Montenegro nonché i periodi di assicurazione ivi assolti.(2)  L’attestazione è rilasciata dall’istituzione competente per l’assicurazione malattie del Montenegro su istanza del richiedente. Se il richiedente non è in possesso dell’attestazione, per ottenerla l’assicuratore svizzero che si occupa della domanda di affiliazione può rivolgersi, direttamente oppure tramite l’Istituzione comune LAMal, alle istituzioni competenti per l’assicurazione malattie del Montenegro.Art. 8 Totalizzazione dei periodi di assicurazione da parte del Montenegro (1)  Per l’applicazione dell’articolo 12 della Convenzione, la persona interessata presenta all’istituzione competente per l’assicurazione malattie del Montenegro un’attestazione indicante la data d’uscita dall’assicurazione malattie svizzera nonché i periodi di assicurazione ivi assolti.(2)  L’attestazione è rilasciata dall’assicuratore svizzero su istanza del richiedente. Se il richiedente non è in possesso dell’attestazione, per ottenerla l’istituzione competente per l’assicurazione malattie del Montenegro può rivolgersi, direttamente oppure tramite l’organismo di collegamento per l’assicurazione malattie, all’assicu­ratore svizzero.Capitolo 2 Invalidità, vecchiaia e decesso Art. 9 Inoltro ed esame delle richieste di prestazioni (1)  Le persone residenti in Svizzera che chiedono prestazioni di vecchiaia, di invalidità o per i superstiti in virtù delle leggi in materia di assicurazioni sociali del Montenegro inoltrano la loro richiesta direttamente alla Cassa svizzera di compensazione. Quest’ultima appone sul modulo la data di ricevimento, verifica se la richiesta è completa, controlla se tutti i documenti richiesti sono stati allegati e attesta, sempre sul modulo, la validità degli atti ufficiali acclusi. Quindi trasmette la richiesta con i documenti e gli atti allegati all’istituzione competente o, nel caso in cui quest’ultima non fosse conosciuta, all’organismo di collegamento del Montenegro menzionato nell’articolo 2. L’istituzione competente può chiedere altre informazioni e attestazioni alla Cassa svizzera di compensazione, direttamente ai richiedenti o, per il tramite dell’organismo di collegamento del Montenegro, ai datori di lavoro oppure ad altre istituzioni.(2)  Le persone residenti nel Montenegro che chiedono prestazioni dell’assicura­zione svizzera per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità presentano la loro richiesta direttamente all’istituzione menzionata nell’articolo 2 capoverso 2 numero 1.2. Quest’ultima appone sul modulo la data di ricevimento, verifica se la richiesta è completa, controlla se tutti i documenti richiesti sono stati allegati e attesta, sempre sul modulo, la validità degli atti ufficiali acclusi. Quindi trasmette la richiesta con i documenti e gli atti allegati alla Cassa svizzera di compensazione. Quest’ultima può chiedere altre informazioni e attestazioni sia all’istituzione del Montenegro menzionata nell’articolo 2 capoverso 2 numero 1.2, sia direttamente ai richiedenti o ai datori di lavoro oppure ad altre istituzioni.(3)  In deroga ai capoversi 1 e 2 del presente articolo le persone possono presentare la richiesta anche direttamente alle istituzioni competenti degli Stati contraenti.(4)  Le persone residenti in uno Stato terzo che richiedono prestazioni dell’assicura­zione per la vecchiaia, l’invalidità o i superstiti in virtù delle leggi in materia di assicurazioni sociali del Montenegro oppure dell’assicurazione svizzera per la vecchiaia, i superstiti o l’invalidità si rivolgono direttamente all’istituzione competente.(5)  Per le richieste di prestazioni devono essere utilizzati i moduli previsti dall’arti­colo 3 capoverso 1.Art. 10 Indennità unica in caso di rendita esigua (1)  Quando, in virtù dell’articolo 15 capoversi 3 e 5 della Convenzione, i cittadini del Montenegro o i loro superstiti possono scegliere tra il versamento della rendita e un’indennità unica, la Cassa svizzera di compensazione comunica loro anche l’importo che sarebbe loro eventualmente versato in vece della rendita. Essa indica loro parimenti la durata complessiva dei periodi d’assicurazione presi in considerazione.(2)  L’avente diritto deve esercitare il diritto di opzione entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione della Cassa svizzera di compensazione.(3)  Se l’avente diritto non esercita il diritto d’opzione entro il termine previsto, la Cassa svizzera di compensazione gli assegna l’indennità unica.(4)  Questa conseguenza giuridica va segnalata all’assicurato nella comunicazione di cui al capoverso 2.Art. 11 Notifica della decisione L’istituzione competente notifica direttamente al richiedente la decisione relativa al diritto a prestazioni, indicando i rimedi giuridici, e ne invia una copia all’istituzione competente dell’altro Stato contraente di cui all’articolo 2.Art. 12 Versamento delle prestazioni Le prestazioni sono versate direttamente all’avente diritto dall’istituzione debitrice di prestazioni nei termini previsti dalle norme giuridiche ad essa applicabili.Capitolo 3 Infortuni sul lavoro e malattie professionali Prestazioni in natura Art. 13 Prova del diritto alle prestazioni (1)  Nei casi di cui all’articolo 20 capoverso 1 della Convenzione, le prestazioni in natura sono concesse nel Montenegro dall’istituzione competente per l’assicurazione malattie e in Svizzera dall’INSAI, a condizione che il richiedente comprovi il suo diritto alle prestazioni.(2)  Se il richiedente non dispone di alcuna attestazione che certifichi il diritto alle prestazioni, l’istituzione del luogo di dimora chiede all’istituzione competente di inviarle tale attestazione.Art. 14 Trasferimento del luogo di dimora Per l’applicazione dell’articolo 20 capoverso 2 della Convenzione, l’istituzione competente rilascia all’assicurato un’attestazione sul suo diritto alle prestazioni dopo il trasferimento della dimora. L’attestazione può essere inviata anche all’istituzione del luogo di dimora.Art. 15 Rimborso delle spese Gli importi dovuti dalle istituzioni degli Stati contraenti giusta l’articolo 20 capoverso 5 della Convenzione sono rimborsati separatamente per ogni singolo caso, su presentazione di un conteggio dettagliato corredato degli atti medici, al più tardi tre mesi dopo il ricevimento della domanda di rimborso.Art. 16 Inoltro delle richieste di prestazioni (1)  Le persone residenti in Svizzera che richiedono prestazioni secondo le norme giuridiche del Montenegro in seguito a un infortunio sul lavoro o a una malattia professionale inoltrano la loro richiesta, direttamente o per il tramite dell’INSAI, all’istituzione competente menzionata all’articolo 2 capoverso 2 o, nel caso in cui quest’ultima non fosse conosciuta, all’organismo di collegamento menzionato nell’articolo 2 capoverso 1 numero 1.(2)  Le persone residenti nel Montenegro che richiedono prestazioni secondo le norme giuridiche svizzere in seguito a un infortunio sul lavoro o a una malattia professionale inoltrano la loro richiesta, direttamente o tramite l’istituzione corrispondente del Montenegro e dell’INSAI, al competente assicuratore svizzero contro gli infortuni.Art. 17 Notifica delle decisioni L’istituzione competente notifica direttamente al richiedente la decisione relativa al diritto a prestazioni indicando i rimedi giuridici.Art. 18 Rimedi giuridici (1)  Le persone residenti in Svizzera possono fare opposizione contro le decisioni delle istituzioni competenti del Montenegro presso le medesime e interporre ricorso contro le decisioni su opposizione presso il competente tribunale del Montenegro.(2)  Le persone residenti nel Montenegro possono fare opposizione contro le decisioni dell’assicuratore svizzero contro gli infortuni presso il medesimo e interporre ricorso contro le decisioni su opposizione presso il tribunale cantonale delle assicurazioni menzionato nei rimedi giuridici. Contro la sentenza emanata dal tribunale cantonale delle assicurazioni può successivamente essere interposto un ricorso di diritto pubblico presso la Corte di diritto sociale del Tribunale federale svizzero a Lucerna. Le opposizioni e i ricorsi devono essere presentati direttamente o tramite l’organismo di collegamento del Montenegro di cui all’articolo 2 capoverso 1 numero 1. L’orga­nismo di collegamento annota la data di ricevimento sull’atto scritto.Art. 19 Infortuni non professionali Le disposizioni del presente capitolo si applicano per analogia agli infortuni non professionali coperti dalle norme giuridiche svizzere.Titolo IV Disposizioni diverse Art. 20 Risarcimento di danni Nei casi menzionati nell’articolo 32 capoverso 2 della Convenzione, l’istituzione dello Stato contraente sul cui territorio si trova il debitore riscuote presso quest’ultimo l’intero importo del credito se l’istituzione dell’altro Stato contraente ne fa richiesta.Art. 21 Statistiche Gli organismi di collegamento dei due Stati contraenti si scambiano ogni anno le statistiche concernenti i versamenti effettuati agli aventi diritto in applicazione della Convenzione. Tali statistiche, suddivise per tipo di prestazione, danno indicazioni sul numero degli aventi diritto e sull’importo complessivo delle prestazioni con­cesse.Art. 22 Obbligo d’informare (1)  I beneficiari di prestazioni concesse secondo le norme giuridiche di uno Stato contraente che risiedono sul territorio dell’altro Stato contraente comunicano all’istituzione competente, direttamente oppure tramite gli organismi di collegamento menzionati nell’articolo 2, qualsiasi cambiamento concernente la situazione personale o familiare, lo stato di salute o la capacità al lavoro e al guadagno suscettibile d’influenzare i loro diritti od obblighi in base alle norme giuridiche menzionate nell’articolo 2 della Convenzione e alle disposizioni della Convenzione.(2)  Le istituzioni si informano reciprocamente, direttamente o tramite gli organismi di collegamento di cui all’articolo 2 capoverso 1, su qualsiasi modifica ai sensi del capoverso 1 loro comunicata.Art. 23 Documenti ed esami medici (1)  L’istituzione di uno degli Stati contraenti trasmette gratuitamente a quella dell’altro Stato contraente tutta la documentazione medica di cui dispone in rela­zione all’invalidità della persona che ha richiesto o percepisce una prestazione.(2)  Se l’istituzione di uno Stato contraente chiede un rapporto medico dettagliato (modulo concordato) per una persona che ha richiesto o che percepisce una prestazione, l’istituzione dell’altro Stato contraente organizza l’esame richiesto sul territorio in cui risiede l’interessato conformemente alle norme giuridiche cui è soggetta e alle tariffe applicabili nello Stato di residenza.(3)  Le spese menzionate nel capoverso 2 vengono rimborsate dall’istituzione richiedente su presentazione di un conteggio particolareggiato e corredato dei documenti giustificativi. I dettagli relativi alla procedura di rimborso sono stabiliti di comune accordo dagli organismi di collegamento.Art. 24 Ulteriori esami e informazioni Quando il richiedente o il beneficiario di una rendita d’invalidità secondo le norme giuridiche di uno degli Stati contraenti risiede sul territorio dell’altro Stato contraente, l’istituzione competente può chiedere in qualsiasi momento all’organismo di collegamento di questo Stato contraente menzionato nell’articolo 2 di procedere ad esami medici o fornire altre informazioni richieste dalle proprie norme giuridiche. L’istituzione competente è libera di fare esaminare il richiedente o il beneficiario da un medico di sua scelta.Art. 25 Spese amministrative Le spese amministrative risultanti dall’applicazione della Convenzione e del presente Accordo sono assunte dagli organi incaricati dell’applicazione.Art. 26 Entrata in vigore e validità (1)  Il presente Accordo amministrativo entra in vigore alla medesima data della Convenzione e rimane valido per la sua stessa durata.(2)  Il presente Accordo amministrativo può essere completato o modificato di comune accordo dalle competenti autorità dei due Stati contraenti.Fatto a Podgorica il 7 ottobre 2010, in due originali, uno in lingua tedesca e uno in lingua montenegrina, le due versioni facenti parimenti fede.Per l’Ufficio federaledelle assicurazioni sociali:Erwin HoferPer il Ministero del lavoro,della salute e dell’assistenza sociale:Suad Numanović
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672.201.1 Ordinanza 1 del DFFsul computo di imposte alla fonte esteredel 4 dicembre 2019 (Stato 1° febbraio 2021)Il Dipartimento federale delle finanze (DFF),visto l’articolo 24 capoverso 1 dell’ordinanza del 22 agosto 19671 sul computo di imposte alla fonte estere,ordina:1 RS  672.201Art. 1 1 La distinta degli Stati con cui la Svizzera ha concluso una convenzione per evitare le doppie imposizioni così come i montanti di imposte alla fonte non recuperabili sui dividendi, gli interessi, i canoni e le remunerazioni per le prestazioni di servizi è riportata nell’allegato. 2 La Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) aggiorna l’elenco.Art. 2 L’ordinanza 1 del DFF del 6 dicembre 19672 sul computo globale d’imposta è abrogata.2 [RS 1967 1711, 1981 1999 n. I, 1988 604, 2001 1065, 2012 5983, 2019 167]Art. 3 La presente ordinanza entra in vigore il 1° febbraio 2020.Allegato3 3 Nuovo testo giusta il n. I dell’O della SFI del 15 dic. 2020, in vigore dal 1° feb. 2021 (RU 2021 21).(art. 1 cpv. 1) Distinta degli Stati contraenti (valevole per i redditi maturati nel 2020)4Il computo di imposte estere non recuperabili prelevate alla fonte deve essere ope­rato attualmente in base alle convenzioni per evitare le doppie imposizioni (CDI) menzionate nella presente distinta5.Stati contraenti data della convenzioneRedditi [A1]6Imposta alla fonte non recuperabile dagli Stati contraenti in % [A2]AlbaniaDividendi12.11.1999–di filiali (dal 25 %)  5–altri  8  [B1]Interessi  5  [C1]Canoni  5AlgeriaDividendi3.6.2006–di filiali (dal 20 %)  5–altri15Interessi10  [C1]Canoni10  ArgentinaDividendi  7  [B4]20.3.2014Interessi12  [C1]Canoni15  [D6]Compensi per fornitura d’assistenza tecnica15ArmeniaDividendi12.6.2006–di filiali (dal 25 %)  5  [B5]–altri10  [B1]Interessi10  [C1]  [C29]Canoni  5AustraliaDividendi  0  [B7]30.7.2013Interessi10  [C1]Canoni  5AustriaDividendi30.1.1974–di filiali (dal 20 %)  0–altri15AzerbaigianDividendi23.2.2006–di filiali (dal 20 %)  5  [B6]–altri10  [B1]Interessi10  [C1]  [C3]      [C21]Canoni10  [D4]BangladeshDividendi10.12.2007–di filiali (dal 20 %)10 –altri15Interessi10  [C1]  Canoni10BelgioDividendi28.8.1978–di filiali (dal 10 % )  0–altri15Interessi10  [C1]BielorussiaDividendi26.4.1999–di filiali (dal 25 %)  5–a persone giuridiche12  [B1]–altri13  [B1]Interessi  8  [C1]  [C3]Canoni–per brevetti e know-how  3–per leasing  5–altri10BulgariaDividendi28.10.1991–di filiali (dal 10 %)  0–altri  5  [B2]Interessi10  [C1]CanadaDividendi5.5.1997–di filiali (dal 10 %)  5–altri15Interessi–a persone associate10  [C1]–a persone non associate  0Canoni10  [D1]CechiaDividendi4.12.1995–di filiali (dal 10 %)  0–altri15Canoni  5  [D13]CileDividendi15  [B8]2.4.2008Interessi10  [C34]  [C8]Canoni–per leasing  2  [D7]–altri10CinaDividendi25.9.2013–di filiali (dal 25 %)  5–altri10Interessi10  [C1]Canoni  9CiproDividendi  0  [B1]25.7.2014ColombiaDividendi26.10.2007–di filiali (dal 20 %)  0–altri   10 [B1]  [B38]Interessi10  [C1]  [C26]CanoniRemunerazioni per prestazioni di servizi1010Corea (Sud)Dividendi12.2.1980–di filiali (dal 10 %)  5–altri15Interessi10  [C1]  [C3]Canoni  5Costa d’AvorioDividendi10  [B11]23.11.1987Interessi15  [C1]  [C27]      [C10]Canoni10  [D20]CroaziaDividendi12.3.1999–di filiali (dal 25 %)  5–altri12  [B1]Interessi  5DanimarcaDividendi23.11.1973–di filiali (dal 10 %)  0–altri15EcuadorDividendi10  [B10]28.11.1994Interessi10  [C1]  [C7]Canoni10EgittoDividendi  020.5.1987Interessi15  [C1]  [C2]Canoni  12,5  [D22]Emirati Arabi UnitiDividendi   0  [B31]6.10.2011EstoniaDividendi  0  [B12]11.6.2002FilippineDividendi24.6.1998–di filiali (dal 10 %)10–altri15Interessi10Canoni10  [D12]FinlandiaDividendi16.12.1991–di filiali (dal 10 %)  0–altri10FranciaDividendi9.9.1966–di filiali (dal 10 %)  0  [B13]–altri12,8/15  [B26]Canoni  5GeorgiaDividendi15.6.2010–di filiali (dal 10 %)  0–altri  5  [B2]GermaniaDividendi11.8.1971–di impianti idroelettrici di confine  5–di filiali (dal 10 %)  0–redditi provenienti da diritti di godimento, obbligazioni con partecipazione agli utili, partecipazioni occulte e prestiti parziari26,375 [B9]–altri15GhanaDividendi23.7.2008–di filiali (dal 10 %)  5–altri  8  [B1]Interessi  8  [C1]  [C4]             [C32]Canoni  8  Remunerazioni per prestazioni di servizi  8  [E1]GiamaicaDividendi6.12.1994–di filiali (dal 10 %)10–altri15Interessi10  [C1]  [C2]      [C3]Canoni10  [D5]  [D8]Compensi per prestazioni di servizi  5  [E2]GiapponeDividendi19.1.1971–di filiali (dal 50 %)  0–di filiali (dal 10 %)  5–altri10  Interessi10  [C1]GreciaDividendi16.6.1983–di filiali (dal 25 %)  5–altri10  [B1]Interessi  7  [C17]Canoni  5Hong KongCanoni  3  4.11.2011IndiaDividendi10  2.11.1994Interessi10  [C1]Canoni (leasing compreso)10Compensi per prestazioni di servizi tecniche10IndonesiaDividendi29.8.1988–di filiali (dal 25 %)10–altri15Interessi10Canoni10Remunerazioni per servizi resi  5IranDividendi   0  [B14]27.10.2002Interessi  0/5  [C1]  [C4]       [C31]Canonidall’1,5 fino al 5  [D25]IslandaDividendi10.7.2014–di filiali (dal 10 %)  0  –altri15Canoni   5IsraeleDividendi2.7.2003–di filiali (dal 10 %)  5–di filiali (dal 10 %), qualora non vi sia un’imposizione ordinaria della società israeliana che distribuisce i dividendi10–altri15Interessi10  [C1]  [C3]      [C28]Canoni  5ItaliaDividendi159.3.1976Interessi12,5  [C30]Canoni (leasing compreso)  5KazakistanDividendi21.10.1999–di filiali (dal 10 %)  5  [B17]  [B39]–altri15Interessi10  [C1]Canoni (leasing compreso)10  [D9]KirghizistanDividendi26.1.2001–di filiali (dal 25 %)  5–altri10  [B1]Interessi  5Canoni  5KosovoDividendi  0  [B1]26.5.2017Interessi  5  [C1]KuwaitDividendi  0  [B1]16.2.1999Interessi  0  [C4]Canoni  0  [D2]LettoniaDividendi31.1.2002–di filiali (dal 20 %)  0  [B3]–a persone giuridiche  0  [B1]–altri10/0 [B1] [B41]Interessi–a persone giuridiche  0  [C4]–altri10  [C1]  Canoni–a persone giuridiche  0  [D2]–altri  5LiechtensteinDividendi  0  [B1]10.7.2015LituaniaDividendi27.5.2002–di filiali (dal 10 %)  0–altri15Interessi–a persone giuridiche–altri  0  [C4]10  [C1]Canoni0  [D7]LussemburgoDividendi21.1.1993–di filiali (dal 10 %)  0  [B18]  [B19]–altri15  [B19]Macedonia del NordDividendi14.4.2000–di filiali (dal 25 %)  5–altri10  [B1]Interessi10  [C1]MalesiaDividendi   0  [B20]30.12.1974Interessi10  [C24]Canoni10  [D11]MaltaDividendi  0  [B1]  [B21]25.2.2011MaroccoDividendi31.3.1993–di filiali (dal 25 %)  7–altri15Interessi10  [C2]Canoni10MessicoDividendi3.8.1993–di filiali (dal 10 %)  0–altri10  [B1]Interessi      [C1]  [C15]–titoli trattati in borsa in Messico o in uno Stato che ha concluso una CDI con il Messico  4,9–pagati ad una banca o ad un’assicurazione  5–altri10Canoni10  [D24]MoldaviaDividendi13.1.1999–di filiali (dal 25 %)  5–altri  6  [B1]Interessi10  [C1]MongoliaDividendi20.9.1999–di filiali (dal 25 %)  5–altri15Interessi10  [C1]MontenegroDividendi13.4.2005–di filiali (dal 20 %)  5–altri  9  [B1]Interessi  9  [C4]NorvegiaDividendi7.9.1987–di filiali (dal 10 %)  0–altri15Nuova ZelandaDividendi156.6.1980Interessi10  [C16]Canoni10OmanDividendi22.5.2015–di filiali (dal 10 %)  0  [B42]–altri  0  [B1] [B42]Interessi  0  [C1]Canoni  8Paesi BassiDividendi      [B19]26.2.2010–di filiali (dal 10 %)  0–altri15PakistanDividendi21.3.2017–di filiali (dal 20 %)dal 7,5 fino al 10  [B22]–altridal 7,5 fino al 15  [B22]Interessi10  Canoni10Compensi per servizi tecnici  7PerùDividendi  5  [B37]21.9.2012Interessi15  [C25]Canoni15Remunerazioni per fornitura di assistenza tecnica e di servizi digitali10PoloniaDividendi2.9.1991–di filiali (dal 10 %)  0–altri15Interessi  5  [C6]  [C18]Canoni  5  [D13]  [D14]PortogalloDividendi26.9.1974–di filiali (dal 25 %)  5  [B35]–altri15Interessi10  [C1]  [C33]Canoni  5QatarDividendi  0    [B16]24.9.2009Regno UnitoDividendi  0  [B32]8.12.1977RomaniaDividendi25.10.1993–di filiali (dal 25 %)  0  –altri  5  [B1]Interessi  5  [C1]  [C6]RussiaDividendi15.11.1995–di filiali (dal 20 %)  5  [B5]–altri15SerbiaDividendi13.4.2005–di filiali (dal 20 %)  5–altri15Interessi10SingaporeDividendi  0  [B23]24.2.2011Interessi  5  [C14]Canoni  5  SlovacchiaDividendi  7  [B1]  [B24]14.2.1997Interessi  5  [C1]  [C6]Canoni  5  [D1]  [D13]SloveniaDividendi12.6.1996–di filiali (dal 25 %)  0–altri15Interessi  5  [C1]  [C6]Canoni  5  [D1]  [D13]SpagnaDividendi26.4.1966–di filiali (dal 10 %)  0  [B25]–altri15Canoni  5  [D16]Sri LankaDividendi11.1.1983–di filiali (dal 25 %)10  –altri14  [B1]  [43]Interessi  5  Canoni10Compensi per servizi  5Stati UnitiDividendi2.10.1996–di filiali (dal 10 %)  5  [B29]–altri15  [B29]SudafricaDividendi8.5.2007–di filiali (dal 20 %)  5–altri15  Interessi  5  SveziaDividendi7.5.1965–di filiali (dal 10 %)  0–altri15TagikistanDividendi23.6.2010–di filiali (dal 20 %)  5  –altri12/15  [B1] [B40]Interessi10  [C1]Canoni  5ThailandiaDividendi12.2.1996–di filiali (dal 10 %)10  [B27]–altri10  [B1]  [B27]Interessi10  [C1]  [C9]      [C19]  [C20]Canoni (leasing compreso)10  [D17]  [D18]      [D19]Taiwan (Taipei Cinese) Dividendi8.10.2007  [A3]–di filiali (dal 20 %)10–altri15Interessi10  [C1]Canoni10Trinidad e TobagoDividendi10  [B28]1.2.1973Interessi10  [C2]Tasse di licenza10Remunerazione della gestione aziendale  5TunisiaDividendi10  [B36]12.2.1994Interessi10  [C2]  Canoni10  [D8]TurchiaDividendi18.6.2010–di filiali (dal 20 %)  5–altri15  Interessidal 0 fino al 15  [C22]Canoni10  Utili distribuiti da una stabile organizzazione  5  [B15]TurkmenistanDividendi8.10.2012–di filiali (dal 25 %)  5altri15Interessi10Canoni10UcrainaDividendi30.10.2000–di filiali (dal 20 %)  5–altri dividendi pagati a persone giuridiche15–altri dividendi pagati a persone fisiche  5  [B1]Interessi  0  [C1]Canoni10  [D1]  [D21]UngheriaDividendi  0  [B1]12.9.2013UruguayDividendi18.10.2010–di filiali (dal 25 %)  5–altri  7  [B1]Interessi10  [C11]UzbekistanDividendi3.4.2002–di filiali (dal 20 %)  5–altri10  [B1]Interessi  5  [C1]Canoni  5VenezuelaDividendi  0  [B30]20.12.1996Interessi  5  [C1]  [C5]Canoni  5VietnamDividendi      [B33]  [B34]6.5.1996–pagati a società  0–pagati a persone fisiche  5Interessi –pagati a società  5  [C1]  [C4]      [C12]–pagati a persone fisiche  5  [C12]Canoni (leasing compreso)–pagati a società10  [D10]–pagati a persone fisiche  5  [D2]  [D10]  ZambiaDividendi29.8.2017– di filiali (dal 10 %)  5– altri15Interessi10  [C1]Canoni  5NoteA. Generali[1] Per i dividendi di filiali la partecipazione minima è indicata tra parentesi.[2] Le aliquote d’imposta si applicano ai casi normali. In alcuni casi le imposte effettivamente prelevate sono inferiori. Alcune legislazioni prevedono per determinati redditi riduzioni d’imposta o esenzioni d’imposta; in questi casi il computo delle imposte alla fonte estere è concesso soltanto per l’imposta effettivamente prelevata. Fanno eccezione l’Egitto [C2, D22], la Giamaica [C2, D8, E2], la Malesia [C24, D11], il Marocco [C2], il Pakistan [C17], Singapore [B14], la Thailandia [B27, C20, D19], Trinidad e Tobago [C2], la Tunisia [D8] e il Vietnam [B33, C12, D10].[3] Tra la Svizzera e Taiwan non esiste nessuna convenzione per evitare le doppie imposizioni. Esiste unicamente una convenzione privata per evitare le doppie imposizioni che il Consiglio federale ha riconosciuto il 9 dicembre 2011. Le relative disposizioni sono applicabili a partire dal 1° gennaio 2011.B. Dividendi[1] Secondo la CDI lo Stato della fonte è autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 %.[2] Secondo la CDI lo Stato della fonte è autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 10 %.[3] Secondo la CDI lo Stato della fonte è autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 5 %.[4] L’Argentina preleva un’imposta alla fonte del 7 % sui dividendi. Secondo la CDI l’Argentina sarebbe autorizzata a prelevare un’imposta alla fonte del 15 % o del 10 % in caso di una partecipazione al capitale di almeno il 25 %.[5] A condizione che il capitale estero investito superi 200 000 CHF o il suo controvalore in un’altra moneta.[6] A condizione che gli investimenti effettuati siano almeno pari a 200 000 USD.[7] In alcuni casi («unfranked dividends») viene prelevata un’imposta alla fonte del 30 %. In questi casi viene accordato un computo dell’imposta alla fonte estera pari al 15 %. Il computo dell’imposta alla fonte estera è ridotto al 5 % per una partecipazione al capitale di almeno il 10 %. Nessun computo d’imposta per partecipazioni al capitale di almeno l’80 %.[8] Computo dell’imposta alla fonte estera, a condizione che il credito cileno dell’imposta di prima categoria sia accordato sull’imposta addizionale cilena.[9] Vale soltanto se queste somme sono deducibili per la determinazione del reddito imponibile del debitore (incluso il contributo di solidarietà). Secondo la CDI la Germania sarebbe autorizzata a prelevare un’imposta alla fonte del 30 %.[10] A partire dal 2020, l’Ecuador preleva un’imposta alla fonte sui dividendi la cui aliquota è generalmente del 10 %. Secondo la CDI esso sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 %.[11] 10 % per i dividendi versati da società quotate, 15 % per i dividendi versati da società non quotate, se gli utili sono assoggettati all’imposta sull’utile. La Svizzera non concede il computo per l’imposta alla fonte ivoriana alla fonte del 15 % ritenuta su dividendi provenienti da utili non assoggettati all’imposta sulle società.[12] L’Estonia non preleva l’imposta alla fonte su dividendi. Secondo la CDI essa sarebbe autorizzata a prelevare un’imposta alla fonte del 10 % sui dividendi o dello 0 % in caso di una partecipazione al capitale di almeno il 10 %.[13] Eventualmente del 15 % in caso di interesse straniero preponderante nella società svizzera da parte di persone non residenti nell’UE (art. 11 par. 2 lett. b n. iii). [14] L’Iran non preleva l’imposta alla fonte sui dividendi pagati a persone non residenti. Secondo la CDI esso sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 % o del 5 % in caso di una partecipazione al capitale di almeno il 15 %.[15] In Turchia è possibile prelevare un’imposta alla fonte («branch profits tax») del 5 % al massimo sugli utili di una stabile organizzazione (secondo il diritto interno turco: 15 %), se questi utili sono esentati in Svizzera (Stato della sede dell’impresa). L’esenzione di una stabile organizzazione è sancita nell’art. 52 della legge federale sull’imposta federale diretta (RS 642.11) e nelle pertinenti disposizioni cantonali.[16] Il Qatar non preleva l’imposta alla fonte sui dividendi. Secondo la CDI esso sarebbe autorizzato a prelevare a seconda dei casi un’imposta alla fonte del 5 %, 10 % o 15 %.[17] Nessuna imposta alla fonte per i dividendi da partecipazioni a partire dal 50 % e per un valore minimo di 1 milione di USD, se l’investimento è stato approvato dal Governo del Kazakistan ed è interamente garantito o assicurato dalla Svizzera.[18] Se la partecipazione, a titolo della quale vengono pagati i dividendi, non è stata detenuta per un periodo ininterrotto di due anni prima del pagamento dei dividendi, l’imposta non recuperabile è del 5 %.[19] Gli interessi di obbligazioni con partecipazione agli utili vengono trattati come dividendi.[20] La Malesia non preleva l’imposta alla fonte sui dividendi. Secondo la CDI essa sarebbe autorizzata a prelevare un’imposta alla fonte del 15 % o del 5 % in caso di una partecipazione di almeno il 25 %.[21] Attualmente Malta non preleva alcuna imposta alla fonte sui dividendi.[22] Secondo la CDI il Pakistan sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 20 %. In Pakistan i dividendi sono imposti con aliquote che si situano tra il 7,5 e il 15 %, dunque in alcuni casi deve essere accordato un computo dell’imposta alla fonte estera che può arrivare fino al 15 %, oppure fino al 10 % per una partecipazione di almeno il 20 % nel capitale della società che distribuisce il dividendo.[23] Singapore non preleva alcuna imposta alla fonte su dividendi, a eccezione dei dividendi REIT («Real Estate Investment Trusts»). Secondo la CDI Singapore sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 % o del 5 % in caso di una partecipazione al capitale di almeno il 10 %.[24] La Slovacchia preleva un’imposta alla fonte del 7 % sui dividendi distribuiti da utili realizzati dopo il 1° gennaio 2017.[25] Nessuna imposta residua se le condizioni dell’art. 10 par. 2 lett. b e dei n. 2 e 3 del Protocollo sono soddisfatte. [26] A partire dal 1.1.2018 viene prelevata in Francia un’imposta alla fonte del 12,8 % sui dividendi versati a persone fisiche e, di regola, del 30 % sui dividendi versati a persone giuridiche. Nel primo caso il computo dell’imposta alla fonte estera è del 12,8 % mentre nel secondo è del 15 %.[27] Il computo dell’imposta alla fonte estera è del 10 % per i dividendi esentati dall’imposta thailandese o tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione conformemente all’«Investment Promotion Act» (B.E. 2520), al «Revenue Code» (B.E. 2481) o ad altre disposizioni specifiche della legislazione sulla promozione economica.[28] 5 % se la società che riceve i dividendi detiene almeno il 50 % della società che li paga.[29] Nessun computo dell’imposta alla fonte estera per i redditi provenienti dagli Stati Uniti che soggiacciono all’imposta americana alla fonte a un’aliquota del 30 % conformemente agli art. 10 par. 2, 11 par. 6 o 22 della convenzione.[30] Il Venezuela non preleva l’imposta alla fonte sui dividendi versati da utili tassati. Secondo la CDI esso sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 10 %, tranne nel caso di una partecipazione al capitale del 25 %.[31] Attualmente gli Emirati Arabi Uniti non prelevano l’imposta alla fonte sui dividendi. Secondo la CDI essi sarebbero autorizzati a prelevare un’imposta alla fonte del 15 % o del 5 % in caso di una partecipazione al capitale di almeno il 10 %. [32] Il Regno Unito non preleva nessuna imposta alla fonte sui dividendi, a eccezione dei dividendi REIT («Real Estate Investment Trusts»). Secondo la CDI esso sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 %, tranne nel caso in cui esista una partecipazione al capitale del 10 %.[33] Il computo dell’imposta alla fonte estera viene concesso alle aliquote previste dalla convenzione per i dividendi che in Vietnam non sono tassati o sono tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione a dei fini di promozione economica.[34] Secondo la CDI il Vietnam sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 7 % in caso di dividendi pagati a società che detengono una partecipazione di almeno il 50 % della società distributrice, il 10 % in caso di dividendi pagati a società con una partecipazione di almeno il 25 % della società distributrice e del 15 % negli altri casi.[35] 0 % se la società che riceve i dividendi detiene direttamente almeno il 25 % del capitale della società che distribuisce i dividendi per la durata di almeno due anni, entrambe le società sono soggette all’imposta senza beneficiare dell’esenzione di cui all’art. 2 della convenzione e nessuna delle due società risiede in uno Stato terzo con il quale è stata conclusa una convenzione intesa a evitare le doppie imposizioni ed entrambe le società hanno la forma giuridica di una società di capitali.[36] La Tunisia riscuote un’imposta alla fonte del 10 % su dividendi, sempre che provengano da utili conseguiti dopo il 2014.[37] Il Perù preleva un’imposta alla fonte del 5 % sui dividendi. Secondo la CDI sarebbe autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 15 %, tranne nel caso in cui vi sia una partecipazione al capitale del 10 %. In tal caso l’imposta alla fonte può essere al massimo del 10 %.[38] La Colombia preleva un’imposta alla fonte generalmente del 10 % sui dividendi. Secondo la CDI sarebbe autorizzata a prelevare un’imposta alla fonte del 15 %, tranne nel caso in cui vi sia una partecipazione al capitale (almeno del 20 %).[39] Secondo il diritto interno kazako non è riscossa alcuna imposta se la partecipazione a titolo della quale vengono pagati i dividendi è stata detenuta per un periodo ininterrotto di tre anni prima del pagamento del dividendo e se la società che paga il dividendo non è attiva nello sfruttamento del sottosuolo e non è detenuta per più del 50 % da una società attiva nello sfruttamento del sottosuolo. [40] 15 % sui dividendi pagati a delle persone fisiche non-residenti.[41] Nessuna imposta alla fonte prelevata sui pagamenti di dividendi distribuiti da utili realizzati dopo il 31 dicembre 2017.[42] Fino al 6 maggio 2019 l’Oman ha prelevato un’imposta alla fonte sui dividendi distribuiti da società anonime e dei fondi d’investimento. Dopo tale data i dividendi distribuiti sono esonerati dall’imposta alla fonte.C. Interessi[1] Nessun computo dell’imposta alla fonte estera viene concesso per gli interessi che la convenzione esonera dall’imposta alla fonte nello Stato della fonte.[2] Senza tenere conto dell’imposta effettivamente dedotta, poiché la convenzione prevede un computo fittizio d’imposta.[3] 5 % per gli interessi su prestiti bancari.[4] Secondo la CDI lo Stato della fonte è autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 10 %.[5] 0 % per gli interessi su obbligazioni emesse da una collettività pubblica e per gli interessi pagati per un prestito accordato, garantito o assicurato, o per un credito approvato, garantito o assicurato conformemente alle disposizioni svizzere che disciplinano la garanzia dei rischi delle esportazioni. 4.95 % sugli interessi versati a istituti finanziari non residenti.[6] 0 % tra imprese associate.[7] L’imposta alla fonte ecuadoriana è dello 0 % sugli interessi versati a istituti finanziari internazionali privati e istituti finanziari multilaterali. [8] 0 % sugli interessi pagati da un istituto finanziario cileno a una banca, a un istituto finanziario all’estero o a un istituto finanziario internazionale; 4 % sui conti correnti o sui depositi a termine presso istituti finanziari autorizzati e per gli interessi sui prestiti accordati da banche, da assicurazioni o da istituti finanziari internazionali autorizzati, e per interessi da obbligazioni così come per gli interessi pagati dal venditore di macchinari o impianti e legati a una vendita a credito. [9] La Thailandia può prelevare ai sensi della convenzione un’imposta del 15 %, a condizione che non si tratti di interessi pagati per un prestito accordato da un istituto finanziario o da una società di assicurazione (cfr. [C19]). Il computo dell’imposta alla fonte estera viene accordato per il 10 % degli interessi lordi. Quale ulteriore sgravio, solo il 95 % degli interessi lordi devono essere imposti.[10] 1 %, 5 % o 10 % per gli interessi da conti bancari; 2 % sugli interessi di titoli di debito di una durata di almeno 5 anni; 8,25 % sugli interessi versati per prestiti accordati da istituti finanziari esteri al fine di finanziare l’acquisto d’equipaggiamenti oppure sugli interessi versati a una società holding su prestiti accordati da istituti finanziari esteri al fine di finanziare l’acquisizione di partecipazioni.[11] 0 % per gli interessi pagati in relazione alla vendita a credito di un equipaggiamento industriale, commerciale o scientifico, o in relazione alla vendita a credito di merci fornite da una ditta ad un’altra, o su un mutuo concesso da una banca della durata di almeno tre anni per finanziare dei progetti di investimento. 7 % sugli interessi pagati da istituti finanziari su depositi in moneta uruguayana o su «indexed units» la cui scadenza supera un anno; 7 % sugli interessi di obbligazioni con una scadenza superiore a 3 anni emessi mediante pubblica sottoscrizione e quotate in borsa; 7 % sui certificati di reddito emessi da trust finanziari («fideicomisos financieros») con sottoscrizione pubblica e che sono quotati, se la loro durata è superiore ai 3 anni; 7 % sugli interessi di depositi della durata di un anno o meno.[12] Il computo dell’imposta alla fonte estera viene concesso alle aliquote previste dalla convenzione per gli interessi che in Vietnam non sono tassati o sono tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione a fini di promozione economica.[13] Sgravio integrale nello Stato della fonte sugli interessi in relazione alle vendite a credito tra imprese non associate.[14] Nessun computo d’imposte alla fonte estere possibile per interessi versati tra istituti bancari. [15] …[16] Nessun computo d’imposte alla fonte estere se invece dell’imposta alla fonte è prelevata una «approved issuers levy» del 2 %.[17] 0 % sugli interessi da obbligazioni, su un titolo di riconoscimento debito o un altro titolo simile del governo, della banca centrale, di una suddivisione politica o di un ente locale. 0 % sugli interessi pagati su prestiti garantiti o assicurati dal governo, dalla banca centrale, da un’agenzia o un organo (incluso un istituto finanziario) appartenenti o controllate dallo Stato greco. 0 % sugli interessi pagati per una vendita a credito di equipaggiamento industriale, commerciale o scientifico o la vendita a credito di una merce da una società a un’altra società. [18] In vigore dal 1° luglio 2013. Prima era del 10 % sugli interessi.[19] 10 % per gli interessi su prestiti accordati da istituti finanziari o da società di assicurazione.[20] Il computo dell’imposta alla fonte estera è del 10 % per gli interessi esentati dall’imposta thailandese o tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione conformemente all’«Investment Promotion Act» (B.E. 2520), al «Revenue Code» (B.E. 2481) o ad altre disposizioni specifiche della legislazione sulla promozione economica.[21] 5 % sugli interessi per vendita a credito di merci da una ditta a un’altra.[22] Esistono diverse forme di esonero nel diritto interno turco e ai sensi della convenzione. Per l’imposizione alla fonte degli interessi con la Turchia sono state convenute le seguenti aliquote: 0 % per gli interessi pagati a uno Stato contraente o alla sua banca centrale; 5 % per gli interessi pagati a titolo di prestito o credito accordato, garantito o assicurato ai fini della promozione delle esportazioni da una banca export-import o da un istituto simile il cui obiettivo è promuovere le esportazioni; 15 % in tutti gli altri casi (n. 3 del protocollo). [23] …[24] Applicabile anche agli interessi esonerati in Malesia ai sensi della convenzione, pagati per prestiti approvati dalle autorità malesi. [25] 4,99 % sugli interessi pagati da banche e istituti finanziari peruviani su prestiti all’estero, così come sulle obbligazioni emesse da banche e istituti finanziari peruviani. 10 % sugli interessi pagati in relazione alla vendita a credito di equipaggiamento industriale, commerciale e scientifico.[26] 5 % sugli interessi per prestiti di una durata di almeno 8 anni accordati nell’ambito di partenariati pubblico-privati. 1 % sugli interessi da accordi di leasing per elicotteri, aerei e i loro pezzi di ricambio.[27] Va tassato solo il 95 % del reddito lordo degli interessi. L’importo del computo dell’imposta alla fonte estera corrisponde al 10 % del reddito lordo integrale. [28] Israele prevede svariati esoni. In particolare, non sono imposti gli interessi pagati alle persone fisiche, gli interessi sulle obbligazioni di Stato e i depositi bancari in valuta estera.[29] 0 % secondo il diritto interno sugli interessi di alcune obbligazioni di Stato in valuta estera. Secondo la CDI lo 0 % si applica a interessi derivanti dalla vendita a credito di un equipaggiamento industriale, commerciale o scientifico e su un mutuo di qualunque natura concesso da un istituto bancario.[30] L’aliquota d’imposizione alla fonte italiana può essere in alcuni casi, come ad esempio per gli interessi di certe obbligazioni, inferiore a 12,5 %.[31] Gli interessi pagati dalle banche e dal governo non sono soggetti all’imposta alla fonte. [32] 1 % per le persone fisiche [33] Esistono diverse forme di esonero nel diritto interno portoghese e ai sensi della convenzione, per es. sugli interessi d’obbligazioni di Stato, le vendite a credito e i prestiti tra istituti finanziari.[34] Sulla base di una clausola evolutiva della nazione più favorita. D. Canoni[1] Nessun computo dell’imposta alla fonte estera viene concesso per canoni che la convenzione esonera dall’imposta alla fonte nello Stato della fonte.[2] Secondo la CDI lo Stato della fonte è autorizzato a prelevare un’imposta alla fonte del 10 %.[3] 5 % per rimunerazioni di leasing.[4] 5 % per i pagamenti riguardanti brevetti, disegni o modelli, progetti, formule o processi segreti, così come il know-how.[5] Imposta alla fonte prelevata unicamente sul 60 % dell’importo lordo dei redditi derivanti da leasing.[6] 12,25 % sui canoni per l’utilizzo o il diritto d’uso dei diritti d’autore su un’opera letteraria, drammatica, musicale o artistica qualora l’avente diritto economico è una società; 10 % sui canoni per l’uso o la concessione in uso di equipaggiamenti industriali, commerciali o scientifici nonché di brevetti, di marchi di fabbrica o di commercio, di disegni o di modelli, di progetti, di formule o di procedimenti segreti o per informazioni concernenti esperienze di carattere industriale o scientifico; 5 % sui canoni per l’uso o la concessione in uso di un diritto d’autore su un’opera letteraria, drammaturgica, musicale o su un’altra opera artistica, a condizione che il beneficiario effettivo sia l’autore o un suo erede; il 3 % per l’uso o la concessione in uso di notizie; nessun computo dell’imposta alla fonte estera per i canoni di locazione (leasing) pagati a titolo di locazione connessa con un diritto d’opzione.[7] Sulla base di una clausola evolutiva della nazione più favorita. [8] Senza tenere conto dell’imposta effettivamente dedotta, poiché la convenzione prevede un computo fittizio d’imposta. [9] Nel caso di pagamenti per leasing, possibilità di optare per un’imposizione del reddito netto (art. 12 par. 4 CDI). In questo caso, nessun computo dell’imposta alla fonte estera.[10] Il computo dell’imposta alla fonte estera viene concesso alle aliquote previste dalla convenzione per i canoni che in Vietnam non sono tassati o sono tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione a fini di promozione economica.[11] Si applica parimenti ai canoni (pagati in base a un contratto approvato) esonerati conformemente alla convenzione.[12] Viene imposto soltanto il 95 % dell’ammontare lordo. Il computo dell’imposta alla fonte estera corrisponde al 10 % dell’ammontare lordo. [13] 0 % tra imprese associate.[14] In vigore dal 1° luglio 2013. Prima era lo 0 % sui canoni.[15] …[16] 0 % se le condizioni dell’art. 12 par. 7 della CDI sono soddisfatte (imprese associate).[17] In caso di leasing finanziario l’imposta alla fonte è dell’1 %.[18] 5 % per i canoni di opere letterarie, artistiche o scientifiche.[19] Il computo dell’imposta alla fonte estera è del 10 % per i canoni esentati dall’imposta thailandese o tassati a un’aliquota inferiore a quella prevista nella convenzione conformemente all’«Investment Promotion Act» (B.E. 2520), al «Revenue Code» (B.E. 2481) o ad altre disposizioni specifiche della legislazione sulla promozione economica.[20] … [21] Sgravio integrale nello Stato della fonte sui canoni per diritti d’autore su opere scientifiche, brevetti, marchi di fabbrica, modelli, formule segrete o per la comunicazione di esperienze di carattere industriale, commerciale o scientifico.[22] Va tassato solo il 97,5 % del reddito lordo dei canoni. L’importo del computo dell’imposta alla fonte estera corrisponde al 10 % del reddito lordo integrale.[23] …[24] 5 % per l’uso o la concessione d’uso di vagoni ferroviari. [25] L’aliquota dell’imposta alla fonte sui canoni di licenza prevista dal diritto interno iraniano dipende dalla natura del creditore e dalla capacità economica.E. Prestazioni di servizi[1] Remunerazioni pagate a una persona fisica (diversa da un salariato del debitore della remunerazione) per prestazioni di servizi nell’ambito della gestione aziendale, di servizi tecnici o di consulenza.[2] Senza tenere conto dell’imposta effettivamente dedotta, poiché la convenzione prevede un computo fittizio d’imposta.4 Per i redditi maturati nel 2019, cfr. RU 2020 157.5 Questa distinta illustra le imposte alla fonte estere non recuperabili sulla base delle convenzioni contro le doppie imposizioni concluse dalla Svizzera. A determinate condizioni, l’art. 9 dell’Accordo del 26 ott. 2004 tra la Confederazione Svizzera e l’Unione europea sullo scambio automatico di informazioni finanziarie per migliorare l’adempimento fiscale internazionale (RS 0.641.926.81) prevede l’imposizione esclusiva nello Stato di residenza delle persone che ricevono dividendi, interessi o canoni di licenza pagati tra imprese associate. Una società svizzera che riceve dividendi, interessi o canoni di licenza esenti dall’imposta alla fonte estera sulla base dell’art. 9 di detto Accordo non può fare valere il computo dell’imposta alla fonte per questi redditi.6 Le note si trovano alla fine della distinta.
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412.101.221.50 Ordinanza della SEFRIsulla formazione professionale di baseMediamatica / Mediamaticocon attestato federale di capacità (AFC)del 25 ottobre 2018 (Stato 1° gennaio 2019)88606Mediamatica AFC / Mediamatico AFC Mediamatikerin EFZ / Mediamatiker EFZ Médiamaticienne CFC / Médiamaticien CFCLa Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), visto l’articolo 19 della legge del 13 dicembre 20021 sulla formazione professionale (LFPr);visto l’articolo 12 dell’ordinanza del 19 novembre 20032 sulla formazione professionale (OFPr),ordina:1 RS 412.102 RS 412.101Sezione 1: Oggetto e durata Art. 1 Profilo professionale I mediamatici di livello AFC svolgono in particolare le attività seguenti e si contraddistinguono per le conoscenze, capacità e attitudini sotto indicate:a.sono specialisti in materia di produzione e grafica di media digitali e analogici;b.sviluppano misure di marketing e di comunicazione per i loro clienti e utilizzano le più recenti tecnologie per il sito internet di questi ultimi;c.gestiscono attivamente i canali sui social media e impiegano in modo mirato i mezzi di comunicazione;d.realizzano in modo autonomo progetti semplici.Art. 2 Durata e inizio 1 La formazione professionale di base dura quattro anni.2 L’inizio della formazione professionale di base segue il calendario della relativa scuola professionale.Sezione 2: Obiettivi ed esigenze Art. 3 Principi 1 Gli obiettivi e le esigenze della formazione professionale di base sono espressi sotto forma di competenze operative raggruppate nei relativi campi.2 Le competenze operative comprendono competenze professionali, metodologiche, sociali e personali. Tali competenze sono indicate nel piano di formazione (art. 9) a seconda del luogo di formazione come segue:a.nella formazione professionale pratica come obiettivi di valutazione;b.nella formazione scolastica:1.nell’area disciplinare «competenze di base estese» come obiettivi di valutazione, 2.nell’area disciplinare «competenze mediamatiche» come moduli;c.nei corsi interaziendali come moduli.3 I moduli della formazione scolastica e dei corsi interaziendali e il momento del loro svolgimento sono stabiliti nel piano di formazione. Il contenuto dei moduli è riportato nel piano modulare di «ICT Formazione professionale Svizzera»3.4 Tutti i luoghi di formazione collaborano allo sviluppo delle competenze operative. Essi coordinano i contenuti della formazione e delle procedure di qualificazione.3 > Berufsbildung > ICT Competence FrameworkArt. 4 Competenze operative La formazione prevede, nei campi di competenze operative sotto indicati, le competenze operative seguenti:a.produzione di contenuti mediatici digitali:1.preparare la produzione dai punti di vista concettuale e organizzativo,2.creare i dati digitali grezzi,3.elaborare i dati digitali grezzi,4.archiviare i dati e pubblicare il prodotto finale;b.realizzazione di contenuti mediatici:1.sviluppare bozzetti,2.realizzare elementi grafici,3.realizzare il layout,4.adeguare la grafica ai media di destinazione;c.sviluppo e attuazione di misure di marketing e di comunicazione:1.elaborare un concetto di marketing,2.ideare prodotti di marketing analogici e attuare attività di marketing,3.ideare e gestire prodotti di marketing digitali,4.redigere e pubblicare testi per la comunicazione aziendale,5.sviluppare e gestire i canali sui social media;d.partecipazione all’amministrazione aziendale:1.elaborare richieste esterne nell’attività quotidiana,2.organizzare e condurre riunioni ed eventi,3.redigere offerte e fatture per incarichi esterni;e.impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT):1.impostare e utilizzare i propri strumenti di lavoro ICT,2.creare siti web,3.aggiungere ai siti web componenti interattive lato client,4.selezionare ed elaborare dati lato server;f.gestione di progetti semplici:1.accertare le esigenze dei clienti,2.definire la pianificazione dei progetti,3.verificare costantemente l’avanzamento dei progetti,4.consegnare il prodotto al cliente e concludere il progetto.Sezione 3: Sicurezza sul lavoro, protezione della salute e dell’ambiente Art. 5 1 All’inizio e durante la formazione gli operatori forniscono e spiegano alle persone in formazione le prescrizioni e le raccomandazioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente, in particolare quelle relative alla comunicazione dei pericoli (simboli di pericolo e di obbligo, pittogrammi).2 Dette prescrizioni e raccomandazioni sono fornite in tutti i luoghi di formazione e considerate nelle procedure di qualificazione.3 Tutti i luoghi di formazione trasmettono alle persone in formazione conoscenze in materia di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione all’equilibrio tra interessi sociali, ecologici ed economici.Sezione 4: Durata della formazione in ciascun luogo di formazione e lingua d’insegnamento Art. 6 Formazione professionale pratica in azienda e in luoghi di formazione equivalenti 1 La formazione professionale pratica in azienda comprende in media 3,25 giornate alla settimana per tutta la durata della formazione professionale di base.2 Nel quadro della formazione di base organizzata dalla scuola la formazione professionale pratica è impartita sotto forma di parti pratiche integrate o di periodi di pratica in azienda. La formazione professionale pratica dura complessivamente almeno 220 giorni lavorativi.Art. 7 Scuola professionale 1 L’insegnamento obbligatorio presso la scuola professionale comprende 2400 lezioni. Dette lezioni sono suddivise secondo la tabella seguente:Insegnamento1° anno2° anno3° anno4° annoTotalea.Conoscenze professionali–Competenze di base estese160200120  80560–Competenze mediamatiche320320360  801080Totale conoscenze professionali4805204801601640b.Cultura generale120120120120480c.Educazione fisica  80  80  80  40280Totale delle lezioni68072068032024002 L’insegnamento nell’area disciplinare «competenze di base estese» comprende i seguenti temi e lezioni:a.linguaggio tecnico del marketing: 80 lezioni;b.seconda lingua nazionale: 160 lezioni;c.inglese: 200 lezioni;d.comunicazione aziendale: 120 lezioni.3 L’insegnamento dell’area disciplinare «competenze mediamatiche» è suddiviso in 27 moduli di 40 lezioni ciascuno.4 D’intesa con le autorità cantonali e le organizzazioni del mondo del lavoro competenti sono ammessi spostamenti minimi di lezioni da un anno di formazione all’altro in un campo di competenze operative. Deve essere comunque garantito il raggiungimento degli obiettivi di formazione prestabiliti.5 Per gli insegnamenti di cultura generale fa stato l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20064 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.6 La lingua d’insegnamento è la lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola professionale. Oltre a questa lingua, i Cantoni possono autorizzare altre lingue d’insegnamento.7 È raccomandato l’insegnamento bilingue, ovvero nella lingua nazionale del luogo in cui si trova la scuola e in un’altra lingua nazionale o in inglese.4 RS 412.101.241Art. 8 Corsi interaziendali 1 I corsi interaziendali comprendono 25 giornate di otto ore.2 Sono previsti cinque corsi di cinque giornate ciascuno. Ogni corso corrisponde a un modulo.3 Nell’ultimo semestre della formazione professionale di base non si possono svolgere corsi interaziendali.Sezione 5: Piano di formazione Art. 9 1 All’entrata in vigore della presente ordinanza è disponibile un piano di forma­zione5 della competente organizzazione del mondo del lavoro.2 Il piano di formazione:a.contiene il profilo di qualificazione, che comprende:1.il profilo professionale,2.la tabella delle competenze operative e dei relativi campi,3.il livello richiesto per la professione;b.precisa i contenuti della formazione di base e le disposizioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla protezione della salute e dell’ambiente; c.determina quali competenze operative sono trasmesse e apprese in ciascun luogo di formazione.3 Al piano di formazione è allegato l’elenco degli strumenti volti a garantire e attuare la formazione professionale di base nonché a promuovere la qualità, con indicazione dell’ente presso cui possono essere ottenuti.5 Il piano del 25 ottobre 2018 è disponibile sul sito SEFRI nell’elenco delle professioni: > Professioni A–Z. Sezione 6: Requisiti per i formatori e numero massimo di persone in formazione in azienda Art. 10 Requisiti professionali richiesti ai formatori Il formatore soddisfa i requisiti professionali se possiede una delle qualifiche seguenti:a.attestato federale di capacità di mediamatico AFC e almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;b.attestato federale di capacità di una professione affine con le necessarie conoscenze professionali nel campo di attività del mediamatico AFC e almeno tre anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento;c.titolo della formazione professionale superiore in ambito pertinente;d.diploma di scuola universitaria in ambito pertinente e almeno due anni di esperienza professionale nel campo d’insegnamento.Art. 11 Numero massimo di persone in formazione in azienda 1 Nelle aziende che impiegano un formatore al 100 per cento o due formatori ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione.2 Per ogni altro specialista impiegato al 100 per cento o per ogni due specialisti in più impiegati ciascuno almeno al 60 per cento può svolgere il tirocinio una persona in formazione in più.3 È considerato specialista il titolare di un attestato federale di capacità o di una qualifica equivalente nel campo della persona in formazione.4 Nelle aziende che possono impiegare soltanto una persona in formazione una seconda persona può iniziare il tirocinio quando la prima inizia l’ultimo anno della formazione professionale di base.5 In casi particolari l’autorità cantonale può autorizzare un numero maggiore di persone in formazione nelle aziende che da più anni svolgono la loro funzione di formazione con risultati particolarmente positivi.Sezione 7: Documentazione dell’apprendimento, rapporto di formazione e documentazione delle prestazioni Art. 12 Documentazione dell’apprendimento 1 Nel corso della formazione professionale pratica la persona in formazione tiene una documentazione dell’apprendimento in cui annota regolarmente i principali lavori eseguiti in relazione alle competenze operative da acquisire.2 Almeno una volta al semestre il formatore controlla e firma la documentazione dell’apprendimento e la discute con la persona in formazione.Art. 13 Rapporto di formazione 1 Alla fine di ogni semestre, il formatore rileva in un rapporto il livello raggiunto dalla persona in formazione. A tal fine si basa sulle prestazioni nella formazione professionale pratica e sui resoconti delle prestazioni nella scuola professionale e nei corsi interaziendali. Discute il rapporto con la persona in formazione. 2 Se necessario, il formatore e la persona in formazione concordano misure per il raggiungimento degli obiettivi di formazione e fissano apposite scadenze. Le decisioni prese e le misure concordate sono annotate per iscritto.3 Dopo la scadenza prefissata il formatore verifica l’efficacia delle misure concordate e ne riporta l’esito nel successivo rapporto di formazione.4 Se nonostante le misure concordate gli obiettivi non sono raggiunti o se è a rischio il buon esito della formazione, il formatore lo comunica per iscritto alle parti contraenti e all’autorità cantonale.Art. 14 Documentazione delle prestazioni nella scuola professionale 1 La scuola professionale documenta le prestazioni della persona in formazione nell’area disciplinare «competenze di base estese» e nella cultura generale e le consegna una pagella alla fine di ogni semestre.2 Valuta le prestazioni della persona in formazione nei moduli delle competenze mediamatiche con note intere o mezze note. Queste note confluiscono nel calcolo della nota delle «competenze mediamatiche».3 La comparabilità dei controlli delle prestazioni dei moduli delle competenze mediamatiche è garantita dalla Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione.Art. 15 Documentazione delle prestazioni nei corsi interaziendali 1 Gli operatori dei corsi interaziendali documentano le prestazioni delle persone in formazione mediante controlli delle competenze per ogni corso interaziendale.2 I controlli delle competenze sono espressi in note. Queste confluiscono nel calcolo della nota delle «competenze mediamatiche».3 La comparabilità dei controlli delle prestazioni dei corsi interaziendali è garantita dalla Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione.Sezione 8: Procedure di qualificazione Art. 16 Ammissione 1 È ammesso alle procedure di qualificazione chi ha concluso la formazione professionale di base:a.secondo le disposizioni della presente ordinanza; ob.in un istituto di formazione riconosciuto dal Cantone.2 È ammesso a un’altra procedura di qualificazione riconosciuta dalla SEFRI conformemente all’articolo 33 LFPr anche chi ha concluso la formazione professionale di base al di fuori di un ciclo di formazione regolamentato, se:a.ha maturato l’esperienza professionale di cui all’articolo 32 OFPr,b.ha svolto almeno tre anni di tale esperienza nel campo del mediamatico AFC; ec.rende verosimile il possesso dei requisiti per la rispettiva procedura di qualificazione.Art. 17 Oggetto Nelle procedure di qualificazione occorre dimostrare di aver acquisito le competenze operative di cui all’articolo 4.Art. 18 Durata e svolgimento della procedura di qualificazione con esame finale 1 Nella procedura di qualificazione con esame finale sono esaminate, nel modo sotto indicato, le competenze operative nei campi di qualificazione seguenti:a.«lavoro pratico», sotto forma di lavoro pratico individuale della durata di 70–90 ore; vale quanto segue:1.l’esame per questo campo di qualificazione ha luogo verso la fine della formazione professionale di base,2.la persona in formazione deve dimostrare di essere in grado di svolgere le attività richieste in modo professionalmente corretto e adeguato alle necessità e alla situazione, 3.è ammessa la consultazione della documentazione dell’apprendimento e dei corsi interaziendali, 4.di norma, il campo di qualificazione comprende tutti i campi di competenze operative e le voci seguenti con relativa ponderazione:VoceDescrizionePonderazione1Esecuzione e risultato del lavoro50 %2Documentazione20 %3Colloquio professionale e presentazione30 %b.«cultura generale»: a questo campo di qualificazione si applica l’ordinanza della SEFRI del 27 aprile 20066 sulle prescrizioni minime in materia di cultura generale nella formazione professionale di base.2 Per ogni campo di qualificazione la valutazione è effettuata da almeno due periti d’esame.6 RS 412.101.241Art. 19 Superamento della procedura di qualificazione, calcolo e ponderazione delle note 1 La procedura di qualificazione con esame finale è superata se:a.per il campo di qualificazione «lavoro pratico» è attribuito almeno il 4;b.la nota delle «competenze mediamatiche» raggiunge almeno il 4; ec.la nota complessiva raggiunge almeno il 4.2 La nota complessiva è data dalla media, arrotondata a un decimale, della somma delle note ponderate dei singoli campi di qualificazione dell’esame finale e delle note ponderate dei luoghi di formazione; vale la seguente ponderazione:a.lavoro pratico: 40 per cento;b.cultura generale: 20 per cento;c.nota delle «competenze di base estese»: 10 per cento; d.nota delle «competenze mediamatiche»: 30 per cento.3 Per nota delle «competenze di base estese» si intende la media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle otto note delle pagelle semestrali dell’area disciplinare «competenze di base estese».4 Per nota delle «competenze mediamatiche» si intende la media arrotondata a un decimale della somma delle medie sottoelencate con la ponderazione seguente:a.media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle note dei moduli dell’area disciplinare «competenze mediamatiche» nella scuola professionale; questa nota è ponderata all’80 per cento;b.media arrotondata al punto o al mezzo punto della somma delle note relative ai corsi interaziendali; questa nota è ponderata al 20 per cento.Art. 20 Ripetizioni 1 La ripetizione della procedura di qualificazione è disciplinata dall’articolo 33 OFPr.2 Qualora si debba ripetere un campo di qualificazione, esso va ripetuto interamente.3 Qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente i corsi relativi alle competenze di base estese presso la scuola professionale, resta valida la nota conseguita in precedenza. Se si ripetono almeno due semestri di insegnamento, per il calcolo della nota delle «competenze di base estese» fanno stato soltanto le nuove note.4 Qualora la nota delle «competenze mediamatiche» fosse insufficiente, per la ripetizione valgono le seguenti disposizioni:a.se la media della somma delle note dei moduli delle competenze mediamatiche svolti nella scuola professionale è insufficiente, tutti i moduli con note insufficienti devono essere ripetuti; le note sufficienti restano valide;b.qualora si ripeta l’esame finale senza frequentare nuovamente i corsi interaziendali, restano valide le note conseguite in precedenza; se si ripetono gli ultimi due corsi interaziendali valutati, per il calcolo della nota delle «competenze mediamatiche» fanno stato soltanto le nuove note.Sezione 9: Attestazioni e titolo Art. 21 1 Chi ha superato la procedura di qualificazione consegue l’attestato federale di capacità (AFC).2 L’attestato federale di capacità conferisce il diritto di avvalersi del titolo legalmente protetto di «mediamatica AFC» / «mediamatico AFC».3 Se l’attestato federale di capacità è stato conseguito mediante procedura di qualificazione con esame finale, nel certificato delle note sono riportate:a.la nota complessiva;b.le note di ogni campo di qualificazione dell’esame finale e la nota delle «competenze di base estese» e quella delle «competenze mediamatiche».Sezione 10: Sviluppo della qualità e organizzazione Art. 22 Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della formazione dei mediamatici AFC 1 La Commissione svizzera per lo sviluppo professionale e la qualità della forma­zione dei mediamatici AFC è composta da:a.da cinque a sette rappresentanti di «ICT Formazione professionale Sviz­zera»;b.due rappresentanti dei docenti di materie professionali;c.almeno un rappresentante della Confederazione e almeno uno dei Cantoni.2 Per la composizione della Commissione vale inoltre quanto segue:a. si cerca di raggiungere una rappresentanza paritetica di entrambi i sessi;b. le regioni linguistiche sono adeguatamente rappresentate.3 La Commissione si autocostituisce.4 Essa svolge in particolare i compiti seguenti:a.verifica almeno ogni cinque anni la presente ordinanza, il piano di formazione e i moduli in relazione agli sviluppi economici, tecnologici, ecologici e didattici; nella verifica tiene conto di eventuali nuovi aspetti organizzativi della formazione professionale di base;b.se osserva sviluppi che richiedono una modifica della presente ordinanza, chiede all’organizzazione del mondo del lavoro competente di proporre alla SEFRI la corrispondente modifica;c.se osserva sviluppi che richiedono una modifica del piano di formazione, presenta all’organizzazione del mondo del lavoro competente una proposta di adeguamento del piano di formazione;d.esprime un parere riguardo agli strumenti volti a garantire e attuare la formazione professionale di base nonché a promuovere la qualità, in particolare sulle disposizioni esecutive per la procedura di qualificazione con esame finale;e.garantisce la comparabilità dei controlli delle prestazioni dei moduli delle competenze mediamatiche svolti presso le scuole professionali e durante i corsi interaziendali; i relativi costi vengono sostenuti dai Cantoni come parte della procedura di qualificazione.Art. 23 Organizzazione e responsabili dei corsi interaziendali 1 È responsabile dei corsi interaziendali «ICT Formazione professionale Svizzera».2 In collaborazione con l’organizzazione del mondo del lavoro competente, i Cantoni possono delegare a un altro ente responsabile lo svolgimento dei corsi interaziendali, in particolare se non sono più garantiti la qualità o lo svolgimento degli stessi.3 I Cantoni disciplinano con l’ente responsabile l’organizzazione e lo svolgimento dei corsi interaziendali.4 Le autorità cantonali competenti hanno il diritto di accedere ai corsi in qualsiasi momento.Sezione 11: Disposizioni finali Art. 24 Abrogazione di un altro atto normativo L’ordinanza della SEFRI dell’11 novembre 20107 sulla formazione professionale di base Mediamatica/Mediamatico con attestato federale di capacità (AFC) è abrogata.7 [RU 2010 6009]Art. 25 Disposizioni transitorie e prima applicazione di singole disposizioni 1 Le persone che hanno iniziato la formazione di mediamatico AFC prima dell’entrata in vigore della presente ordinanza la portano a termine in base al diritto anteriore, al massimo però entro il 31 dicembre 2025.2 I candidati che ripetono la procedura di qualificazione con esame finale per mediamatico AFC entro il 31 dicembre 2025 sono valutati in base al diritto anteriore. I candidati che presentano un’apposita richiesta scritta sono valutati in base al nuovo diritto.3 Le disposizioni concernenti le procedure di qualificazione, le attestazioni e il titolo (art. 16–21) si applicano dal 1° gennaio 2023.Art. 26 Entrata in vigore La presente ordinanza entra in vigore il 1° gennaio 2019.
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Switzerland
0.748.127.194.76 RU 2014 131Traduzione1Accordotra il Consiglio federale svizzero e il Governo dello Stato del Kuwait concernente i trasporti aereiConcluso il 28 giugno 2010Entrato in vigore mediante scambio di note il 29 settembre 2013 (Stato 27  maggio 2015)1 Dal testo originale tedesco.Il Consiglio federale svizzeroeil Governo dello Stato del Kuwaitpreso atto che la Svizzera e lo Stato del Kuwait fanno parte della Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 19442;animati dal desiderio di sviluppare il più possibile la cooperazione internazionale nel settore dei trasporti aerei;animati dal desiderio di concludere un accordo inteso a stabilire servizi aerei regolari tra i loro territori e oltre;hanno designato i loro plenipotenziari che, debitamente autorizzati,hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.748.0Art. 1 Definizioni 1.  Per l’applicazione del presente Accordo e del suo Allegato:a.il termine «la Convenzione» indica la Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale aperta alla firma a Chicago il 7 dicembre 1944 e include ogni Allegato adottato conformemente all’articolo 90 di detta Convenzione e ogni emendamento agli allegati o alla Convenzione adottato conformemente agli articoli 90 e 94 di quest’ultima;b.la locuzione «autorità aeronautiche» indica, per la Svizzera, l’Ufficio fede­rale dell’aviazione civile e per lo Stato del Kuwait, la Direzione generale dell’aviazione civile o, in entrambi i casi, qualsiasi persona o ente autoriz­zato a esplicare le funzioni attualmente attribuite a dette autorità;c.la locuzione «impresa di trasporti aerei designata» (di seguito: impresa designata) indica un’impresa di trasporti aerei che una Parte ha designato conformemente all’articolo 5 del presente Accordo per l’esercizio dei servizi aerei convenuti;d.le locuzioni «servizio aereo», «servizio aereo internazionale», «impresa di trasporti aerei» e «scalo non commerciale» hanno il senso che assegna loro l’articolo 96 della Convenzione;e.la locuzione «tassa di utilizzazione» indica una tassa imposta alle imprese di trasporti aerei per la messa a disposizione degli aeroporti, la fornitura di servizi di navigazione aerea o di prestazioni per la sicurezza dell’aviazione, oppure per l’offerta di installazioni.2.  Fatte salve disposizioni contrarie, in tutte le indicazioni il termine «Accordo» si riferisce sempre anche all’Allegato.Art. 2 Concessione di diritti 1.  Ciascuna Parte accorda al’l’altra Parte i diritti specificati nel presente Accordo e intesi a stabilire servizi aerei sulle linee indicate nelle tavole dell’Allegato al pre­sente Accordo. Tali servizi e linee sono denominati di seguito «servizi convenuti» e «linee indicate».2.  Fatte salve le disposizioni del presente Accordo, l’impresa designata da ciascuna Parte fruisce dei seguenti diritti nell’esercizio di un servizio convenuto su una linea indicata:a.sorvolare, senza atterrarvi, il territorio dell’altra Parte;b.effettuare, su detto territorio, scali non commerciali;c.imbarcare e sbarcare in traffico internazionale, su detto territorio e nei punti serviti sulle linee indicate nell’Allegato, passeggeri, merci e invii postali.3.  Nessuna disposizione del paragrafo 1 del presente articolo conferisce all’impresa designata di una Parte il diritto di imbarcare sul territorio dell’altra Parte, dietro remunerazione, passeggeri, bagagli, merci e invii postali destinati a un altro punto del territorio di quest’altra Parte.Art. 3 Esercizio dei diritti 1.  Le imprese designate delle Parti fruiscono di possibilità pari ed eque per l’esercizio dei servizi convenuti tra i territori delle due Parti.2.  L’impresa designata di ciascuna Parte deve tenere conto degli interessi dell’im­presa designata dell’altra Parte per non pregiudicare indebitamente i servizi convenuti di quest’ultima impresa.3.  I servizi convenuti, esercitati dalle imprese designate delle Parti, devono essere strettamente connessi alle esigenze della collettività quanto a tali servizi.4.  I servizi convenuti, esercitati dalle imprese designate delle Parti, mirano soprattutto a offrire, a un coefficiente d’utilizzazione ragionevole, capacità di trasporto corrispondenti alle esigenze attuali e ragionevolmente prevedibili del traffico passeggeri, merci e postale fra il territorio della Parte che ha designato l’impresa e i punti serviti sulle linee indicate.5.  L’offerta di trasportare passeggeri, merci e invii postali che devono essere imbarcati o sbarcati nei punti serviti sulle linee indicate nel territorio di Stati diversi da quelli che hanno designato l’impresa di trasporti aerei, deve tenere conto dei principi generali che regolano le capacità di trasporto:a.la domanda di traffico fra il territorio della Parte che ha designato l’impresa di trasporti aerei e i punti serviti sulle linee indicate;b.le esigenze di traffico nei territori attraversati, tenuto conto di altre prestazioni di trasporto offerte da imprese di trasporti aerei di Stati ubicati nella regione; e c.le esigenze dell’esercizio di un servizio di lungo corso.Art. 4 Applicazione di leggi e regolamenti 1.  Le leggi e i regolamenti di una Parte che disciplinano, sul suo territorio, l’entrata o l’uscita degli aeromobili adibiti alla navigazione aerea internazionale, o i loro voli sopra detto territorio, sono applicabili alle imprese designate dell’altra Parte.2.  Le leggi e i regolamenti di una Parte che disciplinano, sul suo territorio, l’entrata, la permanenza e l’uscita di passeggeri, equipaggi, bagagli, merci o invii postali, come le formalità di entrata, uscita, emigrazione e immigrazione, nonché le prescrizioni doganali e sanitarie, sono applicabili ai passeggeri, agli equipaggi, ai bagagli, alle merci o agli invii postali trasportati dagli aeromobili delle imprese di trasporti aerei designate dell’altra Parte quando questi aeromobili si trovano su detto territorio.3.  Nessuna Parte ha il diritto di favorire le proprie imprese di trasporti aerei rispetto a quelle designate dell’altra Parte nell’applicazione delle leggi e dei regolamenti menzionati nel presente articolo.Art. 5 Designazione e autorizzazione d’esercizio 1.  Ciascuna Parte ha il diritto di designare tante imprese di trasporti aerei quante ne desidera per l’esercizio dei servizi convenuti. Tali designazioni sono oggetto di notifica scritta tra le autorità aeronautiche delle due Parti.2.  Fatte salve le disposizioni dei paragrafi 3 e 4 del presente articolo, la Parte che ha ricevuto la notifica della designazione accorda senza indugio all’impresa designata dell’altra Parte la necessaria autorizzazione d’esercizio.3.  Le autorità aeronautiche di una Parte possono esigere che l’impresa designata dall’altra Parte provi di essere in grado di adempiere alle condizioni prescritte per l’esercizio dei servizi aerei internazionali in virtù delle leggi e dei regolamenti applicati abitualmente da dette autorità in conformità con le disposizioni della Convenzione.4.3  Ciascuna Parte ha il diritto di rifiutare di accettare la designazione di un’impresa di trasporti aerei e di sospendere o revocare la concessione a detta impresa dei diritti di cui al paragrafo 2 dell’articolo 2 del presente Accordo, oppure vincolare l’esercizio di detti diritti da parte di quest’ultima alle condizioni che reputa necessarie, qualora non avesse la prova che la parte sostanziale della proprietà e il controllo effettivo dell’impresa di trasporti aerei appartengano alla Parte che l’ha designata o a suoi cittadini.5.  L’impresa di trasporti aerei così designata e autorizzata può iniziare a esercitare i servizi convenuti in ogni momento, sempre che sia in vigore, per i servizi in questione, una tariffa stabilita conformemente alle disposizioni dell’articolo 17 del presente Accordo.3 La mod. del 28 giu. 2010 (RU 2015 1373), non é ancora entrata in vigore (RU 2015 1581).Art. 6 Revoca e sospensione dell’autorizzazione d’esercizio 1.4  Ciascuna Parte ha la facoltà di sospendere un’impresa designata dall’esercizio dei diritti di cui al paragrafo 2 dell’articolo 2 del presente Accordo, oppure di vincolarla alle condizioni che reputa necessarie, se l’impresa designata non si conforma alle leggi e ai regolamenti della Parte che le ha accordato i diritti oppure se, in altro modo, essa disattende le condizioni prescritte in virtù del presente Accordo per l’esercizio dei servizi convenuti.2.  A meno che la sospensione o il condizionamento non siano urgenti al fine di evitare altre infrazioni a leggi e regolamenti o non siano dettati da motivi di sicu­rezza, tale diritto può essere esercitato solamente previa consultazione dell’altra Parte.3.  Nel caso di misure adottate da una Parte nel quadro del presente articolo, i diritti che il presente Accordo conferisce all’altra Parte rimangono inalterati.4 La mod. del 28 giu. 2010 (RU 2015 1373), non é ancora entrata in vigore (RU 2015 1581).Art. 7 Sicurezza dell’aviazione 1.  Conformemente ai loro diritti e obblighi in virtù del diritto internazionale, le Parti riaffermano che i loro obblighi reciproci di proteggere la sicurezza dell’aviazione civile contro gli atti di intervento illeciti sono parte integrante del presente Accordo. Senza limitare il complesso dei loro diritti e obblighi in virtù del diritto internazio­nale, le Parti agiscono in particolare conformemente alle disposizioni della Conven­zione concernente le infrazioni e taluni altri atti commessi a bordo di aeromobili, firmata a Tokyo il 14 settembre 19635, della Convenzione per la repressione della cattura illecita di aeromobili, firmata all’Aia il 16 dicembre 19706, della Conven­zione per la repressione di atti illeciti contro la sicurezza dell’aviazione civile, fir­mata a Montreal il 23 settembre 19717, del relativo Protocollo aggiuntivo per la repressione degli atti illeciti di violenza negli aeroporti adibiti all’aviazione civile internazionale, firmato a Montreal il 24 febbraio 19888, e di ogni altra convenzione o protocollo relativi alla sicurezza dell’aviazione civile ai quali le Parti aderiscono.2.  Le Parti si accordano reciprocamente, su richiesta, tutta l’assistenza necessaria per prevenire gli atti di cattura illecita di aeromobili civili e altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri e membri d’equipaggio, degli aeroporti, delle installazioni e dei servizi di navigazione aerea, nonché qual­siasi altra minaccia per la sicurezza dell’aviazione civile.3.  Nei loro rapporti reciproci, le Parti si conformano alle disposizioni concernenti la sicurezza dell’aviazione civile e, sempre che le applichino, alle misure raccomandate stabilite dall’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale e designate come allegati alla Convenzione. Le Parti esigono che gli esercenti degli aeromobili immatricolati nei loro registri o che hanno la sede principale delle proprie attività o la propria residenza permanente sul loro territorio, nonché gli esercenti di aeroporti situati sul loro territorio, si conformino a dette disposizioni concernenti la sicurezza dell’aviazione. Il riferimento a standard di sicurezza nel presente paragrafo comprende le deroghe comunicate dalle Parti interessate.4.  Ciascuna Parte provvede affinché vengano applicati in modo efficace sul proprio territorio provvedimenti appropriati per proteggere gli aeromobili, controllare a raggi X i passeggeri e i loro bagagli a mano, nonché garantire un’adeguata ispezione dei membri dell’equipaggio, delle merci (compresi i bagagli a mano) e delle prov­viste di bordo, prima e durante l’imbarco o il carico e affinché tali provvedimenti siano adeguati a un’accresciuta minaccia. Ciascuna Parte conviene che la sua impresa di trasporti aerei designata possa essere tenuta a osservare le disposizioni contenute nel paragrafo 3 del presente articolo concernenti la sicurezza dell’avia­zione che l’altra Parte esige per l’entrata, l’uscita o il soggiorno sul territorio di quest’altra Parte. Ciascuna Parte esamina inoltre con spirito favorevole qualsiasi richiesta dell’altra Parte di prendere ragionevoli provvedimenti di sicurezza speciali per fronteggiare una particolare minaccia.5.  In caso di incidente o minaccia di incidente, di cattura illecita di aeromobili civili o di altri atti illeciti diretti contro la sicurezza di detti aeromobili, dei loro passeggeri e membri d’equipaggio, degli aeroporti o degli impianti e dei servizi di navigazione aerea, le Parti si aiutano facilitando il traffico reciproco e altri provvedimenti appropriati per porre fine con rapidità e sicurezza a un simile incidente o a una simile minaccia di incidente.6.  Se una Parte ha ragionevole motivo di ritenere che l’altra abbia derogato alle disposizioni previste nel presente articolo, la prima Parte può chiedere che siano subito avviate consultazioni con quest’altra Parte. Queste consultazioni mirano a giungere a un’intesa sui provvedimenti adeguati al fine di eliminare le ragioni dirette della preoccupazione e, nell’ambito degli standard dell’Organiz­zazione dell’aviazione civile internazionale, di adottare le misure necessarie a creare le condizioni di sicurezza appropriate.7.  Ciascuna Parte intraprende tutte le misure necessarie che reputa attuabili al fine di garantire che un aeromobile oggetto di una cattura illecita o di altri atti illeciti e atterrato sul suo territorio venga trattenuto al suolo, a meno che il decollo non si renda indispensabile a seguito di motivi superiori di protezione della vita umana. Sempre che attuabili, simili misure vanno adottate sulla base di colloqui reciproci.5 RS 0.748.710.16 RS 0.748.710.27 RS 0.748.710.38 RS 0.748.710.31Art. 8 Sicurezza dei documenti di viaggio 1.  Ciascuna Parte si dichiara disposta ad adottare i provvedimenti necessari per garantire la sicurezza dei suoi passaporti e di altri documenti di viaggio.2.  A tal fine, ciascuna Parte si dichiara disposta a svolgere controlli sulla produ­zione, il rilascio, la verifica e l’uso legali di passaporti e di altri documenti di viaggio o di identità rilasciati da questa Parte o su suo mandato.3.  Ciascuna Parte si dichiara altresì disposta ad avviare o a migliorare le procedure atte a garantire che i documenti di viaggio e di identità da essa rilasciati siano di qualità tale da non poter essere facilmente utilizzati in modo abusivo e da non poter essere modificati, riprodotti o rilasciati illegalmente.4.  Secondo gli obiettivi summenzionati, ciascuna Parte rilascia i propri passaporti e altri documenti di viaggio conformemente ai pertinenti documenti dell’Organizza­zione dell’aviazione civile internazionale.5.  Ciascuna Parte si dichiara poi disposta a scambiare ulteriori informazioni pratiche sui documenti di viaggio falsificati o contraffatti e a collaborare con l’altra Parte allo scopo di rafforzare le misure contro l’uso illegale di documenti di viaggio, compresi la falsificazione e la contraffazione di documenti di viaggio, l’uso di documenti di viaggio falsificati o contraffatti, l’uso di documenti di viaggio validi da parte di impostori, l’abuso di documenti di viaggio autentici da parte dei loro legittimi titolari a scopo di reato, l’uso di documenti di viaggio scaduti o revocati e l’uso di documenti di viaggio ottenuti in modo fraudolento.Art. 9 Passeggeri non ammessi e privi di documenti e persone espulse 1.  Ciascuna Parte si dichiara disposta ad effettuare controlli efficaci alla frontiera.2.  A questo scopo, ciascuna Parte si dichiara disposta ad applicare gli standard e le raccomandazioni dell’Allegato 9 («Facilitation») della Convenzione concernente i passeggeri non ammessi e privi di documenti e le persone espulse, al fine di rafforzare la collaborazione nella lotta alla migrazione illegale.3.  Secondo gli obiettivi summenzionati, ciascuna Parte si dichiara disposta a rilasciare o accettare, a seconda dei casi, la lettera relativa a «documenti di viaggio fraudolenti, falsificati o contraffatti o a documenti autentici esibiti da impostori», come sancito nell’appendice 9 b) dell’Allegato 9, quando essa agisce in virtù dei pertinenti paragrafi del capitolo 3 dell’Allegato relativo al sequestro di documenti di viaggio illegali, falsificati o contraffatti.Art. 10 Sicurezza tecnica 1.  Per l’esercizio dei servizi aerei previsti nel presente Accordo, ciascuna Parte deve riconoscere come validi i certificati di navigabilità, i brevetti d’idoneità e le licenze rilasciati o riconosciuti dall’altra Parte e ancora validi, a condizione che le esigenze richieste per ottenere questi documenti corrispondano almeno alle esigenze minime stabilite in base alla Convenzione.2.  Ciascuna Parte può tuttavia rifiutare di riconoscere, per i voli effettuati sopra il suo territorio, i brevetti di idoneità e le licenze rilasciati o riconosciuti validi ai propri cittadini dall’altra Parte o da un altro Stato.3.  Ciascuna Parte può richiedere in ogni momento consultazioni sulle norme di sicurezza adottate dall’altra Parte per quanto riguarda i membri dell’equipaggio, gli aeromobili o il loro esercizio tecnico. Simili consultazioni devono svolgersi entro un termine di trenta (30) giorni dalla ricezione della domanda.4.  Se dopo tali consultazioni una Parte constata che, in questi settori, l’altra Parte non mantiene né applica efficacemente gli standard di sicurezza corrispondenti almeno alle norme minime stabilite a quel momento conformemente alla Convenzione, la prima Parte notifica all’altra le constatazioni e i passi necessari per adempiere a queste norme minime e l’altra Parte adotta le opportune misure per rime­diarvi. Nel caso in cui l’altra Parte non adotti le misure adeguate entro quindici (15) giorni, o un termine più lungo se convenuto in tal modo, è dato il motivo per applicare l’articolo 6 del presente Accordo.5.  Nonostante gli obblighi menzionati all’articolo 33 della Convenzione, è conve­nuto che qualsiasi aeromobile esercitato dall’impresa o da imprese di trasporti aerei di una Parte oppure, nel quadro di un contratto di leasing, a suo nome, per servizi da e verso il territorio dell’altra Parte, durante il soggiorno su detto territorio può essere ispezionato dai rappresentanti autorizzati di quest’altra Parte a bordo e nell’ambito dell’aeromobile in merito alla validità dei documenti dell’aeromobile e delle licenze degli equipaggi, nonché allo stato apparente dell’aeromobile e del suo equipaggiamento (nell’articolo denominata «ispezione dell’area di traffico»), a condizione che l’ispezione non causi ritardi eccessivi.6.  Se una simile ispezione o più ispezioni dell’area di traffico danno adito a seri motivi di temere che:a.un aeromobile o l’esercizio di un aeromobile non corrisponde alle esigenze minime stabilite a quel momento conformemente alla Convenzione, o cheb.sussiste una lacuna a livello di manutenzione effettiva ed esecuzione delle esigenze di sicurezza stabilite a quel momento conformemente alla Convenzione,la Parte che effettua l’ispezione, in virtù dell’articolo 33 della Convenzione, è libera di desumere che le esigenze in base alle quali sono stati rilasciati o riconosciuti i certificati o i brevetti per questo aeromobile o per il suo equipaggio, oppure che le esigenze in base alle quali l’aeromobile è esercitato, non corrispondono alle esigenze minime oppure superano quelle stabilite conformemente alla Convenzione.7.  Nel caso in cui, per un’ispezione dell’area di traffico, l’accesso a un aeromobile esercitato dall’impresa o da imprese di trasporti aerei di una Parte o a suo nome conformemente alle disposizioni del paragrafo 5 del presente articolo sia negato da rappresentanti di questa o queste imprese di trasporti aerei, l’altra Parte è libera di desumere che sussistono seri motivi del genere di quelli menzionati nel paragrafo 6 del presente articolo e di trarne le conclusioni previste in quel paragrafo.8.  Ciascuna Parte si riserva il diritto di sospendere o modificare subito l’autorizza­zione d’esercizio di un’impresa o delle imprese di trasporti aerei dell’altra Parte nel caso in cui la prima Parte, a seguito di un’ispezione o di una serie di ispezioni dell’area di traffico, di un accesso negato per un’ispezione dell’area di traffico, di consultazioni o altrimenti, giunga alla conclusione che sono necessarie misure urgenti per la sicurezza dell’esercizio di un’impresa di trasporti aerei.9.  Tutte le misure intraprese da una Parte conformemente ai paragrafi 4 o 8 di cui sopra sono abrogate non appena vengono a mancare i motivi che ne hanno richiesto l’adozione.Art. 11 Leasing 1.  Ciascuna Parte può impedire l’uso di aeromobili presi in leasing per i servizi menzionati nel presente Accordo se non soddisfano le disposizioni degli articoli 7 (Sicurezza dell’aviazione ) e 10 (Sicurezza tecnica).2.  Fatto salvo il precedente paragrafo 1, le imprese designate di ciascuna Parte possono prendere in leasing aeromobili (oppure aeromobili ed equipaggi) da qualsiasi impresa di trasporti aerei, comprese altre imprese di trasporti aerei, a condizione che ciò non permetta all’impresa di trasporti aerei che concede gli aeromobili in leasing di esercitare diritti di traffico che non le spettano.Art. 12 Esenzione da dazi doganali e altre tasse 1.  Gli aeromobili impiegati nel servizio aereo internazionale dall’impresa di trasporti aerei designata di una Parte, le normali attrezzature e i pezzi di ricambio, le riserve di carburante e lubrificanti e le provviste di bordo (comprese le derrate alimentari, le bevande e i tabacchi) trasportati a bordo di siffatti aeromobili sono esentati da qualsiasi dazio doganale, tassa d’ispezione e altra tassa all’entrata nel territorio dell’altra Parte, a condizione che dette attrezzature, riserve e provviste rimangano a bordo degli aeromobili sino alla loro riesportazione.2.  Le riserve di carburante e lubrificanti, i pezzi di ricambio, le normali attrezzature e parti di aeromobile che sono stati introdotti sul territorio di ciascuna Parte dall’impresa designata dell’altra Parte o a suo nome o che sono stati portati a bordo di un aeromobile esercitato da una simile impresa designata e che sono impiegati soltanto nell’esercizio di servizi aerei internazionali, sono esentati da qualsiasi tassa ed emolumento, compresi i dazi doganali e le tasse d’ispezione riscossi sul territorio della prima Parte, anche se dette riserve sono utilizzate nella parte del viaggio effettuato sopra il territorio della Parte nel quale sono state prese a bordo. Il materiale di cui sopra può essere posto sotto la vigilanza o il controllo delle autorità doganali.3.  Le normali attrezzature di bordo, i pezzi di ricambio, le parti di aeromobile e le riserve di carburante e lubrificanti che si trovano a bordo degli aeromobili di una Parte possono essere scaricati sul territorio dell’altra Parte soltanto previa approvazione delle autorità doganali di questa Parte, le quali possono chiedere che detto materiale sia posto sotto la loro vigilanza fino a che non venga riesportato o fino a che per esso non sia stato deciso altrimenti conformemente alle disposizioni doga­nali.4.  I documenti necessari alle imprese designate di una Parte, inclusi i titoli di trasporto, le lettere di trasporto aereo e il materiale pubblicitario, nonché i veicoli, il materiale e le attrezzature utilizzati dalle imprese designate a fini commerciali e operativi all’interno dell’aeroporto sono parimenti esentati da qualsiasi dazio doganale, tassa d’ispezione o altra tassa, a condizione che simile materiale e simili attrezzature servano al trasporto dei passeggeri e delle merci.Art. 13 Transito diretto I passeggeri, i bagagli e le merci in transito diretto sul territorio di una Parte che rimangono nella zona dell’aeroporto loro riservata sono sottoposti solamente a un controllo molto semplificato, a condizione che misure di sicurezza contro le azioni violente, la pirateria aerea e il contrabbando di sostanze stupefacenti non esigano diversamente. I bagagli e le merci in transito diretto sono esentati da dazi e altre tasse analoghe.Art. 14 Tasse di utilizzazione 1.  Ciascuna Parte si adopera affinché le tasse di utilizzazione, imposte o ammesse all’imposizione dalle sue autorità competenti alle imprese designate dell’altra Parte, siano eque e ragionevoli. Dette tasse si fondano sui principi di una sana economia.2.  Le tasse per l’utilizzazione degli aeroporti, delle installazioni o dei servizi di navigazione aerea offerti da una delle Parti alle imprese designate dell’altra Parte non devono risultare superiori a quelle che devono essere pagate dagli aeromobili nazionali impiegati nei servizi internazionali.Art. 15 Attività commerciale 1.  Le imprese designate di una Parte hanno il diritto di tenere sul territorio dell’altra Parte rappresentanze adeguate che possono comprendere personale amministrativo, operativo e tecnico, trasferito o assunto sul posto.2.  Per l’attività commerciale si applica il principio della reciprocità. Le autorità competenti di ciascuna Parte prendono tutti i provvedimenti del caso per assicurare che le rappresentanze dell’impresa designata dell’altra Parte funzionino in modo adeguato.3.  In particolare, ciascuna Parte accorda alle imprese designate dell’altra Parte il diritto di vendere titoli di trasporto sul proprio territorio direttamente e per il tramite di agenti, conformemente alle proprie leggi e ai propri regolamenti. Le imprese di trasporti aerei sono autorizzate a vendere simili titoli di trasporto e ognuno è libero di acquistarli in moneta di quel territorio o in valute liberamente convertibili di altri Stati.Art. 16 Conversione e trasferimento degli introiti Le imprese designate hanno il diritto di convertire e trasferire nel loro Paese, al tasso ufficiale, le eccedenze di introiti realizzate sulle spese locali con il trasporto di passeggeri, bagagli, merci e invii postali. Se il traffico dei pagamenti tra le Parti è disciplinato da un accordo speciale, questo è applicabile.Art. 179 Tariffe 1.  Le tariffe per i servizi convenuti sono fissate a prezzi ragionevoli, tenendo conto di tutti gli elementi di valutazione e, in particolare, delle spese d’esercizio, della realizzazione di un utile normale, delle caratteristiche particolari presentate da ogni servizio aereo e delle tariffe applicate da altre imprese di trasporti aerei.2.  Le tariffe di cui al paragrafo 1 del presente articolo sono, nella misura del possibile, fissate d’intesa fra le imprese designate delle due Parti e dopo consultazione delle altre imprese di trasporti aerei che servono, completamente o parzialmente, la stessa linea. Le imprese designate devono raggiungere tale accordo se possibile secondo la procedura di allestimento delle tariffe seguita dall’Associazione del trasporto aereo internazionale o da un’altra organizzazione internazionale analoga.3.  Le tariffe così fissate soggiacciono all’approvazione delle autorità aeronautiche delle Parti e devono essere loro sottoposte per approvazione almeno trenta (30) giorni prima della data prevista per la loro entrata in vigore. In casi speciali tale termine può essere ridotto, fatta salva l’approvazione di dette autorità.4.  Se le imprese designate non riescono a raggiungere un’intesa o se le autorità aeronautiche di una Parte non approvano le tariffe, le autorità aeronautiche delle due Parti provvedono a fissare la tariffa di comune accordo.5.  Se il disaccordo persiste, la controversia è sottoposta alla procedura arbitrale conformemente all’articolo 23 del presente Accordo.6.  Le tariffe già fissate restano in vigore fino a quando non vengono stabilite nuove tariffe conformemente alle disposizioni del presente articolo o dell’articolo 23 del presente Accordo.9 La mod. del 28 giu. 2010 (RU 2015 1373), non é ancora entrata in vigore (RU 2015 1581).Art. 18 Approvazione degli orari 1.  Ciascuna Parte può esigere che gli orari previsti dalle imprese designate dell’altra Parte siano sottoposti alle proprie autorità aeronautiche al più tardi quindici (15) giorni prima dell’inizio dei servizi convenuti. Lo stesso disciplinamento si applica a qualsiasi successiva modifica di orario.2.  Per i voli supplementari effettuati dalle imprese designate di una Parte al di fuori degli orari approvati per i servizi convenuti, è necessaria la previa autorizzazione delle autorità aeronautiche dell’altra Parte. Di regola, l’istanza è presentata almeno due (2) giorni feriali prima del volo.Art. 19 Statistiche Le autorità aeronautiche delle Parti si comunicano reciprocamente, su richiesta, statistiche periodiche o altri dati analoghi concernenti il traffico relativo ai servizi convenuti.Art. 20 Protezione dell’ambiente Le Parti sostengono la necessità di proteggere l’ambiente promuovendo lo sviluppo sostenibile dell’aviazione. Relativamente all’esercizio dei servizi aerei tra i rispettivi territori, le Parti convengono di attenersi ai principi e alle direttive per la protezione dell’ambiente emanati dall’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale.Art. 21 Consultazioni In uno spirito di stretta collaborazione, le autorità aeronautiche delle Parti si consultano, di tanto in tanto, per accertarsi che i principi definiti nel presente Accordo siano applicati e che i suoi scopi siano realizzati in modo soddisfacente.Art. 22 Modifiche 1.  Se reputa opportuno modificare una disposizione qualsiasi del presente Accordo, una Parte può chiedere all’altra Parte di avviare consultazioni. Tali consultazioni devono iniziare entro sessanta (60) giorni dalla data di ricezione della domanda. Ciascuna modifica così convenuta entra in vigore non appena le due Parti si sono notificate il rispettivo adempimento delle formalità giuridiche.2.  Le autorità aeronautiche delle due Parti possono convenire direttamente le modifiche dell’Allegato al presente Accordo che entrano in vigore dopo essere state confermate mediante scambio di note diplomatiche.3.  Il presente Accordo e l’Allegato devono essere messi in concordanza con qualsiasi convenzione multilaterale che venisse a vincolare le due Parti.Art. 23 Composizione delle controversie 1.  In caso di controversie fra le Parti sull’interpretazione o l’applicazione del presente Accordo e del suo Allegato, le Parti si impegnano in primo luogo a giungere a una soluzione negoziale.2.  Se non pervengono a un’intesa, le Parti possono sottoporre la vertenza al giudi­zio di persone od organismi oppure, su richiesta di una delle Parti, di un tribunale arbitrale composto di tre membri così designati: ciascuna Parte designa un arbitro e i due arbitri procedono alla cooptazione del presidente che dovrà essere cittadino di uno Stato terzo. Se, entro un termine di due (2) mesi a decorrere dal giorno in cui una delle Parti ha designato l’arbitro, l’altra Parte non designa il suo o se, nel corso del mese successivo alla designazione del secondo arbitro i due arbitri non si sono intesi sulla scelta del presidente, ciascuna Parte può chiedere al presidente del Consiglio dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale di procedere alle nomine necessarie.3.  Il tribunale stabilisce le proprie norme procedurali.4.  Le Parti si impegnano a conformarsi a qualsiasi decisione pronunciata in virtù del presente articolo.5.  Il tribunale decide sulla ripartizione delle spese risultanti dalla procedura.Art. 24 Denuncia Ciascuna Parte può, in ogni momento, informare l’altra della propria intenzione di disdire il presente Accordo; la notifica va fatta simultaneamente all’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale. In tal caso la disdetta ha effetto dopo dodici (12) mesi dalla consegna della notifica all’altra Parte, sempre che nel frattempo essa non sia stata ritirata di comune accordo. Qualora l’altra Parte non confermasse la noti­fica, si reputa che essa l’abbia ricevuta dopo quattordici (14) giorni dalla ricezione da parte dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale.Art. 25 Registrazione Il presente Accordo e ogni successivo emendamento sono registrati presso l’Orga­niz­­zazione dell’aviazione civile internazionale.Art. 26 Entrata in vigore Il presente Accordo entra in vigore non appena le due Parti si sono notificate l’un l’altra l’adempimento delle formalità giuridiche che consentono la conclusione e l’entrata in vigore degli accordi internazionali.Con l’entrata in vigore del presente Accordo è abrogato l’Accordo del 24 gennaio 196810 tra la Confederazione Svizzera e il Kuwait concernente i trasporti aerei rego­lari.10 [RU 1970 1299, 2001 1660 1691]FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente incaricati dai rispettivi Governi, hanno firmato il presente Accordo.Fatto a Montego Bay (Giamaica) il 28 giugno 2010, in doppio esemplare, in lingua tedesca, inglese e araba, i tre testi facenti ugualmente fede. In caso di divergenze di attuazione, di interpretazione o di applicazione, prevale il testo inglese.Per ilConsiglio federale svizzero:Laurence Fontana JungoPer il Governo dello Stato del Kuwait:Eng. Nabil Al-ZamelAllegato Tavole delle linee Tavola delle linee I Linee sulle quali le imprese di trasporti aerei designate dalla Svizzera possono esercitare servizi aerei con pieni diritti di traffico:Punti di partenzaPunti di scalo intermediPunti in KuwaitPunti oltre il KuwaitPunti in SvizzeraTutti i punti Tutti i punti Tutti i puntiTavola delle linee II Linee sulle quali le impresa designate dal Kuwait possono esercitare servizi aerei con pieni diritti di traffico:Punti di partenzaPunti di scalo intermediPunti in Svizzera Punti oltre la SvizzeraKuwaitTutti i puntiTutti i puntiTutti i punti in Europa e tutti i punti negli USA* e/o in Canada**Diritti di traffico in 5a libertà verso gli USA (ad eccezione di Washington D.C. e di New York) e/o verso il Canada possono essere esercitati solamente via Ginevra e/o Basilea.
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R des Verwaltungsrates - Abgrenzung Gebäude/Mobilien 956.21 Reglement des Verwaltungsrates der Gebäudeversicherung über die Abgrenzung von Gebäude und Fahrhabe vom 22.04.2005 (Stand 01.01.2012) § 1 Versicherungsgegenstand 1 Mit dem Gebäude zu versichern sind Einrichtungen, die 1. dem Gebäudeeigentümer gehören, 2. ortsgebunden und 3. gebäudevollendend sind. 2 Einrichtungen im Sinne von Absatz 1 gehören zur Grundausstattung und sind insbesondere: 1. alle Einrichtungen, die den umbauten Raum benützbar machen, wie Türen, Treppen, Aufzüge, Fenster, Fensterläden; 2. auf Raummasse zugeschnittene Bodenbeläge; 3. die der Beheizung und Belüftung der Räume dienenden Einrichtungen, wie Öfen, Zentralheizungen mit Leitungen und Radiatoren, Heizöltanks, Rauchrohre, Kamine, Ventilatoren, Lufterhitzer; 4. die der Beleuchtung der Räume dienenden Einrichtungen mit Beleuchtungskörpern, die üblicherweise beim Erstellen des Gebäudes angebracht werden und bei einem Eigentümer- oder Nutzungswechsel beim Gebäude verbleiben, wie Keller-, Treppenhaus-, Küchen-, Bad-, WC-, Büro-, Werkstatt-, Estrich- und Garagebeleuchtung; 5. die sanitären Einrichtungen, wie Lavabos, WC, Dusche, Badewanne und Boiler; 6. feste Gas-, Wasser- und ähnliche Leitungen; 7. elektrische Leitungen und Tableaux; 8. andere Einrichtungen baulicher Art, die eine dem Gebäude ähnliche Dauerhaftigkeit aufweisen und so mit dem Gebäude verbunden sind, dass sie ohne erhebliche Beschädigung nicht entfernt werden können; 9. der vom Mieter bezahlte Endausbau. Er wird unausgeschiedener Bestandteil des Gebäudes und damit von der Versicherungssumme und der Prämie. § 2 Fahrhabe 1 Nicht mit dem Gebäude zu versichernde Fahrhabe sind insbesondere: 1. der Hausplatz, die Vorteile der Lage und mit dem Gebäude verbundene Rechte; 2. spezielle Fundationen, Stützmauern, Umgebung, Bewilligungskosten, Gebühren und Beiträge, übrige Nebenkosten sowie die Bauausstattungen; 3. die betrieblichen Einrichtungen gewerblicher, industrieller und landwirtschaftlicher Anlagen, wie Maschinen, Apparate und Leitungen einschliesslich der zugehörigen baulichen Einrichtungen, wie Fundamente, Sockel, Fördereinrichtungen und Behälter. Es ist unerheblich, ob und wie die betrieblichen und zugehörigen Einrichtungen eingebaut sind; 4. Telefon-, EDV-, Fernseh-, Radio- und Funkanlagen aller Art, wie Antennen, Verstärker und Einrichtungen; 5. die Möblierungen, Vorhänge und Beschattungseinrichtungen; 6. ideelle Werte, wie Kunst-, Altertums- und Liebhaberwerte, soweit sie nicht als historischer Mehrwert erfasst werden; 7. dem Mieter gehörende Einrichtungen, soweit es sich nicht um eigentliche Bauwerke handelt. Mieterendausbauten richten sich nach § 1 Absatz 2 Ziffer 9; 8. andere bauliche Anlagen, die sich ausserhalb des Gebäudes befinden und baulich nicht mit dem Gebäude verbunden sind. Leitungsverbindungen gelten nicht als bauliche Verbindungen. § 3 Anhang 1 Die Direktion erlässt einen Anhang mit Erläuterungen zu diesem Reglement. 2 Die Gebäudeversicherung weist Sachwerte, die im Anhang nicht genannt sind, der Gebäude- oder der Sachversicherung zu. In Zweifelsfällen ist die Sachversicherung beizuziehen. § 4 Inkrafttreten 1 Dieses Reglement tritt am 1. Juni 2005 in Kraft und ersetzt das Reglement über die Abgrenzung von Gebäude und Mobiliar vom 14. Dezember 1977. keine Angabe Anhänge Anhang 1: Anhang
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0.732.321.2  RU 1988 1371; FF 1987 III 81TraduzioneConvenzionerelativa all’assistenza in caso di incidente nucleareo di situazione di emergenza radiologicaConclusa a Vienna il 26 settembre 1986Approvata dall’Assemblea federale il 3 marzo 19881Istrumenti di ratificazione depositati dalla Svizzera il 31 maggio 1988Entrata in vigore per la Svizzera il 1° luglio 1988 (Stato 26  maggio 2020)1 RU 1988 1370Gli Stati Parte alla presente Convenzione,essendo a conoscenza che in un certo numero di Stati vengono svolte attività nuc­leari;constatando che sono state adottate e vengono adottate misure di insieme per assicurare un alto livello di sicurezza nelle attività nucleari, al fine di prevenire gli incidenti nucleari e limitare il più possibile le conseguenze dovute ad incidenti di questo tipo che potrebbero verificarsi;desiderosi di rafforzare maggiormente la cooperazione internazionale per uno sviluppo ed un uso sicuro dell’energia nucleare;convinti della necessità di istituire una struttura internazionale per facilitare la fornitura rapida di assistenza in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica, al fine di attenuarne le conseguenze;vista l’utilità delle intese bilaterali e multilaterali sulla mutua assistenza in questo settore;prendendo atto delle attività dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica relative all’elaborazione di direttive sulle intese per la mutua assistenza di emergenza in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica,hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Disposizioni generali 1. Gli Stati Parte coopereranno tra loro e con l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (qui di seguito denominata l’«Agenzia») in conformità alle disposizioni della presente Convenzione al fine di facilitare l’assistenza urgente in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica per limitarne il più possibile le conseguenze e proteggere la vita, i beni e l’ambiente dagli effetti delle scorie radioattive.2. Per agevolare detta cooperazione, gli Stati Parte potranno concludere accordi bilaterali o multilaterali o, se del caso, una combinazione dei due, al fine di prevenire o di limitare il più possibile i danni materiali ed i danni che possono essere causati da un incidente nucleare o da una situazione di emergenza radiologica.3. Gli Stati Parte chiedono all’Agenzia, agendo nell’ambito dei suo Statuto, di fare tutto il possibile, in conformità alle disposizioni della presente Convenzione, per promuovere, facilitare e sostenere la cooperazione tra gli Stati Parte prevista dalla presente Convenzione.Art. 2 Fornitura di assistenza 1. Qualora uno Stato Parte necessiti di assistenza in caso di incidente nucleare o di una situazione di emergenza radiologica, sia che l’incidente o la situazione di emergenza abbia origine o meno sul suo territorio, sotto la sua giurisdizione o sotto il suo controllo, esso può richiedere la suddetta assistenza a ogni altro Stato Parte, direttamente o per il tramite dell’Agenzia, e all’Agenzia o, se del caso, ad altre organizzazioni internazionali intergovernative (qui di seguito denominate «Organizzazioni internazionali»).2. Uno Stato Parte che richieda un’assistenza, deve indicare la portata ed il tipo di assistenza richiesta, e quando ciò sia possibile, comunicare alla Parte che fornisce l’assistenza le informazioni eventualmente necessarie a detta Parte per determinare in quale misura essa sia in grado di far fronte alla richiesta. Qualora non sia possibile per lo Stato Parte che richiede assistenza indicare la portata ed il tipo di assistenza richiesta, lo Stato Parte che richiede l’assistenza e la Parte che la fornisce stabiliscono, dopo essersi consultate, la portata ed il tipo di assistenza richiesta.3. Ogni Stato Parte al quale venga rivolta una richiesta di assistenza di questo tipo stabilisce rapidamente e fa sapere allo Stato Parte che richiede l’assistenza, direttamente o per il tramite dell’Agenzia, se è in grado di fornire l’assistenza richiesta, nonché la portata e le condizioni dell’assistenza che potrebbe essere fornita.4. Gli Stati Parte, nei limiti delle loro capacità, designano e notificano all’Agenzia gli esperti, l’equipaggiamento ed i materiali che potrebbero essere messi a disposizione per la fornitura di un’assistenza ad altri Stati Parte in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica, nonché le condizioni, in particolare quelle finanziarie, alle quali detta assistenza potrebbe essere fornita.5. Ogni Stato Parte può richiedere un’assistenza per quanto riguarda il trattamento medico o la sistemazione provvisoria sul territorio di un altro Stato Parte di persone colpite da un incidente nucleare o da una situazione di emergenza radiologica.6. L’Agenzia risponde, in conformità al suo Statuto ed alle disposizioni della presente Convenzione, alla richiesta di assistenza di uno Stato Parte che richiede assistenza o di uno Stato Membro in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica:a)mettendo a sua disposizione le adeguate risorse a tal fine stanziate;b)trasmettendo con sollecitudine la domanda ad altri Stati Membri ed a Organizzazioni internazionali le quali, in base alle informazioni in possesso dell’Agenzia, abbiano le risorse necessarie;c)coordinando a livello internazionale l’assistenza resasi in tal modo disponibile, qualora lo Stato che richiede l’assistenza ne faccia domanda.Art. 3 Direzione e controllo dell’assistenza A meno che non sia convenuto altrimenti:a)la direzione, il controllo, il coordinamento e la supervisione globale dell’assistenza spettano, sul proprio territorio, allo Stato che richiede l’assistenza. La Parte che fornisce l’assistenza dovrebbe, qualora l’assistenza necessiti di personale, designare, dopo aver consultato lo Stato che richiede l’assistenza, la persona cui dovrebbe essere affidato e che dovrebbe mantenere la supervisione operativa diretta del personale e del materiale da essa forniti. La persona designata dovrebbe espletare detta supervisione in collaborazione con le autorità competenti dello Stato che richiede l’assistenza;b)lo Stato che richiede l’assistenza fornisce, nei limiti delle sue possibilità, le attrezzature ed i servizi locali necessari ad una razionale ed efficace gestione dell’assistenza. Esso provvederà altresì a garantire la protezione del personale, dell’equipaggiamento e dei materiali introdotti sul suo territorio ai fini dell’assistenza, a cura della Parte che fornisce assistenza o per suo conto;c)la proprietà dell’equipaggiamento e dei materiali forniti dall’una o dall’altra Parte durante i periodi di assistenza non verrà modificata, e la loro restituzione è garantita;d)uno Stato Parte che fornisce assistenza per ottemperare ad una domanda formulata ai sensi del paragrafo 5 dell’articolo 2 coordina detta assistenza sul suo territorio.Art. 4 Autorità competenti e punti di contatto 1. Ciascuno Stato Parte indicherà all’Agenzia e agli altri Stati Parte, direttamente o tramite l’Agenzia, le sue autorità competenti ed il punto di contatto abilitato a fare ed a ricevere domande e ad accettare offerte di assistenza. Detti punti di contatto ed una cellula centrale presso l’Agenzia saranno accessibili in permanenza.2. Ogni Stato Parte comunicherà con sollecitudine all’Agenzia ogni eventuale modifica alle informazioni di cui al paragrafo 1.3. L’Agenzia comunicherà regolarmente e con sollecitudine agli Stati Parte, agli Stati Membri ed alle Organizzazioni internazionali interessate, le informazioni di cui ai paragrafi 1 e 2.Art. 5 Compiti dell’Agenzia Gli Stati Parte, in conformità al paragrafo 3 dell’articolo 1 e senza pregiudicare altre disposizioni della presente Convenzione, incaricano l’Agenzia di:a)Raccogliere e divulgare agli Stati Parte ed agli Stati Membri le informazioni concernenti:i)gli esperti, l’equipaggiamento ed i materiali che potrebbero essere messi a disposizione in casi di incidenti nucleari o di situazioni di emergenza radiologica;ii)i metodi, le tecniche ed i risultati disponibili dei lavori di ricerca relativi agli interventi in caso dì incidenti nucleari o di situazioni di emergenza radiologica.b)Fornire su richiesta il proprio aiuto ad uno Stato Parte o ad uno Stato Membro, per una qualsiasi delle questioni qui di seguito elencate o per altre questioni pertinenti:i)l’elaborazione di piani di emergenza in caso di incidenti nucleari e di situazioni di emergenza radiologica, nonché di un’adeguata legislazione;ii)la messa a punto di adeguati programmi di formazione per il personale chiamato ad intervenire in casi di incidenti nucleari e di situazioni di emergenza radiologica;iii)trasmissione delle domande di assistenza e di informazioni pertinenti in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica;iv)messa a punto di programmi, procedure ed adeguate norme di controllo della radioattività;v)effettuazione di studi per determinare la possibilità di installare adeguati sistemi di controllo della radioattività.c)Mettere a disposizione di uno Stato Parte o di uno Stato Membro che richiede assistenza in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica risorse appropriate stanziate in vista di effettuare una valutazione iniziale dell’incidente o della situazione di emergenza.d)Proporre i suoi buoni uffici agli Stati Parte o agli Stati Membri in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica.e)Stabilire e mantenere il collegamento con le Organizzazioni internazionali interessate al fine di ottenere e scambiare le informazioni ed i dati pertinenti, e fornire un elenco di dette Organizzazioni agli Stati Parte, agli Stati Membri ed alle Organizzazioni summenzionate.Art. 6 Riservatezza e dichiarazioni pubbliche 1. Lo Stato che richiede assistenza e la Parte che fornisce assistenza manterranno la riservatezza delle informazioni riservate alle quali entrambi possono avere accesso durante l’assistenza in caso di incidente nucleare o di situazione di emergenza radiologica. Dette informazioni saranno utilizzate esclusivamente ai fini dell’as­si­stenza concordata.2. La Parte che fornisce l’assistenza farà il possibile per consultarsi con lo Stato che richiede assistenza prima di rendere pubbliche le informazioni relative all’assistenza fornita in occasione di un incidente nucleare o di una situazione dì emergenza radiologica.Art. 7 Rimborso spese 1. La Parte che fornisce assistenza può offrirla gratuitamente allo Stato che la richiede. Nell’esaminare se dovrà fornire assistenza su questa base, la Parte che fornisce assistenza dovrà tener conto:a)della natura dell’incidente nucleare o della situazione di emergenza radiologica;b)del luogo di origine dell’incidente nucleare o della situazione di emergenza radiologica;c)delle necessità dei Paesi in sviluppo;d)delle particolari esigenze dei Paesi sprovvisti di impianti nucleari;e)di altri fattori pertinenti.2. Qualora l’assistenza venga fornita interamente o parzialmente dietro rimborso, lo Stato che richiede l’assistenza rimborsa alla Parte che fornisce l’assistenza le spese sostenute per i servizi resi da persone o Organizzazioni che operano per suo conto, nonché tutte le spese attinenti all’assistenza qualora queste spese non vengano direttamente pagate dallo Stato che richiede l’assistenza. A meno che non sia convenuto altrimenti, il rimborso sarà effettuato con sollecitudine dopo che la Parte che fornisce l’assistenza ne abbia fatto domanda allo Stato che richiede l’assistenza e, ove si tratti di spese diverse da quelle locali, il rimborso potrà essere trasferito liberamente.3. Nonostante le disposizioni del paragrafo 2, la Parte che fornisce l’assistenza può, in qualsiasi momento, rinunciare al rimborso o accettarne un dífferimento, totale o parziale. Nel considerare detta rinuncia o detto differimento, le Parti che forniscono l’assistenza dovranno tenere debitamente conto delle esigenze dei Paesi in sviluppo.Art. 8 Privilegi, immunità e agevolazioni 1. Lo Stato che richiede l’assistenza concede al personale della Parte che fornisce l’assistenza ed al personale che opera per suo conto i privilegi, le immunità e le agevolazioni necessarie ad assicurare l’espletamento delle loro mansioni di assistenza.2. Lo Stato che richiede l’assistenza concede i seguenti privilegi ed immunità al personale della Parte che fornisce l’assistenza o al personale che opera per suo conto, e che sia stato debitamente notificato allo Stato che richiede l’assistenza e da questi accettato:a)immunità da arresto, detenzione e azioni giudiziarie, ivi compresa la giurisdizione penale, civile e amministrativa dello Stato che richiede l’assistenza, per gli atti od omissioni nell’espletamento delle loro mansioni;b)esenzione da imposte, diritti o altre tasse, ad eccezione di quelle normalmente incluse nel prezzo delle merci o pagate per servizi resi, riguardo all’espletamento delle loro mansioni di assistenza.3. Lo Stato che richiede l’assistenza:a)concede alla Parte che fornisce l’assistenza l’esenzione da imposte, diritti o altre tasse sul materiale ed i beni che, ai fini dell’assistenza, vengono introdotti sul territorio dello Stato che richiede l’assistenza dalla Parte che fornisce l’assistenza;b)concede l’immunità da sequestro, sequestro presso terzi o requisizione di detto materiale e di detti beni.4. Lo Stato richiedente l’assistenza garantisce la rispedizione di detto materiale e di detti beni. A richiesta della Parte che fornisce l’assistenza, lo Stato che richiede l’assistenza adotta, in base ai propri mezzi, delle disposizioni per la necessaria decontaminazione, prima della sua rispedizione, del materiale riutilizzabile che è servito all’assistenza.5. Lo Stato che richiede l’assistenza agevola l’entrata ed il soggiorno sul suo territorio nazionale, nonché l’uscita dal proprio territorio nazionale, al personale che sia stato oggetto della notifica di cui al paragrafo 2, nonché al materiale ed ai beni necessari per l’assistenza.6. Nessuna disposizione del presente articolo obbliga lo Stato che richiede l’assistenza a concedere ai propri cittadini o ai propri residenti i privilegi e le immunità previste ai precedenti paragrafi.7. Senza pregiudicare detti privilegi ed immunità, tutti i beneficiari di detti privilegi ed immunità ai sensi del presente articolo sono tenuti a rispettare le leggi ed i regolamenti dello Stato che richiede l’assistenza. Sono anche tenuti a non interferire negli affari interni dello Stato che richiede l’assistenza.8. Nessuna disposizione del presente articolo pregiudica i diritti e gli obblighi relativi ai privilegi ed alle immunità concesse in virtù di altri accordi internazionali o norme di diritto internazionale consuetudinario.9. Al momento di firmare, ratificare, accettare, approvare o aderire alla presente Convenzione, uno Stato può dichiarare che non si considera vincolato, interamente o in parte, dai paragrafi 2 e 3.10. Uno Stato Parte che abbia reso una dichiarazione ai sensi del paragrafo 9 può ritirarla in qualsiasi momento mediante notifica inviata al depositario.Art. 9 Transito del personale, del materiale e dei beni Ciascuno Stato Parte, su domanda dello Stato che richiede l’assistenza o della Parte che fornisce l’assistenza, farà di tutto per facilitare il transito sul proprio territorio, a destinazione e provenienza dallo Stato che richiede l’assistenza, del personale che sia stato debitamente oggetto di una notifica, nonché del materiale e dei beni utilizzati per l’assistenza.Art. 10 Azioni giudiziarie e riparazioni 1. Gli Stati Parte coopereranno strettamente per facilitare la composizione di azioni e procedimenti giudiziari intrapresi conformemente al presente articolo.2. A meno che non sia stato convenuto altrimenti, per ogni decesso o ferimento di persone fisiche, danni a beni o perdita di beni o danni all’ambiente causati sul proprio territorio, o in altra zona posta sotto la sua giurisdizione od il suo controllo, in occasione della fornitura dell’assistenza richiesta, uno Stato Parte che richieda un’assistenza:a)Non avvierà nessuna azione giudiziaria contro la Parte che fornisce l’assistenza o contro persone fisiche o giuridiche che agiscano per suo conto.b)Si assumerà l’onere delle azioni e procedimenti giudiziari intrapresi da terzi contro la Parte che fornisce l’assistenza o contro persone fisiche o giuridiche che agiscano per suo conto.c)Esenterà la Parte che fornisce l’assistenza o le persone fisiche o giuridiche che agiscano per suo conto, per quanto riguarda le azioni o procedimenti giudiziari di cui al paragrafo b).d)Pagherà una somma riparatrice alla Parte che fornisce l’assistenza o alle persone fisiche e giuridiche che agiscono per conto di quest’ultima in caso:i)di decesso o ferimento del personale della Parte che fornisce l’assi­stenza, o di persone fisiche che agiscano per conto di quest’ultima;ii)di perdita di equipaggiamento o di materiali durevoli utilizzati per fornire l’assistenza, o di danni a quest’ultimi;tranne che in caso di errore intenzionale di coloro che abbiano causato il decesso, il ferimento, la perdita o il danno.3. Il presente articolo non pregiudica il versamento di risarcimenti o di indennizzi previsti dagli Accordi internazionali o dalle leggi nazionali di ciascuno Stato che potrebbero essere applicati.4. Nessuna disposizione del presente articolo obbliga lo Stato che richiede l’assi­stenza ad applicare il paragrafo 2, tutto o in parte, nei confronti dei suoi cittadini o dei suoi residenti.5. Al momento di firmare, ratificare, accettare, approvare o aderire alla presente Convenzione, uno Stato può dichiarare:a)che non si considera vincolato, in tutto o in parte, dal paragrafo 2;b)che non applicherà il paragrafo 2, in tutto o in parte, in caso di negligenza grave da parte di coloro che abbiano causato il decesso, il ferimento, la perdita o il danno.6. Uno Stato Parte che abbia reso una dichiarazione in conformità del paragrafo 5 può ritirarla in qualsiasi momento mediante notifica inviata al depositario.Art. 11 Cessazione dell’assistenza Lo Stato che richiede l’assistenza o la Parte che fornisce l’assistenza può, in qualsiasi momento, dopo adeguate consultazioni e mediante notifica scritta, domandare la sospensione dell’assistenza ricevuta o fornita ai sensi della presente Convenzione. A seguito di detta domanda, le Parti interessate si consulteranno per adottare disposizioni in vista di un’adeguata cessazione dell’assistenza.Art. 12 Relazioni con altri accordi internazionali La presente Convenzione non pregiudica i diritti e gli obblighi reciproci degli Stati Parte, in virtù di accordi internazionali esistenti relativi alle questioni incluse nella presente Convenzione o in virtù di eventuali accordi internazionali stipulati in conformità alle finalità ed agli scopi della presente Convenzione.Art. 13 Composizione delle controversie 1. In caso di controversia tra Stati Parte o tra uno Stato Parte e l’Agenzia, riguardo all’interpretazione o all’attuazione della presente Convenzione, le parti alla controversia si consulteranno in vista della sua composizione per le vie negoziali o mediante ogni altro mezzo pacifico di composizione delle controversie che sia accettabile per dette parti.2. Nel caso in cui una controversia di questo tipo tra gli Stati Parte non possa essere composta entro un anno dalla domanda di consultazione prevista al paragrafo 1, essa verrà sottoposta, su richiesta di ciascuna parte alla controversia, ad arbitrato, o rinviata per decisione alla Corte internazionale di giustizia. Qualora, nei sei mesi successivi alla data della richiesta di arbitrato, le parti alla controversia non raggiungano un accordo in merito all’organizzazione dell’arbitrato, una parte potrà domandare al Presidente della Corte internazionale di giustizia o al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite di designare uno o più arbitri. In caso di conflitto tra le richieste delle parti alla controversia, prevale la richiesta inviata al Segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.3. Al momento della firma, ratifica, accettazione, approvazione o adesione alla presente Convenzione, uno Stato potrà dichiarare che non si considera vincolato da uno o l’altra, o da entrambe le procedure di composizione delle controversie previste al paragrafo 2. Gli altri Stati Parte non sono vincolati da una procedura di composizione delle controversie di cui al paragrafo 2 nei confronti di uno Stato Parte per il quale detta dichiarazione sia in vigore.4. Uno Stato Parte che abbia reso una dichiarazione in conformità alle disposizioni del paragrafo 3 può ritirarla in qualsiasi momento mediante notifica inviata al depositario.Art. 14 Entrata in vigore 1. La presente Convenzione è aperta alla firma di tutti gli Stati e della Namibia, rappresentata dal Consiglio delle Nazioni Unite per la Namibia, presso la sede dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica a Vienna, e presso la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York, rispettivamente a partire dal 26 settembre 1986 e dal 6 ottobre 1986, e fino alla sua entrata in vigore o per un periodo di 12 mesi, in caso di prolungamento.2. Uno Stato e la Namibia, rappresentata dal Consiglio delle Nazioni Unite per la Namibia, possono esprimere il loro consenso ad essere vincolati dalla presente Convenzione, mediante firma o deposito di uno strumento di ratifica, di accettazione o di approvazione dopo la firma subordinata a ratifica, accettazione o approvazione, o mediante deposito di uno strumento di adesione. Gli strumenti di ratifica, di accettazione, di approvazione o di adesione saranno depositati presso il depositario.3. La presente Convenzione entrerà in vigore trenta giorni dopo che tre Stati abbiano espresso il loro consenso ad essere vincolati.4. Per ogni Stato che dia il suo consenso ad essere vincolato dalla presente Convenzione dopo la sua entrata in vigore, la presente Convenzione entrerà in vigore nei confronti di detto Stato, trenta giorni dopo la data alla quale il consenso sia stato manifestato.5. a) La presente Convenzione, in conformità alle disposizioni del presente articolo, è aperta all’adesione delle Organizzazioni internazionali e degli organismi di integrazione regionale costituiti da Stati sovrani che siano abilitati a negoziare, concludere ed applicare accordi internazionali concernenti le questioni incluse nella presente Convenzione.b)Per le questioni di loro competenza, dette Organizzazioni, agendo per proprio conto, esercitano i diritti ed adempiono agli obblighi che la presente Convenzione attribuisce agli Stati Parte.c)Nel depositare il proprio strumento di adesione, detta Organizzazione comunicherà al depositario una dichiarazione dalla quale risulti la portata della sua competenza per quanto riguarda le questioni incluse nella presente Convenzione.d)Detta Organizzazione non dispone di alcun voto in aggiunta a quelli dei suoi Stati Membri.Art. 15 Applicazione provvisoria Uno Stato può, al momento della firma o ad una data successiva anteriore all’entrata in vigore della presente Convenzione nei suoi confronti, dichiarare che applicherà la presente Convenzione a titolo provvisorio.Art. 16 Emendamenti 1. Uno Stato Parte potrà proporre emendamenti alla presente Convenzione. L’emendamento proposto verrà rimesso al depositario, che lo comunicherà immediatamente a tutti gli altri Stati Parte.2. Qualora la maggioranza degli Stati Parte richieda al depositario di convocare una Conferenza per esaminare gli emendamenti proposti, il depositario inviterà tutti gli Stati Parte ad assistere a detta Conferenza, che avrà inizio almeno 30 giorni dopo l’invio delle convocazioni. Ciascun emendamento approvato durante la Conferenza da una maggioranza dei due terzi di tutti gli Stati Parte sarà messo per iscritto in un Protocollo, che sarà aperto alla firma di tutti gli Stati Parte a Vienna e a New York.3. Il Protocollo entrerà in vigore trenta giorni dopo che tre Stati abbiano espresso il loro consenso ad essere vincolati. Per ogni Stato che esprima il proprio consenso ad essere vincolato dal Protocollo successivamente alla sua entrata in vigore, il Protocollo entrerà in vigore nei confronti di detto Stato, trenta giorni dopo la data alla quale detto consenso sia stato espresso.Art. 17 Denuncia 1. Uno Stato Parte potrà denunciare la presente Convenzione mediante notifica scritta inviata al depositario.2. La denuncia avrà effetto un anno dopo la data in cui il depositario avrà ricevuto la notifica.Art. 18 Depositario 1. Il Direttore generale dell’Agenzia è il depositario della presente Convenzione.2. Il Direttore generale dell’Agenzia notificherà tempestivamente agli Stati Parte ed a tutti gli altri Stati:a)ogni firma della presente Convenzione o di ogni Protocollo di emendamento;b)ogni deposito di strumento di ratifica, di accettazione, di approvazione e di adesione relativo alla presente Convenzione o ad ogni Protocollo di emendamento;c)ogni dichiarazione o ritiro di dichiarazione effettuati in conformità agli articoli 8, 10 e 13;d)ogni dichiarazione di applicazione provvisoria della presente Convenzione effettuata in conformità all’articolo 15;e)l’entrata in vigore della presente Convenzione e di ogni eventuale emendamento;f)ogni denuncia effettuata in conformità all’articolo 17.Art. 19 Testi autentici e copie autenticate L’originale della presente Convenzione, di cui fanno ugualmente fede le versioni araba, cinese, francese, inglese, russa e spagnola sarà depositato presso il Direttore generale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica che ne farà pervenire copie autenticate agli Stati Parte ed a tutti gli altri Stati.FirmeIn fede di che, i sottoscritti, debitamente abilitati, hanno firmato la presente Convenzione, aperta alla firma in conformità alle disposizioni del paragrafo 1 dell’articolo 14.Adottata dalla Conferenza generale dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica riunita in sessione straordinaria a Vienna il 26 settembre 1986.(Seguono le firme)Campo d’applicazione il 26 maggio 20202 2 RU 1988 1371, 1989 400, 1990 1625,1991 2220, 2005 2231, 2007 3597, 2010 1631, 2013 2311, 2016 507, 2018 3011 e 2020 2177. Una versione aggiornata del campo d’applicazione è pubblicata sul sito Internet del DFAE (www.dfae.admin.ch/trattati). Stati partecipantiRatificaAdesione (A)Dichiarazione di successione (S)Firmato senza riserva di ratifica (F)Entrata in vigoreAlbania30 aprile2003 A31 maggio2003Algeria*15 gennaio200415 febbraio2004Arabia Saudita*  3 novembre1989 A  4 dicembre1989Argentina*17 gennaio1990 A17 febbraio1990Armenia24 agosto1993 A24 settembre1993Australia*22 settembre198723 ottobre1987Austria*21 novembre198922 dicembre1989Bangladesh  7 gennaio1988 A  7 febbraio1988Belarus*26 gennaio198726 febbraio1987Belgio  4 gennaio1999  4 febbraio1999Benin18 settembre2019 A18 ottobre2019Bolivia*22 agosto2003 A21 settembre2003Bosnia e Erzegovina30 giugno1998 S  1° marzo1992Botswana11 novembre2011 A11 dicembre2011Brasile  4 dicembre1990  4 gennaio1991Bulgaria24 febbraio198826 marzo1988Burkina Faso  7 agosto2014 A  6 settembre2014Camerun17 gennaio200616 febbraio2006Canada*12 agosto200212 settembre2002Ceca, Repubblica24 marzo1993 S  1° gennaio1993Cile22 settembre200423 ottobre2004Cina*10 settembre198711 ottobre1987Cipro  4 gennaio1989 A  4 febbraio1989Colombia*23 giugno2005 A23 luglio2005Comunità Europea dell’Energia Atomica (CEEA/EURATOM)*14 novembre2006 A14 dicembre2006Corea (Sud)*  8 giugno1990 A  9 luglio1990Costa Rica16 settembre199117 ottobre1991Croazia29 settembre1992 S  8 ottobre1991Cuba*  8 gennaio1991  8 febbraio1991Danimarca* a26 settembre200826 ottobre2008Ecuador16 settembre2019 A16 ottobre2019Egitto*17 ottobre198817 novembre1988El Salvador*28 luglio2005 A27 agosto2005Emirati Arabi Uniti*  2 ottobre1987 A  2 novembre1987Eritrea*13 marzo2020 A12 aprile2020Estonia  9 maggio1994 A  9 giugno1994Filippine  5 maggio1997 A  5 giugno1997Finlandia*27 novembre199028 dicembre1990Francia*  6 marzo1989  6 aprile1989Gabon19 febbraio2008 A20 marzo2008Georgia10 aprile2018 A10 aprile2018Germania*14 settembre198915 ottobre1989Ghana  5 maggio2016 A  5 ottobre2016Giappone*  9 giugno198710 luglio1987Giordania11 dicembre198711 gennaio1988Grecia*  6 giugno1991  7 luglio1991Guatemala  8 agosto1988  8 settembre1988India*28 gennaio198828 febbraio1988Indonesia*12 novembre199313 dicembre1993Iran*  9 ottobre2000  9 novembre2000Iraq*21 luglio198821 agosto1988Irlanda*13 settembre199114 ottobre1991Islanda27 gennaio200626 febbraio2006Israele*25 maggio198925 giugno1989Italia*25 ottobre199025 novembre1990Kazakistan10 marzo2010 A  9 aprile2010Kuwait13 maggio2003 A13 giugno2003Laos10 maggio2013 A  9 giugno2013Lesotho17 settembre201317 ottobre2013Lettonia28 dicembre1992 A28 gennaio1993Libano17 aprile199718 maggio1997Libia27 giugno1990 A28 luglio1990Liechtenstein19 aprile199420 maggio1994Lituania21 settembre2000 A22 ottobre2000Lussemburgo26 settembre2000 A27 ottobre2000Macedonia del Nord20 settembre1996 S17 novembre1991Madagascar  3 marzo2017 A  2 aprile2017Malaysia*  1° settembre1987 F  2 ottobre1987Mali  1° ottobre200731 ottobre2007Marocco  7 ottobre1993  7 novembre1993Mauritania19 settembre2011 A19 ottobre2011Maurizio*17 agosto1992 A17 settembre1992Messico10 maggio198810 giugno1988Moldova  7 maggio1998 A  7 giugno1998Monaco*19 luglio198919 agosto1989Mongolia11 giugno198712 luglio1987Montenegro21 marzo2007 S  3 giugno2006Mozambico30 ottobre2009 A29 novembre2009Nicaragua*11 novembre1993 A12 dicembre1993Niger  5 dicembre2016  4 gennaio2017Nigeria10 agosto199010 settembre1990Norvegia*26 settembre1986 F26 febbraio1987Nuova Zelanda*11 marzo1987 A11 aprile1987Oman*  9 luglio2009 A  8 agosto2009Organizzazione delle Nazioni Unite     per l’Alimentazione e     l’Agricoltura (FAO)*19 ottobre1990 A19 novembre1990Organizzazione Meteorologica     Mondiale (OMM)*17 aprile1990 A18 maggio1990Organizzazione mondiale della     sanità (OMS)*10 agosto1988 A10 settembre1988Paesi Bassi*23 settembre199124 ottobre1991    Aruba23 settembre199124 ottobre1991    Curaçao10 ottobre201010 ottobre2010    Parte caraibica (Bonaire,     Sant’Eustachio e Saba)10 ottobre201010 ottobre2010    Sint Maarten10 ottobre201010 ottobre2010Pakistan*11 settembre1989 A12 ottobre1989Panama  1° aprile1999  2 maggio1999Paraguay  6 febbraio2013  8 marzo2013Perù*17 luglio1995 A17 agosto1995Polonia24 marzo198824 aprile1988Portogallo23 ottobre200323 novembre2003Qatar  4 novembre2005 A  4 dicembre2005Regno Unito*  9 febbraio199012 marzo1990Romania*12 giugno1990 A13 luglio1990Russia*23 dicembree198626 febbraio1987Saint Vincent e Grenadine18 settembre2001 A19 ottobre2001Senegal24 dicembre200823 gennaio2009Serbia  5 febbraio2002 S27 aprile1992Singapore15 dicembre1997 A15 gennaio1998Siria*17 settembre201817 ottobre2018Slovacchia*10 febbraio1993 S  1° gennaio1993Slovenia  7 luglio1992 S28 giugno1991Spagna*13 settembre198914 ottobre1989Sri Lanka*11 gennaio1991 A11 febbraio1991Stati Uniti*19 settembre198820 ottobre1988Sudafrica*10 agosto198710 settembre1987Svezia*24 giugno199225 luglio1992Svizzera31 maggio1988  1° luglio1988Tagikistan23 settembre2011 A23 ottobre2011Tanzania27 gennaio2005 A26 febbraio2005Thailandia*21 marzo198921 aprile1989Tunisia24 febbraio198927 marzo1989Turchia*  3 gennaio1991  3 febbraio1991Ucraina*26 gennaio198726 febbraio1987Ungheria10 marzo198710 aprile1987Uruguay21 dicembre1989 A21 gennaio1990Vietnam*29 settembre1987 A30 ottobre1987*Riserve e dichiarazioni.Le riserve e dichiarazioni non sono pubblicate nella RU. I testi in inglese possono essere consultati sul sito Internet dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA): www.iaea.org/ > Français > Ressources > Traités > Traités adoptés sous les auspices de l’AIEA, oppure ottenuti presso la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), Sezione Trattati internazionali, 3003 Berna.aLa Conv. non si applica alle Isole Faeroer e alla Groenlandia.
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it
legislation
Switzerland
0.142.116.659  RU 2011 575Traduzione1Accordotra il Consiglio federaledella Confederazione Svizzera eil Governo della Federazione russa sulla riammissioneConcluso il 21 settembre 2009Entrato in vigore con scambio di note il 1° febbraio 2011 (Stato 1° febbraio 2011)1 Dal testo originale tedesco.Il Consiglio federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa,detti qui di seguito «le Parti»,decisi ad intensificare la cooperazione per combattere in modo più efficace l’im­migrazione clandestina;desiderosi di instaurare attraverso il presente Accordo, su basi di reciprocità, procedure rapide ed efficaci per identificare e rimpatriare le persone che non soddisfano o non soddisfano più le condizioni per l’entrata, la presenza o il soggiorno nei territori della Confederazione Svizzera o della Federazione russa, e di agevolare il transito di queste persone in uno spirito di cooperazione;sottolineando che il presente Accordo lascia impregiudicati i diritti, gli obblighi e le responsabilità della Confederazione Svizzera e della Federazione russa derivanti dal diritto internazionale, compresa la legislazione internazionale in materia di diritti dell’uomo, e in particolare la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 10 dicembre 1948, il Patto internazionale del 16 dicembre 19662 relativo ai diritti civili e politici, la Convenzione del 28 luglio 19513 sullo statuto dei rifugiati e il Protocollo del 31 gennaio 19674 sullo statuto dei rifugiati, la Convenzione del 4 novembre 19505 per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e il suo Protocollo n. 4 del 16 settembre 1963, e la Convenzione del 10 dicembre 19846 contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti;tenendo conto dell’Accordo tra la Confederazione Svizzera, l’Unione europea e la Comunità europea riguardante l’associazione della Svizzera all’at­tua­zione, all’appli­cazione e allo sviluppo dell’acquis di Schengen, firmato il 26 ottobre 20047;tenendo conto dell’Accordo di riammissione fra la Federazione russa e la Comunità europea firmato il 25 maggio 2006,hanno convenuto quanto segue:2 RS 0.103.23 RS 0.142.304 RS 0.142.3015 RS 0.1016 RS 0.1057 RS 0.362.31Art. 1 Definizioni Ai fini del presente Accordo valgono le seguenti definizioni:a)«Stato richiedente»: lo Stato (la Confederazione Svizzera o la Federazione russa) che presenta una domanda di riammissione ai sensi della sezione III o una domanda di transito ai sensi della sezione IV del presente Accordo;b)«Stato richiesto»: lo Stato (la Confederazione Svizzera o la Federazione russa) a cui è indirizzata una domanda di riammissione ai sensi della sezione III o una domanda di transito ai sensi della sezione IV del presente Accordo;c)«riammissione»: il trasferimento da parte dell’autorità competente dello Stato richiedente, e l’ammissione da parte dell’autorità competente dello Stato richiesto, di persone (cittadini dello Stato richiesto, cittadini di Paesi terzi o apolidi) di cui sono stati riscontrati l’entrata, la presenza o il sog­giorno illegali nello Stato richiedente, conformemente alle disposizioni del presente Accordo;d)«cittadino di un Paese terzo»: qualsiasi persona avente una cittadinanza diversa da quella della Confederazione Svizzera o della Federazione russa;e)«apolide»: qualsiasi persona che non abbia la cittadinanza della Confederazione Svizzera o della Federazione russa, e che non possa provare di avere la cittadinanza di un altro Stato;f)«permesso di soggiorno»: qualsiasi tipo di permesso ufficiale rilasciato dalla Confederazione Svizzera o dalla Federazione russa, che autorizza una per­sona a soggiornare sul territorio della Confederazione Svizzera o della Federazione russa. Non rientrano nella definizione i permessi temporanei di rimanere sul territorio di detti Stati in attesa che venga esaminata una domanda di asilo o una domanda di permesso di soggiorno;g)«visto»: un’autorizzazione rilasciata o una decisione presa dalla Confederazione Svizzera o dalla Federazione russa per consentire l’entrata o il transito nel territorio della Confederazione Svizzera o della Federazione russa. È esclusa la specifica categoria dei visti di transito aeroportuale;h)«autorità centrale competente»: l’autorità principale della Confederazione Svizzera o della Federazione russa incaricata dell’attuazione del presente Accordo; i)«autorità competente»: un’ autorità nazionale della Confederazione Svizzera o della Federazione russa che attua il presente Accordo;j)«valico di frontiera»: ogni valico autorizzato dalla Confederazione Svizzera o dalla Federazione russa per il passaggio delle rispettive frontiere presso gli aeroporti internazionali;k)«transito»: il passaggio di un cittadino di un Paese terzo o di un apolide attraverso il territorio dello Stato richiesto durante il trasferimento dallo Stato richiedente al Paese di destinazionel)«entrata diretta»: l’entrata di qualsiasi persona che arriva per via aerea sul territorio dello Stato richiedente e che prima non è entrata in un Paese terzo. I transiti per via aerea in un Paese terzo non vengono considerati un’entrata.Sezione I: Obblighi di riammissione della Federazione russa Art. 2 Riammissione di cittadini russi 1)  La Federazione russa riammette, su richiesta della Confederazione Svizzera e conformemente alla procedura prevista dal presente Accordo, qualsiasi persona che non soddisfi o non soddisfi più le condizioni vigenti per l’entrata, la presenza o il soggiorno nel territorio della Confederazione Svizzera, purché possa essere accer­tato, conformemente all’articolo 9 del presente Accordo, che tale persona è un cittadino della Federazione russa.Lo stesso vale per persone presenti o soggiornanti illegalmente, che possedevano la cittadinanza della Federazione russa al momento dell’entrata nel territorio della Confederazione Svizzera, ma che successivamente vi hanno rinunciato conformemente alla legislazione nazionale della stessa Federazione russa senza acquisire la cittadinanza o un permesso di soggiorno della Confederazione Svizzera o di un altro Stato.2)  Dopo che la Federazione russa ha dato una risposta positiva alla domanda di riammissione, la sua rappresentanza diplomatica o consolare competente rilascia se del caso e senza indugio, indipendentemente dalla volontà dell’interes­sato, il documento di viaggio necessario per il ritorno della persona da riammettere che ha una validità di 30 giorni civili. Qualora, per qualsiasi ragione, l’interessato non possa essere trasferito entro il termine di validità di tale documento di viaggio, la rappresentanza diplomatica o consolare competente della Federazione russa rilascia senza indugio un nuovo documento di viaggio con lo stesso periodo di validità.Art. 3 Riammissione di cittadini di Paesi terzi e di apolidi 1)  La Federazione russa riammette, su richiesta della Confederazione Svizzera e conformemente alla procedura prevista dal presente Accordo, qualsiasi cittadino di un Paese terzo o qualsiasi apolide che non soddisfi o non soddisfi più le condizioni vigenti per l’entrata, la presenza o il soggiorno nel territorio della Confederazione Svizzera, purché possa essere fornita la prova, conformemente all’articolo 10 del presente Accordo, che tale persona:a)possiede, al momento della presentazione della domanda di riammissione, un visto valido rilasciato dalla Federazione russa, ed è entrata nel territorio della Confederazione Svizzera direttamente dal territorio della Federazione russa; ob)possiede, al momento della presentazione della domanda di riammissione, un permesso di soggiorno valido rilasciato dalla Federazione russa; oc)è entrata illegalmente nel territorio della Confederazione Svizzera arrivando direttamente dal territorio della Federazione russa; od)al momento della sua partenza, risiedeva nella Federazione russa quale richiedente l’asilo sprovvisto di un visto in corso di validità per qualsiasi altro Paese che ha attraversato nel percorso verso la Confederazione Sviz­zera.2)  L’obbligo di riammissione di cui al paragrafo 1 non si applica se:a)il cittadino del Paese terzo o l’apolide si è trovato soltanto in transito via un aeroporto internazionale della Federazione russa; ob)la Confederazione Svizzera ha rilasciato al cittadino del Paese terzo o all’apolide un visto o un permesso di soggiorno, a meno che l’interessato sia in possesso di un visto o di un permesso di soggiorno con un periodo di validità superiore rilasciato dalla Federazione russa; oc)al cittadino del Paese terzo o all’apolide è stato concesso di entrare senza visto nel territorio della Confederazione Svizzera.3)  Dopo che la Federazione russa ha dato una risposta positiva alla domanda di riammissione, la Confederazione Svizzera rilascia all’interessato un documento di viaggio riconosciuto dalla Federazione russa.Sezione II: Obblighi di riammissione della Confederazione Svizzera Art. 4 Riammissione di cittadini svizzeri 1)  La Confederazione Svizzera riammette, su richiesta della Federazione russa e conformemente alla procedura prevista dal presente Accordo, qualsiasi persona che non soddisfi o non soddisfi più le condizioni vigenti per l’entrata, la presenza o il soggiorno nel territorio della Federazione russa, purché possa essere accertato, conformemente all’arti­colo 9 del presente Accordo, che tale persona è un cittadino della Confederazione Svizzera.Lo stesso vale per persone presenti o soggiornanti illegalmente, che possedevano la cittadinanza della Confederazione Svizzera al momento dell’entrata nel territorio della Federazione russa, ma che successivamente vi hanno rinunciato conforme­mente alla legislazione nazionale della stessa Confederazione Svizzera senza acquisire la cittadinanza o un permesso di soggiorno della Federazione russa o di un altro Stato.2)  Dopo che la Confederazione Svizzera ha dato una risposta positiva alla domanda di riammissione, la sua rappresentanza diplomatica o consolare competente rilascia se del caso e senza indugio, indipendentemente dalla volontà dell’interes­sato, il documento di viaggio necessario per il ritorno della persona da riammettere che ha una validità di 30 giorni civili. Qualora, per qualsiasi ragione, l’interessato non possa essere trasferito entro il termine di validità di tale documento di viaggio, la rappresentanza diplomatica o consolare della Confederazione Svizzera rilascia senza indugio un nuovo documento di viaggio con lo stesso periodo di validità.Art. 5 Riammissione di cittadini di Paesi terzi e di apolidi 1)  La Confederazione Svizzera riammette, su richiesta della Federazione russa e conformemente alla procedura prevista dal presente Accordo, qualsiasi cittadino di un Paese terzo o qualsiasi apolide che non soddisfi o non soddisfi più le condizioni vigenti per l’entrata, la presenza o il soggiorno nel territorio della Federazione russa, purché possa essere fornita la prova, conformemente all’articolo 10 del presente Accordo, che tale persona:a)possiede, al momento della presentazione della domanda di riammissione, un visto valido rilasciato dalla Confederazione Svizzera, ed è entrata nel territorio della Federazione russa direttamente dal territorio della Confederazione Svizzera; ob)possiede, al momento della presentazione della domanda di riammissione, un permesso di soggiorno valido rilasciato dalla Confederazione Svizzera; oc)è entrata illegalmente nel territorio della Federazione russa arrivando direttamente dal territorio della Confederazione Svizzera; od) al momento della sua partenza, risiedeva nella Confederazione Svizzera quale richiedente l’asilo sprovvisto di un visto in corso di validità per qualsiasi altro Paese che ha attraversato nel percorso verso la Federazione russa.2)  L’obbligo di riammissione di cui al paragrafo 1 non si applica se:a)il cittadino del Paese terzo o l’apolide si è trovato soltanto in transito via un aeroporto internazionale della Confederazione Svizzera; ob)la Federazione russa ha rilasciato al cittadino del Paese terzo o all’apolide un visto o un permesso di soggiorno, a meno che l’interessato sia in possesso di un visto o di un permesso di soggiorno con un periodo di validità superiore rilasciato dalla Confederazione Svizzera; oc)al cittadino del Paese terzo o all’apolide è stato concesso di entrare senza visto nel territorio della Federazione russa.3)  Dopo che la Confederazione Svizzera ha dato una risposta positiva alla domanda di riammissione, la Federazione russa rilascia all’interessato un documento di viaggio riconosciuto dalla Confederazione Svizzera.Sezione III: Procedura di riammissione Art. 6 Domanda di riammissione 1)  Fatto salvo il paragrafo 2, il trasferimento di una persona da riammettere in conformità di uno degli obblighi di cui agli articoli 2–5 del presente Accordo è subordinato alla presentazione di una domanda di riammissione direttamente all’autorità centrale competente dello Stato richiesto.2)  In deroga agli articoli 2–5 del presente Accordo, non è necessaria una domanda di riammissione se l’interessato è in possesso di un passaporto nazionale valido e, nel caso si tratti di un cittadino di un Paese terzo o di un apolide, se è in possesso anche di un visto o di un permesso di soggiorno in corso di validità dello Stato che deve riammetterlo.Art. 7 Contenuto delle domande di riammissione Le domande di riammissione devono contenere le seguenti informazioni:a)generalità dell’interessato (p. es. nomi, cognomi, data di nascita e possibilmente luogo di nascita, e ultimo luogo di residenza);b)indicazione degli elementi di prova riguardanti la cittadinanza e i motivi della riammissione di cittadini di Paesi terzi e di apolidi conformemente all’articolo 3 paragrafo 1 e all’articolo 5 paragrafo 1 del presente Accordo.Art. 8 Risposta alla domanda di riammissione Alla domanda di riammissione è data una risposta scritta.Art. 9 Prove riguardanti la cittadinanza 1)  La cittadinanza ai sensi dell’articolo 2 paragrafo 1 e dell’articolo 4 paragrafo 1 del presente Accordo può essere determinata per mezzo di almeno uno dei docu­menti elencati nell’allegato 1 del presente Accordo, anche se scaduti. In caso di presentazione di tali documenti, la Confederazione Svizzera e la Federazione russa riconoscono reciprocamente la cittadinanza senza che siano necessarie ulteriori verifiche.2)  Se non può essere presentato nessuno dei documenti di cui all’allegato 1 del presente Accordo, la cittadinanza ai sensi dell’articolo 2 paragrafo 1 e dell’articolo 4 paragrafo 1 può essere determinata per mezzo di almeno uno dei documenti enumerati nell’allegato 2 del presente Accordo, anche se scaduti.a)Se vengono presentati documenti di cui all’allegato 2 A del presente Accordo, la Confederazione Svizzera e la Federazione russa riterranno, reciproca­mente, accertata la cittadinanza, sempre che non possano provare il contrario;b)se vengono presentati documenti di cui all’allegato 2 B del presente Accordo, la Confederazione Svizzera e la Federazione russa riterranno, reciproca­mente, che vi sia motivo di avviare un’adeguata verifica.3)  La cittadinanza non può essere stabilita sulla base di documenti falsi.4)  Su richiesta, la rappresentanza diplomatica o consolare dello Stato richiesto prende, con l’autorità centrale competente dello Stato richiedente, le disposizioni necessarie per interrogare senza indugio la persona da riammettere onde stabilirne la cittadinanza se:a)è necessario avviare un’adeguata verifica conformemente al paragrafo 2 lettera b; ob)nessuno dei documenti elencati negli allegati 1 e 2 del presente Accordo può essere presentato.5)  La procedura per gli interrogatori è stabilita nel Protocollo d’applicazione di cui all’articolo 21 del presente Accordo.Art. 10 Prove riguardanti i cittadini di Paesi terzi e gli apolidi 1)  Le prove che esistono motivi per riammettere cittadini di Paesi terzi e apolidi ai sensi dell’articolo 3 paragrafo 1 e dell’articolo 5 paragrafo 1 del presente Accordo possono essere fornite mediante almeno uno dei documenti elencati nell’allegato 3 del presente Accordo. La Confederazione Svizzera e la Federazione russa riconoscono reciprocamente tali prove senza che siano necessarie ulteriori verifiche.2)  Le prove indirette che esistono motivi per riammettere cittadini di Paesi terzi e apolidi ai sensi dell’articolo 3 paragrafo 1 e dell’articolo 5 paragrafo 1 del presente Accordo possono essere fornite mediante almeno uno dei documenti elencati nell’allegato 4 del presente Accordo. Se sono presentate prove di cui all’allegato 4 del presente Accordo, la Confederazione Svizzera e la Federazione russa riterranno che vi sia motivo di avviare un’ade­guata verifica.3)  Le prove che esistono motivi per riammettere cittadini di Paesi terzi e apolidi non possono essere fornite mediante documenti falsi.4)  L’illegalità dell’entrata, della presenza o del soggiorno è stabilita mediante i documenti di viaggio dell’interessato qualora manchino il visto o il permesso di soggiorno necessari per il territorio dello Stato richiedente. Analogamente, costituisce la prova prima facie dell’illegalità dell’entrata, della presenza o del soggiorno una dichiarazione debitamente motivata dello Stato richiedente in cui si attesta che l’interessato non possiede i documenti di viaggio, il visto o il permesso di soggiorno necessari.Art. 11 Ritorno delle persone riammesse per errore Lo Stato richiedente deve riaccettare senza indugio la persona riammessa dallo Stato richiesto se è accertato che non sono soddisfatte le condizioni di cui agli articoli 2 e 4 nonché 3 e 5 del presente Accordo. Il ritorno della persona interessata deve avvenire entro un mese dopo il suo arrivo nel territorio dello Stato richiesto. In questo caso, l’autorità centrale competente dello Stato richiesto trasmette all’autorità centrale competente dello Stato richiedente tutti i documenti concernenti la persona riammessa che erano stati trasmessi durante la procedura di riammissione.Art. 12 Termini 1)  La domanda di riammissione deve essere presentata all’autorità centrale competente dello Stato richiesto entro 180 giorni civili dalla data in cui l’autorità competente dello Stato richiedente ha preso conoscenza del fatto che un cittadino di un Paese terzo o un apolide non soddisfa o non soddisfa più le condizioni vigenti in materia di entrata, presenza o soggiorno.2)  Alla domanda di riammissione è data risposta entro 25 giorni civili dalla conferma di ricevimento della stessa. Qualora non sia possibile rispondere in tempo per motivi de jure o de facto, il termine viene prorogato, su richiesta debitamente motivata, fino a 60 giorni civili.3)  Scaduti i termini di cui al paragrafo 2 del presente articolo, la riammissione si considera accettata.4)  Il trasferimento dell’interessato è effettuato entro 90 giorni civili. Su richiesta debitamente motivata, questo termine può essere prorogato per il tempo necessario a sormontare gli ostacoli giuridici o pratici. I termini di cui al presente paragrafo decorrono dalla data di ricevimento di una risposta favorevole alla domanda di riammissione.Art. 13 Rifiuto della domanda di riammissione Il rifiuto di una domanda di riammissione deve essere motivato per scritto.Art. 14 Modalità di trasferimento e modi di trasporto 1)  Prima del trasferimento di una persona, le autorità competenti della Confederazione Svizzera e della Federazione russa ne stabiliscono per scritto, anticipatamente, la data, il valico di frontiera e le eventuali scorte.2)  Gli accordi scritti menzionati al paragrafo 1 devono contenere, nella misura del possibile e se necessario, anche le seguenti informazioni:a)una dichiarazione attestante che la persona da riammettere necessita di aiuto o di assistenza, se ciò è nell’interesse della persona interessata;b)l’indicazione di qualsiasi altra misura di protezione o di sicurezza che potrebbe rivelarsi necessaria nel caso specifico.3)  Il trasferimento è effettuato per via aerea. Il trasferimento aereo non è subordi­nato all’uso di vettori nazionali o al ricorso al personale dello Stato richiedente, ed è possibile utilizzare sia i voli di linea sia i voli charter.Sezione IV: Operazioni di transito Art. 15 Principi generali 1)  La Confederazione Svizzera e la Federazione russa limitano il transito dei cittadini di Paesi terzi o degli apolidi ai casi in cui non sia possibile rinviare queste persone direttamente nello Stato di destinazione.2)  La Federazione russa autorizza il transito dei cittadini di Paesi terzi o degli apolidi su richiesta della Confederazione Svizzera e la Confederazione Svizzera autorizza il transito dei cittadini di Paesi terzi o degli apolidi su richiesta della Federazione russa, purché siano garantiti il proseguimento del viaggio in altri Stati di transito e l’ammissione da parte dello Stato di destinazione.3)  La Confederazione Svizzera o la Federazione russa possono opporsi al transito:a)se il cittadino del Paese terzo o l’apolide rischia di subire torture, pene o trattamenti inumani o degradanti o la pena di morte, oppure rischia di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche nello Stato di destinazione o in un altro Stato di transito; ob)se il cittadino del Paese terzo o l’apolide è sottoposto a procedimenti o sanzioni penali nello Stato richiesto o in un altro Stato di transito; oc)per motivi attinenti alla pubblica sanità, alla sicurezza interna, all’ordine pubblico o ad altri interessi nazionali dello Stato richiesto.4)  La Confederazione Svizzera o la Federazione russa può revocare tutte le autorizzazioni rilasciate qualora emergano o si appurino successivamente le circostanze di cui al paragrafo 3, che impediscono l’operazione di transito, o qualora non siano più garantiti il proseguimento del viaggio in altri eventuali Stati di transito o la riammissione nello Stato di destinazione. In tal caso, lo Stato richiedente reintegra, se necessario e senza indugio, il cittadino del Paese terzo o l’apolide.Art. 16 Procedura di transito 1)  La domanda di transito deve essere presentata per scritto all’autorità centrale competente e deve contenere le seguenti informazioni:a)altri eventuali Stati di transito e destinazione finale prevista;b)generalità dell’interessato (p. es. nome, cognome, data di nascita e possibilmente luogo di nascita, cittadinanza, tipo e numero del documento di viaggio);c)valico di frontiera previsto, data e ora del trasferimento e eventuale scorta;d)una dichiarazione attestante che, secondo lo Stato richiedente, sussistono le condizioni di cui all’articolo 15 paragrafo 2 del presente Accordo e non vi è motivo di opporsi al transito ai sensi dell’articolo 15 paragrafo 3 del presente Accordo.2)  Lo Stato richiesto comunica per scritto all’autorità centrale competente dello Stato richiedente il consenso al transito, confermando il valico di frontiera e l’orario previsti, oppure lo informa che il transito è stato rifiutato spiegando i motivi di tale decisione.3)  La persona da riammettere e le eventuali scorte sono esonerate dall’obbligo del visto di transito aeroportuale, se non lasciano la zona di transito dell’aeroporto.4)  Le autorità competenti dello Stato richiesto, previe consultazioni reciproche, collaborano alle operazioni di transito, provvedendo in particolare alla sorveglianza degli interessati e mettendo a disposizione strutture adatte allo scopo.Sezione V: Costi Art. 17 Costi legati alla riammissione, al transito e agli interrogatori Fatto salvo il diritto delle autorità competenti di recuperare dalla persona interessata o da terzi i costi connessi alla riammissione, tutte le spese di trasporto sostenute in relazione alla riammissione e al transito fino al valico di frontiera dello Stato richiesto, nonché i costi legati agli interrogatori di cui all’articolo 9 paragrafo 4 del presente Accordo sono a carico dello Stato richiedente.Sezione VI: Protezione dei dati Art. 18 Protezione dei dati personali I dati personali vengono comunicati solo se necessario per l’applicazione del pre­sente Accordo da parte delle autorità competenti della Confederazione Svizzera o della Federazione russa. Per la comunicazione, il trattamento o l’elaborazione dei dati personali in un caso specifico, le autorità competenti della Confederazione Svizzera si attengono alla loro legislazione nazionale pertinente e le autorità competenti della Federazione russa si attengono alla loro legislazione nazionale. Si applicano inoltre i seguenti principi:a)i dati personali devono esser trattati lealmente e lecitamente;b)i dati personali devono essere rilevati per le finalità determinate, esplicite e legittime dell’attuazione del presente Accordo, e successivamente trattati in modo compatibile con tali finalità;c)i dati personali devono essere adeguati, pertinenti e non eccessivi rispetto alle finalità per le quali vengono rilevati o per le quali vengono successivamente trattati; in particolare, i dati personali comunicati possono riguar­dare unicamente:–le generalità della persona da riammettere (p. es. cognome, nome, eventuali nomi precedenti, altri nomi usati, soprannomi o pseudonimi, data e luogo di nascita, sesso, cittadinanza attuale, eventuali cittadinanze precedenti),–la carta di identità o il passaporto (tipo, numero, periodo di validità, data di rilascio, autorità preposta al rilascio, luogo di rilascio),–scali e itinerari,–altre informazioni necessarie per identificare la persona da riammettere o per esaminare le condizioni di riammissione ai sensi del presente Accordo;d) i dati personali devono essere esatti e, se necessario, aggiornati;e)i dati personali devono essere conservati in modo da consentire l’identifi­cazione delle persone interessate per un arco di tempo non superiore a quello necessario al conseguimento delle finalità per le quali sono rilevati o sono successivamente trattati;f)sia l’autorità competente che comunica i dati personali sia l’autorità competente che li riceve prendono tutte le misure del caso per rettificare, cancellare o bloccare i dati il cui trattamento non sia conforme alle disposizioni di cui alle lettere c) e d), in particolare quando i dati non siano adeguati, pertinenti ed esatti o risultino eccessivi rispetto alle finalità per le quali vengono trat­tati. Ciò comprende anche l’obbligo di informare l’altra parte della rettifica, della cancellazione o del blocco di tali dati;g)su richiesta, l’autorità competente che riceve i dati personali informa l’auto­rità competente che li ha comunicati del loro uso e dei risultati otte­nuti;h)i dati personali possono essere comunicati solo alle autorità competenti. L’eventuale trasmissione ad altri organismi è subordinata alla previa autorizzazione dell’autorità competente che li comunica;i)l’autorità competente che comunica i dati personali e l’autorità competente che li riceve sono tenute a registrare per scritto la trasmissione e il ricevimento di detti dati.Sezione VII: Attuazione e applicazione Art. 19 Rapporto con altri obblighi internazionali 1)  Il presente Accordo lascia impregiudicati i diritti, gli obblighi e le responsabilità della Confederazione Svizzera e della Federazione russa derivanti dal diritto inter­nazionale, e in particolare:a)dalla Convenzione del 28 luglio 1951 e dal Protocollo del 31 gennaio 1967 sullo statuto dei rifugiati;b)dalla Convenzione europea del 4 novembre 1950 per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali;c)dalla Convenzione del 10 dicembre 1984 contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti;d)dai trattati internazionali sull’estradizione e il transito;e)dai trattati internazionali multilaterali contenenti disposizioni sulla riammissione di cittadini stranieri, come la Convenzione del 7 dicembre 19448 rela­tiva all’avia­zione civile internazionale.2)  Nessuna disposizione del presente Accordo osta al ritorno di una persona secondo altre modalità formali (in particolare l’estradizione).8 RS 0.748.0Art. 20 Riunioni peritali Su richiesta di una delle Parti, le Parti organizzano se necessario riunioni peritali vertenti sull’applicazione del presente Accordo.Art. 21 Protocollo d’applicazione 1)  Le Parti concludono un protocollo d’applicazione contenente disposizioni riguardanti:a)le autorità competenti, gli aeroporti adibiti a valichi di frontiera, lo scambio di informazioni sui punti di contatto e le lingue di comunicazione;b)le condizioni per i trasferimenti sotto scorta, compreso il transito sotto scorta dei citta­dini di Paesi terzi e degli apolidi;c)i mezzi di prova e gli indizi supplementari rispetto a quelli elencati negli allegati 1–4 del presente Accordo;d)la procedura per l’interrogatorio di cui all’articolo 9 del presente Accordo.2)  Il protocollo d’applicazione di cui al paragrafo 1 del presente articolo entra in vigore alla stessa data del presente Accordo.Sezione VIII: Disposizioni finali Art. 22 Allegati Gli allegati 1–4 costituiscono parte integrante del presente Accordo.Art. 23 Entrata in vigore, durata, sospensione e denuncia 1)  Fatto salvo il paragrafo 2, il presente Accordo entra in vigore il primo giorno del secondo mese successivo alla data in cui le Parti notificano l’una all’altra l’avvenuto espletamento delle procedure interne necessarie all’entrata in vigore. Se tale data è anteriore a quella dell’entrata in vigore dell’Accordo tra il Consiglio federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa di facilitazione del rilascio di visti ai cittadini della Federazione russa e della Confederazione Svizzera, il presente Accordo entra in vigore alla stessa data di quest’ultimo Accordo.2)  Gli obblighi di cui agli articoli 3 e 5 del presente Accordo sono applicabili solo 3 anni dopo la data di cui al paragrafo 1. Durante tale periodo di tre anni, si applicano solo agli apolidi e ai cittadini di Paesi terzi con cui la Confederazione Svizzera e la Federazione russa hanno concluso trattati o accordi bilaterali di riammissione.3)  Il presente Accordo è concluso per un periodo illimitato.4)  Ciascuna Parte può sospendere tutto o parte del presente Accordo per motivi di ordine pubblico, di protezione della sicurezza nazionale o di protezione della salute pubblica. La decisione di sospensione deve essere notificata all’altra Parte per via diplomatica entro 72 ore prima della sua entrata in vigore. La Parte che ha sospeso l’Accordo comunica senza indugio per via diplomatica all’altra Parte che i motivi della sospensione non hanno più effetto.5)  Ciascuna Parte può denunciare il presente Accordo dandone notifica ufficiale all’altra Parte. Il presente Accordo cessa di essere in vigore dopo sei mesi dalla data di ricevimento della notifica.Fatto a Berna il 21 settembre 2009, in duplice esemplare nelle lingue tedesca, russa e inglese, tutti i testi facenti parimenti fede. In caso di divergenze nell’interpretazione del presente Accordo è utilizzato il testo inglese.Per il Consiglio federale della Confederazione Svizzera:Evelyne Widmer-SchlumpfPer il Governo della Federazione russa:M. RomodanovskyAllegato 1 dell’Accordo Elenco dei documenti comprovanti la cittadinanza –Passaporti di qualsiasi tipo della Confederazione Svizzera o della Federa­zione russa (ad. es. passaporti interni, passaporti per l’estero, passaporti nazionali, passaporti diplomatici, di servizio e passaporti sostitutivi, com­p­resi quelli dei bambini);–Certificato di ritorno nella Federazione russa;–Carta di identità nazionale della Confederazione Svizzera;–Certificati di cittadinanza o altri documenti ufficiali da cui risulti la cittadinanza (ad es. certificato di nascita);–Fogli matricolari e carte d’identità militari;–Registri navali, licenze degli skipper e passaporti marittimi.Allegato 2 dell’Accordo Elenco dei documenti comprovanti indirettamente la cittadinanza Allegato 2A–Fotocopie ufficiali di tutti i documenti elencati nell’allegato 1 del presente Accordo;Allegato 2B–Patenti di guida o loro fotocopie;–Fotocopie di tutti i documenti elencati nell’allegato 1 del presente Accordo;–Tessere di servizio di società o loro fotocopie;–Dichiarazioni scritte di testimoni;–Dichiarazioni scritte della persona interessata e lingua parlata da quest’ultima, anche in base ai risultati di un esame ufficiale;–Dati ufficiali sulle impronte digitali.Allegato 3 dell’Accordo Elenco dei documenti comprovanti l’esistenza delle condizioni per la riammissione di cittadini di Paesi terzi e di apolidi –Visto e/o permesso di soggiorno valido rilasciato dallo Stato richiesto;–Timbri di entrata/uscita o annotazioni analoghe sul documento di viaggio della persona interessata o altre prove dell’entrata/partenza (p. es. fotografiche, elettroniche o biometriche).Allegato 4 dell’Accordo Elenco dei documenti comprovanti indirettamente l’esistenza delle condizioni per la riammissione di cittadini di Paesi terzi e di apolidi Allegato 4–Biglietti nominativi relativi a viaggi per via aerea, ferroviaria, marittima o via autobus indicanti la presenza e l’itinerario della persona in questione dal territorio dello Stato richiesto al territorio dello Stato richiedente;–Elenchi di passeggeri di aerei, treni, autobus o navi indicanti la presenza e l’itinerario della persona in questione dal territorio dello Stato richiesto al territorio dello Stato richiedente;–Scontrini, certificati e note di qualsiasi tipo (p. es. fatture alberghiere, biglietti d’appuntamento presso medici/dentisti, carte di accesso a istituzioni pubbliche o private, ecc.) da cui risulti chiaramente che la persona ha soggiornato nel territorio dello Stato richiesto;–Dichiarazioni ufficiali rilasciate, in particolare dal personale dell’autorità di frontiera o da testimoni che possano attestare il passaggio del confine da parte della persona in questione;–Dichiarazioni ufficiali della persona in questione nell’ambito di procedi­menti giudiziari o amministrativi;–Descrizione del luogo e delle circostanze in cui la persona è stata fermata dopo la sua entrata nel territorio dello Stato richiedente;–Informazioni da cui risulti che la persona in questione si è servita di un corriere o di un’agenzia di viaggi;–Informazioni relative all’identità e/o al soggiorno della persona fornite da un’organizzazione internazionale;–Relazioni/conferma delle informazioni da parte di familiari, compagni di viaggio ecc.;–Dichiarazioni della persona interessata.Protocollo d’applicazione Il Consiglio federale della Confederazione Svizzeraeil Governo della Federazione russa,detti qui di seguito «le Parti»,conformemente all’articolo 21 dell’Accordo di riammissione fra il Consiglio fede­rale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa, firmato il 21 settembre 2009, (detto qui di seguito «Accordo»),hanno convenuto quanto segue:Art. 1 Autorità competenti 1.  Le autorità competenti per l’applicazione dell’Accordo sono:a)per la Federazione russa:autorità centrale competente:–Servizio federale della migrazione;autorità competenti:–Ministero degli affari esteri della Federazione russa;–Servizio federale di sicurezza della Federazione russa.b)per la Confederazione Svizzera:autorità centrale competente:–Ufficio federale della migrazione9;autorità competenti:–Dipartimento federale di giustizia e polizia;–Dipartimento federale degli affari esteri nell’ambito delle sue competenze.2.  Ciascuna Parte notifica senza indugio all’altra per via diplomatica ogni cambiamento dell’elenco delle autorità competenti.9 Ora: Segreteria di Stato della migrazione (SEM) (vedi RU 2014 4451).Art. 2 Domanda di riammissione 1.  L’autorità centrale competente dello Stato richiedente invia per posta la domanda di riammissione direttamente all’autorità centrale competente dello Stato richiesto.2.  L’autorità centrale competente dello Stato richiesto invia per posta la risposta alla domanda di riammissione direttamente all’autorità centrale competente dello Stato richiedente.3.  Per la domanda di riammissione va utilizzato un modulo corrispondente al modello che figura nell’allegato 1 del presente Protocollo d’applicazione.Art. 3 Scambio di documenti tipo In vista dell’esecuzione dell’Accordo le autorità centrali competenti delle Parti si scambiano per via diplomatica documenti tipo che riproducono in forma adeguata i documenti elencati all’allegato 1 dell’Accordo.Art. 4 Altri documenti 1.  Se lo Stato richiedente ritiene che altri documenti, non elencati negli allegati 1–4 dell’Accordo, sono necessari per comprovare la cittadinanza della persona da riammettere, tali documenti possono essere inviati allo Stato richiesto assieme alla domanda di riammissione.2.  In occasione del trattamento della domanda di riammissione, lo Stato richiesto decide se tenere conto dei documenti menzionati nel paragrafo 1.Art. 5 Interrogatorio 1.  Se lo Stato richiedente non è in grado di presentare nessuno dei documenti elencati nell’allegato 1 e 2 dell’Accordo, lo Stato richiesto interroga la persona da riammettere al fine di stabilire se è in possesso della cittadinanza dello Stato richiesto.2.  Lo Stato richiesto può interrogare la persona da riammettere facendo capo a funzionari dell’autorità centrale competente distaccati presso la sua rappresentanza diplomatica o consolare nello Stato richiedente. Se i funzionari dell’autorità centrale competente dello Stato richiesto non hanno ancora assunto la loro carica o in loro assenza, l’interrogatorio è di competenza dei funzionari della rappresentanza diplomatica o consolare dello Stato richiesto.3.  L’autorità centrale competente dello Stato richiesto informa l’autorità centrale competente dello Stato richiedente il più rapidamente possibile, ma al più tardi entro 10 giorni feriali, dei risultati dell’interrogatorio. In questo caso i termini di cui all’articolo 12 paragrafo 2 dell’Accordo decorrono a partire dal giorno in cui lo Stato richiedente riceve detta comunicazione.Art. 6 Procedura di riammissione e di transito 1.  Ai fini della riammissione e del transito, le Parti stabiliscono i seguenti valichi di frontiera:a)per la Federazione russa: tutti gli aeroporti internazionali sul territorio nazionale della Federazione russa.b)per la Confederazione Svizzera: gli aeroporti internazionali di Zurigo-Kloten e Ginevra-Cointrin.2.  Ciascuna Parte informa l’altra senza indugio e per via diplomatica di ogni cambiamento dell’elenco dei valichi di frontiera di cui al paragrafo 1.3.  Le autorità competenti stabiliscono di comune accordo, caso per caso, la data, l’ora e il luogo di riammissione o di transito.Art. 7 Domanda di transito 1.  L’autorità centrale competente dello Stato richiedente invia per posta la domanda di transito direttamente all’autorità centrale competente dello Stato richiesto.2.  L’autorità centrale competente dello Stato richiesto invia senza indugio per posta la risposta alla domanda di transito direttamente all’autorità centrale competente dello Stato richiedente.3.  Per la domanda di transito va utilizzato un modulo corrispondente al modello che figura nell’allegato 2 del presente Protocollo d’applicazione.Art. 8 Riammissione o transito con scorta 1.  Se la riammissione o il transito di una persona avviene sotto scorta, la Parte richiedente deve fornire le seguenti indicazioni: nome, cognome, grado, posizione e inquadramento degli agenti di scorta, tipo, numero e data di rilascio dei loro passaporti e legittimazioni di servizio, nonché contenuto del loro mandato.Queste indicazioni vanno fornite nel punto D della domanda di riammissione e/o di transito.2.  Gli agenti di scorta devono rispettare le leggi dello Stato richiesto.3.  Gli agenti di scorta non devono portare armi o altri oggetti vietati sul territorio dello Stato richiesto.4.  Gli agenti di scorta svolgono la loro missione in civile, sono muniti di passaporto e legittimazione di servizio validi e sono in grado di comprovare il mandato confe­rito loro dall’autorità competente dello Stato richiedente.5.  Le autorità competenti stabiliscono, caso per caso, anticipatamente il numero di agenti di scorta.6.  Le autorità competenti cooperano per quanto riguarda tutte le questioni legate al soggiorno degli agenti di scorta sul territorio dello Stato richiesto. Se necessario, gli agenti di scorta vengono assistiti dalle autorità competenti dello Stato richiesto.Art. 9 Trasmissione di dati Le Parti prendono le misure necessarie affinché venga garantita la protezione dei dati personali da trasmettere.Art. 10 Costi Conformemente all’articolo 17 dell’Accordo, lo Stato richiedente rimborsa allo Stato richiesto entro 30 giorni dalla ricezione della fattura e in euro i costi sopportati risultanti dalla riammissione e dal transito.Art. 11 Lingua 1.  Ai fini dell’esecuzione delle disposizioni del presente Protocollo d’applicazione, i documenti di cui all’articolo 4 del presente Protocollo d’applicazione e alle Sezioni III e IV dell’Accordo devono essere presentati:–dalla Confederazione Svizzera – in inglese con la rispettiva traduzione in russo;–dalla Federazione russa – in russo con la rispettiva traduzione in inglese.2.  Sempre che le Parti non decidano diversamente, per l’esecuzione del presente Protocollo d’applicazione, le competenti autorità delle Parti comunicano in inglese. Art. 12 Modifiche e complementi Il presente Protocollo d’applicazione può essere modificato e completato d’intesa tra le Parti.Art. 13 Allegati Gli allegati 1 e 2 costituiscono parte integrante del presente Protocollo d’applica­zione.Art. 14 Entrata in vigore e denuncia 1.  Il presente Protocollo d’applicazione entra in vigore simultaneamente all’Ac­cordo.2.  Il presente Protocollo d’applicazione cessa di applicarsi simultaneamente all’Ac­cordo.Fatto a Berna il 21 settembre 2009 in duplice esemplare nelle lingue tedesca, russa e inglese, tutti i testi facenti parimenti fede. In caso di divergenze nell’interpretazione del presente Protocollo d’applicazione è utilizzato il testo inglese.Per il Consiglio federale della Confederazione Svizzera:Evelyne Widmer-SchlumpfPer il Governo della Federazione russa:M. RomodanovskyAllegato 1 del Protocollo (Indicare l’autorità competentedello Stato richiedente)(Luogo e data)Riferimento: Destinatario: (Indicare l’autorità competentedello Stato richiedente)Domanda di riammissione conformemente all’articolo 2 del Protocollo d’applicazione dell’Accordo del 21 settembre 2009 tra il Consiglio federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa sulla riammissioneA. Dati personali1. Cognome e nome (sottolineare il cognome): 2. Cognome da nubile: 3. Data e luogo di nascita: 4. Sesso e descrizione fisica (altezza, colore degli occhi, segni particolari ecc.): 5. Alias (nomi precedenti, altri nomi usati, soprannomi o pseudonimi): 6. Nazionalità e lingua: 7. Stato civile (se possibile)  coniugato/a  celibe/nubile  divorziato/a  vedovo/aPer le persone coniugate nome del coniuge: Nome ed età dei figli (se del caso): 8. Ultimo indirizzo nello Stato richiesto: B. Elementi di prova allegati1. (Passaporto n.)(data e luogo di rilascio) (Autorità di rilascio)(data di scadenza)2. (Carta d’identità n.)(data e luogo di rilascio) (Autorità di rilascio)(data di scadenza)3. (Licenza di condurre n.)(data e luogo di rilascio) (Autorità di rilascio)(data di scadenza)4. (Altro documento ufficiale n.)(data e luogo di rilascio)C. Osservazioni Firma del rappresentante dell’autorità competente dello Stato richiedente (Timbro)Allegato 2 del Protocollo (Indicare l’autorità competentedello Stato richiedente)(Luogo e data) Riferimento:Destinatario: (Indicare l’autorità competentedello Stato richiesto)Domanda di transito Conformemente all’articolo 7 del Protocollo d’applicazione dell’Accordo del 21 settembre 2009 tra il Consiglio federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa sulla riammissioneA. Dati personali1. Cognome e nome (sottolineare il cognome): 2. Cognome da nubile: 3. Data e luogo di nascita: 4. Sesso e descrizione fisica (altezza, colore degli occhi, segni particolari ecc.): 5. Alias (nomi precedenti, altri nomi usati, soprannomi o pseudonimi): 6. Nazionalità e lingua: 7. Tipo e numero del documento di viaggio: B. Indicazioni particolari relative alla persona da trasferire1. Condizioni di salute (p. es. eventuale riferimento a cure mediche speciali; nome latino delle malattie contagiose ecc.): 2. Motivi per ritenere la persona particolarmente pericolosa (p. es. sospetto di gravi reati, comportamento aggressivo): C. Operazione di transito1. Stato di destinazione finale: 2. Altri eventuali Stati di transito: 3. Valico di frontiera proposto, data e orario del trasferimento e possibili scorte 4. Ammissione garantita in ogni altro Stato di transito e nello Stato di destinazione finale (art. 15 par. 2 dell’Accordo del 21 settembre 2009 tra il Consiglio Federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa sulla riammissione)SìNo5. Conoscenza di motivi di rifiuto di un transito (art. 15 par. 3 dell’Accordo del 21 settembre 2009 tra il Consiglio Federale della Confederazione Svizzera e il Governo della Federazione russa sulla riammissione)SìNoD. Osservazioni
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831.131.11 Decreto federale sullo statuto dei rifugiati e degli apolidi nelle assicurazioni per la vecchiaia, i superstiti e per l’invalidità1del 4 ottobre 1962 (Stato 1° ottobre 1996)1 Nuovo tit. giusta il n. I del DF del 28 apr. 1972, in vigore dal 1° ott. 1972 (RU 1972 2148 2149; FF 1971 II 181).L’Assemblea federale della Confederazione Svizzera,visto l’articolo 34quater della Costituzione federale2; visto la convenzione del 28 luglio 19513 sullo statuto dei rifugiati; visto il messaggio del Consiglio federale del 19 gennaio 1962,decreta:2 RS 1013 RS 0.142.30Art. 14 Rifugiati in Svizzera 1. Diritto alle rendite 1 I rifugiati con domicilio e dimora abituale in Svizzera hanno diritto alle rendite or­dinarie dell’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti come anche alle rendite ordi­narie e agli assegni per grandi invalidi dell’assicurazione per l’invalidità, alle stesse condizioni dei cittadini svizzeri. Chiunque riceva una rendita deve adempiere perso­nalmente alla condizione del domicilio e della dimora abituale in Svizzera.2 I rifugiati con domicilio e dimora abituale in Svizzera hanno diritto alle rendite straordinarie dell’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti, come anche dell’assi­curazione per l’invalidità, alle stesse condizioni dei cittadini svizzeri quando, imme­diatamente prima della data a contare dalla quale essi chiedono la rendita, hanno ri­sieduto ininterrottamente in Svizzera per un periodo di cinque anni.4 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. alla LF del 7 ott. 1994 (10a revisione dell’AVS), in vigore dal 1° gen. 1997 (RU 1996 2466 2490; FF 1990 II 1). Secondo la stessa disposizione, i titoli marginali sono stati rimpiazzati dai titoli centrali.Art. 25 2. Diritto ai provvedimenti d’integrazione dell’AI 1 I rifugiati che esercitano un’attività lucrativa ed hanno domicilio e dimora abituale in Svizzera hanno diritto ai provvedimenti d’integrazione dell’assicurazione invali­dità alle stesse condizioni dei cittadini svizzeri quando, immediatamente prima dell’invalidità, hanno pagato contributi.2 Le persone senza attività lucrativa e i figli minorenni con domicilio e dimora abi­tuale in Svizzera in qualità di rifugiati hanno diritto ai provvedimenti d’integrazione dell’assicurazione invalidità alle stesse condizioni dei cittadini svizzeri quando, im­mediatamente prima dell’invalidità hanno risieduto ininterrottamente per almeno un anno in Svizzera. Hanno inoltre diritto a detti provvedimenti i minorenni con domi­cilio e dimora abituale in Svizzera che vi sono nati invalidi, oppure che vi risiedono ininterrottamente dalla nascita.3 I figli con domicilio e dimora abituale in Svizzera, ma nati invalidi all’estero, sono parificati ai figli nati invalidi in Svizzera se, immediatamente prima della loro na­scita, la madre ha risieduto all’estero per due mesi al massimo. Il Consiglio fede­rale decide in quale misura l’assicurazione invalidità debba assumere le spese cau­sate dall’invalidità all’estero.5 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. alla LF del 7 ott. 1994 (10a revisione dell’AVS), in vigore dal 1° gen. 1997 (RU 1996 2466 2490; FF 1990 II 1).Art. 36 Rifugiati all’estero 1 I rifugiati che hanno lasciato la Svizzera ed hanno domicilio e dimora abituale in un Paese legato alla Svizzera da una convenzione sull’assicurazione vecchiaia, su­perstiti e invalidità, hanno gli stessi diritti dei cittadini di tale Paese riguardo alle rendite ordinarie versate dalle assicurazioni menzionate.2 Ai rifugiati con domicilio e dimora abituale all’estero, cui non è ap­plicabile il ca­poverso 1, possono essere rimborsati i contributi confor­memente all’articolo 18 ca­poverso 3 della legge federale sull’assicu­razione per la vecchiaia e i superstiti7.6 Nuovo testo giusta il n. 2 dell’all. alla LF del 7 ott. 1994 (10a revisione dell’AVS), in vigore dal 1° gen. 1997 (RU 1996 2466 2490; FF 1990 II 1).7 RS 831.10Art. 3bis8   Apolidi I disposti degli articoli 1 a 3 si applicano per analogia agli apolidi.8 Introdotto dal n. I del DF del 28 apr. 1972, in vigore dal 1° ott. 1972 (RU 1972 2148 2149; FF 1971 II 181).Art. 4 Entrata in vigore e esecuzione 1 Il Consiglio federale stabilisce la data dell’entrata in vigore del presente decreto.2 Le prestazioni dell’assicurazione invalidità e le rendite dell’assicurazione vecchiaia e superstiti, sostitutive delle rendite d’invalidità, possono essere domandate, in virtù del presente decreto anche per il periodo che precede la sua entrata in vigore, ma solo da questa data decorrono i termini per la presentazione delle domande.3 Il Consiglio federale è incaricato dell’esecuzione del presente decreto e ha la facol­tà di sciogliere, quanto all’assicurazione vecchiaia e superstiti, la riserva svizzera all’articolo 24 capoversi 1 lettere a e b e 3 della convenzione del 28 luglio 19519 sullo statuto dei rifugiati.4 Il Consiglio federale è incaricato di pubblicare il presente decreto conformemente alla legge federale del 17 giugno 187410 concernente le votazioni popolari su leggi e risoluzioni federali.Data dell’entrata in vigore: 1° gennaio 1963119 RS 0.142.30. Tale facoltà fu conferita al DPF (cpv. 2 del DCF dell’11 gen. 1963 – RU 1963 39).10 [CS 1 168; RU 1962 848 art. 11 cpv. 3. RS 161.1 art. 89 lett. b]11 DCF dell’11 gen. 1963 (RU 1963 39).Disposizioni finali della modificazione del 28 aprile 197212 12 RU 1972 2148; FF 1971 II 1811 Il Consiglio federale stabilisce la data dell’entrata in vigore del presente decreto.2 Le prestazioni agli apolidi in virtù del presente decreto saranno date anche per eventi assicurati accaduti prima della sua entrata in vigore; tuttavia quelle dell’assi­curazione per l’invalidità verranno pagate solo se l’assicurato risiede ancora in Sviz­zera al momento della detta entrata in vigore. I termini di presentazione delle do­mande decorrono, il più presto, da tale data.
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0.192.120.241.1RU 1984 872Scambio di letterecomplementare del 1°/15 giugno 1984tra il Dipartimento federale degli affari esteri e l’Organizzazionedelle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura in meritoai privilegi e immunità dell’UNESCO in SvizzeraEntrato in vigore il 18 giugno 1984 (Stato 18  giugno 1984)Traduzione1Organizzazione delle Nazioni Uniteper l’educazione, la scienza e la culturaIl Diretore generaleParigi, 15 giugno 1984Sig. Pierre AubertCapo del Dipartimento degli affari esteri3003 BernaSignor Consigliere federale,mi onoro di dichiarare ricevuta la lettera da Lei inviatami il 1o giugno 1984 e recapitatami l’8 giugno 1984, del tenore seguente:«Signor Direttore generale,richiamando lo scambio di lettere del 30 gennaio/25 febbraio 19692, sui privilegi e immunità di cui l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura gode, in Svizzera, dal 1o gennaio 1969, mi onoro di proporle che i relativi disposti, mutatis mutandis, continuino ad applicarsi dopo il 18 giugno 1984, allorchè la Sede dell’Ufficio internazionale dell’educazione traslocherà nei nuovi locali al centro amministrativo dei Morillons, route des Morillons, in Ginevra; resta segnatamente inteso che il regime di comproprietà non inciderà affatto sullo statuto giuridico dell’Unesco.Le sarei grato di confermarmi che quanto precede le aggrada. In caso affermativo, la presente lettera, in una con la Sua risposta, costituiranno un accordo tra il Consiglio federale e l’Unesco, accordo che entrerà in vigore al trasloco dell’UIE e che potrà venir disdetto in ogni momento, dall’una o dall’altra Parte, con preavviso d’un anno.Gradisca, signor Direttore generale, l’assicurazione della mia alta considerazione.Pierre Aubert»A nome dell’Organizzazione accetto quanto disposto nella Sua lettera. Conseguentemente, la Sua e la mia lettera costituiscono un accordo che entra in vigore il 18 giugno 1984, data del trasloco dell’UIE nei nuovi locali.La prego di gradire, signor Consigliere federale, l’assicurazione della mia alta considerazione.Amadou‑Mahtar M’Bow1 Dal testo originale francese.2 RS 0.192.120.241
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